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TABACCHI
TABACCO
Tabacchi ha un nucleo nel bellunese a Pieve di Cadore in particolare, uno tra modenese, bolognese e ferrarese, ed uno nel romano, Tabacco ha un ceppo nell'udinese e nel veneziano, uno nel torinese, uno tra genovese ed alessandrino, ed uno tra aquilano e romano, l'origine di questi cognomi si può ipotizzare in alcuni casi derivante dal vocabolo arabo tabbah (cuoco), ma non si può escludere anche una connessione con il termine tabacco (pianta proveniente dai Caraibi), ipotizzando quindi una professione di coltivatore o di artigiano del tabacco svolta dal capostipite.
TABAGLIO Tabaglio è tipicamente lombardo del cremonese e del bresciano, di Comezzano-Cizzago, Brescia e Roncadelle nel bresciano e di Cremona e Torre de' Picenardi nel cremonese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sia bresciano, che cremonese, arcaico tabaj (detto di persona ignorante e balorda).
TABAN
TABANELLI
TABANI
TABANO
Taban parrebbe unico, forse veneto, Tabanelli è tipico del ravennate, di Lugo, Faenza, Bagnacavallo, Ravenna, Castel Bolognese e Conselice, con ceppi anche nel bolognese ad Imola, Tabani è tipico del pistoiese, Tabano sembrerebbe specifico del salernitano, di Roccadaspide in particolare, dovrebbero derivare direttamente o tramite ipocoristici da soprannomi originati dal termine tardo latino tabanus (tafano, moscone dei cavalli) forse ad indicare nel capostipite una persona particolarmente assillante o dispettosa.
TABARANI
TABARRANI
Originari del lucchese sia Tabarani, che, molto raro, è dovuto ad un alterazione di Tabarrani, che è specifico di Camaiore soprattutto e del lucchese, e che dovrebbe derivare dal mestiere di produttore o venditore di tabarri. il tabarro era un mantello pesante invernale, probabili occupazioni del capostipite.
TABARELLI
TABARRI
TABARRONI
Tabarelli è tipico della zona che comprende l'areale di Trento con un ceppo importante, Villafranca Di Verona nel veronese e Vobarno nel bresciano, Tabarri, assolutamente rarissimo, sembrerebbe emiliano, Tabarroni è specifico di Bologna, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche o accrescitive, da soprannomi originati dal vocabolo tabarro (mantello pesante), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1400: "...Correano gli anni della nostra salute MCDLI. essendo Papa. Nicolò V. Imperatore. O. le Federico III. Doze di Venezia Francesco Foscari, Vescovo di Treviso, Hermolao Barbaro. Podestà. Nicolò Marcello. quando apparve visibilmente. la Gloriosa. Vergine. Maria. come si vede. dipinta. sula pala. di questo Altare. agli otto Settembre. giorno. della sua. natività. sopra un Rovere. di un grandissimo. Bosco. ch'era. allora. in questo. luogo. a una povera. donzella. detta Gratiosa. guardiana. di porci sempia. et. storpiata. della gamba. e del bracio. destro. figliola. De Antonio Tabarello. di Natisone. ...", nel 1600 con Donatus Vincentius Tabarellus pubblico difensore in un processo in Friuli e a Rovereto (TN) in un atto leggiamo: "...Bonapasia et Dal Pret in appellatione coram clarissimo doctore Tabarello Roboreti...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tabarelli è un cognome presente in Trentino, Lombardia ed Emilia, viene dalla base prelatina 'taba' = colle, particolarmente attiva nel mondo mediterraneo orientale.
TABASCIO Tabascio è tipicamente siciliano, di Palermo, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine arabo tabbahsc (cuoco soprattutto operante sulle imbarcazioni saracene), probabilmente ad indicare che quella fosse stata la professione del capostipite.
TABELLI
TABILI
TABILIO
Tabelli, molto molto raro, è romano, Tabili, altrettanto raro, è tipico del Piceno, di Roma e di Monterotondo nel romano, Tabilio è specifico del pescarese, di Picciano in particolare, l'ipotesi che possano derivare dal nome della spezia tunisina tabil è quasi certamente infondata, molto più probabilmente derivano invece dal nome medioevale Tabilio portato ad esempio agli inizi del 1500 dal notaio Tabilio Martani di Spoleto o, molto più probabilmente derivano dal fatto di essere il capostipite un tabelius o tabilius (scrivano con funzioni notarili).
TABBUSO
TABUSI
TABUSO
TABUSSI
TABUSSO
Tabbuso è specifico di Santa Elisabetta nell'agrigentino, Tabusi, unico, è romano, ed è probabilmente dovuto ad un'errata trascrizione del cognome Tabussi, che, quasi unico, sembrerebbe del romano, Tabuso, estremamente raro, sembrerebbe siciliano, forse del catanese, Tabusso, abbastanza raro, è piemontese, specifico di Torino e del torinese, una possibile derivazione, soprattutto per il ceppo siciliano, potrebbe essere dal nome dell'antica città egiziana di Tabusiris Magna ad una trentina di chilometri da Alessandria, forse il luogo d'origine dei capostipiti. Troviamo tracce di queste cognominizzazioni nel catanese in un atto del 1521: "Die X agusti Villi 1521 Inventario di li loy di la gloriusa virgìni et martiri Santa Agatha facto intra la sacristìa di la majuri ecclesìa di la clarissima cita di Cathania per mi notar Vito Tabuso notaro dì la Banca dì li magnifici lurati di la dicta cita de voluntate et mandato di li magnifici lacobu Rìchuli, Iacobu Traversa et Bernardo Lìxandrano jurati et presenti et videndi. Et in presencia lo reverendo patri Iohanni Iuvini prìolu di la dieta majuri ...".
integrazioni fornite da Daniele Zaia
Tabusso è un cognome piemontese. Suggerisco la possibile derivazione da un soprannome originato dalla voce dialettale "tabuss", battocchio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tabusso è cognome siciliano variante di Tabbuso che viene forse dall'antico francese 'tabus' = gazzarra, strepito, come soprannome di un litigioso. Cfr. i cognomi francesi Tabouis, Tabusse. G. Caracausi, II, 1590.
TACCA
TACCHI
TACCON
TACCONE
TACCONELLA
TACCONELLI
TACCONI
Tacca ha un nucleo nel milanese e varesotto ed un ceppo forse secondario nel bellunese, Taccon, molto raro è tipico veronese, Taccone ha un nucleo nell'aquilano, uno nel napoletano ed uno nella Calabria meridionale, Tacconella, tipicamente abruzzese, ha un ceppo ad Avezzano nell'aquilano, Tacconelli è tipicamente abruzzese, di Chieti de del teatino in particolare, di Ortona, Torrevecchia Teatina, San Giovanni Teatino e Ripa Teatina, con un ceppo anche a Roma ed uno molto piccolo a Palermo, Tacchi è più propriamente dell'Italia centrale, pur avendo un piccolo ceppo autoctono nel varesotto, Tacconi  sembra avere un ceppo tra sudmilanese e pavese, uno nel veronese ed uno nell'areale che comprende il modenese ed il bolognese e tutta l'Italia centrale, dovrebbero derivare dal nome medioevale italogermanico  Tacco o Taccone, probabilmente derivato dal termine medioevale germanico tahha (prato), in alcuni casi derivano da toponimi come Taccona nel milanese o Taccone nel materano. Nel 1462 un Paolo Taccone, scultore, produce a Roma una statua di Sant'Andrea, commissionata da Pio II° Piccolomini, nella seconda metà del 1400  Baldassarre Taccone compone la Danae che verrà rappresentata in occasione delle nozze tra Anna Sforza e Alfonso d'Este.  Tracce del cognome Taccone si trovano nella storia di Vibo Valentia dove nel 1570, un tal Paolo Taccone, fondò, assieme ad altri l'Accademia degl'Incostanti Ipponiesi. Nel 1798 imperversava in Campania il brigante Taccone.  Tracce di questa cognominizzazione si trovano ad esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale dove all'anno 1190 si legge: "...ex una parte predictum monasterium, ab alia parte Lafrancus Tacconus, a reliquis partibus ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tacchi è presente nella Lombardia nord-occidentale, ma diffuso prevalentemente nel Centro Italia. Può continuare il personale medievale di origine germanica "Tacco" da Thacholf, documentato a partire dall'ottavo secolo in zone di tradizione longobarda ("thaka" significa tetto, copertura), ma può anche essere una forma abbreviata di altri personali medioevali come Umbertacco, Albertacco e Lambertacco.
Tacconi è cognome lucano presente a Grottole, Taccone nome di un brigante in zona di Potenza intorno al 1810 (RA, 284), anche cal. nap. e nel Salento, Nicolaus Tacconus nel 1144 notaio a Brindisi: brind. taccone 'sordo', cal. taccune 'moneta di due soldi'; cfr. Taccone fraz. di Irsina (MT). G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TACCARI Abbastanza raro è marchigiano della zona di Loro Piceno (MC) e Mogliano (MC), potrebbe derivare da una modificazione del nome germanico Tacco (vedi Tacca), ma è pure possibile un collegamento con un nome di località come Taccarelli di Amandola (AP).
TACCHINARDI Abbastanza raro è specifico del sudmilanese, pavese e cremonese, potrebbe derivare da un nome longobardo Daghenhardus italianizzato in Tachinardo.
TACCHINI Tipico lombardo,  può derivare da un soprannome, come pure da un diminutivo del nome medioevale italogermanico Tacco.  Personaggio degno di nota fu nel 1600 il poeta Antonio Francesco Tacchini. 
TACCHINO Ha un ceppo a Castelletto d'Orba nell'alessandrino ed uno a Genova, dovrebbe derivare dal nome medioevale Tachinus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tacchino è diffuso a Genova e terre confinanti. De Felice propone il rimando a un nome arabo che suona "rispettoso della religione".
TACCOLA Taccola è tipico dell'area toscana che comprende le province di Pisa e Livorno, di Vicopisano (PI) in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome, originato dal termine taccola (piccolo difetto), o dalla voce taccola dei dialetti settentrionali per definire una particolare qualità di piselli o anche dal termine longobardo tahhala (civetta, cornacchia), un esempio di quest'uso lo abbiamo con Mariano di Jacopo, detto il Taccola, (1382 - ~1453) illustre scienziato ed autore di alcuni trattati scientifici come il De ingeneis ed il De machinis, che contribuirono a formare la preparazione scientifica fi Leonardo, tracce di questa cognominizzazione le troviamo ad esempio nel piacentino, verso la fine del 1300, con il notaio Pietro Taccola.
TACCOLI Assolutamente molto raro, dovrebbe avere un ceppo veneto ed uno romano, dovrebbe derivare dal nome italo germanico Tacco (vedi Tacca), troviamo questa cognominizzazione già nella seconda metà del 1100 con Gerardo de' Taccoli Vescovo di Belluno dal 1184 al 1197.
TACCORI Taccori è tipicamente sardo, con un ceppo nel cagliaritano a Sestu, Cagliari, Teulada, Domus de Maria e Quartu Sant'Elena, ed uno nell'Ogliastra a Bari Sardo, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale sardo per rammendatrice.
TACI Taci, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Veneto e nel fiorentino, dovrebbe derivare dal nome medioevale Tacius, un'alterazione del nomen latino Tatius, ma è anche possibile che possa trattarsi di una forma aferetica di nomi come Bottacius, Buschetacius, o anche di alterazioni dialettali dell'aferesi di nomi come Eustachius.
TACUS Tacus, estremamente raro, è tipicamente friulano, l'origine etimologica, forse slava, è oscura, anche se si può ipotizzare una derivazione da un'alterazione del nome medioevale Tacius (vedi TACI).
TADDE'
TADDEI
TADDEO
TADE'
TADEI
TADEO
Taddè, quasi unico, Tadeo e Tadè, estremamente rari, dovrebbero essere della zona tra Veneto e Lombardia, Tadei sempre rarissimo, sembrerebbe del bresciano, Taddei è diffuso in tutto il centro nord, Taddeo è tipico della zona che comprende basso Abruzzo, Molise e Campania, con ceppi anche in Puglia, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Tadeus o Taddeus, di cui abbiamo un esempio in un atto redatto in Pisa nel 1317: "Anno a nactivitate eiusdem millesimo trecentesimo decimoseptimo, die undicesimo mensis aprilis, ... Ego Taddeus Henrigi Ruggerii quondam filius, imperatoris dignitatis iudex ordinarius et notarius, et nunc supradicte curie legis scriba publicus,...".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1400 con Tadei de Tadeo notaio dello Stato Veneto e a Gordona (SO) nella prima metà del 1600 con il podestà Tadeo Thadei.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taddei, Taddeo e Taddia derivano dal nome Taddeo che deriva dall'aramaico Thadday, probabile adattamento del nome greco Theódoros = dono di Dio.
TADDIA Taddia è tipicamente emiliano, del bolognese e del ferrarese, di Pieve di Cento nel bolognese, di Ferrara e di Bologna soprattutto, deriva dal nome Taddia una forma arcaica del nome Taddeo, così come Mattia è un modo arcaico di dire Matteo.
TADIELLO
TADIOTTO
Tadiello è poco comune tipico veneto, del vicentino in particolare, Tadiotto, molto molto raro, è specifico dell'area tra vicentino e trevigiano, potrebbero derivare dal nomen latino Tadius, di cui abbiamo un esempio nell'epistola di Cicerone ad Attico: "...De Tadiana re mecum Tadius locutus est te ita scripsisse, nihil esse iam, quod laboraretur...", ma è pure possibile una derivazione dal nome Taddeus (vedi Tadè).
ipotesi fornita da Nicola Tadiello
Il cognome Tadiello è originario da Chiampo (VI). Cercando infatti tra i documenti della parrocchia del paese ho scoperto che già nel 1580 dava i natali ad un certo Tadiello Pietro. Il significato del cognome è ancora controverso. Per alcuni è di origini venete, visto l'esistenza di Taddeo. Altri invece non credono a questa spiegazione abbastanza semplicistica. I Tadiello infatti si trovavano anticamente solo a Chiampo o nei comuni limitrofi. Essendo Chiampo una zona dove si parlava il Cimbro (dialetto Tedesco o Danese) è facile che Tadiello derivi da tadel (matto). Iello invece era un tipico diminutivo Veneto. Quindi il significato corretto è piccolo matto o mattacchione.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tadiello e Tadiotto sono cognomi veneti che derivano dall'antico nome Thadè, attestato a S. Bonifacio nel 1531. Olivieri 152.
TAFANI Sembra abbia due ceppi, uno toscano ed uno laziale, dovrebbe derivare da un soprannome legato al carattere o al modo di fare del capostipite.
TAFARO
TAFFAREL
TAFFARELLI
TAFFARELLO
TAFFARI
TAFFARO
Assolutamente specifico del trevigiano orientale Taffarel, del trevigiano meridionale Taffarello, pressocchè scomparso Taffarelli che può essere considerato un ceppo secondario del precedente, Taffari è specifico di Menfi nell'agrigentino, Taffaro, estremamente raro, è siciliano, dell'area tra agrigentino e palermitano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Taffarello, italianizzazione dell'ipocoristico del nome di origine araba Tafar o Tafur (il famoso Putifarre biblico), o direttamente dall'italianizzazione di questo nome: l'uso di questo nome è rilevato ad esempio in un atto stipulato a Nogaredo in trentino il 14 ottobre 1290, nel quale compare come testimone tal Taffarello Marquardo prete di Fielis.
ipotesi fornita da Giacomo Ganza
è ipotizzabile anche un'origine del cognome dal nome Cristoforo.
TAFFELLI
TAFFI
TAFFINI
TAFFIO
TAFFO
Taffelli, assolutamente molto molto raro, è specifico dell'area che dal basso bresciano raggiunge il mantovano, Taffi ha piccoli ceppi, uno a Domodossola nell'ossolano, uno a Rosignano Marittimo e Cecina nel livornese, uno a Castelfidardo e Camerano nell'anconetano, ed uno a Civitavecchia nel romano, Taffini è decisamente umbro, specifico di Perugia e Città di Castello nel perugino, Taffio, quasi unico, è marchigiano, Taffo, molto raro, ha un ceppo ad Osimo nell'anconetano, nel maceratese ed in Abruzzo, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal nome medioevale Taffus, di cui abbiamo un esempio d'uso nei Commentarii di Francesco Bacone: "..Angli in equestres hostium turmas impetum animose fecerunt; cumque Guilielmus Goldophinus, qui proregis alam duxit, Henricus Danversus, Minshanus, Taffus, Flemingus, et Ioannes Barckleius castrorum praefectus se coniunxissent, tanta alacritate iterarunt ut equites rebellium fugam capesserent. ..", ma in qualche caso potrebbero anche derivare da alterazioni del nome albanese Tafaj.
TAFFETANI
TAFFETTANI
Taffetani è specifico di Macerata e Corridonia nel maceratese, Taffettani, assolutamente rarissimo, che dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, sembrerebbe laziale, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo medioevale pannus taffetanus originato dallo spagnolo tafetan (tessuto di seta leggerissimo, brillante, dal colore cangiante), che a sua volta deriva dal persiano taftan (intrecciare, tessere): "..Pannus sericus, quem vulgo Taffetas dicimus, Armorici Taftas, unde nomen..", probabilmente ad indicare che i capostipiti commerciassero in quel tipo di stoffa.
TAFFURI
TAFURI
TAFURO
Abbastanza raro è tipico del casertano Taffuri, più diffuso in tutta la Campania con un ceppo anche nel Salento Tafuri, con un nucleo nel napoletano ed uno nella penisola salentina Tafuro, dovrebbero derivare dal nome medioevale di origine araba Tafurus (il famoso Putifarre biblico), di cui si hanno tracce in un atto del 1100: "...Martinus Tafurus de Goiono iuratus testatur terram, unde lis est, fuisse Acerbi de Pospenzo, quia istemet testis laboravit cum ..."
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tafuri è frequente nella Sicilia orientale anche nella forma Tafuro, così come in Calabria (CO, CZ), nel Napoletano e nel Salento. Un Tafuri in provincia di Cosenza è testimoniato nell'anno 1269. Di origine araba: taifuri = scodellaio (Pellegrini 339)  Cfr. G. Rohlfs: Dizionario storico dei cognomi nella Sicilia orientale, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo, 1984, p. 183
integrazioni fornite da Onofrio Milella Tafuri
I Tafuri sono presenti nel Salento già nel 1100 e da quell'epoca si sono distinti nei secoli come nobili in tutti e tre i rami esistenti in questo territorio. Vedi Matteo Tafuri da Soleto e diplomi di Magnificus di Terra d'Otranto risalenti al periodo normanno per arrivare a titoli di nobiltà più recenti come Conti di S. Agata, baroni di Pompignano, Salignano - Li Stoppelli e Mollone; diversi cavalierati e privilegi in tutta la provincia; più volte sindaci per ceto nobile; I rami su citati sono Lecce - Galatone, Gallipoli - Nardo, Soleto.
