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Italian Surnames - Cognomi Italiani - N

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NACAR
NACARI
NACCA
NACCARATI
NACCARATO
NACCARELLA
NACCARELLI
NACCARELLO
NACCARI
NACCARINI
NACCARINO
NACCARO
Nacar, estremamente raro, sembra essere tipico di Napoli e Marano di Napoli nel napoletano, Nacari e Naccaro quasi unici sono dovuti ad errori di trascrizione, Nacca è tipico del casertano, di Macerata Campania, Portico di Caserta, Pignataro Maggiore, Curti e Marcianise, Naccarati, assolutamente rarissimo, è dell'area che comprende la Campania, la Basilicata ed il cosentino, Naccarato, decisamente più diffuso, ha presenze nel napoletano, un piccolo ceppo nel leccese, nel reggino e nell'agrigentino, ma il nucleo più consistente è nel cosentino, a Cosenza, Lago, Amantea, Fiumefreddo Bruzio, Paterno Calabro, Rende, Mendicino, Paola, Dipignano, Belsito, Scalea, Castrolibero e San Pietro in Amantea, Naccari ha un ceppo importante tra Venezia e Chioggia, uno a Palermo ed uno a Messina, Naccarella è tipicamente abruzzese, con un ceppo nel teatino a Guardiagrele, San Salvo e Casoli, ed a Sulmona nell'aquilano, Naccarelli, più raro, è di Palombaro nel teatino, Naccarello, quasi unico, sembrerebbe molisano, Naccarini, assolutamente rarissimo, parrebbe del carrarese, Naccarino, ancora più raro, dovrebbe essere siciliano, forse del ragusano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite modificazioni ipocoristiche, dal termine medioevale naccaro (suonatore di tamburo) a sua volta derivato dall'arabo nakara (strumento incavato) o dall'ebraico nahaq (far baccano).
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Nacar potrebbe essere un cognome di origine spagnola in Spagna è studiato nel dizionario etiologico comparato dei cognomi spagnoli di Gutierre Tibon: In spagnolo "nàcar " significa anche "madreperla" quindi potrebbe corrispondere anche al cognome italiano "perla".
integrazioni fornite da David Nacar
Nacar è un cognome originario della Salamanca in Spagna, nacar in spagnolo vuol dire madreperla ed è un cognome spagnolo presente fra Portici ed Ercolano (nelle vicinanze di una delle residenze estive borboniche) zona storicamente tipica di lavorazione di questo materiale e del corallo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Naccàri è cognome veneto che secondo Olivieri 163 deriva dal personale tedesco Nadker, cfr. Förstemann 1154.
NACCHIA
NACCHIO
Nacchia è specifico del salernitano, in particolare di Pagani, con presenze significative anche a Nocera Inferiore e San Marzano sul Sarno, Nacchio, molto più raro, è anch'esso del salernitano, di Pagani, dovrebbero derivare dal nome medioevale Nacchio, Nacchia, esistenti sia a se stanti che come forme aferetiche di ipocoristici del nome Gianni, come ad esempio Giannacchio.
NACLERIA
NACLERIO
Nacleria, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Naclerio, che è tipico di Agerola nel napoletano, con presenze comunque non trascurabili a Gragnano, Castellammare di Stabia e Boscoreale, sempre nel napoletano, e che dovrebbe originare da un soprannome basato sul termine greco antico ναύκληρος   naykleros (armatore), probabilmente ad identificare il capostipite come un antico armatore marittimo, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Napoli nel 1500, nella cappella di Santa Maria di Conforto, che fu edificata da un certo Tommaso Naclerio nel 1534, come recita un'iscrizione ivi collocata: "Divæ Mariæ Virgini, // Thomas Naclerius // Voti Compos solvit. // An. M. D. XXXIIII."
NADAL Molto raro è specifico della zona tra Treviso e Pordenone, deriva da una variazione dialettale del nome Natale, traccia di questo cognome la troviamo nell'Archivio di Stato di Venezia, tra la fine del 1400 e gli inizi del 1500, con il notaio Luigi Nadal.
NADALET
NADALETTI
NADALETTO
NADALINI
NADALINO
Nadalet, molto raro, è tipicamente veneto, di Belluno in particolare, Nadaletti, rarissimo, è del cremonese, Nadaletto, altrettanto raro, sembrerebbe veneto, Nadalini è ben diffuso lungo la fascia che da Trento, via Verona, mantovano e modenese arriva al bolognese, con un ceppo anche nell'udinese, Nadalino è praticamente unico, si tratta di una modificazione dialettale di ipocoristici del nome Natale (vedi NATALE).
NADDEI
NADDEO
Naddei, il meno comune dei due, è specifico di Napoli, Naddeo è tipicamente campano, soprattutto del salernitano, di Salerno, San Cipriano Picentino, Pontecagnano Faiano, Castiglione dei Genovesi, Giffoni Sei Casali, San Mango Piemonte e San Marzano sul Sarno, con un ceppo nel napoletano a Napoli, Pomigliano d'Arco ed Ercolano e ad Arienzo nel casertano, dovrebbe trattarsi di forme aferetiche, modificate dal dialetto, del nome italiano Donadeo (vedi DONADEI) probabilmente portato dai capostipiti.
NAGGI
NAGGIA
Naggi è molto raro ed è tipico della zona tra la provincia di Milano, Varese e Novara, Naggia è ridotto a pochissime unità e non è individuabile un ceppo, dovrebbero essere derivati dal nome del borgo Naggio (CO).
NAHUM Tipicamente ebraico, ha un ceppo a Milano ed uno a Roma, deriva dal nome ebraico Nahum ricordiamo il profeta Nahum che ha predetto la nascita dell'Anticristo.
NAI
NAJ
Nai è tipicamente lombardo, del pavese e del milanese, di Gambolò, Vigevano e Garlasco nel pavese e di Milano ed Abbiategrasso nel milanese, con presenze anche nell'alessandrino, Naj, estremamente raro, sembrerebbe dell'area lombardo, piemontese dovrebbero derivare dal nome medioevale di origini celtiche Najus, a sua volta derivato dalla contrazione del termine e nome celta Nametos o Naumetos (nono), probabilmente attribuito al nono figlio.
NAIM
NAIMI
NAIMO
NAIMOLI
Naim, molto raro, ha un ceppo romano ed uno nel reggino, Naimi, molto raro, è tipico del palermitano, Naimo ha un ceppo a Palermo ed uno nel reggino è abbastanza raro, Naimoli è specifico del salernitano, soprattutto di Campagna, ma anche di Eboli, Battipaglia e Salerno, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome di origine ebraica ed anche araba Na'im che vuol dire il delicato, nome che ha alla base il nome ebraico Nahum. (vedi Nahum)
NAITANA Rarissimo, di origini sarde, è difficile trovare una derivazione per questo cognome. Troviamo, tra i notai di Ozieri, agli inizi del 1700, un Notaio Antonio Francesco Naitana Delogu, in un atto testamentario del 1741 redatto in Sant'Antioco, un tal Giovanni Antioco Naitana lascia due quartos di grano al Monte di Pietà.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Naitana è un cognome sardo che corrisponde al nome del villaggio medievale ormai scomparso Navita(n), Naviza, Navitha(n), Naiçan, indicando l'origine di un individuo in quella località. Il toponimo probabilmente corrisponde al latino 'navita' = marinaio, navigante, nocchiero, però portato in Sardegna dai Bizantini, come fa intendere la -n, che potrebbe essere quella dell'accusativo greco. M. Pittau, Dizionario dei cognomi in Sardegna, 2, 268.
NALDI
NALDINI
NALDO
Naldi è diffuso nel centronord, soprattutto in Emilia e Romagna ed in Toscana, Naldini ha un ceppo a Forlì ed a Meldola nel forlivese ed a Ravenna e Faenza nel ravennate, ed un ceppo toscano a Firenze, Tavarnelle Val di Pesa, Figline Valdarno e San Casciano in Val di Pesa nel fiorentino, a Siena, A San Giovanni Valdarno, Arezzo e Terranuova Bracciolini nell'aretino ed a Grosseto, Naldo, molto più raro dei precedenti, è tipicamente veneto del bellunese, di Sospirolo e Belluno, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, da forme aferetiche di nomi come Arnaldo, Rinaldo, o altri simili, probabilmente portati dai capostipiti.
NALESSI
NALESSO
NALETTI
NALETTO
Nalessi, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione anagrafica del cognome Nalesso, che è tipicamente veneto, particolarmente diffuso nel padovano e veneziano, con un ceppo laziale, conseguenza dell'emigrazione veneta per la bonifica delle Paludi Pontine, Naletti è praticamente unico, dovrebbe trattarsi di un'errata trascrizione del cognome Naletto, che è tipicamente veneto, diffuso soprattutto nel veneziano a Mira, Spinea, Dolo, Mirano e Venezia, con un ceppo anche ad Albaredo d'Adige nel veronese, dovrebbe trattarsi di una forma ipocoristica dialettale contratta del nome Natale.
NALIATO Estremamente raro, potrebbe avere due ceppi, nella provincia di Rovigo dove troviamo nel 1700, a Vescovara (RO), tracce di una famiglia con questo cognome, e in quella di Pavia.
NALIN
NALINI
Nalin è un cognome tipicamente veneto, di Padova, Codebigo, Este e Montagnana nel padovano, di Legnago, Verona e Bevilacqua nel veronese, di Rovigo e Porto Tolle nel rovigoto e di Mira e Cavarzere nel veneziano, con un ceppo anche a Roma e Latina, probabile conseguenza dell'emigrazione veneta in epoca fascista in occasione della bonifica Pontina, Nalini è tipicamente del veronese, di Bovolone, Villafranca di Verona e Verona, potrebbero derivare da una forma ipocoristica del nome longobardo Nahilo, o da una contrazione dialettale di un ipocoristico del nome Natale, anche se non si può escludere che possano anche derivare dal fatto che i capostipiti provenissero dal paese di Nalon, una frazione di Vigodarzere nel padovano.
NALLI
NALLINI
NALLO
Nalli è tipicamente laziale, di Roma, di Supino, Morolo e Ceprano nel frusinate e di Sabaudia, Roccagorga ed Aprilia nel latinense, Nallo è caratteristico di Fondi nel latinense, Nallin, quasi unico, è veneto, Nallino, molto molto raro, sembrerebbe del cuneese, l'origine di questi cognomi potrebbe essere, direttamente o tramite ipocoristici, anche dialettali, da forme contratte del nome Natale, forse portato dai capostipiti, una seconda ipotesi li fa derivare da forme aferetiche di nomi di origini francesi come Arnal, Bernal o Raynal, un'ultima ipotesi suggerisce invece una derivazione dal nome longobardo Nahilo.
NALON Nalon è un cognome specifico dell'area che comprende le province di Padova e Venezia, di Camponogara, Stra, Dolo, Mira, Venezia e Vigonovo nel veneziano e di San Giorgio delle Pertiche, Padova e Curtarolo nel padovano, dovrebbe derivare dal nome del paese di Nalon, una frazione di Vigodarzere nel padovano, probabile luogo d'origine dei capostipiti, ma non si può escludere che possa derivare da un accrescitivo di una forma contratta del nome Natale.
NALTI Unico è presente solo a Melegnano.
NANA
NANI
NANO
Nana molto raro sembra avere oltre al ceppo valtellinese anche uno nello spezzino, Nani, che sembra essere limitato al nord Italia, è abbastanza raro, Nano è tipico del Piemonte e della Liguria, dovrebbero derivare da una modificazione aferetica del nome Giovanni, ma è pure possibile una derivazione dai termini dialettali settentrionali nana, nani, nano, con i quali si identificavano in modo affettuoso dei ragazzini, con il significato di piccolo, ma con affetto, non tanto per la statura, Si ricorda un vescovo di Brescia di nome Giovanni Nani, veneziano.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Secondo studi recenti condotti sui cognomi Nana e Nani originari di Lanzada, paese della Valmalenco (Sondrio), ipotizzano che
le suddette forme cognominali potrebbero derivare da Giovanni o da una forma soprannominale che si riferisce alla bassa statura.
(nani in dialetto viene usato con il significato di piccolo)
NANIA Nania è tipico dell'area calabro, sicula, di Taurianova nel reggino e di Catanzaro, Fossato Serralta e Sellia Marina nel catanzarese e di Petilia Policastro nel crotonese, ma con massima concentrazione nel messinese a Milazzo, Barcellona Pozzo di Gotto, Messina e San Filippo del Mela, ed a Catania, un grosso ceppo anche nel palermitano a Palermo, Carini e Partinico.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questo cognome va ricercata nel nome medievale Nania, forma aferetica dell'originale Anania (vedi Anania). In conclusione, dunque, si tratta della cognominizzazione del nome personale dei capostipiti.
NANNI Specifico del centro Italia, con un nucleo importante fra Emilia, Marche e Toscana, dovrebbe derivare da una modificazione dell'aferesi del nome Giovanni.
NANNICOLA Assolutamente rarissimo, potrebbe essere originario dell'aquilano, forse della zona di Fagnano Alto, dovrebbe derivare dal nome composto Giovannicola Nanni per Giovanni e Cola per Nicola.
NANNINI Tipico toscano, è presente anche nel bolognese, deriva dal nomen latino Nanninus di cui abbiamo un esempio in Historia Francorum: "...Quod ubi Treverus perlatum est, Nanninus et Quintinus militaris magistri, quibus infantiam filii et defensionem Galliarum Maximus conmiserat, collecto exercitu, apud / Agripinam convenerunt....", tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1500 a Firenze con l'erudito Remigium Nanini de Florentia magistrum.
NANNIPIERI Nannipieri è tipicamente toscano, di Livorno e del pisano, di Cascina, Pisa e San Giuliano Terme, dovrebbe derivare da capostipiti che si fossero chiamati con il nome composto dai nomi Giovanni, nella forma aferetica Nanni e Piero.
NANNURELLI Nannurelli è specifico di Terni, potrebbe derivare da una forma ipocoristica dialettale derivata dall'aferesi del nome Johannes.
NANTES Nantes, assolutamente rarissimo, è di chiara origine francese, dal toponimo Nantes capoluogo del dipartimento della Loira atlantica e della regione della Loira in Bretagna.
NANUT
NANUTTI
Nanut è specifico di Gorizia, Nanutti, che sembrerebbe essere unico, è molto probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, dovrebbe trattarsi di forme ipocoristiche o patronimiche in -ut, di forme aferetiche del nome Giovanni.
NAPELLI
NAPELLO
Napelli e Napello sono assolutamente rarissimi, il primo potrebbe essere emiliano, il secondo sembrerebbe del genovese, potrebbero derivare da un soprannome originato dalla pianta omonima (aconitum napellus) probabilmente legato ad un carattere particolarmente velenoso, tracce di questi cognomi le troviamo a Genova nel 1142 in uno scritto si legge che l'abate di Santa Maria e Santa Croce di Tiglieto (GE) cacciò dal monastero per motivi non del tutto chiari il religioso Antonio Napello.
NAO Nao, quasi unico, è veneto, della zona che comprende il padovano ed il veneziano, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale arcaico bastato sul termine veneziano nao (napo o navone, specie di rapa bislunga il cui nome scientifico è brassica napus), per estensione questo termine, riferito all'uomo, significa balordo.
NAPOLANA
NAPOLANI
NAPOLANO
Napolana e Napolani sono quasi unici, dovrebbero essere stati prodotti da errori di trascrizione del molto più comune Napolano, che, decisamente campano, è specifico in particolare di Marano di Napoli, Napoli, Villaricca, Mugnano di Napoli, Calvizzano e Giugliano in Campania, ma con grossi ceppi anche a Qualiano, Quarto, Melito di Napoli e Forio, tutti nel napoletano, si dovrebbe trattare di una forma arcaica dell'etnico della città di Napoli.
NAPOLEONE
NAPOLEONI
Napoleone ha un ceppo a Cagliari, uno a Roma e nel romano, uno in abruzzo, soprattutto nel pescarese e teatino, uno nel napoletano ed uno nel barese, Napoleoni è tipicamente laziale, diffusissimo soprattutto nel romano, con ceppi anche nel perugino, nel maceratese e nell'ascolano, dovrebbero derivare dal nome Napoleone che, secondo un'ipotesi, potrebbe derivare dall'italianizzazione del termine germanico nibelung (nano mitologico germanico da cui sarebbero derivati i Re Burgundi), secondo un'altra più accreditata è invece di origini toscane e deriverebbe da una forma dialettale aferetica del nome composto Iacopo Leone.
NAPOLETANI
NAPOLETANO
Napoletani è molto molto raro è sembrerebbe esserci solamente un ceppo nel maceratese, napoletano, molto diffuso ha ceppi in Puglia ed in Campania, dovrebbero tutti derivare dall'etnico napoletano e presupporre un'origine appunto da quella città.
NAPOLI
NAPOLITANO
Napoli è diffuso in tutto il sud, mentre Napolitano, pur presente in tutto il sud è particolarmente concentrato nel napoletano, deriva dal toponimo omonimo.
NAPOLIELLO Molto raro è specifico del salernitano, del paese di Colliano (SA), dovrebbe derivare da un etnico dialettale indicante una provenienza napoletana.
NAPPA
NAPPI
NAPPO
Tutti tipicamente campani, dovrebbero derivare dal nome medioevale Napo portato ad esempio dal famoso Napo dei Torriani, Signori di Milano, sconfitto da  Ottone Visconti nel 1277 nella battaglia di Desio.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
I cognomi Nappo e Nappi sono tipici della Campania tirrenica, specialmente dei comuni di Napoli e Salerno e relative province, da dove si sono poi irradiati nel resto della Penisola e all'estero. Alla base dei due cognomi vi è il termine germanico knapp, con il significato di tazza, bicchiere o coppa: con ogni probabilità l'origine del cognome è da attribuire all'attività legata alla produzione o al commercio di tali manufatti svolta in epoche remote dai vari capostipiti.  La stessa origine etimologica potrebbe avere anche il cognome Nappa, diffuso nella stessa area campana, anche se il termine nappa può indicare un ornamento di un cappello costituito da più fili di seta, un ciuffo di peli all'estremità della coda di parecchi quadrupedi, il bocciuolo bucherellato di un innaffiatoio, una pianta da
giardino, un ciondolo, un fiocco, un pennacchio o infine una persona con il naso grosso.
