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VACALEBRE Estremamente raro, potrebbe essere specifico della zona dello stretto di Messina, con presenze anche nelle vallate a sud del Piemonte (Briga Alta e Olivetta San Michele), secondo alcuni deriverebbe da un termine grecanico con il significato di cattiva farina, ma l'ipotesi più accreditata indica che il cognome dovrebbe derivare dal vocabolo provenzale vaca = vacca, mucca e lebre = tipo di vacca bretone, ed essere frutto di una emigrazione di un nucleo occitano verso Guardia Piemontese (CS) in Calabria e paesi limitrofi.  Si fanno risalire alla seconda metà del secolo X1I° (secondo altre fonti invece al XV° secolo) le prime emigrazioni dal nord Italia verso la Calabria, composte da gruppi di profughi occitani piemontesi delle valli Pellice e Angrogna, di religione valdese, provenienti originariamente dalla Provenza e sfuggiti alle persecuzioni della Chiesa cattolica.  Gli occitani rimasti in Calabria sono gli eredi di quanti scamparono alle successive decimazioni ordinate dalla Chiesa nel 1560, quando le truppe del Cardinale Ghislieri occuparono Guardia Piemontese, irrompendo da una delle porte (chiamata da allora Porta del Sangue) del Castello di Guardia e facendo strage di quanti più Valdesi fosse possibile. Il primo documento storico dove compare il cognome Vacalebre nel reggino risale al 15 giugno 1577, nel paese di Motta S. Giovanni, quando Antonio Vacalebre assieme ai capifamiglia del paese, chiede un intervento governativo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vacalebre secondo G. Rohlfs 191 e G. Caracausi II 1676, questo cognome messinese ma anche di Reggio Calabria viene forse da un antico soprannome nella zona grecofona di Bova: Cacalevri = mala farina, per decenza alterato e trasformato in Vacalebre.
VACANTE
VACANTI
Vacante, tipicamente siciliano, ha un ceppo a Lentini e Carlentini nel siracusano, uno a Palermo, a Catania, a Ribera nell'agrigentino ed a Comiso nel ragusano, Vacanti ha anch'esso un ceppo a Lentini e Carlentini, a Palermo ed a Santo Stefano Quisquina nell'agrigentino, un'ipotesi ne propone la derivazione da un'alterazione dialettale del termine italiano vagante, con il significato di privo di un proprio collocamento fisso, cioè che vaga, secondo un'altra ipotesi deriverebbe invece da un termine arcaico per mandriano.
VACCA
VACCHINA
Vacca è molto diffuso in tutt'Italia, Sardegna compresa, Vacchina sembra invece specifico del Piemonte, derivano direttamente o tramite ipocoristico da soprannomi legati al termine vacca (mucca), spesso con questo epiteto si individuavano i proprietari di bestiame, quindi delle persone benestanti.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VACCA: vacca e deriva dal latino vacca, la femmina del toro = taurus. Per il fenomeno del betacismo, qui in Campidano diciamo comunemente bacca, "sa bacca", per distinguerla da su boi = il toro, il bue (bos). Il cognome Vacca, anche se  in uscite diverse, è presente nelle carte antiche. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, del 1388, figurano: Vaca Dominico, majore( responsabile dell'amministrazione della villa = sindaco) ville Putu Majore (Pozzomaggiore - Contrate Caputabas); Vacca Matheo, jurato( collaboratore del majore) ville Gononò (Gonnosnò - Partis de Montibus); Vaccha Deusdadu (Deodato), ville Selluri( Seddòri - Sanluri); Vaccha Guantino, ville Macumerii; Vacha Petro, ville Ribechu(attuale Rebecu. Curatorie de Costa de Valls) ; Vacha Francisco, jurato ville Sii Majore, (odierno Siamaggiore - Campitani Majoris); Vacha Francisco, jurato ville Tintura. (* Tinura...Tinura o Tinnura - Castri Serravallis); Vacha Xpoforo, jurato ville Nuraci de Pische. (* villaggio distrutto - Campitani Majoris). Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, *CSNT XI°, XII° sec., troviamo 14 Vacca (Bacca e Vacca, talvolta riferito alla stessa persona), tra i quali citiamo: Vacca Iorgi, armentariu( (sovrintendente generale, preposto all'amministrazione del patrimonio fiscale)  di San Nicola. Nella storia attuale ricordiamo: Vacca Antonino, nato a Quartu S. E. nel 1934, ordinato sacerdote a soli 23 anni, nel 1993 è stato eletto vescovo di Alghero Bosa. Attualmente il cognome Vacca è presente in 816 Comuni italiani. Non si tratta di un cognome solo sardo, poiché è largamente diffuso anche nel meridione d'Italia. In Puglia ad esempio, è presente in 61 Comuni su 258, tra i quali Bitonto, con 268 conta il maggior numero di "Vacca", seguito da Bari con 200, etc. E' presente in tutte le regioni italiane. Roma, nel continente, ne conta il maggior numero con 362, seguono Napoli 313, Bitonto 268, Bari 200, Genova 97, Milano 90, Gela 74, Firenze 15, Verona 15, Potenza 9, etc. In Sardegna lo troviamo in 176/377 Comuni, con maggior diffusione nel meridione dell'isola, per un totale di 4735 circa.
VACCARELLI
VACCARELLO
VACCARETTI
VACCARETTO
VACCARI
VACCARIELLO
VACCARINI
VACCARINO
VACCARO
VACCARONE
VACCARONI
VACCAROTTI
VACCAROTTO
Vaccarelli ha un ceppo a L'Aquila ed uno in Puglia a Massafra nel tarentino ed a Mola di Bari nel barese, Vaccarello è decisamente siciliano, con un ceppo principale nell'agrigentino ad Aragona ed Agrigento, e rami a Vittoria nel ragusano ed a Palermo, Vaccaretti, assolutamente rarissimo, è specifico del vicentino, Vaccaretto, quasi unico, sembrerebbe del veronese, Vaccari è estremamente diffuso in tutta la parte centrale dell'Italia settentrionale, Vaccariello è tipicamente campano, di Rotondi e Cervinara nell'avellinese, di Napoli e di Sessa Aurunca nel casertano, molto raro Vaccarini, potrebbero individuarsi due ceppi, nel riminese e nell'anconetano, con un nucleo secondario nel milanese, Vaccarino sembrerebbe siciliano con ceppi nel messinese a Messina, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela e Barcellona Pozzo di Gotto e ceppi probabilmente non secondari a Palermo e San Cipirello nel palermitano, a Vittoria nel ragusano ed a Siculiana nell'agrigentino, Vaccaro è diffuso in tutto il centrosud, Vaccarone, molto molto raro, sembrerebbe della zona tra alessandrino e pavese, Vaccaroni è assolutamente rarissimo, forse originario del milanese, Vaccarotti, rarissimo, sembrerebbe laziale, Vaccarotto, estremamente raro, sembrerebbe del padovano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite vari tipi di forme ipocoristiche, da soprannomi basati dal mestiere del vaccaro (guardiano di vacche) svolto probabilmente dai capostipiti.  Nel 1500 troviamo come Vescovo della diocesi di Ventimiglia un Domenico Vaccari, nel 1600 a Napoli è protonotario apostolico Monsignor Ercole Vaccari, a Castellamare di Stabia nel 1500 troviamo il nobile Fabio Vaccaro.
VACCAREZZA Vaccarezza è specifico della zona di Chiavari e Lavagna, dovrebbe derivare dal toponimo Vaccarezza (GE).
integrazione di Andrea Ferreri
Diffuso nel genovese (Lavagna, Chiavari, Cogorno, Sestri Levante, Carasco) e nel savonese (Alassio). Deriva dal toponimo genovese Vaccarezza, frazione del comune di Savignone o anche dal toponimo piacentino Vaccarezza, frazione di Bobbio.
VACCARGIU Vaccargiu è tipico di Guspini e Gonnosfanadiga nel Medio Campidano e di Terralva nell'oristanese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
Vaccargiu significa vaccaio, guardiano delle vacche; dal latino vaccarius. Braccaju in campidanese; baccardzu in logudorese. Non lo troviamo nelle carte antiche, quindi pensiamo ad un cognome di recente creazione probabilmente originario del territorio di Guspini, che annovera da solo quasi la metà dei Vaccargiu presenti in Sardegna. A prova i guspinesi, che oggi sono grandi allevatori di bestiame minuto, per lo più ovino, nonostante nel secolo scorso fossero più conosciuti come minatori, erano allora tra i più grandi allevatori in Sardegna di bestiame grosso, bovino soprattutto. Il cognome è presente in 44 Comuni del territorio nazionale, di cui 23 della Sardegna. *Curiosità: a Gonnosfanadiga abitava, in via Cagliari, nel XIX° secolo( morì all'età di 90 anni) un certo signor Francesco Vaccargiu, che per la sua straordinaria somiglianza con Vittorio Emanuele II di Savoia, 1° re d'Italia (del quale tra l'altro era coetaneo), fu soprannominato su Rei Vaccargiu. Pertanto la fontana pubblica sita di fronte alla casa dove abitava (in Via Cagliari) fu chiamata "sa Funtàna de su Rei", che ancora oggi mantiene tale nome. Per la cronaca il sig. Francesco Vaccargiu era nonno di mia nonna, che ha trasmesso, anche a me, quindi, un po' del suo sangue blu!!!
VACCHELLI Tipico dell'area cremonese bresciana Vacchelli sembra originario di Cremona, ma con presenze originarie anche nel pavese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Vachellus di cui abbiamo un esempio in uno scritto pisano del 1295: "In Dei nomine, amen. Anno a nativitate domini nostri Ihesu Christi, millesimo ducentesimo nonagesimo quinto, indictione VIII, die XX mensis septembris. Per presens publicum instrumentum pateat omnibus evidenter, quod in presencia mei notarii publici infrascripti et testium subscriptorum, discretus vir dominus Thomas Grassus, civis acconensis, fecit, constituit et ordinavit suum verum et legittimum procuratorem ac nuncium specialem dominum Cholum de Benencasa, consanguineum eius, ad requirendum et petendum jura sua que sibi debentur, et maxime ea que percipere et habere debet in novem karobis de quadam navi que vocatur la Vachella que habet et tenet dominus Vachellus de Gliati de Ancona, et ad recipiendum et de receptis finem quitacionem et refutacionem ei vel eis...", tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Cremona nella seconda metà del 1500 quando opera un Thomaso Vacchello, libraro in Cremona.
VACCHI
VACCHIO
Vacchi è specifico del ferrarese e del bolognese, Vacchio ha un piccolo ceppo nel romano, ma il ceppo principale è a Durazzano nel beneventano ed a Napoli, dovrebbero derivare da nomi di località come Vacchio nel perugino o altre simili, o anche da soprannomi originati dal termine italiano arcaico vacchino per registro delle messe, nome attribuito a quei libricini con la rilegatura in pelle di vacca, sui quali si prendeva nota normalmente del carico e scarico, forse ad indicare nel capostipite un sagrestano o un commerciante o comunque qualcuno che avesse a che vedere con registrazioni di tipo amministrativo, con il termine campano vacchio si chiamava un tipo di rete da lancio per la pesca.
VACCHIANI
VACCHIANO
Vacchiani, estremamente raro sembrerebbe friulano dell'udinese, Vacchiano sembrerebbe campano del napoletano, di Cicciano, Roccarainola, Acerra, Camposano e Nola, anche se presenta un piccolo ceppo in Friuli, perlomeno il ceppo friulano dovrebbe venire da un'alterazione dialettale della contrazione del termine Valacchi (popolo dell'est europeo).
integrazioni fornite da Michele Vacchiano
Vacchiano è cognome diffuso soprattutto nell'entroterra campano (in particolare nel paese di Cicciano). Dalla Campania infatti derivano tutti i Vacchiano d'Italia. Il cognome deriva dall'antico spagnolo Baquiano (che si trova anche scritto Vuaquiano o Vaqueano). Era il nome dato dagli spagnoli conquistadores agli indigeni delle Antille, con il significato di indigeno, ma anche esperto dei luoghi, guida, esperto del territorio. Evidentemente gli spagnoli giunti in Italia diedero questo nome anche agli autoctoni che si dimostravano esperti dei luoghi e facevano loro da guida. Oggi scomparso dallo spagnolo parlato in Spagna, il termine Baquiano è rimasto in Argentina e in Cile: nei grandi parchi nazionali i guardaparchi esperti sono chiamati Baquianos dalle giovani reclute.
VACCHIOTTI Vacchiotti, assolutamente rarissimo è del torinese, potrebbe derivare da un'italianizzazione e contrazione del cognome francese Vacherot.
integrazioni fornite da Alessandro Vacchiotti
Famiglia che fu iscritta alle matricole mercantili di Cremona con un Mattia nel 1487 ed un Camillo nel 1552, e nel collegio dei notai con dieci membri, dei quali altro Mattia ne fu il primo che rogò dal 1520 al 1558. Luigi, giureconsulto e consigliere aulico presso l'I.R. Tribunale Supremo di terza istanza del regno Lombardo-Veneto in Verona, il 31 gennaio fu decorato dall'Imperatore Ferdinando I° dell\'Ordine Equestre della Corona di Ferro di terza classe e della dignità di cavaliere dell'I.A. per sè e discendenti d'ambo i sessi per continuata linea diretta mascolina in infinito. La famiglia è iscritta  nell'elenco Ufficiale Nobiliare Italiano col titolo di Cavaliere dell'Impero Austriaco, in persona di Giovanni. Attualmente sono presenti Vacchiotti in Piemonte, provincia di Torino ad Almese, Alpignano, Avigliana, S.Ambrogio di Torino e Borgone Susa, a Catania, in Sicilia ed in Francia nella Savoia.
VADA Vada è tipicamente piemontese, di Asti in particolare, dovrebbe derivare da una forma aferetica dialettale riferita al nome del paese alessandrino di Ovada, probabile luogo d'origine del capostipite.
VADACCA Vadacca è tipico del leccese, di Carmiano in particolare e di San Donaci nel brindisino, dovrebbe derivare dal nome della Masseria Vadacca situata nel territorio di Cavallino nel leccese, probabile luogo d'origine del capostipite.
VADALA
VADALA'
Vadala è tipico del reggino e del catanese, Vadalà è specifico della Sicilia orientale e del reggino, dovrebbero tutti derivare dal nome arabo Abdallah servo di Dio, (da cui è derivato il più comune Abdul).
VADILONGA Vadilonga è specifico di Cagliari, dove è molto diffuso, e del cagliaritano, di difficile individuazione, la sua origine etimologica potrebbe risalire al cognome Vallilonga e Vallelonga con caratteristica trasformazione sarda delle prime due elle nella consonante d (vedi VALLELONGA).
integrazioni fornite da Guido Massacci
I Vadilonga sardi discendono da Vincenzo Vallelonga, proveniente da Trapani, vivente a Cagliari già nel 1817. Il cognome divenne Vadilonga intorno al 1850, attraverso i passaggi Baddilonghi, Badilonghi, Valilonga (in lingua sarda badde = valle).
VAENTI Vaenti, estremamente raro, è del cesenate, dovrebbe derivare da una forma contratta del nome latino Valens, Valentis, probabilmente portato dal capostipite.
VAGHETTI
VAGHI
Vaghetti, molto raro, presenta un ceppo pisano ed uno nel sudmilanese e lodigiano, Vaghi è tipico del nord milanese e comasco. Nel 1400, a Milano, in un atto relativo ad una lite leggiamo: "...Gravamentum contra Cristoforum de Vagis...-..sub pallatio magno positi in broletto novo", nel 1700 troviamo a Como un Domenico Vaghi in qualità di segretario del feudatario Giovanni Battista Premorlani.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Molto probabilmente  il cognome Vaghi deriva dalla toponomastica. Dante Olivieri indica nel suo dizionario toponomastico almeno quattro parole che derivano dal dialetto lombardo "vagh" col significato di "posto a tramontana" e più raramente "luogo incolto".
VAGLICA Vaglica è specifico del palermitano, di Monreale, Palermo e Belmonte Mezzagno, dovrebbe risalire all'epoca aragonese e derivare da un'alterazione grecanica del cognome spagnolo Ballega, una forma dialettale per ballena (balena).
VAGLIO Raro dovrebbe avere un ceppo nel torinese, che deriva dal toponimo Vaglio (VC), ed uno nel Salento.
VAI
VAIO
Vai è tipicamente lombardo, dell'area milanese, pavese, con un ceppo anche tra torinese ed astigiano, uno nel bolognese ed uno nel livornese a Marciana e Portoferraio sull'Isola d'Elba, Vaio ha un ceppo nel torinese a Torino ed a Romano Canavese, ed a Cocconato nell'astigiano ed un ceppo a Napoli ed a Grazzanise nel casertano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vaius di cui abbiamo un esempio in uno scritto del 1358 nel trentino: " In Christi nomine. Amen. Anno ab eiusdem Nativitate millesimo trecentesimo quinquagesimo octavo, undecima indictione, die martis quartodecimo intrante mense iunii, in Monte Alochi vallis Flemarum tridentinae diocesis, in loco vocato Rivus de Alocho. Praesentibus.. ..Simeon quondam Maltinpini de Mazugno, Otto Personela, Vaius Finae, ser Dominicus de Gredena ..", ma è pure possibile che i ceppi meridionali derivino da soprannomi originati dalla voce greca phaios (grigio, brizzolato) o anche dal vocabolo vaio ( tipo di scoiattolo la cui pelliccia veniva usata per fare capi d'abbigliamento).
VAIANI Potrebbe avere un ceppo milanese ed uno fiorentino. In una sentenza del tribunale di Spoleto, risalente all'aprile 1299 si legge: "Nos Angelus de Reate legum doctor et Petrus Vaiani de Urbe ducatus Spoleti Judices et vicari generales per magnificum et potentem virum dominum..", nel 1476 in un atto notarile, a Firenze, si legge di Giovanni d'Antonio di Jacopo Vaiani  il quale confessa d'aver ricevuto...in dote da tal Donna Lucrezia di Bartolomeo di Giovanni Funaiolo...".
integrazioni fornite da Aldo Piglia
Vaiani è un classico toponimico con vari ceppi che corrispondono alle località con questo nome, cioè:
- Vaiano (PO), cui corrisponde l'attuale distribuzione in Toscana (43%: PO, FI, ecc.);
- Vaiano (LO) e Vaiano Cremasco (CR), cui corrisponde l'attuale distribuzione in Lombardia (30%: MI, CR, ecc.) e nelle zone vicine delle regioni confinanti;
- Vaiano (PG), cui corrisponde la distribuzione in Umbria (4%) ed a Roma (11%).
VAILATI Tipico della zona che comprende le province di Bergamo, Cremona e Milano, dovrebbe derivare dal toponimo Vailate (CR).
VAIR
VAIROLI
Vair è tipico di Bussoleno, Borgone Susa, Chianocco ed Almese nel torinese, Vairoli, assolutamente rarissimo, è del verbanese, dovrebbero derivare, direttamente o da aggettivi derivati, dal termine medioevale vair, forma tronca del vocabolo medioevale francese vairié (screziato, chiazzato, macchiato), forse a caratterizzare il fatto che il capostipite possedesse delle particolari macchie o voglie ben visibili.
VAIRETTI Decisamente raro è tipico della Valtellina, zona di Talamona (SO),
VAIRETTO Rarissimo è tipico della zona di Ivrea (TO), dovrebbe derivare dal nome di località Castel Vairo (TO)
VAIRO Sembra avere almeno due ceppi, uno nel foggiano ed uno nel salernitano, probabilmente anche uno nel torinese (nel 1600 ad Azzano (AT) troviamo un tal Rolando Vairo), la derivazione è incerta anche se si può presumere derivi da un nome di località, perlomeno per il ceppo torinese, (vedi anche VAIRETTO e VAIR).  Personaggio importante è stato Leonardo Vairo, vescovo di Pozzuoli ( 1587 - 1603 ).
VAJNA Praticamente unico forse di origine slava.
integrazioni fornite da Eugenio Vajna de Pava
Il cognome (Vajna de Pava) non è di origine slava, ma ungherese, di Székely di Transilvania oggi rumena, la famiglia è italiana solo dal 1888 , il nome originario era Pàvai Vajna, o Vajna del
ramo proveniente da Pàva,vicino a Brasov.
VALAGUSA
VALAGUSSA
VALAGUSSI
VALAGUZZA
Valagusa è unico ed è probabilmente una forma arcaica di Valagussa che è tipicamente lombardo di Milano, Besana in Brianza e Concorezzo nel milanese e di Cernusco Lombardone, Merate, Missaglia, Lomagna, Montevecchia, Casatenovo, Osanago, Lecco e Cassago Brianza nel lecchese, Valagussi, quasi unico, è del varesotto, Valaguzza, molto molto raro, è della zona tra milanese e bergamasco, potrebbero tutti derivare direttamente o tramite modificazioni dialettali dal fatto di essere il capostipite proveniente dalla vallata di cresta Aguzza nel sondriese, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Milano fin dal 1400 con Giorgio Valagussa un erudito milanese allievo di Guarino Veronese e precettore dei figli di Francesco Sforza.
VALANDRO
VALANIA
Valandro è specifico del basso trentino e soprattutto del padovano, Valania, quasi unico, è lombardo, dovrebbero entrambi derivare da un soprannome originato dal termine medioevale germanico wallan (cuocere, bollire) o da wallanti (colui che cucina), forse ad indicare nel capostipite un cuoco od un cuciniere.
VALASSI Valassi, molto molto raro, è tipico della provincia di Lecco, dovrebbe derivare dal nome della valle di Asso nel vicinissimo comasco ed indicarla come luogo d'origine del capostipite.
VALBUZZI Tipico di Bianzone (SO) comune nei pressi di Tirano, deriva dal nome della località contrada Valbuzzi di Bratta di Bianzone, è tra i più importanti cognomi di Bianzone pur essendo scarsamente diffuso in Valtellina; originarie di Bianzone sono comunque le famiglie Valbuzzi residenti a Cantù e nel Varesotto, qualche famiglia che porta questo cognome la si trova anche in Francia.
informazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
VALCARENGHI Specifico del cremonese,  Abbiamo tracce di questo cognome già nella seconda metà del 1500, quando il soresinese G.Antonio Valcarenghi,. fonda l'Ospedale di S.Croce di Soresina (CR).
VALCASALI Assolutamente rarissimo è tipico del ravennate.
integrazioni fornite da Andrea Germi-Valcasali
E' originario della zona di Brisighella e fin dall 1300 vi sono notizie negli archivi di Stato di Faenza e Ravenna. Questa nobile famiglia ha conservato fino al 1800 vastissimi possedimenti nella zona di Riolo Terme - Brisighella. Dopo il 1840 è iniziato il declino a causa di alcuni fatti relativi al Risorgimento: da allora la famiglia si è disgregata.
VALCAVI Valcavi è specifico del reggino, potrebbe derivare dalla Corte di Valcava nell'appennino reggiano.
VALDAMERI Molto raro è tipico del cremonese, dovrebbe derivare dal nome gotico Valdamerca.
VALDATA
VALDATI
VALDATTA
Valdata è tipico di Voghera, Casteggio e Pavia nel pavese, con un ceppo anche a Genova, Valdati, estremamente raro, è del pavese, Valdatta, assolutamente rarissimo è tipico dell'area che comprende il lodigiano, il pavese ed il piacentino, l'origine di questi cognomi dovrebbe essere da nomi di località.
VALDEM
VALDEMI
Valdem, quasi unico, sembrerebbe del bresciano, Valdemi, estremamente raro, è della zona che dal genovese, attraverso il piacentino, comprende il lodigiano ed il cremonese, dovrebbero derivare dal nome medioevale germanico Waldem, una forma apocopaica del nome Waldemar con il significato di Re glorioso e coraggioso.
VALDEMARIN Molto raro è tipico di Trieste e del goriziano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Valdemarus originato a sua volta dall'antico nome germanico Waldomar (celebre e glorioso re), ricordiamo con questo nome nel 1200 "Valdemarus Dei gracia Danorum Slauorumque rex, et dux Estonie".
VALDENASSI
VALDENASSO
Valdenassi, molto molto raro, è dell'area alessandrino, genovese, così come l'assolutamente rarissimo Valdenasso, entrambi dovrebbero derivare da un nome di località identificabile come valle dei Nassi, voce italiana arcaica e dialettale ligurepiemontese con la quale si indicavano i Tassi (un tipo di conifera) probabilmente particolarmente presenti in quella valle, tanto da darle il nome.
VALDES
VALDEZ
Valdes è un cognome tipico del sud della Sardegna, Valdez è assolutamente rarissimo, sicuramente spagnolo, dovrebbero essere di origini spagnole derivando dal toponimo Valdés del principato delle Asturie nel nord della Spagna, ed avere probabili lontane origini ebraiche, ma è pure possibile una derivazione ligure, provenzale e che derivino dal fatto di essere le famiglie di religione valdese.
VALDISERI
VALDISERRI
VALDISSERI
VALDISSERRI
Valdiseri è assolutamente rarissimo, come Valdisseri, mentre Valdisserri, comunque molto raro, è specifico di Castel di Casio nel bolognese e Valdiserri, il più comune, è sempre tipico del bolognese, di Bologna, Castel di Casio, Porretta Terme e Granaglione, si dovrebbe trattare di variazioni per betacismo del nome di origine ebraica Baldissero, un'alterazione del più moderno Baldassarre, (vedi anche BALDISSER).
VALENA Molto molto raro è tipico della zona di Morbegno (SO), diffuso in particolare nei comuni di Cino, Dubino e Mantello, dovrebbe derivare dalla toponomastica locale, tracce di località con questo nome si trovano già nel 1600 in un atto redatto nel 1655 a Tirano (SO) viene citato un luogo detto Valena. La parola valena nei dialetti della provincia di Sondrio indica una piccola valle, non necessariamente percorsa da un ruscello o da un torrente. Il cognome Valena è presente anche in Francia e negli Stati Uniti, seppure in modo molto sporadico. Si dovrebbe trattare di discedenti di emigranti valtellinesi o forse spagnoli perche sembrerebbe che un nome analogo esista anche in Spagna.
VALENARI Assolutamente rarissimo, forse veronese, potrebbe derivare dal cognomen latino Valens, ma anche dal franco Valenod.
VALENT
VALENTINI
VALENTINO
Valent, poco diffuso, è specifico dell'udinese, Valentini è diffusissimo in tutto il centronord , in Molise ed in Puglia, Valentino è diffusissimo al sud, a Roma e nel torinese, dovrebbero derivare direttamente o per contrazione del cognomen latino Valentinianus ricordiamo ben 3 imperatori romani con questo nome o di Valentinus, uso di cui si hanno tracce in molte iscrizioni medioevali.
VALENTE
VALENTI
Cognomi panitaliani, con prevalenza al sud per Valente ed al centro nord e Sicilia per Valenti, derivano dal cognomen latino Valens.
VALENTINELLI
VALENTINOTTI
Valentinelli, estremamente raro, è specifico del Trentino, Valentinotti è anch'esso tipicamente trentino, di Caldes soprattutto e di Levico Terme, Rovereto e Cles, si dovrebbe trattare di una forma patronimica in -elli o in -otti, riferita a capostipiti, i cui padri si chiamassero con un ipocoristico del nome Valentino.
VALENZA
VALENZI
Valenza ha un ceppo nell'alessandrino e genovese, che probabilmente deriva dal toponimo Valenza Po' (AL), ceppi nel mantovano, tra la provincia di Roma e quella di Latina, ceppi in Puglia ed un nucleo importante nella Sicilia centrooccidentale, Valenzi è tipico della provincia di Roma, dovrebbero derivare dal nomen latino Valentius di cui troviamo un esempio in questa antica lapide latina: "...Q(uintus) Herennius Etruscus Messius Decius nobilissimus Caes(ar) et C(aius)Valentius Hostilianus Messius Q(uintus) nobil(issimus) Caes(ar) ...", anche se in qualche caso è possibile una derivazione da uno dei tanti toponimi con la radice -valenza.
VALENZANI Valenzani, abbastanza raro è tipico del varesotto e del vicino novarese, potrebbe derivare dall'etnico di Valenza nell'alessandrino, ma è molto probabile anche una derivazione da nomi di località come ager valentianus (campi di Valentius) individuati dal nome latino dell'antico proprietario.
VALENZANO Valenzano ha un ceppo tra alessandrino ed astigiano ed uno nel barese,  il ceppo piemontese potrebbe derivare dall'etnico di Valenza nell'alessandrino, mentre quello barese è molto probabile che derivi dal toponimo Valenzano (BA).
VALENZIA Assolutamente rarissimo probabilmente siciliano, quasi scomparso, dovrebbe essere di origine spagnola e derivare dal toponimo Valencia, meno probabile una derivazione dal toponimo calabrese Vibo Valenzia.
VALENZIANI
VALENZIANO
Valenziani è quasi unico, Valenziano ha un ceppo a Roma, uno piccolo a Napoli, uno a Trani nel barese, ed uno in Sicilia a Cefalù nel palermitano ed a Catania, potrebbe derivare dal nome personale latino Valentianus, ricordiamo con questo nome anche l'Imperatore del Sacro Romano Impero d'occidente Flavius Valentianus (321.375), ma in molto casi può stare ad indicare la provenienza dei capostipiti dalla città di Vibo Valentia o da antiche località come un ager valentianus (proprietà terriera di un Valentius), anche se molto meno probabile, potrebbero anche, in qualche caso, derivare dal nome dell'etnico della città spagnola di Valencia.
VALERA Valera è tipico del nordmilanese, di Milano, Rho e Concorezzo, dovrebbe derivare da toponimi come Valera di Arese (MI) o Valera Nuova e Valera Vecchia di Varedo (MI).
VALERANI Tipico dell'area tra sudmilanese, lodigiano e cremonese, dovrebbe derivare dall'etnico di toponimi come Valera Fratta (LO).
VALERI
VALERIA
VALERIO
Valeri è tipico della fascia centrale che comprende Toscana, Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo, con un ceppo anche nella zona che comprende le province di Treviso, Venezia e Pordenone, Valeria è estremamente raro, Valerio ha un ceppo veneto, uno torinese ed è poi ben distribuito in Lazio, Abruzzo, Molise e Puglia, con presenze significative anche nel napoletano e nel palermitano, dovrebbero tutti derivare dalla Gens romana Valeria , ma è pure possibile che derivino dal nomen latino Valerius, ricordiamo ad esempio Publio Valerio Flacco le cui navi nella seconda guerra punica sconfissero la marina fenicia: "...quoque Valerius Flaccus secundi Punici belli temporibus luxu perditam adulescentiam inchoauit. ceterum a P. Licinio pontifice maximo flamen factus, quo facilius a uitiis recederet...".
VALERIANA
VALERIANI
VALERIANO
Valeriana, assolutamente rarissimo, sembrerebbe emiliano, Valeriani occupa l'areale che comprende l'Emilia e la fascia dell'Italia centrale, Valeriano, molto molto raro, sembrerebbe specifico di Formia, derivano dal cognomen latino Valerianus, di cui abbiamo un esempio con Publius Licinius Valerianus imperatore romano dal 253 al 260, ma è pure possibile che in alcuni casi derivino da nomi di località come San Valeriano in Lunigiana, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in Veneto nel 1500 con Ioannes Petrus Valerianus Bellunensis, nel 1700 troviamo nella provincia romana i fratelli pittori Giuseppe e Domenico Valeriani.
VALESI Valesi, molto raro, dovrebbe essere originario del reggiano, una possibila ipotesi è la derivazione dal toponimo Valestra (RE), ma la più probabile è una derivazione dal nomen latino Valesius di cui abbiamo un esempio nel Valeri Maximi factorum et dictorum memorabilium, scritto da Valerio Massimo nel primo secolo dopo Cristo: "...Et quia ceteri ludi ipsis appellationibus unde trahantur apparet, non absurdum uidetur saecularibus initium suum, cuius [generis] minus trita notitia est, reddere. Cum ingenti pestilentia urbs agrique uastarentur, Valesius uir locuples rusticae uitae duobus filiis et filia ad desperationem usque medicorum laborantibus aquam calidam iis a foco petens, genibus nixus lares familiares ut puerorum periculum in ipsius caput transferrent orauit....", tracce di questa cognominizzazione le troviamo fin dal 1100, come possiamo leggere in questo scritto DE SANCTO BERNARDO CONFESSORE PRIMO CLARAE-VALLENSI ABBATE, PATRE AC DOCTORE ECCLESIAE: "...In Historia, inquit, Segoviae nuper edita de exordio et progressu sanctissimae familiae, quam sub invocatione sacrae Triados fidelibus captivis redimendis A Deus providit, notatum lego, unum e primis illius institutoribus Hugonem Valesium (Theobaldi comitis nepotem ex sorore) qui post Felix Valesius dictus est, atque una cum beato Joanne, dicto de Matha, insignis operis fundamenta felicia jecit;...".
VALESIN Valesin, molto raro, è tipicamente veneziano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo dialettale valesin (portalettere, addetto al recapito dei pacchi e della corrispondenza che nello Repubblica Veneta era normalmente contenuta in una grossa valigia trasportata appunto dal valesin).
VALESINI Valesini sembrerebbe specifico di Ponte In Valtellina (SO), potrebbe derivare dall'aferesi dell'etnico di Cavalese (TN), ma anche, e più probabilmente, potrebbero derivare da una forma dialettale per valligiani.
VALFRE' Valfrè sembrerebbe tipicamente piemontese, di Torino e torinese e di Asti, ma presenta anche un ceppo siciliano a   Mazara del Vallo nel trapanese, si dovrebbe trattare di una forma dialettale contratta del nome Walfredus di cui abbiamo un esempio in un atto del 1025: "...in loco Coniolo in via Publica in presencia Ottoni comes Palacii et comes istius comitatu ubi ipse in iudicio residebet iusticiam faciendam ac deliberandam resedentibus cum eo Walfredus Ardericus Adam qui et Lanfrancus Joannes Wilelmus Teudaldus et Aribertus iudices sacri Palacii Rodulfus Adelgisus et Adelbertus legem viventes Ribuariorum...".
VALGOLIO Estremamente raro, forse originario dei monti bresciano trentini,potrebbe derivare dal toponimo Malgolo (TN).
VALGUARNERA Valguarnera è tipicamente siciliano, di Palermo, Catania ed Enna, potrebbe derivare dal toponimo Valguarnera Caropepe nell'ennese, ma in alcuni casi si potrebbe invece trattare di una discendenza diretta dai marchesi Valguarnera che hanno dato il nome a quel paese, una famiglia nobile catalana che fin dalla seconda metà del 1300 detenne importanti feudi in Sicilia.
VALIANI Valiani ha un ceppo in Toscana, a Cortona nell'aretino, a Poggibonsi nel senese, a Grosseto, a Monsummano Terme e Pistoia nel pistoiese ed a Firenze, uno umbro a Perugia, uno a Roma ed uno molto piccolo nel leccese, a Morciano di Leuca, Lecce e Corsano, potrebbe derivare dal nome del dio della religione celta Valianus, un dio preposto alla guarigione dei malati, da cui sarebbe poi derivato il nome francese Valjean, altra possibile fonte originaria del cognome, ma l'ipotesi più probabile è che invece derivi dal nome di un fundus Valianus , cioè dal nome di un luogo così chiamato in quanto proprietà terriera di un Valius, nome tardo latino del medioevo italiano.
VALIANTE
VALIANTI
Valiante ha un ceppo nel salernitano, nel Basso Molise e nel Lazio, Valianti, assolutamente rarissimo, sembrerebbe marchigiano, dovrebbero derivare dal nome germanico Wallie o dal normanno Walliant.
integrazioni inserite da Fabio Paolucci
Il cognome Valiante è rappresentato da più ceppi sparsi in Italia, tra i quali i più consistenti sono individuabili al Nord nelle città di Torino e Milano, al Centro a Roma, mentre al Sud nei comuni di Notaresco (in provincia di Teramo), Jelsi (in provincia di Campobasso), e nel Salernitano soprattutto nei centri di Centola, Celle di Bulgheria e Pisciotta.  Dal punto di vista etimologico possono essere formulate più ipotesi circa la formazione del cognome Valiante: la prima prende in analisi la derivazione dal toponimo siciliano Valiano (SI), ipotesi scartabile per l'assenza di ceppi Valiante in Sicilia; la seconda ipotesi considererebbe Valiante come derivato dalla cognominizzazione del nome personale Valeriano; la terza tesi, più convincente delle precedenti, farebbe risalire Valiante ad una variante della forma cognominale Valenti o Valente. Valenti continua il cognomen o signum augurale Valens, Valentis, derivato dal participio presente del verbo latino valeo, es, ui, valiturus, ere con il significato di valente, robusto, forte, gagliardo, vigoroso, in buona salute, sano, energico, efficace, potente. Il nome Valente divenne in antichità comune soprattutto in ambienti militari fra i veterani delle province romane: Valente era, secondo la tradizione cultuale, l'eroe arcadico padre di uno dei Mercuri.  Non dimentichiamo che Valente fu anche il nome di un Imperatore Romano. Una famiglia Valiante si distinse a Jelsi (CB), dove si può ancora ammirare il palazzo Valiante - Capozio, di notevole pregio architettonico.
VALLANTE Vallante è un cognome tipicamente campano, di Caivano, Crispano e Napoli  nel napoletano e Vairano Patenora nel casertano, dovrebbe derivare da un'alterazione dialettale del nome medioevale Valente (vedi VALIANTE).
VALLANZASCA Vallanzasca, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo a Lesa nel novarese, dovrebbe derivare dal nome della Valle Anzasca, una delle valli trasversali della Val d'Ossola nel verbanese, probabile area d'origine del capostipite.
VALLARINI
VALLARINO
Vallarini è assolutamente rarissimo, Vallarino è tipico ligure, del genovese e del savonese, dovrebbero derivare dal fatto che la famiglia era originaria delle valli, ma non si può assolutamente escludere che possa invece trattarsi di una forma etnica indicante dei capostipiti provenienti dal paese francese di Vallauris (vedi VALLAURI).
VALLAROLO Vallarolo, molto molto raro è piemontese, dell'area torinese, astigiana.
integrazioni fornite da Daniele Zaia
Vallarolo è un raro cognome piemontese, proprio di Cocconato ed Aramengo. Dalla voce piemontese "vallareu" o "valareu", abitante della valle.
VALLARSA Vallarsa è tipico del vicentino, di Arzignano e Valli di Pasubio, dovrebbe derivare dal nome della zona d'origine dei capostipiti, il paese trentino di Vallarsa o meglio la Vallarsa, che deve il suo nome all'aspetto riarso del suo territorio, o, secondo un'altra ipotesi, la valle potrebbe derivare dal termine cimbro ars (sedere).
VALLAURI Vallauri è un cognome specifico del cuneese, di Robilante, Vernante, Cuneo, Boves, Borgo San Dalmazzo e Costigliole Saluzzo, dovrebbe derivare dal nome del paese francese di Vallauris in Provenza, situato tra Cannes ed Antibes.
VALLE
VALLETTA
VALLI
Valle è diffuso in tutto il nord, con un nucleo nel Lazio e nell'alta Campania, Valletta è caratteristico della fascia che comprende il Lazio, gli Abruzzi, la Campania, il Molise e la Puglia, Valli è più propriamente della fascia che comprende Lombardia, Emilia e Toscana, derivano tutti da uno dei vari toponimi contenenti la radice Vall...
VALLEBONA
VALLEBUONA
Vallebona, molto raro, è specifico ligure, così come Vallebuona che è tipico di Genova, potrebbero derivare dal toponimo Vallebona (SV). o dal nome di località Vallebuona, frazione di Lumarzo (GE), o da Vallebona (IM).
VALLEFUOCO Vallefuoco è specifico del napoletano, in particolare di Mugnano di Napoli e di Qualiano, Napoli, Marano di Napoli, Giugliano di Campania, Sant'Antimo, Villaricca, Calvizzano e Pozzuoli, potrebbe trattarsi di un soprannome originato dalla traduzione italiana di un termine grecanico πΰράγκος (pyragkos) utilizzato come insulto, o anche di provenire dai Campi Flegrei, ma è pure possibile possa trattarsi di un cognome attribuito a dei trovatelli in epoca borbonica.