TAFUNI
TAFUNO
Entrambi specifici di Altamura nel barese, Tafuni è il più diffuso dei due, mentre Tafuno è decisamente meno comune, dovrebbero derivare dal nome albanese Tayfun , a sua volta originato dal turco Taifon.
TAGIASCO
TAGGIASCO
Specifici della provincia di Imperia sono originari di Taggia (IM) dal cui toponimo derivano anche entrambi i cognomi.
TAGLIABOSCHI
TAGLIALEGNA
Tagliaboschi è tipicamente laziale, di Anagni nel frusinate, Taglialegna è assolutamente rarissimo, forse di origini friulane, questi cognomi dovrebbero derivare dall'attività dei capostipiti, il cui mestiere probabilmente era proprio quello di tagliaboschi o taglialegna.
TAGLIABUE Specifico della zona nord occidentale della Lombardia, potrebbe derivare da un soprannome connesso con il mestiere di macellaio.
TAGLIACOZZI
TAGLIACOZZO
Tagliacozzi, molto raro, è tipico di Olevano Romano e Roma, Tagliacozzo è tipico del romano, di Roma, Palestrina e Zagarolo, dovrebbero derivare dal toponimo aquilano Tagliacozzo, posto ai confini con il Lazio, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
TAGLIAFERRI
TAGLIAFERRO
TAGLIAFIERRO
TALIAFERRI
Tagliaferri è diffuso soprattutto in Lombardia, ma ha ceppi anche nel bolognese, nel fiorentino, nel Lazio e nel napoletano, Taliaferri, praticamente unico è dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, Tagliaferro, meno diffuso, ha un ceppo nel vicentino, uno nel goriziano, uno in provincia di Roma ed in Campania, Tagliafierro è tipico campano, del casertano in particolar modo, derivano da soprannomi originati o dal mestiere di mastro ferraio o dall'abilità nel maneggiare le armi e dalla capacità di fendere le armature, con un colpo di scure o di spada.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Nella maggior parte dei casi, in realtà, questi cognomi dovrebbero derivare dal nome medievale Tagliaferro, l'italianizzazione cioè del personale francese Taillefer, reso famoso dall'epica cavalleresca (il nome Tagliaferro, d'altronde, è citato anche nel dramma settecentesco La Cecchina, di Niccolò Piccinni). Dal punto di vista etimologico (come già ricordato giustamente), il termine tagliaferro indica un soldato abile nel trapassare l'armatura o lo scudo dell'avversario con le sue armi: è facile, quindi, intuire come il nome Tagliaferro fosse attribuito al nuovo nato come augurio di un futuro da abile combattente. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta più spesso delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se in alcuni casi non è esclusa una derivazione da soprannomi (ad esempio, da epiteti di guerra) o da nomi di mestiere (come quello del fabbro, che in effetti ha dato origine a parecchi cognomi, diffusi anche al di fuori del nostro paese).
TAGLIAFICHI
TAGLIAFICO
Tagliafichi, molto molto raro, parrebbe tipico del piacentino, di Piacenza e di Rottofreno, Tagliafico è specifico di Genova, dovrebbero derivare da soprannomi scherzosi equivalenti a rubafichi, forse intendendo che il capostipite fosse una persona da poco o uno smargiasso.
TAGLIALAPIETRA
TAGLIAPIETRA
TAGLIAPIETRE
Taglialapietra, è quasi unico, potrebbe essere napoletano, Tagliapietra è tipico veneto, ma con un ceppo nel milanese, Tagliapietre è quasi unico, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal mestiere di scalpellino o scultore, troviamo tracce di questo cognome nel 1300 a Rovigno dove I Tagliapietra vengono annoverati tra la nobiltà cittadina e a Venezia, nel 1334 il Senato rovignese invia un certo Leonardo Tagliapietra ad Orsera sulle Dolomiti a lavorarvi la pietra per conto della Repubblica Veneta, verso la fine del 1700 nel milanese abbiamo lo scalpellino Pietro Francesco Tagliapietra, detto Paciotto.
TAGLIALATELA Cognome tipico dell'area napoletana e casertana, deriva probabilmente da un soprannome legato all'attività di sarto del capostipite. Si trovano tracce già dal 1700 di una famiglia di notai Taglialatela a Villaricca (NA).
TAGLIALAVORO Taglialavoro, quasi scomparso, è un cognome tipicamente siciliano, dell'area agrigentina, di Ribera e Cianciana, di etimologia oscura, potrebbe derivare da un soprannome originato da un'italianizzazione forzata del termine arabo tayr al layl (uccello notturno), ma, molto più probabilmente, deriva da un soprannome scherzoso equivalente a scansafatiche.
integrazioni fornite da Giuseppe Moncada
In siciliano il lavoro, lavuri in siciliano,  coincide con tutto ciò che ha a che fare con il frumento. Il frumento stesso si chiama lavuri. Il campo seminato a frumento si chiama lavuri. Taglialavoro potrebbe significare taglia frumento ossia mietitore, oppure sensale di frumento.
TAGLIAMENTO Tagliamento, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel trevisano, che potrebbe derivare dall'idronimo Tagliamento, che scorre nel vicino pordenonese e basso udinese, ed un ceppo ancora più piccolo nel napoletano, che potrebbe derivare da un'alterazione del nome franco, di origine germanica, Talamund (vedi anche TAGLIAMONTE).
TAGLIAMONTE
TAGLIAMONTI
Tagliamonte ha un ceppo a Ponza, isola del latinense, ed a Roma, un ceppo a Pagani e Sant`Egidio del Monte Albino nel salernitano ed a Napoli, Ercolano, Torre del Greco e Pozzuoli nel napoletano, Tagliamonti, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del latinense, si dovrebbe trattare dell'italianizzazione del nome franco, di origine germanica, Talamund, composto dai termini tal (valle) e mund (protezione), con il significato di protettore della valle.
TAGLIANI
TAGLIANO
TALIANI
TALIANO
Tagliani è dell'area lombardoemiliana, di Brallo di Pregola, Voghera, Varzi e Pavia nel pavese, e di Bedizzole, Brescia, Gavardo, Mazzano, Calcinato e Dello nel bresciano, in Lombardia e di Ferrara, Vigarano Mainarda, Argenta e Bondeno nel ferrarese, di Bologna e di Modena, Tagliano, assolutamente rarissimo, è dell'area ligurepiemontese, Taliani ha un piccolo ceppo a Modena e Pavullo nel Frignano nel modenese, uno nel senese ad Abbadia San Salvatore, Poggibonsi e Siena e nel pisano a Pontedera, Pisa e Buti, Taliano ha un grosso ceppo a Montà nel cuneese con un ceppo anche a Torino ed un piccolo ceppo nel reggino a Bovalino e Portigliola, questi cognomi dovrebbero derivare da forme aferetiche, anche dialettali, del nome Vitaliano, probabilmente portato dai capostipiti.
TAGLIATA Tagliata è tipicamente siciliano di Siracusa, dovrebbe derivare da un nome di località non meglio dentificato.
TAGLIATI Tipico emiliano, delle province di Ferrara, Modena e Bologna.
TAGLIAVIA Tipico siciliano, del palermitano in particolare, potrebbe derivare da un soprannome originato dal nome di una località che interrompeva il percorso di una strada. Famiglia feudale siciliana al servizio degli imperatori svevi, ricordiamo Bartolomeo Tagliavia capitano sotto l'imperatore Arrigo VI° che venne nominato Barone nel 1303 da Federico II°.
TAGLIAVINI Cognome tipico emiliano, dovrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere di oste, ma è pure possibile una connessione con il termine dialettale tajaven, che può essere attribuito in modo scherzoso ad un barbiere, che anticamente aveva anche funzioni di chirurgo.
TAGLIAZUCCHI Tipico modenese, della zona che comprende i comuni di Castelnuovo Rangone, Maranello, Formigine, Modena e Vignola,è  difficile ipotizzare una derivazione anche se l'ipotesi di un soprannome connesso con l'attività di boia è altamente improbabile. Traccia di questa cognominizzazione le troviamo con l'accademico nativo di Modena Girolamo Tagliazucchi: (1674-1751) che fu insegnante di eloquenza italiana nell'Università di Torino.
informazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tagliazucchi è cognome d'origine agreste, indicante il «venditore di zucche», di rilevante diffusione a Modena città e contado. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
TAGLIERI Ha un nucleo nell'aquilano ed un ceppo nel reggino.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
è un cognome tipico abruzzese, ma presenta altri ceppi distinti nella Capitale e nella zona dello Stretto. Dal punto di vista etimologico, dovrebbe derivare dall'attività svolta dal capostipite (taglialegna oppure tagliapietre, lavoro compiuto nelle cave da operai specializzati detti lapicidi).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taglieri è cognome calabrese, siciliano, pugliese e napoletano. Viene dalla voce 'tagliere', arnese di cucina. Rohlfs 257.
TAGLIOLA
TAGLIOLI
Tagliola ha un ceppo a Collarmele ed a San Benedetto dei Marsi nell'aquilano, Taglioli ha un ceppo nel bolognese, a Bologna, Porretta Terme e Lizzano in Belvedere, uno a Vicopisano nel pisano ed a Livorno ed uno molto piccolo a Budduso in Gallura, potrebbero derivare dal nome di paesi come Tagliole nel modenese o di località La Tagliola nel livornese o altre simili.
TAIANI
TAIANO
TAJANI
Taiani è molto raro ed è specifico del salernitano, Tajani, assolutamente rarissimo, potrebbe essere anch'esso campano, Taiano, molto molto raro, è tipico del napoletano ed in parte del salernitano, dovrebbero derivare da nomi di località come Taiano nel teramano, o anche da forme aferetiche di nomi come Ottaviano portati dai capostipiti.
integrazioni proposte da Angelo Tajani
La famiglia Tajani è originaria di Vietri sul mare in provincia di Salerno. L'origine del cognome, secondo quanto è stato pubblicato da Domenico Tajani nel 1800, risalirebbe ad una tribù, Tayani o Tajani, che dimorava sulla riva orientale del Tigri, tra il piccolo e il grande fiume Zob. Non è da escludere, infatti, che i primi Tajani siano arrivati a Vietri sul mare nei primi anni del Decimo secolo con quei studiosi arabi reclutati da Federico II° per insegnare nella Scuola Medica Salernitana. Sta di fatto che tutti i discendenti di questa famiglia, dal 1400 ad oggi, si sono dedicate alle arti nobili: la produzione della ceramica, della carta e l'ingegneria. Pare, infatti, che un Mattheus Tajanus sia stato il direttore dei lavori del Duomo di Salerno, costruito nella seconda metà dell'anno Mille. La famiglia Tajani annovera Diego Tajani, già Procuratore generale prima a Napoli e poi a Palermo e poi ministro di grazia, giustizia e dei culti, in tre gabinetti presieduti da De Pretis.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tajani è cognome meridionale che secondo il Flechia (App. ms.) viene dal nome locale Ottajano. Olivieri 153.
TAIARIOL
TAJARIOL
Cognomi specifici della provincia di Pordenone, Taiariol occupa l'area di Pordenone, Zoppola, Azzano Decimo, Porcia, Cordenons e Fiume Veneto, Tajariol, molto più raro, è specifico di Pordenone e di Azzano Decimo, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi dialettali originati dal mestiere di taglialegna svolto probabilmente dal capostipite.
TAIBBI
TAIBI
Taibbi è molto raro ed è tipico del nisseno, Taibi, più diffuso è tipico dell'agrigentino, derivano dal nome arabo Tayyb (  equivalente dell'ebraico Tobia).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taibi è frequente a Catania, Messina ma anche in Calabria (CZ) e a Taranto. Viene dall'arabo tayyb = molto buono (Pellegrini 234). Cfr. G. Rohlfs: Dizionario storico dei cognomi nella Sicilia orientale, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo, 1984, p. 183
TAIE'
TAJE
TAJE'
Taiè, assolutamente rarissimo e Taje, quasi unico sono forme alterate di Tajè, che è specifico di Legnano nel milanese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale tajè (tagliere, pezzo d'asse usato dai macellai per tagliare la carne), probabilmente af indicare che il capostipite facesse di mestiere il macellaio.
TAINI
TAINO
Entrambi rari, Taini sembra avere due ceppi, nel milanese e nel bresciano, mentre Taino è specifico del cremonese e basso bresciano, le possibili origini sono veramente molte e tra loro diverse, potrebbero infatti derivare da soprannomi legati al vocabolo medioevale sassone tainus che significa propriamente compagno d'armi, in qualche caso potrebbero pure derivare dal toponimo Taino (VA), è pure possibile che derivino dal nome gentilizio latino Taginus.
TAIOCCHI
TAJOCCHI
Taiocchi è specifico di Bergamo e dintorni, Tajocchi è praticamente unico, potrebbero derivare dal toponimo medioevale Cà Taiocco, frazione di Sant'Omobono (BG).
ipotesi fornite da Fabio Carenini
il cognome Taiocchi è di sicura proveninza della città di Bergamo. Sicura attestazione da atti parrocchiali della metà del 1700, presenti in
Bergamo Alta. Dei Taiocchi parteciparono alla costruzione delle mura venete (1500 ca.) della città, con mansione purtroppo sconosciuta per il momento. Sembra comunque che la presenza sia attestata dal 1376.
TAIOLA
TAIOLI
TAJOLA
TAJOLI
Taiola ha un ceppo a Lumezzane, Brescia, Nave, Villa Carcina, Vobarno, Borgosatollo e Concesio nel bresciano, con un ceppo anche a Cervia nel ravennate, Taioli ha un ceppo nel veronese a Badia Calavena, Lavagno, Verona, Illasi, Tregnago e San Martino Buon Albergo, con un ceppo anche a Cesena e Cesenatico nel cesenate, Tajola è unico e Tajoli lo è quasi e sembrerebbero entrambi dell'area veronese, potrebbero derivare da soprannomi originati dalla voce dialettale veneta tajola (falso asfodelo, tipo di pianta delle liliacee), ma è pure possibile che i soprannomi derivino dalla taiolla o taiola un tipo di legno molto sottile utilizzato per casse destinate a contenere sapone, voce comune sia all'antica lingua veneta che emiliana e marchigiana: "...Solebant etiam ipsi Marchiani et Anconitani suum saponem mittere Venecias et nichil modo mittunt, set illud de suis partibus caricatur et portatur tam per mercatores Venetos quam alios cum navibus Venetorum et aliorum ad alias partes sicut volunt mittunt etiam ipsi Anchonitani et Marchiani suum saponem per mundum in capselis de çapino subtilibus et nostri mercatores Veneti in capsellis de taiolla, que sunt grosse et in eis sapone melius conservatur, nam sicud nostri ipsas tabulas de taiola et laborari faciunt et non infictari, quod quidem lignamen extrahunt pro lignamine laborato et solvunt solum X pro centenario et lignamine non laboratum solvit L pro centenario, de quo comune defraudatur, unde dicti mercatores instanter supplicant quatenus super predictis provideatur ad hoc ut dicta ars saponis reduci valeat in bonum statum suum et comunis....".
TAIT
TAITA
Tait è tipicamente trentino, di Mezzolombardo in particolare, con presenze significative anche a Trento e Bolzano, Taita è specifico di Seren del Grappa nel bellunese, potrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo medioevale germanico (a.h.d.) taht (stoppino, lucignolo, cerino), forse ad indicare nel capostipite un addetto al mantenimento dei fuochi notturni del paese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Cognome trentino di origine scozzese e inglese. Si tratta di un nomignolo per indicare una persona allegra, derivato dall'antico norvegese 'teitr' = allegro, gaio. Il cognome è estremamente diffuso negli Stati Uniti ma ancor più in Gran Bretagna. E' presente anche in Austria (Tirolo e Vorarlberg) da dove è giunto in Alto Adige (Bolzano, Sesto ecc.) e in tutto il Trentino (massicciamente a Mezzolombardo).
TALAMELLI Talamelli è specifico di Fano e del pesarese, con un ceppo anche a Gualdo Tadino nel perugino, dovrebbe derivare dal toponimo Talamello (PU), probabile luogo d'origine del capostipite.
TALAMI
TALAMO
TALAMONE
TALAMONI
Talami sembra tipico emiliano, del reggiano in particolare, Talamo invece ha un ceppo tra napoletano e salernitano, uno nel foggiano, ed uno in Sicilia, Talamone, assolutamente rarissimo, parrebbe dell'area lombardo emiliana, Talamoni, un pò meno raro, ha un ceppo tra verbanese e varesotto, uno nel lucchese ed uno nel Lazio, potrebbero derivare, direttamente o tramite accrescitivi, da soprannomi legati al vocabolo thalamus (letto coniugale, o anche colui che trasporta). Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Positano nella seconda metà del 1600 ed a Gallipoli agli inizi del 1700.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Talamo è cognome lucano, calabrese, siciliano, salentino con alta frequenza a Napoli: cfr. sic. tàlamu 'catafalco', calabrese 'talamu' = stupido. G. Rohlfs, 183. G. Caracausi, Diz. onomast. della Sicilia, II, 1595.
TALAMINI Tipico del bellunese ed alto trevigiano, potrebbe avere anche un ramo scomparso in Liguria.  In un atto notarile del 1278 Isolano del fu Talamino da Volastra vende a Compagnone di Donato Taviolo da Corniglia e a Rollandino di Manfredino da Volastra una terra nel luogo detto ad posam confinante con la rocca e colla terra di Facio de Falconeto.
TALARICO
TALLARICO
Dovrebbero essere entrambi originari del triangolo con ai vertici Cosenza, Crotone e Catanzaro,  ma anche nel milanese parrebbe esserci un ceppo secondario, dovrebbero derivare dall'aferesi del nome ostrogoto Atalarico, si deve ricordare che sotto il regno ostrogoto la Calabria fu privilegiata ed attraversò un periodo molto florido, tanto da rendere diffusi nomi propri appartenenti alla tradizione ostrogota.
TALENTI
TALENTO
Talenti ha ceppi sparsi qua e là per l'Italia, nell'alessandrino, nel forlivese e ravennate, a Lucca e nel fiorentino, a Roma, a Polignano a Mare e Castellana Grotte nel barese, e ad Agrigento, Talento ha un ceppo campano a Napoli, a Santa Maria Capua Vetere nel casertano, a Salerno e ad Avellino e Montefredane nell'avellinese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Talentus, di cui abbiamo un esempio d'uso con Talentus filius Martignonis elencato tra i ghibellini suspecti qui morari debent extra civitatem nel 1268 a Firenze, nome che deriva dal talentum latino con il significato di opulenza o grande ricchezza.
TALEVI
TALLEVI
Tallevi è tipico dell'anconetano, Tallevi è più propriamente della zona tra Pesaro e Fano, derivano dall'aferesi del nome medioevale Diotallevio, nome dato sia a trovatelli che a neonati particolarmente indigenti o malaticci. Tracce dell'uso di questo nome si hanno ad esempio a Spoleto nel 1400 con un pittore non particolarmente famoso di nome Diotallevio D'Antonio.