NARCISI
NARCISO
Narcisi ha un ceppo a Genova, uno a Roma e nel Lazio, uno tra Piceno e teramano, uno in Puglia ed uno in Sicilia, Narciso è invece specifico del sud peninsulare, derivano dal nome latino di origine greca Narcisus, Narcissus è il figlio mitologico del dio fluviale Cephisus accoppiatosi con la ninfa Liriope, può anche direttamente derivare dal nome del fiore narciso.
NARDACCHIONE
NARDECCHI
NARDECCHIA
NARDELLA
NARDELLI
NARDELLO
NARDESCHI
NARDESE
NARDI
NARDICCHI
NARDICCHIA
NARDICCHIO
NARDIELLO
NARDIN
NARDINI
NARDINOCCHI
NARDO
NARDON
NARDONE
NARDONI
NARDULLI
NARDULLO
Nardacchione, molto raro, è tipico dell'area tra il campobassano ed il foggiano, il particolare di Cercepiccola, Vinchiaturo e Campobasso, nel campobassano, Nardecchi, quasi unico, sembrerebbe abruzzese, Nardecchia è molto diffuso a L'Aquila ed a Roma, nel romano a Valmontone, Frascati e Mentana, nel latinense a Latina, Sezze,Sermoneta e Priverno ed a Filettino nel frusinate, Nardella ha un ceppo laziale e nel napoletano, un nucleo nel foggiano soprattutto a San Marco In Lamis, Sansevero, Sannicandro Garganico e Foggia ed uno a Sava (TA), Nardelli è presente a macchia di leopardo in tutta la penisola, ma particolarmente nel Trentino, nel Lazio, casertano e napoletano ed in Puglia, Nardello ha un ceppo nel vicentino a Caldogno, Schio, Piovene Rocchette e Santorso, nonchè un ceppo in Sicilia a Palma di Montechiaro nell'agrigentino, Nardeschi, quasi unico, parrebbe umbro, Nardese, molto molto raro, è tipico dell'area trevisano, veneziana, Nardi è diffuso al centro nord, Nardicchi è praticamente unico, Nardicchia, estremamente raro, sembrerebbe originario della provincia di Pescara, Nardicchio, sempre rarissimo, potrebbe avere un ceppo abruzzese ed uno nel napoletano, Nardiello è specifico della zona che comprende il napoletano, l'avellinese, il potentino ed il barese, Nardin è tipico del Triveneto, ma sembrerebbe avere anche un ceppo non secondario in provincia di Latina, Nardinocchi è tipico della zona tra Piceno e teramano, di Ascoli Piceno, Castel di Lama ed Appignano del Tronto nell'ascolano e di Pineto, Roseto degli Abruzzi e Sant'Egidio alla Vibrata nel teramano, Nardo sembrerebbe avere più ceppi, nella Sicilia sudorientale ed in Calabria, nel napoletano e nel Veneto, Nardini più propriamente toscano, sembrerebbe avere anche ceppi in Friuli e nella Romagna e alto marchigiano, Nardon è specifico dell'area trentino, vicentina, di Trento, Roverè della Luna, Cembra, Lavis e Lisignago nel trentino con ramificazioni anche in Alto Adige, ma il ceppo principale è nel visentino a Valdagno, Schio e Montecchio Maggiore, Nardone è specifico della zona che comprende le province di Roma, Latina e Frosinone, con un nucleo nel beneventano e avellinese, Nardoni dovrebbe avere due nuclei, nel fiorentino e nel Lazio,  Nardulli sembra essere pugliese, della zona di Bari, Mola Di Bari, Acquaviva Delle Fonti e Gravina In Puglia, con ceppi anche a Taranto e Castellaneta (TA), sembra avere anche un ceppo a Napoli dove è presente la forma Nardullo, probabilmente dovuta ad errore di registrazione del precedente.  Tutti questi cognomi derivano, sia direttamente che attraverso ipocoristici, accrescitivi o modificazioni, anche composti, ed anche dialettali, dal nome medioevale italiano Nardo, aferesi di nomi come Leonardo e Bernardo o anche Reinardo e Mainardo di derivazione germanica, o altri simili, tutti derivati tra l'altro dal termine medioevale germanico hard (duro).
NARDOVINO Cognome rarissimo, rappresentato in Italia da un'unica famiglia, originaria di Frigento (AV), nel corso dei secoli, svariati componenti di questa famiglia hanno ricoperto incarichi di un certo rilievo per la storia politica, religiosa e sociale di questo antico centro irpino. L'origine di questo cognome, potrebbe essere simile a quella dei cognomi precedenti e cioè derivare dal nome medioevale Nardo, ma esiste anche un'ipotesi non trascurabile che ipotizza che derivi da una singolare alterazione del nome ARDOVINO (in latino Ardovinus), che a sua volta ha origine dal germanico Hardwin. 
notizie fornite da Paolo Nardovino
NARI Nari ha un ceppo a Massa ed uno nel savonese nell'area di Quiliano, Finale Ligure e Savona, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica di nomi medioevali latini come Apollinarius, Lunaris o Pinarus o di nomi franchi come Reginar o provenzali come Shinar, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Roma tra la seconda metà del 1500 e la prima del 1600 con il marchese Fabrizio Nari.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nari è cognome ligure ma presente anche in Piemonte. Si tratta di un ipocoristico del cognome Gennaro, Gennari, dal nome proprio Gennaro, diffuso fin dal Medioevo. Forse era nome dato a trovatelli trovati nel mese di gennaio, ma più spesso, soprattutto nel Sud,  il nome si diffuse grazie al culto di San Gennaro, vescovo di Benevento, le cui reliquie sono a Napoli dal 432 d.C.
NARISI Narisi è tipico di Monreale nel palermitano, e dell'agrigentino, si dovrebbe trattare di una forma etnica neogreca alterata dal dialetto, riferita a quanti provenissero da Naro nell'agrigentino, probabile luogo d'origine del capostipite.
NARITELLI Naritelli sembrerebbe specifico della provincia di Sondrio, di Caiolo e di Castione Andevenno.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Il cognome Naritelli (molto raro in Italia) sembra nascere da un ipocoristico del nome medievale Naro, probabile aferesi del ben più noto Gennaro (vedi Gennari): nell'onomastica arcaica, infatti, il suffisso -itello, -itiello assume spesso un valore ipocoristico-vezzeggiativo, paragonabile a quello del suffisso -ello, sicuramente più comune e più facilmente riconoscibile (-itello/-itiello, in realtà, sembra più adatto per i nomi brevi e, soprattutto, bisillabi, come nel caso di Naro/Naritello, Marco/Marchitello, Cecco/Cecchitello, Criscio/Criscitello, etc). In conclusione, dunque, dovrebbe trattarsi della cognominizzazione del nome personale del capostipite.
NARO Naro è tipicamente siciliano, in particolare di San Cataldo nel nisseno e di Sant`Agata di Militello nel messinese, dovrebbe derivare dal toponimo Naro nell'agrigentino, ma è pure possibile, anche se non molto probabile che derivino dal nome greco Naron che in greco significa fiume che scorre.
NART Nart è tipico del bellunese, di Sedico e di Belluno, con un ceppo probabilmente secondario a Venezia, dovrebbe derivare dall'aferesi del nome medioevale locale Linart o Lienart (Leonardo), un esempio di quest'uso lo troviamo a Costalissoio di Santo Stefano di Cadore (BL) nel 1600, in un atto di matrimonio del 1644 si legge: "...l'honesta  giovine Orsola figlia del fu Zuanne de Linart...".
NASATO Molto raro è tipico di Paese (TV), potrebbe derivare da un soprannome originato da caratteristiche fisiche.
NASCIMBEN
NASCIMBENE
NASCIMBENI
NASSIMBENI
Nascimben è tipico del trevigiano, Nascimbene è del pavese, Nascimbeni ha un ceppo nel modenese ed uno tra bresciano e veronese, Nassimbeni è dell'udinese, derivano dal nome augurale medioevale Nascimbene di cui abbiamo svariati esempi, uno per tutti, in un atto del 1285 a Badia Polesine gli attori citati sono tal Bernardino di Maino e tale Nascimbene dei Mantilli, tracce di queste cognominizzazioni si trovano a Ferrara con il prete e letterato Nascimbene Nascimbeni.
NASCINGUERRA Nascinguerra è tipico dell'area veneto friulana, di Bassano del Grappa nel vicentino in particolare, dovrebbe derivare dal nome medioevale Nascinguerra, attribuito a figli nati durante un periodo bellico, troviamo tracce di questo nome in un atto del 1238 a Pola: "..Dominus Papo frater Nascinwerrae..", il Nascinguerra in questione era all'epoca il Podestà di Pola ed il capo della sollevazione della città contro il dominio della Serenissima.
NASELLI Ha un nucleo siciliano ed un ceppo a Genova, dovrebbe derivare dal nome di un figlio del Re longobardo Liutprando di nome Nasello Palatino che sposò la figlia del Principe longobardo Ottaulfo Olimpreda, in altri casi può derivare da un soprannome come ad esempio: "...Iohannes de Lamidinia dictus Nasellus...", tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel XII° secolo a Genova con Obertus Nasellus che nel 1135 fu Cancelliere di Genova: "cancellarius predictorum consulum, videlicet Nasellus".
NASI
NASILLI
NASILLO
NASINI
NASINO
NASO
NASONE
NASONI
Nasi è tipico del Piemonte, di Torino, Volpiano e Vigone nel torinese e di Mondovì, Vicoforte e Fossano nel cuneese, e dell'Emilia in particolare nel reggiano a Rolo, Reggio Emilia, Scandiano, Casalgrande e Correggio, di Modena, Carpi e Sassuolo nel modenese, e di Bologna, con un ceppo anche a Roma, Nasilli è quasi unico, Nasillo ha un piccolissimo ceppo a Colletorto nel campobassano, Nasini è del centro Italia, con piccoli ceppi nell'eretino e perugino, nell'anconetano, maceratese ed ascolano, nel grossetano e nel romano, Nasino è quasi unico, Nasone ha un ceppo a Scilla nel reggino ed uno forse secondario a Napoli, Naso è tipico di Rizziconi nel reggino e Drapia nel vibonese in Calabria e della Sicilia con presenze significative ad Erice e Trapani, a Sant`Agata di Militello nel messinese, a Ramacca nel catanese ed a Riesi nel nisseno, esiste anche un ceppo forse secondario a Torino e Collegno ed uno probabilmente autoctono a Garessio nel cuneese ed a Genova, ceppo che assieme a Nasoni che ha ceppi nel pesarese a Mondavio, Fano e Mondolfo ed a Genzano di Roma, Roma ed Ariccia nel romano, potrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, anche dialettali, dal cognomen latino Naso, Nasonis, ricordiamo il famosissimo poeta Publius Ovidius Naso, i ceppi meridionali potrebbero derivare dal toponimo Naso (ME), ma è pure possibile una derivazione dal termine greco nesos (isola) ad indicare una provenienza insulare, tracce di questa cognominizzazione le troviamo ad esempio nel Codice diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1188 in un atto di Iuramenta fidelitatis hominum Paxilliani, Montis, Casalis et aliorum locorum: "...Interfuerunt testes Ardericus Nasus, Benno Curtus, Montenarius Iudex, Rogerius Rigizonus, Otto Plattus et Ariprandus Bonafides et quamplures alii de civitate Mediolani....".
NASSA
NASSI
Nassa ha sparute presenze nel bresciano ed un ceppo nel casertano a Raviscanina e Teano, Nassi ha presenze in Veneto, nel veronese, padovano e vicentino ed in Toscana, soprattutto nel pisano e livornese, nel fiorentino e nel senese, con un ceppo anche a Roma, potrebbe trattarsi di forme aferetiche di ipocoristici del nome Giovanna, Giovanni, contratto dapprima in Gianna e quindi alterato in Giannassa e per aferesi Nassa, in qualche caso potrebbero essere di origini ebraiche e derivare dall'italianizzazione del nome ebraico Nahash (serpente), prendiamo anche in considerazione la possibilità che originino da un soprannome basato sul termine nassa (attrezzo per la pesca soprattutto delle aragoste).
NASSISI Nassisi è specifico del Salento, di Matino e Melissano con un piccolo ceppo anche in Sicilia nel catanese, si dovrebbe trattare di forme etniche del toponimo Nasso, isola del mar Egeo.
integrazioni fornite da Gianfranco Nassisi
il cognome è di origine greca: infatti è diffuso nella zona del Salento in cui è tuttora parlato il griko. il significato del cognome è bene augurante che tu possa vivere a lungo,  la tipica canzoncina che si canta in Grecia in occasione dei compleanni si chiama na ziseis e verosimilmente fa riferimento alla longevità tipica della famiglia. La famiglia Nassisi è di relativamente recente immigrazione in Puglia: si pensa all'epoca della dominazione turca della Grecia.
NASSIVERA Nassivera, tipicamente friulano, sembrerebbe specifico di Forni di Sotto nell'udinese, dovrebbe derivare da un nome dialettale tardo medioevale attribuito ad un figlio nato dopo tanta attesa e forse dopo concepimenti o parti finiti male, secondo un'altra ipotesi deriverebbe dal fatto che il capostipite fosse nato durante una guerra e sarebbe la forma alterata del nome Nascinguerra (vedi NASCINGUERRA).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nassivera è una variante di "Nasca" o "Natale". La base è "dies natalis" = "giorno della nascita". L'aggiunta di "Vera" sta ad indicare una nascita indovinata, aspettata, vera.
NASSO Nasso è calabrese del reggino, di Polistena, Taurianova, Cittanova, Rosarno e Melicucco, dovrebbe indicare un'origine greca dei capostipiti , probabilmente dall'isola di Naxos.
NASTA
NASTI
NASTO
Nasta ha un ceppo nel salernitano a Corbara, Sant'Egidio del Monte Albino, Angri e Pagani, nel casertano a Caserta, Tecale e Marcianise, ed a Napoli, un ceppo a Trecchina nel potentino, uno nel brindisino, a San Pietro Vernotico e Brindisi, ed uno a Palermo, Nasti ha un grosso ceppo a Napoli, Pozzuoli, Marano di Napoli, Torre del Greco, Casoria, Torre Annunziata, Bacoli, Procida, Giugliano in Campania e Somma Vesuviana nel napoletano e nel salernitano ad Angri, Castel San Giorgio, Bracigliano e Scafati, con qualche presenza anche in Puglia nel tarantino e nel barese, Nasto è tipicamente campano, di Napoli e di Angri e Castel San Giorgio nel salernitano, dovrebbero derivare da forme aferetiche contratte del nome Anastasio, Anastasia, a loro volta derivati dal greco Anàstasis (resurrezione).
NASTASI Nastasi è un cognome tipicamente siciliano, soprattutto della Sicilia orientale, ma con un ceppo anche nel trapanese, è una forma aferetica del nome cristiano di origine greca Anàstasis che significa Resurrezione e che inneggia quindi alla Resurrezione di Cristo.
NASTASIA
NASTASIO
Nastasia, molto raro, è specifico del tarentino, soprattutto di Fragagnano, Nastasio, assolutamente rarissimo, è del padovano, si dovrebbe trattare di forme aferetiche dei nomi Anastasia ed Anastasio, probabilmente portati dai capostipiti.
NASUTI
NASUTO
Nasuti è tipicamente abruzzese del teatino, di Lanciano ed Ortona e di Pescara, con un piccolo ceppo anche nella zona di Manfredonia nel foggiano, Nasuto sembrerebbe specifico di Manfredonia, Foggia e Monte Sant`Angelo sempre nel foggiano, dovrebbero derivare dal soprannome, cognome Nasutus di cui abbiamo un esempio in quest'atto dell'anno 1093: "In nomine sancte et individuæ Trinitatis. Notum sit tam presentibus quam futuris, qualiter Durannus, prepositus de Berziaco, omnem alodum suum donavit, et totum beneficium cum omnibus terris quas habere videbatur ex nobis, werpivit in manu domni Hugonis abbatis et nostra, videlicet Jozeranni, domnique Siguini, Sergii, Humberti quoque decani et aliorum fratrum nostrorum, sub testimonio quoque laicalium personarum istarum: Wichardi cognomento Nasuti, Hugonis Mediolanensis...".
NATALE
NATALE'
NATALELLO
NATALETTI
NATALI
NATALIA
NATALINA
NATALINI
NATALINO
NATALONE
NATALONI
NATALOTTO
NATALUCCI
Natale è diffuso in tutto il centro sud, Natalè, assolutamente rarissimo, è palermitano, Natalello è specifico di Agrigento, con un piccolo ceppo a Troina nell'ennese, Nataletti è del perugino, Natali in tutto il centro nord, Natalia, molto molto raro, ha un ceppo nell'area che comprende Roma, Ferentino ed Anagni nel frusinate e nell'aquilano Canistro, ed uno a Palermo, Natalina, quasi unico, è meridionale, Natalini è dell'area bolognese, della Toscana settentrionale, e della fascia che comprende Marche, Umbria, alto Abruzzo e Lazio, Natalino molto raro dovrebbe essere campano, Natalone è quasi unico, Nataloni invece, pur essendo molto raro, è individuabile chiaramente nella fascia che comprende il pesarese, il maceratese, il Piceno ed il perugino, con un ceppo anche a Roma e nel viterbese, Natalotto è tipico di Sinagra nel messinese, Natalucci ha un ceppo nell'anconetano, ad Ancona, Senigallia, Osimo, Falconara Marittima e Filottrano, un ceppo a Spoleto nel perugino ed uno a Narni e Terni nel ternano, un ceppo a Montereale e Capitignano nell'aquilense, ed uno molto importante a Roma e nel romano, a Sant'Oreste e Pomezia, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, dal nomen latino Natalis, tracce di questo nome si trovano ad esempio in una lapide tardo latina dove si legge: "Terentia Bonifatia canistraria /// T(itus) Flavius Natalis /// C(aius) Valerius Sabinus /// L(ucius) Avianius Felix /// C(aius) Flavius Domit[i]us"; nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale, in un atto del 1131, si legge: "...Natalis, quondam Viberti Nercae investivit dun Benedictum subdiaconum officialem Sancti Petri Oliveti de una petia terrae aratoriae quam est in loco Quadri..."