VALLELONGA
VALLILONGA
Vallilonga, quasi unico, è probabilmente dovuto ad alerazioni dialettali del cognome Vallelonga, che è specifico del reggino, di Caulonia e Roccella Ionica, di Crotone e del valentiano, dovrebbe derivare dal nome del paese di Vallelonga nel valentiano.
VALLENARI Vallenari è specifico del veronese, di Sant'Anna di Alfaedo, Verona e Buttapietra in particolare, dovrebbe derivare da una forma etnica per indicare la provenienza della famiglia dal paese di Vallene, una frazione montana di Sant'Anna di Alfaedo.
VALLERO Vallero è decisamente piemontese, del torinese, di Torino, Valperga,Salassa, San Maurizio Canavese, Cuorgnè e Foglizzo, potrebbe derivare da un soprannome piemontese indicante gli abitanti di una valle (vedi VALLAROLO), ma non si può escludere che possa trattarsi della deformazione di un nome di località (vedi VALLAURI).
VALLESE
VALLESI
Vallese ha un ceppo veneto nell'area veneziano, padovano, rovigota un ceppo tra Piceno, teramano, , pescarese e teatino ed un piccolo ceppo nel napoletano, Vallesi ha un ceppo toscano tra fiorentino e pisano, uno marchigiano tra maceratese e Piceno, ed uno tra romano e viterbese, dovrebbero derivare dal fatto che le famiglie arrivate a fondovalle probabilmente provenivano da valli interne.
VALLISNERI Estremamente raro è tipico del reggiano, deriva dal toponimo Vallisnera di Collagna (RE), nobile casato di origine longobarda del parmense Signori fin dal 1107 del feudo di Vallisnera e Valbona, verso la fine del 1600 troviamo lo scienziato: "...Antonius Vallisnerius de Nobilibus de Vallisneria Publicus Medicinae Practicae Extraordin. Profess....".
VALLON
VALLONE
VALLONI
Vallon, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del triestino, Vallone è molto diffuso in tutto il centrosud, con massima concentrazione nel Lazio, nel romano e frusinate, in Campania, nel casertano, napoletano e salernitano, in Calabria, nel vibonese, catanzarese e crotonese, ed in Sicilia nel trapanese e palermitano, Valloni, abbastanza poco comune, ha un ceppo nel riminese ed uno nel romano e reatino, con piccoli ceppi nel perugino e teramano, potrebbero derivare dal nome di paesi come Portovallone nel ferrarese, Vallone nel rovigoto, nel frusinate, nell'anconetano, Vallone Cupo nel cosentino e nel catanzarese, Valloni nell'iserniese e nel teatino, o altri simili, ma è pure possibile che stiano ad indicare, come soprannomi, dei capostipiti originari di grosse valli.
VALLONCINI
VALONCINI
Valloncini è tipico del bresciano, di Passirano, Paderno Franciacorta e Rodengo Saiano, Valoncini, assolutamente rarissimo, decisamente lombardo anch'esso, dovrebbe essere però del bergamasco, dovrebbero derivare da un soprannome dialettale riferito a quanti provenissero da un vallon (gola profonda, forra).
VALLORTIGARA Vallortigara è tipico del vicentino, di Schio, Torrebelvicino, Valdagno e Piovene Rocchette, dovrebbe derivare dal nome della valle Ortigara o del monte Ortigara nel vicentino, nella zona dei sette comuni, probabili luoghi d'origine del capostipite.
VALMAGGIA
VALMOGGIA
Valmaggia è assolutamente rarissimo, tipico della zona tra verbanese e varesotto, Valmoggia, quasi unico, è lombardo, sembrerebbe dell'area comasca, dovrebbero derivare dal nome della Val Maggia ticinese, probabile luogo d'origine dei capostipiti, un'area tra il locarnese e l'ossolano, chiamata in dialetto nordmilanese Val Moggia, una caratteristica della zona comasca è l'estrema chiusura della lettera -a- nella pronuncia dialettale, fino ad arrivare a pronunciarla come una -o-.
VALMORA
VALMORE
VALMORI
Valmora e Valmore, praticamente unici, dovrebbero essere dovuti ad errori di trascrizione di Valmori è un cognome specifico dell'area che comprende il modenese, il bolognese, il fiorentino, il ravennate ed il forlivese, con massima concentrazione a Forlì e Ravenna, ma ben presente anche a Faenza e Lugo nel ravennate ed a Predappio nel forlivese, con un piccolo ceppo anche a Pavullo nel Frignano nel modenese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Valmoro che sembrerebbe essere dovuto ad un'alterazione del nome albanese di origine gotica Valmir.
VALPREDA Molto raro, probabilmente di origina pavese, astigiana, dovrebbe derivare dal vocabolo arcaico dialettale preda (pietra) e starebbe ad indicare la provenienza da una valle pietrosa, nel nord Italia le località chiamate Preda non sono una rarità, è possibile un riferimento diretto alla Valle di Preda Rossa (PV).
ipotesi fornite da Aldo Piglia, Milano
Diffuso in Piemonte, soprattutto in provincia di Asti.  Potrebbe derivare dal nome longobardo Walfrit, italianizzato in Valfrido e Valfredo. Esistono dei  rarissimi cognomi collegati come Valfredi, Valfredini e Valfredo, anche loro soprattutto piemontesi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Valpreda viene dal germanico Gualfredo, Valfredo, "protettore del bosco".
VALSECCA
VALSECCHI
Valsecca è praticamente unico, Valsecchi è decisamente lombardo, con nucleo originario tra Como, Lecco e Bergamo, dovrebbe derivare dal toponimo Valsecca nel bergamasco, anche se il nucleo principale sembra essere in provincia di Lecco.
VALSERIATI Molto raro è tipico di Brescia e del suo immediato circondario, potrebbe derivare dal nome della Valseriana.
integrazioni fornite da D. Valseriati Brescia
Tra le famiglie più antiche di Brescia, già nel 1488 a Cellatica (BS) figurava un Bartolomeo Valseriati agricoltore.  Non è possibile sapere con certezza da dove derivi questo cognome, possono ritenersi accettabili due ipotesi, dalla vicina Valseriana, o anche dall'antica popolazione alemanna dei Valser.
per approfondimenti http://www.valseriati.it/origini.php
VALSESIA Valsesia è tipicamente piemontese, della provincia di Novara, di Borgomanero, Gattico, Cureggio, Castelletto sopra Ticino, Fontaneto d'Agogna e Cressa, dovrebbe ovviamente derivare dal fatto che i capostipiti provenissero dalla Valsesia, una valle alpina della parte settentrionale del vercellese e del novarese.
VALTANCOLI Abbastanza raro, potrebbe essere originario della zona tra ravennate e forlivese.
VALTELLINA
VALTOLINA
VALTOLLINA
Tipicamente lombardo, Valtellina è specifico di Bergamo e del bergamasco, Valtollina, praticamente unico è bergamasco e dovrebbe essere una forma dialettale del precedente, così come Valtolina che è invece molto più diffuso nel milanese, ma anche nell'alto cremonese, nel bergamasco, nel lecchese e nel comasco orientale, tutti questi cognomi derivano sia direttamente, sia attraverso modificazioni dialettali dal nome della Valtellina nel sondriese.
VALTERI
VALTERIO
Valteri, estremamente raro, sembrerebbe specifico di Ponte Buggianese nel pistoiese, Valterio ha un ceppo ad Antrona Schieranco ed aree viciniori nella Val d'Ossola ed uno ad Orvieto ed Alviano nel ternano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Valterius (una forma del nome Gualtiero) di cui abbiamo un esempio in un atto dell'anno 1146 a Soltarico nel lodigiano: "In Christi nomine. Placuit atque convenit inter Ubertus, filius quondam Ubertus, qui dicitur da Caseti, nec non et Iohanne, filius quondam Valterius de loco Sancti Martini qui dicitur in Strata, ut in Dei nomine debeat dare sicut a presenti dedit ipse Uberto eidem Iohanne ad fictum censum reddendum...".
VALTORTA Tipico della zona tra milanese e bergamasco, deriva dal toponimo Valtorta (BG).
VALUGANI Valugani, assolutamente rarissimo, è specifico del varesotto, potrebbe derivare dal monte Valuga in Germania, ma è estremamente improbabile, si potrebbe trattare di una forma dialettale  dell'etnico della Valganna, ma non esistono riscontri in tal senso.
VALUSSI
VALUSSO
Entrambi specifici dell'udinese, Valussi è assolutamente rarissimo, mentre Valusso sembrerebbe avere un ceppo originario a Martignacco, dovrebbero derivare dalla contrazione Valus del nome Valentinus.
VALVASSORE
VALVASSORI
VAVASSORI
Valvassore, assolutamente rarissimo, è presente solo nell'alessandrino, Valvassori ha un ceppo a Pordenone ed un nucleo in Lombardia soprattutto nel bergamasco a Brignano Gera D`adda, Medolago e Treviglio ed a Crema (CR), esiste anche un piccolo ceppo nel latinense originario di Sesto al Reghena nel pordenonese, originato dall'emigrazione forzata di veneti in occasione della famosa bonifica pontina, Vavassori è molto diffuso nell'area che comprende il milanese, il bergamasco ed il bresciano, derivano dal termine latino vassus vassorum (vassallo dei vassalli) o valvassore, carica feudale intermedia, titolare di un feudo minore, soggetta al Signore feudale ed equivalente in seguito al titolo di Barone.
VALZ Assolutamente rarissimo, sembrerebbe del biellese, originario del Cantone de Jumeaux in Svizzera trarrebbe il nome dal toponimo Valz-sous-Châteauneuf.
VALZELLI Valzelli è specifico del bresciano, di Borgosatollo e Brescia in particolare, dovrebbe derivare da nomi di località chiamate Valzello (per betacismo da balzello o piccola balza di terra), come quella ad esempio citata in un atto di vendita del 1737 a Vigano San Martino nel bergamasco: "Istromento di vendita di pertiche undeci, tavole sei cerca di terra poste nel comune di Vigano nel luogo ove si dice Il Valzello, fatta dal signor Conte Antonio Mosconi Arciprete della Cattedrale al signor Antonio Terzi del Borgo di Terzo ..", o come il Valzello della Crapa di Fonteno sempre nel bergamasco, o altri simili.
VANACORE
VANOCORE
Vanacore ha un ceppo nello spezzino ed uno tra casertano, napoletano soprattutto, e salernitano, Vanocore, praticamente unico, si dovrebbe trattare di deformazioni dialettali per betacismo del cognome Bonocore (vedi BONCORE).
VANARA Vanaria e Vanario, quasi unici, sembrerebbero lombardi, dovrebbero derivare da alterazioni dialettali del verbo latino venari (cacciare, andare a caccia), probabilmente ad identificare nei capostipiti dei cacciatori.
VANARIA
VANARIO
Vanara è tipicamente piemontese, di Torino e Volvera nel torinese e di Cortazzone nell'astigiano, potrebbe derivare da nomi di località come Vanara di Cortazzone nell'astigiano, ma è pure possibile che derivino da soprannomi originati dal termine piemontese vanè (setacciare), forse ad indicare un particolare tipo di lavorazione locale.
VANASCO Vanasco è decisamente siciliano, assolutamente rarissimo, sembrerebbe aver avuto un ceppo a Misilmeri nel palermitano ed uno nel messinese a Patti, potrebbe derivare da un nome di località.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vanasco è cognome siciliano variante di Venasco presente ad Aidone (EN). Secondo G. Rohlfs 193 e G. Caracausi II 1693 dovrebbe venire dal toponimo Venasca in provincia di Cuneo, probabilmente di origine preromana.
VANAZZI
VANELLA
VANELLI
VANELLO
VANI
VANIN
VANINI
VANINO
Vanazzi, molto raro, è tipico cremonese, Vanella è tipicamente siciliano, ha un ceppo nel catanese a Grammichele, uno a Palermo ed uno nel trapanese a Marsala, Salemi e Mazara del Vallo, Vanelli ha un ceppo lombardo nella fascia che dal varesotto, attraverso il milanese ed il lodigiano arriva al cremonese, un ceppo nel bolognese ed uno nel carrarese, Vanello è specifico della zona tra Ameglia e Castelnuovo Magra nello spezzino e Carrara (MS), Vani è tipicamente laziale, di Roma, Prossedi nel latinense e Broccostella e Fontechiari nel frusinate, Vanin è tipicamente veneto, soprattutto del veneziano e del trevisano, con buone presenze anche in Trentino Alto Adige ed in Friuli, Vanini ha un nucleo importante nel comasco, uno tra Verona e Mantova ed uno nel fiorentino, Vanino, assolutamente rarissimo, parrebbe friulano, potrebbero tutti derivare dall'aferesi del nome Giovanni o del nome Silvano o da loro modificazioni ipocoristiche.
integrazioni fornite da Giovanni Vanini
il cognome Vanini è nato intorno al Cinquecento a Valmadre nel sondriese da Vanino de Belico de la Costa. Antonio Vanini de Belico, nel 1663, uccide Gaspare Marciotti "'famulus curialis" del governatore Grigione della Valtellina Giovanni Salis, e fuggirà nella repubblica Veneta, a Branzi. I suoi discendenti si trasferiranno poi a Carona e a Lodi
VANDELLI
VANDELLO
VANDI
VANDINI
VANDINO
VANDO
VANDONE
VANDONI
Vandelli è tipicamente emiliano, del modenese soprattutto, di Modena, Sassuolo, Maranello, Vignola, Castelvetro di Modena e Formigine in particolare, Vandello è praticamente unico, Vandi è specifico di Rimini e Riccione (RN), Vandini ha un ceppo nella zona che comprende il modenese, il bolognese, il ferrarese ed il ravennate, con un ceppo anche nel pesarese, Vandino è unico, Vando parrebbe friulano, con un ceppo anche a Roma, Vandone, molto raro, è dell'area che comprende il pavese, il novarese, il vercellese e l'alessandrino, Vandoni, leggermente meno raro, è dell'area che comprende il milanese, il comasco, il varesotto ed il novarese, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale germanico e longobardo Wando, Wandonis, di cui abbiamo un esempio nel VII° secolo: "...Plura enim virtutum miracula et in itinere dum ad eam iret, et in eadem gente per eum fiebant. Ex quibus unum memoriae tradere et posteris intimare commodum duximus. Denique fratres qui eum familiariter noverunt, et coram quibus patratum est, dicere solent, maxime vir reverentissimus Wando, tunc temporis diaconus et cooperator ejusdem praesulis in verbo Dei, postea autem presbyter et succedenti tempore abbas ejusdem monasterii Fontinellensis in quo educatus erat....".
VANESI
VANESIO
Vanesi è praticamente unico, Vanesio, assolutamente rarissimo, parrebbe avere un piccolo ceppo a Maglie nel leccese, dovrebbero derivare dal nome settecentesco Vanesio, probabilmente attribuito al capostipite e desunto dall'opera Larinda e Vanesio di Johann Adolf Hasse con libretto scritto da Antonio Salvi, che si basò sullo schema dell'opera Le bourgeois gentilhomme di Molière.
VAGNILUCA Vagniluca, molto molto raro, tipicamente umbro, sembrerebbe di Corciano, dovrebbe derivare dal nome composto da Vagni, una forma aferetica dialettale del nome Giovanni, aggiunto al nome Luca, nome probabilmente portato dal capostipite.
VAGNONE
VAGNONI
VANNONE
VANNONI
VANONE
VANONI
Vagnone, forse piemontese, è quasi unico, Vagnoni ha un ceppo romagnolo a Rimini ed a Sarsina nel forlivese, ha presenze in Toscana ed un ceppo a Città di Castello nel perugino, un ceppo, il più consistente è nel Piceno, Ad Ascoli, San Benedettoi del Tronto, Castel di Lama, Grottammare, Cupra Marittima, Spinetoli, Ripatransone, Monteprandone, Porto San Giorgio ed Acquaviva Picena, e nel vicino teramano a Martin Sicuro, Giulianova e Colonnella, ed un ceppo è a Roma e Viterbo, Vannone è quasi unico, Vannoni ha un nucleo riminese ed uno tra fiorentino e senese, Vanone, molto molto raro, è della zona orientale dell'udinese, Vanoni ha un ceppo tra milanese e varesotto ed uno tra veronese e mantovano, dovrebbero tutti derivare da modificazioni, anche dialettali, dell'accrescitivo dell'aferesi Vanni del nome Giovanni. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo in Umbria nella seconda metà del 1300: "...Bictus Vagnoni de Monte Sancto locavit et arrendavit Petrutio Andree de Monte Sancto medietatem baylie Eugubii pro Ordine sancti Antonii pro indivisa cum ipso Bicto pro tribus annis pro pretio censu et pensione quolibet anno XX florini auri ...", ed a Somma Lombardo nel 1600 dove in un atto si cita tal Girolama Galla Vanona, ed in Valtellina nella seconda metà del 1700 con il notaio Giuseppe Antonio Vanone.
VALLERANI
VALLERANO
Vallerani, molto molto raro, ha presenze nel Piemonte nordorientale, in Toscana, nelle Marche, e nel Lazio,Vallerano è praticamente unico, dovrebbero derivare da un soprannome arcaico per valligiano, indicando cioè che i capostipiti provenissero da una valle, in qualche caso potrebbero indicare una provenienza dal comune di Vallerano nel viterbese, non è comunque da escludere una derivazione dal nome tardo latino Valeranus, una forma alterata derivata dal nome della Gens Valeria.
VANGELI
VANGELIO
VANGELO
Vangeli ha un ceppo tra spezzino e carrarese, a Sarzana nello spezzino ed a Fivizzano e Carrara nel carrarese, ed un ceppo nel vibonese a Mileto e Cessaniti, Vangelio, quasi unico, sembrerebbe del leccese, Vangelo ha un piccolissimo ceppo a Palermo, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vangelius, ricordiamo IL Vangelius citato in una lapide del quarto secolo a Vibo Valentia: "D.M. S. VANGELIUS FELIX VIXIT ANN XXXVIIII".
VANGI Un nucleo nel barese a Corato (BA) ed uno a Firenze e suo circondario, dovrebbero derivare dal cognomen latino di origine germanica Vangio di cui abbiamo un esempio negli Annales di Tacito: "...Per idem tempus Vannius Suebis a Druso Caesare impositus pellitur regno, prima imperii aetate clarus acceptusque popularibus, mox diuturnitate in superbiam mutans et odio accolarum, simul domesticis discordiis circumventus. Auctores fuere Vibilius Hermundurorum rex et Vangio ac Sido sorore Vannii geniti....".
VANIA Vania ha un ceppo a Padova e nel padovano ed uno a Trani (BA) ed a San Ferdinando Di Puglia (FG), potrebbe derivare dalla Gens Vagnia, ma più probabilmente si tratta di un patronimico e deriva dal nome slavo Vania, ricordiamo lo Zio Vania di Checov, per il ceppo pugliese si potrebbe prendere in considerazione anche l'ipotesi di una forma matronimica dal nome biblico di origine greca Vania.
VANNA
VANNELLA
VANNETTA
VANNETTI
VANNI
VANNICELLI
VANNINI
VANNINO
VANNUCCHI
VANNUCCI
VANNUCCINI
VANNUZZI
Vanna, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel veronese ed uno nel barese, Vannella sembrerebbe tipicamente pugliese, di Barletta nel barese in particolare, di Fasano nel brindisino e di Lucera e Foggia nel foggiano, Vannetta è praticamente unico, Vannetti, decisamente toscano ha un ceppo a Firenze e provincia ed uno a Colle Di Val D`Elsa (SI), Vanni è tipico della Toscana, ma è presente in tutto il centro Italia e nella Liguria orientale, Vannicelli, molto raro, ha un ceppo tra perugino e reatino ed uno a Roma, Vannini è più specificatamente toscano ed emiliano, Vannino quasi unico è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, Vannucchi è tipicamente toscano, particolarmente concentrato nell'area che comprende il lucchese, il pistoiese, il pratese ed il fiorentino, Vannucci èanch'esso toscano, con un ceppo non secondario nel riminese, Vannuccini, meno comune, è tipico della zona tra aretino e senese, Vannuzzi è anch'esso specifico del senese e del fiorentino, derivano tutti, direttamente o tramite modificazioni ipocoristiche, dall'aferesi del nome Giovanna, o Giovanni. Un principio di queste cognominizzazioni l'abbiamo nella seconda metà del 1300 con il pittore senese Francesco di Vannuccio, ricordiamo poi il famosissimo Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino (1445-1523) natico di Città della Pieve (PG).
VANNICOLA Cognome tipico del Piceno, con un ceppo anche in provincia di Roma, nella zona di Civitavecchia.
integrazioni fornite da prof. Walter Angelini
Il cognome deriva dal patronimico Vanni (abbr. di Giovanni) di Cola ( abbr. di Nicola). Notabile e storica famiglia, originaria di Offida (AP). Il capostipite  risulta (dagli archivi parrocchiali della Chiesa della Collegiata) essere Cesare (1563-1643) sposato con Donna Vannola.  Domenico,(1619-1689) fu valente Capitano della Milizia Civica Offidana. Nicola (1896-1990) prese parte a entrambe le Guerre Mondiali e fu decorato con la medaglia al valore e col Cavalierato dell\'Ordine di Vittorio Veneto. Il figlio, di nome Primo, (nato nel 1916) fu Sergente Maggiore nella bgt.Julia e disperso in Russia nel 1943.
VANOSSI Tipico della provincia di Como, in particolare di Erba, Canzo, Caslino D`Erba e Ponte Lambro con un ceppo anche a Campodolcino in provincia di Sondrio, relativamente recente, dovrebbe risalire al 1700, dovrebbe derivare dall'ipocoristico dell'aferesi di nomi come Silvano, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nella seconda metà del 1700 a Cividale, come si evince da questo scritto del 1752: "Reformatio studiorum pro gymnasiis Scholarum Piarum, facta Viennae et nobiscum communicata (missa ab aula ad consistorium, a consistorio communicata Antonio Vanossi collegii academici rector..." ed in Valtellina, nel 1781 Matteo Vanossi è console della comunità di Chiavenna.
VANOTTA
VANOTTI
VANOTTO
Vanotta, praticamente unico, è dell'alessandrino, Vanotti è tipicamente lombardo, della Valtellina in particolare, di Berbenno di Valtellina, Piateda,Sondrio e Torre di Santa Maria nel sondriese, e di Berbenno, Almenno San Salvatore, Bergamo e Brembilla nel bergamasco, Vanotto, assolutamente rarissimo, è del torinese, dovrebbe trattarsi di forme aferetiche di ipocoristici del nome Giovanni, che prima diventa Giovannotto e quindi per aferesi Vanotto, Vanotti, Vanotta.
VANTAGGI
VANTAGGIO
Vantaggi è tipicamente umbro, del perugino in particolare, di Gubbio e Perugia soprattutto, ma anche di Spoleto e Gualdo Tadino e di Terni, con un ceppo anche a Roma, Vantaggio, più raro, ha un ceppo romano ed uno a Salve nel leccese, questi cognomi dovrebbero derivare dal nome arcaico Vantaggio, forma aferetica contratta del nome medioevale Avvantaggiato, attribuito al proprio figlio, cui si augurava un percorso di vita con una marcia in più rispetto agli altri.
VANZ
VANZA
VANZETTI
VANZETTO
VANZI
VANZIN
VANZINI
VANZO
VANZULLI
Vanz, molto molto raro, è tipico della zona di Sedico e Trichiana (BL), Vanza unico e Vanzan sono veneti, Vanzi è tipico toscano, del fiorentino in particolare, Vanzin è trevisano, Vanzini è del reggiano, Vanzo è tipico della zona che comprende il vicentino ed il trentino, Vanzulli è specifico del nordmilanese e del varesotto, di Gerenzano (VA) in particolare, derivano tutti dall'aferesi di nomi come Avanzo o Diotavanzi, ma è pure possibile una derivazione da toponimi come Davanzo di Musile di Piave (VE), Vanzo di San Pietro Viminario (PD), Vanza di Trambileno (TN) ecc. (vedi Avanzi).
VANZAN Vanzan è tipicamente veneto, del veneziano e padovano in particolare, ma anche del vicentino e del rovigoto, seppure in minor misura, si potrebbe trattare di una forma etnica dialettale per abitante di Vanzo (PD) attribuito al capostipite per indicarne il luogo di provenienza, ma la cosa più probabile è che si tratti di una forma tronca dialettale derivata dal nome tardo latino Vantianus o da modificazioni dialettali dell'aferesi di nomi come Avanzo o Diotavanzi.
VARACCHI Assolutamente rarissimo Varacchi sembrerebbe del parmense, di Albareto in particolare, vicino ai confini con Liguria e Toscana, potrebbe derivare da un soprannome dialettale arcaico con il significato di butterato, forse una caratteristica del capostipite reduce da una forma vaiolosa.
VARALDA
VARALDI
VARALDO
Varalda sembrerebbe specifico di Vercelli, Varaldi è molto raro, Varaldo sembrerebbe caratteristico della zona di Savona e Cairo Montenotte (SV), dovrebbero derivare dal nome longobardo Varald a sua volta originato dal nordico Warwald (wara = protezione, tutela + waldan = governo, comando).
VARALLI
VARALLO
Varalli è tipico della zona di confine tra novarese e varesotto, Varallo ha un ceppo nel novarese, dovrebbero entrambi derivare dal toponimo Varallo Pombia (NO), Varallo ha un nucleo anche nella zona tra la provincia di Avellino e quella di Potenza, che dovrebbe derivare dal nome longobardo Varald.
VARANA
VARANELLI
VARANI
VARANO
Varana, quasi unico, potrebbe essere del lombardoveneto, Varanelli, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del foggiano, Varani ha un ceppo emiliano, nel reggiano soprattutto, un ceppo genovese, uno a cavallo tra Piceno e teramano ed uno romano, Varano oltre al nucleo calabrese, parrebbe avere un ceppo romano, potrebbero derivare da toponimi come Cagnano Varano (FG), San Varano (FC), Varano (AN), (MC), (AP), Varano Borghi (VA), Varano de' Melegari (PR), e così altri, ma è pure possibile una derivazione dal cognomen latino Varanus di cui abbiamo un esempio in un'antica lapide: "...C(aius) Val(erius) Varanus / et Nanea Galli sibi vive / f(aciendum) c(uraverunt) ...", tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Milano in un atto del 1491, dove come teste viene citato: "...Bertolameus Varanus filius quondam..." e nelle Marche verso la metà del 1200 con Gentile da Varano che diviene Signore di Camerino, il massimo spledore il casato dei Varano lo raggiunse nel 1400 con Giulio Varano Signore di Camerino: "Sixti IV tempore ... ...sub nomine pacis Spoletium perducti fuerunt, ubi Julius Varanus Camertii dominus, qui cum magno equitato a Legato arcessitus aderat...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Varano, due sono le ipotesi di origine per questo cognome diffuso sporadicamente in tutta Italia e con maggiore frequenza in Emilia-Romagna e nelle Marche: può arrivare da un toponimo (esistono Varano in provincia di Varese, Vicenza, Parma e Ancona) oppure può derivare da un antico personale "Varano", molto probabilmente alterazione di "Verano". Altra ipotesi: frequente in Calabria, Lazio e Campania, forse dal toponimo Varano (NA), frazione di Castellammare di Stabia. Toponimo di area latina, prediale dal nome personale latino Varus.
VARASCHIN
VARASCHINI
Varaschin è tipicamente veneto del trevisano, di Vittorio Veneto in particolare e di Montebelluna e Valdobbiadene, Varaschini, assolutamente rarissimo, sembrerebbe anch'esso veneto, e dovrebbe essere dovuto ad un'alterazione del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome dialettale, stante ad indicare la provenienza dei capostipiti dal paese di Varago nel trevisano, ma potrebbe anche nascere da un soprannome dialettale originato da un termine che indica la ticchiolatura della frutta, cioè la comparsa delle macchie nerastre, forse a caratterizzare un particolare aspetto della pelle del capostipite.
VARBA
VARVA
Varba è unico del napoletano, Varva, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo a Troia nel foggiano, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali originati dal termine varba, varva (barba), probabilmente ad indicare che i capostipiti avessero appunto una barba caratteristica.
VARDANEGA Cognome tipico di Possagno (TV).
notizie ulteriori  fornite da Giancarlo Cunial
Il cognome deriva da una modificazione del vocabolo longobardo indicante un posto di guardia.
VARDARO Vardaro ha un ceppo nel casertano a San Prisco, Macerata Campania e Caserta, a Napoli, a Roma ed a Mileto (VV), dovrebbe derivare dal termine dialettale campano vardaro (costruttore di basti e selle adatte agli asini ed ai muli) a sua volta derivato dal vocabolo bardella, vardella o varda" una specie di sella, meno rustica del comune basto, questo ad indicare probabilmente il mestiere del capostipite.
VARDEU Vardeu è decisamente sardo del nuorese, di Orosei e Posada, potrebbe derivare da un soprannome dialettale nuorese per verdone (l'uccello), o anche da un'alterazione del termine sardo gallurese varru (inverno, ma anche maiale), forse intendendo che il capostipite fosse un allevatore di maiali.
VARDIERO Estremamente raro, sembrerebbe della zona di Noale nel veneziano, potrebbe derivare dall'aferesi del nome Adovardo di cui abbiamo un esempio nei registri della Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze agli inizi del 1400 con un certo Adovardo Giachinotti de Tornaquinciis.
VARESE
VARESI
VARESIO
VARISI
Varese ha ceppi in Lombardia, Piemonte, Liguria, nel napoletano ed in Puglia, Varesi sembra essere specifico del sud Milano, piacentino e parmense, Varesio è senz'altro piemontese, dell'astigiano e del torinese, Varisi è quasi unico, potrebbero derivare da toponimi quali Varese (VA) o Varese ligure (SP), ma più probabilmente derivano da modificazioni del nome di origini celtiche Varisius di cui abbiamo un esempio in una Carta venditionis dell'anno 1161 a Belforte nel varesotto: "Anno dominice incarnacionis millesimo centesimo sexagesimo sesto, mense septembris, indicione quintadecima. Cartam vendicionis ad proprium fecit Varisius filius quondam Petri Starroni de Busti, qui vivebat lege Longobardorum, in manu Guerre filii quondam Iohannis Gezonis de eodem Busti, nominative de campi pecia una iuris ipsius Varisii reiacenti in suprascripto loco de Busti et dicitur ad Campum Maiorem...", troviamo tracce di queste cognominizzazioni nell'Italia settentrionale almeno fin dagli inizi del 1600.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Varese, Varesi derivano da Varese, che si fa risalire al celtico 'var' riferito alla vicinanza del lago o a Variensis dal nome gentilizio latino Varius. E' anche cognome siciliano che secondo Caracausi II 1687 potrebbe venire dall'etnico di Bari .
VARETTI
VARETTO
Varetti, molto molto raro, sembrerebbe piemontese, come il decisamente più diffuso Varetto, che è tipico del torinese, di Torino, Chieri, Pavarolo, Settimo Torinese, Castiglione Torinese, Gassino Torinese, San Mauro Torinese, Baldissero Torinese e Brandizzo e Racconigi nel cuneese, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine occitano varet (maggese, terreno momentaneamente a riposo dal ciclo di coltivazione).
VARGAS Vargas è tipico del casertano, di Aversa, Frignano, San Cipriano d'Aversa, San Marcellino e Casaluce, dovrebbe essere di origini spagnole e derivare dal cognome spagnolo Vargas, a sua volta derivato dal termine omonimo visigoto con il significato di buon padre. Questo nobile casato ebbe fin dal 1300 un castello a Vatolla nel salernitano, lo stesso castello dove verso la fine del 1600 dimorò il filosofo Giovan Battista Vico.
VARGIOLU Vargiolu, decisamente sardo, è tipico di Tertenia nell'Ogliastra e del cagliaritano, soprattutto di San Vito, Villasimius e Quartu Sant`Elena.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VARGIOLU: bargiòlu, argiòlu, orgiòlu = orzaiolo. In latino per orzaiolo abbiamo due termini: varulus, diminutivo di varus = pustola, ed hordeolus, da hordeum = orzo. Vargiòlu appare come frutto della contrazione tra varus ed hordeolus. Attualmente il cognome è presente in 41 Comuni d'Italia, di cui 22 in Sardegna: Tertenia 33, San Vito 24, Villasimius 21, Quartu S. E. 18, Carbonia 14, Muravera 11, Cagliari 11, etc.
VARGIU Tipicamente sardo, deriva da un antico toponimo del sassarese, nella Curatoria di Anglona, Giudicato di Torres, esisteva Vargiu una villa ora scomparsa.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VARGIU: variu, valgiu, bargiu, braxu (Campidano), bardzu (Logudoro) = azzurrognolo e viene dal latino varius = di vario colore, screziato, variopinto. Ogus braxus (bardzus) = occhi chiari. S'olia est imbraxendi = le olive stanno cambiando colore (da verdi, azzurrognole e poi nere: in maturazione). Dal latino variare, che al passivo, variari,  significa essere diverso. Qui da noi, quando uno è impazzito si dice anche: "Est variau"! = "è diverso, è diventato scemo"! Per le mucche pazze, ad esempio, ma ancor più per le pecore si dice: "Bacca o berbei (berbeghe) media o anche varia". = mucca o pecora pazza. Il cognome probabilmente deriva dal colore degli occhi: ogus braxus. È presente negli antichi documenti della lingua sarda: tra i firmatari della Pace di Eleonora troviamo 3 Vargiu:  Vargiu Barisone, jurato (collaboratore del maiore) ville Putu Majore(* Pozzomaggiore - Contrate Caputabas); Vargiu Barisono, ville Selluri(* Sanluri - Seddori); Vargiu Laurencio - de Castri Januensis(*Castelsardo). Il termine varia o baria è citato nel Condaghe di San Nicola di Trullas (199), *XI°, XIII° sec., in una donazione: "deili unu caballu albu et una culcitra varia" = (diedi un cavallo bianco ed una coltre variopinta). Nella storia ricordiamo: Vargiu frà Simone, francescano, eletto vescovo della diocesi Di Solci (di Sulcis - era allora la più povera d'Italia; oggi di Tratalias - Iglesias), nel 1487.  Vargiu Pietro vescovo della diocesi di Ales Terralba, dal 1842 al 1866. Attualmente il cognome Vargiu è presente in 339 Comuni italiani, di cui 150 in Sardegna, con distribuzione per lo più omogenea: Sassari 208, Cagliari 206, Olbia 121, Quartu S. E. 120, Narbolìa 72, Guamaggiore 69, Sarroch 64, Thiesi 62, Quartucciu 57, etc. In Usa è presente, con un solo nucleo familiare, nello Stato di New York.
VARI
VARO
Vari è tipico del romano e del frusinate, di Roma Segni, Colleferro e Frascati nel romano e di Anagni nel frusinate, Varo ha un ceppo veneto nel vicentino a Villaverla, con presenze apprezzabili anche nel trevisano, ed un ceppo a Torre del Greco nel napoletano, dovrebbero derivare dal nome della Gens Varia o dal suo gentilizio Varus, di cui abbiamo un esempio nell'Ab Urbe condita di Tito Livio: "...si consulem manere ad urbem senatu placuisset. praetores M. Sextius anno praefuerat; Cn. Tremellius Siciliam, ut a P. Villio Tappulo praetore prioris anni provinciam et duas legiones acciperet; Villius pro praetore viginti navibus longis, Galliam est sortitus, ut duas legiones provinciamque traderet ei P(ublius) Quintilius Varus; C. Livius Bruttios cum duabus legionibus, quibus P. Sempronius proconsul priore multibus mille oram Siciliae tutaretur; ..".  Troviamo tracce di queste cognominizzazioni ad Orsara di Puglia nel 1700 con il benestante Gaetano Varo che figura in un atto di compravendita.
VARIPAPA Molto raro è specifico del crotonese, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico con il significato di capobarca, marinaio anziano.
VARISANO Varisano è tipicamente siciliano, di Favara nell'agrigentino e di Enna, potrebbe derivare dal nome di un ager varisanum, cioè di una proprietà terriera della Gens Varia, che aveva vari possedimenti in Calabria, in Campania ed in Sicilia, l'ipotesi che propone una derivazione da una forma betacistica del termine latino per abitante di Bari sembra molto improbabile.
VARISCHETTI Molto raro è tipico della Valtellina e del bergamasco
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Varischetti è uno di quei cognomi che si trova sia sul versante valtellinese che quello bergamasco delle Orobie. Il cognome è in pratica concentrato in soli due comuni: a Colorina (SO) e Gorno (BG), praticamente una ventina di famiglie in entrambi i paesi. Il cognome esiste anche nel Milanese, ma è solo lombardo. personaggio noto, almeno in Valtellina è stato Don Lino Varischetti, uno storico locale.
VARISCHI
VARISCO
Varischi, quasi unico, dovrebbe essere lombardo, Varisco, più diffuso, sembra specifico del milanese, potrebbero derivare dal cognomen latino Varus.
integrazioni fornite da Alessandra Gobbi
Secondo una nostra lettrice, l'origine del nome non sarebbe latina, bensì slava (polacca o bielorussa: in russo "varit' " è un verbo e significa "cuocere, far bollire" e "varen'e", sempre, in russo significa marmellata, nel senso di frutta fatta cuocere nello zucchero):
"Varischi" - in alternanza con la variante "Varisco" sarebbe l'italianizzazione del cognome "Warizky o Variskij"
integrazioni fornite da Marco Varisco (Milano).
Secondo un altro nostro lettore, è abbastanza probabile che Varisco sia un patronimico slavo, derivante dal nome proprio Jari e dal suffisso patronimico -isk, Jarisk poi italianizzato nel tempo in Varisco.  La diffusione a Venezia e Chioggia di questo cognome fà ipotizzare che sia arrivato in Italia attraverso la Repubblica Veneta infatti Si trovano famiglie Varisco nelle Redecime (elenchi di chi pagava le tasse) di Venezia già nel '500.
integrazioni fornite da Carlo Varisco  (Milano).
Secondo un altro nostro lettore la derivazione ovvia è dal termine guerresco.
integrazione di Ada Varisco
Ritengo che la più attendibile derivazione del cognome Varisco sia dal vocabolo guerresco. Sono infatti documentati i cognomi: Varisco, Guarisco, Guarischi, Guareschi, Guerreschi, Guerresco, ed è nota nelle lingue indoeuropee l'intercambiabilità delle sillabe va e gua come ad esempio in: Gualtiero- Valter, Guasco- Vasco, vastare (lat)- guastare, e infine guerra- werra (altotedesco)- war (inglese). Segnalo inoltre l'esistenza a Venezia di una Casa editrice-tipografia  Varisco nel 1500.
integrazione fornita da Aldo Piglia - Milano
il prof. Riccardo Brondolo, autore di Questioni di nomi e di terre (da "L'Ancora, settimanale d'informazione", 2004) ritiene che Varisco, così come Varini, potrebbe essere un esito del germanico Guarino, da Warinus (= che ti protegge, difende, guarisce); o ancora un riflesso dell'epica medioevale, da Guerrino.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Varischi, rarissimo, si raggruppa soprattutto nella zona sud occidentale della Lombardia ed è individuato da Francipane come una variante locale dal ceppo "Guerra" o meglio dal suo derivato "Guareschi". Secondo Lurati invece deriverebbe dal personale germanico "Warinus". Il cognome è comunque attestato in Lombardia, nella forma "Varisco", almeno dal Trecento.
Varisco è cognome veneto venuto da Bergamo nel XV secolo. Dal nome antico Verisco : forse vanno con milanese guarisk = 'guidalesco'. Cfr. anche Varisco, antico cognome di Santhià nel sec. XVI. Anche il piemontese ha variscio 'guidalesco' (parola dell'italiano antico che significa 'escoriazione o piaga prodotta per lo più da attrito di cinghie e simili'). Altrimenti si può pensare a un Werisk da Werra, nome personale germanico. Olivieri 250.
VARLERIO
VARLIERO
Varlerio è unico e dovrebbe essere il frutto di un errore di registrazione, Varliero ha un piccolo ceppo nel riminese a Rimini e a Sant'Arcangelo di Romagna, dovrebbe derivare dal nome medioevale germanico Warlier, che dovrebbe derivare dalle radici medioevali germaniche wari (la verità) e leren (che insegna, che educa), con il significato di colui che educa alla verità, secondo altri invece si tratterebbe di una forma alterata del nome latino Valerius.