TALIENTA
TALIENTE
TALIENTI
TALIENTO
Talienta sembrerebbe unico, Taliente è specifico di Ostuni nel brindisino, Talienti, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza nel barese, Taliento ha un ceppo campano, a Napoli e nel casertano a Pastorano ed a Pignataro Maggiore, ed uno pugliese a Bari ed a Brindisi, dovrebbero derivare da alterazioni dialettali del nome medioevale Talentus (vedi TALENTI), tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Bitonto nel barese fin dal 1400 con un donnum Leucium Vulpanum Taliento de Caym.
TALLINI
TALLINO
Tallini è tipicamente laziale, del frusinate, di Frosinone e Torrice e di Gaeta nel latinense, Tallino, quasi unico, ha qualche presenza nel latinense, dovrebbero essere nati da forme ipocoristiche del nome medioevale germanico Tallo, a sua volta derivato dal termine medioevale a.a.t. tallis (vallata), intendendo probabilmente che i capostipiti fossero dei valligiani, forse svizzeri.
TALLONE
TALLONI
Tallone è tipicamente piemontese, soprattutto di Cuneo e di Busca, Centallo, Fossano, Bra, Savigliano e Caraglio nel cuneese, e di Torino, con presenze significative anche in Liguria nell'imperiese ad Imperia, Borgomaro e Dolcedo, ed a Genova, Talloni, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del centronord, dovrebbero derivare dal cognome francese Tallon, che parrebbe derivare dal nome medioevale di origine germanica Tallo, Tallonis, anche se non si può escludere possa trattarsi in alcuni casi di forme aferetiche contratte del nome medioevale Pantalone, di quest'uso abbiamo un esempio nel 1547 nel Bando contro i Fieschi e loro Complici: "..E prima bandiscono e per banditi condanano e dichiarano Francesco Pinello da Gavi per anni otto, Francesco Curlo per anni cinquanta, Bernardo Celesia per anni cinquanta, Thomaso de Axereto detto Verze per anni cinquanta, Gieronimo Marriliano detto Garaventino per anni cinquanta, Giulio Fregozo del quondam Signor Antonio ganyhino per anni cinquanta, Gieronimo dal Fiesco del q. Gioan G.io per anni dieci, Battista Giustiniano del q. Baldasaro per anni dieci, Paolo Gior.° dal Fiesco per anni dieci, Francesco e Pantaleo detto Tallone fratelli Badarachi macellari in Soziglia per anni 10 ciascuno di essi...".
TALLORU Talloru sembrerebbe tipico di Serrenti nel Medio Campidano e di Cagliari e del cagliaritano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo tallora (carrucola).
TALONI Rarissimo sembrerebbe avere un ceppo originario in provincia di Roma, con un possibile ceppo in Valtellina che trarrebbe origine, ipotesi poco condivisibile, da una storpiatura del toponimo Talamona (SO).
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
potrebbe essere possibile, come pura e semplice ipotesi che questa forma cognominale derivi anche da nomi come Natale o Vitale; del resto Vitali, Vitalini sono cognomi che esistono in Valtellina. I Taloni sono originari di Ambria, una frazione montana del comune di Piateda (SO), piccolo paese ormai abitato solo d'estate che un tempo era un punto di passaggio importante per le Valli bergamasche. Sembra che i Taloni abbiano vissuto ad Ambria per diversi secoli. I Taloni laziali sono quasi sicuramente un nucleo autonomo non connesso con il nucleo valtellinese.
TAM Ha un nucleo a Codroipo (UD) ed uno a Villa Di Chiavenna (SO), potrebbe derivare dall'elisione del nome Tamazi: (Tommaso).
TAMA'
TAMAI
TAMAIO
TAMAJO
Tamà, molto molto raro, è tipicamente siciliano, del messinese e del catanese,Tamai è tipico del veneziano, di San Donà di Piave, Iesolo, Venezia, Torre di Mosto, Portogruaro, Santo Stino di Livenza, e del vicino paese trevigiano di Silea, Tamaio, quasi unico, sembrerebbe del napoletano, mentre l'altrettanto raro Tamajo sembrerebbe siciliano, tutti questi i cognomi dovrebbero derivare da una forma contratta dall'allocuzione medioevale tam maius o tam majus (così più grande) ed indicherebbero o una corporatura possente o una grande rispettabilità del capostipite.
TAMAGNI
TAMAGNINI
TAMAGNO
Tamagni è raro e sembra originario del sudmilanese, Tamagnini ha un ceppo nel reggiano, uno nel riminese e pesarese, presenze in Toscana, in particolare nel lucchese, un ceppo nel perugino ed uno a Roma, Tamagno, rarissimo, parrebbe genovese.  Vincenzo Tamagni, nel periodo a cavallo tra 1400 e 1500 fu un noto pittore, allievo di Raffaello Sanzio, detto Vincenzo da San Gimignano (S.Gimignano 1492-1530/7), questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dall'allocuzione medioevale tam magnus (così grande) ed indicherebbero o una corporatura possente o una grande rispettabilità del capostipite.
TAMANINI
TEMANI
Tamanini è tipicamente trentino, di Trento e Vigolo Vattaro in particolare, Temani, quasi unico, è anch'esso del trentino, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso un ipocoristico, da una forma aferetica di Altamanus o Altemannus, un'italianizzazione del nome germanico Aldman., a sua volta composto dai termini ald (anziano, saggio) e mann (uomo), dell'uso di questo nome abbiamo un esempio in un atto del 1204 a Chiavenna nel sondriese, dove leggiamo: "...Dando et solvendo domino Conrado annuatim censum in Timiliasca in loco Caza, omni anno in Sancto Martino, Solidos triginta denariorum novorum mediolanensium et libras viginti de Pipero bene ponderato, de hinc ad triginta annos continuos; testes Dominus Rangerius de Segagnio, Altemannus filius domini Ainrici de Razumo, aliique. ..".
TAMANSI
TAMANTI
TAMANTINI
TAMANZI
Praticamente unici, Tamansi e Tamanzi sembrerebbero del sudmilanese, Tamanti è specifico delle Marche settentrionali e del Lazio, Tamantini, abbastanza raro è specifico della zona centrale dell'Italia, tra il grossetano, la provincia di Perugia, Terni e Viterbo, dovrebbero derivare da un soprannome legato all'antico vocabolo in uso nell'Italia centrale tamanto derivato dal latino tantum magnum,  tam magnus, tantus, con il significato di "così grande"; nel dialetto orvietano, ancora oggi, tamanto sta a significare qualcosa di enorme.
TAMARINDI
TAMARINDO
Tamarindi è quasi unico, Tamarindo è solo un poco meno raro, l'origine è evidente dalla pianta o dal succo di tamarindo (pianta di origine indiana o egiziana il cui frutto contiene una polpa rinfrescante e lassativa), ma le ragioni di questa origine sono assolutamente oscure.
TAMASCELLI Tamascelli, molto raro è specifico del rovigoto, di Occhiobello e Stienta in particolare, dovrebbe derivare da modificazioni di ipocoristici del nome Tommaso.
TAMASSI
TAMASSIA
Tamassi è unico, Tamassia è specifico della zona che comprende il veronese, il mantovano ed il modenese, dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine dialettale mantovano arcaico tamasot (tugurio, capanna, bicocca), probabilmente ad indicare che i capostipiti fossero indigenti.
TAMBONE Tambone ha variceppi in Toscana, in Puglia e nel catanese, dovrebbe derivare da nomi di località come il monte Tambone sull'elba, o la località Trincea di Tambone presso Giovinazzo nel barese.
TAMBORINI
TAMBORINO
TAMBORRINI
TAMBORRINO
TAMBURINI
TAMBURINO
TAMBURRINI
TAMBURRINO
Tamborini è specifico del milanese e varesotto, Tamborrini è tipicamente salentino, di Matino, Presicce e Squinzano nel leccese, Tamborino, molto raro, è tipico del Salento, e dovrebbe essere dovuto ad una forma alterata del più comune Tamborrino, che è molto diffuso a Taranto e nel tarantino a Laterza, Palagiano e Ginosa, nel brindisino ad Ostuni, Carovigno, e Brindisi e nel leccese a Martano, Aradeo, Ruffano e Lecce, Tamburini è molto diffuso in tutto il centronord, Tamburrini ha un ceppo nel maceratese e nell'ascolano, uno consistente nel Lazio, in  particolare nel romano e nel frusinate, uno nel napoletano ed uno tra brindisino e tarentino, Tamburino è tipico del catanese, Tamburrino ha un ceppo nel romano e latinense, uno nel teatino, uno nel casertano e napoletano, uno nel potentino, materano, tarentino e brindisino, dovrebbero tutti derivare da soprannomi legati o alla funzione di tamburino, nell'esercito o come banditore cittadino, o ad episodi connessi con l'uso del tamburo. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio nel processo criminale contro gli untori del 1630 a Milano dove viene citato un certo Michel Tamborino: "...il Sig. Don Gioanni andava inanti, et indietro per il Castello, mà che praticasse con li Soldati non li facevo a mente, ne mai hò osservato, che parlasse con Michel Tamborino, nè mai mi raccordo d'averlo visto à parlare con detto Fontana, nè con detto Tegnone...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tamburini, Tamborino è la cognominizzazione della voce italiana 'tamburo', al diminutivo, usata come soprannome per fabbricanti o per suonatori di tamburo. L'origine del sostantivo 'tamburo' è il persiano 'tabir' con sovrapposizione dell'arabo 'tunbur' = strumento musicale, specie di lira.
TAMBURELLI
TAMBURELLO
TAMBURI
TAMBURO
TAMBURRELLI
TAMBURRELLO
TAMBURRI
TAMBURRO
TAMURRI
Tamburelli ha un ceppo piemontese in tutta la fascia orientale della regione, nel pavese, varesotto e milanese, Tamburello è tipicamente siciliano, del palermitano, trapanese ed agrigentino, con buone presenze anche nel messinese, ennese e catanese, Tamburi ha un ceppo nel bolognese, uno nel perugino ed uno a San Basile (CS), Tamburo ha un ceppo nel basso Lazio, nel napoletano ed in Sicilia, Tamburrelli ha un ceppo a Torremaggiore nel foggiano ed uno a Napoli, Tamburrello, praticamente unico, sembrerebbe molisano, Tamburri è specifico di Castelpetroso (IS), Tamburro è tipico della fascia che comprende napoletano, casertano, Molise e foggiano, Tamurri è praticamente unico ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, da soprannomi originati dall'attività di suonatore di tamburo o di banditore probabilmente svolta dai capostipiti, in epoca medioevale veniva chiamato tamburellus il banditore comunale, che con il suono del tamburo richiamava l'attenzione della gente cui doveva comunicare i bandi o gli annunci delle autorità del paese.
TAMBURLINI Tamburlini è tipico di Udine e Trieste, il cognome Tamburlini si trova a Pirano in Istria fin dal 1300, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal mestiere di araldo cittadino svolto dal capostipite, nel necrologium aquileiense, dell'anno 1358, tra l'altro si può leggere "..prope domum Hellari dicti Tamburlini..", da questo dettaglio si potrebbe immaginare che quello sia il momento della nascita del cognome attribuito ad un certo Ilario.
TAME' Assolutamente rarissimo potrebbe essere di origine trentina, potrebbe derivare dall'aferesi di una modificazione dialettale del nome Bartolomeo.
TAMELLI
TAMELLIN
TAMELLINI
Tamelli, molto raro, è specifico del reggiano, in Emilia, Tamellin è tipico di Soave nel veronese, Tamellini è anch'esso specifico del veronese, di Soave, Verona, Illasi e Lavagno, potrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, da alterazioni contratte dell'aferesi del nome Bartalameus una forma arcaica del nome Bartolomeo.
integrazioni fornite da Luigi Tamellini
Confermo quanto già scritto, informo che presso Soave (Verona) esiste una contrada di nome Tamellini, dove tutt'ora abitano dei Tamellini o Tamellin. Da quella zona, i Tamellini si sono diffusi verso Caprino Veronese, S.Giovanni Lupatoto (Vr), Milano, Brescia. Da alcune ricerche fatte si risale fino al 1700, con notizie storiche presso le parrocchie di Illasi, Costeggiola (Verona).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tamelli, Tamellini derivano forse da un nome personale Bertamo, una variante di Bertrando, unito a Bertramo e Beltramo. Questo nome ha creato i cognomi Beltrame e Beltramini. Dal vezzeggiativo Bertamino e Bertamello sarebbe derivato per aferesi Tamelli e quindi Tamellini. Oppure alla base vi sarebbe la temella, una pianta odorosa, chiamata più comunemente timo.
TAMEO
TAMMEO
Tameo è quasi unico, Tammeo è tipico di Trinitapoli nel foggiano, potrebbero derivare da una forma italianizzata e contratta del nome greco Talemenes o da un'italianizzazione del nome turco Tamer, anche se non si può escludere che possatrattarsi di un'alterazione dell'aferesi contratta del nome Bartalameo, troviamo tracce di queste cognominizzazioni già nel 1600 con un certo Francesco Antonio Tammeo di Molfetta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tammeo è cognome pugliese derivato dalla forma base Tamma, che potrebbe derivare dal termine grico 'tamma' = voto, fatto forse da una coppia di sposi per avere un figlio. Minervini 474.
TAMIAZZO Non comune, sembrerebbe originario del padovano, potrebbe derivare dall'aferesi di una modificazione dialettale del nome Bartolomeo.
TAMISO Tamiso è tipico del rovigoto, di Adria, Rovigo e Ceregnano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale veneto arcaico tamiso (setaccio), strumento utilizzato normalmente dai lavoranti di un mulino per setacciare la farina. probabilmete ad indicare che quello fosse il mestiere dei capostipiti.
TAMMACCARO
TAMMACCO
Tammaccaro è specifico di Andria nel barese, Tammacco è specifico di Molfetta nel barese, dovrebbero derivare da soprannomi neogreci generati dal termine ταμιεϊον (tesoro pubblico), con il significato di economo, amministratore pubblico, tesoriere, addetto statale all'incasso, probabili professioni svolte dai capostipiti.
TAMMARO Tipico campano del napoletano e casertano in particolare,  deriva dal nome latino Tammarus, nome etnico che significa originario dei monti di Altilia, si ricordi San Tammaro, vescovo di Benevento nel V° secolo, può anche derivare da un nome di località il Tammaro è un fiume del beneventano.
integrazioni fornite da Alfredo Lombardi
il nome Tammaro in lingua ebraica significherebbe palma di datteri. In Campania c'è un paese che si chiama come il santo che è anche il protettore di Grumo Nevano, il cognome potrebbe derivare dal culto del santo e starebbe ad indicare le famiglie devote al santo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tammaro è cognome lucano e calabrese con alta frequenza a Napoli: cfr. calabrese tàmmaru = 'rustico', 'villano'. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TAMONE
TAMONI
Molto raro Tamone è tipico del novarese, biellese ed aostano, Tamoni sembra specifico del ferrarese, potrebbero derivare dal nome celtico latino Tammonius o dal nome slavo Tamon, esempio di questo nome si trova in una lapide dove si legge: "DEO HERCVLI SAEGON T(itus) TAMMONIVS SAENI TAMMONI FIL(ius) VITALIS OB HONOREM".
TAMPIERI Tampieri è tipico del bolognese, del ravennate e del ferrarese, dovrebbe derivare dal nome medioevale latino di origine celtica Tampierius di cui abbiamo un esempio: "...Iacesne Dux fortissime, Tampiere Lotharinge? Buquoyus ergo vulnerum Perfusus imbre vixit! Ah! cerno Pappennhemii Mixtam iacere Calvam. Sed haec triumphis omnibus armata gaudet umbra. Pannoniae terror, positis Tampierius armis, Nunc in sarcophago flebilis Umbra iacet. Bellica Buquorum nubes, et ferreus imber Obruit ad tumulos...".
TAMPONI Tamponi è tipicamente sardo, con il ceppo principale nella parte settentrionale dell'isola in Gallura, a Calangianus, Tempio Pausania, Olbia e Luras, presenta un ceppo anche a Sassari ed a Cagliari e Nuoro, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo tamponi, un tipo di banco per la lavorazione del sughero, probabilmente ad indicare che i capostipiti si dedicassero appunto alla lavorazione del sughero.
TANA
TANI
TANO
Tana ha il nucleo più consistente a Vasto nel teatino, presenta un ceppo anche a Roma, nel casertano a Teverola e Casaluce ed in Puglia a Lecce, Tani ha un ceppo nel ferrarese e nel vicino bolognese, uno in Toscana, forlivese, riminese ed urbinate ed in provincia di Roma, Tano sembra essere specifico di Atessa (CH), dovrebbero tutti derivare dall'aferesi di nomi come Gaetano o Gaetana.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tana è cognome panitaliano e molto frequente nella Lombardia occidentale, in Abruzzo e nel Salento. Si tratta di una variante del cognome Tani che è ipocoristico aferetico da nomi come Gaetano o Ottaviano; nel caso di Tana si può supporre una Gaetana. Possibile anche la derivazione dal toponimo Tana (SI).
TANAS Tanas, molto raro, è tipicamente sardo, di Cagliari e Teulada nel cagliaritano e di Serrenti e San Gavino Monreale nel Medio Campidano.
integrazioni fornite da Giusappe Concas
TANAS: da tana = tana, nascondiglio, covile: es. degli animali selvatici: dall'italiano tana. S'intanài = nascondersi. Nella storia della Sardegna ricordiamo Tana Francesco(anche se non sardo), conte di Santena. Fu incaricato da Carlo Emanuele I° di Savoia di reggere il Regno di Sardegna, in qualità di luogotenente regio, col titolo di vicerè dal 1758 al 1762. Di origine piemontese (di Torino) seguì la carriera militare con grande successo sino al grado di tenente generale, nel 1757. Come vicerè di Sardegna, amministrò seguendo la linea di rinnovamento e miglioramento delle istituzioni sarde, ancora di stampo feudale, soprattutto nel campo dell'Istruzione, anche superiore. Si deve a lui l'istituzione a Cagliari della cattedra di Chirurgia e la creazione dell'Orto Botanico. Riuscì inoltre ad applicare l'editto regio del 13 marzo 1759, col quale si invitavano i fuorilegge a costituirsi in cambio di una forte riduzione della pena e addirittura i collaboratori di giustizia potevano avere il condono totale della pena( non nei casi più gravi). Non troviamo il cognome Tanas nei documenti antichi della Sardegna medioevale. Attualmente il cognome Tanas è presente in 31 Comuni italiani, di cui 10 in Sardegna: Cagliari 16, Teulada 13, Serrenti 11, San Gavino 8, etc.