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Come giustamente detto, l'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Natale (Natalia al femminile), che, di regola, veniva attribuito ai bambini nati il giorno di Natale o, per lo meno, durante le feste natalizie. Un'ipotesi alternativa, invece, considera il nome Natale come un'italianizzazione del nome ebraico Nathanael, col significato letterale di donato da Dio, dono di Dio (vedi Deodati e Donadei): qualora fosse valida, comunque, questa fonte non escluderebbe quella d'origine latina, proposta più in alto, ma semmai si aggiungerebbe semplicemente ad essa, andando così a contribuire alla diffusione del nome Natale. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
NATALIZI
NATALIZIA
NATALIZIO
Natalizi è tipico dell'area umbro, laziale, Natalizia è tipica del Lazio, con un piccolo ceppo in Molise, Natalizio ha un ceppo nel frusinate, uno nel napoletano, uno nel cosentino ed uo nel leccese, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da nomi medioevali attribuiti a figli nati nel periodo dell'Avvento e considerati quindi un dono del Santo Natale.
NATARELLA
NATARELLI
Natarella, molto molto raro, sembrerebbe tipico di Lanciano nel teatino, Natarelli, più diffuso, sempre abruzzese, ha un ceppo a Vasto nel teatino ed uno nel pescarese a Bussi sul Tirino, San Valentino in Abruzzo Citeriore e Pescara, con un piccolissimo ceppo anche a Montefalcone nel Sannio nel campobassano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Natarellus, Natarella, di cui abbiamo un esempio d'uso in uno scritto francese del 1387, dovrebbe trattarsi di una forma ipocoristica originatasi sul nome Natale, equivalente quindi a Natalino e Natalina.
NATERI
NATERO
NATTERO
Nateri sembrerebbe tipico di Cagliari, Natero, assolutamente rarissimo, sembrerebbe dovuto ad errori di trascrizione di Nattero che è specifico di Alassio (SV), il ceppo sardo potrebbe essere di lontane origini spagnole data l'assonanza con il cognome ispanico Nater e Natera di cui abbiamo un esempio in uno scritto riferentesi al 1600 in Andalusia: "...Andrés Natera Salvatierra fue el típico representante de la aristocracia que se dedicaba a la milicia y al toreo a caballo...", il ceppo ligure potrebbe invece derivare dal termine francese natte (stuoia, rete) e potrebbe stare ad indicare un tessitore o fabbricante di stuoie, possibile attività del capostipite.
integrazioni fornite da Andrea Nateri
il cognome Nateri è originario di Alassio ed è presente sia a Genova che in Sardegna, la famiglia di cui porto il Cognome è nobile dal 1648 con atto di infeudazione in mio possesso. Siamo nobili di toga e cavalieri di San Giacomo della Spada iscritti nel registro depositario di San Giacomo di Compostela (documento questo disponibile nell'Archivio Reale di Madrid). Nel 1898 il cognome Nater per errore di trascrizione divenne Nateri, mio nonno Don Federico è Nateri mio bisnonno Don Sebastiano è Nater.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il ceppo ligure di Nateri potrebbe corrispondere al  cognome ligure Nattero che probabilmente deriva dal sostantivo 'nata' = sughero, tappo di sughero, galleggiante di sughero'. M. Pittau, Dizionario dei cognomi in Sardegna, 2, 270.
NATI
NATO
Nati ha un ceppo nell'area tra ravennate, forlivese e fiorentino, un ceppo umbro, soprattutto nel perugino ed uno tra romano e latinense, Nato, molto più raro, è tipico del reggino con un piccolo ceppo anche a Colletorto nel campobassano, dovrebbero derivare da forme aferetiche di nomi medioevali come Benenatus o Fortunatus.
NATIVI
NATIVO
Nativi, molto molto raro, parrebbe toscano, Nativo ha piccoli ceppi nel fiorentino e nel napoletano, ma il nucleo principale è nel ragusano, soprattutto a Santa Croce Camerina, Ragusa, Modica e Chiaramonte Gulfi, la derivazione dal vocabolo nativo è evidente, anche se è meno facile identificarne una possibile motivazione, se non ipotizzando che possa far riferimento al significato di schietto e sincero che questo vocabolo aveva soprattutto in passato.
NATOLA
NATOLI
Natola è pugliese, Natoli è tipico della Sicilia nordorientale, dovrebbero derivare o dal fatto di essere di origini orientali o addirittura turche, dall'aferesi del termine greco anatoli (est, oriente), o dal nome della regione turca Anatolia, Natoli è un cognome di famiglia nobile, si ricordano i Baroni Natoli di Messina (fu ministro della Pubblica Istruzione il barone Giuseppe Natoli (1815-1867)). Nella seconda metà del 1500 Giovanni Forti Natoli con il titolo di primo principe fu Signore di Sperlinga (EN), verso la fine del 1600, il Principe Francesco Natoli Alifia era un potente di Riposto (CT).
NATTA Abbastanza raro sembrerebbe avere due ceppi, in provincia d'Imperia e nel torinese e astigiano, potrebbe derivare dal cognomen latino Natta, di cui si hanno tracce ad esempio nell'orazione di Cicerone Pro Murena: "...Quid est volgo? Vniversos. Non igitur, si L. Natta, summo loco adulescens, qui et quo animo iam sit et qualis vir futurus sit videmus,...". Nella seconda metà del XII° secolo il casato guelfo dei Natta era feudatario nell'alessandrino e nel 1190 risulta podestà di Asti Oberto Natta un cadetto del casato alessandrino.
NATTI Assolutamente rarissimo, dovrebbe derivare dal personale latino Nattius.
NATUCCI Natucci è un cognome abbastanza raro, tipicamente toscano, dell'area che comprende le province di Massa e Carrara, Lucca e Pistoia, in particolare nel lucchese di Lucca, Viareggio e Pietrasanta, di Montignoso nel carrarese e di Monsummano Terme nel pistoiese, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica vezzeggiativa familiare dell'aferesi di nomi come Benenato, Donato o simili portati dai capostipiti.
NAVA Assolutamente lombardo,  Ricordiamo un monsignor Nava vescovo di Brescia nel 1700. Il cognome potrebbe derivare dallo spagnolo, i Signori de Nava già dal 1000 possedevano il principato di Nava nelle Asturie. In Lombardia sono molte le tracce di Nava fra i notabili: troviamo un  Simone de Nava notaio di Cassago parente dei nobili de Nava residenti a Civate oltre che del ramo della famiglia Nava trasferitosi a Mantova. Questi stessi Nava cassaghesi avevano anche una parentela con i Nava di Barzanò che nel Quattrocento si dedicavano con profitto all'arte metallurgica, nel 1400 Lucolo  Nava viene chiamato a Venezia a lavorare "...de arte a piastra...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Secondo F. Violi, Cognomi modenesi, "muove dal nome locale Nava, largamente rappresentato in Lombardia, in Liguria (Col di Nava), in Piemonte, ecc., significante «conca, piano fra boschi», dal celtico nava."
NAVACH Navach, molto raro, è specifico del barese, di Monopoli e di Bari, esistono due ipotesi, la prima è che si tratti di un cognome di origine slava, la seconda è che invece derivi da una forma aferetica ed apocopaica del soprannome scornavacche, probabilmente riferito ad un macellaio.
NAVAROTTO Navarotto, quasi unico, sembrerebbe veneto.
integrazioni fornite da Antonio Augusto Rizzoli
Esiste un unico ceppo, di origine vicentina, di questa famiglia, attualmente spostatasi in Lombardia. E' probabile che il nome derivi dalla regione spagnola di Navarra e sia stato assunto da ebrei marrani trasferitisi in Nord Italia ove facevano gli orefici nel territorio veneziano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Navarotto, secondo Olivieri 178, potrebbe derivare, oltre che da Navarra, anche da 'navariu' = nocchiero.
NAVARRA
NAVARRO
Navarra è molto diffuso in Sicilia soprattutto nel trapanese, in Campania nel napoletano e salernitano, nel Lazio e nel barese, Navarro, molto raro, è napoletano, dovrebbero essere di origini spagnole e prendere il nome dalla regioene spagnola Navarra, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Paternò nel 1500: "...Jo Andrea Navarro, locotenente de capitanio e Vincenzo de Vellia, locotenente de receptore...".
NAVARRI
NAVARRINI
Entrambi decisamente toscani, Navarri è tipico di Firenze, Navarrini ha ceppi a   Figline Valdarno (FI), nell'aretino e nel lucchese, dovrebbero derivare dal cognomen tardolatino Navarrus di cui abbiamo un esempio: "...Ita Petrus Navarrus in praelio Ravenatensi, legioni peditum praefectus, captusque; Gallis demum utilem operam navavit...".
NAVARRIA Navarria è decisamente siciliano, del catanese, di Paternò, Biancavilla, Catania, Belpasso e Nicolosi, il suffisso -ia sta ad indicare appartenenza, proprietà ed indicherebbe quindi che la famiglia proveniva da proprietà dei Navarra.
NAVAS Estremamente raro è tipico del napoletano sembrerebbe di origine spagnola.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci (Salerno)
Navas è un cognome napoletano, dove è maggiormente diffuso a Casoria, Napoli e Sant'Antonio Abate. La formazione del cognome in analisi deriva chiaramente dalla toponomastica, come attestano i numerosi comuni Navas presenti in Spagna (es: Las Navas de la Concepción, Navas de Estena, etc.).  Il cognome Navas fa parte di quei tanti cognomi spagnoli importati a Napoli e nel Napoletano per effetto della dominazione spagnola nel Regno di Napoli.
NAVE
NAVI
Nave, abbastanza raro, sembra avere un ceppo trentino, uno tra trevigiano e pordenonese, e forse uno nel beneventano, Navi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere un ceppo nel bresciano ed uno appenninico, dovrebbero derivare da toponimi come Nave (BS), Nave di Fontanafredda (PN), Nave S. Rocco (TN), Nave (LU), La Nave (AN).
NAVOLI
NAVOLIO
Navoli, praticamente unico, è dovuto ad un'errata trascrizione di Navolio, che, molto raro, sembrerebbe originario di Pomarico nel materano, dovrebbero essere di origini francesi ed essere giunti in Italia con gli angioini, derivando dal nome della località di Navolio, l'attuale Naveil vicino a Vendome nel dipartimento di Loir-et-Cher nella regione della Francia Centrale, che troviamo citato nel De consuetudinibus Burcardi Comitis in Vindocino (Vendome): "...Terra de Solemis omnem consuetudinem reddit, vicariam, comandisiam, prisionem de pane et carne et omnem consuetudinem, sicut villa Vindocini. Terra de villa Jam Ardet similiter omnem consuetudinem, vinagium, vicariam, prisionem, comandisiam. Et ex omnibus molendinis qui sunt a Solemis usque ad Arenas, omnem vicariam habebat comes, et similiter omnem vicariam de Navolio, et vicariam de Lendeis pariter cum vinagio. Villam Francori totam tenebat in dominico cum ecclesia et censum vinearum et pratorum simul et vicariam....".
NAVONE
NAVONI
Navone ha un nucleo genovese ed uno torinese, con presenze significative nelle rispettive province e nell'astigiano, Navoni è tipico dell'area che comprende il basso bresciano, il bergamasco ed il milanese, con un ceppo anche a   Monte Argentario nel grossetano, potrebbero derivare dal fatto di essere il capostipite un coltivatore di campi di colza (navone nei dialetti settentrionali).
NAZARIO
NAZARO
NAZARRI
NAZZARI
NAZZARIO
NAZZARO
Nazario è assolutamente rarissimo, Nazaro, tipicamente pugliese, ha un ceppo a Gallipoli nel leccese ed a Taranto, Nazarri, molto raro, è specifico milanese, Nazzari, abbastanza raro è lombardo, con un possibile nucleo tra Venezia e Padova, Nazzario è quasi scomparso e sembrerebbe del sud Italia, Nazzaro sembrerebbe campano, del napoletano, beneventano ed avellinese in particolare, con un ceppo anche a Roma e nel foggiano, questi cognomi dovrebbero tutti derivare dal nome Nazareno o dal suo derivato Nazario, molto diffuso nel tardo medioevo, come si evince dal Codice Diplomatico della Lombardia medievale dove all'anno 1093 in un atto si legge: "...Tibi Nazario filio quondam Ugonis de civitate Mediolani promitto atque spondeo me ego Iohannes qui vocor portenarius et filius quondam Ambrosii de suprascripta civitate...", ma è pure possibile una derivazione da toponimi come San Nazario (SA) e (VI).
NAZZECONE Nazzecone, quasi scomparso, sembrerebbe abruzzese, potrebbe derivare da una forma accrescitiva di un'alterazione del termine dialettale 'nzècula, vocabolo originato dall'espressione latina della liturgia cristiana in saecula saeculorum, con il significato di per sempre, forse attribuito a qualcuno considerato assolutamente fedele.
NEBBIOSI
NEBBIOSO
Nebbiosi, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Abruzzo, Nebbioso ha un ceppo a Napoli ed uno a Crotone, dovrebbe trattarsi di cognomi attribuiti a dei trovatelli da funzionari borbonici, che erano soliti attribuire ai propri assistiti cognomi che li descrivessero, o ne sottolineassero alcuni aspetti del carattere o del comportamento, potrebbe anche trattarsi di un riferimento a caratteristiche della giornata di accoglimento degli stessi.
NEBULONE
NEBULONI
Nebulone, assolutamente rarissimo dovrebbe essere dovuto ad errate trascrizioni di Nebuloni, che è tipicamente lombardo del milanese, di Parabiago in particolare, di Milano, Ossona, Legnano, Rho, Busto Arsizio, Canegrate, Inveruno, Bareggio, Nerviano e Vittuone, e che dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine latino nebulo, nebulonis (scioperato, fannullone, scapestrato).
NECCHI
NECCO
Necchi è tipico della zona tra Pavia e Milano, Necco sembrerebbe tipicamente piemontese, ma con un ceppo anche in Campania, dovrebbero derivare dal nome tardo medioevale Nechus, probabilmente derivato da un latino nequus (ingiusto), in alcuni casi potrebbero discendere, per aferesi ,da un soprannome dialettale legato al vocabolo milanese arcaico gnecch (svogliato).
NECCI Necci ha un ceppo nell'aretino a Subbiano e Capolona, un grosso nucleo a Roma e ad Anagni ed Acuto nel frusinate, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine arcaico neccio cioè un tipo di focaccia di farina di castagne, che veniva abitualmente cotta tra due pietre o tra due utensili di terracotta riscaldati sulla brace (vedi NECCIAI).
NECCIAI Necciai, estremamente raro, dovrebbe essere toscano, del pistoiese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine arcaico necciaio o produttore di necci, cioè di focacce di farina di castagne cotte tra due utensili di terracotta riscaldati sulla brace, tipiche delle zone montuose della Toscana settentrionale, intendendo probabilmente che i capostipiti svolgessero quel tipo di occupazione.
NEGRELLI
NEGRELLO
NEGRETTI
NEGRETTO
NEGRI
NEGRINI
NEGRINO
NEGRO
NEGRONI
NERETTI
NERI
NERINI
NIGRELLI
Negrelli parrebbe tipico della zona di Sermide e Carbonara Di Po nel mantovano e di Concordia sulla Secchia nel modenese, Negrello è decisamente del vicentino di Valstagna con un ceppo anche a Rovigo, Negretti ha un ceppo lombardo nel comasco a Fino Mornasco, Lurate Caccivio, Villa Guardia, Luisago e Como, a Milano e Bollate nel milanese ed a Brescia e nel veronese, ed un ceppo nel romano a Bracciano ed a Roma, Negretto ha un ceppo ad Aosta ed uno veneto nel veronese a San Bonifacio, Roncà e Verona e nel vicentino a Lonigo, Arzignano ed Albettone, Nigrelli con qualche presenza nel mantovano, forse dovuta ad errori di trascrizione, ha dei ceppi autoctoni in Sicilia a Mussomeli nel nisseno, a Santo Stefano di Camastra nel messinese ed a Palermo, Negri è tipico del nord Italia, con un ceppo nel napoletano, Negrini è molto diffuso in tutto il nord, ma è particolarmente presente in Lombardia ed Emilia e Romagna, Negrino, molto raro, è tipico dell'area nordoccidentale, del torinese, alessandrino e genovese, Negro ha un nucleo nel Salento, ma è diffusissimo anche in tutto il Piemonte e Liguria, Negroni ha un forte nucleo nel bolognese, con ceppi in Lombardia, Neri è panitaliano, Neretti è tipico del bolognese, di Imola, Bologna e Castel San Pietro Terme, Nerini, abbastanza raro è specifico della zona tra le province di Bologna, Firenze e Pistoia. Molti di questi cognomi derivano direttamente o tramite variazioni ipocoristiche o accrescitive dal cognomen latino Niger e dai suoi derivati medioevali Nigrus e Negro o Nigro, in altri casi discendono da soprannomi legati al colore dei capelli o alla carnagione scura, al sud possono riferirsi anche a discendenze saracene.