VARNAVA
VARNAVA'
Varnava sembrerebbe unico, Varnavà lo è quasi, dovrebbero essere della zona tra barese e potentino, dovrebbero essere forme betacistiche grecaniche del nome ebraico Barnabas, probabilmente portato dal capostipite.
VARNER Assolutamente rarissimo ha un ceppo a Lavis (TN) ed uno a Bolzano, dovrebbe derivare dal toponimo Varna (BZ), possibile anche una derivazione dal nome tedesco Werner, Warner.
VAROLI
VAROLO
Varoli è specifico di Parma con un piccolo ceppo a Faenza nel ravennate, uno a Genova ed uno a Pontremoli nel massese, potrebbe derivare da forme aferetiche di toponimi come Rivarolo nel genovese o nel parmense, ma, molto più probabilmente, deriva, come Varolo, che, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo piemontese ed uno nel rovigoto, da una forma ipocoristica Varolus del nome latino Varus (vedi VARI).
VARONE
VARONI
VARRONE
VARRONI
Varone è molto diffuso nella zona che comprende il romano, il latinense, il frusinate, l'iserniese, il casertano, il napoletano ed il salernitano, con un ceppo anche nel barese ed in Calabria, nel reggino, vantiano e catanzarese, Varoni, assolutamente rarissimo, sembrerebbe dovuto ad errori di trascrizione arcaici del precedente o del cognome Varroni, che ha un ceppo nel modenese, a Spilamberto e Vignola, ed uno a Terracina nel latinense, Varrone ha un ceppo piemontese nel torinese e cuneese ed uno tra romano, latinense, casertano, beneventano e napoletano, dovrebbero derivare dal cognomen latino Varro, Varronis (Varrone), ricordiamo a titolo di esempio Gaio Terenzio Varrone, il console sconfitto dai Cartaginesi a Canne nel 216 a.C.: "...Quingentesimo et quadragesimo anno a condita urbe L. Aemilius Paulus P. Terentius Varro contra Hannibalem mittuntur Fabioque succedunt, qui abiens ambo consules monuit, ut Hannibalem, callidum et inpatientem ducem, non aliter vincerent, quam proelium differendo. Verum cum inpatientia Varronis consulis contradicente altero consule..",  o il poeta e scrittore del primo secolo dopo Cristo Marco Terenzio Varrone Reatino autore tra l'altro del De vita populi Romani.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Varone, cognome calabrese, siciliano e pugliese, viene da Barone. (cfr.)
VAROTTA
VAROTTI
VAROTTO
Varotta è quasi unico, Varotti ha un ceppo a Novafeltria, in Emilia ed a Viadana (MN), Varotto ha un grosso nucleo a Padova, con importanti concentrazioni in tutto il padovano ad Albignasego, Ponte San Nicolò, Abano Terme, Rubano e Selvazzano, questi cognomi potrebbero derivare da ipocoristici dell'aferesi di nomi come Alvaro o da modificazioni del nome di origine francese Varaud (pronuncia Varò), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nei registri della Repubblica Serenissima fin dal 1700, personaggio illustre del 1700 è stato il pittore bolognese Giuseppe Varotti (1715 - 1780).
VARRA
VARRA'
Varra, assolutamente molto molto raro, ha presenze nel napoletano ed a Galatone nel leccese, Varrà, molto raro, è calabrese, di Rosarno nel reggino in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale calbrese varra (bastone, randello, sbarra), forse ad indicare che il capostipite provenisse da un luogo di confine.
VARRIALE Varriale è specifico napoletano, Varriali, pressocchè unico, è dovuto ad un errore di trascrizione.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
più ipotesi possono essere formulate circa l'origine del cognome Varriale.  Una prima ipotesi può essere avanzata considerando il cognome latino della gens romana Varia, i cui membri più illustri furono Quinto Vario Ibrida, tribuno della plebe, e Lucio Vario, poeta amico di Virgilio e di Orazio. Da considerare è anche Varrone, cognome della gens Terenzia.  La derivazione del cognome Varriale è a mio avviso riconducibile al termine latino varo (o varro), varonis, col significato di balordo, rozzo. Un'altra ipotesi può essere formulata considerando il termine verga, in dialetto napoletano varra: Varriale potrebbe in tal senso derivare dall'attività pastorale svolta dal capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Varriale è cognome napoletano ma anche siciliano. Viene dal catalano e/o spagnolo Barrial che deriva da 'barrial' = argilloso, terreno melmoso, a sua volta da 'barro' = fango, termine prelatino. Caracausi II 1688.
VARRICA Varrica, molto raro, è tipicamente siciliano, con un ceppo palermitano e piccolissimi ceppi nel messinese e catanese, dovrebbe derivare da un soprannome originato da una modificazione per betacismo del termine francese barrique (piccola botte o barile), che anticamente era una misura di capacità in uso in Francia pari a circa 225 litri, soprannome attribuito forse per caratterizzare una corporatura grassottella del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Varrica è un cognome siciliano equivalente di Barrica e Barreca, anch'essi siciliani, che si riferiscono al vocabolo dialettale 'barreca' = persona panciuta. Rohlfs, 48.
VARRICCHIO Varricchio è tipicamente campano, di Benevento e San Leucio del Sannio nel beneventano con un ceppo anche a Napoli e Roma, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale originato da una modificazione per betacismo del termine francese barrique (piccola botte o barile). (vedi VARRICA)
VARTOLO Vartolo ha un piccolo ceppo calabrese nel reggino e catanzarese ed uno a Roma, si dovrebbe trattare del nome Vartolus,  una forma modificata per betacismo del nome medioevale Bartolus (vedi BARTALI), dell'uso di questo nome abbiamo un esempio in questo scritto del 1201: "..Data in platea Sancti Laurentij in parlamento publico coram Benvegiate Bernardi Uguicionis, Johanne Bonicomitis, Gualterio Mercadamtis, Jacobo Alberici, Bernardino Janci Raini, Vartolo Mengonis, Latino judice, Ugone Marcoaldi, Bolognino judice, Martolo Bertranni, Ugolino Buccellate, et aliis pluribus, Anno domini Millesimo ducentesimo primo, XII Kalendas Julij, Indictione quarta...".
VARUZZA Varuzza ha un ceppo a Brugnera e Pordenone nel pordenonese ed uno a Teggiano nel salernitano, potrebbe derivare da una forma ipocoristica slava derivata dal nome latino Varus.
VARVAROTTO Varvarotto è specifico di Palermo, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale originato dal termine siciliano varvarotto (gargarozzo, gola), forse ad indicare nel capostipite un forte bevitore.
VASALLI
VASALLO
VASELLI
VASELLO
Vasalli e Vasallo sono quasi unici, potrebbero essere dovuti ad alterazioni del cognome Vaselli, che è tipico dell'area che comprende la Toscana, il pesarese, l'Umbria ed il Lazio centrosettentrionale, Vasello, quasi unico anch'esso, sembrerebbe campano, dovrebbero derivare dal nome latino Vasellus (un'alterazione betacistica del nome Basilus) di cui abbiamo un esempio nel Bellum contra Mitridatem: "..Vasellus aeque unus de percussoribus Cesaris servorum suorum manu necatus est. Fugatus Antonius amissoque exercitu in Hispanias confugit ad Lepidum, qui Cesaris magister equitum fuerat et tum magnas militum copias habebat. A quo Antonius susceptus est  ...", ma è anche possibile una derivazione dal termine medioevale vasellus (vassallo suddito), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Voghera nel pavese in una Carta Commutationis del 1200: ".. Et quidem ad invicem suprascriptus Oliverius dedit suprascripto Petro in conmutacione, nomine pontis, peciam unam terre aratorie, iuris illius, que iacet ad Pignol et est pertice septem et dimidiam; coheret ei: a mane terra Sancti Bobonis, a meridie Stradella, a sero Ubertus Vasellus, a nulla ora magister Albertus, seu ibi alie sint coherencie, et omnia con omnibus suis pertinenciis, in integrum. ..".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vaselli è cognome riminese. Probabile derivazione con aferesi dal nome Gervàsio di origine germanica: longobardo 'gair' = lancia (francone 'gêr') + 'vasu' da 'vasjan' = essere potente, valere.
VASAPOLLI
VASAPOLLO
Vasapolli è siciliano, di Caltanissetta e San Cataldo nel nisseno, di Pietraperzia nell'ennese e di Palermo, Vasapollo è tipicamente calabrese, di Cutro e Crotone nel crotonese e di Catanzaro, dovrebbero essere di origine greca o grecanica e derivare dal nome greco Βασόπουλος Vasopoulos, la lettera beta si legge come una v-, composto dalla radice Vaso, forma apocopaica di Vassiliki (Basilio), e dal suffisso poulos (figlio), dovrebbe quindi trattarsi di un patronimico riferito ad un capostipite il cui padre si fosse chiamato Basilio.
VASCHETTA
VASCHETTI
VASCHETTO
Vaschetta è quasi unico, sia Vaschetti che Vaschetto sono tipicamente piemontesi, dell'area tra torinese e cuneese, sono chiaramente forme ipocoristiche del nome latino Vascus, di cui abbiamo un esempio in questo scritto relativo al III° secolo: "...Passus est
tunc Iulianus et Basilissa cum aliis pluribus et Marinus miles et Lucius papa et Priscus, Vascus et Alexander et Zenonus episcopus et Agapitus et Secundinus episcopi....".
VASCHI
VASCIO
VASCO
VASCONI
Vaschi è assolutamente rarissimo, Vascio, praticamente unico, sembrerebbe siciliano, Vasco ha un piccolo ceppo a Nola nel napoletano, un ceppo a Gioia del Colle nel barese, a Taranto ed a Foggia, ed in Sicilia a Naro nell'agrigentino, ad Enna ed a Modica nel ragusano, Vasconi ha un nucleo tra varesotto e milanese ed uno nel grossetano, possono derivare, direttamente o tramite ipocoristici sia dal nome rinascimentale di origine iberica Vasco (Vasco de Gama navigatore portoghese), sia dal termine etnico vasco (basco, delle regioni basche) o vascone (della Guascogna regione francese).
VASCIAVEO Vasciaveo è specifico di Cerignola nel foggiano, di origine etimologica oscura, anche se si potrebbe ipotizzare un collegamento con la Gens latina Vascia.
VASCOTTO Vascotto è caratteristico di Trieste e Muggia nel triestino, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale veneziano arcaico vascoto (guascone, con il significato anche di cortigiano, di bravaccio, di ragazzotto ed in qualche caso anche di magistrato di poco conto).
VASETTI
VASSETTA
VASSETTI
Vasetti, molto molto raro, è del fiorentino, Vassetta, assolutamente rarissimo, è molisano, Vassetti, sempre molto raro, è tipico del napoletano, derivano dall'aferesi del nome Gervaso.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Vassetta è un cognome molto raro, forse appartenente ad un unico ceppo familiare. E' presente in piccoli nuclei isolati in Molise, nella provincia di Campobasso, e in Piemonte, nella provincia occidentale torinese confinante con la Francia, ma la sua provenienza è meridionale. Con ogni probabilità, Vassetta è una variante locale ottenuta per errore di trascrizione anagrafica del cognome napoletano Vassetti, ipocoristico aferetico del nome di persona Gervasio, in senso affettivo Gervasietti (da cui Gervassetti, poi Vassetti).
VASI
VASIN
VASINI
VASINO
VASO
VASON
VASONE
VASONI
Vasi ha un ceppo in Romagna ed uno nel messinese tra Sant'Agata di Militello e San Fratello, Vasin è praticamente unico, forse lombardo, Vasini è specifico di Bellaria Igea Marina (RN), Vasino, molto raro, è piemontese, Vaso, quasi unico, sembrerebbe campano, Vason è veneto di Rovigo in particolare, Vasone, molto raro, è tipicamente piemontese, con presenze anche in Liguria, Vasoni, assolutamente rarissimo, è settentrionale, derivano tutti, direttamente o attraverso forme ipocoristiche o accrescitive, dall'aferesi del nome Gervaso, dal nome di origini nordiche Vaso, Vasonis, o anche dal cognomen latino Vassinus o Vasinus di cui abbiamo un esempio nel II° secolo d.C. con lo scrittore di Alessandria Caius Julius Vasinus, di quest'uso abbiamo anche un esempio nel 1600: "...Ordinatum fuit quod magister Vasinus Gaglia tamquam tutor Elisabeth filie quondam Francisci ...".
VASIENTE
VASIENTI
VASIENTO
Sia Vasiente che Vasienti e Vasiento, sono praticamente unici e sembrerebbero pugliesi, probabilmente del barese, dovrebbero derivare dalla voce dialettale pugliese Vasient' che indica il Basentello, torrente affluente del fiume Bradano, uno dei principali fiumi della Basilicata, la valle del Basentello è nella zona a confine tra Puglia e Basilicata e dovrebbe essere l'areale d'origine dei capostipiti, ma con lo stesso nome dialettale si dovrebbe chiamare anche il Basento fiume completamente lucano.
VASILE Vasile ha un nucleo specifico a Trivento (CB), un ceppo nel barese, ceppi in Sicilia a Vittoria (RG), a Siracusa e Floridia, nel ragusano e nell'agrigentino, il cognome deriva da una modificazione del nome greco Basileios.
integrazioni fornite da Prof Vito Zullo
il cognome Basile o Vasile è descritto, alternativamente, in un atto notarile del 1572 rogato dal notaio Stefano de Riccha seu de Baccilleriis di Cassano (ora delle Murge - Bari). Nell'atto si legge (nella prima parte): "...ex una parte et Venerabiles virj Francescus et
Marinus Stephanj de Basile fres^(fratelli)...", (seconda parte): "...sup.ti (sopradetti) Francescus et Marinus Stephanj de Vasile fres^...", (infine): "...legatam p.to (predetto) monasterio p. quondam Basilius de Basile eius de terre et p.ti (predetti) fres^(fratelli) Stephj de Vasile et Angeli de Vasile...".
VASQUES
VASQUEZ
Vasques è tipico del siracusano, di Siracusa, Solarino e Canicattini Bagni, Vasquez ha un ceppo napoletano ed uno siciliano nel siracusano a Siracusa e Noto, a Catania ed a Troina nell'ennese, cognomi di origine spagnola, forma patronimica in -es o -ez del nome spagnolo Vasco (Guascone) (vedi VASCHI).
VASSALLI
VASSALLO
Vassalli ha un nucleo lombardo, uno nel ferrarese, uno ligure ed uno nel barese, Vassallo ha un nucleo ligure piemontese, uno campano ed uno siciliano, deriva dal nome Vassallus derivante dal termine medioevale che indicava un uomo libero sottoposto al Re, o ad un nobile signore, o ad un vescovo, esempio di quest'uso si ha nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale dove, in un atto del 1196 rogato a Milano si legge: "...Actum in Mediolano. Interfuerunt Otto et Petrus qui dicuntur de Dexio et Vassallus Pelluccus testes. Ego Rogerius qui dicor Palliarius notarius sacri palacii tradidi et scripsi."; tracce di questa cognominizzazione si hanno in un atto d'indulto di Roberto d'Angiò ai cittadini di Montoro (AV) datato giugno 1340, nel quale si legge tra l'altro: "...Principalis clemencia dum censure iuris per lenitatis intuytum se amabiliter obicit rigorem iusticie cum moderamine librate provisionis ... ...Iohannes de Solofra, Philippus Vassallus, Nicolaus Magistri Martutij de Montorio...", tracce in Piemonte le troviamo nella seconda metà del 1600 con Vittorio Vassallo dei conti Bruno di S. Samone architetto insigne.
VASSENA Vassena è tipicamente lombardo, molto diffuso nel lecchese, in particolare a Valmadrera e Lecco, ma anche a Malgrate, con un ceppo anche a bBesana Brianza e Milano nel milanese, dovrebbe derivare dal nome dell'antico paese di Vassena del vicariato di Mandello sulla sponda del ramo di Lecco del lago di Como.
VASSURA
VASSURI
VASURI
Vassura è specifico del ravennate, di Ravenna, Faenza, Alfonsine, Lugo e Russi, Vassuri, decisamente più raro, è anch'esso del ravennate, di Russi in particolare, Vasuri è quasi unico, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vasura, di origini gotiche, o dal nome Vaxur usato in Pannonia e forse portato in Italia da un legionario originario di quella regione.
VASTA Vasta sembra avere un ceppo nel brindisino, che potrebbe derivare dal toponimo Vaste (LE), uno nel catanzarese ed uno in Sicilia nel catanese, che potrebbero derivare dall'aferesi del cognome Savasta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Per P. Minervini (Diz. cogn. pugliesi, 501) il cognome Vasta potrebbe derivare dal toponimo Vasto (CH) o dal latino 'vastus' = vuoto spopolato, incrociatosi poi con l'a.a.t. 'wuosti' = vuoto, deserto. Per G. Rohlfs (Diz. storico dei cogn. nella Sicilia orientale, 192) deriverebbe invece dal cognome spagnolo Basta.
VASTANTE Vastante è specifico di San Tammaro nel casertano, potrebbe derivare da un'alterazione del nome latino medioevale Vastanus, un'alterazione del nome ebraico Vashti.
VATINNO Vatinno, abbastanza raro, è tipicamente pugliese, di Bari e Modugno nel barese, dovrebbe derivare dal nomen latino Vatinnus, nome personale della Gens Vatinia, la cui zona d'influenza, ai tempi di Cesare, era il beneventano ed il barese.
VAUDAGNA
VAUDAGNOTTI
VAUDAGNOTTO
Vaudagna è tipicamente piemontese, di Torino, Maglione e Carignano nel torinese, Vaudagnotti e Vaudagnotto sono assolutamente rarissimi ed anch'essi piemontesi, dovrebbero derivare, sia direttamente che attraverso una forma etnica in -otti/-otto, da antichi nomi di località come il provenzale Vodjean o il germanico Waudejean, entrambi hanno il significato di valle di Gianni, e potrebbero essere i nomi dei probabili luoghi d'origine dei capostipiti, da uno di questi antichi toponimi ha preso il nome il paese di Vaudagne nell'alta Savoia.
VAVOTICI Vavotici è quasi unico, dovrebbe essere l'italianizzazione del rarissimo cognome slavo Vavotic, un'alterazione del cognome dalmata Voivodic.
VAZZOLA Vazzola ha un ceppo originario nel trevigiano concentrato in San Pietro di Feletto ed un ceppo probabilmente secondario a Jesolo (VE), dovrebbe derivare dal toponimo Vazzola (TV).
VAZZOLER Vazzoler è specifico trevigiano, di Treviso e della zona che comprende Musile di Piave, Susegana e Motta di Livenza, dovrebbe derivare dall'etnico dialettale del toponimo Vazzola (TV), stando ad indicare quindi una provenienza originaria del capostipite da quel paese.
VECCHI
VECCHIA
VECCHIARELLI
VECCHIARIELLO
VECCHIARINI
VECCHIARINO
VECCHIATI
VECCHIATINI
VECCHIATO
VECCHIATTI
VECCHIATTINI
VECCHIATTO
VECCHIERELLI
VECCHIET
VECCHIETTI
VECCHIETTINI
VECCHIETTO
VECCHINI
VECCHIO
VECCHIOLA
VECCHIOLI
VECCHIOLLA
VECCHIONE
VECCHIONI
VECCHIOTTI
VECCHIUTTI
Vecchia ha un ceppo a San Benigno Canavese nel torinese, uno nell'area che comprende il bresciano, il mantovano ed il veronese, con un piccolo ceppo anche a Roma e nell'avellinese, Vecchiarelli è specifico della fascia che comprende la Toscana, il Piceno, il Lazio, il Molise, il casertano ed il napoletano, Vecchiariello, molto molto raro, è specifico del napoletano, Vecchiarini, quasi unico, è anch'esso del napoletano, Vecchiarino, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel casertano ed uno nel foggiano, Vecchiati, molto molto raro, ha un ceppo nel bresciano, uno nel rovigoto ed uno nel modenese, Vecchiatini è specifico di Ferrara e Bologna, Vecchiattini, decisamente più diffuso, è anch'esso specifico del ferrarese, di Ferrara, Codigoro, Massa Fiscaglia,Lagosanto, Portomaggiore ed Jolanda di Savoia, Vecchiatti, molto molto raro, è tipico di Ficarolo nel rovigoto e di Costabissara nel vicentino, Vecchiato è molto diffuso in tutto il Triveneto, in particolare nel padovano, trevisano, veneziano ed udinese, Vecchiatto, estremamente raro, è specifico di Udine, Vecchierelli è decisamente del bergamasco, di Martinengo in particolare e di Bergamo e Romano di Lombardia, Vecchiet, non molto raro, è tipico di Trieste e di Capriva del Friuli, Gorizia, Moraro, Cormons e Ronchi dei Legionari nel goriziano,Vecchietti ha un ceppo nel bolognese ed uno nelle Marche, Vecchiettini, rarissimo, è del bolognese, Vecchietto, assolutamente estremamente raro, è del veronese, Vecchini parrebbe del veronese, Vecchi è in tutto il nord, con un ceppo fondamentale  in Emilia, Vecchio è tipico del centro sud, vecchione è decisamente campano, Vecchiola è specifico del Piceno, di Porto San Giorgio e San Benedetto del Tronto, Vecchiolla è caratteristico del beneventano, di Montefalcone di Val Fortore e Castelfranco in Miscano, Vecchioli ha un piccolissimo ceppo marchigiano, uno nell'aquilano a L'Aquila e Tornimparte, ed a Roma, Vecchioni ha un ceppo nell'anconetano ed uno in provincia di Roma, Vecchiolini, molto molto raro, è del bresciano, Vecchiotti, molto raro, potrebbe essere laziale o abruzzese, Vecchiutti, molto molto raro, è dell'udinese, derivano tutti dall'aggettivo vecchio, usato probabilmente come soprannome. Personaggi di rilievo sono stati Giovanni Vecchi (1536-1614) di Borgo San Sepolcro pittore a Roma, Orazio Vecchi modenese (1551-1605) compositore e musicista e Luigi Vecchiotti ( 1804-1863) di Castelclementino di Fermo (AP) compositore, musicista e scrittore.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel soprannome o nome medievale Vecchio, che, di regola, veniva attribuito al più vecchio o al più grande fra due parenti con lo stesso nome (ad esempio al più vecchio fra due fratelli o, ancora, al padre rispetto al figlio o al nonno rispetto al nipote, etc): un tempo, a dire il vero, questa usanza era molto diffusa in Italia e, a ben vedere, un po' in tutta l'Europa, tenendo presente che i nomi di persona si tramandavano spesso di generazione in generazione (come ben noto, si tratta di una pratica ancora viva ai giorni nostri). Da questo punto di vista, allora, dei soprannomi o dei nomi quali Vecchio, Giovane, Grande, Piccolo, etc sono da considerarsi come una valida alternativa ai nomi in forma ipocoristica, che spesso riflettevano proprio un legame di parentela - ad esempio, il figlio di un certo Gianni poteva chiamarsi Giannino o Gianni piccolo, mentre il padre poteva essere chiamato Giannone o Gianni vecchio. Dal punto di vista storico, un esempio famoso di questa usanza è offerto dalle figure di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane, che effettivamente erano imparentati l'uno con l'altro (Plinio il Vecchio era sia lo zio sia il padre adottivo di Plinio il Giovane). Detto questo, però, va notato che nel sud Italia il cognome Vecchio può nascondere anche un'origine straniera, più probabilmente albanese o greco-albanese - anche se non è esclusa una discendenza spagnola o ebreo-sefardita (dal cognome iberico Viejo): nel caso arbëreshë, ad ogni modo, Vecchio potrebbe tradurre o il cognome albanese Plaku (dall'albanese plak, vecchio) o i cognomi greci Yeros e Paleos (dal greco yèros e paleòs, anch'essi traducibili come vecchio). Un'ultima ipotesi prima di concludere: in alcuni casi, non è escluso che Vecchio e le sue varianti siano legati alle famiglie Del Vecchio, che, molto spesso, hanno un'antica origine ebraica (per una spiegazione più approfondita, vedi Del Vecchio).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vecchi è cognome d'origine soprannominale, indicante la «priorità nell'età di un uomo rispetto ad altri». Muove dal personale medievale Vetulus, presente anche in una carta modenese del vescovo Egidio, del 10 gennaio 1198, come confinante del terreno oggetto del contratto d'affitto nella località di Porcile (oggi Portile), dove erano ampie proprietà «iuris Sancti Geminiani», cioè del patrimonio della chiesa modenese. Cospicua la diffusione del cognome nel Modenese, insieme a Vecchio, Vecchiati, Vecchietti, Vecchiè. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
integrazioni fornite da Silvia Vecchia
Il cognome Vecchia è diffusissimo a San Benigno Canavese nel torinese. Facendo un giro al cimitero si vede che in quasi tutte le tombe di famiglia qualcuno si chiamava Vecchia (i nomi poi erano sempre gli stessi, schiere di Giuseppe, Antonio, Giovanni, Carlo, Angelo, Luigi . Un mio antenato, tal Vecchia Antonio, sindaco di S.Benigno, nel 1706 fu incarcerato dai Savoia in quanto, essendo S. Benigno territorio direttamente dipendente dalla Santa Sede, si rifiutava di pagare le tasse ai Savoia. (il piccolo feudo passò allo stato Sabaudo poi nel 1741, regnante C.Emanuele III)
VECCHIES
VECCHIESSO
Vecchies è tipico del pordenonese, di Prata di Pordenone e Pordenone, con presenze nel trevisano e nel vicino veneziano, Vecchiesso, quasi unico, è del trevisano, dovrebbero derivareda un soprannome riduttivo basato sul termine veneto vecchiesso (vecchierello) o sull'equivalente friulano vecchiès.
VECELLI
VECELLIO
Vecelli, molto molto raro, parrebbe di Thiene nel vicentino, Vecellio invece sembrerebbe tipico del Cadore, di Vigo di Cadore e Auronzo di Cadore (BL),  dovrebbero derivare dal cognomen latino Vecellius o Vegellius di cui abbiamo un esempio in questa lapide romana di epoca imperiale: "P(ublio) Vegellio P(ubli) f(ilio) Pub(lilia) Primo, / eq(uiti) R(omano), II vir(o), q(uaestori) al[i]m(entorum), cur(atori) pec(uniae) / annon(ariae), q(uaestori) aerar(ii) arcae pu/b(licae), cur(atori) r(ei) p(ublicae) Trebanorum ex/semplis munif[ic]entiae sua/e optime merent[i], collegius (sic) i/uvenum patrono dignissimo / ob renovatam (sic) ab eo lusus (sic) iuve/num, quod vetustate temporum / fuerat obliteratum, ob quam hon/oris huius oblationem die nata/lis sui eidem collegio, V kal(endas) Oct(obres)".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vecelli è cognome del Padovano; Vecèllio è cadorino (forma letteraria), derivano dal personale germanico Wizelo, Förstemann 1628.
VECIL Vecil, molto molto raro, sembrerebbe tipico della provincia di Pordenone, di difficile interpretazione, potrebbe derivare come forma alterata dal vocabolo friulano vicjàri (vicario), ma è pure possibile un'origine dal vocabolo ladino viec (canna di rame) forse ad intendere che il capostipite faceva il lattoniere.
VEDANA Vedana è specifico del bellunese, di Sospirolo e Sedico, dovrebbe derivare dal nome della località Vedana di Sospirolo, località sovrastata dal Piz di Vedana, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
VEDDA Tipico siciliano della zona di Caltanissetta ed Agrigento, dovrebbe derivare, attrraverso una modificazione dialettale dal nome Bella (vedi Vella).
VEDOVA
VEDOVATI
VEDOVATO
Tipico trevisano Vedova, del bergamasco Vedovati e specifico del padovano e veneziano Vedovato, dovrebbero derivare da un indicatore di stato del capostipite come figlio di una vedova o per essere stato vedovato (privato) di qualche privilegio o proprietà, come potrebbero pure derivare dal nome del paese di Vedovato, vicino a Camposampiero nel padovano.
VEDOVELLI
VEDOVELLO
Vedovelli è proprio dell'alto veronese zona di Torri Del Benaco, Garda e Bardolino e del basso trentino, Vedovello è tipico della zona di Cerea e Legnago (VR), deriva da soprannomi stanti ad indicare figli di una vedova.
VEDOVOTTO Vedovotto è specifico di Borso del Grappa nel trevisano, dovrebbe trattarsi di una forma diminutiva del termine vedovo, probabilmente con funzione patronimica, cioè dove il suffisso -otto stia per il figlio di, riferito a capostipiti il cui padre fosse appunto un vedovo.
VEGA Ha un ceppo a Candida (AV) ed uno a Nicosia (EN) ed a Palermo dovrebbe essere di origine spagnola.
ipotesi fornite da Stefano Ferrazzi
Tipico per lo più dell'avellinese, del messinese e dell'ennese, ma presente anche nel nord e centro nord del paese, Vega è molto probabilmente un cognome d'origine straniera, importato cioè dalla penisola iberica durante l'epoca dell'occupazione spagnola: è proprio in Spagna, infatti, che il cognome è maggiormente diffuso (e naturalmente anche in America Latina, nonché negli USA, in seguito alla forte ondata d'emigrazione di sudamericani verso gli Stati Uniti). Per quanto riguarda il suo significato, questo cognome trae origine dalla toponomastica: numerose, infatti, sono le località spagnole col nome di Vega o La Vega, termine che letteralmente indica una prateria (originariamente aveva significato di terra fertile o irrigata).
VEGETTI
VEGEZIO
VEGEZZI
Vegetti ha un ceppo nel milanese, a Milano, Monza, Sesto San Giovanni, Bollate e Nerviano, ed uno a Bologna e nel bolognese, Vegezio è praticamente unico, Vegezzi è tipico del milanese, in particolare di Pregnana Milanese e di Nerviano, con un piccolo ceppo anche a Casalnoceto nell'alessandrino, derivano tutti dal cognomen latino Vegetius di cui abbiamo un esempio nello scrittore latino del IV° secolo Flavius Vegetius Renatus autore tra l'altro dell'Epitoma rei militaris: "Flavius Vegetius Renatus, comes sacrarum largitionum, fortasse Christianus, floruit circa annum 390 post Christum natum. Auctor est epitomae rei militaris...".
VEGHINI
VIGHINI
Sia Veghini che Vighini, molto molto rari, sono tipici dell'area veronese, mantovana, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche, anche dialettali, dell'aferesi del nome Ludovigo.
VEGRO Vegro è tipicamente veneto, del padovano, di Agnaa, Conselve, Padova, Albignasego, Anguillara Veneta e Bagnoli di Sopra, dovrebbe derivare da un soprannome aatribuito probabilmente al capostipite, basato sull'antico termine dialettale veneto vegro (incolto, sodo e duro da dissodare).
VEI
VEY
Vei ha presenze nel cremonese e lodigiano, Vey, praticamente unico, è del piacentino, dovrebbero derivare da forme arcaiche dialettali per vecchi, anche se non si può escludere possa trattarsi di una forma apocopaica del nome medioevale francese Veix o del nome medioevale tedesco Veith.
VELARDI
VELARDO
Velardi ha ceppi in Sicilia nel palermitano, nel reggino, nel brindisino, nel napoletano e beneventano e nel Lazio, Velardo sembra avere un ceppo principale nel frusinate a Cassino, nel casertano, napoletano e beneventano, ed uno nel reggino, derivano da una modificazione dell'aferesi del nome franco germanico Abelardus, ricordiamo lo scrittore Petrus Abelardus (1079 - 1142): "...Petrus qui Abelardus. a plerisque Baiolardus dicitur....".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Caira (FR) fin dal 1700.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Velardi a Maratèa, Matera, anche cal. sic. nap. e nel Salento. - Corrisponde a Bélard cogn. in Francia, nome dissimilato di Bérard, in Italia Berardi; cfr. Berardus e Berhardus sec. IX in Francia.
VELASCO Velasco ha ceppi in Toscana, ad Orbetello nel grossetano ed a Portoferraio sull'Isola d'Elba nel livornese, nel napoletano, a Torre del Greco ed a Napoli, ed in Sicilia nel siracusano a Palazzolo Acreide e Siracusa, dovrebbe essere di origini spagnole e derivare dal nome basco Velasco, a sua volta derivato dal termine basco bela (corvo).
VELASI
VILASI
Velasi è quasi unico, Vilasi è specifico di Reggio Calabria, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine greco Βέλος belos (freccia, dardo), forse ad identificare nel capostipite un arciere o un cacciatore.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vilasi è cognome  calabrese, forma dialettale di Biagio, latino Blasius. Rohlfs 275.
VELASQUEZ
VELAZQUEZ
Velasquez, quasi unico, è di origine spagnola, Velazquez è unico, si tratta di una forma patronimica spagnola, dove il suffisso -ez sta per il figlio di, riferito a capostipiti i cui padri si fossero chiamati Velasco, nome spagnolo, prevalentemente basco (vedi VELASCO).
VELENO
VELENOSI
Veleno è rarissimo e sembrarebbe originario della zona di Campobasso, mentre Velenosi ancora più raro è probabilmente originario del Piceno, potrebbero entrambi derivare da un soprannome.
integrazioni e stemma forniti da Quinto Massimo Velenosi
lo stemma della famiglia Velenosi si può vedere nella chiesa di San Lorenzo a Paggese (comune di Acquasanta Terme (AP)), il cognome dovrebbe essere originario specificamente di quel ristretto territorio.
VELEZ Velez è un cognome rarissimo tipico del sud Italia originario della Spagna, dovrebbe derivare dal toponimo Velez nei pressi di Malaga in Spagna, ricordiamo Piero Fuxardo Ziiniga y Requesens de Los Velez  Vicerè di Sicilia per conto di FilippoIV° di Spagna.
integrazioni fornite da Mario D'Angelo
Antica ed illustre famiglia di origine spagnola, che rappresenta il ramo siciliano di un importante casato spagnolo "Velez de Guevara, conti di Ognate,che si è fregiata del titolo di vicerè e molteplici alte cariche.Originaria della Spagna del nord-ovest, Navarra, diramatasi nel XV° secolo nell'Italia meridionale al seguito di Alfonso V° d'Aragona per la conquista del regno di Napoli, si ritiene sia pervenuta in Sicilia  nel XVI° secolo, ove godette di nobiltà in molteplici luoghi. Mango nel nobiliario di Sicilia cita un Francesco Velez della Pegna , Capitano di Giustizia a Patti (1645,1646), un Marcello nominato Maestro Razionale e Conservatore del real patrimonio con real cedola del 20/12/1679, un Ignatio Capitano di Giustizia a Cefalù (1695 1696).  Il Villagianca menziona un Antonino, Giurato ad Alcamo (1746-1748) e poi Giurato delle appellazioni(1750,1752), indicato come Velez de Guevara y de la Pegna, barone di Pedagaggi, seguono altri giurati, per poi vedere i Velez trasferirsi a Palermo nel XIX° secolo.
VELLA Vella è specifico siciliano, dovrebbe derivare da una variazione arcaica del vocabolo bella, esistono vari intrecci tra la Sicilia e Malta relativi a questa famiglia nobile con il titolo di Baroni di San Giovanni, Giuseppe Vella, di Malta, si insediò in Sicila, dove suo figlio Giovanni Vella, nel 1674, divenne membro dell'Ordine di San Giacomo, la famiglia si imparentò poi con i Marchesi di Taflia e con i Conti di San Paolino d'Aquileja. 
integrazioni fornite da Fausto Vella
Il Giovanni di cui sopra in effetti era un Vella-Varrios, morto il 10 gennaio 1674, del quale ancora si conserva una lapide sepolcrale presso la chiesa della Magione di Palermo, adorna dello stemma gentilizio qui riprodotto.
integrazioni fornite da Giovanni Vella
Secondo il Libro d'Oro di Melita i Vella di Malta sono originari della Spagna. Il capostipite, Don Tarquino Vella Cavaliere di Castiglia, si stabilì a Malta all'inizio del 1400. In catalano vella significa vecchia. A Barcellona c'è la Ciutat Vella che significa città vecchia, il nome ufficiale di Andorra è Andorra la Vella (letteralmente, Andorra la Vecchia). I Vella di Malta giunsero in Sicilia come è stato ricordato con Giuseppe Vella. Un Giovanni Vella-Varrios de Espriella fu maestro razionale supernumerario del tribunale del Real Patrimonio nel 1664; i Vella di Comitini Baroni di Biggini sono una diramazione dei Vella-Varrios. Anche in ambito siciliano, da un punto di vista linguistico, quando non si dovesse rintracciare un legame con i Vella di Malta, il cognome Vella potrebbe essere comunque di origine spagnola o catalana.
VELLANI
VELLANO
Vellani è tipico dell'area che comprende il reggiano e soprattutto il modenese, Vellano, decisamente più raro, è tipico dell'alessandrino e del torinese, dovrebbero derivare dal nome celta Vellanus, l'equivalente di Marte per gli antichi romani, il nome del dio della guerra latino.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
II cognome Vellani, ben rappresentato a Modena ed a Carpi, si lascia agevolmente ricondurre all'etnico del nome locale Avella (AV), cioè (A)vellani, con afèresi, ad indicare gli oriundi di quel centro. Ma ugualmente possibile è l'origine dalla località di Vellano, fraz. di Pescia (PT). Non va escluso nemmeno che taluni Vellani altro non siano che il cognome Villani, dal personale medievale Villanus (vedi Villani) per errata trascrizione. Anche per Vellani solo la storia particolare di ogni singola famiglia di tale nome, corroborata da adeguata documentazione, potrà dire la verità sul significato. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
VELLETRI Velletri ha vari ceppi, tra romano e latinense, tra barese e brindisino, nel cosentino e nel palermitano, alcuni ceppi dovrebbero essere di origini ebraiche, prende il nome dalla città di Velletri in provincia di Roma.
VELLI
VELLO
Velli ha un piccolo ceppo nell'avellinese ed uno nel Lazio, tra Roma ed il frusinate, Vello ha un ceppo nel Veneto orientale ed in Friuli, con massima concentrazione a Lentiai (BL), ed un ceppo nel napoletano, dovrebbero derivare da forme aferetiche di ipocoristici di nomi come Iacovo (Iacopo), da Iacovello a Vello.
VELLOTTA
VELLOTTI
VELLOTTO
VELOTTA
VELOTTI
VELOTTO
Vellotta, praticamente unico, parrebbe molisano, Vellotti, abbastanza raro, ha un ceppo nel napoletano, a Napoli e Torre del Greco, ed uno nel leccese, Vellotto, quasi unico, è dell'area casertano, napoletana, Velotta, molto raro, ha un ceppo a Baranello e Campobasso nel campobassano ed uno a Napoli, Velotti ha un ceppo nel romano a Civitavecchia ed a Roma ed uno molto più consistente nel napoletano, a Napoli soprattutto, ma anche a Casalnuovo di Napoli, Ercolano, Nola, Volla, San Giorgio a Cremano e Torre del Greco, Velotto è specifico di Napoli, dove è molto diffuso, potrebbero derivare dal nome medioevale Veloctus, un Rinaldus de Velocto è menzionato in un testamento del 1200, o dal nome francese Velotte, citato in un atto del 1277, dove troviamo un Jean de Velotte, o dalla forma betacistica di ipocoristici di nomi medioevali come Bellus e Bella.
VELLUSI
VELLUSO
Vellusi, molto molto raro, è del napoletano, di Napoli in particolare, Velluso sembrerebbe specifico proprio di Napoli, dovrebbe derivare da un soprannome generato dal termine dialettale vellusu (peloso), forse originato dalla notevole pelosità del capostipite.
VELLUTI
VELLUTO
Velluti è un cognome specificatamente romano e di Cave e Palestrina sempre nel romano, Velluto ha un ceppo nel pescarese a Brittoli e Pescara ed uno più significativo in Puglia a Troia nel foggiano ed a Taranto e Bari, dovrebbero entrambi derivare dal nome gentilizio romano Velutius, ricordiamo con questo nome il decemviro Pontius Velutius Modus.