TANCA
TANCHIS
Tanca, tripicamente sardo, ha un ceppo nel sassarese, a Sassari, Thiesi, Porto Torres ed Usini, ed uno nel cagliaritano, a Cagliari e Quartu Sant'Elena, Tanchis è specifico del nuorese di Bolotana in particolare, dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine sardo tánca  (ampio terreno agricolo recintato), originatosi dal termine fenicio tanq (terreno pietroso e scosceso), forse ad indicare la condizione di proprietario terriero del capostipite.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TANCA: deverbale, da tancàre/ài = chiudere, recintare. Sa tanca è un podere chiuso da siepi o da muri. Viene dal catalano tancar. Da tancare deriva anche tancadura = serratura, sempre dal catalano tancadura. Tanca, tancai, tancadura etc. sono termini che non esistono nei documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna. Al posto di tanca troviamo cunjau in campidanese, cundzao in logudorese dal sardo antico cunjai e cundzare dal latino cuneare, con identico significato di podere chiuso, generalmente coltivato. Fai s'incunja, significa raccogliere e conservare il frutto del terreno coltivato, ad esempio mietere il grano e riporlo nel granaio. Tanca, pur ereditato dal catalano è comunque presente come toponimo in tutto il territorio della Sardegna. Troviamo inoltre il cognome nei Condaghi e tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388: Tanca Siloesus - de Aristanni, *** Aristanni: elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE. Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis.nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant.congregati. Porta la data : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc. ; Tancha Guantinus - de Aristanni; Tancha Paulo, majore ville Ogiastra; * Ogiastra.odierno Ollasta Simaxis. Contrate Campitani Simagis. Nel Condaghe di San Petro di Silki, CSPS, XI°, XIII° secolo, figurano: Thanca Janne, testis( 108°): teste in una lite (kertu de servis) per la spartizione della servitù; Thancas Ladas Comita, (79), coinvolto in una lite per la spartizione della servitù (kertu de servis). Attualmente il cognome Tanca è presente in 74 Comuni italiani, di cui 26 in Sardegna: Sassari 74, Thiesi 45, P. Torres 44, Cagliari 29, etc. Nella penisola, Roma ne conta 17, Genova 15, etc.
TANCHI
TANCO
Tanchi è specifico di Terni, Tanco, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Puglia ed in Campania, dovrebbero derivare dal nome medioevale germanico Thanko o Tanko, a sua volta derivato dal termine a.a.t thanko, con il significato di colui che rende grazie a Dio, il benedetto, nome di cui troviamo un esempio in uno scritto del 1434: "Serenissimo principi domino Sigismundo, Dei gracia Romanorum imperatori semper augusto ac Hungarie, Dalmacie, Bohemie, Croacie etc. regi, domino ipsorum metuendo conventus ecclesie Sancti Martini Sacri Montis Panonie oraciones in Domino debitas ac devotas. .... feria sexta proxima post festum Beati Martini confessoris proxime preteritum in comitatu Vesprimiensi procedendo ab omnibus, quibus decuisset et licuisset, nobilibus videlicet et ignobilibus et alterius status et condicionis dicti comitatus hominibus palam et oculte diligenter de subscriptis talem scivisset veritatem, quod Georgius de Vsaal, Stephanus de Zercheek, Georgius, Nicolaus de Koltha, Lorandus de Kysfalud, Bartholomeus castellanus Debrenthe, Dominicus dictus Thanko, Nicolaus de Hollos, Georgius de Sumipach...".
TANCREDI Tipico del sud peninsulare deriva dal nome normanno Tancredi, ricordiamo in Sicilia dal 1189 al 1194.il re Tancredi d'Altavilla, di quest'uso abbiamo un esempio in una cartula venditionis del 1143 a Brescia: "...et Iohannis de Ludrino et Oddonis de Calepio et Tancredi de Calino et alii plures rogati esse testes...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tancredi è cognome siciliano e meridionale. Tancredus nel 1149 a Caggiano, Tankrid nel 1156 a Carbone. Corrisponde a Tancrède cognome in Francia, nome importato dai Normanni: germanico Thankrad.
TANDA Tanda è tipicamente sardo, tipico di Sassari e del sassarese, di Cagliari e di Bosa nell'oristanese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TANDA: atzanda, tzanda, zanda = papavero: papaver ybridum. Per l'etimologia vedi il cognome Zanda. Il fiore è meglio conosciuto in Sardegna come pabaule, babaule, bababòi, dal latino papaver. Mentre Zanda è diffuso nella parte meridionale della Sardegna, Tanda nella parte settentrionale: Sassari 206, Cagliari 80, Bosa 67, Ozieri 33, Alghero 28, Benetutti 24, etc.
TANDIN
TANDINI
Tandin, molto molto raro, è specifico del veneziano, Tandini è quasi unico, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine veneziano arcaico tandin, riferito a chi adoperasse la tanta (pertica munita di uncino) adoperandola per tastare il fondale delle lagune, onde potervi piantare dei pali di riferimento o d'ormeggio.
TANDOI Tandoi ha un piccolo ceppo triestino, ma il ceppo principale è in Puglia a Corato e Trani nel barese, il ceppo triestino dovrebbe derivare dal plurale del termine dialettale giuliano tandol (sciocco, tonto), mentre il ceppo pugliese dovrebbe essere di origini slave.
TANEL Tanel è tipicamente trentino, di Spormaggiore in particolare, dovrebbe trattarsi di una forma ipocoristica dialettale dell'aferesi del nome Gaetano.
TANGHETTI
TENGATTINI
Tanghetti è tipico del bresciano, di Bovegno in particolare, ma anche di Sarezzo, Brescia, Concesio, Gardone Val Trompia e Villa Carcina, Tengattini è tipicamente lombardo, di Paratico nel bresciano, con ceppi anche a Capriolo e Palazzolo sull'Oglio sempre nel bresciano ed a Sarnico nel bergamasco.
integrazioni fornite da Paolo Bianchi
L'origine è sicuramente onomastica, deriverebbe dal nome Tanghetino, presente nel distretto bresciano già nel secolo XII°. E' un cognome rarissimo, diffuso quasi esclusivamente nel paese di Paratico (BS) e da qui in quelli limitrofi. Le prime notizie di questo cognome, presente nel bresciano già a partire dal sec. XIII°, sono riferibili alla famiglia de Tanghetinis (da cui probabilmente anche il cognome Tanghetti-Tanghettini presenti nel bresciano), membri dell'aristocrazia Bresciana e attivi a livello municipale. Essi ricevettero a fine secolo XIII° un'investitura episcopale in Clusane d'Iseo, località sita sull'omonimo lago, al confine con Paratico. Il trasferimento della famiglia, decaduta dal rango aristocratico a quello di agiati contadini, in Paratico risalirebbe ai primi anni dell'ottocento, come attestato dai catasti lombardi dell'epoca e si sarebbe diffuso in modo rapidissimo in tutto il paese divenendo presto il cognome dominante.
TANIELI Tanieli è specifico del leccese, di Corigliano d'Otranto, Martano e Castrignano de' Greci, dovrebbe derivare dal nome di origini ebraiche Taniele, una forma aferetica dell'italianizzazione del nome ebraico Nathanael, che significa il dono di Dio, o, anche se meno probabile, da una forma alterata del nome Daniele.
TANINI
TANINO
Tanini è specifico del fiorentino, Tanino è assolutamente rarissimo, dovrebbero derivare da diminutivi dell'aferesi dei nomi come Gaetano.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Tanini è un tipico cognome fiorentino, diffuso nel Capoluogo di Regione toscano e nella sua provincia. Dal punto di vista etimologico, esso è l'ipocoristico aferetico del nome di persona, poi cognominizzato, Gaetanino o Tanino, diminutivo di Gaetano. Tanini sarebbe quindi uno dei tantissimi cognomi patronimici italiani. Una variante di Tanini è Tanino, molto raro, presente soprattutto in Piemonte.
TANSINI Tipico del sudmilanese, lodigiano e alto piacentino, dovrebbe derivare da modificazioni dialettali dell'aferesi di nomi come Costanzo o Lattanzio.
TANZER Tipico dell'alto Adige, di Lana (BZ) in particolare, deriva dal vocabolo tedesco Tantzer (ballerino).
TANZELLA
TANZELLI
TANZI
TANZILLI
TANZILLO
TANZINI
TANZINO
Tanzella, molto raro, è del barese, di Casamassima, Bari e Noicattaro, Tanzelli, quasi unico, è del barese, Tanzi sembra avere più ceppi, nel parmense, nel frosinate e nel barese e forse anche uno nel milanese, Tanzilli ha un grosso ceppo laziale a Roma e nel frusinate a Roccasecca, Sora e Castrocielo, ed un ceppo più piccolo a Napoli, Tanzillo è tipico del napoletano, di Acerra soprattutto e di Cimitile, Nola e Napoli, con un ceppo anche a Succivo nel casertano ed a Solopaca nel beneventano, Tanzini, è specifico della zona tra Firenze e Siena, Tanzino è praticamente unico, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, anche dialettali, dall'aferesi di nomi medioevali come Costanzo o Lattanzio.
TAORMINA Tipico siciliano, del palermitano in particolare, deriva dal toponimo Taormina (ME).
TARABELLA
TARABELLI
TARABELLO
TARIBELLA
TARIBELLI
TARIBELLO
Tarabella è tipico della zona tra Seravezza e Pietrasanta nel lucchese e di Carrara, Tarabelli, oltre ad un piccolo ceppo a Massa, ha un nucleo marchigiano nella zona tra Filottrano (AN e Santa Maria Nuova (AN) e a Civitanova Marche (MC), Tarabello, assolutamente rarissimo è dell'anconetano, Taribelli, quasi unico, potrebbe essere piemontese, Taribello, estremamente raro e Taribella, praticamente unico, sono della zona di confine tra rovigoto e ferrarese, dovrebbero derivare dal cognomen latino Trebellius di cui abbiamo un esempio in un'antica lapide latina: "D(is) M(anibus) - Trebelliae - vix(it) ann(os) VII m(enses) - dies XXVII hor(as) - Trebellius Philetus - Trebellia Syntyche filiae dulcissim(ae) parent(es) - f(ecerunt) sibi et suis posterisq(ue) - eorum", ma è pure possibile una derivazione da soprannomi originati dal termine dialettale tarabello (uccello palustre).
informazioni fornite da Mario Tarabella
Erano presenti ad Azzano (Seravezza - Alpi Apuane) e pare che fossero provenienti da Cristo frazione di Premia (VB) in Val d'Ossola. Nel 1381 un Giorgio Tarabella di Cristo fu tra i firmatari dell'atto di soggezione dell'Ossola a Gian Galeazzo Visconti.
TARABINI Tarabini è tipico della Valtellina, di Morbegno, Talamona, Cosio Valtellino ed Albaredo per San Marco, con un ceppo anche a Colico nel lecchese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Tarabino, nome di cui troviamo traccia nella prima metà del 1500 con Messer Tarabino da Modena cavalcatore ( guardia a cavallo) presso la corte estense di Alfonso I°, quindi di Ercole II° e da ultimo alla corte di Luigi, ma potrebbe anche derivare da un soprannome originato dal termine dialettale tara (spazzatura) ad indicare che probabilmente il capostipite facesse lo spazzino o fosse addetto alle pulizia. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1540 a Grosio, quando la comunità di Grosio a nome del capitolo delle elemosine affitta per otto anni a Battista Tarabino fu Giovanni, abitante anch'esso a Grosio, dei fondi siti all'interno del castello di S. Faustino e Giovita di Grosio al fitto annuo di staia 4 di vino, in una registrazione legale del 1612 nella Contrada Adda di Grosio (SO) il ricorrente è un certo saltaro (specie di antica guardia campestre) Giovanni de Tarabino.
TARABUGI
TARABUSI
TARABUSO
TERABUSI
TERABUSO
Tarabugi, assolutamente rarissimo, parrebbe toscano, Tarabusi è specifico dell'area emiliana, del bolognese in particolare, ma anche del modenese, ravennate e forlivese, con presenze significative anche nel fiorentino e nel pistoiese, Tarabuso è assolutamente rarissimo, Terabusi e Terabuso sono unici e dell'alessandrino, derivano tutti da soprannomi originati dal termine dialettale toscoemiliano tarabugio o terabuso che indica un particolare uccello palustre che ficcando il lungo becco in acqua per pescare genera un forte rumore simile al muggito di un toro.
TARAGNA
TARAGNI
TARAGNO
Taragna è tipicamente piemontese, soprattutto di Torino, Taragni, assolutamente rarissimo, è dell'area pavese, Taragno, quasi unico, è dell'alessandrino, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali originati dal vocabolo dialettale taragn (mischiato, mescolato), forse ad indicare che il capostipite proveniva da altre località o anche che si trattava di un figlio di un'unione con stranieri.  Tracce illustri di queste cognominizzazioni le troviamo nella seconda metà del 1400 con il giurista Alessandro Taragni.
TARALLI
TARALLO
Taralli molto raro ha un ceppo nel foggiano ed uno in Abruzzo, Tarallo ha un ceppo nel napoletano e salernitano, uno nell'agrigentino, uno nel barese ed uno nel Lazio centro meridionale, derivano dal nome soprannome medioevale Tarallus documentato nel 1200 a Bari e già cognominizzato a Melfi (PZ) verso la fine del 1200, in uno scritto datato Napoli 5 marzo 1281 si legge: "...Iacobo Tarallo et sociis expensoribus operis castri Melfie....".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tarallo è cognome pugliese e meridionale in genere. Attestato un Bartholomeus Tarallus nel 1277 a Brindisi. Cognominizzazione del termine calabrese 'tarallu' = 'ciambella biscottata'.
TARANTELLA
TARANTELLI
TARANTELLO
Tarantella ha un ceppo ad Apricena nel foggiano ed uno nel cosentino, Tarantelli ha ceppi nella fascia centrale, a Falconara Marittima nell'anconetano, a Perugia, in Abruzzo nel pescarese a Collecorvino e Penne, e nell'aquilano a Pratola Peligna e Sulmona, ed a Roma, Tarantello ha un ceppo a Montefiascone nel viterbese ed uno nel siracusano a Solarino e Floridia in particolare, potrebbero derivare dal termine italiano tarantello (parte pregiatissima del tonno, ma anche sorta di insaccato a base di tarantello), ma più probabilmente traggono origine da termini dialettali per tarantolato (morso dalla tarantola, una specie di grosso ragno velenoso, che con il proprio morso provoca spasmi).
TARANTINI
TARANTINO
TARENTINI
TARENTINO
TERENTINI
TERENTINO
Tarantini ha un ceppo nel Piceno, uno nel teatino, uno a Roma, ma il ceppo principale è in Puglia, nel barese, tarantino, brindisino e leccese, Tarantino è diffuso in tutto il sud, Tarentini è specifico di Manduria nel tarantino, Tarentino, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, sia Terentini che Terentino sono quasi unici e dovrebbero essere forme alterate dei precedenti, derivano tutti dall'etnico di Taranto nella sua forma moderna tarantino o nella sua forma arcaico medioevale tarentinus, di quest'uso abbiamo un esempio in "Heraclides Tarentinus fuit illustris medicus qui Alexandriae Magnae vixit. ...", o anche nella chiesa di San Nicola a Bari,dove viene citato Stefanus Tarantinus uno dei marinai che nel 1087 rapirono le reliquie di S. Nicola, tracce di questo cognome si trovano a Napoli nel 1600 con Carolus Tarantinus  neapolitanus.
TARANTO Diffuso a macchia di leopardo in tutto il sud, deriva dal toponimo Taranto.
TARANTOLA Tarantola ha un ceppo tra Piemonte e Lombardia, a Novara ed a Milano, Rosate e Gaggiano nel milanese ed a Pavia, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine milanese arcaico tarantola (un tipo di salamandra pezzata lacustre).
TARARAN Rarissimo sembrerebbe del padovano, probabilmente di San Pietro in GU (PD).
TARAS Taras è tipico della Sardegna settentrionale, di origine oscura, citiamo a solo titolo di curiosità che Taras era un nome greco antico ed era anche il nome greco della città di Taranto, ma è improbabile che possano esserci legami con l'origine di questo cognome. Si tratta di un cognome nobile, Giovanni de Taras venne insignito del titolo di Cavaliere ereditario nel 1743.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Cognome che corrisponde al nome della curatoria medioevale Taras, del Giudicato di Gallura, ed in origine indicava la nascita di un individuo in quella zona. E' documentato nei Condaghi di Silki, di Trullas e di Salvennor. Fonte: M. Pittau, Dizionario dei cognomi di Sardegna, III, 239.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TARAS: taras: non sappiamo che cosa significhi, né da dove venga! Esiste comunque nelle carte antiche come toponimo e come cognome. Come toponimo lo troviamo nel vocabolario Geografico Patronimico ed Etimologico del Canonico  Giovanni Spano: Taras,  regione della Gallura, dal fenicio beth-aras  = sito, casa di pastori. Nel Di. Sto. Sa. di Francesco Cesare Casula troviamo Mala Taras o Mela Taras o Tarasi o Tarasa = nome di villaggio abbandonato, ubicato nel territorio di Santa Teresa di Gallura; in periodo medioevale fece parte del giudicato di Gallura; terminato il quale fu parte dei territori oltremarini della repubblica di Pisa. In seguito appartenne al Giudicato di Arborea. Fu inoltre sede della Curadorìa, appunto di Taras. Il suo territorio fu sottoposto a continue devastazioni a causa della lotta tra il regno di Arborea ed il Regno catalano aragonese di Sardegna. Pertanto tra gli ultimi anni del 1300 ed i primi del 1400 fu definitivamente abbandonato. Nell'opera di Giovanni Francesco Fara, "in Sardiniae Chorographiam" (226/15), troviamo citata la Curadorìa di Taras. E, sempre nell'opera del Fara "De Rebus Sardois III° (86/26) è citato il villaggio(oppidum) di Melatara. Per tutti i linguisti sardi, a parte il canonico G. Spano,  il termine Taras risulta di etimologia oscura. Noi abbiamo riflettuto sul termine nella sua variante tarasi o tarasa, che per metatesi da tàsara, che è il nome del tasso, conosciuto come l'albero della morte. Il termine "mala tasara" potrebbe trovare giustificazione nel pericolo rappresentato dal tasso per gli abitanti del posto. Non ho prove per la mia affermazione. L'unica piccola prova di convalida è la presenza del tasso nella zona dove sorgeva il villaggio. Come cognome lo troviamo Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE, del 1388: Taras (de) Guantino, ville Semestene, * Semestene...odierno Semestene. Curatorie de Costa de Valls. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo ; troviamo : Taras Barusone(68 - una donazione) : ego Barusone Taras ki mi afferio(mi consacro) a Sanctu Nichola de Trullas prossa anima mea, et poniobi (dono).segue l'elenco.et terras et binias et domo. ; Taras Gosantine (133), cognato dei fratelli De Mela, con i quali vende una terra  in padule de Kerki(villaggio scomparso, che si trovava in territorio di Usini). Attualmente il cognome Taras è presente in 69 Comuni italiani, di cui 35 in Sardegna: Sassari 89, Buddusò 72, Olbia 52, Ozieri 41, etc. Nella penisola Roma ne conta 22, etc.