NEGROPONTE Negroponte è tipicamente veneto.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questo cognome va ricercata nella toponomastica greca e, più precisamente, nell'isola di Negroponte (anche conosciuta come Euboea): alla caduta dell'Impero Romano d'Oriente, infatti, quest'isola divenne dominio della Repubblica di Venezia (dal 1204 al 1470) e furono proprio i veneziani a darle il nome di Negroponte, in riferimento al ponte che la univa con la penisola greca.  In questo contesto, allora, il cognome Negroponte dovrebbe indicare un'origine etnica dei capostipiti (forse emigrati in Italia a seguito dell'occupazione ottomana del 1470) o, comunque, starebbe ad indicare un qualche tipo di rapporto che univa i capostipiti all'isola di Negroponte.
NEIVILLER Assolutamente rarissimo, sembra napoletano, dovrebbe essere di origini francesi essendo la modificazione del cognome francese, tipico della Lorena, Neyville che significa: nuovo arrivato, nuovo cittadino, ricordiamo il barone normanno Eustace de Neyville, uno dei firmatari della Magna Charta nel 1215.
NELLA Nella ha due ceppi assolutamente disgiunti, uno lucano, nel potentino ad Avigliano e Potenza ed uno trentino a Carisolo (TN), dovrebbero derivare dall'aferesi di nomi come Brunella, Giovannella o simili.
NELLI Sembra avere un nucleo principale in Toscana tra Lucca e Pisa e nel Lazio tra Roma e Frosinone, dovrebbe derivare dal nome Nello. anche come aferesi di nomi come Brunello, Lionello ecc.  Esempio di questa cognominizzazione si trova a Siena nel 1300 dove esercita il Notaio Domenico Nelli, verso la fine del secolo è discretamente rinomato a Firenze il pittore Pietro Nelli.
NEMESI
NEMESIA
NEMESIO
Nemesi, molto molto raro, parrebbe romano, Nemesia, quasi unico, parrebbe triestino, Nemesio è assolutamente rarissimo, dovrebbe derivare dal nome medioevale Nemesius, ricordiamo ad esempio lo scrittore della seconda metà del 1100 Nemesius Emesenus Burgundio Pisanus autore del De natura hominis iuxta versionem Burgundionis Pisani che lui dedicò a Federico Barbarossa.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Nemesi, molto raro, è diffuso maggiormente nel romano, ma è presente sporadicamente anche in Emilia Romagna e Lombardia, Nemesia, unico, si riscontra esclusivamente nel triestino, Nemesio, rarissimo, presenta ceppi sparsi fra il nord e il sud del paese, con una maggiore ma comunque bassissima frequenza nel palermitano, tutti questi cognomi derivano dal nome antico Nemesio, l'italianizzazione cioè del personale greco Nemeslos, che, tratto dal termine nemesis, significa letteralmente colui che distribuisce (da intendersi, in senso lato, come colui che distribuisce secondo giustizia): nell'antica mitologia greca, infatti, Nemesia era il nome della Dea della Giustizia, che impartisce a ciascuno il suo, in base a criteri di merito o di demerito, e in epoca cristiana, quindi, il termine Nemesi divenne sinonimo di Giustizia Divina, punitrice dei malvagi. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
NEMOUR Nemour, quasi unico, sembrerebbe piemontese, dovrebbe derivare dal toponimo Nemours in Francia.
NENCI
NENCINI
NENCIONI
Nenci è tipico fiorentino, Nencini è di tutta la Toscana, Nencioni è tipico dell'area coperta dalle province di Pisa e Firenze, derivano tutti dal nome medioevale Nencio diminutivo dialettale toscano di Lorenzo, di cui si hanno tracce scritte ad esempio nel 1400 con tal "...Nencio di Matteo Chotigniuola manovale...", o anche con: "...Nencius Mecheri Buongiannis soldos tredecim denarios sex"
NENNA Nenna ha un ceppo nel teatino, uno tra napoletano e salernitano ed uno, il principale tra foggiano e barese,  in particolare a Trani e Barletta nel barese e a Manfredonia nel foggiano, potrebbe trattarsi di un matronimico e derivare dal termine dialettale nenna (ragazza), ma più probabilmente deriva dall'apocope del nome germanico Nannulf che significa lupo di Nanna, una dea del pantheon nordico.
integrazioni fornite da Gianluigi Nenna
Verso la fine del 1500, la nobiltà barese subì forti perdite e la parte sopravvissuta cercò di integrare le sopravvenute carenze unendosi a famiglie forestiere.  Nel 1588 la Regina Bona Sforza di Polonia, duchessa di Bari, inviò Orazio Nenna, figlio del Giureconsulto Giovanbattista, a rappresentarla nella cerimonia d'incoronazione di Carlo V° a Bologna; a seguito di ciò lo stesso fu investito dell'onorificenza di Cavallere di Cesare o dell'Imperatore. Ma nonostante ciò la Famiglia Nenna si vide rifiutare la sua richiesta di aggregazione alla nobiltà barese, pur essendo proveniente dalla vicina Trani e già appartenente alla nobiltà di questa città. L'altro figlio del diplomatico e letterario Giovambattista fu il musicista Pomponio Nenna che compose numerosi brani di musica sacra e madrigali a piu voci che sono sopravvissuti all'usura del tempo e ritrovati da valenti musicologi incisi di recente nell'opera "Aure liete e soavi" dall'Ensamble barese vocale e strumentale Palazzo Incantato.  Successivamente nel 1628 la Famiglia Nenna in seguito ad una nuova richiesta di aggregazione alla nobiltà della Città di Bari si vide attribuire dal Sacro Regio Consilio il richiesto riconoscimento, con la seguente dicitura: "Caeteri Nobiles ex Privilegio, Extra tamen Honore, Praerogatives et Dignitates quibus gaudent Caeteri Nobiles ex origine dictae Civitatis Bari". Nel XVI° e XVII° secolo la Famiglia Nenna, già appartenente alla nobiltà barese, annoverò due sue esponenti ricoprire la carica di Badessa del Monastero di Santa Scolastica, dal 1604 al 1607 per Benedetta, e dal 1613 al 1616 nonché dal 1622 al 1623 per Scolastica Nenna.
bibliografiaa: A. Valvassori "Il Nennio, nel quale si ragiona di nobiltà" Vinegia 1542 pag.154
G. Volpi "Dell'historia dei visconti e delle Case d'Italia avvenute sotto di essi" Napoli 173 7pag. 32- 58
Anonimo "Allegazione per li nobili patrizi della città di Bari" Napoli 1751 pag. 21-22
G. Beltrani - F. Sarlo "Documenti relativi agli antichi seggi nobili e della piazza del popolo della città di Trani" Trani 1833 pag. 16
F. Lombardi"Serie delle famiglie nobili della città di Bari esistenti ed esistite" in B.N.B. F. d'Addosio 1/89
NEPI Tipico della Toscana centro orientale, con un ceppo anche nel Piceno, dovrebbe derivare dal toponimo Nepi (VT).
notizie ulteriori fornite dal barone Ugo Antonio Bella
Cognome israelitico presente in Toscana e nell'Italia centrale. Deriva dal toponimo Nepi (VT) dove esisteva un'antica comunità ebraica italiana espulsa nel XVI° secolo.
NEPOTE
NEPOTI
Nepote è specifico del torinese, Nepoti del bolognese, dovrebbero derivare dal cognomen latino Nepote di cui abbiamo un illustre esempio con lo scrittore Cornelio Nepote (100 a.C. - 27 a.C.) autore del celeberrimo De viris illustribus (34 a.C.).
NERBI
NERBINI
NERBO
Nerbi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe toscano, Nerbini, altrettanto raro, è del fiorentino, Nerbo è quasi unico, potrebbero derivare, per betacismo, direttamente o tramite ipocoristici dal nome del popolo celta dei Nervii, originario dell'area occupata dall'attuale Belgio, nei Commentarii de bello Gallico  di Giulio Cesare ne troviamo traccia: "...His circumventis magna manu Eburones, Nervii, Aduatuci atque horum omnium socii et clientes legionem oppugnare incipiunt. Nostri celeriter ad arma concurrunt, vallum conscendunt. Aegre is dies sustentatur, quod omnem spem hostes in celeritate ponebant atque hanc adepti victoriam in perpetuum se fore victores confidebant...", popolo cui largamente attinse Giulio Cesare per costituire la tertia legio gallica, che utilizzò nella guerra civile contro Pompeo ed ai cui veterani concesse terre in territorio italico.
NERLI Molto raro è tipico fiorentino, deriva dal nome medioevale Nerlo di cui abbiamo traccia a Prato in uno scritto del 1276, dove leggiamo: "...Nerlo filio condam domini Glierardi Nerli..." e dove quindi abbiamo anche esempio di questa cognominizzazione.
NERO
NERONE
NERONI
Nero ha vari ceppi nel centrosud, a Roma, a Montenerodomo nel teatino, a Marcianise nel casertano, a Napoli e ad Amorosi e Puglianello nel beneventano, a Barletta e Canosa di Puglia nel barese ed a Maglie nel leccese, a Lamezia Terme e Decollatura nel catanzarese ed a Mesoraca nel crotonese, ha un ceppo anche in Sicilia a Porto Empedocle nell'agrigentino, Nerone è specifico della fascia centrale che comprende il romano, il latinense, tutto l'Abruzzo, il campobassano, il napoletano e soprattutto il casertano, Neroni, abbastanza raro, ha un ceppo originario nel Lazio ed uno secondario nell'ascolano, potrebbe essercene uno anche nel reggiano in Emilia, dovrebbero tutti discendere dal cognomen latino Nero, Neronis, o dal suo derivato medioevale Nerone.
NERVETTI Raro e specifico della bassa milanese, può derivare da un soprannome dialettale legato al vocabolo milanese arcaico nervètt (nervetti = tipico piatto milanese), forse riferendosi al mestiere di locandiere.
NERVI Sembra essere originario della Liguria, provincia di Genova ed entroterra alessandrino, dovrebbe derivare dal toponimo Nervi (GE).
NESI
NESO
Nesi ha un piccolo ceppo nel bergamasco e nel napoletano, ma è molto diffuso in Toscana, in particolare nel fiorentino, pratese e pistoiese, ed anche nel lucchese e nel senese, Neso, assolutamente rarissimo, è del trevisano, dovrebbero derivare dal nome greco Nèsos, anche se in alcuni casi potrebbero essere la forma aferetica di tornesi, tipiche monete di Tours in Francia.
NESCI
NESCIS
Nesci è tipico della Calabria meridionale, sembra avere ceppi forse non secondari nel napoletano, Nescis, quasi unico, è dovuto probabilmente ad un errore di trascrizione del primo, potrebbero derivare da un soprannome, ma è pure possibile una derivazione dal vocabolo arabo nasci (con la a tendente alla e) (giovane). Tracce di questa cognominizzazione si trovano a Mileto (VV)  fin dal 1600 con il notaio Domenico Nesci.
NESPOLA
NESPOLE
NESPOLI
NESPOLO
Nespola è assolutamente rarissimo, Nespole ancora più raro parrebbe napoletano, Nespoli ha due ceppi, uno nella zona che comprende le province di Como, Milano e Bergamo ed uno nel napoletano, Nespolo sembra tipico del trevigiano e basso Friuli, potrebbero derivare da toponimi come: Nespoli (FO), Nespoledo (UD) o Nespolo (RI), o comunque derivare da nomi di località collegate ai nespoli.
NESTA
NESTI
NESTO
NESTOLA
NESTOLI
Nesta ha un ceppo tra romano e rietino, uno nell'avellinese ed uno tra foggiano e barese, Nesti è tipicamente toscano, del fiorentino, pratese, pistoiese, lucchese, pisano e livornese, Nesto invece è decisamente veneziano, Nestola è caratteristico di Copertino e leverano nel leccese, con presenze molto significative anche a Porto Cesareo, Veglie, Lecce e Nardò, Nestoli, quasi unico, parrebbe del cremonese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da forme aferetiche di nomi come Onesto o Ernesto anche nella forma matronimica.
NESTICO'
NISTICO'
Entrambi cognomi tipicamente calabresi, Nesticó è specifico del catanzarese, di Sant`Andrea Apostolo dello Ionio, Soverato e Isca sullo Ionio, Nisticò, decisamente molto più diffuso, è assolutamente specifico di Catanzaro con presenze largamente significative anche a Cardinale, Soverato, Badolato ed Isca sullo Ionio nel catanzarese, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo greco Νηστειας, nistekas (digiuno).
NETTI
NETTINI
NETTO
Netti ha un piccolo ceppo nel grossetano, uno a Roma ed uno tra napoletano e casertano, ma il ceppo più consistente è in Puglia, nel foggiano, nel barese e nel tarentino, Nettini è quasi unico, Netto, molto raro, ha un ceppo tra trevisano e pordenonese, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche, anche composite, dell'aferesi di formati dialettali di nomi come Antonio, Bruno o altri simili.
NEVI Nevi è tipico dell'area che comprende il ternano, con Terni, Attigliano, Narni e Stroncone,  il viterbese con Montefiascone e Roma, dove è maggiormente concentrato, dovrebbe derivare dal nome latino Nevius, di cui abbiamo un esempio nella Historia romana nel sesto secolo a.C.: ".. Tarquinius postea Priscus transmarinae originis, regnum ultro petens accepit ob industriam atque elegantiam; quippe qui oriundus Corintho Graecum ingenium Italicis artibus miscuisset. Hic et senatus maiestatem numero ampliavit, et centuriis tribus auxit, quatenus Attius Nevius numerum augere prohibebat, vir summus augurio. Quem rex in experimentum rogavit, fierine posset, quod ipse mente conceperat. ..", nome probabilmente portato dal capostipite.
NEVOLA Nevola ha un ceppo a Roma, uno a Napoli e nell'avellinese ad Avellino e Solofra, ed uno nel barese a Barletta ed Andria, si dovrebbe trattare di una forma matronimica, derivando probabilmente dal nome latino femminile Nevola, in uso presso la Gens Nevia, la cui presenza in Campania è dimostrata dal nome stesso del paese di Grumo Nevano nel napoletano.
NIADA
NIBALI
Niada è specifico del varesotto, di Varese e di Induno Olona, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale lombardo niada (nidiata, figliata), forse ad indicare che il capostipite appartenesse ad una famiglia molto numerosa.
NIBALE
NIBALI
Nibale ha un ceppo nell'alessandrino ed uno tra padovano e rovigoto, Nibali sembrerebbe specificatamente siciliano con un ceppo a Castell`Umberto (ME) ed uno nel catanese a Randazzo, Maletto e Catania, dovrebbero derivare da forme aferetiche dialettali del nome Annibale.
NICANDRI
NICANDRO
Nicandri, assolutamente rarissimo, sembrerebbe emiliano, Nicandro, ora quasi altrettanto raro, parrebbe originario dell'area tra Abruzzo e Molise, potrebbe derivare sia direttamente dal nome Nicandro, ricordiamo che San Nicandro è il patrono di Isernia in Molise, quindi facilmente il suo nome può essere stato attribuito ai neonati della zona, sia da toponimi come San Nicandro (AQ), San Nicandro Garganico nel foggiano o San Nicandro di Bari.
NICASTRO Abbastanza diffuso nell'Italia meridionale, dovrebbe essere originario della Sicilia meridionale, anche se probabilmente il primo territorio di origine è la provincia di Catanzaro, dovrebbe derivare dal toponimo Nicastro (CZ).
NICCHI Molto raro è specifico delle province di Arezzo, Siena e Perugia, potrebbe derivare da nicchio (identificatore di una delle contrade senesi, della corporazione dei vasai) e come estensione al mestiere di vasaio.
NICCODEMO
NICODEMI
NICODEMO
Nicodemi ha un ceppo nel ferrarese, uno nel massese ed uno nel romano e latinense, Nicodemo è originario della zona di confine tra Calabria, Basilicata e salernitano, Niccodemo è unico a Melegnano e probabilmente si tratta di un errore di trascrizione da Nicodemo.Il cognome deriva da Nicodemo, nome medioevale italiano di origine greca, derivato dal nome greco Nikodemos, a sua volta originato da nikan (vincere), e demos (popolo), che significa: colui che vince fra il popolo, ricordiamo nel Vangelo di Giovanni il Dottore della Legge Nicodemo, membro del Sinedrio, che provvede alla sepoltura di Gesù dopo la crocifissione, San Nicodemo nacque a Psycròn, l'attuale Cirò, intorno all'anno 900.