VELO Velo è tipicamente veneto, del vicentino, trevisano e padovano in particolare, dovrebbe derivare da toponimi come Velo d'Astico (VI) e Velo Veronese (VR).
suggerimento di Fabiana Velo
VELOCCI
VELOCCIO
VELUCCI
Velocci è tipicamente laziale, del frusinate in particolare, soprattutto di Monte San Giovanni Campano e di Veroli, con presenze altamente significative anche a Roma ed a Terracina e Fondi nel latinense, Veloccio, praticamente unico, è romano, Velucci, anch'esso praticamente unico, sembrerebbe del latinense, dovrebbero derivare dalla forma ipocoristica medioevale del nome Novello, di cui abbiamo un esempio in Cecco d'Ascoli: "...Qui Paolo non veggo, nè Francesca, / Delli Manfredi non veggo Alberigo, / Che colse amari frutti da dolc'esca; / Del Mastin nuovo e vecchio, e di Veluccio, / Che fece di montagna più non dico, Nè di Franceschi il sanguinoso mucchio...", o anche del cognomen latino Velus.
VELTRE
VELTRI
VELTRO
VELTRONI
Veltre ha un nucleo nel casertano a Pastorano, Pignataro Maggiore e Capua, con un ceppo anche a Sant`Angelo a Cupolo (BN), Veltri è tipico del cosentino, di Amantea, Belmonte Calabro, San Giovanni in Fiore e Cosenza, Veltro è tipico del beneventano, di Benevento e Castelpoto in particolare, Veltroni, tipico toscano, dell'aretino, parrebbe originario di Monte San Savino (AR), dovrebbero derivare dal nome medioevale Veltro di cui abbiamo un esempio negli Annales Pisani nell'anno 1166: "... exceptis Gerardo de Vallechia nobili milite, qui in fide stetit et Pisas cum uxore et filiis et familia venit habitare, P. Corso et filiis Veltri, et quibusdam de Garfagnana...." e in Garfagnana in un atto del 1266: "...in orto Vinciguerrae quondam domini Veltri olim de Castello Aghinolfi...", nome che ha origine dal veltro, elegantissimo e velocissimo cane da caccia simile al levriero, specializzato nella caccia agli orsi ed ai cinghiali, quindi nome augurio di eleganza, forza ed ardimento.
VENAFRA
VENAFRI
VENAFRO
Venafra, molto raro, è tipico di Paternopoli nell'avellinese, Venafri sembrerebbe quasi unico, Venafro ha un ceppo nel potentino tra Rapolla e Lavello, uno a Napoli ed uno a Isola del Liri nel frusinate, dovrebbero tutti derivare dal toponimo molisano Venafro (IS) nella valle del Vulturno.
VENANZI
VENANZINI
VENANZIO
VENANZONE
VENANZONI
Venanzi è specifico della fascia centrale che comprende l'anconetano, il perugino, il ternano, il viterbese ed il romano con ceppi significativi anche nel vicino Abruzzo, Venanzini, molto molto raro, ha un ceppo nel pesarese ed uno nel romano, Venanzio ha un ceppo a Sorrento e Massa Lubrense nel napoletano ed uno a Bagheria (PA), Venanzone sembra essere unico, Venanzoni ha un ceppo marchigiano ed uno romano, derivano tutti direttamente o tramite ipocoristici dal nome latino Venantius, nome con il significato di cacciatore, portato ad esempio da Venanzio Fortunato (ca. 530 - ca. 600) poeta di Valdobbiadene (TV) che divenne vescovo di Poitiers, (da Wikipedia): "Venantius Honorius Clementianus Fortunatus (natus Ravennae inter annum p.C.n. 530 et 540) erat poeta qui per Europam ad septentriones vergentem totam vagatus scripsit poemata praeclarissima ad Deum laudandum et ad res sua aetate gestas commemorandas.".
VENARUZZO Venaruzzo è tipico della zona tra veneziano, pordenonese ed udinese, di Gruaro e San Michele al Tagliamento nel veneziano, di San Vito al Tagliamento nel pordenonese e di Latisana nell'udinese, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale veneziano arcaico che indica il mungitore, non si può comunque escludere una derivazione da una forma ipocoristica del nome Venario, una forma alterata del più comune Venerio.
VENCELLI
VINCELLI
Vencelli è praticamente unico e, molto probabilmente, è dovuto ad un errore di trascrizione, Vincelli ha un ceppo nel campobassano, in particolare a Casacalenda, Campobasso e Larino, ed uno a San Pietro Apostolo nel catanzarese ed a crotone e Castrovillari nel cosentino, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vincelius che dovrebbe essere una forma latinizzata del nome normanno Vince.
VENCHIARUTTI Specifico della zona di Osoppo e  Gemona Del Friuli (UD), dovrebbe derivare dal vocabolo dialettale vincjàri (vicario) e starebbe ad indicare la famiglia di un piccolo vicario o di un piccolo congiunto di un vicario.
VENDEMMIA Vendemmia, estremamente raro, ha un piccolo ceppo nel casertano ed uno nel catanese, si potrebbe trattare di un cognome attribuito da qualche ufficiale all'anagrafe o impiegato di un ente assistenziale ad un trovatello, abbandonato durante il periodo appunto della Vendemmia, cioè verso la terza e quarta settimana di settembre e la prima di ottobre.
VENDITTI
VENDITTIS
VENDITTO
VENDITTOZZI
Venditti è molto diffuso in Lazio, Abruzzo, Molise, casertano e napoletano, Vendittis, quasi unico, sembrerebbe della zona tra la provincia di Latina e quella di Caserta, Venditto, decisamente più raro, ha un ceppo a Roma ed uno tra casertano e napoletano,Vendittozzi, assolutamente rarissimo, è specifico di Roma e Nettuno, derivano, direttamente o tramite un ipocoristico, da modificazioni dialettali del nome Benedictus, prima il nome diventa Bendictus, poi grazie al fenomeno del betacismo Vendictus, che diventa poi in italiano Venditto.
VENDRAME
VENDRAMI
VENDRAMIN
VENDRAMINETTO
VENDRAMINI
Tutti tipicamente veneti, Vendrame è specifico dell'area che comprende il trevisano ed il veneziano, di Conegliano, Maserada sul Piave, Carbonera, Oderzo, Cimadolmo, Mareno di Piave, Silea, Vittorio Veneto, Treviso, Ormelle e Vazzola nel trevisano e di Venezia, Portogruaro, Santo Stino di Livenza, Concordia Sagittaria e Fossalta di Portogruaro nel veneziano, Vendramin ha un grosso ceppo nel trevisano, a Treviso, Paese, Quinto di Treviso e Pederobba, a Venezia ed Iesolo nel veneziano, a Padova, Carmignano di Brenta, Piombino Dese e Ospedaletto Euganeo nel padovano, ed a Montecchio Precalcino nel vicentino, Vendramini, leggermente meno comune, ha un ceppo nel trevisano, a Mansuè, Montebelluna, Caerano di San Marco, Gorgo al Monticano, Oderzo, Motta di Livenza, Moriago della Battaglia e Meduna di Livenza, uno a San Donà di Piave nel veneziano, ed uno nel veronese, a Verona ed a San Giovanni Lupatoto, Vendrami è specifico di Mel nel bellunese, Vendraminetto, molto raro, è tipico di Meolo e Musile di Piave nel veneziano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche anche composite, dal nome medioevale Vendramus di cui abbiamo un esempio a Costalta (BL) in un atto del luglio del 1292: "...omnes terras et possessiones quas habent, tenent aut laborant, per quas olim reddebant decimam dominis Girardino et Articho dicto Lillo et Vendramo de Vallesella fratribus et nepotibus dicti domini Vendrami, et que decima nunc est Odorici Malnepotis de Viale...", tracce di queste cognominizzazioni nel trevigiano e nel veneziano le troviamo fin dal 1400, Andrea Vendramin fu il 71° Doge di Venezia dal 1476 al 1478.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vendrame e Vendramini derivano dal personale germanico Bertram, composto da antico alto tedesco 'beraht' = splendente, illustre + 'hraban' = corvo.
VENDRUSCOLO Molto raro è specifico del basso Friuli, nella zona di Sacile e Pordenone, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale, forse legato all'attività di piccolo commerciante ambulante.
VENERE
VENERI
VENIER
VENIERI
VENIERO
VENIR
Venere, rarissimo, dovrebbe essere pugliese, Veneri sembra essere tipico del veronese e mantovano, con un probabile ceppo secondario in Toscana, che dovrebbe derivare dal toponimo Veneri nel pistoiese, Venier è tipico veneto, Venieri è specifico del ravennate, Veniero ha un ceppo nel napoletano a Piano di Sorrento ed a Meta, ed un ceppo a Palermo, Venir è tipicamente friulano, di Basiliano, Majano ed Udine, dovrebbero derivare tutti, direttamente o tramite alterazioni dialettali, dal nome medioevale Venerius (dedicato a Venere).   Il personaggio più famoso fu sicuramente il Doge di Venezia Antonio Venier (Doge dal 1382 al 1400). Nella seconda metà del 1400 podestà di Padova è un certo Francesco Venier, nel 1478, a bergamo, Nicolò Cocco, Alvise Muazzo, Francesco Venier e Nicola Delfino sono capitani del popolo, nel 1548, a Livigno si trova Venier delli Brivoni, in un atto del 1634, a Chiavenna (SO), Pellizzario de Pellizzariis, commissario reggente di Chiavenna, e Luigi Vertemanno a Franchis di Piuro, arbitri nella causa tra Vener de Veneri, console, e Giovan Donato Rodli, delegato della comunità di Samolaco, da una parte, e i consoli Pietro Antonio Peverello, Battista Rebiatto, Giorgio Schenardo e Tomaso Biancho, rispettivamente delle comunità di Chiavenna, Mese, Gordona e Prata, per i quali agisce il procuratore Antonio Soldano, dall'altra, emettono sentenza, sentito il parere di Giovan Battista Stampa di Gravedona, circa il diritto di pascolo nei prati "alla palude della Copella", con cui vengono riconosciute come proprie della comunità di Samolaco le ragioni di tale diritto, non facendo parte detti prati dei pascoli comuni a tutta la giurisdizione. Notaio Baldassarre Pestalotius fu Filippo di Chiavenna.
integrazioni fornite da Guido Baffo
Si attribuisce l'ascendenza della famiglia Venier alla Gens Aurelia a cui apparteneva l'imperatore romano Valeriano.  Da Bisanzio questa famiglia, si portò prima a Pavia e successivamente a Venezia dove nell'anno 821 si ritrova un Venier patriarca di Grado. Numerosi e illustri personaggi produsse questa casata fra cui, tre Dogi; Antonio Venier(1382-1400), Francesco Venier (1554-1556) ed il più famoso Sebastiano Venier(1577-1578). l'eroe della battaglia di Lepanto.
VENERITO Venerito è decisamente pugliese, specifico del brindisino, di Ceglie Messapica, San Michele Salentino ed Ostuni e di Martina Franca nel tarentino, dovrebbe derivare da una grecanicazione del nome tardo latino Venerius, forma maschile del più comune, ma femminile, Venere, troviamo tracce di questo cognome a Brindisi in un testamento del 1748, dove tra i beneficiari risultano anche un certo Stefano e Domenico Venerito.
VENERUSO Veneruso, decisamente napoletano, è molto diffuso a Napoli, Ercolano, Portici e San Giorgio a Cremano, ma è presente in modo decisamente significativo anche a Volla, Torre del Greco, Casalnuovo di Napoli e Pollena Trocchia, dovrebbe derivare da una modificazione dialettale campana del nome tardo latino Venerius (vedi Venere).
VENEZIA Venezia sembrerebbe un cognome tipicamente meridionale, molto diffuso in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e soprattutto in Sicilia, potrebbe derivare dal toponimo omonimo, magari in ricordo di partecipazioni a campagne marittime al servizio di Venezia.
VENEZIANI
VENEZIANO
Veneziani ha un ceppo nel piacentino ed uno nel barese, Veneziano è molto diffuso in tutto il sud, derivano dall'etnico del toponimo Venezia.
VENIANI Veniani, assolutamente rarissimo, è caratteristico del verbanese e del nordmilanese, dovrebbe derivare dal nome del paese comasco di Veniano.
VENIN
VENINI
VENINO
Venin, quasi unico, dovrebbe essere veneto, Venini è decisamente lombardo, dell'area comasco lecchese e di Mandello del Lario (LC) e Griante (CO) e Menaggio (CO) in particolare, con presenze significative anche a Milano e nel milanese dove è specifico il molto più raro Venino, in particolare a Brugherio, dovrebbero tutti derivare da modificazioni per betacismo di ipocoristici del nome medioevale Bene (vedi BENE). Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio già verso la fine del 1600 a Dervio (LC), in un censimento del 1738 è citato l'ultrasessantenne Paol'Antonio Venini q.m Bartolomeo.
VENNERI Esistono due ceppi, uno cosentino, probabilmente derivato, ed uno principale salentino con ramificazioni anche nel tarentino, potrebbero derivare da modificazioni del nome medioevale Venerius (dedicato a Venere), ma molto più probabilmente prendono il nome da antiche località, come si evince da quest'atto di matrimonio del 1575: "Adj 11 dezembre 1575 Pomponio de Dom.co de Franco della terra de Venneri piglia per Sua leg.ma sposa Pronentia figlia del quondam Pet.i de Ruscitto de Circhio".
Integrazioni e stemma forniti da Marco Venneri
Della famiglia Venneri di Cariati (CS), originaria di Gallipoli (LE), se ne hanno traccie a Cariati già nel 1554 con Silvestro Venneri, poi agli inizi del 1660 tra le cronache locali appaiono tra i nobili o magnifici del luogo Marco Venneri, Nicola Venneri e Vincenzo Venneri annoverati come membri del Collegio dei Possidenti della Calabria Citeriore nei primi del 1800. Lo stemma è costituito da tre stelle in capo d'azzurro, al centro leone rampante al naturale verso il sole e sotto scaccato.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Venneri è cognome lucano presente a Aliano, Potenza, nel sec. 18 Vènnera e Vènere a Sala Consilina (ST), Vènneri anche cal. e nel Salento; cfr. cal. vènnari 'venerdì' (dies Veneris).
VENOSA
VENOSO
VENUSO
Venosa è tipico della fascia campana che comprende il casertano, il napoletano ed il salernitano,  il potentino ed il barese, Venoso è tipico di Bellona nel casertano, Venuso è tipico di Napoli e di Marigliano (NA), dovrebbero tutti derivare, direttamente o attraverso modificazioni dialettali, dal toponimo Venosa nel potentino, probabile luogo d'origine del capostipite.
VENTA
VENTI
VENTO
Venta, quasi unico, parrebbe abruzzese, Venti sembrerebbe specifico della zona che comprende Umbria, Abruzzo e Lazio, in particolare di Perugia e Gualdo Tadino (PG), di Sulmona e Luco dei Marsi nell'aquilano, di Roma e Riano (RM), con un piccolo ceppo anche nel nisseno, soprattutto a Serradifalco, Vento ha un ceppo originario nel Lazio a Roma e nel latinense a Spigno Saturnia e Minturno, ed un nucleo principale in Sicilia a Messina, Milazzo (ME), Palermo, Lercara Friddi e Giuliana nel palermitano, Castelvetrano e Mazara del Vallo in provincia di Trapani, e Sciacca e Ribera nell'agrigentino.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Venta, rarissimo, si riscontra quasi esclusivamente nell'aquilano, Venti è tipico per lo più del centro Italia, con ceppi maggiori nel romano, nell'aquilano e nel perugino, ma con ceppi minori anche fra il nisseno e l'ennese e nel nord del paese, Vento, praticamente panitaliano, è diffuso maggiormente fra il sud e il centro Italia, con nuclei principali nel messinese, nel palermitano, nell'agrigentino, nel trapanese, nel napoletano, nel latinense e nel romano, tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Vento, nato per aferesi dal nome Benevento o Bonivento, col significato letterale di benvenuto (da intendersi in senso affettivo o gratulatorio; vedi anche Benvenuto e Venuto). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome Venti è presente in 79 comuni italiani, la maggior parte dei quali sono ubicati nella zona di Roma, nel Lazio meridionale, nell'Abruzzo centro-occidentale e in Umbria (zona di Perugia). Qualche piccolo gruppo è presente anche in Sicilia, Lombardia e Piemonte. Quasi certamente corrisponde al numero cardinale. Rohlfs 194 attesta infatti il cognome Vinti a Messina e Siracusa. Ne presenta anche molti altri di questo tipo: Cinque, Tredici, Trentanove, Quarantotto, Cinquanta, Cinquantaquattro, Sessanta. Inoltre : Chinnici, Dòdisi, e gli ordinali Dècimo, Lo Terzo, Sesto, Settimo. De Felice attesta l'esistenza di Venticinque e Quaranta. Secondo Rohlfs 114, tutti i cognomi composti da un numero "sembrano riportarsi a un tratto caratteristico o a un episodio di cui ignoriamo i particolari".
VENTALORO
VINTALORO
Ventaloro, abbastanza raro, è specifico di Catania, Vintaloro è un cognome raro, tipicamente siciliano di Corleone nel palermitano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ventaloro viene dal termine dialettale siciliano 'vintaloru' = sorta di mantello, ferraiolo.
VENTIMIGLIA Ventimiglia è diffusissimo in Sicilia, con un ceppo nell'imperiese, uno nel cosentino ed uno a Napoli, dovrebbe prevalentemente derivare dal nome delle città di Ventimiglia nell'imperiese o di Ventimiglia di Sicilia nel palermitano, ma il casato dei Ventimiglia, che diede il nome alla città siciliana, risalivano alla dinastia normanna degli Altavilla, ed erano di origine ligure, Conti di Geraci ottennero dal Re svevo Manfredi privilegi e feudi.
VENTOLA Ventola è tipico del barese, con un ceppo secondario anche in Irpinia, dovrebbe derivare dal toponimo Ventola di Altamura (BA).
VENTRE
VENTRONE
(vedi BONVENTRE).
VENTRELLA
VENTRELLI
VENTRELLO
Ventrella è tipicamente pugliese, di Bari, Putignano, Turi, Modugno, Barletta, Triggiano, Valenzano, Gioia del Colle e Castellana Grotte nel barese, di Lucera, Cagnano Varano, Ischitella e Cerignola nel foggiano, di Fasano nel brindisino e di Castellaneta nel tarantino, con un ceppo a Vasto nel teatino, Ventrelli, molto più raro, ha un ceppo pugliese a Bari e Taranto ed a Montescaglioso nel materano, Ventrello, quasi unico, è del foggiano, dovrebbero derivare da soprannomi attribuiti a capostipiti di corporatura abbastanza grassa. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel barese a Conversano fin dalla seconda metà del 1600.
VENTRESCA Ventresca ha un ceppo nell'aquilano a Bugnara, Sulmona ed Introdacqua, qualche presenza in Molise ed un ceppo a Roma, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale abruzzese, basato sul termine ventresca (lardo), forse ad indicare che i capostipiti allevassero maiali e producessero un lardo particolare.
VENTRICE
VENTRICI
Ventrice e Ventrici sembrano specifici della Calabria meridionale.
integrazioni ed ipotesi fornite da Giuseppe Ventrìce
Ventre è termine latino, che deriva dalla radice indoeuropea wet, nella sua variante con infisso nasale went, che significa cavità addominale, ventre, utero. Quest'ultimo vocabolo infatti deriva dalla stessa radice indoeuropea al grado ridotto ut. E' facile osservare infatti una certa somiglianza delle due parole ventre ed utero che In latino vengono pronunciate come uènter ed ùter. Il cognome che ne deriva è del tipo con suffisso -ice,-ace, -ece (loquace, pugnace). Il significato semantico del cognome dovrebbe essere quello di panciuto e dovrebbe trattarsi pertanto di un soprannome. Esistono varianti del cognome nel Meridione d'Italia (Ventrelli, Ventrella, Ventricelli); ciò farebbe supporre che anche la famiglia che lo porta sia originaria del Regno di Napoli. Dagli archivi araldici risulta aver portato questo cognome una famiglia di Otranto, diramata in Bari, Barletta, Lecce e in diverse località della Calabria. In particolare, nel 1505 un Michele fu camerlengo del Gran Giustizierato di Bari. Un Giampanella fu maestro dei Templari, un Antonio fu vescovo di Amalfi.
VENTRICINI Ventricini, estremamente raro è tipico della zona dell'aquilano, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine abruzzese ventricini per frattaglie di pollo.
VENTRIGLIA
VENTRIGLIO
Ventriglia sembra essere tipico del casertano, mentre Ventriglio è decisamente più raro ed è specifico del foggiano, dovrebbero derivare da soprannomi; tracce importanti di questo cognome si hanno nel 1600 con il vescovo di Caserta G. B. Ventriglia.
VENTRUDO Ventrudo, assolutamente rarissimo, forse del foggiano, sembrerebbe di origini spagnole e deriverebbe da un soprannome originato dal termine catalano ventrudo (panciuto), probabile caratteristica fisica del capostipite.
VENTURA
VENTURELLA
VENTURELLI
VENTURELLO
VENTURI
VENTURIN
VENTURINI
VENTURINO
VENTUROLI
Ventura è panitaliano, Venturella è siciliano, del palermitano in particolare, di Monreale, Palermo, Castelbuono e Campofelice di Roccella, mentre Venturi e Venturini sono tipici del centro nord, Venturin è decisamente veneto, delle province di Venezia, Padova, Treviso e Belluno, Venturelli è tipico della Lombardia, del veronese e delle province emiliane di Modena e Bologna, Venturello sembra essere piemontese, di Torino ed Asti, Venturino ha un ceppo tra savonese e genovese, uno a Roma, uno in Campania, uno nel crotonese ed uno nel catanese, Venturoli è specifico del bolognese, di Bologna in particolare, ma anche di Budrio, Castel Maggiore, Molinella, Granarolo dell'Emilia, San Pietro in Casale e Casalecchio di Reno, e di Ferrara, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dall'aferesi del nome medioevale Bonaventura, probabilmente portato dai capostipiti, ma è pure possibile che derivino dal nome medioevale Ventura, sempre anche tramite ipocoristici, nome peraltro molto raro, nome imposto come augurio sottintendendo che la ventura dovesse essere buona, l'uso medioevale di questo nome lo troviamo nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1152 a Castelnuovo: "...In presencia bonorum hominum corum nomina subter leguntur,  investivit Ventura, filius quondam Iohannisboni Mazaboe, cum lingno et bergamena quod in sua manu tenebat, Bovum,  filius quondam Arderici,...". Nel giugno 1259 in un atto redatto a Portovenere (SP) si legge di un Prete Ventura, ministro della chiesa di San Martino di Biassa, che dichiara che Tedaldino di Biassa e Tedaldino di Casen del fu Giovanni Buxoni si sono resi fideiussori per lui verso Meliorato Caramella, e s'impegna a serbarli indenni dalla malleveria prestata.  In un atto del 1279 redatto a Sarzana, si legge: "...Isti sunt homines de Brina qui iuraverunt precepta et sequimenta ven. patris domini Henrici lun. ep. et eius ep. lun. et eius curie et vicarie in manibus meis Fantinelli Melioris pro supr. dom. ep° not.ii supr. vicarie recipientis vice et nomine ipsius domini ep. et eius ep. et supr. vicarii et eius curie et vicarie supr: ... Dominicus Bonacursi, Giafferrus q. Bosi, Conte q. Juncte, Pruinus Campi, Corsus q. Oliverii, Ruffaldus q. Dominici,Ventura q.Caruttii...". Nell'archivio di Stato di Firenze, anno 1371 si legge: "...fior. due d'oro pagati dì 4° di maggio anno 1371, carta per mano di ser Piero di ser Grifo detto della tassagione, e di ser Anbruogi notaio alora a la Camera dell'Arme. Poi si fé carta della lezione di Cipriano detto dì 5 ° d'aprile anno 1371a consigliare la detta monna Sandra per ser Niccholò di ser Ventura Monachi loro notaio de' Priori come si contiene nella detta riformagione più chiaramente Nolfo di San Ginese qui in questa memoria. ...".
integrazioni fornite da Vittorino Lepore
Il cognome Venturini in Friuli ha origine da vari personaggi di nome Venturinus o Vinturinus, giunti in Friuli dalla Lombardia (Como, Monza, Bergamo) tra il 1280 e il 1300 al seguito del Patriarca di Aquileia Raimondo Della Torre, milanese, dopo la sconfitta dei Della Torre (o Torriani), guelfi, da parte dei Visconti, ghibellini, nella lotta per la supremazia nel Ducato di Milano. I figli di costoro vengono invariabilmente identificati come "filius Venturini" o semplicemente "Venturini". Da uno di questi Venturini, soprannominato Lyeur (lepre in friulano), prende origine il cognome Lepore a Gemona del Friuli. Per l'intera storia e Genealogia dei Lepore a Gemona vedi: http://digilander.libero.it/vlepore47
VENTURATI Venturati  ha un piccolo ceppo nel bergamasco a Treviglio e Caravaggio, ed un ceppo, leggermente più consistente a Piacenza, dovrebbe trattarsi di una forma patronimica dove il suffisso -ati sta per il figlio di, riferito a capostipiti che fossero figli di un padre di nome Ventura (vedi VENTURA).
VENTURATO Venturato è tipicamente veneto, di Trevignano e Montebelluna nel trevisano, di Musile di Piave nel veneziano, di Padova, Bovolenta e Vigonza nel padovano e di Verona, dovrebbe trattarsi di una forma patronimica tipicamente veneta dove il suffisso -ato sta per il figlio di, riferito a capostipiti che fossero figli di un padre di nome Ventura (vedi VENTURA).
VENTUROSI
VENTUROSO
Venturosi, che sembrerebbe emiliano è ormai praticamente quasi scomparso, Venturoso, molto molto raro, parrebbe friulano della provincia di Pordenone, potrebbero entrambi derivare dal nome arcaico Venturoso, portato ad esempio agli inizi del 1600 dal Capitan Venturoso di cui si riportarono le gesta in Italia dal Sudamerica e che potrebbe aver stimolato l'emulazione in un padre che augurasse al figlio una vita d'avventure, come potrebbero anche essere cognomi attribuiti a trovatelli. Un rappresentante insigne è stato Angelo Venturosi (1749-1821), di Medicina nel bolognese, uno dei più affermati architetti italiani della fine del 1700 ed inizi del 1800.
VENUDO Venudo, molto molto raro, è specifico dell'area veneziano, friulana, di San Michele al Tagliamento nel veneziano e di Latisana, Morsano al Tagliamento e Lignano Sabbiadoro nell'udinese in particolare, si dovrebbe trattare di una forma aferetica dialettale del nome Benvenuto, probabilmente portato dal capostipite.
VENUTI
VENUTO
VENUTTI
Venuti è molto diffuso nell'udinese, nel fiorentino e nell'aretino, a Roma, in Puglia ed in Sicilia , soprattutto nel messinese, Venuto sembrerebbe tipico della zona del golfo di Messina, con un probabile ceppo nell'udinese, Venutti, estremamente raro, sembrerebbe dell'area delle tre Venezie, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite modifiche dialettali,  dall'aferesi del nome augurale Benvenuto portato dal capostipite.
VENZA Molto raro, dovrebbe avere due ceppi, nel trapanese e nel tarentino, potrebbe derivare da un nome di località, come ce ne sono diverse in Italia, nelle Marche, nel Lazio, in Lombardia, nel Veneto 
VENZI
VENZO
Venzi ha vari ceppi, uno a Lanzada nel sondriese, uno a San Pietro in Gu nel padovano, uno a Cesena, Forlì e Ravenna ed uno a Roma, Venzo invece è decisamente veneto, del vicentino, di Bassano del Grappa, Villaverla e Vicenza, potrebbero derivare attraverso il fenomeno del betacismo dal nome medioevale Benzo (vedi BENZI), ma è pure possibile una derivazione da forme contratte del nome Vincenzo o Vincentius, di quest'uso abbiamo un esempio in uno scritto del 1279: "...d. Rozerius de S. Blasio stetit et presentavit coram dicto iudice.in mane et sero usque ad campanam pulsatam.et presentavit. testes suos quos vult producere in placito quod habet cum Venzo de Ramazano ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Venza è cognome pugliese che per G. Rohlfs, Dizionario dei cognomi salentini, 261 deriva dal toponimo Avenza in zona di Massa Carrara. Per Minervini Diz. Cogn. Pugl. 511 è invece un abbreviato del cognome Vincenzi. Per Caracausi Diz. Onomastico Sicilia II 1697 sono valide entrambe le ipotesi.
VERA
VERI
VERINI
VERINO
VERO
Vera ha un piccolo ceppo a Demonte nel cuneese, uno, ancora più piccolo, a Sarule nel nuorese, uno a Pozzilli nell'iserniese, ed uno, veramente minuscolo, nel foggiano, Veri ha un ceppo toscano nell'aretino, a Sansepolcro, Pieve Santo Stefano ed Arezzo, ed uno piccolissimo a Grosseto, un ceppo nel teatino a San Vito Chietino, Rocca San Giovanni ed Ortona ed a Pescara, uno molto piccolo a Roma, ed uno a Melendugno nel leccese, Verini ha qualche presenza tra mantovano ed Emilia, a Genova, nel fiorentino, in Abruzzo, in particolare nel teatino, e nel romano, Verino, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel torinese e presenze nel napoletano, Vero ha un ceppo piemontese nel cuneese ad Alba, Levice e Cortemilia, uno in Puglia a Palo del Colle, Giovinazzo e Grumo Appula, nel barese, a Manfredonia e Foggia nel foggiano ed a Scorrano nel leccese ed a Brindisi, uno a Catanzaro e Taverna nel catanzarese, ed uno in Sicilia a Ragusa e Siracusa, questi cognomi potrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal cognomen latino Verus, Vera, ricordiamo con questo nome Marcus Annius Verus senatore romano di una famiglia di origine hispanica del I° secolo dopo Cristo e Lucius Verus coimperatore romano dal 161 al 169 con Marco Aurelio che proseguì come imperatore unico fino al 180.
VERACHI
VERACI
Verachi è tipico di Nuoro e di Fonni nel nuorese, Veraci quasi unico, parrebbe toscano, dovrebbero entrambi derivare dal nome personale latino medioevale Veracius, probabile nome del capostipite.
VERALDI
VERARDI
VERARDO
Veraldi ha un ceppo a Catanzaro e nel catanzarese ed uno, forse non secodario, nel bresciano, Verardi ha un nucleo bolognese, un ceppo laziale ed uno tra la puglia centromeridionale, il materano ed il cosentino, Verardo sembrerebbe avere tre ceppi, nel Salento, nel genovese e nel trevigiano, dovrebbero derivare dall'aferesi modificata del nome germanico Everhart (Everardo). In documenti veneziani del 1307 è citata la deposizione di tal Marco Verardo, nel 1400, a Sarzana (SP), troviamo Everhardus Heydnus, cappellano del vescovo Niccolò Albergati.
VERANI
VERANO
Verani ha un ceppo a Milano e Giussano (MI), uno a Piacenza, uno a Cecina ed a Rosignano Marittimo nel livornese, a Montescudaio, Pisa e Volterra nel pisano, a Firenze ed uno a Roma ed a Paliano nel frusinate, Verano è assolutamente rarissimo, potrebbero derivare dai molti toponimi Vorano o contenenti la radice Verano come ce ne sono molti in giro per l'Italia, Verano di Podenzano o Verano Ravine nel piacentino, Verano Brianza nel milanese o anche direttamente dal nome della Gens Verania o dal personale latino Veranus di cui abbiamo un esempio in epoca Franca: "...Eo anno Childebertho rege alius filius natus est, quem Veranus Cavelonensis episcopus suscipiens a lavacro, Theodorici nomen inposuit....".
VERANOLI Veranoli, praticamente unico, presente solo nel sudmilano dovrebbe derivare da una forma ipocoristica latina del nomen Veranus, il personale gentilizio della Gens Verania. (vedi VERANI)
VERBALE Verbale, molto molto raro, sembrerebbe del napoletano, potrebbe trattarsi di un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello da un funzionario borbonico.
VERCELLESE
VERCELLESI
VERCELLI
VERCELLINI
VERCELLINO
VERCELLONE
VERCELLONI
Vercellese, estremamente raro, è tipico dell'alessandrino, Vercellesi, sempre molto raro, sembrerebbe tipico della zona tra Milano e Pavia, Vercelli, abbastanza diffuso, è piemontese, Vercellini è specifico del comasco, di Cantù e di Olgiate Comasco, Vercellino è molto diffuso a Vercelli, a Torino, Collegno, Santena e Condeve nel torinese ed a Zubiena nel biellese, con un ceppo anche a Genova ed a Savona, Vercellone è tipicamente piemontese, del vercellese in particolare, Vercelloni ha un ceppo nel novarese ed uno nel milanese, dovrebbero derivare tutti, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, da soprannomi originati o dall'etnico del toponimo piemontese Vercelli o direttamente dal nome del toponimo, spesso usato, in epoca medioevale, in Piemonte, come nome.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vercelli è cognome dal toponimo piemontese che secondo la tradizione fu così denominata dai Galli che la fondarono. Il nome avrebbe il valore di "Rocca dei Celti".
VERCESE
VERCESI
Vercese è praticamente unico, Vercesi è specifico dell'area milanese e pavese, con presenze significative anche nel piacentino e nel genovese, improbabile una derivazione dal nome della località di Vercesio nel savonese o di Verceia nel sondriese, potrebbe derivare, attraverso modificazioni, dal termine latino quercus (quercia) indicando famiglie che abitavano nei pressi di querceti.
integrazioni fornite da Gianpaolo Vercesi
Vercesi dovrebbe derivare dall'antico versesi, cioè della valle della Versa (piccolo affluente del fiume PO). La maggioranza dei Vercesi infatti si trova nel Comune di Montù Beccaria (PV) e limitrofi proprio dove scorre il fiume Versa.
VERDA Molto raro, presenta un nucleo importante in provincia di Imperia, un ceppo nel vicentino ed uno probabile nel torinese, di origini molto antiche, dovrebbe risalire all'epoca longobarda e deriverebbe dal nome longobardo Vert (Vertha cioè il benvenuto).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Verda dal nome di donna germanico Verda, matronimico medievale, da 'werd' = "degno", che fu molto diffuso. Nel 1571 è documentato, quale testimone di un atto rogato in Vesime, un Verda di Gandria ("laci Lugani").
VERDE
VERDELLI
VERDI
VERDINA
VERDINI
VERDINO
VERDOLIN
VERDOLINI
VERDOLINO
VERDONA
VERDONE
VERDONI
VERDUCCI
Verde dovrebbe essere tipico del napoletano e casertano, con possibili ceppi secondari in Puglia ed in Sicilia, Verdelli ha un ceppo tra il cremonese ed il bergamasco ed uno nell'aretino, Verdi ha un ceppo tra milanese e pavese, uno in Emilia ed uno fiorentino, Verdina ha un ceppo nel varesotto e piccoli ceppi sparsi in Lombardia, Toscana e Sicilia, Verdini è ben diffuso nelle Marche e nel romano, Verdino è più tipicamente campano, con un ceppo anche in Liguria, Verdolin è decisamente del veronese, Verdolini ha un ceppo nell'area delle province di Ancona, Macerata e Perugia, con un ceppo anche a Roma, Verdolino, abbastanza raro, è del napoletano, Verdona, estremamente raro, parrebbe del genovese, Verdone è tipico dell'area che comprende il romano, il latinense, il frusinate, il casertano ed il napoletano, con un ceppo anche nel palermitano, Verdoni, abbastanza raro, parrebbe romano, Verducci è tipico di Marche, Umbria e romano, con un piccolo ceppo anche nel Salento, derivano tutti, direttamente o tramite forme ipocoristiche o accrescitive, da soprannomi legati al colore verde, esiste anche la possibilità che derivino dal nome longobardo Vert, forma derivata per betacismo dal nome Bert.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi, in effetti, va ricercata nel nome medievale Verde, l'italianizzazione cioè del personale germanico Bert, col significato letterale di splendente e, in senso lato, illustre (si tratta di una variante del nome Berto): dal punto di vista etimologico, l'adattamento in Verde risente di un accostamento col sostantivo verde, dovuto sia al fenomeno del betacismo (sostituzione della B- con la V-) che al fenomeno del tetacismo (sostituzione della -t- con la -d-). Storicamente, comunque, tracce del nome Verde si riscontrano a Siena nel corso del 1200, con personaggi quali Verde di Gargonsino, vedova di Tebaldo, Verde del fu Guido di Petrignori e Verde, moglie di Bifolco di Bandino. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi ad essi attribuiti (in connessione al colore verde).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Verde è uno dei pochi nomi di colore di origine latina. Viene infatti dal lat. 'viride(m)' nel suo esito popolare 'virdem'.
VERDERAMA
VERDERAME
VERDERAMO
VERDIRAME
VERTERAME
VERTERAMO
Verderama, quasi unico, è probabilmente campano, Verderame ha un ceppo in Campania, nel napoletano, salernitano ed avellinese, ed uno siciliano, tra trapanese, agrigentino, nisseno e catanese, Verderamo, assolutamente rarissimo, parrebbe del leccese, Verdirame, anch'esso raro, ha un ceppo tra ragusano e catanese, Verterame è di Isola di Capo Rizzuto nel crotonese, Verteramo, sempre calabrese, è di Siderno e Locri nel reggino.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Verderame, che, assieme alle sue varianti Verderamo, Verdirame, Verterame e Verteramo, nasce da un adattamento del personale germanico Bertram, col significato di corvo splendente o illustre (vedi Beltrama e Berterame). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Errata l'interpretazione del Bongioanni che fa derivare il cognome Verderame dal germanico Bertram. In realtà questo cognome è un composto di 'verde' (lat. 'viridem') + 'rame' (lat. parlato 'arāmen').
VERDERIO Molto raro è tipico del milanese, deriva dal nome del paese di Verderio in provincia di Lecco.
VERDICCHI
VERDICCHIO
Verdicchi, estremamente raro, ha presenze nell'anconetano e nel romano, Verdicchio ha un ceppo nel maceratese a Corridonia, Loro Piceno e Mogliano, uno a Roma ed uno in Campania nel casertano, a San Felice a Cancello, Maddaloni, Santa Maria a Vico, Arienzo, Caserta e Casagiove, a Napoli ed a Benevento, dovrebbero derivare dal nome medioevale Verdicchio, un ipocoristico del nome Verde, anche se i ceppi marchigiani potrebbero più probabilmente derivare dal fatto che i capostipiti producessero vino di tipo verdicchio, molto diffuso appunto nelle Marche.
VERDICHIZZI Verdichizzi è un cognome tipico di Ustica, isola al largo di Palermo, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica dialettale di Verdicchio, un ipocoristico del nome medioevale Verde (vedi VERDE).
VERECONDI
VERECONDO
Verecondi sembrerebbe toscano ed è assolutamente rarissimo, Verecondo, quasi unico, sembrerebbe del leccese, questi cognomi dovrebbero derivare dal nome latino medioevale Verecundus: "..Macerabatur anxitudine Verecundus de isto nostro bono, quod propter vincula sua, quibus tenacissime tenebatur, deseri se nostro consortio videbat. Nondum christianus coniuge fideli ea ipsa tamen artiore prae ceteris compede ab itinere, quod aggressi eramus, retardabatur nec christianum esse alio modo se velle dicebat quam illo, quo non poterat ..", ricordiamo con questo nome Sanctus Verecundus vescovo di Verona in epoca gotica.
VERGA
VIRGA
Verga ha un nucleo lombardo ed uno siciliano, Virga è tipico della Sicilia centrooccidentale, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal mestiere di pastore caratterizzato dall'uso appunto di una verga (virga in dialetto siciliano) per controllare e guidare gli armenti, personaggio di rilievo è stato Giovanni Verga (1840-1922) il famoso scrittore catanese de I Malavoglia.
VERGANI Specifico della zona che comprende le province di Varese, Milano, Como, Lecco e Bergamo, dovrebbe derivare dal toponimo Vergano (CO).
VERGARA
VERGARI
VERGARO
Vergara ha un ceppo nel napoletano a Frattamaggiore, Sant`Antimo, Grumo Nevano, Crispano e Frattaminore, uno a Lecce ed a Taranto ed uno a Diamante nel cosentino, Vergari ha un nucleo nella fascia centrale che comprende il riminese, le Marche, l'Umbria, il grossetano ed il Lazio centrosettentrionale ed un nucleo nel Salento in particolare a Lecce, Botrugno, Melendugno, Nardò, Casarano e Nociglia nel leccese e San Pietro Vernotico, San Pancrazio Salentino e Brindisi nel brindisino, Vergaro ha un piccolo ceppo tra viterbese e ternano ad Orvieto, Castel Giorgio nel ternano e Bolsena nel viterbese ed un nucleo nel Salento a Ruffano e Galatina nel leccese ed a Torre Santa Susanna nel brindisino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dal nome arcaico di mestiere vergaio o vergaro (pastore, mandriano) termine anticamente utilizzato per indicare il capo pastore, cioè colui che con la verga (fuscello, ramoscello) guidava le pecore, mestiere probabilmente svolto dal o dalla capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Per Rohlfs, Cognomi Salentini 261 Vergara è un cognome spagnolo che in Spagna è spesso anche toponimo. Per Minervini 506 viene invece dal sostantivo 'verga' = bacchetta, scettro, bastone.