TARASCHI
TARASCO
Taraschi ha un ceppo a Castel Goffredo nel mantovano ed a Milano, uno a Teramo e nel teramano ed uno a Roma ed a Napoli, Tarasco ha un ceppo piemontese nell'area torinese, cuneese ed astigiana, uno a Genova, uno nel campobassano, uno a Quarto, Napoli, Procida e Pozzuoli nel napoletano,ed uno a Palagiano nel tarentino, potrebbero derivare da nomi di località come Tarasco in Lunigiana, Villa Taraschi di Teramo o la provenzale Tarascona, possibili luoghi d'origine dei capostipiti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taraschi potrebbe derivare dal nome scientifico latino di una pianta, il "taraxacum officinalis", in dialetto "tarasseche" = sorta di fiore (dente di leone).
TARASCONI Tarasconi è specifico di Parma e del parmense, di Langhirano, Traversetolo, Collecchio e Lesignano de` Bagni, potrebbe derivare dal toponimo Tarascona in Provenza (Francia), di questa cognominizzazione abbiamo tracce almeno dal 1313 a Gerona in Spagna: "...Idcirco, diligenti tractatu et deliberacione prehabitis, predicta et alia omnia in dicto instrumento contenta approbantes et ratificantes ac volentes declaracionem fieri supradictam, damus et concedimus potestatem plenariam venerabilibus viris et discretis Hugoni de Cruyllis, abbati Sancti Felicis Gerundensis, et Arnaldo de Monte Rotundo, canonico, et Guillelmo Tarasconi, presbitero de capitulo Gerundensi, predictam declaracionem faciendi....".
TARATUFOLI
TARATUFOLO
TARTUFOLI
Taratufoli, praticamente unico, è del viterbese, Taratufolo ha un ceppo a Viterbo ed uno a Matera, Tartufoli ha un ceppo a Civitanova Marche, dovrebbero derivare dal termine dialettale medioevale taratuffolo o tartufolo (tartufo), probabilmente derivato dalla voce tedesca trüffel (tartufo) o dal provenzale trufa, con il medesimo significato, il motivo di questi soprannomi potrebbe essere l'attività di cercatore e raccoglitore di tartufi svolta dai capostipiti.
TARAVELLA
TARAVELLI
TARAVELLO
Taravella sembrerebbe del palermitano, Taravelli, assolutamente rarissimo, parrebbe del cuneese, Taravello parrebbe avere un ceppo palermitano ed uno cuneese, dovrebbe derivare dall'etnico tarabulus (di Tripoli), traccia di questa cognominizzazione si ha in uno scritto del 1245, dove si legge: "...fratrem eius, Arnaudum Stephani de Taravello et uxorem eius,...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taravella è cognome siciliano. Cfr. l'italiano dialettale 'taravèlla' = 'membro o altro oggetto storto o irregolare', calabrese settentrionale 'taravedda', antico provenzale 'taravela' = 'succhiello, trapano' (latino 'terebella', diminutivo di 'terebra', da cui l'italiano 'trivella'), piemontese 'taravela' = loquacità, persona loquace, calabrese 'taravieddu' = cicaleccio. G. Caracausi, II, 1601.
TARCHIANI Tipico fiorentino, potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo toscano tarchiano (rozzo, zotico), ma più probabilmente deriva dal toponimo di origine etrusca Tarciano, nei pressi di Poggibonsi (SI), si deve menzionare anche una poco probabile diretta derivazione dal vocabolo etrusco Tarchie (Tarconte), antica autorità religiosa etrusca con prerogative di giudice.
TARDI
TARDINI
TARDINO
TARDO
TARDON
TARDONI
Tardi ha un ceppo romano, uno ad Acerra nel napoletano ed uno in Sicilia a Palermo e Partinico nel palermitano ed a Santa Margherita di Belice nell'agrigentino, Tardini, molto raro, potrebbe essere di origini modenesi, Tardino ha qualche presenza nel napoletano ed un ceppo in Sicilia a Licata nell'agrigentino ed uno a Mazara del Vallo nel trapanese, con presenze anche a Gela nel nisseno, Tardo è tipicamente siciliano, con un ceppo nel catanese a Mineo, Ramacca e Bronte, ed un ceppo nel palermitano a Palermo e Contessa Entellina, Tardon, quasi unico, è piemontese, Tardoni è praticamente unico, forse del centro Italia, dovrebbero derivare, direttamente o tramite un diminutivo, o un accrescitivo, dall'aferesi di nomi medioevali di origine germanica, come Gunthard, Gothard, o, molto meno probabilmente, del franco Letard.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
II cognome Tardini, poco diffuso nel Modenese, par risalire ad una forma aferetica del nome proprio medievale (Gon)tardinus, presente anche in una carta modenese del 1162 «Guidoctus de Gontardino». Esso è l'ipocoristico del longobardo Gundhard «forte in battaglia» (dal germ. *gundh - «battaglia» e da *hardhu- «potente, forte, valoroso»), latinizzato in Contardus, donde l'ital. Contardo. Poco probabile una derivazione dal lat. tardus, non attestato come nome di persona, anche se foneticamente possibile. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
TARDITI
TARDITO
Tarditi è tipico del Piemonte e della Liguria occidentali, Tardito è più tipico dell'astigiano e dell'alessandrino, del savonese e del genovese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Tarditus, nome attribuito a figli nati oltre il normale tempo di gestazione previsto.
TARDIVI
TARDIVO
Tardivi è quasi unico, Tardivo sembra avere un ceppo veneto tra trevisano e veneziano, uno nell'ovest del Piemonte ed uno nel foggiano, derivano dal nome medioevale Tardivus di cui si ha un esempio in un atto di vendita del 1191 tratto dalle Pergamene Milanesi: "...Anno dominice incarnacionis milleximo centeximo nonageximo septimo, octavo die mensis madii, indicione quintadecima Hanc cartam vendicionis ad libellum, sine aliquo ficto dando, Guilielmus qui dicitur Rovore de loco Treno Robarinus qui dicitur Rovore de loco Treno Guilielmus et Robarinus qui dicitur Rovore de loco Treno Petrus Cavania Imilia uxor suprascripti Guilielmi Tardius de Burgo Begevene uxor suprascripti Robarini, qui sunt professi lege vivere Longobardorum, ipsis viris eisdem uxoribus suis consentientibus, ut adsolet et ut legis habet auctoritas, et una cum notitia Petrus Cavania Imilda, Begevene Petri Cavanie fratris ipsarum mulierum et Tardius de Burgo et Tardivus de loco Trenno...", nel repertorio dei notai bresciani troviamo operante dal 1199 al 1228 il notaio Tardivus de Florentiis.
TARDY Di probabili origini francesi, dovrebbe essere derivato da un soprannome relativo ad una caratteristica del capostipite o direttamente dal nome medioevale Tardivus.
TAREA Tarea, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico del teramano, un'ipotesi lo vorrebbe derivato da un soprannome originato dal termine spagnolo tarea (compito, incarico, corvée), la seconda ipotesi lo fa derivare dalla voce albanese tarë (tara, ingombro), in entrambi i casi si dovrebbe fare riferimento al mestiere del capostipite, ma l'ipotesi più credibile lo fa derivare dal nome turco di persona Tareq, probabile nome del capostipite.
TARELLI
TARELLO
Tarelli, molto raro, ha un ceppo nel comasco ed uno romano, Tarello sembrerebbe tipico del biellese e di Viverone in particolare, dovrebbe trattarsi dell'aferesi di nomi o di cognomi come Bertarello, secondo altri deriverebbero invece da soprannomi dialettali originati dal vocabolo tarell (randello, bastone).
TARENZI Abbastanza raro è tipico del sudmilanese e lodigiano, dovrebbe derivare dal nomen latino Terentius.
TARGA Targa è molto diffuso in Veneto, soprattutto nel veronese, vicentino, rovigoto e padovano, ben presente anche in Trentino Alto Adige ed in Friuli, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale veneto arcaico targa, una sorta di scudo di legno e cuoio, che veniva usato dalla fanteria leggera nei combattimenti all'arma bianca, si potrebbe quindi supporre che i capostipiti fossero dei militari o che fossero comunque preposti alla difesa di proprietà.
TARI' Tarì è tipico del barese e del brindisino, il cognome dovrebbe essere nato da un soprannome originato dall'antica moneta tarì emessa in Turchia intorno al Mille il cui nome fu poi attribuito dalle popolazioni adriatiche del sud anche a monete coniate da principi normanni, dai re aragonesi e dal Regno di Napoli, indicando molto probabilmente una situazione agiata della famiglia del capostipite.
TARICCO
TARIGO
TARIZZO
Taricco è decisamente piemontese, di Narzole, Cuneo, Dogliani, Fossano, Bra, Cherasco, Mondovì ed Alba nel cuneese, con un ceppo secondario a Torino, Tarizzo, molto meno diffuso, è del torinese, di Favria, Torino e Rivarolo Canavese, Tarigo, decisamente il più raro, è del savonese, di Stella e Varazze, dovrebbero derivare da alterazioni dialettali ipocoristiche di una forma aferetica del nome medioevale germanico Authari, a sua volta derivato dai termini aud (clan, stirpe) ed hari (esercito, ma anche difesa), con il significato di difensore, protettore della propria stirpe.
TARICONE
TARRICONE
Taricone sembra essere specifico di Trasacco nell'aquilano, Tarricone è specifico di Corato nel barese, con un ceppo anche nel foggiano a Cerignola e nel leccese a Nardò, potrebbero derivare da forme accrescitive del soprannome derivato dal tarì (vedi TARI'), forse intendendo che il capostipite era molto ricco o molto spendaccione.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Oltre alla fondata ipotesi di derivazione da 'tarì', se ne potrebbero formulare altre:
1) cognominizzazione del latino 'tarracon(en)sis' = abitante di Tarragona, città della Spagna, divenuto poi soprannome Tarricòne;
2) derivazione dal termine dialettale calabrese 'tarricone' = ceppaia;
3) dal toponimo Tarricone (BA);
4) dalla radice araba "tariq" = chi arriva durante la notte.
TARLARINI Tarlarini, tipicamente lombardo, è specifico del milanese e del pavese, di Milano, San Colombano al Lambro e Pavia, potrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine meneghino arcaico tarlis (Tela molto rada) ed identificare forse così nel capostipite un tessitore, ma, molto più probabilmente, dovrebbe trattarsi di una forma ipocoristica aferetica arcaica derivata dal nome longobardo Autari.
TARONI
TARRONI
Taroni ha un ceppo nel milanese e comasco, in particolare a Carate Urio e Como nel comasco ed a Milano, ed uno in Emilia e Romagna, nel reggiano, modenese, bolognese, ferrarese, cesenate e soprattutto nel ravennate a Lugo, Faenza, Ravenna e Bagnacavallo, Tarroni è tipicamente romagnolo, di Ravenna, Alfonsine, Fusignano, Lugo e Faenza nel ravennate, di Argenta e Codigoro nel ferrarese e di Imola e Bologna nel bolognese, dovrebbero derivare da una forma contratta taròn del termine sia lombardo, che emiliano tarelòn (bastonaccio, randello), forse ad indicare che i capostipiti ne facessero uno nel loro mestiere o avessero comportamenti maneschi, il ceppo emiliano potrebbe anche derivare dal nome medioevale flumen Tarone, riferito al fiume Taro: "...Unde D. Passarinus cum suis seguacibus cum navigio suo per Paudum et per terram venit usque ad Turicellam de ripa Taronis credens transire ab ista parte in aliquo loco...", e potrebbe indicare la sua valle come luogo di origine dei capostipiti, un'ultima ipotesi, che non è comunque da trascurare, propone una possibile derivazione da una forma aferetica del nome Bertarone, una delle tante diverse variazioni del nome medioevale Bertus.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taroni cognome base. Varianti: Tarroni. In Emilia-Romagna sono documentate le seguenti forme: Taroni, al 32° posto in Lugo e al 44° in Faenza; Tarroni, al 48° in Lugo e al 92° in Ravenna. Anche per questo cognome credo valga la pena di trovare un riscontro storico e non solo sociale. Si tratta, molto probabilmente, di un cognome originato da un toponimo piuttosto comune nella nostra regione, Taro, Taroni. Per la voce Taro, fiume che percorre la provincia di Parma, l'origine è da ricercare nel latino Tarus, dalla radice indoeuropea ter- (= veloce); per Taroni, località presso Fusignano, la radice potrebbe ricercarsi, invece, in 'tarro' = zolla. Il nome Taronius è già documentato in carte medioevali. L. Paraboschi, Cognomi della Emilia Romagna, 1995, p. 178.
TAROPPI Taroppi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del novarese, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale con il significato di allocco, ma anche di trombone o tarabuso.  un tipo di uccello di palude (vedi TARABUGI).
TAROZZI
TAROZZO
Tarozzi ha un piccolissimo ceppo piemontese ed uno, molto importante in Emilia, a Bologna in particolare ed a Anzola nell'Emilia, Sasso Marconi, Zola Predosa, Casalecchio di Reno e Castenaso nel bolognese, a Modena e Castelfranco Emilia nel modenese, ed a Lugo, Faenza e ravenna nel ravennate, Tarozzo, rarissimo, sembrerebbe del ferrarese, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine dialettale arcaico tarozz (fila di corde o canapi vecchi da disfare per riutilizzarli), forse per identificare nei capostipiti dei cordai.
TARQUINI
TARQUINIO
Tarquini è tipico dell'Italia centrale,della parte meridionale delle Marche ed Umbria, degli Abruzzi e principalmente del Lazio, Tarquinio, molto raro, sembra essere presente anche nell'area pugliese, derivano entrambi dal cognomen latino Tarquinius.
TARSI
TARSIO
TARSO
Tarsi ha un ceppo marchigiano a Senigallia, Corinaldo, Ostra Vetere, Ripe ed Ostra nell'anconetano ed a Fano, Pesaro, Pergola e Mondolfo nel pesarese, ha un ceppo a Castiglione della Pescaia e Grosseto nel grossetano, in ceppo a Roma ed uno a Copertino nel leccese, Tarsio, quasi unico, parrebbe del savonese, Tarso, anch'esso rarissimo, sembrerebbe di Nicolosi nel catanese, si potrebbe trattare di forme etniche riferite alla città di Tarso (Ταρσός) citta ionica dell'Anatolia, l'attuale Turchia, conquistata da Pompeo, divenne la capitale romana della Cilicia, sotto Giulio Cesare assunse il nome di Giuliopoli, con Marco Antonio i suoi abitanti ottennero la cittadinanza romana, un tempo terra cristiana, subì varie occupazioni da parte saracena e riconquiste ad opera dei Crociati, fino alla conquista definitiva da parte di Maometto II° nel 1458, a varie riprese i cristiani ne fuggirono via verso terre cristiane più vicine al loro credo.
TARSIA Tarsia sembrerebbe specifico del cosentino, con ceppi anche nel reggino e nel materano, dovrebbe derivare dall'omonimo paese del cosentino, ma in alcuni casi potrebbe derivare dal ceppo normanno della famiglia nobile Tarsia che nel 1083 avrebbe fondato la città e che ne detenne la Signoria fino al 1800. Essendo stati i normanni a portare la specialità della tarsia o intarsio su legno o minerale è probabile che il cognome di questo nobile casato sia in qualche modo connesso con quel tipo di lavorazione.
TARSITANI
TARSITANO
Tarsitani, assolutamente rarissimo, sembrerebbe calabrese, Tarsitano è tipico del cosentino, di Fagnano Castello, Cosenza, Roggiano Gravina e Pietrafitta, dovrebbe trattarsi dell'etnico di Tarsia nel cosentino, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
TARTAGLIA
TARTAGLI
TARTAGLINI
TARTAGLINO
TARTAGLIONE
TARTAGLIONI
Tartaglia è tipico dell'Italia meridionale, Campania, Molise e foggiano in particolare, Tartagli, molto raro, sembrerebbe del fiorentino, Tartaglini ha un ceppo nell'anconetano a Castelfidardo ed Ancona ed uno romano, Tartaglino è decisamente dell'astigiano, di San Damiano d`Asti, Vigliano d`Asti ed Asti, con un ceppo anche a Torino, Tartaglione è tipico della zona che comprende l'iserniese, il napoletano ed il casertano soprattutto l'area di Marcianise, con ceppi anche nel foggiano, dovrebbero derivare da un soprannome originato da un difetto di pronuncia.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel soprannome o nome medievale Tartaglia, col significato letterale di balbuziente (vedi anche i cognomi Balbo, Biagio e Ciavaglia). Dal punto di vista storico, tracce di questo nome si trovano sia a Siena nel corso del '200, con un mercante di nome Tartaglia da Orgiale, sia in Umbria nel corso del '400, con il condottiero Tartaglia da Foligno; nella Roma del 1400, inoltre, si trova anche un certo Tartaglia Tavernaro. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi ad essi attribuiti.
integrazioni fornite da Tommaso Tartaglione
Il cognome Tartaglione è presente a Marcianise fin dal 1395 con un Cubellus Tartallonnus (Giacomo Tartaglione) come riporta lo storico capuano Jannelli. Molto probabilmente Marcianise è proprio il centro d'origine di questo cognome.
TARTAGNI Tartagni è specifico di Forlì e Ravenna, potrebbe trattarsi dell'italianizzazione del cognome pirenaico Tartaing, tracce di questa cognominizzazione le troviamo con Alessandro Tartagni di Imola, Giurista morto nella seconda metà del 1400.
TARTAMELLA
TARTAMELLI
Tartamella è tipico della Sicilia occidentale, di Trapani, Alcamo, Castellammare del Golfo, Erice e Paceco nel trapanese e di Palermo, Tartamelli, assolutamente rarissimo, che sembrerebbe del ternano, dovrebbe derivare da un'alterazione del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome dialettale non meglio identificato.