NICCOLAI
NICOL
NICOLA
NICOLAI
NICOLAIO
NICOLAIS
NICOLAO
NICOLAZZI
NICOLAZZO
NICOLE
NICOLE'
NICOLELLA
NICOLELLO
NICOLET
NICOLETTA
NICOLETTI
NICOLETTO
NICOLI
NICOLIA
NICOLIELLO
NICOLIN
NICOLINI
NICOLINO
NICOLIS
NICOLO
NICOLO'
NICOLOTTI
NICOLUCCI
NICOLUSSI
Niccolai è tipico dell'alta Toscana, Nicol, estremamente raro, sembrerebbe del torinese, Nicola è diffusissimo in Piemonte e nella Lombardia occidentale, nel pavese in particolare, con ceppi anche nel trevisano e nell'udinese, Nicolai è specifico della zona che comprende le province di Roma, Viterbo, Rieti, L'Aquila, Ascoli Piceno e Terni, Nicolaio, molto molto raro, è specifico di Torraca nel basso salernitano, Nicolais, abbastanza raro, ha un ceppo a Roma ed in Campania a Napoli ed a Calitri nell'avellinese, Nicolao ha un ceppo nella zona tra trentino, bellunese e trevisano ed uo tra napoletano, salernitano e potentino, con un piccolo ceppo nel ternano ed a Roma, Nicolazzi, molto raro sembra essere tipico del novarese, Nicolazzo ha un ceppo nel vicentino, ad Isola Vicentina e Vicenza, ed un ceppo molto grosso nel catanzarese, in particolare a Lamezia Terme, ma anche a Platania e Feroleto Antico, Nicole, assolutamente rarissimo è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione di Nicolè, che è specifico di Padova con buone presenze anche a Selvazzano Dentro, Maserà di Padova e Rubano nel padovano, ed a Venezia e Dolo nel veneziano, Nicolella è tipicamente campano, di Napoli, Casavatore e Forio sull'isola d'Ischia, di Casoria nel napoletano e di Camerota e Bellosguardo nel salernitano e di Frasso Telesino e Guardia Sanframondi e Benevento nel beneventanocon un piccolo ceppo anche nel frusinate e nel foggiano, Nicolello è tipicamente piemontese, di Cavaglia nel biellese e di Torino, Nicolet è specifico della Val D'Aosta, in particolare di Challand Saint Anselme, Nicoletta è tipico delle province di Crotone e Catanzaro, Nicoletti è assolutamente panitaliano, Nicoletto è tipico del padovano, Nicoli è tipico del nord Italia, Nicolia è caratteristico del frusinate, di Ceccano e Frosinone, Nicoliello è assolutamente campano, del salernitano, di Vallo della Lucania e San Giovanni a Piro, Nicolin, assolutamente veneto, di Sovizzo, Lonigo, Grumolo delle Abbadesse e Vicenza nel vicentino e di San Pietro in Gu e Gazzo nel padovano, Nicolini è estremamente diffuso in tutto il centronord, Nicolino ha un nucleo tra torinese e cuneese, un piccolo ceppo nel salernitano ed uno calabrese, Nicolis, specifico del veronese, è particolarmente diffuso a Verona, con buone presenze anche a Grezzana, San Pietro in Cariano, Negrar, Villafranca di Verona,San Martino Buonalbergo, Pescantina e Bussolengo, Nicolo ha un ceppo nel biellese a Sordevolo e Muzzano, ed uno nel reggino a Reggio Calabria, Nicolò ha un ceppo nel reggino ed uno nel Lazio e alta Campania, Nicolotti ha un ceppo a Torino e nel torinese ad Azeglio e Villareggia, ed a Novara, ed uno a Castellaneta nel tarentino, Nicolucci ha un ceppo tra ravennate e forlivese, uno in Umbria, uno nel teatino ed uno tra viterbese, romano e latinense, Nicolussi è specifico dell'area che comprende le province di Bolzano, Trento e Vicenza. Tutti questi cognomi derivano, direttamente o attraverso modificazioni ipocoristiche o patronimiche, da variazioni del nome medioevale Nicolaus o Nicolao e dei suoi derivati come Nicola, Nicolò, ecc.  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio agli inizi del 1300 a Pisa: "...Haec autem e vetusto Codice MSto, existente Florentiae in Bibliotheca nobilis viri Antonii Nicolini, describenda curavit Illustrissimus Comes Albericus Archintus Mediolanensis, Abbas Commendat....", e negli atti di un processo per stregoneria a Bormio (SO) nel 1519: "...domina Judith uxor ser Johannis Baptiste de Mariolis de Burmio filia quondam domini Nicolini de Zenonis de Burmio habet super infrascriptis...".
NICEFARO
NICEFORI
NICEFORO
NICIFORA
NUCIFORA
NUCIFORO
Nicefori, praticamente unico, Nicefaro assolutamente rarissimo, Nicifora, praticamente unico, è del catanese, Nucifora diffuso nella Sicilia Orientale, nel messinese, nel catanese soprattutto e nel siracusano e Nuciforo tipico della Sicilia nordorientale e di Graniti nel messinese in particolare, sono dovuti ad un errore di trascrizione del cognome Niceforo, molto molto raro, che sembrerebbe avere un ceppo a Stignano nel reggino ed uno a Catania e che dovrebbe derivare dal nome greco bizantino Nikephoros (portatore di vittoria), ricordiamo con questo nome il generale bizantino Niceforo che divenne imperatore dell'Impero Romano d'Oriente dall'anno 802 all'anno 811, secondo altri Nucifora e Nuciforo deriverebbero da un soprannome grecanico per portatore di noci, considerando che la zona del messinese e catanese è in effetti molto rinomata per la qualità delle sue noci, ma la cosa più probabile è che questi due cognomi derivino dal nome della Contrada Nucifora, una frazione di Sant'Alfio nel catanese.
integrazioni fornite da Alessandro Benfatto
Il cognome Niceforo é riconducibile all'Imperatore d'Oriente Niceforo Focas. Questi era esponente di una delle più ricche famiglie aristocratiche dell'Asia Minore.  Regnò dal 963 al 969 d.C.  Attualmente i Niceforo hanno mantenuto il titolo di principi d'Oriente ed hanno ottenuto il titolo di Visconti in Calabria dove ha sede il ceppo principale del detto casato.
NICHELE
NICHELI
Nichele è specifico del vicentino, Nicheli, assolutamente rarissimo, sembrerebbe triestino, dovrebbero derivare da modificazioni del nome Michele.
NICITA
NICITO
NOCITA
NOCITO
Nicita è tipico della Sicilia orientale, del messinese, Santa Teresa di Riva, Savoca, Messina e Furci Siculo, di Catania e di Ragusa, con un ceppo anche nel reggino, Nicito, assolutamente rarissimo, sembrerebbe calabrese, Nocita ha un ceppo nel catanese, uno nel catanzarese ed uno nel leccese, Nocito è specifico del cosentino, della zona di Sant'Agata Di Esaro (CS) in particolare, ma presenta un ceppo, probabilmente non secondario, anche a Taranto, derivano dall'aferesi del nome Anicito e da sue variazioni o direttamente dal nome greco Nikètes. (vedi Anicito).
NICOLARDI Nicolardi è tipicamente pugliese, delle province di Taranto e Lecce in particolare dove la massima concentrazione si ha a Tricase, si dovrebbe trattare di una forma patronimica arcaica del nome Nicola.
NICOLI' Nicolì è specifico del Salento, di Erchie e San Pancrazio Salentino nel brindisino, di Taranto, e di Corsano, Lecce, San Pietro in Lama, Trepuzzi e Cavallino nel leccese.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine grika o greco-albanese, il cognome Nicolì nasce da un'italianizzazione del nome greco Nikolìs (pronuncia popolare di Nikòlaos), che, nell'onomastica italiana, corrisponde esattamente al nome Nicola (vedi Niccolai). In conclusione, dunque, si tratta della cognominizzazione del nome personale dei capostipiti.
NICOLOSI Di origine siciliana, deriva dal toponimo Nicolosi nel catanese.
NICOLOSO Nicoloso ha un ceppo siciliano nel catanese, a Belpasso, Nicolosi, Mascalucia e Catania, che dovrebbe derivare dal nome del paese di Nicolosi nel catanese, anticamente chiamato Nicolosus, ed uno friulano concentrato a Buia nell'udinese, entrambe le origini possono derivare dal nome medioevale Nicolosus.
NICONE
NICONI
Sia Nicone che Niconi, probabile alterazione del precedente, sono quasi unici, dovrebbero derivare dal nome greco che significa vittorioso o vincitore.
NICORA
NICORELLI
NICORI
NICORINI
Nicora è specifico dell'area che dal verbanese arriva allo spezzino, attraversando il varesotto, il milanese, il pavese, l'alessandrino e piacentino ed il savonese e genovese, Nicorelli, molto molto raro, è specifico dell'alessandrino e genovese, Nicori, quasi unico, sembrerebbe del pavese, Nicorini, altrettanto raro, è forse lombardo.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Nicora, che, con buona probabilità, consiste in un arcaismo dell'originale Nicola - per effetto del rotacismo della consonante -l- (vedi Niccolai). Storicamente, a questo proposito, l'uso del nome Nicora è attestato fin dal XII secolo, sia nel Codice diplomatico della Lombardia medievale - dove compare una persona con questo nome - sia nell'opera Il tardogotico del duomo di Milano (di Paolo Sanvito), in cui viene citato un certo Nicorino da Vimercate, expenditor (cassiere) della Fabbrica attorno alla fine del XIV secolo. In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
NICOSCIA Nicoscia ha un ceppo ad Isola di Capo Rizzuto e Crotone nel crotonese ed uno molto più piccolo a Scicli nel ragusano, dovrebbe derivare dal nome della città cipriota di Nicosia nome della capitale greca dell'isola di Cipro, ed i capostipiti dovrebbero essere giunti in Italia all'epoca dell'invasione turca del 1500, il ceppo siciliano potrebbe derivare dal nome del toponimo ennese di Nicosia.
NICOSIA Specifico siciliano, deriva dal toponimo Nicosia nell'ennese.
NICOTERA
NICOTRA
Nicotera è tipico della zona di Vibo Valentia e Catanzaro, Nicotra è specifico catanese, dovrebbero derivare da toponimi come Marina di Nicotera nel catanzarese o Nicotera nel vibonese.
NIDASI
NIDASIO
Nidasi, quasi unico, è del milanese, Nidasio è dell'area milanese, pavese, di Milano, Besate, Gaggiano ed Abbiategrasso nel milanese e di Marcignago e Vigevano nel pavese, dovrebbero derivare dal termine medioevale tardolatino nidasius (nidiaceo, uccello nato da poco incapace di volare, per estensione sciocco, incapace): "..Item nota quod accipitrum alius vocatur nidasius, qui scilicet accipitur primo de nido antequam induat plumas; secundus vocatur ramengus, qui scilicet incipit volare de ramo in ramum..".
NIDER Nider è un cognome tipicamente triestino, si dovrebbe trattare di una forma aferetica del cognome  slavo Znider o Snider. (vedi SNIDAR)
NIEDDA
NIEDDU
Entrambi sono cognomi tipici della Sardegna, Niedda sembrerebbe specifico di Ozieri (SS), Nieddu, più diffuso ha un ceppo a Cagliari, ad Alghero e Burgos nel sassarese, uno in Gallura ad Olbia, Sant`Antonio Di Gallura, Ala` Dei Sardi e Budoni, a Nuoro e Bolotana nel nuorese ed ad Arzana nell'Ogliastra, derivano da soprannomi originato dall'aggettivo dialettale sardo nieddu (niedda al femminile) che significa nero, di carnagione scura.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
NIEDDU: nigellu = nero. Dal latino niger o meglio nigellus. Nieddori = nerezza; innieddigai = annerire. In termini meteorologici: est innieddighendisì = il (cielo) si sta oscurando (arriva il temporale). Nelle carte antiche lo troviamo nella variante Niellu. Nel Condaghe di S. M. di Bonarcado *CSMB XI°, XII° sec., in una partizione di servi: Niellu Comita (205), Niellu Maria (205), Niellu Petru (205), che poi sono membri di una stessa famiglia. (In nomine patri set filii et spiritus sancti.ego Arrigu priore de Santa Maria de Bonarcado, partivi serbos cun s'archepiscopu Troodòri de Muru, de Santa Maria d'Aristanis.) Nel *CSNT XI°, XII° sec., al cap. 15 figura un certo Nigellio Formice, teste in una partizione di servi, e nel cap. 101 c'è Nigellio Serpio, relativamente a  una vendita di terreni (compora). Attualmente lo troviamo in 136 su 377 Comuni, con maggiore frequenza nel centro nord: Sassari 387, Alghero 230, Cagliari 184, Olbia 155, Nuoro 119, Alà dei sardi 109, Budoni 79, Arzana 73, etc. Nel territorio nazionale è presente in 350 Comuni e nel continente ha maggiore diffusione nel centro nord: Roma 147, Genova 54, Milano 27, Torino 24, etc. In USA è presente in 9 Stati, per lo più della costa occidentale, con un solo nucleo familiare.
NIELLA
NIELLI
NIELLO
Niella è praticamente unico, parrebbe campano, Nielli, assolutamente rarissimo, sembrerebbe anch'esso meridionale, con un ceppo anche in Liguria, Niello, sempre rarissimo, parrebbe specifico della zona di confine tra cuneese e savonese, di Saliceto nel cuneese e di Murialdo e Millesimo nel savonese, questi cognomi dovrebbero derivare da alterazioni del cognomen latino Nelius, da forme aferetiche di nomi come Aniello o dall'aferesi di ipocoristici di nomi come Bruno, Ennio, Iginio, Antonio o altri simili.
NIEMEN Specifico di Vercelli
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Niemen è un cognome piemontese ma di probabile origine russa o polacca. Si tratterebbe di un idronimo, prendendo il cognome dal fiume Nemunas (in russo Neman, in bielorusso Njoman, in polacco Niemen) un fiume che attraversa Bielorussia, Lituania e Russia e sfocia nel Mar Baltico.
NIERI
NIERO
Nieri è specifico dell'alta Toscana, di Lucca e del lucchese, Niero è tipico veneto, di Venezia e del veneziano in particolare, dovrebbero derivare da modificazioni del cognomen latino Nero, ma è pure possibile che derivino dall'aferesi di nomi come Raniero o Ranieri. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo ne La Nuova Chronica G. Villani all'anno 1323: "...Nel detto anno MCCCXXIII, a dì XXIIII d'ottobre, si scoperse in Pisa uno tradimento ch'avea ordinato Castruccio signore di Lucca con messer Betto Malepa de' Lanfranchi e con IIII conastaboli tedeschi, di fare uccidere il conte Nieri e 'l figliuolo e più altri che reggeano la città,...".
NIFOSI Nifosi è caratteristico del ragusano, della zona di Modica, Scicli, Pozzallo e Comiso, anche se oggi risulta più presente altrove che non in Sicilia, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico originato dal termine greco antico νύφιος  nyfios (fidanzato, sposo).
NIGOTTI Nigotti, quasi unico, sembrerebbe specifico della provincia di Sondrio, potrebbe derivare da una forma aferetica di soprannomi originati dalla voce dialettale lombarda pernigott (pernice), ma esiste anche la possibilità che possa invece trattarsi di un cognome basato sul termine lombardo nigott (niente), forse attribuito come cognome ad un trovatello, vocabolo che origina a sua volta da una storpiatura del latino nec guttam (neppure una goccia).
NIGRA
NIGRI
NIGRO
Nigra è tipicamente piemontese, di Torino, San Giusto Canavese, Castellamonte, Ozegna e Mercenasco nel torinese e di Vercelli, con presenze antiche nel cosentino, Nigri ha un ceppo in Puglia a Foggia, a Martina Franca nel tarantino ed a Bari e Bisceglie nel barese, un ceppo a Catanzaro ed uno molto piccolo a Taormina nel messinese, Nigro è diffuso in tutto il sud. Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia sudorientale, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine latino niger (negro, scuro), suggerito probabilmente dalla carnagione scura della famiglia, o dal colore scuro dei capelli, a Crotone ad esempio i Nigro derivavano dagli schiavi negri convertitisi al cristianesimo ne troviamo tracce per la costruzione delle fortificazioni delle città e castello di Crotone, i cui lavori iniziarono nella primavera del 1541, i Nigro che compaiono sono qualche decina; in un censimento parrocchiale del 1658 leggiamo: "...Pietro Paulo Nigro (schiavo nigro) dell'Ecc.mo Signor Principe patrone d'anni 80 e Laura figlia medesima negra vergine d'anni 26...".
NILI
NILLI
NILLO
NILO
Nili, quasi unico, è dell'Italia centrale, Nilo, molto raro, ha un piccolo ceppo nell'area reatino, romana, uno nell'area napoletano, beneventana, uno in Puglia ed uno nel trapanese a Castelvetrano e Marsala, Nilli è assolutamente rarissimo, forse dell'area toscolaziale, Nillo, ancora più raro, potrebbe essere dell'area laziale, campana, dovrebbero tutti derivare da forme aferetiche di nomi come Danilo, Sabinillus o simili, come il gotico Unila, o in alcuni casi dal nome greco Nilus, o dal nome turco Nil.
NINA
NINI
NINNI
NINNO
NINO
Nina ha un ceppo a Recanati nel maceratese ed uno molto piccolo a Favara nell'agrigentino, Nini ha un ceppo emiliano a Pavullo nel Frignano e Savignano sul Panaro nel modenese ed in Romagna a San Mauro Pascoli e Savignano sul Rubicone nel forlivese ed a Rimini, ha un ceppo nel ternano a Baschi e Terni, un ceppo a Roma, uno a Pettoranello del Molise ed Isernia nell'iserniese ed uno a Napoli, Ninni ha un ceppo tra teatino e campobassano, a San Salvo, Schiavi di Abruzzo e San Giovanni Lipioni nel teatino e Roccavivara nel campobassano, con un grosso ceppo a Roma, ha un ceppo a Matera, ma il nucleo più consistente è in Puglia, nel barese a Bari e Sant'Eramo in Colle, ed a taranto, Castellaneta, Lizzano e Mottola nel tarantino, Ninno ha un ceppo a Fabriano nell'anconetano, uno piccolo a Napoli, uno a Bernalda nel materano ed uno nel barese a Barletta, Monopoli e Bari ed a Brindisi, Nino, molto raro, è presenta qua e là in tutt'Italia, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche aferetiche di vari nomi, come ad esempio Antonio, Giovanni o altri simili, ma, in molti casi, possono derivare da forme affettuose dialettali per bambino, piccolino.
NININ Ninin è un cognome friulano tipico di Gorizia, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine ninin (piccino) o anche da una forma ipocoristica aferetica del nome Antonio.
NINU Ninu è tipicamente sardo, ha un ceppo nel nuorese, a Silanus e Macomer ed uno a Sassari, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo logudorese ninnu (bambino).
NIOI Nioi, tipicamente sardo, specifico di Assemini, Sestu ed Elmas nel cagliaritano e di Nuoro, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo nioi (nuvole, tempesta), prevalentemente usato nel nuorese, ma non si può escludere una possibile derivazione da una forma ipocoristica aferetica dialettale del nome Antonio (vedi NIOLA)
NIOLA
NIOLI
NIOLU
Niola ha un ceppo in provincia di Oristano, a Sedilo, Aidomaggiore ed Oristano, con presenza significativa anche a Cagliari e Nuoro, ha un ceppo a Roma ed uno nel napoletano a Napoli in particolare, ma anche a Giugliano di Campania, Melito di Napoli, Casoria, Afragola, Mugnano di Napoli e Pozzuoli, Nioli è quasi unico, Niolu è tipico di Alghero e Villanova Monteleone nel sassarese, dovrebbero derivare dall'aferesi di un ipocoristico dialettale del nome Antonio.