VERGERIO Vergerio è tipico del bellunese, di Vas soprattutto e di Lentiai, dovrebbe derivare dal nome medioevale germanico Vergerius, a Siena nel 1231 in un atto si cita come teste un certo Bartolomeus qondam Vergerii. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo in Istria con lo scrittore, filosofo e teologo Petrus Paulus Vergerius (1370-1444) nativo di Capodistria.
VERGILI
VIRGILI
VIRGILIA
VIRGILIO
Vergili, molto raro, parrebbe romano, Virgili è molto diffuso soprattutto nelle Marche e Lazio, ma è ben presente anche nel ferrarese, in Toscana ed in Umbria, Virgilia è quasi unico, Virgilio è diffusissimo in Puglia, nel trapanese, nel napoletano e casertano, nel sassarese ed in provincia di Roma, anche al nord sono presenti parecchi ceppi, probabilmente secondari, derivano dal nome latinoVergilius o Virgilius ricordiamo Publius Vergilius Maro natus Idibus Octobribus Crasso et Pompeio consulibus, il famosissimo poeta Virgilio (70 a.C. - 19 a.C.) autore dell'Eneide.
VERGINE
VERGINI
VIRGINI
Vergine ha un ceppo nel Salento ed uno nel basso bresciano, Vergini, decisamente più raro, ha un ceppo nel perugino ed uno a Roma, Virgini, estremamente raro, è tipico dell'anconetano, di Osimo e di Castelfidardo, tutti questi cognomi dovrebbero derivare da nomi dedicati al culto della Santa Vergine attribuiti ai capostipiti.
VERGNA Vergna è tipico del mantovano, di Castel Goffredo, Medole e Guidizzolo, dovrebbe derivare da un nome di località, ma è pure possibile che si tratti invece di famiglie provenienti dal nord.
VERGNAGHI
VERNAGHI
Vergnaghi è tipico dell'area del milanese e lodigiano, Vernaghi, molto molto più raro, è sempre del milanese, dovrebbero derivare dall'essere le famiglie originarie di una località chiamata Vernago o Vergnago, cioè essere di pertinenza dei terreni di un certo Vernus, ma è pure possibile che si tratti invece di famiglie provenienti dal nord.
VERGORI
VERGURA
Vergori è tipico della penisola salentina, di Carmiano, Lecce, Arnesano, Monteroni di Lecce e Veglie nel leccese, Vergura è tipico della penisola garganica, di San Giovanni Rotondo, Monte Sant'Angelo, Manfredonia, Vieste e Foggia, di difficile interpretazione, si potrebbe ipotizzare una derivazione da una forma arcaica del cognome slavo Verkore, ma, molto più probabilmente dovrebbero derivare da modificazioni del nome e cognome spagnolo Vergorio, o, meno probabilmente, da un soprannome originato da una variazione del vocabolo vergaro (mandriano).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vergori è cognome salentino che per Minervini 506 deriva da Verga (cfr.).
VERGOTTINI Vergottini sembrerebbe tipico di Bellano (LC) e della provincia di Lecco, con presenze significative anche nel milanese, ma presenta un ceppo anche a Canicattì (AG), mentre il ceppo lombardo potrebbe derivare da ipocoristici di soprannomi originati dal vocabolo dialettale vergott (proprio niente), forse per caratteristiche particolarmente parsimoniose del capostipite, o anche essere originatoda toponimi come Vergo (MI), Vergobbio (VA) o Pieve Vergonte (VB), il ceppo siciliano è probabilmente una variante ipocoristica di Verga.
VERLANGIERI
VERLINGERI
VERLINGHIERI<
VERLINGIERI
Verlangieri e Verlingeri sono praticamente unici, Verlinghieri è assolutamente rarissimo, Verlingieri, molto molto raro, sembrerebbe tipico di   Paduli (BN).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Verlangieri è quasi unico, Verlingeri, forse scomparso dal nostro paese, potrebbe essere un errore di trascrizione di Verlingieri, diffuso per lo più nel beneventano e nell'aquilano, Verlinghieri, rarissimo, si riscontra soprattutto nel romano, tutti questi cognomi si prestano ad almeno due ipotesi riguardo al loro significato. Una prima interpretazione li fa derivare da varianti del nome provenzale Berenger o Bellenger, col significato di valoroso combattente (alcuni, tuttavia, ritengono che il nome sia d'origine germanica, formato dai termini beran, orso, e gaira, lancia, col significato, dunque, di orso con la lancia o lancia dell'orso, in relazione alla forza di questo animale). Un'altra interpretazione li fa invece derivare dalla voce arcaica berlingiere (o da sue varianti), col significato di chiacchierone, ciarlone: l'origine del termine va ricercata nell'antico francese brelenc o berlenc (tavola da gioco o da pranzo), da cui l'italiano berlengo, di uguale significato, e dunque il verbo berlingare, cioè chiacchierare, spettegolare, così che il berlingiere è letteralmente colui che chiacchiera molto. In definitiva, si tratta allora di cognomi derivati o dai nomi personali dei capostipiti o da soprannomi loro attribuiti.
VERLATO Verlato è decisamente veneto, specifico del vicentino, con piccoli ceppi anche nel veronese e padovano ed uno secondario nel ferrarese, dovrebbe trattarsi di una forma etnica veneta, stante ad indicare che il capostipite provenisse dal paese vicentino di Villaverla situato a nord di Vicenza a meno di dieci chilometri da Thiene.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Verlato è cognome trentino formato dal toponimo Verla (TN). Invece secondo Olivieri 218 verrebbe dal vicentino vèrla = 'bisciola', cfr. nome locale Verlàra ecc.
VERLENGIA Molto raro è tipico della zona litoranea dell'Abruzzo e Molise, potrebbe derivare da soprannomi originati da modificazioni del termine medioevale tardo latino berlenghum (tavola mensa) o più tardi verlengo con il significato anche di chiaccherone.
VERME
VERMI
VERMO
Verme ha un ceppo nel torinese ed uno nel trapanese, Vermi ha un ceppo nel bresciano, uno nel piacentino ed uno nell'agrigentino, Vermo, molto raro, ha un ceppo nel catanese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Verme o Vermo, di probabile origine franca, di cui abbiamo un esempio in Vermo Marchese di Ceva, che nell'ottobre 1197 sottoscrisse l'alleanza tra Alessandrini ed astigiani.
VERMIGLI
VERMIGLIO
Vermigli è tipicamente toscano del fiorentino, di Firenze, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa, impruneta e Greve in Chianti, Vermiglio ha un piccolo ceppo nel frusinate, uno tra napoletano e salernitano, dovrebbero derivare da un soprannome probabilmente motivato dal colore rosso vermiglio dei capelli dei capostipiti.
VERNA
VERNI
VERNO
Verna è panitaliano, con ceppi soprattutto in Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, in Romagna e nel pesarese, ma la massima concentrazione è in Abruzzo e nel romano, con un importante ceppo anche nel barese, Verni ha un ceppo nell'area che comprende il bolognese, il fiorentino, il ravennate, il forlivese, il riminese ed il pesarese, ha un ceppo anche nel teramano, a Roma e nel barese, Verno, estremamente raro, ha un piccolo ceppo ad Oderzo nel trevisano, dovrebbero tutti derivare dal nome latino Vernus, Verna, con il significato di Primavera, ma è pure possibile una derivazione da toponimi come Verna di Cumiana nel torinese, Verna nel comasco, Verna di Roccadaspide nel salernitano, Verna nell'aretino, Verni nel lucchese o Vernio nel pratese, è pure possibile che derivino da soprannomi originati dal fatto che il capostipite provenisse dal settentrione.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Verna deriva dalla radice celtica 'verna' = ontano
VERNACCIA Assolutamente rarissimo, potrebbe derivare dal toponimo Vernazza (SP), come pure da uno dei tanti toponimi contenenti la radice Verna.
VERNALE
VERNALI
Vernale, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza nel napoletano, in Calabria ed in Sicilia, Vernali ha qualche presenza nel casertano ed un ceppo nel siracusano a Floridia e Siracusa, dovrebbero derivare da soprannomi motivati probabilmente dal fatto che il luogo di provenienza dei capostipiti fosse ricco di ontani dal termine celta verna (ontano), o che fosse a settentrione, non si può comunque ignorare la possibilità che si tratti in qualche caso di forme etniche riferite ai paesi di provenienza dei capostipiti, come a titolo di esempio Verna nel salernitano.
VERNALEONE Vernaleone, assolutamente rarissimo, sembrerebbe pugliese, dovrebbe derivare dalla fusioni dei due nomi medioevali latini Veranius e Leone, o anche dalla Gens Verania e dal cognomen Leo, Leonis, si hanno tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Gallipoli nella seconda metà del 1500, quando è sindaco Giovanni Paolo Vernaleone, troviamo poi i Vernaleone Baroni e feudatari di Miggiano nel leccese, in un processo per stregoneria svoltosi nella diocesi di Lecce nel 1698, tra gli imputati figura il notaio Donato Maria Vernaleone di Galatina.
VERNASSA Ha un ceppo a Fossano nel cuneese, uno, probabilmente secondario, a Sanremo (IM) ed uno a Livorno, è comunque molto raro, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale legato al vocabolo vernaccia, un tipo di vitigno e di vino ligure.
VERNAZZA Ha un ceppo nel genovese ed uno nel parmense, dovrebbe derivare dal toponimo Vernazza (SP) o anche da un soprannome dialettale legato al vocabolo vernaccia, un tipo di vitigno e di vino ligure.
VERNENGHI
VERNENGO
Vernenghi, quasi unico è probabilmente dovuto ad un adattamento del cognome Vernengo che ha un ceppo ligure, in quel di Moneglia nel genovese, ed uno siciliano a Palermo, l'origine di questo cognome potrebbe essere dal termine tardo latino verna (schiavo nato nella casa del padrone) ed indicare quindi lo stato di liberto del capostipite, ma è pure possibile che derivi invece dal termine medioevale verno derivato dal latino hibernum (inverno), usato anche per indicare gente proveniente dal nord, quindi forse evidenziando l'origine settentrionale del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vernengo è cognome siciliano che deriva dal personale germanico Brining, Förstemann 336, o Warning, femm. Werninga, ib. 1540-1541. Caracausi, 1700.
VERNOCCHI Vernocchi ha un ceppo lombardo, a Gallarate e a Cardano al Campo nel varesotto, ed uno romagnolo, a Ravenna e nel forlivese a Forlì, Savignano sul Rubicone, Gambettola, San Mauro Pascoli, Gatteo e Longiano, ed a Rimini, dovrebbe trattarsi di una forma betacistica derivata dal nome longobardo Bernoch (vedi BERNOCCHI) con il significato di testa d'orso.
VERNOLA
VERNOLI
Vernola è specifico del barese, di Bari, Modugno e Molfetta, Vernoli, assolutamente rarissimo, presente solo in settentrione, dovrebbe essere il frutto di errate trascrizioni del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine latino vernula (servo, aiutante di casa), forse ad indicare il mestiere del capostipite.
VERNOLE Vernole, molto raro, è specifico del leccese, di Zollino e Lecce, dovrebbe derivare dal nome del paese leccese di Vernole, meno probabile una derivazione da un soprannome basato sul termine latino vernula (servo, aiutante di casa).
VEROLA
VEROLI
VEROLO
Verola è estremamente raro, Veroli ha un ceppo nel ravennate, uno nell'anconetano ed uno a Roma, Verolo, rarissimo, è tipico della zona tra anconetano e maceratese, dovrebbero derivare da toponimi come Veroli (FR) o località con nomi simili.
VERONA
VERONELLI
VERONESE
VERONESI
Verona ha un ceppo nel mantovano, uno nel lucchese ed uno nel cagliaritano, Veronelli molto raro è dell'alto milanese e comasco, Veronese è diffusissimo in tutto il Veneto centromeridionale, Veronesi è tipico di una vasta zona che dal Trentino, attraverso il bresciano, il veronese,il mantovano, il reggiano, arriva al modenese e bolognese, derivano tutti dal toponimo Verona o dal suo etnico. Alcuni ceppi sono israeliti.
VERONICA
VERONICI
VERONICO
Veronica, molto raro, è tipico della provincia di Catania, della zona di Palagonia in particolare, Veronici è quasi unico, Veronico è specifico di Bari, dovrebbero tutti derivare dal nome Veronico, Veronica, a loro volta originati dal nome femminile greco Berenice, nome della figlia di Lago e di Antigone che nel IV° secolo a.C. divenne la prima regina Tolemaica d'Egitto, nome anche di una città egiziana e di quella libica, che, dopo l'invasione ed occupazione araba, sarebbe diventata la città di Bengasi.
VERRANDO Tipico della zona tra Ventimiglia e Sanremo (IM), dovrebbe derivare dal francese verrou e starebbe ad indicare il mestiere di fabbro, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Triora (IM) fin dal 1200, in un atto del 1267 viene citato un certo Raimondo Verrando.
VERRASTRO Verrastro è un cognome tipicamente lucano, del potentino, di Potenza ed Avigliano soprattutto, ma anche di Filiano e Pietragalla, di origine etimologica oscura, si potrebbe ipotizzare un collegamento con il termine italiano verro (maschio del maiale da riproduzione).
VERRAZZANI  Abbastanza raro tipico dell'aretino, è di origine molto incerta, potrebbe derivare dal toponimo Verrazzano (FI), o dal nome latino Veratius di cui abbiamo tracce già nel 85 a.C. nelle Noctes atticae di Aulo Gellio: "... Lucius Veratius Quadratus fuit egregie homo inprobus atque inmani vecordia. Is pro delectamento habebat os hominis liberi manus suae palma verberare...".  La Famiglia Da Verrazzano inizia con un insediamento longobardo risalente al VII° secolo secondo alcuni o al IX° secondo situato appunto nel Castello di Verrazzano.  Personaggio più famoso fu quel Giovanni da Verrazzano che per incarico di Francesco I° re di Francia scoprì la baia dell'attuale New York assieme a buona parte della costa orientale degli USA.
VERRE
VERRI
VERRIELLO
VERRINA
VERRINI
VERRINO
VERRO
Verre ha un ceppo a Roma, uno a Napoli, uno a Tiriolo nel catanzarese, a Cosenza e Rende nel cosentino, Verri ha un nucleo lombardo, uno emiliano, soprattutto nel ferrarese, ed uno nel Salento, Verriello è specifico di Bitonto nel barese, Verrina ha un nucleo a Genova ed un ceppo nel cosentino a Mandatoriccio e Rossano, Verrini ha un grosso ceppo a Carpi, Verrino ha un ceppo a Zagarise nel catanzarese, Verro, molto raro, ha un ceppo a Palermo e Trapani, ma è presente in modo significativo anche in Calabria e Lazio, dovrebbero tutti derivare dal cognomen latino Verres, o da suoi ipocoristici, anche dialettali, ma è pure possibile che derivino da soprannomi originati dal vocabolo verre o verro (maiale atto alla riproduzione, inteso soprattutto come maschio virile), ricordiamo l'Orazione di Cicerone contro Verre: "...Haec omnia quae dixi signa, iudices, ab Heio e sacrario Verres abstulit; nullum, inquam, horum reliquit neque aliud ullum tamen praeter unum pervetus ligneum, Bonam Fortunam, ut opinor; eam iste habere domi suae noluit....". Nobile casato milanese quello dei Verri che diede i natali al famoso giurista, filosofo ed economista del 1700 Pietro Verri.
VERRIGNI
VERRIGNO
Verrigni è decisamente abruzzese, di Pineto e Roseto degli Abruzzi nel teramano e di Montesilvano e Pescara nel pescarese, Verrigno, molto molto raro, parrebbe palermitano, l'origine di questi cognomi dovrebbe essere da un possessivo derivato dal cognomen latino Verres, intendendo forse una derivazione da un liberto del famosissimo propretore Gaio Verre governatore della Sicilia, contro il quale si scateno l'arte oratoria di Cicerone in un processo per concussione, ma, per il ceppo abruzzese si può ipotizzare una derivazione dai toponimi abruzzesi di Verrico o Verrecchia o di Castelverrino nell'iserniese.
VERRUA Tipico piemontese, ha un ceppo nel Monferrato a Scurzolengo (AT) ed uno a Torino, dovrebbe derivare dal toponimo monferrino Verrua Savoia (TO), ma è pure possibile una derivazione direttamente dalla contrazione del termine latino verruca (escrescenza, posizione elevata), utilizzato anche per indicare una località collinare.
VERSACE
VERSACI
Versace ha un ceppo a Taranto, ma il nucleo principale è nel reggino, a Villa San Giovanni, Bagnara Calabra, Rizziconi, Africo, Bianco, Gioia Tauro, Taurianova e Polistena, Versaci, oltre al ceppo nel regginoa Calanna, Benestare, San Luca ed Africo, ne ha alcuni in Sicilia a Messina, San Fratello, Acquedolci e Galati Mamertino ed a Palermo, secondo alcuni si tratta di una derivazione da un cognome greco, secondo altri si tratta della grecanizzazione del patronimico del nome latino di origine germanica Versus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Versace deriva dal cognome greco Bersàkis, si ricorda che in greco la lettera β- (beta) si pronuncia come la v- italiana. È anche una contrada di Motta S.Giovanni e di S. Procopio
VERSARI Versari è specifico dell'area che comprende la Romagna, il fiorentino e l'aretino, diffusissimo a Forlì ed a Ravenna, e nel forlivese è ben presente a Forlimpopoli, Meldola, Cesena, Civitella di Romagna, Predappio e Mercato Saraceno, ha un ceppo a Firenze e nell'aretino ad Ortignano Raggiolo ed Arezzo, con un ceppo anche a Roma ed a Pomezia nel romano, di difficile interpretazione, potrebbe derivare da una forma aferetica del nome del paese di Traversara nel ravennate, indicandolo forse come luogo di provenienza dei capostipiti, potrebbe derivare da una forma aferetica del termine avversario, usato per indicare chi appartenesse ad un partito avverso, ma esiste anche la possibilità che possa invece derivare dal termine medioevale versarius (coppiere), forse il mestiere dei capostipiti.
VERTA
VERTI
VERTO
Verta è tipicamente calabrese del cosentino, di Cetraro, Altomonte, Belvedere Marittimo, San Marco Argentano, Bonifati, Roggiano Gravina e Santa Caterina Albanese, Verti sembrerebbe siciliano di Catania, ma presenta un ceppo anche a Parma ed a Medesano nel parmense, Verto, praticamente unico, sembrerebbe campano, potrebbero derivare dal nome longobardo Vert, ma non si può escludere una possibile derivazione da un soprannome basato sul termine dialettale albanese vërt (verità).
VERTECHI
VERTECCHI
Vertechi, assolutamente rarissimo è tipicamente laziale, probabilmente romano, Vertecchi, decisamente più diffuso, ha un ceppo romano ed uno a Cascia nel perugino, dovrebbero derivare da un soprannome dialettale originato dal termine laziale vertecchio (piccolo cerchio pesante, che si mette in fondo al fuso perchè possa girare filando), termine presente in un sonetto del Belli dal titolo Monziggnor tesoriere: "C'è stato a Rroma a ttempo der vertecchio // Un abbate fijjol d'un rigattiere, // Che ddoppo d'avé ffatto er mozzorecchio // Se trovò de risbarzo Tesoriere. = E ssiccome era fijjo der mestiere, // Vedenno in cassa tant'oraccio vecchio, // Coll'ajjuto de costa der cassiere // Tutta l'aripul¡ ccom'uno specchio. = Ma er Papa ch'era un omo duzzinale, // Pijanno cuella cosa in mal umore, // Lo creò pe ggastigo cardinale. = E accus¡ se pò dd¡ de Monziggnore // Cuello che ddimo noi de fra Ccaviale: // La fesce sporca, e ddiventò ppriore.".
VERTEMATI Specifico del nordmilanese, originario presumibilmente della Valtellina, dove ne esistono tracce almeno dal 1600, deriva dal toponimo Vertemate nel comasco, in uno Sponsionis instrumentum del 1683 a Piuro (SO) si legge: "...al Ronchasso de Bassani ... attachata alla vigna de Novario, sopra la vigna da guipedo delli signori Vertemati...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vertemati da Vertemate in provincia di Como e luogo d'antichissima memoria. E' un toponimo prediale che contiene il nome gallico Vertamos; il suffisso -ate è caratteristico di Lombardia, parte del Piemonte e del Canton Ticino ed indica generalmente una derivazione da nome personale o gentilizio oppure indica una tipica connotazione geologica del territorio.
VERTICALE Quasi unico, sembrerebbe originario del napoletano.
VERTOLA Assolutamente rarissimo, potrebbe avere un ceppo nel napoletano, dovrebbe derivare da una modificazione dialettale del nome Berto.
VERTOLOMO Vertolomo, molto molto raro, ha un ceppo a Sant'Antonio Abate nel napoletano ed uno ad Angri nel salernitano, dovrebbe derivare da un alterazione dialettale betacistica del nome Bartolomeo.
VERTOVA
VERTUA
Vertova è abbastanza raro e sembra specifico del bergamasco, di Treviglio, Vertua è anche lui tipicamente lombardo, del bresciano in particolare, di Chiari, Cologne, Brescia ed Orzinuovi, dovrebbero derivare direttamente o tramite una modifica dialettale bresciana dal toponimo Vertova nel bergamasco.
VERZA Molto raro, dovrebbe essere padovano, potrebbe derivare da un nome di località.
integrazioni fornite da Bruno Fracasso
Esiste un cognome Verza nel comune di Chiampo (Vi) effettivamente poco diffuso. Una radice di questo cognome proviene da San Giovanni Ilarione nel veronese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Verza ha alla base antichi nomi di mestiere e soprannomi formati da 'verza', attraverso nomi di località dove crescono verze, o nomi di mestiere, cioè di chi raccoglie e vende verze, o anche usi figurati, scherzosi e allusivi.
VERZEGNASSI Tipico del Friuli orientale di Trieste, Udine, Ruda (UD) e Monfalcone (GO), sembrerebbe originario di Cervignano del Friuli (UD), dovrebbe derivare dal toponimo Verzegnis (UD), paese nelle vicinanze di Tolmezzo ad indicarne in dialetto friulano l'etnico.
VERZELLONI Verzelloni è tipico dell'area mantovano, reggiana, modenese, di Reggio Emilia, Fabbrico, Cavriago e Correggio nel reggiano e di Campogalliano, Modena e Carpi nel modenese, dovrebbe trattarsi di una forma dialettale, ipocoristica accrescitiva del nome latino Vergelius o della sua forma, modificata dalla parlata germanica, Verzelius.
VERZIAGI Verziagi, estremamente raro, sembrerebbe del pordenonese, potrebbe trattarsi di una forma etnica arcaica del paese di Verzegnis in Carnia, nell'udinese, nelle vicinanze di Tolmezzo.
VERZOBIO Verzobio, assolutamente rarissimo, è specifico del veronese, potrebbe derivare da un nome di località ora scomparso.
VESCE
VESCI
VESCIA
VESCIO
Vesce, molto raro, è tipico del napoletano e del beneventano, parrebbe originario della zona di Calvi e San Giorgio Del Sannio (BN), Vesci ha un ceppo a Lamezia Terme nel catanzarese, Vescia, anch'esso raro, è specifico del Gargano di Peschici (FG), Vescio è molto diffuso a Lamezia Terme, con buone presenze anche a Serrastretta, Gizzeria, Conflenti, Nocera Terinese, e Pianopoli, nel catanzarese, potrebbero derivare da un soprannome legato al vocabolo latino viscilium (tipo di vischio parassita della quercia) o dal nome del fungo vescia, ma molto più probabilmente derivano dal toponimo Vescia, la città principale degli Aurunci, situata ai confini del Lazio con la Campania.
integrazioni fornite da Pierangela Ferraris
la famiglia Vescia è originaria di Ravenna, da dove si trasferì a Forlì intorno al 1600.
VESCERA Vescera è specifico del foggiano, di Vieste in particolare, Vescere, quasi unico, dovrebbe essere una forma alterata del precedente, dovrebbe derivare dal nome della città romana di Vescera, l'attuale Biskra in Algeria situata a circa quattrocento chilometri a sudest di Algeri, probabilmente giunto nel Gargano a seguito dell'invasione vandalica o di quella araba.
VESCHI
VESCO
Veschi è raro, sembra avere un ceppo nel lucchese, uno nell'aretino ed uno nell'anconetano, Vesco ha un nucleo nel torinese ed uno nel veneziano, con ceppi probabilmente non secondari nello spezzino e nel palermitano, derivano da soprannomi legati al vocabolo latino episcopus (vescovo).
VESCOVI
VESCOVO
VISCOPO
VISCOVI
VISCOVO
Vescovi è presente a macchia di leopardo in tutta l'Italia centro settentrionale, Vescovo ha un ceppo veneto, uno nell'alessandrino ed altri forse non secondari nell'anconetano, Viscovi quasi unico, sembrerebbe veneto o friulano, Viscopo, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, Viscovo invece è decisamente di Napoli e del napoletano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o attraverso modificazioni dialettali, da soprannomi legati a rapporti di vario genere, quali dipendenza o vicinanza con un vescovo o anche a caratteristiche fisiche o comportamentali.
VESCOVICH
VISCOVICH
Vescovich, praticamente unico, è del triveneto, probabilmente si tratta di un errore di trascrizione di Viscovich, che è triestino, ha un piccolo ceppo veneziano, ma anch'esso originario di Trieste, si dovrebbe trattare di forme patronimiche slavizzate, dove il suffisso ipocoristico -ich assume valore patronimico, originato dal nome o soprannome del padre dei capostipiti, legato a rapporti di vario genere, quali dipendenza o vicinanza con un vescovo o anche a caratteristiche fisiche o comportamentali che richiamassero, magari anche in modo scherzoso, l'imponenza di un alto prelato.
VESE Vese è un cognome tipicamente salentino, tipico di Brindisi e nel leccese di San Donato Di Lecce e Trepuzzi.
VESENTIN
VESENTINI
Vesentin, quasi unico, è del veronese, e dovrebbe essere una forma corrotta di Vesentini che è oltremodo diffuso nel veronese soprattutto e nel mantovano, dovrebbero derivare da una forma dialettale dell'etnico della città di Vicenza.
VESPA
VESPE
VESPI
VESPO
Vespa è diffuso tra provincia di Roma e dell'Aquila, ha un ceppo nel torinese, uno nel napoletano, uno nella Sicilia meridionale ed uno nel cagliaritano, a Genova e a La Spezia, Vespe, assolutamente rarissimo, potrebbe essere lucano, Vespi, rarissimo, parrebbe della zona tra Romagna e Toscana, Vespo, estremamente raro, sembra del catanese, dovrebbero derivare dal praenomen latino requirerent, excusavit Vespa Terentius, Vespa, di cui abbiamo un esempio nel De Oratore  di Cicerone:"...requirerent, excusavit Vespa Terentius,..." o dalla contrazione del cognomen latino Vespasianus.
VESPASIANI
VESPASIANO
Vespasiani ha un piccolo ceppo a Monte Argentario nel grossetano, ed a Poggibonsi nel senese, un ceppo a San Benedetto del Tronto, Grottammare, Montefiore dell`Aso e Ripatransone nell'ascolano e ad Ancona, un ceppo a Roma ed uno a Pescara e Montesilvano nel pescarese e ad Ocre nell'aquilano, Vespasiano ha un ceppo nel teatino a Celenza sul Trigno, Ortona e San Salvo, ed a Pescara, un ceppo a Casoria nel napoletano ed uno a Cosenza, questi cognomi dovrebbero derivare dal cognomen latino Vespasianus, probabilmente portato dai capostipiti, ricordiamo il celebre imperatore romano Vespasiano reso celebre dalla sua tassa sugli orinatoi.
VESPIGNANI Vespignani parrebbe tipicamente romagnolo, con un ceppo a Faenza (RA), Forlì, Bologna, Bagnacavallo (RA), Castrocaro Terme e Terra del Sole e Riolo Terme (RA), presenta anche un piccolo ceppo fiorentino che potrebbe prendere il nome da Colle di Vespignano luogo natale di Giotto, mentre il ceppo romagnolo dovrebbe derivare dal toponiumo Vespignano (RA) tra Brisighella di Faenza e Riolo.
VESPUCCI Estremamente raro è originario di Peretola (FI), deriva da nomi medioevali come Vespino o Vespuccio, la famiglia Vespucci, il casato del famoso navigatore Amerigo, si trasferisce a Firenze da Peretola agli inizi del 1300.
VESSECCHIA
VESSICCHIO
VISICCHIO
VISSICCHIO
Vessecchia, molto raro, è tipicamente campano di Circello nel beneventano, Vessicchio è campano, con un piccolo ceppo ad Agropoli nel salernitano, Visicchio è tipicamente pugliese, di Bari e Ruvo di Puglia nel barese, Vissicchio ha qualche presenza in Campania ed in Puglia, con un piccolo ceppo in Calabria a Pizzo nel vibonese ed a Crotone, dovrebbero tutti derivare da soprannomi dialettali originati dal termine dialettale meridionale vessecchia o vessicchio (vescichetta), o a sottolineare una particolarità dell'aspetto fisico dei capostipiti, o loro difetti comportamentali.
VESSELLA
VESSELLI
Vessella ha un ceppo laziale nel frusinate a Roccasecca e Pontecorvo, nel latinense a Monte San Biagio e Fondi, a Roma ed a Corchiano nel viterbese, ed un ceppo nel casertano a Pietravairano ed Alife, Vesselli, quasi unico, sembrerebbe del romano, potrebbero essere di origini francesi e derivare dal nome e cognome francese Vesselle, derivato a sua volta dal termine vesselle (vaso), forse attribuito a capostipiti che producessero vasi.
VESTA Vesta, assolutamente rarissimo, sembrerebbe di origini campane, dovrebbe trattarsi di un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello, molto meno probabile il riferimento al fatto che il capostipite provenisse da una zona dove si fosse trovato un antico tempio di Vesta, la dea romana del focolare domestico, figlia di Saturno e di Opi e sorella di Giove.
VESTALE
VESTALI
Vestale, assolutamente rarissimo, sembrerebbe di origini campane, Vestali, altrettanto raro, sembrerebbe invece veneto dell'area veronese, vicentina e padovana, dovrebbe trattarsi di cognomi di fantasia attribuiti a dei trovatelli.
VESTRALI Vestrali è unico, si dovrebbe trattare di un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello.
VESUVIO Vesuvio, abbastanza raro, è specifico del napoletano, alla possibile origine del capostipite dall'area vesuviana, si può affiancare l'ipotesi possa trattarsi di un cognome attribuito da funzionari borbonici ad un trovatello particolarmente vivace.
VETRANI
VETRANO
Vetrani, estremamente raro, è dell'area che comprende Lazio, Campania, Lucania e Puglia, Vetrano ha un ceppo a Roma, Anzio (RM) ed Aprilia (LT), un ceppo nel napoletano a Napoli, Camposano, Cicciano, Roccarainola e Cardito, uno nell'avellinese a Sperone, Baiano ed Avella ed uno nel casertano a Teano e Caserta, in Basilicata ha un ceppo a Spinoso nel potentino, in Calabria a Guardavalle nel catanzarese ed a Crotone, in Puglia nel Salento a Veglie e Leverano nel leccese, a Palagianello nel tarentino ed a San Pancrazio Salentino nel brindisino, in Sicilia ha un ceppo a Palermo e Bisacquino nel palermitano, a Menfi, Caltabellotta, Agrigento e Sciacca nell'agrigentino ed a Catania e Siracusa, l'origine di questo cognome dovrebbe essere toponomastica, da toponimi come Avetrana (TA), Castelvetrano (TP), Vetrano (MT) o dall'etnico di paesi che anticamente avessere la radice vetere o veteres nel loro nome come Vietri di Potenza bel potentino, Vietri sul Mare nel Salernitano, Castelvetere in Val Fortore nel beneventano o Castelvetere sul Calore nell'avellinese, Cuccaro Vetere nel salernitano e così molti altri.
VETRI
VETRO
Vetri è tipicamente siciliano, con un ceppo principale ad Enna, e con presenze significative anche a Valguarnera Caropepe nell'ennese, a Catania e Palermo, Vetro, sempre siciliano, ha un ceppo molto grande a Favara nell'agrigentino e, sempre nell'agrigentino ad Agrigento, Porto Empedocle e Palma di Montichiaro, con un ceppo anche a Palermo, dovrebbero derivare dal nome gentilizio latino Vetrius o Vettrius, non è però improbabile anche la possibilità, data l'area di diffusione soprattutto del secondo, che si tratti di un'italianizzazione del nome albanese Veton.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vetri è cognome siciliano derivato dal cognome Vetere, dal latino 'vetus/veteris' = vecchio. Caracausi II 1702.
VETRONE
VETRONI
VITRONE
VITRONI
Vetrone è tipico del beneventano, di Benevento, Foglianise, Cautano e Pesco Sannita, con un ceppo anche a Napoli, Vetroni, quasi unico, è sempre campano, Vitrone è tipico di Napoli e di Caserta, Vitroni, quasi unico, sembrerebbe del frusinate, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vetrone o Vitrone, di cui abbiamo un esempio d'uso in un testo del 1384: "..Primo mandatur. Item processus contra prelatos et canonicos ecclesie Wyssegra densis dicta autoritate apostolica datus domino Vitrone duntaxat excluso contra ..".
VETTORE
VETTORI
Vettore è tipicamente veneto, particolarmente diffuso a Padova e nel padovano, Vettori, oltre al ceppo veneto, si estende anche nel trentino a Rovereto, Trento e Mori, ha un ceppo nel parmense, ed in Toscana, nel fiorentino e nel pistoiese in particolare, e nel Lazio, tra viterbese e romano, dovrebbero derivare da distorsioni del nome Vittorio, attribuibile ovviamente al capostipite.
integrazioni fornite da Tibère Gheno (France)
Fra i vari ceppi dei Vettori , c'è ne uno a San Nazario (VI) che proviene dalla Valsugana e il cui trasferimento risale al 1600.
VETTRICI
VITRICI
Vettrici è praticamente unico, si tratta di un cognome attribuito ad un trovatello intorno al 1900 nella forma Vitrici e quindi divenuto Vettrici a causa di errate trascrizioni anagrafiche.
VETTURINI
VETTURINO
Vetturini ha un ceppo nel perugino, a Foligno e Bastia, a Terni, ed a Roma, Vetturino è unico, la prima ipotesi è che possano derivare da un soprannome indicante il mestiere dei capostipiti, ma riteniamo l'ipotesi poco probabile, molto più probabilmente derivano da un'alterazione del cognome Venturini, derivato dall'ipocoristico aferetico del nome medioevale Bonaventura (vedi VENTURA), con eliminazione della lettera -n- e raddoppio della consonante successiva -t-, fenomeno abbastanza comune nel dialetto laziale.
VEZIO
VEZZI
VEZZIO
VEZZO
Vezio, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere un ceppo campano ed uno nel catanzarese a Lamezia Terme, Vezzi ha un ceppo toscano ad Empoli e Firenze nel fiorentino ed a Castelfranco di Sotto e San Miniato nel pisano, ed un ceppo a Napoli e Torre Annunziata nel napoletano, Vezzio, molto molto raro, è friulano dell'udinese, di Buia in particolare, Vezzo, anch'esso molto raro, è specifico di Napoli e di Marano di Napoli, dovrebbero tutti derivare dal nome latino Vetius, ricordiamo con questo nome Gaius Vetius Aquilinus Iovencus che riscrisse il  Vangelo di Matteo in esametri tentando di trasformarlo in un poema epico.
VEZZA Molto raro dovrebbe essere della zona di confine tra Lazio e Campania, potrebbe derivare dal nome medioevale di origine longobarda Vezia o Veza, ma più probabilmente deriva da un toponimo come Seravezza (LU) come potrebbe pure essere legata ad un nome di località (vedi ad Es. il torrente Vezza in Versilia)  nel 1600abbiamo tracce di questo cognome in Calabria.a Rossano (CS), dove si menziona l'abbate Giacomo Vezza che presiede l'abbazia di S. Giovanni Calabita nella diocesi di Rossano.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Il cognome Vezza del nord Italia potrebbe derivare anche dal nome di due comuni Vezza d'Oglio (BS) e Vezza d'Alba (CN).
VEZZALI Vezzali è tipicamente emiliano, del modenese in particolare, di Vignola, Modena, Carpi, Spilamberto e Savignano sul Panaro, del reggiano, a Reggio Emilia, Correggio e Rio Saliceto, di Bologna e di Copparo e Ferrara nel ferrarese, dovrebbe derivare da un nome di località riferibile alla Gens Vettia o Vezzia, un non meglio identificabile ager vezzalis, troviamo tracce di questa cognominizzazione fin dalla seconda metà del 1200 con un Angelus de Vezzalis che consegna una "cedola" al notaio Lucas domini Johannis Baccani, in un atto del 1334 a Brescello nel reggiano si trova una famiglia Vezzali piccola proprietaria terriera.
VEZZANI Tipico emiliano e delle province di Pistoia e Prato, potrebbe derivare dal nome di un toponimo come Vezzano (PR) o Vezzano sul Crostolo (RE), come è pure possibile una derivazione dal cognomen latino Vetius.
VEZZARI
VEZZARO
Vezzari, molto raro, è specifico del veronese, Vezzaro è tipico del vicentino, con un ceppo probabilmente secondario nel varesotto, potrebbe derivare da soprannomi originati dal vocabolo dialettale avèsh (abete), ma è pure possibile una derivazione dal toponimo Vezza d'Oglio (BS).
VEZZELLI Vezzelli è tipicamente modenese, dovrebbe derivare da un ipocoristico del nome longobardo Veza o del nome latino Vetius, la cui pronuncia era Vezius, di cui abbiamo un esempio in epoca classica: "...Vetius Heliogabalus: milites Caesaris, non accipere, sed dare salutem assuerus...", o anche da un diminutivo dell'aferesi dell'etnico helvetius (proveniente dall'Helvetia, l'attuale Svizzera).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vezzelli è un cognome modenese. Nell'elenco telefonico di Modena vi sono almeno cinquanta occorrenze. Muove dal personale latino Vettius, che ha originato anche diversi toponimi, poiché in epoca romana la 'gens Vettia' era una delle più famose e ramificate. Uno dei più prestigiosi sarcofagi di tale 'gens' è per l'appunto conservato nel Museo Lapidario Romano di Modena. Un altro piccolo ceppo di tale cognome è ligure e anche per esso è presumibile la stessa derivazione.
VEZZOLI
VEZZULI
VEZZULLI
Vezzoli è tipicamente lombardo, del milanese, bergamasco e bresciano in particolare, con un ceppo anche nel veronese, Vezzuli, molto raro, specifico di Milano, dovrebbe essere dovuto ad una diversa trascrizione del cognome Vezzulli, che ha un ceppo nel lodigiano a San Rocco al Porto ed a Milano ed uno a Piacenza, potrebbe trattarsi di forme etniche arcaiche, anche dialettali, del toponimo Vezza d'Oglio (BS) o del toponimo Vezia nell'attuale Canton Ticino, ma è anche possibile una derivazione da un ipocoristico dialettale del nome longobardo Veza o Vezia.
VEZZONI Ha un nucleo importante nel cremonese nella zona tra  Rivarolo Del Re (CR) e Casalmaggiore ed un ceppo, probabilmente non secondario, nel lucchese, potrebbe derivare dal nome medioevale di origine longobarda Vezia o Veza, il ceppo toscano probabilmente deriva dal  toponimo Seravezza (LU) ma potrebbe anche essere connesso con il torrente Vezza in Versilia.
VEZZOSI Sembrerebbe specifico fiorentino, con un possibile ceppo secondario nel reggiano, dovrebbe derivare da un soprannome.