TARTARA
TARTARELLA
TARTARELLI
TARTARELLO
TARTARI
TARTARIN
TARTARINI
TARTARINO
TARTARO
TARTARONE
Tartara è un cognome tipico di Alessandria, con un ceppo anche a Cori nel latinense, Tartarella, assolutamente rarissimo, è del barese, Tartarelli, ha un ceppo nel lucchese, uno nel maceratese, uno tra viterbese e romano ed uno in Puglia soprattutto nel barese, Tartarello, molto molto raro, è tipico del barese, Tartari ha un ceppo in Lombardia ed uno a Ferrara e nel ferrarese a Vigarano Mainarda, Poggio Renatico, Bondeno e Sant`Agostino, a Bologna e nel bolognese, a San Pietro in Casale, Galliera e Castel Maggiore, con un ceppo anche a Macerata e nel maceratese,  Tartarin, praticamente unico è dovuto quasi certamente ad errori di trascrizione, Tartarini ha un ceppo nello spezzino che si estende al carrarese ed al lucchese ed uno bolognese che si estende al ferrarese, Tartarino, estremamente raro, sembrerebbe del barese, Tartaro ha ceppi sparsi in tutt'Italia, nell'udinese, in Campania, soprattutto nel casertano, nel barese e nel leccese ed in Sicilia, Tartarone è specifico del napoletano di Giugliano in Campania in particolare, potrebbero derivare dall'etnico tartaro, della cui presenza abbiamo un esempio in Campania, in quest'atto dell'anno 1369 a Cerreto: "..Item voluit et mandavit quod omnes servi et serve sui Tartari et tartare et cuiuscumque alterius nationis si qui essent sint liberi et libere a nexu servitutis; Item quod Georginus Tartarus servus eius sit liber et francus et educari et nutri debeat pene birum Magnificum Nicolaum de Santo Fraymundo Comitem Cerreti..", i tartari arrivarono in Italia sia come schiavi che come legionari e poi coi barbari, in molti casi nel medioevo venivano chiamati Tartari quanti arrivassero dai paesi dell'est, è pure possibile e probabile in molti casi una derivazione toponomastica dalle Valli del Tartaro nel mantovano o dallo stesso nome del fiume Tartaro che attraversa il Polesine e sbocca nel Po, in altri casi, soprattutto nel caso dei diminutivi potrebbero derivare da nomi di persona come Tartarus attribuito a figli per i quali si auspicava un avvenire da soldato valoroso ed indomito. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo fin dal 1200, nella seconda metà del secolo vi troviamo un Albertus Tartarus Signore di Elbogen, l'attuale Loket, la città più occidentale della Repubblica Ceca, o anche ad esempio a Cetraro (CS) nella seconda metà del 1300 con l'abate Pietro Tartaro, a Tivoli in una lettera del 1447 leggiamo: "...Dedi ad te aliquot litteras, quibus nunquam respondisti, nisi responsum ad me non pervenit Huius epistole argumentum est quod Ioannes Tartarinus, unicus mihi consobrinus, magnopere oravit me ut se causamque suam tibi commendarem...", nell'elenco degli scolari dell'Ateneo perugino riguardante l'anno 1576 è citato un certo Corradus Tartarinus cittadino della Tuscia, a Bormio negli atti di un processo del 1629 si legge: "...Jacobus Tartarus se constituit fideiussorem pro Margarita eius uxore in causa antescripta...".
TARTONI Tartoni è specifico di Prato e Vernio nel pratese, potrebbe derivare dall'antico nome Tartona della città alessandrina di Tortona: "...Ideoque ego qui supra Sicclerius Capellüs dono et offero a presenti die in eadem predicta ecclesia sancti [Petri] pro anime mee mercede id est pecias duas de terra aratorias iuris mei, quas habere visus sum in territorio Tartone ad locum ubi [diciturj Pehoraram....".
TARTUFI
TARTUFO
Tartufi e Tartufo, sono quasi unici e sembrerebbero centrosettentrionali, potrebbero derivare da un soprannome basato sul fatto che il capostipite fosse un ricercatore di tartufi o che avesse un ottimo fiuto. (vedi anche TARATUFOLI)
TARUSCIA
TARUSCIO
Sia Taruscia che Taruscio sono assolutamente rarissimi, ormai quasi unici, dovrebbero essere originari del crotonese, di Cotronei in particolare, potrebbero derivare da Tarusco, l'antico nome della città provenzale di Tarascona, probabilmente ad indicare un'origine provenzale dei capostipiti, forse giunti in Italia con gli angioini.
TARZI
TARZIA
Tarzi è quasi unico, Tarzia ha un ceppo nel bergamasco a Lovere, Endine Gaiano e Costa Volpino, uno a Genova ed uno a Siderno e Placanica nel reggino, a Catanzaro e Lamezia Terme nel catanzarese e ad Arena ed Acquaro nel vibonese, potrebbero derivare da un'alterazione dialettale di nomi di paesi come Tarsia nel cosentino, o di Tarso in Cilicia (vedi TARSI), o anche da toponimi come Borgata Tarzia nel reggino o Tarzo nel trevigiano.
TASCA
TASCHI
TASCHINI
TASCO
TASCONE
TASCONI
Tasca ha un ceppo nell'alessandrino, uno nel milanese e bergamasco, uno nel vicentino, padovano, trevisano e veneziano, uno nel Lazio centromeridionale, uno nel barese ed uno in Sicilia, nel nisseno, ragusano, catanese e messinese, Taschi, quasi unico, è del centronord, Taschini ha un ceppo a Bergamo e Villa d'Almè nel bergamasco, uno piccolo a Novellara nel reggiano, uno ancora più piccolo a Pistoia e Prato, uno nel perugino a Città di Castello, Perugia e Citerna ed a Castel Giorgio nel ternano, uno a Celleno, Viterbo e Vetralla nel viterbese ed uno a Roma, Tasco, ha un ceppo pugliese a Brindisi, a Salve nel leccese ed a San Giorgio Ionico nel tarantino, ed uno molto molto piccolo a Catania, Tascone ha un ceppo a San Salvo nel teatino, uno piccolissimo nel napoletano ed uno in Sicilia, a Gela nel nisseno, a Castell'Umberto nel messinese ed a Sciara nel palermitano, Tasconi è quasi unico e dovrebbe trattarsi di errate trascrizioni del precedente, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal nome latino di origini barbare Tasco, Tasconis, o dalla sua versione latinizzata Tascus, nome di cui abbiamo un esempio negli scritti di Gaio Plinio Cecilio Secondo (Plinio il Giovane) che in una lettera a Tacito parla del padre Plinio il Vecchio, che durante l'eruzione del Vesuvio, ricevette un messaggio di richiesta d'aiuto da Rectina moglie di un certo Tasco che viveva in una villa alle pendici del Vesuvio: "...Egrediebatur domo; accipit codicillos Rectinae Tasci imminenti periculo exterritae - nam villa eius subiacebat, nec ulla nisi navibus fuga -: ut se tanto discrimini eriperet orabat. Vertit ille consilium et quod studioso animo incohaverat obit maximo. Deducit quadriremes, ascendit ipse non Rectinae modo sed multis - erat enim frequens amoenitas orae - laturus auxilium. Properat illuc unde alii fugiunt, rectumque cursum recta gubernacula in periculum tenet adeo solutus metu, ut omnes illius mali motus omnes figuras ut deprenderat oculis dictaret enotaretque. ..".
TASCINI Molto raro è tipicamente umbro, potrebbe risalire ad un celtico Tasciovanus, ma più probabilmente derivano dal nome germanico Tasso utilizzato in Italia nel medioevo .
TASIN Tasin è tipico di Trento, dovrebbe derivare dal vocabolo dialettale tasin (pastore, vocabolo derivato dal fatto che nella zona le pecore migliori, quelle che venivano allevate preferenzialmente erano di razza tasina).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tasin è un cognome anche veronese, viene dal dialettale 'tasìn' = merciaio ambulante (perchè proveniente dalla Val di Tesìno). Olivieri 209.
TASINATO Tasinato è tipico del padovano, si dovrebbe trattare di un patronimico dialettale caratterizzato dalla terminazione in -ato per figlio di, un Bertasino, uno dei tanti ipocoristici dialettali del nome Berto. (vedi TASINI)
TASINI Tasini è tipico di Rimini, San Giovanni in Marignano e Riccione, con ceppi anche a Bologna ed a Castello d`Argile, dovrebbe derivare dall'aferesi di un ipocoristico dialettale, Bertasino, del nome Berto.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Potrebbe derivare per degeminazione dal personale germanico Ta(s)so/Tassilo di origine longobarda, che talora compare anche come primo elemento di nomi composti come Tassipert/Tassimann ecc.
TASSAN
TASSANI
TASSANO
Tassan è tipico dell'area veneto, friulana, di Venezia e Montegrotto Terme nel padovano, di Aviano nel pordenonese e di Trieste, Tassani è specifico di Forlì e Cesena, Tassano è invece ligure, del genovese, di Sestri Levante in particolare , di Casarza Ligure, di Lavagna e Chiavari, potrebbero derivare da nomi di località come Tassani di Sestri Levante nel genovese o Tassano nel bresciano, ma in molti casi potrebbero derivare dal nome medioevale Tassanus, ricordiamo Tassanus de Tassonibus cittadino avignonese del 1300, nome originato dalla latinizzazione del nome irlandese Tassach, ricordato con il nome di San Tassano del quinto secolo.
TASSARA
TASSARI
TASSARO
Tassara, molto raro, è tipico ligure, Tassari e Tassaro, rarissimi, sono napoletani, il primo dovrebbe derivare dal toponimo Tassarolo (AL), derivano tutti da nomi di località indicanti la presenza di alberi di tasso, come ad esempio Tassara zona di Monterosso al Mare (SP).
TASSETTI
TASSETTO
TASSI
TASSINI
TASSINO
TASSO
TASSOTTI
TASSOTTO
Tassetti ha un ceppo nel bergamasco a Sorisole ed a Bergamo ed uno a Civitanova Marche nel maceratese, Tassetto è tipico del veneziano di Campagna Lupia, Camponogara, Pianiga e Mira, Tassi è comune in tutta la fascia che comprende la Lombardia, l'Emilia ed il centro Italia, Tassini ha un ceppo nell'area mantovana, uno nell'area giuliana, uno tra fiorentino, aretino, senese e perugino ed uno tra romano e latinense, Tassino, assolutamente rarissimo, sembrerebbe genovese, Tasso sembra avere più ceppi, nel genovese ed alessandrino, nel torinese, nel Veneto ed al sud in Campania e Calabria, Tassotti ha un ceppo nell'alto Friuli a Tolmezzo e Paluzza (UD), un ceppo marchigiano nel Piceno ed uno a Roma, Tassotto è specifico dell'udinese, dovrebbero derivare direttamente o tramite ipocoristici dal nome longobardo Tasso di cui abbiamo un esempio in questo atto giudiziario scritto a Pavia nel 762: "...In nomine Domini. Dum ex iussione domni precellentissimi Desiderii regis resedissemus nos illustribus ueris Gisilpert... ...et Alpert de ciuitate Pisana. dicebat ipse Tasso: quia tu Alpert contra ordinem introisti in res quondam Auriperti germani tui, ...", tracce di questa cognominizzazione si trovano nel Codice Diplomatico Bresciano al Repertorio dei Notai roganti, nei quali è menzionato una tto rogato nel 1192 da un certo "Bertramus Tassus notarius sacri pallatii interfui et rogatus scripsi". Ricordiamo tra i personaggi con questo nome il famosissimo autore sorrentino della Gerusalemme Liberata Torquato Tasso (1544-1595).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
II cognome è d'origine toponimica; da una località Tasso «tasso», viva tanto nel Genovese quanto nell'Aretino. Legato al cognome Tassi è Tassini e forse anche Tassoni.
TASSILLO Tassillo, molto raro, è tipico di San Severo nel foggiano, dovrebbe trattarsi di una forma ipocoristica Tassilo del nome medioevale longobardo Tasso (vedi TASSETTI), nome probabilmente portato dal capostipite, dell'uso di questo nome abbiamo un esempio in una Charta decretonis dell'anno 768: "..In Dei nomine. regnante domno nostro Desiderio et Adalchisi regibus, anno regni eorum undecimus et nuno, undecimus dies kalendas martias, indictione sexta; feliciter. Ego Tassilo vir devotus filius bone memorie Autchisi per hanc paginam volo et decerno, ut dum ego advivere meruero, ut omnia et in omnibus rebus meis in mea sit potestatem vendendi, donandi, alienandi, iterum iudicandi qualiter aut coquomodo voluero in mea sit potestatem, quidquid exinde facere voluero ...".
TASSINARI Tassinari è tipico dell'Emilia e Romagna, molto diffuso soprattutto nel bolognese, nel ferrarese, nel ravennate, nel forlivese e nel riminese, potrebbe derivare da nomi di località come Tassinara di San Giovanni in Persiceto nel bolognese, o altre località simili.
TASSISTRO Tipico di Genova e del genovese, per la derivazione vedi Tassi, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in una testimonianza resa a Busalla (GE) nel settembre del 1586 da un certo Lazzarino Tassistro di Pietralavezzara (GE) mulattiere.
TASSONE
TASSONI
Tassone è tipico della locride con ceppi fsecondari in Piemonte, Lombardia e Lazio, Tassoni ha un nucleo emiliano, nel bolognese in particolare ed uno nel teramano, dovrebbe derivare dal nome medioevale Tassone di cui abbiamo esempi fin dal 1000,i n una carta manoscritta da Giovanni notaio, datata giugno 1086, si legge che Tassone, figlio del fu Donadeo, dona al cenobio di Farfa, mentre ne era abate Berardo, ciò che possedeva nel territorio reatino. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo in Emilia a cavallo tra il 1300 ed il 1400 con il Patrizio di Modena Filippo di Pietro Tassoni laureato Dottore in Medicina a Ferrara nel 1404.
integrazioni fornite da Alessio Bruno Bedini
Cognome sicuramente originario della zona Siderno (RC) - Locri (RC) - Gerace (RC) (dov'è tutt'oggi tra i più diffusi).
TATANGELI
TATANGELO
Tatangeli è estremamente raro e dovrebbe essere dovuto ad errori di trascrizione di Tatangelo, che ha un ceppo a Sora nel frusinate ed uno nel chietino soprattutto a Castiglione Messer Marino, dovrebbe derivare da un soprannome attribuito in segno di rispetto ad uomo degno di essere da tutti chiamato Papà Angelo.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Cognome diffuso prevalentemente nel frusinate, deriva dal termine dialettale tata, col significato di padre, accompagnato dal nome Angelo: Angelo, dunque, era il nome del capostipite, del padre della famiglia Tatangelo (o dei capostipiti o padri delle famiglie Tatangelo, nel caso esistessero diversi ceppi). Questo cognome è, quindi, una variante dei più comuni D'Angelo, De Angelis, Angeli, etc.
TATARANNI
TATARANNO
Tataranni è tipico di Matera, Tataranno. molto più raro è invece specifico di Bernalda, sempre nel materano, potrebbe derivare da un'italianizzazione del nome greco Theramenes, esiste anche un'ipotesi che fa derivare questo cognome dal termine tata (padre) unito al nome Ranno una forma italianizzata, contratta e modificata del nome medioevale Ranaldus, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Matera nel 1727  quando nasce il sacerdote Onofrio Tataranni, canonico della Cattedrale, autore a 72 anni del Catechismo della Repubblica napoletana che definisce su quali principi si fondasse.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Presenti, oltre che in Basilicata anche a Bari e Brindisi (Tataranni), derivano dal vocabolo  salentino 'tataranne' =  nonno (padre grande).
TATARELLA
TATARELLI
TATARELLO
Tatarella sembrerebbe napoletano, con un ceppo anche a Roma, Tatarelli è tipico della provincia di Latina, di Lenola e Terracina in particolare, Tatarello è praticamente unico, dovrebbe derivare da un nomignolo affettuoso, diminutivo di nomi come Salvatore o anche derivati dal termine dialettale tata (padre).
TATAVITTO Tatavitto è tipicamente campano, in particolare di Circello nel beneventano, con presenze anche nel casertano, dovrebbe derivare da un soprannome attribuito in segno di rispetto ad uomo degno di essere da tutti chiamato Papà Vittorio, nella sua forma apocopaica Vitto.
TATINI
TATINO
Tatini è tipico del fiorentino, di Firenze, Pontassieve, Rignano sull'Arno e Bagno a Ripoli, Tatino, quasi unico, è del napoletano, dovrebbero derivare da una forma ipocoristica del nomen latino Tatius, derivato dal greco Tatios, ricordiamo il Re dei Sabini Titus Tatius, dell'uso di queste forme abbiamo un esempio nel Historia rerum in partibus transmarinis gestarum: ".. Adjunxerat se etiam nostrorum castris quidam Graecus, Tatinus nomine, imperatoris familiaris admodum, vir nequam et perfidus, nares habens mutilas in signum mentis perversae. Hic ex imperiali jussione, nostris ducem viae ad ampliorem cautelam postulantibus, designatus fuerat dux itineris et comes futurus.  ..".
TATTESE
TATTESI
Tattese sembrerebbe unico, Tattesi, assolutamente rarissimo, è tipico di Taranto e di Carosino (TA), dovrebbe derivare da una forma aferetica di stattesi (abitanti di Statte nel tarentino), troviamo tracce di queste cognominizzazioni almeno dalla seconda metà del 1700, a Pulsano (TA) dove è parroco Don Donato Tattesi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tattesi è cognome pugliese alterato della forma base Tata = bambinaia, sorella maggiore o anche papà. Minervini 477.
TATTI Tatti è tipicamente sardo, diffuso in particolare nell'oristanese a Samugheo ed anche ad Oristano, Ruinas, Nughedu Santa Vittoria e Nureci, nel cagliaritano a Cagliari, Quartu Sant'Elena ed Assemini, nel Medio Campidano a Sardara, Sanluri e Villacidro, nel nuorese a Teti, Fonni, Sorgono e Tonara ed a Sassari, presenta inoltre dei ceppi laziali a Roma e Castel Madama nel romano ed a Cisterna di Latina nel latinense, e nell'aquilano ad Opi ed Avezzano, potrebbe derivare da una forma alterata del nome del paese di Teti nel nuorese, ma è pure possibile che derivi invece da soprannomi originati dal termine sardo logudorese tattu (sazio, satollo).
TATTOLI
TATTOLO
TATULLI
TATULLO
Tutti tipicamente pugliese, Tattoli è specifico di Molfetta nel barese, con un piccolo ceppo anche a Cerignola nel foggiano, Tattolo è senz'altro di Andria nel barese, Tatulli, è tipico di Bitonto, Molfetta e Bari sempre nel barese, Tatullo ha un ceppo a Manduria nel tarantino ed uno a Barletta nel barese, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche di alterazioni dialettali del nomen latino Tatius, ricordiamo Titus Tatius, Re di Roma con Romolo, o anche dell'aferesi di cognomen latini come: Dentatus, Praetestatus, Cogitatus, o di altri simili.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tattoli, Tattolo è cognome pugliese alterato della forma base Tata = bambinaia, sorella maggiore o anche papà. Minervini 477.
TAU Tau è un cognome tipicamente salentino, di Collepasso e Maglie nel leccese in particolare, dovrebbe derivare da una modificazione del termine longobardo teu (popolo), ma è pure possibile, anche se improbabile, un collegamento con l'ordine del Tau che risale al 1000, forse il più antico degli ordini religioso-cavallereschi, antecedente anche all'Ordine di Malta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tau è cognome salentino che potrebbe risalire al nome greco antico Táos in Egitto. G. Rohlfs, Dizionario dei cognomi salentini, 245.
TAUCAR
TAUCER
TAUCHER
Taucar, quasi unico, è triestino, Taucer, sporadicamente presente in Veneto ed in Friuli, è un cognome specifico di Trieste, Taucher sembrerebbe unico, presente in Veneto, ma di origini slovene.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Taucer è cognome triestino, che è la grafia italiana del cognome sloveno Taucar / Taučar / Taučer / Tauzhar / Tavcer / Tavčar / Tavčer, a sua volta adattamento sloveno dell'etnico tedesco Deutscher = tedesco. M. Bonifacio, Cognomi triestini, p. 255.