NIRA
NIRI
NIRO
Nira è unico, Niri, assolutamente rarissimo, è probabilmente dell'Italia centrale, Niro è specifico dell'area che comprende le province di Foggia e Campobasso.
intehtazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Nira, unico, si riscontra soltanto nel milanese, Niri, molto raro, è tipico per lo più del centro Italia, con ceppi maggiori nel romano, nel ternano e nel chietino, Niro, molto più comune dei precedenti, ha un nucleo principale fra il campobassano e il foggiano, ma ceppi minori si trovano anche nel napoletano, nel frusinate, nel casertano e fra il nord e centro nord del paese, tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Niro, che, al pari di Nigro e Negro, nasce come variante del nome Nero, già in uso presso gli antichi romani (ad indicare o delle caratteristiche somatiche, quali la carnagione scura o il colore dei capelli, o forse usato anche in senso metaforico); in alcuni casi, tuttavia, non è esclusa un'origine diretta dall'aggettivo nero, da intendere nello stesso senso del nome di persona. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi loro attribuiti.
NISI
NISO
Nisi è presente a macchia di leopardo in tutt'Italia, con ceppi in Sicilia, Puglia, Campania, Lazio, Marche e Romagna, Niso, estremamente raro è tipico del Salento, derivano dal nome di origine greca Nisus, ricordiamo i celeberrimi Eurialo e Niso di virgiliana memoria: "...Undique conveniunt leucri mixtique Sicani, Nisus et Euryalus primi..."; tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio in Puglia nella seconda metà del 1500 con il reverendo Don Paladino Nisi, procuratore generale del Capitolo di Ceglie Messapica (BR).
NISSARDI Nissardi, praticamente unico, sembrerebbe del cagliaritano, dovrebbe derivare da un termine ligure per nizzardo (di Nizza).
NISSOLA Nissola, molto molto raro, sembrerebbe piemontese, probabilmente del Monferrato, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale piemontese nissola (nocciola, pianta di nocciolo), forse ad indicare una caratteristica della località d'origine del capostipite.
NISTA
NISTI
NISTO
Nista ha un ceppo nel livornese a Colle Salvetti, Livorno e Cecina, ed uno molto piccolo a Terranuova Bracciolini e Montevarchi nell'aretino, ha un ceppo a Colle Sannita, Castelpagano e Buonalbergo nel beneventano ed uno nel foggiano a Lesina, Poggio Imperiale e San Paolo di Civitate, Nisti, assolutamente rarissimo sembrerebbe dell'area toscano, laziale, Nisto sembrerebbe unico, questi cognomi potrebbero derivare da una forma aferetica del cognomen latino Synister, ma non si può escludere un derivazione anche da forme dialettali dell'aferesi del nome Ernesto.
NISTRI
NISTRO
Nistri ha due ceppi indipendenti, uno nel fiorentino ed uno nel brindisino, potrebbero derivare dall'aferesi del cognomen latino Synister, Nistro quasi scomparso sembra del centro Italia, forse abruzzese e potrebbe derivare dall'aferesi del toponimo Canistro (AQ).
NITRI
NITRO
Nitri, molto molto raro, è tipico di Lioni nell'avellinese, Nitro, quasi unico, ha qualche presenza nell'alessandrino ed astigiano ed in Sicilia, potrebbero derivare da alterazioni del nome franco Nithard, ma la cosa più probabile è che derivino da un soprannome basato sul termine nitro (salnitro), probabilmente ad intendere che i capostipiti ne fossero degli addetti all'estrazione o fossero soliti usarlo per preparare cibi come la lingua salmistrata o alcuni insaccati.
NIVOLI
NIVOLO
Nivoli, sicuramente piemontese, molto molto raro, è caratteristico di Orbassano nel torinese, Nivolo, altrettanto raro, ha un ceppo ad Asti e Revigliasco d'Asti ed a Torino.
integrazioni fornite da Daniele Zaia
dovrebbero derivare da soprannomi originati dalla parola dialettale piemontese arcaica "nivo", ossia nuvoloso, forse soprannome riferito ad persona malinconica o scontrosa.
NIZZARDI
NIZZARDO
Sia Nizzardi, che Nizzardo, assolutamente rarissimi, presente in misura estremamente sporadica nella penisola italiana, dovrebbero stare ad indicare una provenienza dei capostipiti dalla città di Nizza oggi in Francia.
NIZZERO Nizzero, decisamente veneto, specifico di Valdagno nel vicentino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dall'antico termine veneto nizelo o nizzero (fossa, sepoltura), forse ad indicare nel capostipite un addetto alle pompe funebri.
NIZZOLA Abbastanza raro sembra presentare tre ceppi, uno nel mantovano e modenese, che dovrebbe derivare dal toponimo Nizzola (MO) nome di una località e di un torrente, uno nell'alto milanese che dovrebbe essere di derivazione svizzera, della regione di Bellinzona in Canton Ticino ed uno in provincia di Trapani, Tra i personaggi con questo cognome si ricorda il pittore Jacopo Nizzola da Trezzo (1515-1589).
NOACCO Noacco è tipicamente friulano, di Udine, Reana del Rojale, Taipana e Manzano, dovrebbe trattarsi di una forma dialettale friulana derivata dal termine slavo novak (vedi NOVACCHI), probabilmente ad indicare un'origine slovena dei capostipiti, probabilmente dei contadini.
NOALE Noale, assolutamente rarissimo, sicuramente veneto di Mirano nel veneziano in particolare, dovrebbe derivare dal nome del paese di Noale nel veneziano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Noale è cognopme veneto che secondo Olivieri 178, deriva dall'antico nome Anovale.
NOARI
NOARO
NOERI
NOERO
Noari è praticamente unico, Noaro sembrerebbe avere un ceppo sicuramente originario del vicentino, della zona di Sandrigo e Bressanvido, con un ceppo originario anche in Liguria ad Isolabona nell'imperiese, Noeri, quasi unico, è dell'area padana del parmense, Noero, molto raro, è piemontese, del cuneese, di Farigliano e Carrù in particolare, dovrebbe trattarsi di forme etniche arcaiche norico, cioè proveniente dal Noricum, che era una provincia romana, che comprendeva parte dell'attuale Austria, parte della Baviera, parte del Trentino e parte della Slovenia orientale, tracce di questa cognominizzazione le troviamo almeno dal 1400, nel Duomo di Chiampo nel vicentino, nella navata centrale, nella parte centrale di un bassorilievo è situata la porta del tabernacolo, circondata da fregi ornamentali, vitici e grappoli d'uva, simbolo dell'Eucarestia, sotto alla quale, a caratteri gotici, si può leggere: "Hoc opus fecit fieri Guzon Noaro fiolo de Piro da Chiampo.M.CCCC.XXVIIII", in Liguria nel 1500 troviamo la famiglia Noaro tra le famiglie importanti della città.
NOBERTI
NORBERTI
NORBERTO
Noberti è assolutamente rarissimo così come Norberto, Norberti, comunque molto raro, è presente un pò in tutt'Italia, dovrebbero derivare dal nome di origine germanica Norbertus di cui abbiamo un esempio in San Norberto:_ "...Exstant hac de re litterae Lotharii imperatoris in tomo sexto Spicilegii, in quibus Norbertus archiepiscopus Magdeburgensis cancellarii titulo afficitur...".
NOBILE
NOBILI
Molto diffuso e assolutamente panitaliano Nobile, Nobili ha un ceppo lombardo, uno emiliano ed uno umbrolaziale, dovrebbero derivare da un soprannome originato dall'appartenere alla nobiltà, o dal fatto di essere al servizio di nobili o a caratteristiche dell'atteggiamento.
integrazioni fornite da Gabriele Stroppa
Il cognome Nobili, diffuso in tutta Italia è certamente da assimilare al cognome Nobile, però il ceppo pesarese deriva dal matrimonio di un membro della famiglia Betti (attorno al 1560, nel paese di Ginestreto, provincia di Pesaro) con una donna di nome Nobila o Nobile (nome non tanto comune). I figli generati da questo matrimonio sono stati chiamati Betti Della Nobile e per circa 80 anni i discendenti sono stati chiamati indifferentemente sia col cognome Betti e sia col cognome della Nobile, poi il soprannome della Nobile ha preso il sopravvento e si è stabilizzato in Nobili all'inizio del 1700, attraversando le diverse forme del Nobile, dei Nobili e de Nobili.

n.b. i documenti di riferimento sono stati estratti consultando archivi parrocchiali, l'archivio diocesano di Pesaro e l'archivio di stato di Pesaro.
NOBILOMO Nobilomo, quasi unico, sembrerebbe del casertano, potrebbe trattarsi di un soprannome o di un cognome attribuito ad un trovatello figlio illegittimo di un nobile.
NOCCA
NOCCHI
NOCCO
Nocca ha qualche piccolo ceppo nel Lazio, a Roma e Nettuno nel romano ed a Latina e Gaeta nel latinense, uno a Napoli ed uno a Corato nel barese, Nocchi è specifico della zona dell'Italia centrale che comprende la Toscana, in particolare il livornese, il pisano ed il senese, il perugino, il viterbese ed il romano, Nocco ha un ceppo romano , uno in Puglia, nel barese, brindisino, tarentino e soprattutto leccese ed uno in Sardegna, in particolare nel cagliaritano e nel nuorese, dove potrebbe derivare da un'alterazione del nome ebraico Enoch, questi cognomi potrebbero derivare da soprannomi di origine longobarda generati dal termine nok (cima, testa), o in alcuni casi dal termine provenzale noc (rio, corso d'acqua), ma può anche trattarsi, soprattutto per Nocchi di forme aferetiche del cognome Bernocchi (vedi BERNOCCHI).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nocca è cognome lucano presente a Marsico Nuovo, anche napoletano ed a Taranto. Significato: 'nocca', 'fiocco'. Fonte: Rohlfs, Cognomi lucani.
NOCE
NOCI
Noce non è comune, presenta ceppi sparsi nel centro sud, nel Lazio, in Campania, in Calabria ed in Sicilia, e forse uno nel genovese, Noci ha un ceppo nel fiorentino ed uno nel bresciano, potrebbero derivare da indicatori di località legati alla presenza di alberi di noce, com è testimoniato ad esempio in questo scritto longobardo del 768: "...in loco Sexto parte mea de res in loco Pinistello et ad Arno uui uocamus ad Noce...", un principio di questa cognominizzazione lo possiamo trovare a Brescia nel 1252 con un certo Piardo della Noce delegato a rappresentare il Comune presso il Vescovado.
NOCELLA Nocella è tipico del Lazio centromeridionale, del latinense soprattutto, in particolare di Formia, con buone presenze anche a Minturno, Fondi, Latina e Gaeta, Roma e Piedimonte San Germano nel frusinate, con un ceppo anche a Napoli ed a Mondragone nel casertano, un ceppo nel barese a Corato, Palo del Colle, Andria e Bitonto, ed un piccolo ceppo anche a Rossano e Paola nel cosentino, il termine nocella significa letteralmente piccola noce o nocciola, il cognome dovrebbe derivare da nomi di località come Nocella in Abruzzo, Nocelle nel salernitano, Nocelleto nel casertano, Noce nel frusinate o Noce nel beneventano, o altre caratterizzate dalla presenza di alberi di noce o di noccioli.
NOCERA
NUCERA
Nocera è abbastanza diffuso al sud, presenta un nucleo importante in Campania, forse un ceppo nel Salento ed uno probabile tra Calabria e Sicilia, Nucera ha un nucleo nel reggino a Condofuri, Melito di Porto Salvo, Bova Marina e San Lorenzo, ed uno nel nisseno a Mussomeli (CL) ma ha presenze significative anche a Palma di Montechiaro (AG) ed a Messina, dovrebbero tutti derivare da toponimi quali: Nocera Tirinese (CZ) e Nocera Inferiore e Superiore (SA).
NOCERINI
NOCERINO
Nocerini quasi unico è dovuto a errori di trascrizione di Nocerino che è specifico della zona di Portici, Ercolano e Torre del Greco (NA), terivano dall'etnico di Nocera.
NOCETI
NOCETO
NOCETTI
NOCETTO
Noceti è tipicamente ligure, di Genova e Sestri Levante soprattutto, Noceto oltre al ceppo ligure a Savona e Finale Ligure, ne ha anche uno abruzzese a Teramo, Nocetti ha un ceppo nel modenese, in particolare a Formigine ed a Modena ed uno a Viareggio nel lucchese, Nocetto, quasi unico, è ligure, dovrebbero derivare dai vari toponimi come: Noceto di Davagna o Noceto di Vobbia nel genovese o Noceto nel parmense o Noceto nel carrarese, è pure possibile che derivino da nomi di località identificabili dalla presenza di una notevole quantità di alberi di noce.
NODARI
NODARO
Nodari è decisamente lombardo, ma tipico nelle province di Bergamo, Brescia e Mantova, Nodaro, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del Piemonte nordorientale, dovrebbero derivare dall'appartenere ad una famiglia di pubblici amministratori o pubblici scrivani, perchè questo era nel medioevo il significato del termine nodaro (cioè colui che annota).
NOE
NOE'
Noe, molto molto raro, è probabilmente una forma modificata da errori di trascrizione del cognome Noè, che ha un grosso ceppo nella Lombardia centroccidentale, un ceppo nel torinese, uno nel veneziano, un ceppo nel romano ed uno nel cosentino, ma presenta piccoli ceppi autonomi anche altrove in giro per la penisola, ed in Sicilia, dovrebbero derivare dal nome Noè portato dal capostipite, nome derivato dal nome ebraico Noah (consolazione), attribuito anticamente ai figli perchè fossero prediletti dal Signore.
NOGARA Nogara parrebbe avere un ceppo nel comasco e lecchese, uno nel veronese e vicentino ed uno nel veneziano, potrebbero derivare da toponimi come Nogara (VR), Nogarole Vicentino (VI), Camponogara (VE), o più semplicemente dalla presenza di boschi di Nux-Nugaria (alberi di noce), nelle prossimità dell'abitazione del capostipite.
NOGARO
NOGAROL
Nogaro è assolutamente rarissimo, è tipico del basso Friuli mentre Nogarol è più trevigiano, dovrebbero entrambi derivare dal toponimo Nogaro (UD). Il casato de Nogarolis già nel 1123 era citata tra i capitanei della città di Verona, quasi un secolo dopo entrava a far parte del governo della città e possedeva il castello di Nogarole costruito vicino al Tione.
NOLA
NOLANO
Tipici del napoletano, Nola è specifico soprattutto di Nola stessa, ha un ceppo anche a Trapani e nel nisseno nella zona di Milena, Mussomeli e Sutera (CL), Nolano, decisamente più raro, è tipico di Napoli e del napoletano, derivano dal toponimo Nola nel napoletano o dal suo etnico, indicando il probabile luogo d'origine dei capostipiti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nola è cognome ben diffuso in Campania e Sicilia ma presente anche nel resto d'Italia. Viene dal toponimo Nola (NA), che fu uno dei più rinomati centri abitati del vecchio regno di Napoli. Di origine preromana, forse osca, ebbe un nome osco-sannita: Novla, Novula "nuova" (città), contrapposta alla vicina antichissima Hiria, che venne assorbita poi dalla città nascente. Venne in possesso dei romani che la chiamarono Nolana Colonia Felix Augustea.
NOLASCHI
NOLASCO
Nolaschi è quasi unico, Nolasco è probabilmente di origini siciliane, del nisseno dove è particolarmente presente a Mazzarino e soprattutto del siracusano a Rosolini, potrebbero derivare dall'ordine dei Nolaschi istituito nel XIII° secolo a tutela dei prigionieri in mano dei Turchi che si prodigò per il riscatto degli stessi, Nolasco poteva quindi intendere sia lo stato di prigioniero in mano dei Turchi riscattato, sia una semplice forma di devozione che attribuiva il nome Nolasco al proprio figlio. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo fin dalla seconda metà del 1100 con San Pietro Nolasco (~1182 - ~1256) di origini francesi.
NOLDIN
NOLDINO
Noldin è specifico del trentino, di Cles e Campodenno, Noldino è praticamente unico, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica dialettale o meno dell'aferesi di nomi come Arnoldo, Raynoldo o simili, troviamo tracce di questa cognominizzazione in trentino a Denno nella seconda metà del 1500, quando tra i notai operanti nella provincia di Trento figura un certo Bartolomeo Noldin: "...Bartholomaeus filius quondam Ioannis Noldini de Herculo plebis Enni publicus imperiali auctoritate notarius...".
NOLETTO Assolutamente rarissimo potrebbe essere del napoletano e deriverebbe dall'aferesi del nome Agnolo.
NOLFI
NOLFO
Nolfi, abbastanza raro, sembrerebbe della zona che comprende l'aquilano ed il Lazio, con massima concentrazione a Maenza (LT) ed a Roma, Nolfo sembrerebbe siciliano, di Trapani, Valderice ed Erice nel trapanese e di Palagonia, Mineo, Catania e Scordia nel catanese, e di Palermo, dovrebbero derivare dall'aferesi di nomi longobardi come Arnulfus di cui abbiamo un esempio in un Breve guadie del 1109 a Milano: "...Arnulfo monacho ecclesie et celle Sancti Satyri , ita ut Ardengo, Anselmo, Alberto et Arialdo germanis, infantulis...".