VHO
VHO'
VO
VO'
Vho, assolutamente rarissimo, è specifico della provincia cremonese, Vhò, quasi unico, è del sudmilanese, Vò e Vo, estremamente rari, dovrebbero essere forme alterate del primo, dovrebbero comunque tutti derivare dal nome del paese Vhò di Tortona nell'alessandrino, probabile luogo d'origine delle famiglie.
VIADANA Molto raro probabilmente originario del mantovano, dovrebbe derivare dal toponimo Viadana (MN), che deriva a sua volta dal cognomen latino Vitellius.
VIAGGI
VIAREGGIO
Viaggi ha un ceppo tra spezzino e carrarese, a La Spezia e Carrara, ed un piccolo ceppo nel bolognese, a Castenaso e Bentivoglio, potrebbe derivare da una forma aferetica derivata dal toponimo Buonviaggio nello spezzino, o dal nome di altre località simili.
VIALARDI Estremamente raro è tipico del biellese, deriva dal nome medioevale longobardo Widalhard (Guidolardo), di cui abbiamo traccia nel 1100 con Guidalardo feudatario di Verrone (BI), un principio di cognominizzazione lo troviamo nel 1128: "...obiit Maifredus Wercius de Vialardo nobilis et strenuus miles...".
VIALE
VIALI
VIALLI
Viale è molto diffuso in Piemonte, Liguria, Lombardia occidentale ed in Veneto, Viali decisamente meno comune, ha un ceppo nel veronese, uno nel ferrarese, ed uno, il più importante a Terni e nel ternano, Vialli, estremamente raro, ha presenze sporadiche in Lombardia ed in trentino, questi cognomi dovrebbero tutti derivare dalla contrazione del nome Vitale, probabilmente portato dai capostipiti, da Vitale per sincope della consonante -t- si arriva appunto a Viale.
VIANA Viana è specifico del vercellese e del biellese, di Candelo nel biellese in particolare, si potrebbe ipotizzare trattarsi di un matronimico, cioè che derivi dall'aferesi del nome Viviana portato dalla capostipite, ma è pure possibile una derivazione dal nome dell'area del lago Viana o del torrente omonimo, tracce di questa cognominizzazione le troviamo ad Arboerio nel vercellese agli inizi del 1600 con i  i maestri Pietro e Gio. Battista de Viana di Campertogno (VC) abili costruttori della chiesa di San Quirico e Giulitta di Arboerio.
VIANELLA
VIANELLI
VIANELLO
VIANI
Vianella è praticamente unico, Vianelli ha un ceppo nel bresciano in particolare a Cazzago San Martino, Provaglio d'Iseo e Paderno Franciacorta, ed uno nel veneziano a Chioggia e Venezia, Vianello è specifico veneto, in particolare veneziano, Viani ha un forte nucleo in Emilia, con un possibile ceppo nel bresciano ed uno in Toscana, dovrebbero derivare dall'aferesi del nome medioevale Viviano, di quest'uso abbiamo un esempio a Venezia dove opera dal 1587 al 1620 il nodaro Vianello Baldissera, tracce di queste cognominizzazioni nel veneziano le troviamo ad esempio in uno scritto del dicembre 1671: "..utcunqve primo obtutu suspectas vanitatis, semper spernendas. Petrus Eremita in Concilio Claromontano Europam inflammavit ad bellum sacrum, qvam prudenter non dicam. Hieronymi Vianelli hominis Itali consiliis debent Hispani Oranum et Marzaqvibir, seu Portum magnum, et caeterorum in Africa progressuum fundamenta. Nihil notissimos orbis amplificatores, Columbum; Vesputium et Magellanum memorabo...".
VIANO Tipico del torinese e cuneese, dovrebbe derivare da toponimi come Viano (AT), antico nome di Vigliano d 'Asti, ma è pure possibile che in alcuni casi derivi dall'aferesi di nomi come Flaviano od Ottaviano, traccia di questa cognominizzazione la troviamo agli inizi del 1500 nel basso Veneto: "...et Bartolomeus Vianus iam in exercitu Venetorum imperator generalis electus Veronam versus castra ducere nunciatur...".
VIAPIANA
VIAPIANO
VIAPPIANI
Viapiana ha un ceppo tra mantovano e veronese, uno ad Oria nel brindisino ed uno a Catanzaro e nel catanzarese, Viapiano è tipicamente pugliese, di Cassano delle Murge nel barese e di Taranto, Viappiani è emiliano, di Reggio Emilia, Bibbiano, Castelnovo ne' Monti e Montecchio Emilia nel reggiano e di Parma, dovrebbero derivare da alterazioni del nome medioevale Vulpianus, di cui abbiamo un esempio d'uso in questo scritto medioevale: "..Praesidis nomen est generale, eo quod omnes provintias regentes praesides appellantur". Insanis, immo magis conclamata est insania, etsi Vulpianus te sanare conaretur. Nam praesides provinciarum idem erant qui procuratores, nostrorumque testimonio comprobabo..", nome che significa furbo (come una volpe), astuto, ma in qualche caso potrebbero anche derivare da toponimi come Via Piana presenti ad esempio nel teatino, nel forlivese, Villapiana nel cosentino.
VIAREGGI
VIAREGGIO
Viareggi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del pistoiese, Viareggio è quasi unico, dovrebbero derivare dal toponimo lucchese di Viareggio.
VIARENGHI
VIARENGO
Viarenghi, molto molto raro, è tipico del pavese, Viarengo, tipico dell'astigiano, ha presenze significative anche nell'alessandrino e nel genovese, si dovrebbe trattare di forme etniche arcaiche del comune di Viaris o Viarix, nell'astigiano, quello che attualmente si chiama Viarigi, e che nel 1630 e 1635, a seguito di ua terribile peste, ridusse drasticamente il numero degli abitanti, molti per morte, altri perchè fuggiti nel vicino alessandrino e nel genovese.
VIARIGI Viarigi, molto molto raro, è dell'astigiano e del torinese, dovrebbe derivare dal toponimo astigiano Viarigi, tracce di un casato nobile Viarizii si hanno con Guglielmo di Montemagno Marchese Viarizii nel XII° secolo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viarigi è un raro cognome piemontese dal toponimo Viarigi (AT). Deriva da "vicus Arigis" dal nome personale germanico Harigis, Harichis, con la radice 'hari' = esercito.
VIARISIO Viarisio, molto molto raro, è tipico del torinese, dovrebbe derivare dall'etnico medioevale del toponimo astigiano Viarigi, che nel XII°/XIII° secolo veniva chiamato Viarixius o Viarizius, si deve comunque considerare la possibilità che il cognome derivi dal nome germanico Vidaris latinizzato in Vidarisius e quindi in Viarisius.
VIASSOLO Viassolo, assolutamente rarissimo, è della provincia di Savona, di origini etimologiche oscure.
VIATORE
VIATORI
Viatore, molto molto raro, ha qualche presenza nell'imperiese ed un piccolissimo ceppo a Bari, Viatori, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico della Venezia Giulia, dovrebbero derivare dal nome medioevale italiano Viator, ricordiamo Sanctus Viator, Vescovo di Bergamo dal 343 al 370, anno della sua morte.
VIAVATTENE Viavattene, assolutamente rarissimo, sembrerebbe di origini siciliane, potrebbe trattarsi di un nome attribuito ad un figlio indesiderato, forse in quanto considerato frutto del demonio, ma la cosa più probabile è che possa trattarsi di un cognome di fantasia attribuito da un funzionario borbonico ad un fanciullo abbandonato con un carattere particolarmente pestifero.
VIBI
VIVI
Vibi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del perugino, Vivi è decisamente emiliano del modenese, di Maranello, Sassuolo, Fiorano Modenese, Modena, Serramazzoni e Pavullo nel Frignano, questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o attraverso una modificazione betacistica, dal nomen latino Vibius, personale della Gens Vibia.
VICARI
VICARIO
Vicari ha un nucleo principale in Sicilia, con epicentro nel palermitano ed uno in provincia di Roma, dovrebbe derivare dal toponimo Vicari (PA) e Vicarello (Roma), Vicario ha un nucleo nel varesotto, con ceppi nell'udinese, in provincia di Roma, nel casertano e nel messinese, dovrebbe derivare dal termine medioevale vicarius (funzionario esecutivo) cioè demandato dall'autorità alla gestione di un certo potere.
VICECONTE
VICECONTI
VICICONTE
Viceconte è molto diffuso nella zona che comprende il salernitano, il potentino, in particolare Francavilla in Sinni, Lauria, Lagonegro, Latronico ed Episcopia, il materano ed il cosentino a Castrovillari ed Altomonte, Viceconti è diffusissimo a Lauria nel potentino ed a Nemoli sempre nel potentino, Viciconte è decisamente meridionale, dell'area salernitana e cosentina, si dovrebbe trattare di forme arcaiche originate dal vocabolo medioevale vice comes (visconte), in alcuni, rari, casi è un'effettiva attestazione di nobiltà, più frequentemente è legato invece ad una qual relazione con una famiglia vicecomitale, in qualità di servitori o di soldati al suo servizio. (vedi VISCONTI)
VICENTIN
VICENTINI
VISENTIN
VISENTINI
Specifici veneti, derivano dall'etnico del toponimo Vicenza, sia nella comune forma italiana che in quella dialettale veneta.
VICEDOMINE
VICEDOMINI
VICEDOMINO
VICIDOMINI
VISDOMINI
Vicedomine, assolutamente rarissimo, è campano, Vicedomini è ben diffuso nel napoletano e nel salernitano, Vicedomino è praticamente unico, Vicidomini è il più diffuso ed è specifico del napoletano e del salernitano, Visdomini, estremamente raro parrebbe ligure, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dal fatto di essere il capostipite un alto funzionario medioevale, cioè un vero e proprio aiutante del feudatario o del Vescovo, con il termine visdominus si individuava normalmente l'ufficiale laico comandante degli armati, che agiva per conto del vescovo e che, in alcuni casi ,era anche un magistrato, il vocabolo deriva dal tardo latino vicedominus (colui che sostituisce il signore feudale, il suo bracciodestro), di questo titolo abbiamo un esempio in questo scritto di epoca medioevale dell'anno 768: "...Sed et Vicedominus, dictus qundam Massiliensis Iudex, qui sub Patricio provinciae ius dicebat, sic ut ab eo ad Patricium provocatio esset, Guesnaius...".
VICELLI
VIECELI
VIECELLI
VIECILI
Vieceli è specifico di Fonzaso nel bellunese, di Santa Giustina e di San Gregorio nelle Alpi, sempre nel bellunese, Viecelli, quasi unico, potrebbe essersi originato da un errore di trascrizione del precedente, così come l'assolutamente rarissimo Vicelli, o il praticamente unico Viecili, Vieceli potrebbe derivare dal termine ladino arcaico viec (brocca o boccale di rame), forse ad indicare che il mestiere dei capostipiti fosse quello di cantinieri.
VICHI
VICO
Vichi sembra tipico dell'area che comprende la Romagna, le Marche settentrionali e la Toscana, Vico sembra avere un nucleo importante tra torinese cuneese e savonese, uno nell'anconetano ed uno nel cosentino, alcuni potrebbero derivare dai tanti toponimi contenenti la radice Vico (villaggio), molti altri dovrebbero derivare dal nome medioevale Vicus a sua volta derivato dall'aferesi di nomi come Ludovicus o Ollovicus. Personaggio famoso è stato il filosofo e storico napoletano Gian Battista Vico (1668 - 1744). (vedi De Vico)
VICINANZA Tipico di Salerno e del salernitano.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
tipico delle colline di Giovi che sovrastano la città di Salerno: da ricerche d'archivio sembrerebbe essersi formato in epoca medievale per denominare nei censimenti tutti i coloni agricoltori che occuparono i vici di questi luoghi (Vicinanza proverrebbe da Vicini, ovvero abitanti dei Vici, dei villaggi, delle contrade).Ancora oggi il 90% degli abitanti delle contrade giovesi ha il cognome Vicinanza; anche una santa, nativa del luogo, aveva questo cognome: Santa Maria de'Vicinantia. E' ancora da aggiungere che un toponimo di una zona di Giovi è Casa Vicinanza (dal cognome della famiglia colonica che vi abitava) e un personaggio illustre della storia di Salerno fu Giacinto Vicinanza, valoroso combattente del Secondo Conflitto Mondiale. Una famiglia de' Vicinantia, forse un altro ceppo ormai estintosi (non ho riscontrato legami fra questo ceppo e quello di Giovi) fu facoltosa a Montecorvino Rovella (Sa).
VICINELLI
VICINI
Vicinelli è caratteristico di Bologna, Vicini si distribuisce lungo la via Emilia, da Rimini fino a Milano, derivano, direttamente o tramite ipocoristici, da un soprannome legato al vocabolo vicino (prossimo o perchè nelle vicinanze, o per affinità), potrebbe in qualche caso derivare dall'aferesi di cognomi come Bonvicini, in molti casi può definire il fatto di essere abitanti di un villaggio da vicus: "...Vicus, ut praedictum est, ipsae habitationes urbis sunt; unde et Vicini dicti....", come si legge nel De aedificiis et agris Isidori Hispalensis Episcopi.
VICOMANNI Vicomanni, assolutamente rarissimo, sembrerebbe romano, si dovrebbe trattare di una forma molto antica usata per indicare un abitante di Vico, nome di paese molto diffuso in Italia, ricordiamo ad esempio nel frusinate Vico nel Lazio o Vico di Gallinaro e così altri, non trascuriamo inoltre che con il termine mann di origine germanica si intende l'uomo, l'abitante quindi il termine potrebbe essere anche utilizzato per indicare persone provenienti da un non meglio identificato villaggio per differenziarle dai cittadini romani.
VIDA
VIDI
VIDO
Vida ha un piccolo ceppo a Lodi e Codogno nel lodigiano, a Porto Mantovano e Sabbioneta nel mantovano ed uno più consistente in Friuli Venezia Giulia, ad Udine, Gorizia e Trieste, Vidi ha un ceppo a Pinzolo in Trentino ed uno piccolo ad Afragola nel napoletano, Vido è decisamente veneto, del veneziano soprattutto, ma anche del padovano e trevigiano, dovrebbero derivare dal nome medioevale germanico Wida o Wido, del cui uso abbiamo un esempio in una Carta venditionis dell'anno 1104 a Comabbio nel varesotto: ".. Constat me Otonem filium quondam Arderici, de loco Comabio, qui profesus sum legem vivere Longobardorum, acepise sicuti et in presencia testium manifestus sum quod accepi a vobis Petro et Wido germanis, filii quondam Mi  magistri de Sancto Sepulchro, argentum denarios bonos solidos tres, finito precio, sicuti inter nos convenit, pro mea porcione quod tercia pars de pecia una de campo et silva cum area sua insimul tenente, iuris mei, quem habere visus sum in loco et fundo Comabio ..".
VIDALI Parrebbe avere due ceppi, nel sudmilanese e nella costa veneta da Trieste al rovigoto, deriva dal cognomen latino Vitalis.
VIDILI Vidili è tipico dell'oristanese, di Oristano, Paulilatino, Bonarcado e Bosa, con un ceppo anche a Sassari. (vedi il cognome IDILE)
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VIDILI: bidìle/i; su idìle/i = pozza d'acqua, acquitrino, luogo paludoso, ma anche sorgente, sinonimo di sciòffa, buludrau, baulodru. Sos bidileddos = località del Gennargentu. La parola è di etimologia incerta. Il Wagner suggerisce il basco itìl, che però significa mare, ma concorda nella forma e nel significato. Altri studiosi fanno riferimento al toponimo Gitil, presente anche come cognome nei condaghi di San Pietro di Silki, CSPS, XI°, XIII° secolo e di San Nicola di Trullas, CSNT XI°, XIII° secolo. Gitil è il nome inoltre di un villaggio abbandonato, non ben identificato, secondo alcuni ubicato in territorio di Mulargia. Sulla derivazione di bidìli da Gitil non è d'accordo il Wagner, che oltre alla voce del basco itìl suggerisce la voce latino bibit -ile (liberamente> luogo dove si beve) foneticamente accettabile. Il cognome è presente nei documenti medioevali. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figura Bidili Nicolao - de Bosa ** Bosa: omnibus civibus et habitatoribus civitatis Bose.nisi pastores.congregatis intus Ecclesiam Beate Marie Virginis .die XV Januarii 1388. De Gitil è invece presente nei su indicati Condaghi. Nel CSPS figurano : Gitil (de) Dericcor, 85°; Gitil (de) Gosantine, testis, 93°; Gitil Bosovekesu, testis, 93°. Nel CSNT sono presenti: de Gitil Comita ( 43); de Gitil Furata (162/220); de Gitil Gunnari ( 248/277/280/294/300), armentariu de sigillu (preposto all'amministrazione del patrimonio fiscale); de Gitil Helene, moglie di Petru de Nurki (180). Attualmente il cognome Vidili è presente in 80 Comuni italiani, di cui 43 in Sardegna: Oristano 65, Paulilatino 65, Sassari 44, etc.
VIDMAR Vidmar è specifico di Trieste dovrebbe derivare dal nome slavo di origine nordica Vadmar (Vademaro o Vadimiro).
VIDON
VIDONI
Entrambi friulani, Vidon è rarissimo, Vidoni è specifico della zona di Udine, Forgaria Nel Friuli e Tarcento, ma è presente anche a Trieste, derivano da modificazioni dialettali del nome Vito, o del nome Guido nella forma germanica Wido, di quest'uso abbiamo un esempio in una charta venditionis del 1285 a Pirano, allora parte della Repubblica Veneta, ora in Slovenia: "...Ibique Vidonus filius Leonardi Nise per se suosque herides ab odie in antea dedit, vendidit atque tradidit Iohane Bono vino et suis heridibus medietatem vnius furnum et peciam vnam terre....".
VIDOTTI
VIDOTTO
Vidotti, molto molto raro, tipico dell'udinese, sembra specifico di Pagnacco, Vidotto è ben diffuso nel Veneto, particolarmente nel trevisano, a ponte di Piave, Trevignano, Gaiarine, Chiarano, Povegliano, Treviso, Cimadolmo e San Polo di Piave, e nel veneziano, a Iesolo, Caorle, San Donà di Piave, Santo Stino di Livenza ed Eraclea, dovrebbero derivare da ipocoristici del nome Guido nella forma originale germanica Wido.
VIEL Viel è decisamente veneto, in particolare del bellunese, di Ponte nelle Alpi e di Belluno, con presenze significative anche in Friuli, soprattutto nella provincia di Pordenone, potrebbe derivare dal termine cimbro wel (sbagliato), assolutamente molto poco probabile una derivazione dal termine tedesco viel (molto) che si pronuncia fil.
VIERI
VIERO
Vieri è abbastanza raro è tipico fiorentino, Viero sembra avere un nucleo vicentino ed uno nel varesotto, dovrebbero derivare dall'aferesi del nome medioevale Oliverius, tracce di questo uso le troviamo a Firenze nel 1400, in un atto conservato nell'archivio di Santa Maria del Fiore si legge:"Operarii suprascripti insimul ut et ubi supra congregati... ...Vierius Guidi soldos quindecim..."
integrazionie fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
cognome regionale toscano, fuori dalla regione, presente praticamente solo a Roma. Al momento è forse uno dei cognomi italiani più conosciuti nel mondo grazie al calciatore Bobo Vieri. Ma anche un altro calciatore con lo stesso nome è stato popolare, Lido Vieri.
integrazionie fornite da Roberto Quaranta
Cristian Vieri è figlio di un famoso calciatore ma non di Lido, bensì di Roberto (detto anche Bob), mezzapunta, che ha militato nelle fila di Sampdoria, Fiorentina, Juventus, Roma e Bologna.
VIETRI Tipico campano della zona che comprende avellinese e salernitano, dovrebbe derivare dal toponimo Vietri sul Mare (SA).
VIEZZI
VIEZZOLI
Viezzi, è specifico dell'udinese, di Majano, Udine, Fiumicello, Colloredo di Monte Albano e Rive d'Arcano, e di Trieste, Viezzoli è specifico di Trieste, dove è molto diffuso e di Muggia, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica da un'alterazione dialettale del nome latino Vetius (vedi VEZIO) i Viezzi o Vezzi, originari della Carnia, furono annoverati fra i patrizi Veneti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viézzoli è cognome triestino. La grafia Viezoli del 1521 passata poi a Viezzoli nel 1593, si è imposta in quest'ultima forma solo alla fine del '700 e come tale prosegue tuttora. Va inoltre chiarito che in area italiana Viezzoli è cognome esclusivo di Pirano e oggi, oltreché a Trieste e provincia, esso continua specie nel Monfalconese e nel Goriziano e nelle due metropoli italiane di Milano e Roma, nonché in altre località come Grado, Venezia, Padova, Verona, Genova, Firenze, Rimini e Colle Marino di Ancona (ove invece di Viézzoli o Vièzzoli viene pronunciato Viezzòli). Il cognome piranese Viezzoli ha per base il nome di origine germanica Wezelo/Vezelo o Wecelo/Vecelo (presente a Parenzo nel 1014), passato a Vezolo, derivato attraverso i vari adattamenti latini medioevali dal personale germanico Wetzel abbreviato di Werner. M. Bonifacio, Cognomi triestini, p. 274.
VIGANEGO Viganego, molto molto raro, sembrerebbe tipico di Genova, dovrebbe derivare dal nome della frazione di Bargagli, chiamata appunto Viganego, situata su di una collina a oriente ad una quindicina di chilometri da Genova, collina da dove probabilmente proveniva il capostipite.
VIGANI
VIGANO
VIGANO'
Vigano e Viganò sono tipici della zona che comprende le province di Milano, Varese, Como, Lecco e Bergamo, derivano dal toponimo Viganò nel lecchese o Vigano S. Martino nel bergamasco da cui derivano quasi sicuramente i Vigani.  Traccia di questa cognominizzazione la troviamo nel 1600 in Svizzera con Joannes Franciscus: Vigani, autore tra l'altro della Appendix processuum chymicorum.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viganò deriva dalla località di Viganò (LC). Il toponimo è assai antico - si tratta infatti, in origine, di un genitivo plurale latino 'vicanorum' (cioè dei vicani, gli abitanti del vicus), in sintesi la comunità rurale medievale già presente in epoca romana e preromana. Dunque una 'terra vicanorum' cioè una terra posseduta da tutti gli abitanti del vicus. Nel tempo il toponimo assume la forma di Vicanore, Viganore e, infine, Viganò.
VIGEVANI
VIGEVANO
Vigevani è tipico dell'area che comprende il milanese, il pavese, il piacentino ed il parmense, con massima concentrazione a Milano, a Monza ed a Piacenza, Vigevano, molto più raro, è tipico di Milano, si tratta di tipici cognomi ebraici originati dal nome della città pavese di Vigevano.
VIGGIANI
VIGGIANO
Viggiani sembra specifico del materano e potentino, Viggiano ha un ceppo nel potentino, ma è presente in tutto l'arco da Caserta a Matera e nel foggiano, derivano dal toponimo Viggiano (PZ), a sua volta derivato dal cognomen latino Vigianus, tracce di questo nome si trovano a Firenze dove nel 1365 il podestà si chiama Vigianus Andree de Monticlo o a Napoli nel 1662 con il medico e filosofo Vigiano autore tra l'altro del Sanitatis prodromus vitae nuncius rurales lucubrationes pestilentiae tempore.
VIGHETTI
VIGHETTO
VIGHI
VIGO
VIGON
VIGONE
VIGONI
VIGOTTI
Vighetti è specifico di Bussoleno nel torinese, Vighetto, molto molto raro, è piemontese del torinese anch'esso, di Bussoleno ed Almese, Vighi ha due ceppi, nel mantovano e parmense e nel milanese, Vigo ha un nucleo genovese antecedente alla migrazione dei genovesi in Sardegna, uno nel milanese e pavese ed uno nel vicentino, ma potrebbe essercene uno anche nel torinese, Vigon, molto raro, è specifico di Fenis (AO), Vigone è del torinese, Vigoni è del pavese e milanese, Vigotti è specifico del sudmilanese e lodigiano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche o accrescitive, da una modificazione del termine latino vicus (villaggio) e stanno ad indicare la provenienza da un villaggio in contrapposizione a quella dalla campagna, in alcuni casi, può anche discendere da uno dei tanti toponimi contenenti la radice Vico o Vigo, ma è pure possibile una derivazione dall'aferesi del nome Ludovigo (Ludovico). Tracce del cognome si hanno già nel 1512, quando il comandante delle truppe veneziane antagoniste degli svizzeri, così scrive: "... In questo mexe, per deliberation dil Consejo di X, so mandato ducati 2000 a donar al cardinal sguizaro, el qual non li volse aceptar, imo lo disse a Vigo di Campo San Piero. Etiam, sono mandati a donar alcuni rasi a li capitani sguizari et tratato con loro di tuorli a provision, maxime con domino Jacobo Stafer. Etiam, so preso di donar Caravazo al cardinal sguizaro si ne deva le terre nostre.... " e anche: "...come il cardinal fa maloficio; e zercha darge le terre nostre, mostra non aver auto letere di Roma di questo. Poi dice fa a nostro proposito a non l'aver adesso Milan; e altre terre pagino li taioni dati etc., ut in litteris. E' da saper, per il Consejo di X fo mandato a donar ducati 2000 a dito cardinal, et cussì il provedador ge li mandò e lui non li volse, dicendo non vol sguizari sapi, e lo dise a Vigo da Campo San Piero, ch'è lì in campo per nome dil marchexe di Mantoa, dicendo la Signoria crede con darmi ducati 2000 far li dagi ste terre...".
VIGILANTE
VIGILANTI
VIGILE
VIGILI
VIGLIANTE
VIGLIANTI
Vigilante ha un piccolo ceppo a Roma e nel latinense a Fondi e Sperlonga, un piccolo ceppo a Pescara, uno a Termoli nel campobassano, uno a Napoli e Portici nel napoletano, a Salerno e nell'avellinese a Solofra, Avellino, Ariano Irpino e Nusco, uno a Foggia, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, San Severo, San Nicandro Garganico e Torremaggiore nel foggiano ed a Spinazzola nel barese, uno a Potenza ed uno nel cosentino a Corigliano Calabro e San Basile, Vigilanti, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad errate trascrizioni del precedente, Vigile ha qualche sparuta presenza in Campania, in Calabria ed in Sicilia, Vigili, altrettanto raro, ha qualche presenza in Lombardia, in Toscana e nel Lazio, Vigliante, assolutamente rarissimo anch'esso, ha presenze nel Lazio, in Campania ed in Calabria, Viglianti ha un ceppo a Veroli nel frusinate ed a Roma, ed uno nel messinese a Castel di Lucio e Mistretta, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite contrazioni dialettali, da soprannomi basati sul termine vigilante (colui che vigila, sentinella, guardiano), indicando così probabilmente il mestiere dei capostipiti.
VIGLI
VIGLIA
VIGLINI
VIGLINO
VIGLIO
Vigli, Viglini e Viglio sono quasi unici, forse del nord, Viglia è assolutamente rarissimo e parrebbe napoletano, Viglino è tipico piemontese del torinese e cuneese, di Alba (CN) in particolare, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Viglius di cui abbiamo un esempio nel 1500 in Res imaginibus excultae et ornatae: "..vir literarum amans Viglius Zuichemus Iurisconsultus Palladis effigie literas suas obsignabat...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viglia è una variante del cognome Ghiglia. E' diffuso nella forma Viglia in Piemonte, Emilia e Campania. Ha alla base i nomi medievali Ghìglia, Guìglia, Vìglia e Biglia (cfr. il toponimo Guiglia in provincia di Modena). Viene dal nome Guglielmo che, a sua volta, viene dal personale germ. Wilhelm, composto da a.a.t. willio = volontà + a.a.t. helm = elmo. Il significato è all'incirca: elmo della volontà.
VIGNA
VIGNE
Vigna ha un nucleo molto importante in Piemonte, ma esistono ceppi autonomi anche nel bolognese, nel cosentino e nel Salento, Vigne, estremamente raro, ha un ceppo nel genovese ed uno nel bellunese, dovrebbero derivare da nomi di località individuabili dalla presenza in antico di particolari vigne oppure da toponimi come Vigna (CN), Vigna (PN) e molti altri simili.
VIGNALI
VIGNOLI
Entrambi tipici della fascia che comprende l'Emilia Romagna e l'alta Toscana, con un nucleo secondario nel sudmilanese e lodigiano, derivano dai molti toponimi contenenti la radice Vigna, quali a titolo di esempio: Motta Vigna nel milanese, Vignale nel novarese, Vignale Monferrato nell'alessandrino, Vignale Riotorto nel livornese, ecc.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
II cognome Vignoli trae origine dai toponimi Vignola o Vignole o Vignolo, largamente attestati in Italia. Fra i primi va ricordato il Vignola modenese, dal lat. vinea «vigna». F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
VIGNATI
VIGNATO
Vignati sembra avere oltre al nucleo importante in Lombardia, soprattutto nell'asse che dal varesotto arriva al milanese ed al cremasco, anche un ceppo non secondario nel maceratese, il nucleo lombardo potrebbe derivare dal toponimo Vignate (MI), Vignato, abbastanza raro, è tipico veneto, della zona che comprende il vicentino ed il padovano.  Traccia di questo principio di cognominizzazione la troviamo nel XII° secolo a Lodi con Arderico di Vignate Conte Vescovo, nel 1400 sempre nel lodigiano con il capitano di ventura Giovanni Vignate e nel 1500 a Torino con il giurista Ambrogio Vignati.
VIGNAZIA Estremamente raro è tipico del biellese potrebbe derivare dal nome Vignatius di cui abbiamo un esempio nel 1600 con il luogotenente Vignatius Vignati di Todi citato in un atto scritto in Narni il 13 aprile 1627, ma è pure possibile una derivazione da nomi di località come quella citata in una Carta venditionis del 30 aprile 1195 nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale a Vedano (MI): "...Mediolanensium novorum libras quinque, nominative de campo uno iuris sui reiacente in territorio de Veddano, ubi dicitur in Vignatia: coheret ei a mane Guiscardi ser Uberti, a meridie et a monte accessium...".
integrazioni fornite da Franco Vignazia
Vignazia è un cognome strettamente piemontese e in particolare della zona di Crosa Mortigliengo. Tutt'oggi la sua diffusione è limitata alla zona del biellese e Monferrato con sporadiche presenze in Veneto e Romagna di famiglie collegate alla zona d'origine.Forse legato alla vigna, è ipotizzata una ascendenza ungherese derivata da un antico spostamento di famiglie legate al commercio della lana.
VIGNERA
VIGNERI
VIGNERO
VIGNIERI
Vignera è tipicamente siciliano, di Regalbuto e Troina nell'ennese e di Catania, Vigneri ha un ceppo a Lecce, qualche presenza nel cosentino ed alcuni ceppi in Sicilia, a Palermo e Castelbuono nel palermitano, a Realmonte nell'agrigentino, a Calascibetta nell'ennese ed a Messina, Vignero, praticamente unico, è pugliese, Vignieri ha un piccolo ceppo nell'alto cosentino ed uno a Castelbuono nel palermitano, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dall'italianizzazione del termine francese arcaico vignier (vignaiuolo), probabilmente ad indicare così il mestiere dei capostipiti, forse di origine francese.
VIGNOLA
VIGNOLE
VIGNOLI
VIGNOLO
Vignola ha un nucleo piemontese, ligure, lombardo, uno veronese ed uno nella fascia che comprende napoletano, salernitano, avellinese, Basilicata, barese, brindisino e tarentino, Vignole è quasi unico, Vignoli è specifico della zona tra le province di Bologna, Ravenna e Firenze, Vignolo ha un ceppo nel cuneese ed uno in Liguria, dovrebbero derivare da toponimi come Vignola (MO) - (CO) - (NA), Vignole (BL) - (AL), Vignoli (PG), Vignolo (CN) - (SV).
VIGNON
VIGNONE
VIGNONI
VIGNONO
Vignon, quasi unico, sembrerebbe ligure, Vignone ha un ceppo nel savonese a Pietra Ligure, Tovop San Giacomo e Magliolo, un ceppo a Sepino nel campobassano, ed un ceppo a Napoli, Vignoni ha un ceppo nel bresciano a Pontoglio, Brescia, Palazzolo sull'Oglio, Gottolengo, Castel Mella e Bagnolo Mella, ed a Castel Goffredo nel mantovano, ed uno nell'anconetano, ad Ancona, Osimo, Castelfidardo e Falconara Marittima, Vignono, assolutamente rarissimo, è specifico della zona del biellese e del vicino torinese, e potrebbe derivare dal nome del paese verbanese di Vignone, tutti potrebbero derivare dal nome medioevale della città francese di Avignone, potrebbero però anche derivare da soprannomi basati sul termine vigna (campo coltivato a viti), probabilmente ad indicare che i capostipiti fossero stati dei vignaioli.
VIGORELLI Specifico del sudmilanese e lodigiano, si può desumere un'etimologia simile a quella di Vigo e Vighi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vigorelli è un cognome tipicamente lombardo. Si tratta, con molta probabilità, di una variante vezzeggiativa dal ceppo "Vigorito", che diede già nel Medioevo, nomi propri di persona come Vigoroso, Vigore e Vigorita. Si è formato originalmente, come soprannome dato a persona piena di energia, dal latino "vigor" proveniente a sua volta dal verbo "vigere" (invigorire, prendere forza): la forma vezzeggiativa poteva avere una sfumatura caricaturale.
VIGORITI
VIGORITO
Vigoriti, molto raro, è tipico di Napoli e del napoletano, Vigorito, sempre campano, è molto più diffuso nella fascia litoranea, a Cava de' Tirreni, Salerno, Corleto Monforte, Capaccio e Centola nel salernitano, ed a Napoli ed Ercolano nel napoletano, dovrebbero derivare dal nome arcaico Vigorito, attribuito a figli cui si augurava un notevole vigore nell'affrontare la vita.
VILARDI
VILARDO
Vilardi ha un nucleo importante tra palermitano e trapanese, con ceppi forse non secondari nel napoletano, in Calabria e nel barese, Vilardo ha un nucleo nel cosentino con ceppi non secondari in Sicilia e nel napoletano, derivano dal nome germanico Werhard già presente in Italia nel IX° secolo, traccia di questa cognominizzazione la troviamo a Roma bel 1400 con lo scrittore Marcellinus Verardus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vilardi, Vilardo sono cognomi siciliani varianti di Berardi. Caracausi 1707. Per Rohlfs 194 sono varianti di Bilardo.
VILLA Sembrerebbe specifico della zona che comprende Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia, con epicentro nella Lombardia occidentale, ma dovrebbero esserci ceppi qua e là per l'Italia, nel Lazio e Abruzzi, nel Salento, nel napoletano ed in Sicilia, deriva dai molti toponimi contenenti la radice Villa, presenti ovunque in Italia.
VILLACCI Villacci è tipicamente campano, della zona tra beneventano ed avellinese, di Cervinara nell'avellinese e di Montesarchio nel beneventano, potrebbe derivare dall'italianizzazione del cognome spagnolo Vilaceca o del francese Villacèque. (vedi anche VILLICICH)
VILLAGGIO Villaggio è tipicamente siciliano, del catanese, di Catania in particolare e di Mascalucia e Giarre, dovrebbe derivare da uno dei tanti toponimi contenenti il termine villaggio.
VILLAMAGNA Villamagna, molto raro, sembrerebbe essere specifico di Vasto nel teatino, dovrebbe derivare dal toponimo Villamagna (CH).
VILLAN Tipico di Chioggia (VE) è molto raro, è una forma dialettale della forma Villani (vedi).
VILLANI
VILLANO
Villano è molto diffuso nel basso Lazio, in Campania soprattutto, nel potentino, nel cosentino ed in Sicilia a Palermo e nel catanese, Villani è assolutamente panitaliano, possono derivare sia dai vari toponimi contenenti la radice Villa, sia dallo stato di villanus, o abitante del contado, in contrapposizione al cittadino, come si evince da questo scritto del 1200: "..., scilicet quod querens assisam portare non possit quia villanus est et filius villani, poterit utrumque esse verum, ...". Personaggio famoso di questa casata è stato: Giovanni Villani, autore della Nova Chronica di Firenze ivi nato nel 1276 e dove morì nel 1348 vittima della peste.
VILLANOVA Presenta un nucleo nel vicentino e trevigiano e ceppi nel pescarese, nel napoletano ed avellinese e forse anche in Puglia, deriva dai molti toponimi contenenti la radice Villanova, quali ad esempio: Villanova di Composapiero (PD), Villanova Marchesana (RO), Villanova del Battista (AV), Villanova (PE), ecc.
VILLANTE
VILLANTI
Villante ha un ceppo abruzzese a L'Aquila, Villanti è tipicamente siciliano, di Palermo e Monreale nel palermitano e di Gioiosa Marea, Lipari e Messina nel messinese, dovrebbero derivare dal termine medioevale italiano villante (abitante di un piccolo villaggio).
VILLARI Villari ha un ceppo a Baronissi, Salerno, Pellezzano e Fisciano nel salernitano, a Napoli, un grosso ceppo a Messina, con presenze anche a Roccalumera, Alì Terme, Villafranca Tirrena e Giardini Naxos nel messinese, a Catania, Palermo e Siracusa, ed uno nel reggino a Sant'Eufemia d'Aspromonte, Villa San Giovanni e Roccella Ionica, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine latino villarius (abitante di una casa o paese di campagna), o per betacismo dal termine greco billares con lo stesso significato.
VILLA SANTA
VILLASANTA
Villa Santa ha un ceppo piemontese ed uno nel milanese che dovrebbe derivare dal nome del paese milanese di Villasanta, con qualche presenza in Sardegna, Villasanta, molto molto raro, ha presenze nel sud della Sardegna.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VILLA SANTA; VILLASANTA: la famiglia Villa Santa ha antiche origini galiziane (Galizia: regione del nord ovest della Spagna, con capoluogo Santiago de Compostela) trapiantata in Sardegna nel XVI° secolo, nel periodo spagnolo del Regno di Sardegna. Alcuni membri della famiglia Villa Santa si sono distinti soprattutto in campo militare, nella prima metà del XX° secolo. Una primogenita Villa Santa, Giovanna, sposò Giovanni Riva, maggiore della Brigata Sassari e morto in campo nel 1916, durante la prima guerra mondiale. Il loro figlio Alberto Riva di Villa Santa, arruolatosi volontario, è morto combattendo nel 1918, a soli 18 anni(medaglia d'oro alla memoria) 4 giorni prima dell'armistizio. Nino di Villa Santa fratello di Giovanna, soldato ufficiale della Brigata Sassari, raggiunse il grado di generale nella Grande Guerra e fu segretario del comandante in capo Emanuele Filiberto duca d'Aosta, sino alla morte del principe. Il generale Nino Villa Santa, innamorato della Sardegna, impiantò proprio a Sanluri una fattoria modello, Azienda Villa Santa, e fu anche cittadino onorario di quel centro. Nel 1924 ebbe modo di acquistare dagli Aymerich il Castello Medioevale di Sanluri, che predispose, per consenso del duca d'Aosta, per ospitare il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, così come è tuttora. Nel 1946 Nino Villa Santa ricevette il titolo di conte, che trasmise nel 1960 ai figli Emanuele e Alberto, i due fratelli che oggi affettuosamente gli abitanti di Sanluri chiamano i "Guardiani del Castello". (vedi nel Web -Giuseppe Concas - Feste ed eventi di Sardegna - Il Castello di Sanluri -). Il cognome Villa Santa è oggi presente in 4 Comuni italiani, di cui 2 in Sardegna: Cagliari 3, Sanluri 2. Il cognome Villasanta è presente in 12 Comuni italiani di cui 8 in Sardegna: Villamar 5, Domusnovas 3, Selargius 3, etc.
VILLICICH Villicich, quasi unico, specifico dell'area giuliana, dovrebbe derivare da una forma patronimica slava in -cich, che assume il significato di il figlio di, di un'alterazione del termine sloveno velik (grande).
VILLORESI Rarissimo, sembrerebbe originario del fiorentino, con un possibile ceppo secondario nel milanese, dovrebbe derivare dal toponimo Villore (FI).