TAURi
TAURINI
TAURINO
TAURO
Taurini, assolutamente rarissimo e Tauri, quasi unico, dovrebbere essere dovuti ad un'alterazione di Tauro, che ha vari ceppi, a Roma, in Abruzzo nel pescarese a Penne, Bussi sul Tirino, Montesilvano e Pescara, a Mirabella Eclano nell'avellinese ed a Caserta, il più consistente in Puglia nel barese, soprattutto a Monopoli ed a Castellana Grotte, ed a Castellana Grotte nel brindisino, e nel materano a Tursi, Taurino ha un ceppo a Roma, uno a Napoli, ed il ceppo principale è in Puglia, dove è molto diffuso nel leccese a Campi Salentina, San Donato di Lecce, Lecce, San Cesario di Lecce, Squinzano e Monteroni di Lecce, nel brindisino a San Pancrazio Salentino, a Taranto, a Bari ed a Foggia, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso un ipocoristico, dal nome latino di origini greche Taurus (toro), citato ad esempio nel Noctes Atticae di Gellius: "... Philosophus Taurus, vir memoria nostra in disciplina Platonica celebratus, cum aliis bonis multis salubribusque exemplis hortabatur ad philosophiam capessendam, tum vel maxime ista re iuvenum animos expergebat, Euclidem quam dicebat Socraticum factitavisse.  ...".
TAUS
TAUSANI
Taus è tipicamente marchigiano di Fano nel pesarese in particolare, Tausani, assolutamente rarissimo è anch'esso del pesarese, potrebbero derivare direttamente o attraverso una forma tronca dal toponimo Tausano nel Montefeltro, meno probabile una derivazione dal toponimo boemo Taus.
TAVANI
TAVANO
Tavani ha un ceppo laziale, soprattutto nel rietino ed a Roma, un ceppo nel piacentino e nel modenese ed uno nel barese,  Tavano è presente a macchia di leopardo, sia nell'Italia meridionale che nel Friuli ed in Piemonte, derivano dal nomen latino Tavanus, di cui si hanno tracce in iscrizioni funerarie: "Pergemus / Primus / Tavanus / deo Invic/to sacrum ", in episodi storici, infatti il villaggio di Tabanac, vicino a Bordeaux, deve il proprio nome proprio ad Tavanus o Tabanus delle legioni romane.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tavani è la cognominizzazione del personale medievale Tavanus, presente anche in una carta modenese del 1162, dal lat. tabanus «tafano», usato come soprannome per indicare «persona molesta». E' pur probabile che taluni Tavani siano forma corrotta di Taviani, da (Ot)taviani. Un Tavianus compare in una carta modenese nel 1167. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
TAVANTI Tipico della provincia di Arezzo, potrebbe derivare da modificazioni dell'aferesi di nomi medioevali italiani come Gustavo, Ottavo o simili.
TAVAZZI Tipico del sudmilanese, potrebbe derivare da modificazioni dell'aferesi di nomi medioevali italiani come Gustavo, Ottavo o simili.
TAVEGGIA Molto raro assolutamente milanese,
TAVELLA
TAVELLI
Tavella sembra avere più ceppi sparsi per l'Italia sia al sud che al nord, Tavelli è tipico lombardo sembra originario del bresciano, con un probabile ceppo in Valtellina, anche se tracce di questo cognome si trovano nel bolognese già nel 1200, a Tossignano (BO) questa famiglia è annoverata nel 1256 fra le più importanti della città; nel 1440 è Vescovo di Ferrara Giovanni Tavelli, dovrebbero derivare da un nome di località, come ad esempio Tavello frazione di Limena (PD). Tracce del cognome Tavella si hanno nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale dove tra l'altro, in un atto del 1154 redatto a Milano si legge: "...Silva ibi prope, perticam I et tabulas V et pedes VIIII a mane de Morimondo, a meridie Bonizo Tavella....".  In Valtellina a Piuro (SO) si hanno tracce di questa cognominizzazione con derivazione da un non identificato toponimo nel 1600 in un atto infatti è citato un certo signor Abram de Tavello. Famoso è stato lo scultore e pittore Frà Diego da Tavello.
ipotesi fornita da Giacomo Ganza
Tavelli dovrebbe derivare da un nome personale come Ottavio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome Tavella è presente anche in Sicilia (Enna, Messina) ed in Calabria (CZ, RC), dove è lecito supporre una derivazione dal vocabolo dialettale calabrese tavella = tavoletta. Cfr. G. Rohlfs: Dizionario storico dei cognomi nella Sicilia orientale, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo, 1984, p. 184 - Tavelli potrebbe risalire a un personale medievale Tambellus, da tam «tanto» e bellus «bello», con la sincope di -m- e il normale passaggio di -b- in -v-: Tabellus, Tavellus.
TAVERI Troviamo nel 1431 Nardo Taveri notaio a Monopoli di cui poi, nel 1472, divenne sindaco; nel 1460 in un un atto Giovanni D'Angiò nomina il suo consigliere e padre provinciale dei domenicani e professore di teologia Francesco Tavaro, Generale Riformatore e Governatore della Basilicata, Principato Citra, Ducato di Calabria, Principato Ultra 
TAVERNA
TAVERNI
TAVERNINI
TAVERNO
Taverna ha ceppi in giro per il paese, in Lombardia, Piemonte e genovese, nel parmense, nell'udinese, in Calabria ed in Sicilia, Taverni è toscano, della zona di Firenze e Pontassieve, Tavernini è specifico di altobresciano e trentino, da Gargnano (BS) a Dro (TN), Taverno è praticamente unico, dovrebbero tutti derivare o da toponimi contenenti la radice taverna, come ce ne sono molti sparsi in giro per l'Italia, o anche da soprannomi originati dal mestiere o dalle abitudini del capostipite.
TAVERNARI
TAVERNARO
Tavernari sembrerebbe specifico di Modena e del modenese, di Nonantola e Carpi, Tavernaro, molto più raro, è veneto, di Caerano di San Marco nel trevisano e di Feltre nel bellunese, dovrebbero derivare dal mestiere di tabernarius (taverniere) svolto dal capostipite.
TAVERNESE
TAVERNESI
Tavernese ha un ceppo a Roma ed uno nel reggino a Marina di Gioiosa Ionica, Grotteria, Siderno e Gioiosa Ionica, ed a Cirò Marina nel crotonese, Tavernesi, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad errata trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare dall'etnico di paesi chiamati Taverna, come ne esistono sia nel Lazio nel latinense, che in Calabria sia nel cosentino che nel catanzarese, probabili luoghi d'origine dei capostipiti.
TAVERNITI
TAVERRITI
Taverniti ha un ceppo nel reggino, a Monasterace, Stilo, Rizziconi, Pazzano e Molochio, uno a Guardavalle nel catanzarese, uno a Crotone ed uno a Limbadi nel valentiano, Taverriti, quasi unico, è del reggino, dovrebbero derivare da forme etniche di paesi come Taverna nel cosentino o Taverna nel catanzarese, ad indicare la probabile provenienza dei capostipiti da quei luoghi.
TAVIAN
TAVIANI
TAVIANO
Tavian ha un ceppo a Cordignano e Vittorio Veneto nel trevisano, uno a Lendinara nel rovigoto, uno a Castelbaldo nel padovano ed uno a San Giorgio di Nogaro nell'udinese, Taviani ha un piccolo ceppo a Grezzana nel veronese, uno altrettanto piccolo a Cervia nel ravennate, uno a Fucecchio, Empoli e Certaldo nel fiorentino, a Chiusi nel senese ed a Prato, uno ad Ancona ed uno a Roma, Taviano ha qualche presenza nel Friuli e nel Lazio ed un piccolo ceppo in Sicilia nel messinese a Messina ed a Sant'Angelo in Brolo, dovrebbero derivare da forme aferetiche anche dialettali del nome medioevale Octavianus o Ottaviano.
TAVOLARA Tavolara è un cognome quasi estinto riscontrabile ormai solo nel sassarese.
integrazioni fornite da Anna Tavolara
Il cognome Tavolara. Oggi estremamente raro (si trova solo un'unica famiglia in Sardegna, a Sassari), secondo Massimo Pittau - autore del volume I cognomi della Sardegna (Delfino ed., 1989) - "corrisponde al nome dell'isola di Tavolara, situata a nord-est della Sardegna, e in origine indicava i diritti feudali goduti da una famiglia nobiliare su quell'isola.".
TAVOLARI
TAVOLARO
Tavolari, quasi unico, parrebbe toscano, Tavolaro invece è tipico del sud, dell'area potentino, cosentina, potrebbero derivare da soprannomi originati dal mestiere di falegnami produttori di tavole, ma, molto più probabilmente derivano dal mestiere di tabularius attribuito al capostipite, in epoca romana i tabulari erano dei liberti con la funzione di scrivani pubblici con funzioni di convalida di atti di compravendita o di cessioni ereditarie, l'equivalente dei notai in epoca medioevale: "...tabularius sive tabellio dicitur scriba publicus...", presso le legioni ed i presidi cittadini i tabularii rivestivano anche la funzione di ragionieri addetti alla registrazione e contabilizzazione delle imposte.
integrazioni fornite da Marcos Tavolari
Tavolaro è cognome raro, di origine calabrese e lucana, della zona di origini greco-albanesi, ma presente anche a Napoli. Il cognome si presenta come derivazione dialettale probabilmente originata dal cognome greco TAVOULARIS (scrivano).
TAVOLONI Tavoloni è tipico della fascia centrale che comprende anconetano, maceratese, Umbria e romano, dovrebbe derivare dal termine latino tabellione, cioè una specie di scrivano o pubblico ufficiale che in epoca romana aveva uan funzione più importante rispetto a quella del notaio in quanto i suoi atti avevano valore esecutivo, mentre il notaio si limitava a notare (prendere nota) degli estremi di un atto che altri pubblici ufficiali rendevano poi esecutivo.
TAZZARI Veramente raro sembra essere originario del ravennate, potrebbe derivare dal nomen latino Tatius o da aferesi di nomi medioevali quali: Albertazzo, Eustazo o Cottazzo.
TAZZIOLI Tazzioli è specifico del modenese, di Frassinoro in particolare e della sua frazione Casoni di Fontanaluccia, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica del nome latino Tatius (Tazio), portato ad esempio dal Re del ratto delle Sabine Tito Tazio che governò Roma assieme a Romolo: "..Ceteri reges quibus locis habitaverunt dicemus. Tatius in arce, ubi nunc aedes est Iunonis Monetae: qui anno quinto quam ingressus urbem fuerat a Laurentibus interemptus est. septima et vicesima olympiade hominem exivit. Numa in colle primum Quirinali, deinde propter aedem Vestae in regia quae adhuc ita appellatur: qui regnavit annis tribus et quadraginta: sepultus sub Ianiculo...".
TEALDI
TEALDO
TEBALDI
TEBALDO
TEBALDUCCI
TIBALDI
TIBALDO
TIBAUDO
TOALDO
TOBALDI
TOBALDINI
TOBALDO
Tealdi è abbastanza raro, dovrebbe essere tipico del cuneese, Tealdo, molto raro, ha un ceppo nel vicentino ed uno tra torinese ed astigiano, di Tebaldi dovrebbero esserci più ceppi, nel veronese, nell'Emilia e nel pesarese, Tebaldo è assolutamente rarissimo, Tebalducci, praticamente unico, è toscano, Tibaldi ha ceppi in Piemonte, Lombardia, Emilia, Veneto ed a Roma, Tibaldo è specifico del vicentino, di Arzignano, Chiampo, Altissimo, Crespadoro e Valdagno, Tibaudo, assolutamente rarissimo, è siciliano, del trapanese e palermitano, Toaldo è tipico del vicentino, di Pozzoleone e Nove in particolare, Tobaldi è tipicamente marchigiano, di Cingoli e Macerata nel maceratese e di Fabriano e Staffolo nell'anconetano, Tobaldini, molto molto raro, è del veronese, con presenze anche nel vicentino, Tobaldo è decisamente veneto, di Este, Cervarese Santa Croce e Padova nel padovano e di San Martino di Venezze nel rovigoto, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici ed alterazioni, dal nome medioevale italiano Thealdus o Theobaldus, derivanti dal nome longobardo Theobald.  Tracce di questo cognome si hanno fin dal 1200 in un documento redatto in Arezzo nel 1255: "...Haec sunt Ordinamenta firmata et approbata ab omnibus Magistris de Aretio, silicet a domino Martino de Fano, a domino Roizello, a domino Bonaguida, a Magistro Tebaldo, Rolando...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tebaldi, diffuso sporadicamente nel nord, con più alta frequenza in Emilia Romagna e nel centro, è la cognominizzazione del nome di origine longobarda Tebaldo, presente in Italia dal X secolo, é composto de theda = popolo e baltha = coraggioso, valente. Significato approssimativo: "audace nel suo popolo, valoroso tra il popolo".
TEANI Ha due ceppi distinti, nel bergamasco a Stezzano in particolare e in Toscana tra Massa e Lucca, potrebbe derivare dal nome greco Teano, ma più probabilmente deriva da una modificazione del nome medioevale Tea, aferesi di nomi come Amantea o Galatea.
TEATINI
TEATINO
TEOTINI
TEOTINO
Teatini ha un ceppo a Fabriano nell'anconetano, uno a Castiglione del Lago nel perugino ed unoa Roma, Teotini è unico, Teatino e Teotino sono assolutamente rarissimi, potrebbero derivare dall'etnico di Chieti (teatino), ma più probabilmente sono collegati a soprannomi originati dal significato indiretto del termine teatino (paolotto, bacchettone, moralista) o da legami con l'ordine religioso dei Teatini.
TECCHI
TECCHIA
TECCHIO
Tecchi, molto raro sembra tipico della zona che comprende il pesarese e l'aretino, Tecchia è specifico dell'area casertana, di Casapulla, Santa Maria Capua Vetere Curti e Caserta, e del napoletano, di Napoli ed Ottaviano, Tecchio sembra avere un nucleo nel vicentino ed uno nel napoletano, potrebbero derivare dall'aferesi di toponimi come Montecchio (AR), Montecchio (PS) o Montecchio Maggiore (VI), l ceppi campani potrebbe derivare dal fiume molisano Tecchio, bisogna però considerare la possibilità che il cognome Tecchia derivi anche da un soprannome originato dalla voce dialettale meridionale tecchia (pochino, cosa insignificante).
TECCI
TECI
Tecci, molto molto raro, sembrerebbe caratteristico di Giurdignano nel leccese, Teci è specifico di Arezzo e di Montevarchi nell'aretino, dovrebbero derivare dal nome medioevale Teccius, o da Tecius, un'alterazione germanica del nomen latino Decius.
TEDALDI
TEDOLDI
TEDOLDINI
TEOLDI
Tedaldi è tipico del forlivese con un ceppo anche nel parmense, Tedoldi, tipicamente lombardo, sembra originario del bresciano, Tedoldini, praticamente unico, è del bresciano, Teoldi, molto molto raro, è del bergamasco, derivano dal nome longobardo Teudaldus di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale in una Cartula promissionis scritta in Bergamo nel 1042: "...ego in Dei nomine Teudaldus filius quondam item Teudaldi qui et Teuzo, de loco Raudona, qui profeso sum legem vivere Langobardorum, spondeo atque promitto vobis et a vestris successoribus..." ed in un atto del XI° secolo: "...Notum sit fidelibus Dei quod Teoldus et Doda, uxor ejus, post decessum suum, dederunt æcclesiæ Sti Martini de Campis vineas,...". Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio a Vimercate nel 1168: "...Iohannes Tedoldi et Maiorica guarentaverunt esse dati et pagati libras quattuor et solidos septem Arialdo Trolia, et libras tres et solidos tredecim Liprando de Marexio..." e in una lettera del 1506 scritta da Lattanzio Tedaldi a Niccolò Machiavelli a Firenze.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tedaldi è il cognome base. Varianti: Tealdi, Tealdo, Tedardi, Teardi, Teardo, Tedoldi.  In Emilia-Romagna è documentata la forma Tedaldi, all'85° posto in Forlì. Si tratta della cognominizzazione del nome di origine germanica Tedaldo, attestato nelle forme Teodaldus e Teodald, composto da theuda- (=popolo) e da wald (potente, forte); il significato potrebbe essere quello di potente tra il suo popolo. L. Paraboschi, Cognomi della Emilia Romagna, 1995, p. 179
TEDDE Tedde è tipico della Sardegna, dove è molto diffuso, originario di Nulvi (SS), gode di nobiltà dall'anno1693 concessa da da Carlo II° Re di Spagna, dovrebbe derivare da una forma aferetica sarda del nome Marcello.
TEDESCHI
TEDESCO
Diffusi entrambi in tutta l'Italia peninsulare, derivano dall'etnico tedesco (originario della Germania), o per nascita o per caratteristiche fisiche o comportamentali.
TEGAS Tegas è tipicamente sardo, di Baunei, Talana, Lanusei, Triei e Lotzorai nell'Ogliastra, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo tega (baccello, guscio), probabilmente attribuito al capostipite.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TEGAS: tega (dal latino theca), è voce diffusa in molti dialetti italiani per indicare il guscio o baccello di fave, piselli, fagioli etc. Sa tega de sa fàa = il baccello della fava. Nei dialetti centrali della Sardegna abbiamo tèca; il che ci fa pensare che la voce sarda derivi dal latino più che dall'italiano. Sempre in lingua sarda, sa tega è anche il membro virile. Il cognome Tegas è presente negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, abbiamo: Tegas Dominico, jurato ville Bauladu, * Bauladu.odierno Bauladu(Contrate Partis de Milis) ; Tegas Nicolao, majore ville Solli, * Solli.odierno Silli. Contrate Partis Milis. Nel condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo figura Tegas Gosantine (298), citato in una donazione, perché proprietario di un podere confinante con la terra donata a San Nicola, da parte di donna Pretiosa de Martis, in località "iscala de Soricaria in Consedin" (attuale Cossoine): ego Pretiosa de Martis ki ponio (dono) a Sanctu Nichola de Trullas sa parthone ( la parte) de sa terra in quo las aveat in Consedin ad ora de sa morte sua(all'ora della sua morte), cun boluntade (con la volontà di )  fratiles meos.etc.  Nel Condaghe di San Piretro di silki, CSPS, XI°, XIII° secolo, troviamo: Tecas Petru(25) in una "parthizione de servis", spartizione di servitù: Ego presbiteru Petru Iscarpis, ki ponio in custu condaghe de scu. Petru de Silki, pro ca mi la furait Petru Tecas a Nastasia de Funtana(poiché Petru Tecas mi ha rubato Nastasia de Funtana.se ne mi la peter (senza chiedermela), etc.Attualmente il cognome Tegas è presente in 35 Comuni italiani, di cui 20 in Sardegna (in Ogliastra): Baunei 95, Taluna 67, Lanusei 38, Triei 35, etc. Tega invece (non presente in Sardegna), trova la sua maggiore diffusione in provincia di Perugia, con Gualdo, 41, e a Roma, con 25.
TEGNER Tipico dell'alto bellunese, zona di Sospirolo e Sedico, sembrerebbe di origini svedesi, dovrebbe discendere da un militare svedese al seguito di re Gustavo Adolfo durante la sua campagna in Europa nel 1630. Tracce di questa cognominizzazione si trovano in atti del 1700, con un Giobatta Tegner nato nel 1716 e residente a Sedico (BL).