NOLI Non molto comune, si individua un ceppo nel genovese, uno in Sardegna e forse uno nel senese, dovrebbe derivare dal toponimo Noli (SV).
integrazioni fornite da Marcello Vittorio Ferrada-Noli professore universitario in Svezia
è importante osservare che i riferimenti storici relativi al casato Noli o de Noli sono concordi nell'attribuire a questa famiglia uno stato di nobiltà, sia che si riferiscano al casato genovese, ai Noli Signori di Novara, che risiedevano nel castello di Cameriano di Casalino (NO) agli inizi del 1300, ai Noli milanesi elencati nello Stemmario Tribulziano relativamente all'anno 1390, ai Noli di Cesena come possiamo arguire dai Blasoni Cesenati del 1789, ai Noli di Parma citati nel Dizionario Diplomatico dell'anno 1344, o ai Noli Dattarino di Cremona come si evince dal Blasonario Cremasco. Tutti questi rami nobiliari fanno presupporre una comune radice tanto che nella Biografia Generale dei Fratelli Firmin Didot la famiglia Noli è indicata come appartenere ad un'antico patriziato.
NOLLI
NOLLO
Nolli è tipicamente lombardo, del bresciano, cremonese e mantovano, Nollo, quasi unico è del bresciano, si dovrebbe trattare di forme aferetiche del nome Bernollo, forma ipocoristica del nome medioevale Bernus o Berno derivato dal nome germanico Bern (Orso), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel bresciano ad Erbusco nel 1600, in uno scritto del 1635, che si riferisce ad un lavoro commissionato dal Consiglio Comunale del paese ai mastri muratori Pietro e Gio. Maria Nolli da Castio, cui si conferisce l'incarico di:  "fabricar le due casette site nel castello di Herbusco [...] aquistate dali heredi dil q.m Lorenzo Moretti".
NONES Tipico trentino, di Trento e Valfloriana, con presenze significative anche in Alto Adige, dovrebbe derivare da un vocabolo dialettale per l'etnico della Val di Non.
ipotesi di Luigi Colombo
NONFARMALE Nonfarmale, assolutamente rarissimo, sembrerebbe lombardo, si dovrebbe trattare di un cognome attribuito ad un trovatello, come invito a comportarsi bene nella vita.
NONIS Nonis è tipicamente friulano, della provincia di Pordenone e in particolare di San Vito al Tagliamento e di Sesto al Reghena, dovrebbe derivare da una forma aferetica dialettale di un accrescitivo del nome Giovanni.
NONNE
NONNIS
Nonne è specifico del nuorese e del sassarese, Nonnis, decisamente sardo, è diffuso in tutta la Sardegna, ma soprattutto nel cagliaritano, dovrebbe trattarsi della forma plurale del cognome campidanese Nonne, che corrisponde al sostantivo Nonnu (padrino di battesimo o di cresima), anche se in senso stretto varrebbe per nonno, è pure possibile una derivazione da un'alterazione del termine onni, cioè nativo di Fonni.
NORA Ha un ceppo modenese ed uno a Pontecorvo nel frusinate, il cognome potrebbe derivare dall'aferesi di nomi come Eleonora, o anche da nomi di località come quella riportata in questo scritto dell'alto medioevo a Ravenna: "...ex casa, qui appellatur Casa Nora ravennati territorio secundum fidem donationis uncias quattuor...".
NORANDI
NORANDO
Norandi, praticamente unico, è dell'alessandrino, Norando, estremamente raro, ha rare presenze nell'alessandrino ed in Sardegna, dovrebbero derivare dal nome medioevale Norandus di cui abbiamo un esempio in un Instrumentum ordinamenti (testamento) del 1200 a Como: "In nomine Domini. Anno dominice milleximo ducenteximo, nono die intrante mense madii, indicione tercia. Ego in dei nomine Arialdus qui dicor de domina Anexia, de loco Andevenno, modo habitans urbe Cumarum, in hac mea ultima volontate volo et ordino et statuo et per hanc mei ordinamenti cartam confirmo ut domina Giullia uxor mea, post meum decessum, sit tutris et rectris filiorum meorum et domina et massaria omnium mearum rerum quas post meum decessum derelinco. Et hoc volo valere eo iure quo melius valere potest, quia sic mee volontatis ultime fuit et de hoc publicum instrumentum fieri rogavi. Interfuerunt testes ad hoc vocati et rogati Lafrancus Grecus, Rugerius de Becaria de Trixivio, Bertramus et Lafrancus qui dicuntur de Stazona et presbiter Iohannes de Sancto Donnino, Norandus de Beccaria, Ubertinus Troncapastura et aliqui. Ego Traversus iudex Moroni hoc instrumentum tradidi et scripsi et subscripsi.".
NORBEDO Norbedo è di Trieste e Muggia nel triestino, l'origine etimologica è oscura, solo per pura curiosità cito due assonanze: la possibilità di una connessione con il nome della città di Norbad nel nord della Germania al confine con i Paesi Bassi, o con il nome germanico Norbert.
NORCIA Si individuano vari ceppi nel Lazio e nell'avellinese, dovrebbe essere un cognome israelitico derivante dal toponimo Norcia nel perugino.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Norcia è cognome e toponimo in provincia di Perugia. Anticamente si chiamava Nursia dei Sabini e riproduceva probabilmente il nome della divinità etrusca Nortia.
NORCINI
NORCINO
Norcini ha un ceppo nel varesotto a Somma Lombardo e Vergiate, uno tra fiorentino ed aretino, a Bibbiena e Poppi nell'aretino, ed a Firenze e Prato, uno piccolo a Teramo ed uno a Roma, Norcino, quasi unico, parrebbe campano, l'origine potrebbe essere sia dal toponimo perugino di Norcia, sia dal mestiere del norcino, termine usato anticamente per indicare sia chi producesse salumi dopo aver macellato i suini, sia chi facesse il chirurgo in modo empirico, fin dal 1400 erano famosi i norcini che operassero pazienti di calcoli renali incidendone la vescica.
NORDIO Tipico di Chioggia, deriva dal nome medioevale di origine franca Nordius (ottenuto dalla latinizzazione del troncamento del nome Nordberth) di cui abbiamo un esempio nel 1300 con l'abate trevigiano Nordius, nome che viene anche citato in Friuli in questa lettera del 1415: "..Et sic missi fuerunt sibi circha XXXVI equestres usque Monfalconem et cives tantum et habuerunt in mandatis a comunitate, si patriarcha vellet transire ulterius, quod deberent reverti Civitatem. Et sic patriarcha requisivit ipsos ut secum equitarent et noluerunt ire et reversi fuerunt. Cum ipso iverunt Joachinus, Nadonus, Nordius, Nicolaus a Ponte, et sic dictus dominus noster patriarcha se transtulit Rayuinic.."; troviamo tracce di questo cognome a Chioggia nel 1500 con il notaio Matteo Nordio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nordio è cognome veneto che secondo Olivieri 164 deriva dai personali germanici Nordi, Nordila, Nordhari, Förstemann 1170.
NORI Tipico del centro Italia, sembra avere un ceppo primario anche nel vicentino, sembrano esserci nuclei collegati nel senese, in Umbria nel Lazio meridionale e sul litorale adriatico da Forlì a Teramo, dovrebbe derivare dall'aferesi del nome di origine greca Antinore (il troiano Antenor). Tracce di questa cognominizzazione si ha ad esempio nel 1500 a San Miniato (PI) con il giudice assessore Bernardo Nori da  San  Gimignano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nori, dal latino "nurus" = nuora. Potrebbe essere anche ipocoristico aferetico di Eleonora.
NORIO
NORIS
Norio ha un ceppo a Maniago nel pordenonese ed uno a Trieste, Noris è tipicamente lombardo, soprattutto del bergamasco, di Albino e Bergamo, ma anche di Nembro, Gazzaniga, Alqua, Gandino, Grassobbio, Alzano Lombardo e Cene, potrebbero stare ad indicare una provenienza dei capostipiti dall'antica regione del Noricum, una provincia dell'antico Impero romano tra Austria, Ungheria e Slovenia, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo con il Cardinale Enrico Noris (1631 - 1704) teologo e storico della religione.
NORMA Norma è un cognome assolutamente rarissimo, probabilmente del sud, potrebbe derivare dal toponimo Norma in provincia di Latina, ma è pure possibile si tratti di un matronimico riferito ad una capostipite chiamata Norma.
NORRITO Molto raro è originario della Sicilia occidentale.
NOSCHESE
NUSCHESE
Noschese è tipico della zona tra Pontecagnano Faiano (SA) e Salerno, Nuschese, assolutamente rarissimo, parrebbe salernitano, dovrebbero derivare entrambi dall'etnico di Nusco (AV).
NOSDEO Nosdeo è specifico di San Pietro a Maida nel catanzarese e di Crotone, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico originato dal termine greco antico νοσώδης  nosodes (malsano, poco salubre), forse ad indicare la provenienza del capostipite da una località malsana, o che lui stesso fosse un tipo malaticcio.
NOSE
NOSE'
Nose, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del cognome Nosè, che, abbastanza raro, è tipico del veronese, di Nogara, Verona e Sanguinetto, potrebbe essere di origini toponomastiche e derivare dal fatto che i capostipiti abitassero nelle vicinanze di un noceto, molto meno probabile un collegamento con la Valle lariana del torrente Nosè o con le località piemontesi e lombarde con quel nome.
NOSEDA Noseda è tipico di Como e del comasco e del nord milanese, dovrebbe derivare da un nome di località individuato dalla presenza di un noceto, appunto noseda come forma dialettale medioevale lombarda, troviamo tracce di questo cognome a Como almeno dal 1600, nel repertorio sulla peste di Como del 1630 si legge di una Lucrezia Noseda.
NOSENZO Nosenzo è tipico dell'Italia settentrionale occidentale, di Asti in particolare e di Revigliasco d'Asti, e di Torino, e della Liguria, dovrebbe trattarsi di un soprannome dialettale originato dal termine nos (noce), ad indicare forse che il capostipite avesse un terreno coltivato ad alberi di noce o che lavorasse il legno di noce.
NOSSA Molto raro è tipico bergamasco deriva dal toponimo Ponte Nossa (BG) o direttamente dal nome del fiume Nossa.
NOSSARDI Nossardi è assolutamente rarissimo, tipico del cagliaritano, dovrebbe essere di origini genovesi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nossardi è variante del cognome Nissardi che corrisponde all'etnico 'nizzardo' = originario di Nizza'. M. Pittau, Dizionario dei cognomi in Sardegna, 2, 275.
NOSTRANI Nostrani, quasi unico, sembrerebbe del bresciano, dovrebbe derivare da un soprannome abbastanza recente derivante dal termine semidialettale nostrano (dei nostri, compaesano), ad indicare probabilmente che la famiglia era identificabile non come estranea, ma come compaesana.
NOT
NUT
Not è tipicamente friulano, dell'alto udinese, di Moggio Udinese in particolare e di Udine, Nut, quasi unico, è anchesso friulano, probabilmente del goriziano, questi cognomi dovrebbero derivare da forme aferetiche ed apocopaiche di patronimici in -utt, riferiti a capostipiti il cui padre si fosse chiamato Antonio.
integrazioni fornite da Maurizio Not
probabilmente di origini celtiche.
NOTARANGELI
NOTARANGELO
Notarangeli, estremamente raro, è del frusinate, Notarangelo è tipico pugliese, del barese e del foggiano, derivano da Notaro Angelo e starebbe ad indicare una famiglia notarile il cui capostipite portava questo nome, tracce di queste cognominizzazioni si trovano nel barese almeno dal 1700.
NOTARARIGO Tipico di Gangi nel palermitano, deriva da Notaro Arrigo e starebbe ad indicare una famiglia notarile il cui capostipite portava questo nome.
NOTARI
NOTARIS
NOTARO
Notari ha un nucleo emiliano uno perugino, uno in provincia di Roma ed uno in quelle di Napoli e Salerno, Notaris, molto raro, è tipico di Lamezia Terme e Maida nel catanzarese, Notaro ha un ceppo nel napoletano e alto salernitano, uno nel Salento, uno nel catanzarese ed uno in Sicilia, nel palermitano in particolare, dovrebbero derivare dall'appartenere ad una famiglia di pubblici amministratori o pubblici scrivani, perchè questo era nel medioevo il significato del termine notaro (cioè colui che annota).
NOTARISTEFANI
NOTARISTEFANO
NOTARSTEFANO
Notaristefani è praticamente unico e si dovrebbe trattare di errori di trascrizione, Notarstefano, molto raro, sembra avere un ceppo pugliese ed uno siciliano tra agrigentino e nisseno, Notaristefano è tipico pugliese, in particolare della zona di Massafra (TA) e Mottola (TA), dovrebbero darivare dal nome del capostipite il notaro Stefano.
NOTARNICOLA Notarnicola è tipicamente pugliese, specifico del barese, dove è diffusissimo a Noci, Putignano, Gioia del Colle e Bari, con ceppi anche a Veglie nel leccese, ed a Palagiano e Mottola nel tarantino, dovrebbe derivare da capostipiti di nome Nicola e che di professione facessero il notaio.
NOTARPIETRO Specifico pugliese di Andria nel barese in particolare, dovrebbe indicare una famiglia notarile il cui capostipite portasse il nome Pietro.
NOTIZIA Notizia, è specifico di Torre del Greco nel napoletano, potrebbe trattarsi di un Nome augurale originato dalla forma aferetica del nome Bonanotizia, ma è anche possibile che possa trattarsi di un cognome attribuito ad un trovatello.
NOTO Molto diffuso in Sicilia e Calabria, con un ceppo anche nel napoletano, dovrebbe derivare dal nome del paese di Noto nel siracusano.
NOTTE Notte è tipico dell'iserniese, di Castelpetroso, Macchiagodena, Venafro ed Isernia, con piccoli ceppi secondari anche a Napoli e nel napoletano, potrebbe derivare da una forma aferetica del nome Mezzanotte (vedi MEZZANOTTE).
NOTTOLA
NOTTOLO
Nottola, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza nel Lazio, nel frusinate e nel romano, e nel napoletano, Nottoli ha qualche presenza nel bolognese, un ceppo nel lucchese a Lucca e Capannori, con presenze anche nell'aretino a Poppi e Cortona, ed un ceppo nel perugino a Perugia, Assisi, Città di Castello e Marsciano, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine italiano arcaico nottola, nottolo (civetta, ma anche un tipo di pipistrello), a sua volta derivato dal termine latino noctula con il medesimo significato.
NOVA Nova è tipicamente lombardo del milanese, potrebbe derivare dal toponimo Nova Milanese, ma non si può escludere possa trattarsi di un matronimico riferito ad una capostipite di nome Nova, nome attribuito nel tardo medioevo ad una figlia successiva, indicandola così come una nuova bene arrivata in famiglia.
NOVACCHI
NOVACCO
NOVACH
NOVACO
NOVAK
Novacchi è specifico di Monfalcone nel goriziano, Novacco è senz'altro triestino, Novach è estremamente raro, Novaco, estremamente raro, ha qualche presenza in Friuli ed in Campania, Novak è tipicamente triestino e del goriziano.
integrazione di Stefano Ferrazzi
Novach, a mio parere è l'italianizzazione del cognome slavo Novak, che, tratto dallo slavo novi, significa letteralmente nuovo: il significato, in effetti, fa pensare a cognomi italiani quali Novi, Novelli, Novellini, etc, che, generalmente, dovrebbero derivare da vecchi soprannomi o nomi di persona - lo stesso vale per Novak, che, nell'est Europa, è tutt'oggi usato come nome di persona. A proposito di quest'ipotesi, inoltre, ho notato che lo stesso Novak è un cognome ben presente nel triestino e, sempre nella stessa zona di Novach, vi sono delle ulteriori italianizzazioni quali Novacco e Novacchi - quest'ultima è tipica per lo più di Monfalcone, nel goriziano. Per la loro diffusione, ad ogni modo, ritengo che si tratti di cognomi d'origine slovena (in alternativa croata), tenendo presente che, molto curiosamente, Novak è il cognome più diffuso in Slovenia (nonché in Polonia, in Slovacchia e nella Repubblica Ceca), mentre in Croazia si colloca al secondo posto in classifica.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Novak è il cognome più frequente in Slovenia, diffuso in tutto il dominio linguistico sloveno dall'Italia all'Ungheria e dall'Austria al confine croato. Deriva dal soprannome e nome di mestiere Novák (formato da nov (nuovo) con l'aggiunta del suffisso ak equivalente a "contadino che disbosca il bosco trasformandolo in terreno produttivo". Quindi una sorta di disboscatore, dissodatore. Il cognome è stato spesso italianizzato in Novaco, Novacco, Novach. Fonte: M. Bonifacio, Cognomi triestini, 191.
NOVAGA Novaga, molto molto raro, ha un piccolo ceppo romagnolo a Forlì, Cesena, Forlimpopoli e Ravenna, ed uno a Latina, molto difficile individuarne l'etimologia, potrebbe derivare per betacismo dal nome provenzale Nobah, ma non è molto probabile, si può prendere in considerazione una derivazione da una forma alterata del termine latino novacula (lametta, rasoio, bisturi), ipotizzando allora che il capostipite possa essere stato un cerusico (chirurgo), come leggiamo nella Praxis medica: "...ut si vase excipiatur ex venâ apertâ, post aliquod tempus ita concrescat, ut vix novaculo scindi possit, si talis sanguis in vasa minima ingrediatur, ulterius progredi non potest, & amissâ parte liquidissimâ facile cum suo vase concrescit, quod etiam confirmatur. polypus cordis, qui nil aliud est , quàm sanguis concretus. ...", ma non esistono elementi concreti a supporto.
NOVALDI Novaldi, molto molto raro, sembrerebbe specifico di Roccapiemonte nel salernitano, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica e betacistica derivata dal nome di origine germanica Arnobaldo, probabilmente portato dal capostipite.