VIMERCATI Specifico lombardo, con epicentro nel nordmilanese, deriva dal toponimo Vimercate nel milanese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome Vimercati deriva dal toponimo di Vimercate che appare già in un documento longobardo del 745 con la forma "Vicomercado", un luogo in cui si teneva, da tempi antichissimi, un mercato. Il sottosuolo dell'attuale Vimercate in tal senso ha reso abbondanti reperti attestanti l'antichità del sito, già forte presenza in epoca romana. La forma corretta del nome sarebbe Vicomercato, divenuta poi Vimercate.
VINAI
VINATTIERI
Vinai è specifico del cuneese e delle aree vicine del torinese, imperiese e savonese, Vinattieri è tipico fiorentino, derivano entrambi dal mestiere di produttori di vino e tavernieri, nel 1260 a Firenze viene istituita la corporazione dei Vinattieri, (la prima delle arti minori), da cui avrà poi origine questa cognominizzazione, la stessa cosa si può dire per la corporazione dei vinai delle principali città cuneesi.
VINAY Vinay, molto raro, è specifico di Cuneo e del cuneese, potrebbe derivare da una modificazione del nome germanico Winhard.
VINCENTE
VINCENTI
VINCENTIS
Vincente e Vincentis sono quasi unici, Vincenti è panitaliano, derivano da forme arcaiche del nome Vincenzo e, soprattutto al sud ,da forme francesi come Vincent o spagnole come Vincente.
VINCENZA
VINCENZI
VINCENZO
Vincenza è assolutamente rarissimo, quasi estinto, potrebbe essere originario del sud, Vincenzi è molto diffuso, presenta un importantissimo nucleo nella zona che comprende il veronese, il mantovano, il modenese, il bolognese, il ferrarese e la Romagna, parrebbe avere anche un ceppo nel Lazio ed uno nel cosentino, Vincenzo, molto molto raro, oltre al ceppo cosentino sembra averne uno anche nel salernitano, derivano dal cognomen latino Vincentius
VINCERI
VINCIERI
Vinceri sembrerebbe unico, dovrebbe essere una forma arcaica o errata di Vincieri, che, quasi unico, è della zona appenninica tra bolognese e Toscana, e che potrevve derivare da una forma etnica medioevale riferita al paese di Vinci nel fiorentino, forse il luogo d'origine dei capostipiti, molto meno probabile una derivazione dal nome medioevale germanico Winclerus.
VINCI
VINCIS
Vinci è tipico della Sicilia, reggino e Puglia centromeridionale, con presenza significativa nel genovese e nel sud della Sardegna, Vincis è specifico di Cagliari e aree limitrofe, dovrebbero derivare dall'apocope di nomi medioevali come Vincilago o Vinciguerra.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VINCI; VINCIS: vinci, dall'italiano vinci, da vincere. In sardo sarebbe bìnci da bìnciri in campidanese, bìnkere in logudorese. Non è certo che si tratti di  cognome sardo e non sappiamo con certezza né quando né  da dove sia arrivato in Sardegna. A proposito facciamo presente che è diffuso in tutta Italia, con le punte più alte in Sicilia: Messina 426, Marsala 416, Siracusa 312, Palermo 274, etc; in Lazio, con Roma che conta il numero più alto in Italia: 490; in Lombardia: Milano 155; in Piemonte: Torino130 etc. Abbiamo però una osservazione da fare. Nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna troviamo il cognome anche nell'uscita Binci, che potrebbe appunto farci pensare ad eventuale origine sarda. Ad esempio tra i firmatari della Pace di Eleonora LPDE del 1388 troviamo le due uscite Binci e Vinci: Binci Guantino, jurato ville Asune, * Asune... odierno Asuni. Contrate Partis Alença ; Binci Joanne, ville de Sardara, ** SARDARA MONTIS REGALIS...11 GENNAIO 1388, et ego...Gadulesu Margiano habitator velle Sardara, sindicus actor et procurator universitatis Contrate Montis Regalis et villarum et etc. In posse Virde Andrea, Virde Joanne, de Civitate Sasseri, notarii publici, die XI Januarii 1388; Binci Salvatore, ville de Sardara. Vinci Geminiano, ville Gonnos de Tramacia, * Gonnos de Tramacia.Gonnostramatza. Partis de Montibus. Nella storia ricordiamo Vinci Giovanni, sacerdote di Oristano, eletto poi vescovo da papa Alessandro VI° Borgia, l'8 gennaio del 1494 della Diocesi di Galtellì, della quale fu l'ultimo vescovo. Morì 20 mesi dopo la nomina. Subito dopo il papa Borgia con bolla pontificia Sacrosancta  Romana Ecclesia - 11 settembre 1495 soppresse la diocesi, che fu annessa all'Archidiocesi di Cagliari, con enorme estremo disagio per le popolazioni della vecchia diocesi, tanto lontane da Cagliari. Attualmente il cognome Vinci è presente in 860 Comuni italiani, di cui 72 in Sardegna: San Nicolò d'Arcidano 89, Sanluri 74, Cagliari 59, Sassari 32, etc. Il cognome Vincis è presente in 90 Comuni italiani, di cui 40 in Sardegna: Cagliari 130, Assemini51, Pula 26, etc.
VINCIGUERRA Presente a macchia di leopardo in Italia, dovrebbe avere più nuclei, dei quali uno nella zona tra LaSpezia e Massa, uno nel basso Lazio ed alta Campania, uno nel chietino ed uno in Sicilia, deriva dal nome medioevale Vinciguerra. Troviamo questo nome soprattutto fra le casate nobili, nel 1186 a Pavia, un notaio così si firma: "Ego Vinciguerra imperialis aule notarius interfui et iussu suprascripti Artuxii hanc cartam scripsi", nel 1200 un tal Prete Vinciguerra e Armanno, figli del fu Alberto dei signori di Lagneto hanno una lite a Vernazza (SP), verso la fine del 1300, a Milazzo, in Sicilia, c'è un Vinciguerra de Aragona, nel 1400 I Vinciguerra sono baroni di Naso (ME) e nel 1600, troviamo, a Venezia, Scipione Vinciguerra di Collalto, in qualità di ambasciatore in Francia.
VINCINI Vincini è tipico del piacentino, di Lugagnano Val d'Arda, Piacenza, Vernasca e Fiorenzuola d'Arda, dovrebbe derivare dal nome medioevale Vincinus, ricordiamo il pittore e musicista pistoiese Vincinus della fine del 1200 di cui leggiamo: "...Vincinus pictor de Pistorio filius Vannis, et Iohannes pictor filius Apparecchiati de Luca coram me suprascripto Raineri notario sponte confessi sunt se accepisse a suprascripto Operario libras VIII denarios pisanos pro pretio colorum...".
VINCIO Vincio, assolutamente rarissimo, è presente in Toscana, dovrebbe derivare da una forma contratta del nome medioevale Vincencio, di cui abbiamo un esempio d'uso in una Carta Promissionis dell'anno 1043 a Levate nel bergamasco: "Ani ab incarnacione domini nostri Iesu Christi mileximo quadragesimo tercio, mense iulius, indicione undecima. Promito adque spondeo me ego Bona et Benedicto, sicut mater et filio, et Vincencio filio quondam Andrei,...", ma potrebbe anche essere di origini toponomastiche e derivare dal nome del paese di S. Pierino in Vincio nel pistoiese.
VINCITORI
VINCITORIO
Vincitori, molto molto raro, è toscano, Vincitorio è tipico di Foggia e del foggiano, di San Marco in Lamis, Trinitapoli, Rignano Garganico e San Severo, con un piccolissimo ceppo anche a Napoli, dovrebbero derivare dall'antico nome italiano Vincitorio, una forma arcaica del nome Vittorio.
VINCIULLO Vinciullo, molto molto raro, è tipico dell'area che comprende il messinese ed il catanese, dovrebbe derivare da un ipocoristico di una forma contratta di Vincenzo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Come prova la desinenza -ullo, si tratta di un vezzeggiativo del cognome Vinci.
VINCO Vinco è specifico del veronese, dove è molto diffuso a Verona, ma è ben presente anche a Bosco Chiesanuova, Pescantina, Grezzana, Cerro Veronese, San Martino Buonalbergo e Negrar, di origini etimologiche oscure, potrebbe forse derivare da un nome di località.
VINDIMIAN Vindimian, molto raro, è specifico di Lavis in Trentino, la sua origine dovrebbe essere dovuto ad un alterazione dialettale del nome del paese di San Vendemiano nel trevigiano, probabile luogo d'origine del capostipite, o del nome del colle di San Vendemmiano in Trentino, in comune di Ivano Fracena, ma è pure possibile, data la devozione in terra trentina per il culto di San Vendemmiano che possa derivare direttamente dal nome del capostipite cui fosse stato imposto proprio il nome di Vendemiano, divenuto poi per alterazioni dialettali Vindimian.
VINGELLI Tipico di Camerota (SA), diffusosi poi anche a Napoli, potrebbe derivare da modificazioni del cognomen latino Virgelius.
VINOTTI
VINOTTO
Vinotti, molto raro, ha un ceppo nel savonese, uno nel pavese ed uno nel basso trentino, Vinotto, altrettanto raro, è specifico dell'area che comprende cuneese, savonese e genovese, potrebbero derivare dall'aferesi di forme ipocoristiche del nome Giovine, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'alessandrino a Merana in un atto del 1674 quando risultano tra i capofamiglia un tale Giovanni Battista Vinotto ed un Pietro Vinotto che giurano fedeltà a Lelio Invrea feudatario del luogo, davanti al conte Cesare Pietrasanta, conservatore del patrimonio, e al podestà di Spigno.
VINTI
VINTO
Vinti ha un ceppo importante a Perugia, presente anche nel perugino, un piccolo ceppo a Napoli ed uno in Sicilia ad Agrigento e Raffadali nell'agrigentino, a Palermo ed a Messina, Vinto è assolutamente rarissimo, potrebbero derivare da un'italianizzazione della contrazione aferetica del nome germanico Svintruald, o della forma apocopaica del nome sempre germanico Vintharius, di cui abbiamo un esempio nel X° secolo in un testo dell'Abbazia di Chartres: "...Facit mannum opera; solvebat cc et xx scintulos, pullos tres vestitos', requisitam avenae modium, faciebat caplim; vinericia de carro dimidio. In Moris Villa simili modo reddebant agricolae Balduinus, Vintharius, Areharius, Fulcherius, Adalgrimus....".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vinti è cognome siciliano  che per Rohlfs 194 viene dal siciliano 'vinti' = venti.
VIO Specifico veneziano, potrebbe prendere il nome dalla località San Vio di Venezia. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1500 con il cardinale veneziano Tommaso De Vio.
VIOLA Assolutamente panitaliano, deriva dal nome Viola.
integrazioni fornite da Andrea Balzarotti
La famiglia, di origine pugliese, divenne feudataria di Terranova già nel 1537.  Capostipite della casata fu infatti Ferdinando I (1497 ? - 1556) che, distintosi nell'assedio spagnolo di Tunisi del 1535 contro le armate del pirata Khair ad-Din detto il Barbarossa, ottenne il riconoscimento di nobiltà trasmissibile (R.I.D.1537). Suoi figli furono Valentina (1529 - 1556), Francesco (1536 - 1592) e Carlo (1538 - 1600), iniziatore della linea siciliana. Figlo di Francesco fu Ferdinando II (1560 - 1615), padre a sua volta di Francesco I (1583 - 1647) che sposò Maria Clementina Guarini, figlia di Guglielmo, e Ranieri (1587 - 1642), iniziatore di un nuovo ramo che si stabilì a Roma (non sussiste legame di parentela coi veneti Conti di Campalto).  Francesco I ebbe otto figli tra cui il primogenito Carlo Filippo (1604 - 1671), a cui successe il figlio Francesco II (1631 - 1695) che sposò Carolina Venturi, nata Baronessa di Tuglie.  A Francesco II seguirono Alfonso I (1663 - 1734), Cesare Ferdinando (1684 - 1754), Alfonso II (1716 - 1778), investito del Cavalierato del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio su interessamento di Ferdinando Vincenzo Spinelli, Principe di Tarsia, Ferdinando III (1742 - 1809), Cesare Luigi (1769 - 1837), Alfonso III (1803 - 1878), Luigi Vittorio (1824 - 1888), segretario di Francesco di Paola di Borbone - Napoli che fu Conte di Trapani e figlio di Francesco I di Borbone - Napoli, arrivando sino ai giorni nostri con la conservazione di tutti i rami. A seguito delle deliberazioni del Regno d'Italia, con R.D. 1881, i discendenti di tale casata godono dei titoli di Barone di Terranova, Signore di San Simone, Signore di Masseria Donna Laura, Nobile, Nobile Cittadino di Galatina, Nobile Cittadino di Nardò, Nobile Cittadino di Collepasso. La baronia di Terranova venne concessa il 12 Luglio 1692 su interessamento del Principe Antonio Carlo Pignatelli d'Aragona che procedette al riconoscimento presso la Santa Sede con autorizzazione di Innocenzo XII, anch'egli appartenente ai Pignatelli di Spinazzola. La casata siciliana gode del titolo della baronia di Fontana Rossa mentre quella romana ha ottenuto da Clemente IX il privilegio del titolo della contea di Castelforte.
Lo stemma consiste in un campo rosso all'albero di verde, sradicato, sostenuto da due leoni controrampanti d'oro, accompagnati in capo da due roselle canine con cinque petali al naturale; il tutto è sormontato dal Capo dell'Impero su sfondo d'oro all'aquila nera coronata e rivoltata a sinistra con le ali abbassate.
VIOLANTE
VIOLANTI
Violante è tipico del sud Italia, Violanti, molto più raro, sembrerebbe laziale, derivano dal nome medioevale Violante, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Solofra (AV) nel 1500: "... Solofra steano ricchissimi de passa 12.000 ducati come era mag. Geronimo de Violante, messere Berardino de Violante et altri ricchissimi citatidini ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Violante è cognome calabrese e napoletano. Cfr. Violand cognome in Francia, Violant in Catalogna. Rohlfs 275.
VIOLI
VIOLIN
VIOLINI
VIOLO
VIOLONI
Violi ha un ceppo emiliano, soprattutto concentrato nel parmigiano, reggiano e modenese, un ceppo romano ed un ceppo nel reggino, Violin è tipico dell'area veneto, friulana, del padovano e veneziano e del pordenonese ed udinese, Violini ha un ceppo lombardo,piemontese, nella zona tra novarese, varesotto, verbanese e comasco, un ceppo marchigiano, tra pesarese ed anconetano, un ceppo romano ed uno nel nisseno, Violo è specifico dell'area che comprende le province di Roma, Latina, Frosinone e Caserta, con un ceppo anche nel trevisano ed uno nel nisseno, Violoni, molto raro, ha un ceppo nel Piceno ed uno nel romano, tutti questi cognomi, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, dovrebbero derivare dal nome medioevale, anche maschile, Viola, nome che veniva usato dai popoli germanici in epoca medioevale: "...Thorstein et Thurida multos liberos habuerunt; Olavus Feilan, Viola dictus est filius eorum...", a Roma, in epoca rinascimentale leggiamo di un certo Nicola di maestro Antonio da Faenza dictus Viola, macellaio, questi cognomi potrebbero in altri casi derivare anche da nomi di località come la Val Viola in alta Lombardia, il paese di Viola in Piemonte, nell'udinese e nel cosentino, Viole nel perugino,Valle Viola nel latinense, Villa Viola nel teramano o Piano Viole nel beneventano, o altri simili.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
II cognome Violi, documentato da diversi secoli tal quale, è d'area emiliana. Non molto diffuso nel Modenese; registra qualche presenza a Milano. Più che muovere dal nome proprio Viola, anche se nel dialetto il cognome suona vjóla, o dallo strumento, o dal nome locale Viola, sembra invece essere una forma aferetica del personale medievale (Ga)viulus (vedi Gavioli): quindi un patronimico. Fonte: Franco Violi: Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
VIOTTI
VIOTTO
Viotti è abbastanza raro, con ceppi al nord in Piemonte, Liguria e Lombardia, con ceppi anche nel Lazio ed in Calabria, Viotto ha un ceppo nel torinese ed uno tra trevigiano e veneziano, in alcuni casi potrebbero derivare da nomi di località come Viotto di Scalenghe (TO), ma più probabilmente derivano da modificazioni del nome medioevale Vitus. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Parma nella seconda metà del 1400 con lo il libraio e stampatore Zan Maria Viottus in uno scritto si legge che nel 1507 esisteva in Parma, vicino alla piazza Grande: "...una bottega degli heredi di Zan Maria Viotto  libraro...".
VIRDE
VIRDI
VIRDIS
Tutti probabilmente sardi, Virde è specifico del nuorese, di Silanus, Nuoro e Macomer, con presenze anche nell'oristanese e nel Medio Campidano, Virdi, molto più raro, ha qualche presenza in Sardegna e qua e là per l'Italia, Virdis è un cognome tipicamente sardo, diffuso in tutta la Sardegna soprattutto nel lato occidentale, dovrebbe trattarsi di una forma matronimica o patronimica riferentesi alle famiglie dei figli di una o di un Verde nome medioevale italiano sia femminile che maschile, che dovrebbe aver dato origine ai primi due, l'uso di questo nome sia in Toscana che in Sardegna è riscontrabile almeno dal 1200.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
VIRDE; VIRDI; VIRDIS: virde, birde, birdi, virdi, bidri, irdi, irde (Irde è cognome) = verde; dal latino viridis. Imbirdigài = inverdire; concaìrdi (testa verde)= germano reale, detto anche pibidoni. Su verdarollu = il verdone (uccellino). Virde, Virdi e Virdis sono presenti come cognomi nei documenti sardi sin dal periodo medioevale. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE, del 1388, troviamo:  Virde Andrea, notario civitate Arestanni *** Aristanni = Oristano: oltre l'elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE, segue. Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis.nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant.congregati. Porta la data : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc ; Virde Anthonio, ville Macumerii. Virde Aramo, ville Macumerii; Virde Comita, jurato ville Chelemale, * Chelemale.odierno Cheremule. Contrate Caputabas; Virde Francisco, majore ville Silanus, * Silanus.odierno Silanus. Castri Montis de Verro; Virde Joanne, jurato ville Bonorbe, * Bonorbe...odierno Bonorva. Curatorie de Costa de Valls; Virde Joannes, ville Sasseri, ** Sasseri.Sassari. Et nos Pugioni Anthonius et De Lacon Salatinus, cives Sasseri, sindici, actores et procuratores.Marrangòni Arsòcus potestas ac capitanus civitatis Sasseri. Omnes cives congregatis in civitate Sasseri, apud ecclesiam Sancte Caterine.presentibus Corda Jacobo, Magnispesa Francisco, De Mascara Francisco. In die XIII mensis Januarii MCCCLXXXVIII - 1388; Virde Juliano, majore ville Burgi, * Burgi de Gociano...odierna Burgos - fondata da Mariano IV, padre di Eleonora. Curatorie de Anella; Virde Margiani - ville de Balamic, * Balamic.distrutto - Balamune? (Contrate Montis Acuti); Virde Michele, ville Semestene; * Semestene...odierno Semestene. Curatorie de Costa de Valls ; Virde Petro, jurato ville Cossein, * Cossein.odierno Cossoine. Contrate Caputabas; Virde Petro, majore curie de Sacargia; * Curie de Sacargia.curia di Saccargia: distrutto - presso Codrongianus (Spano); Virdi Arsoco, ville Muores * Muores...odierno Mores(Meylogu). Contrate de Ardar et Meylogu ; Virdi Gavino, jurato ville Muores ; Virdi Luisio, jurato ville Oddini; * Oddini .distrutto (anche Ollini), del Salto di Orotelli. Curatorie Dore; Virdi Nicolao, jurato ville Fodorachi; * Fodorachi.distrutto: villaggio del Meylogu. Contrate de Ardar et Meylogu; Virdi Nicolao, ville Gunnannor; * Gunnannor.odierno Bonnannaro(Meylogu). Contrate de Ardar et Meylogu; Virdis Lunario, Burgi Castri M. Regalis; **  Burgi Castri Montis Regalis - Castello di Monreale (Sardara); Virdis Matheo, ville Poupo; * Poupo. o Pupus? Distrutto. Partis de Montibus; Virdu (sic) Joanne - de Castri Januensis ; ** Castri Januensis Civitas (Castel Genovese - Castel Sardo). Omnibus habitantibus .in ville de Coginas ... die undecima januarii .1388, in posse De Valle Anthoni filii. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, troviamo: Virde (Birde) Comita (317/318): è membro della Commissione che stabilisce il prezzo della terra, in una compera (318): comporaili a Furatu Pianu binia (una vigna) in Balle de Nuke (probabilmente in territorio di Semestene), termen (confinante) a ssa de Sanctu Nicola ; et ego deivili .I. boe domatu et .I. bacca (ed io  gli diedi in cambio un bue domato ed una vacca). Testes (testimoni) ki apprethavan sa vinia( che stabilivano il prezzo della vigna) : Comita Virde e Petru Virde, socroniu (consuocero) di Furatu Pianu. Nel CSNT sono pure citati, Virde Furata, serva di S.N. in comproprietà con donnu Petru d'Athen ; Virde Maria, serva di S. N. insieme alla sua figliolanza (su fetu); Virde Presnaki, che dona una vigna in Consedin (l'attuale Cossoine) a San Nicola. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo è citato Virdis (Birdis) Furatu (23/ 221): ego Furadu Birdis, ki mi converso ego et mugere mia ( insieme a mia moglie, mi rimetto nelle mani di Dio e di Santa Maria) a boluntade de pari, in manu de Deus e de Sancta Maria de Bonarcadu, et de issu priore donnu Nicolau et dessos managos suos pro sa vida et pro sa morte ponimus omnia appidu cantu amus poter acatare finas a sa morte nostra (tutto quanto possediamo) ; domos et corte ki amus sa villa de Senuski terras e binias et causa canta amus avere intro de domu (case e cortili nel villaggio di Senuski terre e vigne etutto ciò che abbiamo in casa etc.) intro de domo e foras de domo totu lu damus a sancta Maria de Bonarcadu.
Nella storia viene ricordato Virde Antioco, sassarese, figlio del nobile Andrea, visse in periodo spagnolo del Regno di Sardegna. Nel 1547 acquistò dai Villamari, l'incontrada di Oppia che in seguito passò ai Manca Cedrelles. Ricordiamo inoltre Virde Giovanni Francesco, di Sassari, vissuto nel periodo spagnolo del Regno di Sardegna ; nel 1580 ereditò il feudo di Pozzomaggiore dai Melone. Nel 1585 acquistò il salto della Minerva (una bellissima tenuta di 2 mila ettari in territorio di Villanova Monteleone). La famiglia si estinse nel XVII° secolo e i feudi dei Virde passarono , per matrimonio ai Ledà, potente e nobile famiglia sassarese del periodo sapgnolo e poi sabaudo del Regna di Sardegna. Attualmente il cognome Virde è presente in 28 Comuni italiani, di cui 11 in Sardegna : Silanus 34, Nuoro 23, Macomer 11, etc. Nella penisola roma ne conta 5. Il cognome Virdi è presente in 14 Comuni italiani, di cui solo uno in Sardegna : Cagliari con 3. Il cognome Virdis, il più diffuso dei tre, è presente in ben 269 Comuni italiani, di cui 112 in Sardegna: Sassari 241, Cagliari 124, Usini 80, Ittiri 69, Guspini 65, etc. Nella penisola Roma ne conta 103, Torino 24, Milano 23, Genova 9, etc.
VIRDONE Virdone, estremamente raro, è siciliano, della parte meridionale del catanese, potrebbe essere di origini germaniche e derivare da una forma accrescitiva del termine germanico wirt (oste), indicando forse che il capostipite fosse un cantiniere piuttosto grosso di corporatura.
VIRGILLITO
VERGILLITO
Vergillito, quasi unico, è dovuto probabilmente ad un errore di trascrizione di Virgillito che è specifico del catanese, di Paternò in particolare, dovrebbe derivare da una modificazione dialettale del nome Virgilio o meglio da una forma patronimica e il suffisso -ito starebbe per figlio di.
VIRGINIO Virginio è tipicamente friulano, di Bagnaria Arsa nell'udinese in particolare, dovrebbe derivare dal cognomen latino Virginius, probabilmente portato dal capostipite o dal nomen gentilizio della Gens Virginia., una gens patrizia risalente almento al V° secolo a. C.. (vedi anche VERGINE)
VIRGOLA
VIRGOLI
Virgola, assolutamente rarissimo, potrebbe essere del centro Italia, Virgoli, altrettanto raro, sembrerebbe del parmense, con qualche presenza a Neviano degli Arduini e Traversetolo, dovrebbero derivare da un soprannome derivato da un diminutivo del vocabolo latino virga con il significato di piccola verga o frusta, forse riferito a capostipiti che di mestiere facessero i pastori e fossero soliti usare una piccola verga nel loro lavro.
VIRGULTI
VIRGULTO
Virgulti ha un ceppo ad Ascoli Piceno ed uno a Guidonia Montecelio e Roma nel romano, Virgulto, molto più raro, ha qualche presenza nel Lazio, un piccolo ceppo a Lecce e presenze in Sicilia, dovrebbero derivare dal nome medioevale Virgultum, con il significato di giovane erede di una famiglia.
VIRI Viri, assolutamente rarissimo, è laziale, di Roma ed Affile nel romano e di Ripi nel frusinate, dovrebbe derivare dal termine latino Vir, Viris (uomo nel senso migliore del termine), forse a caratterizzare il capostipite come una persona decisamente degna.
VIROLI Specifico del forlivese e cesenate, dovrebbe derivare da un nome di località Virolo o Virola, come ne esistono in Toscana ed in Emilia oltre che in altre regioni italiane.
VIRTUANI< /font> Molto raro è specifico del sudmilanese.
VIRZI
VIRZI'
VIRZIO
VIRZO
Virzio ormai scomparso è originario del Friuli, Virzi è molto raro, dovrebbe trattarsi di un errore di trascrizione del molto più comune Virzì che è sicuramente di origine siciliana, Virzo assolutamente rarissimo sembra essere napoletano, dovrebbero derivare dal cognomen latino Virzius (Virtius), di cui si hanno tracce fin dal primo secolo dopo Cristo, in un'ara funebre, in Friuli, compare il nome di Lucio Virzio Albino e nell'eruzione vesuviana del 79 d.C. perisce un tal Marco Virzio che viene commemorato in un monumento funebre dell'epoca: "mil(iti) [l]eg(ionis) I Traian(ae) annor(um) XXI  M(arcus) Virtius Procu(lus) pater fecit ", si deve prendere anche in considerazione una non solo possibile, ma addirittura probabile, derivazione da una modificazione dialettale del termine grecolatino birseus (conciatore, chi concia le pelli) e starebbe quindi ad indicare il mestiere del capostipite.
VISALLI Visalli ha un grosso ceppo a Messina e nel messinese, a Rometta, Milazzo, Monforte San Giorgio e Torregrotta, con un ceppo anche a Palermo ed a Catania e Siracusa, potrebbe derivare dal nome arabo Wisal, o anche dall'italianizzazione del cognome spagnolo Visalho, che sembrerebbe da quello derivato.
VISANI
VISANO
Visani è tipico dell'area che comprende l'alto fiorentino, il bolognese, il forlivese e cesenate ed il ravennate e dovrebbe derivare dal nome del paese di Visano vicino a Palazzuolo sul Senio nel ravennate, con un piccolo ceppo anche nel basso bresciano e mantovano, che potrebbe derivare dal toponimo Visano nel bresciano, Visano, quasi unico, sembrerebbe dell'udinese, che potrebbe derivare da un'alterazione del cognomen latino Vipsanius.
VISCA
VISCHI
VISCO
Visca ha un ceppo ligure,piemontese ed uno nell'aquilano e nell'area laziale del romano, latinense e frusinate, Vischi ha un ceppo pugliese a Bari, Visco è tipicamente campano, molto diffuso a Napoli e Vico Equense nel napoletano, a Cervino nel casertano ed a Salerno, Agropoli, Angri e Battipaglia nel salernitano, dovrebbero derivare da soprannomi legati a forme dialettali aferetiche originate da alterazioni del vocabolo latino episcopus (vescovo). (vedi anche VESCHI)
VISCIDI
VISCIDO
VISCITO
Viscidi, estremamente raro, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione di Viscido, che è tipicamente campano, del salernitano in particolare, di Salerno, Olevano sul Tusciano, Battipaglia, Pontecagnano Faiano, Acerno e Montecorvino Rovella, con un ceppo anche a Calabritto nell'avellinese ed a Napoli  e Casalnuovo di Napoli, Viscito è specifico del salernitano, di Cava de' Tirreni in particolare e di Salerno, dovrebbero derivare, anche attraverso modificazioni dialettali, dal soprannome e nome medioevale Viscidus di cui abbiamo un esempio in un atto del 1176 a Cava de' Tirreni: "...Matheus qui dicitur Viscidus filius quondam Ademarii qui fuit filius Landukfi comitis coniunctus...".  La casata dei Viscido, di origine longobarda, con il titolo di Conti tenne il feudo di Nocera fin dal XII° secolo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viscido è cognome lucano presente a Lauria, Vìscito a Potenza, Sapri, Vìscido a Lauria; cfr. Vìscido cogn. anche cal. e a Napoli: cal. vìscitu 'viscido'. Rohlfs, Cognomi lucani.
VISCONTI
VISCONTINI
VISCONTINO
Visconti ha un nucleo nell'Italia nordoccidentale, ma presenta ceppi anche nel Lazio, in Campania, in Puglia ed in Sicilia, Viscontini, estremamente raro sembrerebbe tipico del sudmilanese e cremasco, Viscontino decisamente rarissimo dovrebbe essere tipico del biellese. Tutti questi cognomi derivano dal vocabolo medioevale vice comes (visconte), in alcuni, rari, casi è un'effettiva attestazione di nobiltà, più frequentemente è legato invece ad una qual relazione con una famiglia vicecomitale, o in qualità di servitori o di soldati, in alcuni casi deriva da toponimi quali: Castelvisconti (CR), Grazzano Visconti (PC), Gudo Visconti e Motta Visconti (MI), Massino Visconti (NO), ecc.
VISCUSI
VISCUSO
Viscusi sembrerebbe tipicamente campano, del beneventano in particolare parrebbe proprio di Sant`Agata De` Goti, Frasso Telesino, Moiano e Limatola, con presenze significative anche a Caserta e Napoli, con ceppi anche nel Lazio a Roma, Latina, Pomezia, Aprilia e Frascatied uno a Monsummano Terme nel pistoiese, Viscuso è invece decisamente siciliano, soprattutto del catanese, di Catania, Aci Castello, Mascalucia e Misterbianco e di Bagheria (PA) e Palermo, l'origine di questi cognomi è oscura, si potrebbe ipotizzare una derivazione da nomi di località caratterizzati dalla presenza di un bosco, attraverso betacismo di una forma dialettale, ma è un'ipotesi tutta da confermare, un'altra ipotesi potrebbe essere quella di una connessione con il termine latino episcopus dopo profonde modificazioni dialettali.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viscuso è presente a Catania, Messina, Mascalucia. Viene dal siciliano 'viscusu' = viscoso, tenace. Cfr. Viscusu è anche contrada di Ucrìa (ME) Rohlfs 195.
VISENTIN
VISENTINI
VISINTIN
VISINTINI
Visentin è tipico veneto, Visintin è più friulano e triestino, Visentini oltre al basso Veneto occupa anche il mantovano ed il ferrarese, Visintini è friulano e triestino, dovrebbero derivare dall'etnico dialettale veneto vicentini. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo in un atto processuale del 1614 a Venezia relativo ad un fatto avvenuto a Raspo in Istria, leggiamo: "...tanto che trattenuto dal quondam messer Gierolimo Visentin...con dir che forse esso dottor l'haverebbe messa all'honor del mondo. Et così essa mia figliola finalmente fece una putta, latandola buon...".
VISICARO
VISOCARO
Visicaro è tipicamente siciliano di Messina, Visocaro è tipicamente siciliano anch'esso, di Mezzojuso nel palermitano e di Palermo, dovrebbero derivare dal nome arcaico Visocaro attribuito a figli molto attesi e molto amati.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Visocaro è cognome di Palermo da 'viso caro' o piuttosto forma corrotta da Fisicaro attraverso il cognome Visicaro. Caracausi 1714.
VISIGALLI Tipico del sudmilanese, lodigiano e cremonese, potrebbe derivare da un nome come Vincigalli, cioè colui che ha battuto i Galli.
VISIOLI Visioli è specifico di Casalmaggiore nel cremonese, con ceppi secondari anche a Milano, Viadana nel mantovano e Castelnuovo Bocca d'Adda nel lodigiano, ed a Parma, potrebbe derivare da un ipocoristico di una forma aferetica del nome Alvise, se così fosse si potrebbe ipotizzare un'origine emiliana.
VISMARA Tipico delle province di Milano, Bergamo, Lecco e Como, dovrebbe derivare dal nome beneaugurale tardo latino Vincimala (che vince i mali).
VISOCCHI Visocchi è tipico del frusinate ai confini con l'iserniese, di Atina e Cassino nel frusinate e di Venafro nell'iserbniese, dovrebbe essere di origini istriane e derivare da Visoki un paese dell'attuale Bosnia, probabilmente il luogo d'origine dei capostipiti.
VISONA
VISONA'
Visona, estremamente raro, tipico di Valdagno, è un alterato di Visonà, che è caratteristico del vicentino, di Valdagno in particolare e di Vicenza, Cornedo Vicentino, Schio, Villaverla e Montecchio Maggiore, e che dovrebbe derivare dal nome della contrada Visonà, una frazione di Valdagno posta a circa due chilometri ad ovest del centro cittadino.
VISONE Visone è tipico di Napoli, Casalnuovo di Napoli, Pomigliano d'Arco, Ottaviano, Pozzuoli, Sant'Anastasia, Marano di Napoli e di tutto il napoletano.
VISSANI Abbastanza raro è tipico del maceratese, dovrebbe derivare dal toponimo Visso (MC).
integrazionie fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
cognome regionale delle Marche, presente però anche se molto sporadico in Umbria. E' diventato noto grazie al cuoco Gianfranco Vissani. In passato però l'aggettivo vissano era attribuito a una razza di pecore provenienti in origine da Visso (MC).
VISSIO Vissio è un cognome specificatamente piemontese, del cuneese e di Fossano in particolare con presenze significative anche a   Sant`Albano Stura, Bene Vagienna e Salmour, potrebbe derivare dal nome latino Vicius, ma molto più probabilmente deriva dall'aferesi del nome medioevale Ludovisius.
VISTARINI
VISTARINO
Vistarini, molto raro, ha un ceppo a Rivanazzano nel pavese, con presenze nel lodigiano e nel milanese, Vistarino, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare dal nome del paese di Vistarino nel pavese, il cui toponimo potrebbe derivare dal cognomen latino Vestorinus. L'ipotesi di una derivazione da un'ipotetica frase del Barbarossa che avrebbe ordinato "vi starete" ad un suo cavaliere con l'ordine di fermarsi in una località è priva di qualsiasi fondamento perchè il Barbarossa si sarebbe espresso in latino hic manete (rimanete qui), o in tedesco beiton (voce a.a.t divenuta poi bleiben (restate) hera (voce a.a.t divenuta poi hier (qui).
VISTORI Vistori, quasi unico, sembrerebbe specifico dello spezzino, dovrebbe derivare dal nomen latino Vistorius, ricordiamo con questo nome Caius Vistorius Prisco ricordato in una lapide nel napoletano, esiste anche la possibilità che derivi dal nome arcaico del paese di Vistrorio nel torinese.
VITA
VITI
VITO
Vita è presente a macchia di leopardo in tutt'Italia, e potrebbe derivare da toponimi come Vita (TP) o altre località contenenti quella radice, Viti, abbastanza comune, è tipico della Toscana e del Lazio, Vito, molto meno diffuso, è specifico del napoletano e casertano, con un ceppo anche nel cosentino, che potrebbe derivare da toponimi come Rovito (CS) o Malvito (CS), sono molto antichi e dovrebbero prevalentemente derivare dal cognomen latino Vitus o dall'apocope di nomi come Vitale o dall'aferesi di nomi come Bonavita .  In un atto del mese di maggio del 1061 conservato nell'archivio di stato di Brescia, si legge: "...cum confinibus, terminis, accessionibus et cetera, et ut in ipso instrumento rogato per Vitum notarium et transcripto per Benevenutum Oxelle et Ubertum de Dario ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viti è cognome d'origine patronimica, dal nome proprio medievale Vitus, lat. (A)vitus.
VITACCA
VITACCHI
VITACCHIO
VITACCO
Vitacca ha un ceppo a Calvello nel potentino ed uno a Ginosa e Taranto nel tarentino, Vitacchi è unico, Vitacchio, estremamente raro, sembrerebbe del vicentino, Vitacco, quasi unico, parrebbe lucano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vitachus, Vitacha, di cui abbiamo un esempio d'uso in questo atto del 1084: "..Alio ero, qui misit domina Vida ad latus domino Vitaco. Alio ero inter ambos rivos ad latus domino Vitaco. Alia serna in arenalem inter ambas vias. Alia serna in ripa Velita, Alia serna in costa de Arco. Alia serna iuxta via de mercato. ..", nome che deriva da una forma ipocoristica medioevale in -cchio riferita al nome medioevale latino Vitus o al nome germanico Wido.
VITAGLIANA
VITAGLIANI
VITAGLIANO
VITALIANI
VITALIANO
Vitagliana è quasi unico, Vitagliani, assolutamente rarissimo, parrebbe avere un ceppo nell'aquilano ed uno nel foggiano, Vitagliano ha un ceppo campano, soprattutto concentrato nel napoletano, un piccolo ceppo nel foggiano e nel barese ed in Sicilia uno nel catanese ed uno nel palermitano, Vitaliani ha un piccolo ceppo veneto nell'area padovano, vicentino, veneziana, uno a Forlì ed uno a L'Aquila, Vitaliano ha un ceppo romano, uno nel salernitano a Cava de` Tirreni, Nocera Superiore e Nocera Inferiore ed uno a Girifalco nel catanzarese, dovrebbero derivare dal cognomen latino Vitalianus di cui abbiamo un esempio in un'antica lapide romana di età imperiale: "ex coh(orte) (milliaria) Mauro/rum vixit annos LX / Cla(udius) Vitalianus mil(es) / coh(ortis) N filius et Fl(avia) Mar/cella coniux posuit / Ael(ius) Iucundianus Ael(ius) / Valerianus milites".
VITALE
VITALETTI
VITALI
VITALINI
VITALONE
VITALONI
VITALUCCI
Vitale è panitaliano, con prevalenza al sud, Vitaletti ha un ceppo nell'anconetano, in particolare a Sassoferrato, ed uno a Roma, Vitali è specifico del centro nord, Vitalini è rarissimo è sembra specifico del sondriese, Vitalone ha un nucleo napoletano ed uno calabrese a Sinopoli (RC), Vitaloni, molto raro, ha un nucleo nel sudmilanese e lodigiano, con possibili ceppi nell'anconetano, nel massese e nel ternano, Vitalucci, molto raro, è decisamente marchigiano, di Frontone e Serra Sant'Abbondio nell'urbinate, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici, dal cognomen latino Vitalis o Vitalianus. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio in Calabria a Sinopoli nella prima metà del 1600 un certo Gustino Vitalone e Maestro e Procuratore della Confraternita del Santo Spirito.
VITANTONI
VITANTONIO
Vitantoni, assolutamente rarissimo, è di probabili origini molisane come Vitantonio che sembrerebbe specifico di Ripalimosani (CB), dovrebbero derivare dal nome Vitantonio, comparso sembra attorno alla fine del 1500, composto da Vito ed Antonio, di quest'uso abbiamo un esempio a Monopoli (BA) in uno scritto del 1610: "...Cajasso ne fe l'appaldo per la costruzione della medesima con i murarj Vitantonio, e Giannantonio Maiellaro..:".
VITARI Molto raro è sicuramente lombardo, dovrebbe derivare dal cognomen latino Vitus.
VITATERNA Vitaterna, molto molto raro, è specifico del Lazio, dovrebbe derivare da un nome gratulatorio medioevale, Vitaaeterna, attribuito al figlio come augurio di una vita eterna nella Grazia del Signore.
VITE Vite, assolutamente rarissimo, parrebbe originario del cosentino, di Rende e Marano Marchesato, presenta anche un piccolissimo ceppo in Sicilia nel palermitano, potrebbe derivare da forme alterate del nome Vito (vedi VITA), ma è pure possibile che derivi da un soprannome legato al termine vite (pianta che produce l'uva).
VITELLESCHI
VITELLI
VITELLIO
VITELLO
VITELLOZZI
Assolutamente rarissimo Vitelleschi è forse laziale, tipico del centrosud Vitelli, rarissimo è più propriamente del sud Vitellio, Vitello è tipico siciliano, dell'agrigentino in particolare, Vitellozzi, molto raro, ha un ceppo nell'aretino ed uno a Roma, dovrebbero derivare dal nomen latino Vitellius, portato ad esempio da Aulus Vitellius (15-69 dC) che venne fatto imperatore di Roma nel 69 d.C., tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Perugia nel 1200 con il cancelliere del Comune di Perugia  Bovicello Vitelli, nel 1300 Bonifacio Vitelleschi è Castellano di Corneto in Cencelle (RM), più tardi, in Toscana verso la metà del 1500 il marchese Chiappino Vitelli è signore di Cetona (SI) su cessione del Granduca di Toscana Cosimo De Medici, dal 1599 al 1603 in Abruzzo il Barone Ferrante Vitelli tiene il feudo di Paganica (AQ).
integrazioni fornite da Vincenza Magi
I Vitelli furono prima di tutto signori di Città di Castello dove si trovano i loro bellissimi palazzi rinascimentali; la famiglia ha origine nella frazione di Selci del comune di San Giustino umbro, divenuti ricchissimi con il commercio di bestiame si trasferirono nella vicina Città di Castello dove risultano già fin dal medioevo e dove parteciparono alle varie lotte per il governo della città, combattendo anche contro il papa,un componente della famiglia di nome Vitello diede il cognome ai discendenti. Appartennero alla famiglia famosi condottieri di ventura i più conosciuti sono Niccolò, Vitellozzo fatto uccidere da Cesare Borgia e Alessandro che fece costruire per la moglie Angela dei Rossi di San Secondo il bel palazzo ora pinacoteca comunale, suo figlio fu il cardinale Vitellozzo.  La famiglia è estinta nei Boncompagni Ludovisi. Da un ramo collaterale ha origine la famiglia Vitelleschi.
VITERBI
VITERBO
Viterbi, assolutamente raro, parrebbe del milanese e dovrebbe trattarsi di una modificazione in sede di trascrizione del cognome Viterbo, che ha un ceppo a Bari e nel barese ed un ceppo a Lamezia Terme nel catanzarese, tipico cognome ebraico, deriva dal nome della città di Viterbo.
VITIELLO Specifico del litorale Lazio-campano, dovrebbe derivare dal cognomen latino Vitelius.
VITOLI
VITOLO
VITULLI
VITULLIO
VITULLO
VITULO
Vitoli, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un'errata trascrizione di Vitolo, che è tipicamente campano, del casertano, napoletano e salernitano in particolare, Vitulli ha un ceppo tra teatino e campobassano, uno tra barese, tarentino e materano, uno a Napoli ed uno a Roma, Vitullio è praticamente unico, Vitullo ha un ceppo romano ed uno tra teatino ed iserniese, Vitulo, molto raro, è tipicamente veneto, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche più o meno dialettali del nome Vito, ma è anche possibile, ed in alcuni casi probabile, un'origine più antica dal nome latino Vitulus (vitello) di cui abbiamo un esempio nell'Ab Urbe condita di Tito Livio: "...Sacerdotes publici ea pestilentia mortui sunt, Cn. Servilius Caepio pontifex, pater praetoris, et Ti. Sempronius Ti. f. Longus decemvir sacrorum, et P. Aelius Paetus augur, et Ti. Sempronius Gracchus, et C. Mamilius Vitulus curio maximus...", l'alta diffusione , in epoca romana, del cognomen Vitulus in tutto il Sannio ed anche nel Veneto fa propendere per questa seconda ipotesi.
VITRANI Vitrani ha un ceppo in Puglia nel barese a Barletta in particolare, ma è ben presente anche a Canosa di Puglia e Bari, esiste anche un ceppo triestino, dovrebbe derivare da Vetrana, il nome antico dell'odierna Avetrana nel tarantino, ma è pure possibile una derivazione, più probabile per il ceppo triestino, dal nome medioevale latino di origine gotogermanica Vitranius, nome portato ad esempio dal prelato che fu vescovo di Treviri in Germania dal 365 al 384, e successivamente da un importante storico medioevale.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vitrani è cognome barese derivato dalla forma base Vetere, dal latino vetus/veteris = vecchio. Minervini 508.
VITRANO Vitrano, è specifico dell'area siciliana del palermitano di Palermo e Misilmeri in particolare, dovrebbe derivare dall'antico nome di Castrum vitranum, l'attuale Castelvetrano nel trapanese, indicandolo probabilmente come il luogo d'origine dei capostipiti.
VITTI
VITTO
Vitti sembrerebbe di origini pugliesi, anche se potrebbe essere presente anche un ceppo nel frusinate, Vitto è decisamente pugliese, del barese e del leccese, dovrebbero derivare da una variazione del cognomen latino Vitus, viene anche proposta un'improbabile teoria che lo farebbe derivare dal vocabolo latino victi (vinti). Un possibile ceppo secondario in Lombardia si potrebbe ipotizzare, vista la presenza nel 1600, nella città di Bergamo, di uno scrittore di nome Ottavio Vitti. Sembrerebbe esistere anche un ceppo trentino che potrebbe anche non essere secondario, ma connesso al ceppo bergamasco.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vitti e Vitto sono cognominizzazioni del nome apocopato Vittorio oppure dal soprannome Vitto da 'vitto' (< lat. victum, derivato di 'vivĕre') = cibo, dato forse a un bambino che sarebbe divenuto il sostegno (vitto) della famiglia. Fonte: P. Minervini, Diz. cogn. pugliesi, 515.
VITTONE
VITTONI
Vittone è tipicamente piemontese, del torinese e cuneese soprattutto, Vittoni ha un ceppo nel verbanese e novarese ed uno lombardo nel bresciano, dovrebbero derivare da modificazioni dialettali del nome personale germanico Wido, Widonis.
VITTORE
VITTORI
VITTORINI
VITTORINO
VITTORIO
Vittore è tipico del barese, di Sammichele di Bari in particolare, Vittori, molto più diffuso, ha ceppi in Lombardia, in Friuli nel goriziano e nel triestino, in Romagna nel forlivese, cesenate e riminese, e soprattutto è molto radicato nella fascia che comprende il Piceno, l'Umbria e tutto il Lazio, Vittorini ha un ceppo nel maceratese, uno importante abruzzese a L'Aquila, Teramo e Vasto nel teatino ed uno a Roma e nel romano, Vittorino, abbastanza raro, ha un ceppo nel salernitano, uno nel cosentino ed uno in Sicilia tra palermitano e trapanese, Vittorio ha un ceppo nell'udinese, uno a Roma, uno a Napoli e nel napoletano ed uno a Catania e nel catanese, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal cognomen latino Victor che significa il vincitore, il vittorioso, o dai suoi derivati italiani Vittore o Vittorio, non è da escludere anche una possibile derivazione dai molti toponimi dedicati a San Vittore, come a solo titolo di esempio San Vittore (FC), (PG) o (AN) o San Vittore del Lazio nel frusinate e San Vittore Olona nel milanese.
VITTORIA Vittoria ha un ceppo a Forno di Zoldo nel bellunese, uno a Roma, uno a Palena nel teatino, uno a Napoli, con presenze significative anche a   Marano di Napoli e Pozzuoli nel napoletano ed uno ad Avella nell'avellinese ed a Maddaloni nel casertano, ed uno a   Comiso, Vittoria e Santa Croce Camerina nel ragusano ed a Castel di Iudica nel catanese, dovrebbero derivare dai vari toponimi contenenti la radice Vittoria presenti in tutt'Italia, come Vittoria nel ragusano, o Madonna della Vittoria nel teatino o altri simili, ma è pure possibile che in alcuni casi si tratti di forme matronimiche originati da capostipiti di nome Vittoria.
VITTORIANO Assolutamente rarissimo, deriva dal cognomen latino Victorianus.
VITTORIOSA
VITTORIOSI
VITTORIOSO
Vittoriosa, quasi unico, dovrebbe essere meridionale, Vittoriosi, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Toscana, nell'iserniese e nel napoletano, Vittorioso, abbastanza raro, ha un ceppo a Roma, uno piccolissimo in Campania e presenze in Puglia, in Calabria ed in Sicilia, potrebbe trattarsi di forme etniche riferite a capostipiti provenienti da paesi contenenti la radice Vittoria nel loro nome, ma potrebbero anche derivare dal nome e soprannome medioevale Victoriosus, di cui abbiamo un esempio d'uso a Pisa nel 1300 con un tale Victoriosus Ser Guidonis de Cascina, citato in un atto.
VITUCCI
VITUCCIO
Vitucci ha un piccolo ceppo abruzzese, tra teatino ed aquilano, un ceppo romano, uno napoletano, ma il nucleo è nel barese con piccole presenze anche in Basilicata, Vituccio, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, dovrebbero derivare da modificazioni ipocoristiche del cognomen latino Vitus (vedi anche VITA).
VITULANO Vitulano è diffuso in Campania, in particolare a Boscotrecase, Boscoreale e Napoli nel napoletano, a Morcone nel beneventano ed a Scafati nel salernitano, ed in Puglia a Manfredonia e San Severo nel foggiano e Molfetta nel barese, dovrebbe derivare dal toponimo Vitulano nel beneventano, probabile luogo d'origine della famiglia.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vitulano, frequentissimo in Puglia e Campania, forse dal toponimo Vitulano nel beneventano. In passato detta Viturano, dal latino Veturianum, derivato da un nome di famiglia, quello dei Veturii romani.
VIVALDI
VIVALDINI
VIVALDO
Vivaldi sembra avere due nuclei, uno trentino ed uno in Liguria ed alta Toscana tirrenica, Vivaldini parrebbe del mantovano, Vivaldo, rarissimo, sembra decisamente ligure della zona al confine con il cuneese, derivano dal nome medioevale germanico Vivaldus che si è poi trasformato in Vivaldo e quindi in Ubaldo, si ricorda san Vivaldo vissuto alla fine del 1200.  Personaggio famosissimo fu Antonio Vivaldi, compositore e violinista, che nacque a Venezia nel 1678. In un atto conservato presso l'Archivio Arcivescovile di Pisa si legge: "...«Vivaldus camerarius (...) relocavit et relocationis  titulo  dedit  et  firmavit  Gualando,  baractulario...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vivaldi deriva dal personale germanico Vivard, dalle radici 'viv' di difficile interpretazione + hardu = duro.
VIVANTE
VIVANTI
Vivante sembrerebbe di origini abruzzesi, di Manoppello nel pescarese e di Chieti, Vivanti è decisamente laziale, di Roma in particolare, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vivantius, ricordiamo con questo nome Vivantius episcopus di Vergiac nella metà del 1100.
VIVARDI Assolutamente rarissimo, sembra napoletano, dovrebbe derivare dal nome germanico Wivhard.
VIVENTI
VIVENZA
VIVENZI
VIVENZIO
Viventi, rarissimo, sembra specifico del viterbese, Vivenza, rarissimo, sembra del torinese, Vivenzi è raro ed è tipico del bresciano, Vivenzio, più raro sembra essere napoletano, derivano dal nome latino Viventius di cui si hanno tracce nel IV° secolo come viene riportato nelle Historiae di Ammiano Marcellino :"...advenit successor eius ex quaesitore palatii Viventius integer et prudens Pannonius, cuius administratio quieta fuit ..."; (Viventius originario di  Siscia (la Segestica dei Celti), l'attuale Sisak in Croazia, fu questore del sacro palazzo e divenne prefetto urbano nel 366 d.C.).
VIVIAN
VIVIANA
VIVIANI
VIVIANO
Vivian è decisamente venetyo, del vicentino e del veneziano, con ceppi anche tra trevisano e pordenonese, Viviana è quasi unico, Viviani è tipico della Lombardia orientale e veronese, ha un nucleo anche nella fascia che va da La Spezia a Firenze, Viviano ha un ceppo nel salernitano ed uno nella Sicilia centrooccidentale, nel palermitano in particolare, derivano dal cognomen tardo latino, di derivazione gallica Vivianus, Viviana di cui abbiamo un esempio in una Carta commutationis dell'anno 1170 a Brebbia (VA): "...Unde due carte uno tenore scripte sunt, et ibi astante et confirmante Lanfrancus de Cillina et Vivianus Spiringoni de ipso loco, qui estimaverunt et dixerunt quod hec comutatio legibus fieri posit ...". Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio in un processo per stregoneria del 1631 nel comune di Bormio dove il notaio officiante è appunto unm Viviani: "...Ego Franciscus Vivianus, filius quondam ser Petri, Communis Burmii, publicus imperiali auctoritate Burmii et notarius, presentem supplicationem tutele, una cum sequenti ratificatione eiusdem et aliis ut supra contentis requisitibus notavi, scripsi et pro fide premissorum subscripsi.". Nel 1200 a Firenze, in un atto si legge: "...Manfredo quondam Grunei Banduccii, di Leopardo tabernario quondam Viviani Canni, di Ugolinus calafatus quondam Periccioli Guardaipolli...".  Personaggio famoso fu a Firenze il matematico Vincenzo Viviani (1622 - 1703).
integrazioni fornite da Gabriele Farronato
Vivian è cognome assai diffuso tra i fiumi Brenta e Piave: a Pederobba e nella zona di Bassano, pur non essendo fra loro imparentati. il cognome è patronimico dal ripetersi di Viviano fra i nomi di battesimo fin dal secolo XIV°. A Bassano sono in buona quantità quelli detti Berna.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Viviani, diffuso soprattutto in Toscana, Liguria e Veneto, deriva da Vivianus, nome augurale di "lunga vita al neonato". Si è affermato in Italia solo tra l'XI e il XII secolo, per influsso del nome "Vivien" che appare spesso nella poesia epico-cavalleresca francese.
VIVINO
VIVO
Vivino sembrerebbe di origini calabresi, cel catanzarese e crotonese, Vivo ha un ceppo campano nel napoletano, a Marigliano, Napoli, Portici, Anacapri e Volla, ed uno pugliese ad Andria nel barese ed a Castellaneta nel tarantino, dovrebbero derivare, anche attraverso un ipocoristico, dal nome medioevale Vivo, nome dato dai genitori al proprio figlio con l'augurio che restasse vivo, probabilmente da loro attribuitogli dopo aver subito l'esperienza della perdita di un precedente figlio.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vivino è cognome calabrese dal dialetto 'vive vino' = beve vino. Rohlfs 277.
VIZIO Molto raro è specifico del cuneese, tipici del cuneese sono cognomi originati da soprannomi, come Trucco, Vizio ecc.
VIZZARI Vizzari è specifico del reggino, di Scilla, San Roberto, Bagnara Calabra e Villa San Giovanni, dovrebbe essere di origini albanesi e derivare dal nome della città di Vizhari nella  provincia de Qarku i Beratit in Albania, probabile luogo d'origine del capostipite.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vizzari è cognome calabrese e siciliano dal greco *Bizaris = popputo. Caracausi 1717.
VIZZI
VIZZIELLI
VIZZIELLO
VIZZINO
VIZZO
VIZZONE
VIZZONI
VIZZOTTO
Vizzi ha ceppi a Roma, nel Salento a Corigliano D` Otranto e Lizzanello ed in Sicilia a Licata, Raffadali e Campobello di Licata nell'agrigentino ed a Palermo, Vizzielli è specifico di Ginosa nel tarantino, Vizziello è caratteristico di Matera dove è molto diffuso, Vizzino è decisamente salentino del leccese, di Uggiano la Chiesa, Giurdignano, Supersano, Minervino di Lecce, Salve e Vernole, Vizzo è tipico del potentino, di Potenza e Pignola, Vizzone ha un ceppo romano ed una presenza significativa in Calabria, Vizzoni sembrerebbe specifico di Camaiore (LU), Vizzotto è di origini venete, dell'area che comprende il padovano, il veneziano ed il trevisano, dovrebbero derivare tutti, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche o accrescitive, anche dialettali, da soprannomi originati dal termine italiano arcaico vizzo (avvizzito, flaccido), forse ad identificare una caratteristica fisica dei capostipiti.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vizziello è cognome lucano presente a Matera, Pisticci, Policoro, Stigliano e spesso altrove, sporadicamente a Lecce, Vizzielli a Taranto = Vizziello top. in prov. di Bari: 'figli del Vizzo'. (v.).
Vizzo è cognome lucano presente a Pignola, Potenza; cfr. Vizzi cal. e nel Salento: tosc. vizzo 'che ha perduto la sua freschezza'.
VIZZINI Vizzini è decisamente siciliano, molto diffuso a Palermo, Cefalù, Petralia Soprana e Blufi nel palermitano, a Grotte, Palma di Montechiaro e Racalmuto nell'agrigentino, a Gela, Caltanissetta e Niscemi nel nisseno, a Pachino nel siracusano, ed a Catania, dovrebbe derivare dal nome del paese catanese di Vizzini.
VOCCIA Voccia è tipico dell'area napoletano, salernitana, di Scafati nel salernitano in particolare, è difficile definire una possibile etimologia, si potrebbe trattare di una forma ipocoristica dell'aferesi del nome normanno Ivo, o anche di una modificazione del cognomen latino Vocula, o di una contrazione del cognomen femminile latino Volturcia.
VOCE
VOCI
Voci è tipicamente calabrese, in particolare di Catanzaro e del catanzarese, di Montepaone, Garperina, Soverato, Sant`Andrea Apostolo dello Ionio, Botricello, Stalettì e Sellia Marina, l'origine etimologica è oscura, anche se si può ipotizzare che possa trattare di una forma ipocoristica dell'aferesi del nome normanno Ivo, ma quest'ipotesi è ben poco probabile.
VODOPIVEC Molto molto raro è tipico triestino, di origini slovene è l'equivalente slavo del cognome italiano Bevilacqua e sarebbe derivato da soprannomi scherzosi attribuiti a chi abitualmente beveva vino e disdegnava l'acqua.
VOERZIO Voerzio è specifico del cuneese, di La Morra e di Alba, dovrebbe derivare dal nome medioevale Voersius, di cui abbiamo un esempio d'uso relativo al periodo carolingio: ".. e Gallia cum Berta Caroli Magni sorore aufugiens, cum ambo ad Sutrium pervenissent diu in quoddam specu, quod adhuc ibi ab incolis monstratur, latuerunt, ubi Berta Orlandum peperit Paladinum. At Voersius haud bene meminit Contarini aetatem, nec Aledrami historiam ab eo narratam. ..".
VOGHERA Voghera è tipicamente piemontese, di Neive, Baldissero d'Alba ed Alba nel cuneese, dovrebbe derivare dal nome della città di Voghera, probabile luogo di primo insediamento dei capostipiti, che potrebbero essere stati degli ebrei fuggiti dalla Francia a seguito della loro messa fuori legge a partire dal 1394.
VOGLI
VOGLIA
VOGLINI
VOGLINO
VOGLIO
Vogli, decisamente emiliano è tipico del bolognese, di Bologna, Budrio, Malalbergo e Molinella, Voglia, molto raro, è di Portoferrara nel ferrarese, Voglino è tipicamente piemontese, dell'area che comprende il cuneese, il torinese, l'alessandrino e soprattutto l'astigiano, dove è particolarmente presente a Castagnole delle Lanze, Asti e Costigliole d'Asti, Voglio e Voglini sono quasi unici, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dall'aferesi di nomi medioevali come Bentivoglio (vedi BENTIVOGLI) o Bonavolia (vedi BONAVOGLIA).
VOGRIC
VOGRIG
Vogrig è tipico dell'udinese, di Cividale del Friuli e Grimacco, Vogric, molto più raro, è specifico di Gorizia e San Floriano del Collio (GO), dovrebbero derivare dal patronimico slavo dell'attributo etnico friulano voger (ungaro, ungherese)  e starebbe ad indicare nel capostipite il figlio di un ungaro.
VOLARIC
VOLARIG
Sia Volaric che Volarig sono assolutamente rarissimi e sembrerebbero specifici del Friuli più orientale, dovrebbero derivare da un patronimico del nome slavo Volar (Ilario) starebbe quindi ad indicare la famiglia di un figlio di un Ilario.
VOLI
VOLIO
VOLLI
Volli e Volio sono quasi unici, Voli, sempre rarissimo, sembrerebbe campano e del romano, questi cognomi dovrebbero tutti derivare da forme aferetiche di nomi come Avolius (vedi AVOGLIO), nome probabilmente portato dai capostipiti, o direttamente dal nome.personale latino Vollius, di cui abbiamo un esempio in questo scritto latino del XVII° secolo: "..Idem observatum in sacris Matris Phrygiae seu Cybeles seu Rheae, in cuius Sacerdotibus ac famulis novem ista praecipue spectata olim fuisse, anotavit Vollius, evirationem, furorem, vestem versicolorem, capitis iactationem, capillorum inunctionem, mollitiem incessus, lacertorum sectionem...".
VOLIANI Voliani è specifico di Livorno, dovrebbe derivare dal nome Volianus in uso presso i galli, che avevano una divinità con questo nome, anche se secondo alcuni il nome latino Volianus sarebbe dovuto alla fusione della radice vol-, forma apocopaica di volet (lo vuole), unito a Ianus (Giano), il dio romano della pace e della guerra, il protettore di tutti gli inizi.
VOLO Tipico siciliano, di Carini (PA) e del nisseno, potrebbe derivare dal praenomen latino Volus o Volusius di cui abbiamo traccia in un antica lapide: "D(is) M(anibus) / L(ucio) Volus(io) L(uci) f(ilio) Vol(tinia) / Severiano IIIIvir(o) c(olonia) I(ulia) Apt(a) II / et flam(ini) item IIvir(o) c(olonia) I(ulia) / Had(riana) Auenn(iensi) et pontif(ici) / sacerdot(i) urbis Rom(ae) / aetern(ae) Vol(usia) Severiana / patri incomparabili".
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Volo è cognome siciliano forse da Bolo che viene dal greco antico 'bòlos' = zolla, gleba. Caracausi 166.
VOLONA' Volonà è assolutamente rarissimo, di origini siculo calabresi, dovrebbe derivare da una modificazione per betacismo del vocabolo greco belonàs (chi vende gli aghi), identificando così probabilmente il mestiere del capostipite.
VOLONGHI Molto molto raro sembra di origini cremonesi o bresciane, dovrebbe derivare dal toponimo, Volongo (CR).
VOLONTE' Specifico del varesotto, comasco e altomilanese, deriva da un soprannome dialettale originato da una notevole disponibilità del capostipite o anche dall'essersi prestato volontariamente a qualche cosa.
VOLPAT
VOLPATI
VOLPATO
VOLPATTI
VOLPATTO
Volpat sembra essere unico ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Volpato, Volpati sembrerebbe specifico del pavese, zona di Vigevano e Cassolnovo, Volpato è decisamente veneto, soprattutto dell'area che comprende le province di Venezia, Padova, Treviso e Vicenza, Volpatti, tipicamente friulano, di San Giorgio della Richinvelda (PN) e di San Martino al Tagliamento (PN), Volpatto invece sembra tipico del torinese, di Settimo Torinese in particolare, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali stanti spesso ad indicare il figlio o i figli della Volpe inteso sia come cognome che come soprannome o anche da soprannomi derivanti dal vocabolo dialettale piemontese volpatt (furbastro).
VOLPE
VOLPES
VOLPI
VOLPIN
VOLPINI
VOLPINO
VOLPON
VOLPONE
VOLPONI
VULPETTI
Volpe è panitaliano, ma con prevalenza al sud, Volpes è tipicamente palermitano, Volpi è tipico dell'Italia centrosettentrionale,  Volpin è tipico del padovano, di Maserà di Padova, Albignasego, Padova, Casalserugo e Selvazzano Dentro, Volpini sembra tipico della fascia centrale, Toscana, Marche, Lazio e Umbria, Volpino, assolutamente rarissimo, potrebbe essere del pavese, Volpon, molto molto raro, è del bellunese, di Trichiana e Belluno, Volpone ha un piccolo ceppo in Liguria, uno più consistente nel pescarese, a Penne, Collecorvino e Pescara, ed uno a Sora nel frusinate, Volponi ha qualche presenza in Lombardia, nel modenese, nel fiorentino, con un ceppo nelle Marche, ad Ancona Ascoli Piceno e Pesaro, ed uno, il più significativo, a Roma e Guidonia Montecelio nel romano ed a Ferentino nel frusinate, Vulpetti, assolutamente rarissimo anch'esso, sembrerebbe originario del trapanese. Tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche o accrescitive, da soprannomi legati a caratteristiche somatiche o comportamentali legati al concetto di furbizia, astuzia, e velocità tipiche della volpe.
VOLPIANA Specifico della zona di Arzignano e Chiampo nel vicentino, potrebbe derivare dal nome della località Volpiana di Crespadoro (VI).
VOLPIANO Specifico della zona di Torino e di Torino (AT), potrebbe derivare dal nome della località Volpiano del basso Canavese, ma è pure possibile una derivazione diretta dal nome tardolatino Vulpianus di cui abbiamo un esempio in epoca imperiale: "...Fabius Cilo is est, qui Imperante Severo, bis Urbi praefuit, ut Dion, Spartianus et Vulpianus tradunt, cuius et nos vetus elogium et inscriptionem retulimus...", il significato del nome era quello di furbo come una volpe.  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1500 nel Piceno con un certo frater Franciscus Vulpianus de Apponiano guardiano del convento di Ascoli.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Volpiano è cognome piemontese dal toponimo omonimo in provincia di Torino. Deriva probabilmente da un gentilizio latino: quello della 'gens Ulpia'.
VOLPICELLA
VOLPICELLI
Volpicella abbastanza raro è tipico della provincia barese, Volpicelli ha vari ceppi, i più importanti dei quali si trovano nel romano ed in Campania, nel casertano, napoletano e salernitano, dovrebbero tutti derivare da forme ipocoristiche di un soprannome originato forse da una particolare furbizia del capostipite (vedi VOLPE).
VOLSA
VOLSI
VOLSONE
VOLZA
VOLZI
VOLZONE
Volsa, quasi unico, sembrerebbe del barese, Volsi, altrettanto raro, sembrerebbe del napoletano, Volsone, che sembrerebbe unico, sembrerebbe del romano, Volza è tipicamente pugliese, con un ceppo a Turi e Casamassima nel barese ed uno a San Severo nel foggiano, Volzi, praticamente unico, sempre pugliese, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, Volzone è tipicamente campano del salernitano, di Olevano sul Tusciano e Battipaglia, potrebbero essere forme etniche riferite a capostipiti appartenuti all'antica razza dei Volsci, un popolo italico della zona del romano e del frusinate confinante con i sanniti.
VOLTA Volta è molto diffuso nell'area che comprende il Piemonte, la Liguria, la Lombardia e l'Emilia, con massima concentrazione nel bolognese, si possono formulare due ipotesi, la prima è che possa trattarsi di una forma aferetica di nomi medioevali come Bonavolta (vedi BONAVOLTA), o Malavolta (vedi MALAVOLTA), portati forse dal capostipite, la seconda è che derivino invece dai molti toponimi contenenti la radice Volta, come ad esempio Volta Bresciana, Volta Mantovana, Volta di Saltino nel modenese o altri simili, possibili luoghi d'origine delle famiglie.
VOLTAGGIO
VULTAGGIO
Voltaggio è quasi unico, ha presenza nell'alessandrino ed in Sicilia, Vultaggio è tipicamente siciliano del trapanese, di Trapani, Erice, San Vito lo Capo, Alcamo, Calatafimi, Marsala, Paceco, Valderice, Buseto Palizzolo e Custonaci, con un ceppo anche a Palermo, dovrebbero derivare dal nome del paese alessandrino di Voltaggio, essendo probabilmente giunti in Sicilia al seguito dei Ventimiglia.
VOLTERRA Volterra ha un ceppo a Roma ed uno a Milano, potrebbe essere di origini ebree sefardite, deriva dal nome della città di Volterra nel pisano.
VOLTERRANI Volterrani è tipicamente toscano, delle province di Livorno, Pisa e Firenze, di Cecina nel livornese, di Volterra e Pisa nel pisano e di Castelfiorentino e Firenze nel fiorentino, dovrebbero derivare dall'etnico di Volterra (PI).
VOLTOLINA
VOLTOLINI
Voltolina sembrerebbe veneto principalmente della provincia di Venezia, Voltolini sembra trentino, si potrebbe ipotizzare un'origine valtellinese, la Valtellina era chiamata Voltolina nei tempi remoti, come possiamo leggere in uno scritto di Leonardo da Vinci: "...Voltolina, com'è detto, valle circundata d'alti e terribili monti...".
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Questi cognomi sono diffusi  più o meno nella stessa area geografica del Nord Italia, Lombardia, Veneto,Piemonte, però Voltolini si trova anche in Toscana e nel Lazio. In origine questi cognomi significano  "Valtellinese".
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Voltolina è cognome polesano formato dal toponimo Volto di Rosolina nel rovigoto. In alcuni casi può derivare da soprannomi derivati dal 'voltolino', un uccelletto di palude, bruno e notturno.
Voltolini è cognome d'arte o mestiere; da vo1tolino «voltacoppi» nome dato a chi voltava o sostituiva la copertura di un tetto per analogia col «voltolino» o «téccola», l'uccello che voltola i ciottoli col becco in cerca d'insetti. La sua diffusione nel Modenese è molto modesta. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
VOMERA
VOMERE
VOMERI
VOMERO
VOMMERA
VOMMERO
Vomera è specifico di Melicucco nel reggino, Vomere è unico, Vomeri lo è quasi, Vomero ha un piccolo ceppo a Guardia Perticara e Potenza nel potentino, ed in Calabria a Melicucco nel reggino ed a Roggiano Gravina nel cosentino, Vommaro è specifico del cosentino, di San Lucido, Paola, Cerisano, Fiumefreddo Bruzio e Falconara Albanese, Vommero, assolutamente rarissimo, è specifico del cosentino, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi basati su alterazioni dialettali del termine latino vomer, vomeris o dell'equivalente italiano vomere, con il quale si indica la lama dell'aratro, probabilmente ad indicare che i capostipiti di mestiere facessero i contadini.
VONA
VONO
Vona è molto diffuso nel Lazio, in particolare nel romano, frusinate e latinense, ma ha presenze significative anche nel potentino, nel crotonese ed in Sicilia, in particolare nel ragusano, Vono è decisamente calabrese, del catanzarese soprattutto, dovrebbero derivare dal nome medioevale Vonus, Vona, di cui abbiamo un esempio ad Afragola in un atto dell'anno 1028: "...Vonus filius quidem Petrucci Caputi pro vice sua et pro vice Gregorii, qui nominatur Insertavinea, uterini germani sui et Iohanne qui nominatur Boso filio q. Stephani Pectinato, seu Sergio qui nominatur Coppula abitatores in loco qui vocatur Arcupintum...", è anche possibile che derivino per betacismo dal nome medioevale Bonus, Bona.
VONGHIA Vonghia è specifico di Galatone nel leccese, con un ceppo molto piccolo anche a Brindisi, dovrebbe prendere il nome dalla zona del corso del torrente Vonghia nel salernitano, un affluente del fiume Sele.
integrazioni e stemmi forniti da Pietro Paolo Vonghia
Vonghia è una famiglia di origine greca. Insediatasi in Campania in tempi remoti ha assunto, secondo la tradizione ellenica, il cognome dal toponimo del torrente Vonghia sito nel Comune di Contursi (SA). Documenti attestano che già nel 1255 apparteneva ad una delle sei famiglie acquarie del Regio di Porto in Napoli. Un Egidio nel 1268 fu Giustiziere di Terra di Lavoro del Contado di Molise. Francesco, quale agente del principe di Taranto, si trasferisce prima dalla Campania a Cremona e da lì il 13/10/1332 a Galatina (LE). (arch.stor.Lecce,not.95/4,Attanasi di Soleto). Nei secoli le generazioni dei Vonghia si estendono principalmente in Puglia: un ramo nel Salento (Galatina, Galatone, Nardò, Novoli, Brindisi) ed un'altro nelle provincie di Bari e Taranto dove, si presume per un errore di censimento anagrafico (considerata l'origine greca la "V" iniziale viene censita in "D'"), si cambia in D'Onghia. Il Palazzo Vonghia di Galatina (via Cavour,33) edificato nel cinquecento, fu ristrutturato nel 1710 dai maestri muratori Lazzaro e Nicola De Giovanni. Di particolare interesse artistico è il portale bugnato con sovrastante il blasone (nella foro a destra) ed il ligneo portone seicentesco con la lunetta caratterizzata da mensole poste a reggiera con motivi fito-antropomorfi.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vonghia è cognome salentino variante di Vogna, che viene dal toponimo omonimo in Piemonte. Rohlfs Cognomi salentini, 265.
VORABBI Estremamente raro è tipico di Rimini e del riminese, troviamo tracce di questa cognominizzazione fin dal 1500 a Vergiano di Rimini, dove i Vorabbi venivano annoverati tra i maggiorenti della città.
integrazioni fornite da Andrea
Ci sono tracce di questo cognome in alcune antiche case di campagna del riminese e precisamente su laterizi con su scritto VORABBI FECIT. Credo si tratti di un costruttore di casolari e stalle. Dovrebbe essere di origine araba...
VORICH
VUERICH
Vorich, assolutamente rarissimo, è del triestino, Vuerich è molto diffuso in tutto il Friuli, in particolare nell'udinese a Pontebba, Tarvisio, Malborghetto Valbruna ed Udine, potrebbero derivare da contaminazioni ladine del termine sloveno voger (ungherese), ad indicare forse un'origine ungarica del capostipite, ma è pure possibile una derivazione da modificazioni del nome goto Wudericus o anche dal nome medioevale germanico Wodrich o Wudrick latinizzati in Wulricus di cui abbiamo un esempio in quest'atto dell'anno 1002: "Anno incarnationis dominicae millesimo .ii. titulata est huius muneris donatio, his unanimi conspirantibus consensu quorum uocabula hinc profundius annotata esse conspiciuntur... ...Ego Godwinus + abbas Ego Wulricus + abbas Ego Ælferus + abbas...".
VOTA Vota ha un ceppo nel salernitano e potentino zona di Montecorvino Rovella (SA), Vietri sul Mare (SA) e Vietri  di Potenza(PZ) ed un ceppo probabilmente secondario nel torinese, soprattutto a Rivarolo Canavese, dovrebbe derivare da un soprannome legato ad un'indicazione di località forse caratterizzata da una svolta della strada, molto meno probabile una connessione con il termine vota (vuota).
VOTTARI Vottari è caratteristico di San Luca nel reggino, dovrebbe trattarsi di una forma betacistica del cognome Bottari (vedi BOTTARELLI), cui l'uso grecanico di pronunciare la b come se fosse un β beta greco, che si pronuncia appunto come una v, ha prodotto una mutazione di consonante.
VOTTI
VOZZI
VOZZO
Votti è quasi unico, Vozzi, molto raro, ha un ceppo a Roma ed uno lucano tra Chiaromonte nel potentino e Policoro e Tursi nel materano, con una presenza significativa anche a Napoli, Vozzo ha un ceppo a Napoli ed uno nel reggino a Caulonia ed a Roccella Ionica, dovrebbero derivare dal prenomen latino Vottius di cui abbiamo un esempio nel tribuno militare Vottius Crispinus operante sotto Domiziano in Britannia, ma è pure possibile una derivazione da una modificazione dell'aferesi del cognomen latino Evodius.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vozzi è cognome lucano presente a Chiaromonte, Montalbano, Policoro, Potenza e altrove; cfr. Vozza cal. sic. nap. e nel Salento; cal. vozza 'alto vaso di creta per serbare il vino'. Rohlfs, Cognomi lucani.
VUCH
VUK
Vuch, un poco più presente, è tipico di Trieste e dell'udinese più orientale, Vuk, assolutamente rarissimo, occupa la stessa area, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine slavo vuk (lupo), forse per definire le caratteristiche comportamentali del capostipite.
VUDAFIERI Vudafieri, molto molto raro, sembrerebbe specifico di Castelfranco Veneto, dovrebbe derivare dal nome medioevale germanico Wodafir, a sua volta composto da Wodan (Odino, il re degli dei germanici) e fir (interprete, ma anche guida), con il significato di guidato da Odino o colui che parla a nome di Odino.
VUERLI Vuerli è specifico dell'alto udinese, di Paularo in particolare, potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo longobardo worila (gora, chiusa), ma è pure possibile un collegamento con il vocabolo medioevale germanico wurgil o con l'antico germanico wergila, con il significato di strettoia, strozzatura, piegatura, forse ad indicare una caratteristica fisica del luogo di origine o di abitazione del capostipite, si può anche prendere in considerazione la possibilità che derivi da una modificazione ipocoristica dialettale del nome medioevale germanico Wuelrich.
VULCANO Casato tipico calabrese, cognome diffuso in tutto il cosentino e nel crotonese, potrebbe derivare o da riferimenti geografici o da soprannomi originati da caratteristiche comportamentali del capostipite.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Vulcano, diventato presto cognome in Calabria, soprattutto nella zona di Cosenza e Catanzaro, ma venuto sicuramente dalla Campania. Il cognome, di ovvio significato, è attualmente presente in tutta Italia. Curiosa la storia del sostantivo 'vulcano' : infatti esso è di origine spagnola poichè, durante la scoperta dell'America centrale, gli Spagnoli chiamarono 'volcan' cioè col nome dell'isola delle Eolie Vulcano, denominata in tal modo fin dall'antichità come sede del dio Vulcano, il primo vulcano che videro e poi anche gli altri, così che il sostantivo divenne un appellativo comune trasferendosi in seguito in Francia e Italia.
VULLO Vullo è un tipico cognome siciliano, diffuso nell'agrigentino a Favara, Agrigento, Ribera e Sant'Angelo Muxaro, a Palermo e nel nisseno a San Cataldo, Mussomeli, Caltanissetta, Vallelunga Pratameno, Marianopoli e Gela, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine dialettale vullo (bollore), soprannome che potrebbe originare da caratteristiche comportamentali dei capostipiti.
VULPIANI
VULPIANO
Vulpiani ha un ceppo a Terni, uno ad Avezzano nell'aquilano, ma il grosso si trova a Roma e nel reatino a Fara in Sabina, Rieti, Pescorocchiano e Borgorose, Vulpiano, quasi unico, è del ternano, dovrebbero derivare dal nome tardolatino Vulpianus (vedi VOLPIANO).
VUOLI
VUOLO
Vuoli, quasi unico, sembrerebbe essere dovuto ad errate trascrizioni di Vuolo, che è tipicamente campano, di Napoli e del napoletano, di Gragnano, Lettere, Castellammare di Stabia, Pimonte, Casamicciola Terme ed Ischia, e del salernitano, di Pagani, Salerno, Tramonti, Nocera Inferiore, Amalfi, Vietri sul Mare e Praiano, con un ceppo anche a Roma e Civitavecchia nel romano ed a Fondi e Terracina nel latinense, ed un piccolo ceppo anche a Taranto, di origine etimologica oscura, si possono formulare ipotesi circa una derivazione dal nome francese Vuillot o dal nome germanico Wallon, basato sulla radice germanico medioevale walah (straniero), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'avellinese nel 1700 a Villamaina dove nel 1739 nasce il frate Ludovico Vuolo dell'ordine dei Celestini.
VUOSO Vuoso, abbastanza raro, è specifico dell'isola d'Ischia, nel napoletano, di Barano d'Ischia in particolare, di origini etimologiche oscure , potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine napoletano arcaico vuoso (voglio, voce del verbo volere), forse a sottolineare un carattere del capostipite particolarmente prepotente.
ipotesi fornita da Carmela Vuoso
ci tramandiamo la notizia che il cognome Vuoso dovrebbe derivare dal termine dialettale 'nzevoso' (unto o sporco), motivato probabilmente dai mestieri umili svolti in passato, quale il carbonaio o l'untore di saracinesche.

cognomi_italiani_v.txt · Last modified: 2022/07/01 08:07 (external edit)