NOVARA Ha un ceppo nel torinese ed uno nel trapanese, derivano entrambi dal toponimo omonimo, in alcuni casi si può trattare di famiglie ebree indicate nei secoli scorsi con la città di origine o che li aveva accolti appena giunti dalla Spagna o dalla Francia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Novara è cognome che deriva dal toponimo omonimo, in origine Novaria, forse dalla voce latina 'nubaria' con riferimento alla nebbia che l'avvolge spesso.
NOVARESE
NOVARESI
Tipico piemontese Novarese, molto più raro e specifico del milanese e pavese Novaresi deriva dall'etnico di Novara.
NOVARINI Un ceppo importante tra Milano e Pavia ed uno nel Veronese, dovrebbe derivare dal toponimo Novara (NO).
NOVARO Decisamente ligure, potrebbe derivare da un nome di località Pagus Novarus di cui non è più possibile individuare tracce. Nel 1600 troviamo a Genova un Mastro Muratore con questo cognome, famosi nel 1800 furono il poeta Mario Novaro ed il compositore maestro Michele Novaro.
NOVATI Specifico della zona che comprende le province di Milano, Varese e Como, dovrebbe derivare dal toponimo NovateMilanese (MI) o da Novate Mezzola (SO), ma potrebbe anche discendere dal cognomen latino Novatian o dal tardo latino Novatius.
NOVAZZI Sembra di origine pavese, potrebbe derivare dal nome tardo latino Novatius, di cui si hanno tracce fin dal 250 quando un Novatius contrastò le idee cattoliche opponendosi alla sacralità di alcuni sacramenti.
NOVELLA
NOVELLETTI
NOVELLETTO
NOVELLI
NOVELLIS
NOVELLO
Novella ha vari ceppi, nel vicentino, nel genovese, nel salernitano, in Calabria ed in Sicilia, Novelletti è quasi unico, Novelletto, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Veneto e nel Lazio, Novelli è assolutamente panitaliano, Novellis, molto raro, è cosentino, Novello ha due ceppi al nord nel Veneto e Friuli e in Piemonte e Lombardia  e alcuni ceppi al sud, nel cosentino e catanzarese e nel sud della Sicilia, possono derivare, direttamente o attraverso una forma ipocoristica, dal nome medioevale Novella, Novello e, in alcuni casi, da toponimi come Novello nel cuneese o Novelle nel bresciano. Nel 1250 uno dei conti Guidi si chiamava Novello ed era signore di Poppi nel casentino, nel 1311 Guiglielmo Novello, a Padova, era il rappresentate capo dei ghibellini. Il cognome Novelli, come genitivo patronimico (quelli di Novello), lo si trova a Venezia già dal 1600.
integrazioni fornite da Andrea Novellis
Il ceppo di Novellis del cosentino deriva dal cognome De Novellis. Al cognome della famiglia, originaria di Roggiano Gravina, è stato tolto il De nella ricostituzione dell'anagrafe a seguito di un terremoto
NOVELLINI
NOVELLINO
Novellini è tipico di Mantova e dintorni, Novellino, abbastanza raro, sembra avere ceppi lungo l'asse che dal salernitano zona di Montecorvino Rovella e Sala Consilina, attraverso la Lucania, arriva a Taranto, sono presenti in Irpinia nel solo comune di Montemarano,  nel Salernitano nei comuni di Casalbuono, Casaletto Spartano e Montecorvino Rovella, nella Puglia solo a Taranto ed in Basilicata solo nel comune di Tricarico nel materano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Novellinus di cui abbiamo un esempio a Napoli nel XIV° secolo con Guillelmus Novellinus de Sclavis, ma è pure possibile che derivino da un diminutivo del nome medioevale Novello. (vedi NOVELLI)
integrazioni e stemmi forniti da Enrico della Cisterna
Il cognome Novellino è storicamente presente in Piemonte con due ceppi: uno di Biella: Signori di Candelo, Castellengo e Gifflenga [Secolo XV] ed uno di Asti: Conti di Quarto e Portacomaro [consegnamenti d'arme del 1613-14] [Fonti: b.ne Antonio Manno autore del Patriziato Subalpino ed il sito del Comune di Candelo]
In Campania troviamo i Novellino baroni di Montesano alla Marcellana [Salerno]. Feudo acquistato nel 1636 per 52.500 ducati e tenuto fino alla eversione della feudalità. [fonte: Mons. Antonio Sacco autore della storia della Certosa di Padula 1914-1916 ] ed i Novellino di Montemarano [ AV ] ivi presenti dalla seconda metà del 1600 che rivendicano la discendenza dai Novellino di Asti che nel 1643 subirono la confisca e la perdita dei beni feudali donati dai Savoia il 7 aprile 1643 al nobile Alessandro Amico.
NOVEMBRINI Molto raro, distribuito in modo estremamente rarefatto in tutta la penisola, deriva dalla consuetudine a volte di chiamare il proprio figlio con il nome del mese di nascita (Gennaro = Januarius ecc.)
NOVENTA Noventa è tipico del padovano, di Padova ed Albignasego in particolare, ma con ceppi anche nel vicentino e nel veneziano, dovrebbero derivare dai toponimi Noventa Padovana (PD), Noventa Vicentina (VI) o Noventa di Piave (VE).
NOVI
NOVO
Novi ha un ceppo nel pisano a Pontedera e Santa Maria a Monte, uno nel salernitano ad Angri ed uno nel ferrarese a Ferrara e Codigoro, Novo ha un piccolo ceppo nel rovigoto ed uno nel Piemonte occidentale, potrebbero derivare da toponimi come Novi Velia (SA) o Novi di Modena (MO), ma è pure possibile una derivazione da toponimi contenenti la radice Novo come ad esempio Castelnovo (RO).
NOVIA Novia, assolutamente rarissimo, parrebbe del foggiano, potrebbe essere di origini spagnole e derivare dal termine spagnolo novia (sposa).
NOVIELLO Un nucleo nel napoletano e casertano ed un piccolo ceppo nel barese, deriva dal nome medioevale Novello, modificato dalla forma dialettale.
NOVITA
NOVITA'
Novita, praticamente unico, è del siracusano, dovrebbe essere una forma errata del cognome Novità, che ha presenze nel napoletano e nel sud della Sicilia, potrebbe trattarsi di un nome augurale originato dall'italianizzazione del nome medioevale Bonanovella, ma è anche possibile che possa trattarsi di un cognome attribuito ad un trovatello.
NOZZA Nozza è un cognome tipico del bergamasco, di Bergamo, Verdellino, Romano di Lombardia, Cologno al Serio, Levate, Martinengo, Verdello e Ciserano, con una presenza, probabilmente secondaria, significativa anche a Milano, dovrebbe derivare da nomi di località come Nozza di Vestone nel bresciano o come Nozza di Pontirolo Nuovo nel bergamasco.
NOZZI Nozzi ha qualche presenza in Emilia, tra modenese e bolognese, ha un ceppo a castiglione Messer Marino e San Salvo nel teatino, con un piccolissimo ceppo anche a Roma, potrebbe derivare da forme ipocoristiche aferetiche di nomi come Umberto, Roberto o simili, o anche da forme dialettali contratte di ipocoristici del nome Antonio.
NUARA Molto raro, sembra tipico dell'agrigentino, con un ceppo secondario nel palermitano, dovrebbe derivare dall'aferesi del cognomen latino Januaria (januara), ma è pure possibile che derivi dal nome di una località siciliana come Santa Maria della Nuara. Troviamo tracce di questa cognominizzazione nel 1400 nel catanese con il celebre cesellatore siciliano Antonio La Nuara.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nuara compare nella Sicilia occidentale e significa 'orto'. Discutibile la sua derivazione dall'arabo 'nuwar'. (Pellegrini I, 269).
NUCARA Nucara, assolutamente rarissimo, è tipico del reggino, dovrebbe derivare dall'antico nome dell'attuale paese di Nocara nel cosentino: "...castellum quod dicitur Nucara...", chiamato prima Nucarium e poi Nucaria, ferace di noci.
NUCCELLI
NUCCI
NUCCINI
NUCCIO
Nuccelli, molto molto raro, sembrerebbe marchigiano, probabilmente del maceratese, Nucci è tipico del centro Italia, con possibili ceppi anche nel tarantino e nel cosentino, Nuccini, assolutamente rarissimo è specifico dell'appennino toscoemiliano, di Ligonchio nel reggiano in particolare e di San Romano in Garfagnana nel lucchese, Nuccio sembra avere tre ceppi, nel palermitano, nel messinese e nella penisola salentina, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome longobardo italiano Nuccio o dall'aferesi di nomi medioevali ipocoristici come Rinuccio, Antonuccio, ecc.  Questo nome viene ad esempio citato nell'anno 745 nella HISTORIA FRANCORUM  dove si legge: "...Multi ibidem de exercitu Chilperici et ipsis Pictavensibus sunt gladio trucidati. Taloardus et Nuccio duces Langobardorum per ostiola in Sidonense territorium cum exercitu sunt ingressi, ad monasterium sanctorum Agaunensium nimiam facientes stragem. ...".  Esempi di questa cognominizzazione si hanno a Pisa nel 1300 dove in un atto si legge: "...frater Thomas de Paule, filius ser Nuccii..."
NUCIFORA
NUCIFORO
(vedi NICEFARO)
NUGNES
NUNES
NUNEZ
Nugnes è tipico del casertano, Nunes e Nunez sono estremamente rari, sono tutti cognomi ebreo sefarditi di origine provenzale portoghese la cui presenza in Italia risale almeno al 1500/1600.
NUNCIATI
NUNCIATO
NUNZIATI
NUNZIATO
Nunciati, quasi unico, sembrerebbe del mantovano, Nunciato, praticamente unico, potrebbe essere del savonese, Nunziati ha un ceppo toscano a Prato e Carmignano nel pratese ed a Campi Bisenzio, Signa e Firenze nel fiorentino, con un ceppo anche a Quarrata nel pistoiese, ed un ceppo laziale a Roma ed a Petrella Salto nel reatino, Nunziato ha un ceppo a Francavilla al Mare nel teatino, uno a Napoli e ad Eboli e Laviano nel salernitano, ed uno a Racale nel leccese, questi cognomi dovrebbero derivare dal nome medioevale Nunciatus o Nuntiatus, di cui abbiamo un esempio d'uso in un Breve investiture dell'anno 1189 a Brescia: "In Christi nomine, die veneris .V. intrante ienuario, in claustro Sancti Desiderii. Presbiter Belenatus et Nunciatus, clerici et officiales Sancti Desiderii, nomine et vice illius ecclesie investiverunt Maurum de Zisono de quatuor peciis terre iuris Sancti Desiderii, una quarum iacet ad Campum Ferrarium, alia ad Campum de Salice et alia a sera parte ecclesie Zerpenti, et quartam ad Acquas Zolii; eo vero ordine fecerunt hanc investituram, ut idem Maurus et sui heredes in perpetuum debeant habere et tenere predictam terram ...", nomi frutto della devozione cristiana per l'Annunciazione alla Beata Vergine Maria.
NUNZI
NUNZIO
Nunzi ha un ceppo marchigiano nel maceratese ed ascolano, un ceppo in Umbria ed in Lazio nel viterbese, nel reatino ed nel romano dove è particolarmente diffuso, soprattutto a Roma, Nunzio, molto più raro, ha qualche presenza in Campania ed in Puglia, dove è presente un piccolo ceppo a Mottola nel tarantino, dovrebbero derivare dal nome medioevale latino Nuntius, che deriva dal verbo latino nuntiare (annunciare) e fa riferimento all'annuncio divino.
NUNZIATA Nunziata è tipico del napoletano, di Palma Campania, San Gennaro Vesuviano, Napoli, Nola, Ottaviano e Carbonara di Nola, con ceppi anche a Battipaglia nel salernitano ed a Fondi nel latinense, dovrebbe derivare dall'aferesi del nome Annunziata (da Santa Maria Annunziata) tipico della tradizione cristiana., ma è pure possibile un collegamento con il toponimo di Torre Annunziata (SA).
NURCHI
NURCHIS
NURCIS
Nurchi, decisamente sardo, ha un ceppo a Cagliari, ma anche a Bosa, Fordongianus e Villanova Truschedu nell'oristanese, ed a Nuoro, Nurchis abbastanza raro ha un ceppo a Cagliari ed uno nel sassarese, Nurcis, estremamente raro, sembra essere tipico del cagliaritano di Cagliari e di Seulo, dovrebbero derivare dall'antico toponimo Nure (SS) o dal suo derivato Nurra, zona in prossimità di Alghero.
ipotesi fornita da R.Cocco
Il cognome Nurchis è composto da due parole d'epoca arcaica. Dalla radice presumerica Nur il cui significato è  fuoco ma anche pietre, cumulo, cavità e da Ke (o Ghe, Ge, Che, Xe, Sci, Xi), suffisso che in Mesopotamia stava ad indicare la terra o dimora.  Nurchis sarebbe dunque derivato dal vocabolo più antico, Nur-ke, cioè Nuraghe.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nurchi è cognome sardo che corrisponde al nome di un villaggio medievale della Nurra di Sassari, ampiamente citato nei documenti medievali come Nurci(s), Nurchi(s), Nurki(s) e derivato da un originario *Núrachi; in origine indicava la nascita di un individuo in quel villaggio. NURCIS è il cognome Nurchis letto alla maniera spagnola. M. Pittau, Dizionario dei cognomi in Sardegna, 2, 280.
NURRA Specifico del sassarese, ha un ceppo secondario anche nel genovese, dovrebbe derivare dalla regione sarda della Nurra, un territorio tra Porto Torres e Sassari, o da località dove erano presenti delle nurras  vocabolo sardo per identificare dei grandi crepacci di cui non si distingue il fondo.
NUSCA Nusca ha un ceppo nell'aquilano, in particolare a Rocca di Mezzo e l'Aquila, ed un ceppo a Roma, il cognome dovrebbe essere di origine aquilana e prendere il nome da Colle Nusca, una zona nei pressi di Pacentro nell'aquilano, probabile luogo d'origine della famiglia; tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Rovere di Rocca di Mezzo fin dal 1700, nella seconda metà del 1700 un Pasquale Nusca di Rovere ottiene la qualifica di Agrimensore eletto dal Subalterno D. Eustacchio de Sanchiis della Regia Dogana di Foggia.
NUSCIS Molto molto raro è tipico del napoletano, deriva dal toponimo Nusco (AV).
NUSCO Nuscis ha un ceppo nell'oristanese a Tramatza e Genoni, uno a Portoscuso nell'iglesiente ed uno a Villacidro nel Medio Campidano, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo nuscu (profumo).
NUTI
NUTINI
NUTINO
Nuti è tipico dell'area che comprende il forlivese, la Toscana, soprattutto il fiorentino ed il pisano, l'Umbria ed il romano, Nutini, decisamente meno comune, ha un ceppo a Capannori, Lucca e nel lucchese ed uno a Firenze e nel fiorentino, Nutino, praticamente unico, è dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da forme aferetiche del nome beneaugurale medioevale Benvenutus (vedi BENVENUTI).  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio a Siena nel 1300, in un atto leggiamo: "Anno Domini millesimo CCCXVIII°, indictione secunda, die XXVI° mensis ianuarii. Actum Senis, coram Vannuccio Nuti et Martino Iohannini testibus presentibus et rogatis. Ego ser Monte notarius quondam ser Pigii de Podio Boniçi qui moror Senis in populo Santi Desiderii, ..." e anche nel 1400 in una lapide del 1452 dedicata all'architetto dei Malatesta Matteo Nuti di Fano: "MCCCCLII / MATHEVS NVTIS / FANENSI EX VRBE CREATVS / DEDALVS ALTER OPVS / TANTVM DEDVXIT AD VNGVEM ".
NUTRICATI
NUTRICATO
Nutricati e Nutricato sono specifici del leccese, il primo è tipico di Ugento e Gagliano del capo, il secondo di Supersano e Santa Cesarea Terme, entrambi dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine latino nutricatus, nutricatus (nutrimento) forse ad indicare il mestiere medioevale del vivandiere o del venditore di alimentari probabilmente svolto dal capostipite, ma è pure possibile che derivino dal termine semidialettale nutricato, che serviva per definire i caseggiati agricoli destinati all'allevamento del baco da seta, sottintendendo quindi che questa era l'attività della famiglia cioè i bachicultori e l'origine del cognome sarebbe allora molto successiva.
NUTRITI
NUTRITO
Sia Nutriti che Nutrito sono quasi unici, dovrebbero derivare da un nome augurale medioevale che augurasse al proprio figlio di poter essere ben nutrito, quindi di non dover sopportare la fame che molto probabilmente avevano sopportato i suoi genitori.
NUVOLARI Nuvolari è tipico di Mantova e del mantovano, con un ceppo anche a Verona, potrebbe derivare dal nome di paesi come Nuvolera nel bresciano o Nuvolara nelle vicinanze di Castagnole nel trevigiano.
NUZZACHI
NUZZACI
NUZZACO
Nuzzachi, molto molto raro, è del Salento, così come Nuzzaci, più diffuso, Nuzzaco è invece specifico di Cassano Delle Murge (BA), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Soleto (LE) fin dalla fine del 1700 dove il cognome Nuzzaci era già tra i più diffusi..
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Nuzzaci e Nuzzachi sono tipici del leccese, Nuzzaco, molto raro, è originario di Cassano Delle Murge (BA), questi cognomi derivano dal diminutivo del nome Nuzzo, forma ipocoristica aferetica di nomi quali Antonio, Stefano, Giovanni, Pino, etc.: il suffisso -aci/-achi è di origine greca ed ha appunto valore diminutivo (così come i nostri -ino, -etto, etc.). Si tratta, dunque, di cognomi derivati dai nomi personali dei capostipiti.
NUZZI
NUZZO
Nuzzi ha un nucleo nel napoletano ed uno nel barese, Nuzzo ha un nucleo nel Salento, uno nella Campania settentrionale e un piccolo ceppo nel palermitano, derivano da una forma dialettale del nome medioevale italiano Nuccio, aferesi di nomi come Rinuccio, Antonuccio ecc.

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