TELA Molto raro sembra essere tipico dell'alto salernitano, potrebbe derivare dall'aferesi del cognome Taglialatela.
TELESCA
TELESCHI
TELESCO
Telesca è tipico del potentino, di Potenza in particolare, di Avigliano, di Atella, di Filiano, di Rionero in Vulture, di Melfi e di Pietragalla, Teleschi, quasi unico, sembrerebbe del napoletano, Telesco è specifico di Napoli, potrebbero in qualche caso derivare dal nome della località Masseria Telesca, una frazione di Pignola nel potentino, il cui nome probabilmente deriva dal nome sannita Telesia, o anche da una forma etnica riferita al paese di Telese nel beneventano.
TELESE
TELESIO
Telese è tipico campano, del napoletano in particolare, Telesio è assolutamente rarissimo, dovrebbero derivare dal toponimo Telese (BN), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1400 a Cosenza con Antonimi Thilesii Consentini, e nel 1500, sempre a Cosenza, con il filosofo Bernhardinus Telesius citato da Tommaso Campanella: "...Telesius in scribendo stylum vere philosophicum solus servat,...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Telese è cognome campano probabilmente dal toponimo Telese (BN), cittadina molto nota per le sue acque minerali sulfuree. Venne costruita non lontano dal luogo dove si trovava Telesia, centro abitato dei Sanniti, di cui riprese il nome. E' uno dei nomi del sostrato linguistico di base mediterranea, risulta quindi azzardata ogni indicazione semantica. Va notato soltanto, a questo proposito, che simili denominazioni geografìche sono riscontrabili in area centro-meridionale, es. "Piane di Telese, Scafa di Telese" e a tal proposito si veda il toponimo greco Telésion, oltre a Telesi fiumara in Aspromonte. Si tratta di località ricche di acque o presso corsi d'acqua.
TELI Specifico della zona di Bonate (BG) e Calusco D'adda (BG), di derivazione incerta, di potrebbe ipotizzare una connessione con un nome di località della Val d'Intelvi caratterizzata dalla presenza del torrente Telo, è pure possibile che derivi dall'aferesi del nomen latino Vitelius, ricordiamo la famosa frase dei nostri primi anni di latino: "i Viteli dei romani sono belli" (vai o Vitelio al suono di guerra del dio romano).
TELLA Tella è specifico dell'area casertano, napoletana, di Pozzuoli (NA), Teano e Capriati a Volturno nel casertano, potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo arcaico tella (tela), come riscontriamo ad esempio in un testo del 1700 nel feltrino: "...tentori da seda e da guado, tesseri da fustagni e da tella, bombaseri, stramaceri, calegheri, capeleri;...", forse ad identificarne un tessitore, una seconda ipotesi farebbe invece derivare il cognome dal nome della città di Tella vicino ad Aleppo in Siria ed identificherebbe allora il paese di provenienza del capostipite, esiste un ultima ipotesi che propone una derivazione matronimica dall'aferesi di un ipocoristico del nome Donata.
TELLI
TELLIN
TELLINI
TELLINO
TELLO
Telli, molto raro, ha un piccolo ceppo nel cremonese, uno tra viterbese e romano ed uno nel reggino, Tellin, ormai scomparso in Italia, dovrebbe essere stata una forma dialettale del cognome Tellini, che ha un ceppo nel mantovano e nell'area viciniore del modenese, un piccolo ceppo tra udinese e triestino, uno toscano, soprattutto nell'area che comprende il pisano, il fiorentino e l'aretino, ed uno romano, Tellino, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, Tello, molto raro, è specifico di Pozzuoli, dovrebbe derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da forme aferetiche di ipocoristici di nomi come Donato, Deodato o simili, da Donato ad esempio si ha l'ipocoristico Donatello, per aferesi questo diventa Tello, un ipocoristico del quale è Tellino.
TELLITOCCI Praticamente unico, forse abruzzese.
TELLOLI Molto raro è tipico ferrarese, dovrebbe derivare da forme ipocoristiche dell'aferesi del nome Donatello, o del nomen latino Vitellus o potrebbe anche derivare da alterazioni del nome bizantino Tellias.
TEMELIN
TEMELINI
TEMELLIN
TEMELLINI
TEMELLI
Sia Temelin che Temellin sono assolutamente rarissimi e sembrerebbero del Triveneto, Temellini e Temelini, sono rarissimi e specifici delle Marche settentrionali, Temelli è unico e sembrerebbe laziale, dovrebbero derivare dal nome Temellino, nome attribuito anche ad una maschera della Commedia dell'Arte, che nella struttura dei personaggi occupava il posto di secondo zani (servitore), una specie di vice Arlecchino.
TEMPESTA Tempesta è un cognome panitaliano con ceppi nel veneziano, nella fascia che comprense il grossetano, l'Umbria, il Lazio e l'aquilano, in Puglia, nel napoletano ed in Sicilia, dovrebbe derivare dal soprannome divenuto poi nome medioevale Tempesta, soprannome attribuito inizialmente ad un soldato al servizio dell'imperatore Enrico IV, tracce di questa cognominizzazione le troviamo dal 1158 a Noale dove i Tempesta, avogadori del vescovado di Treviso, esercitarono Signoria fino al 1245 quando questa divenne feudo di Ezzelino da Romano, troviamo Guglielmino Tempesta a Padova nel 1180 in qualità di podestà.
TEMPO Tempo ha un ceppo piemontese, in particolare nel torinese a Torino, Leini e Ciriè, uno friulano, a Marano Lagunare nel basso udinese, ed uno siciliano, a Caltanissetta e nel palermitano, si dovrebbe trattare della forma aferetica di cognomi contenenti il suffisso -tempo, come ad esempio Bontempo (vedi BONTEMPI) o Beltempo (vedi BELTEMPO).
TEMPORALI Rarissimo, è tipico del milanese.
TENACE
TENACI
TENAX
Tenace è specifico del foggiano, di San Marco in Lamis e San Severo in particolare, ma anche di San Nicandro Garganico, Cagnano Varano, Foggia ed Apricena, Tenaci, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errate trascrizioni del precedente, Tenax è praticamente unico, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine latino tenax, tenacis (tenace), entrato in uso anche come nome, soprattutto presso le popolazioni slave.
TENAGLIA Tenaglia presenta un ceppo a Spormaggiore nel trentino ed uno a Orsogna e Lanciano nel teatino con ceppi anche a Vasto, Francavilla al Mare, Castel Frentano e Chieti sempre nel teatino ed a Pescara, dovrebbero derivare da nomi di località come ne esistono molte in tutta la penisola ed anche nell'aquilano e nel lecchese, o da nomi di contrade come ad esempio Contrada Tenaglia nell'alto vicentino, ma è pure possibile che derivi da un soprannome originato da un mestiere che utilizzi la tenaglia come attrezzo base per il proprio lavoro, come potrebbe essere il maniscalco o il carpentiere.
TENAN
TENANI
Tenan è tipicamente veneto di Rovigo e del rovigoto, di Polesella, Crespino e Villadose, Tenani, molto raro è tipico ferrarese, potrebbero derivare da forme aferetiche del nome della città germanica di Rotenhan, Tenhan è un raro cognome tedesco, forse un alterato dell'olandese Tennaan.
TENCA
TENCONI
Tenca è tipicamente lombardo della zona che comprende il milanese, il lodigiano, il cremonese ed il mantovano, Tenconi invece èp specifico del varesotto con grossa diffusione anche nel milanese e nel comasco, deriva direttamente o tramite accrescitivi da soprannomi originati dal termine dialettale lombardo tenca (tinca, pesce di lago).
TENCHI
TENCO
Tenchi, praticamente unico, dovrebbe essere una forma alterata di Tenco, un cognome ormai quasi scomparso, che dovrebbe essere di origini calabresi, soprattutto della zona di Fabrizia nel vibonese, con un ceppo, anch'esso ormai estinto, anche in Campania, troviamo tracce di questa cognominizzazione a Padova agli inizi del 1500 con l'umanista Niccolò Leonico Tenco, di probabili origini illiriche, ricordiamo che all'epoca la costa orientale dell'adriatico era terra veneziana, il cognome dovrebbe essere di origini slave e derivare dall'italianizzazione del cognome Tenko diffuso sia in Croazia che in Slovenia ed in Ungheria.
TENCHIRI Praticamente unico.
TENDAS Veramente rarissimo è di origine sarda, dovrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo dialettale sardo tendas (tende).
TENE Tene è specifico di Napoli, potrebbe derivare dal nome greco Tenes, ricordiamo il mitologico Tenes, figlio di Cicno e di Prolea e fratello di Emitea.
TENEBERCULO Teneberculo, cognome ormai scomparso in Italia, sembrerebbe essere stato siciliano, di origine etimologica assolutamente oscura.
TENERELLI
TENERELLO
TENERO
TENNERELLO
TENNERIELLO
Tenerelli ha un ceppo a Bari e nel barese ed uno nel catanese, Tenerello, molto molto raro, sembrerebbe siciliano, Tenero è decisamente del veronese soprattutto di Vigasio, Tennerello, molto molto raro, è specifico di Caserta, Tenneriello, decisamente campano, di Napoli, Maddaloni (CE) e di Prata di Principato Ultra (AV), tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale Tenerus.
TENNI Tenni ha un ceppo a Tirano e nel vicino bresciano ed uno a Terzolas in trentino, dovrebbero derivare dal nome del paese di Tenno in trentino o dal nome della sua valle.
TENSINI Tensini, assolutamente rarissimo, è tipico del cremonese, dovrebbe derivare da soprannomi originati dal termine dialettale cremasco arcaico tensin (carbonaio), indicando probabilmente così quale fosse stato il mestiere del capostipite.
TENTORI Dovrebbe essere originario del Lecchese, dovrebbe derivare dal mestiere di tintori, nel 1400, a Bergamo troviamo una corporazione de' tentori.
TENZ
TENZE
TENZI
Tenz è quasi unico, Tenze è tipicamente triestino, Tenzi, estremamente raro, sembrerebbe dell'area lombardoveneta, dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine dialettale veneziano arcaico tenz (colorato, tinto), forse ad indicare un'origine levantina dei capostipiti.
TEOBALDI
TEOBALDO
Teobaldi è tipico della zona di Trinità e Fossano nel cuneese, Teobaldo, più raro, è della zona di Mondovì, sempre nel cuneese, dovrebbero derivare dal nome longobardo
Theobald. (vedi TEALDI)
TEOCCHI Teocchi è tipicamente bergamasco, di Sorisole e Stezzano, di Urgnano e di Ponteranica, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale arcaico teocco, una deformazione locale del termine veneziano antico teosso (moneta d'oro o d'argento), originatosi a sua volta dal termine greco theos (divo), ad indicare gli imperatori dell'Impero Romano d'Oriente, ovviamente raffigurati su queste monete, con questo soprannome si sottolineava probabilmente l'agiatezza dei capostipiti.
TEODORA
TEODORI
TEODORO
Teodora è praticamente unico, Teodori è tipico della fascia centrale che comprende Marche, Umbria e Lazio, Teodoro ha un ceppo nella provincia di Pescara, uno in Calabria ed uno in Sicilia, derivano dal nome latino Theodorus o direttamente dal nome greco Theódoros.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Teodori. Alla base è il nome Teodoro. I Romani, adottando il nome Theodoru(m), non fecero che trasporre in latino il greco Theódoros, chiarissimo nella sua composizione: "dono (doron) di Dio (Theós)".
TEODOSI
TEODOSIA
TEODOSIO
Teodosi è quasi unico, Teodosia sembrerebbe proprio unico, Teodosio parrebbe campano, di Scafati nel salernitano e di Montoro Inferiore nell'avellinese, dovrebbero derivare dal nome d'origini greche Theodòsios (ricevuto da Dio), ricordiamo con questo nome Pulcheria Teodosia (379-385), la figlia dell'imperatore romano Teodosio I.
TEOFILI
TEOFILO
Teofili è tipicamente laziale di Roma e Borbona nel rietino, Teofilo è specifico del barese, di Polignano A Mare, Bari, Bitonto e Conversano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Theophilus (che ama Dio), di cui abbiamo un esempio in una Charta donationis dell'anno 762 conservata nell'Archivio di Stato di Venezia: "...Ego Theophilus indignus monachus Sanctorum Apostolorum rogatus ab Erfone per iussu domni Siluestri abbatis in hanc cartam manu mea propria subscripsi. ...", ricordiamo con questo nome lo scrittore mantovano Gerolamo Folengo più conosciuto come Teofilo (1491 - 1544).
TEPOLI
TIEPOLI
TIEPOLO
Tepoli è praticamente unico cos' come Tiepoli, sono probabilmente dovuti ad errori di trascrizione di Tiepolo che è invece tipicamente veneziano, di Venezia, Caorle, Scorzè e Noale, con un ceppo anche a Trieste e Muggia (TS), dovrebbero derivare da soprannomi legati al vocabolo arcaico tepolus o tiepolus (leggermente caldo, appena tiepido), originati forse da caratteristiche comportamentali del capostipite, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo con Jacopo Tiepolo detto Scopulo che fu il quarantatreesimo doge della Repubblica veneziana dal marzo 1229 al maggio 1249; personaggio famosissimo è stato il pittore Giambattista Tiepolo (1696-1770).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tiepolo è cognome veneto dal nome antico Teupolus sec. XI-XII, certamente riflesso di Teupo, Teutpert, attraverso *Teppo. Olivieri 166.
TERAMANI
TERAMANO
Sia Teramani, che Teramano sono assolutamente rarissimi, sembrerebbero abruzzesi, dovrebbero derivare dall'etnico della città abruzzese di Teramo, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
TERAZZAN
TERAZZANI
TERRAZZAN
TERRAZZANI
Terazzan, assolutamente rarissimo, è specifico di Badia Polesine nel rovigoto, ai confini con il veronese, Terazzani è praticamente unico, e dovrebbe trattarsi di una forma italianizzata del precedente, così come Terrazzani, che è quasi unico ed è specifico del veronese, Terrazzan, leggermente meno raro, è specifico dell'area tra veronese e padovano, dovrebbe trattarsi di una forma etnica stante ad indicare che i capostipiti probabilmente provenissero dal paese di Terrazzo nel veronese, paese situato ad una quindicina di chilometri da Badia Polesine.
TERCON
TERCONI
Tercon è tipico del triestino, di Duino Aurisina e Trieste, Terconi, quasi unico, è l'italianizzazione del precedente, potrebbe trattarsi di una forma etnica dialettale stante ad indicare la provenienza dal paese di Tercimonte nel cividalese.
TERENGHI
TERRENGHI
TERRENI
Terenghi è proprio del nordmilanese, Terrenghi, rarissimo, sembra possa essere un errore di trascrizione, proprio del comasco, Terreni ha un ceppo lombardo nel milanese, a Parabiago, Milano e Legnano, a Gallarate nel varesotto ed a Porlezza nel comasco, ed uno toscano, a Livorno e Rosignano Marittimo nel livornese, ad Empoli, Firenze, Fucecchio, Montelupo Fiorentino e Vinci nel fiorentino ed a San Miniato, Montopoli in Val d'Arno, Pontedera, Vicopisano, Casciano Terme e Pisa nel pisano, dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine medioevale dialettale terengo (terreno, legato alla terra), originato dal fatto che le famiglie abitassero in un terraneo, termine medioevale riferentesi ad una casa colonica con un solo piano, con il significato di agricoltori o servi della gleba.
TERENZI
TERENZIO
Terenzi ha un ceppo nel riminese e nelle Marche settentrionali ed uno nel Lazio meridionale, Terenzio ha un ceppo nel Lazio centro meridionale ed uno in Puglia, derivano dal nome latino Terentius (Terenzio), ricordiamo il commediografo latino Publius Terentius Afer, troviamo tracce di queste cognominizzazioni nel 1400 a Rimini con il Nobile Gabriele Terenzi molto verso il 1450.
TERESA
TERESI
TERESIO
Teresa sembrerebbe siciliano, di Lampedusa e Linosa nell'agrigentino e di Trapani e Marsala nel trapanese, Teresi, molto più diffuso, ha un grosso ceppo a Palermo e presenze importanti a Trabia e Termini Imerese nel palermitano ed a Marsala nel trapanese, Teresio è praticamente unico, potrebbero derivare da forme etniche riferite al paese di Terrasini nel palermitano, anche se in qualche caso protrebbero anche derivare dal nome latino Teresius.
TERIACA Teriaca ha un piccolissimo ceppo nel milanese e nel vicentino, uno altrettanto piccolo a Sesto Fiorentino, uno a Roma ed uno in Sicilia nel palermitano, a Palermo, Scillato e Sciara, dovrebbe derivare da un soprannome, originato dal termine italiano arcaico teriàca o triaca, che indicava un antico rimedio contro i morsi degli animali velenosi, termine originato dal greco antico ψηριακή  theriaki (rimedio), si trattava di una preparazione e composizione molto elaborate che si basava fondamentalmente sulla carne di vipera aggiunta a moltissimi altri componenti abbastanza variabili, probabilmente il soprannome stava ad indicare un antico produttore di farmaci, una specie di alchimista, o uno che da quel tipo di farmaco fosse stato salvato.
TERLIZZI Sembrerebbe di origine pugliese, deriva dal toponimo Terlizzi (BA).
TERMINE
TERMINI
Termine potrebbe avere due ceppi, nell'alto barese e nella Sicilia occidentale, palermitano ed agrigentino, Termini oltre ai piccoli ceppi, probabilmente secondari, nel Friuli, nel perugino e nel romano, ha una grossa distribuzione in tutta la Sicilia, dove dovrebbero derivare da toponimi quali: Termini Imerese (PA) o Casteltermini (AG), mentre nel resto d'Italia dovrebbero essere indicatori di provenienza da uno dei molti toponimi Termine o Termini.
integrazioni fornite da Giovanni Cacciola (Mascali)
Di origine francese, la famiglia Termine, detta anticamente Termes, trasse il suo cognome dall'omonima signoria nei pressi di Arques. In Sicilia venne poi nominata Termine. Abbiamo notizia di un Matteo, maestro razionale nell' anno 1283.Bernardino, barone di Birribidia e senatore di Palermo nel 1506-7, 1514-15, 1517-18 e 1520-21. Lo stemma della famiglia Termine o Termes ha la seguente blasonatura:d'azzurro alla fascia d'oro accompagnata da tre stelle dello stesso,ordinate due nel capo e una in punta. Questo stemma é presente anche nel famoso palazzo Corvaia di Taormina.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Termini è cognome siciliano ma diffuso in tutta l'Italia. Ha alla base il vocabolo latino 'terminus' = "luogo di confine", ma anche 'Termini", il dio dei confini. Toponimo: Termini (NA), frazione di Massa Lubrense.
TERMINIELLO Terminiello è tipicamente campano del napoletano, di Massa Lubrense e Sorrento in particolare, di Napoli, Anacapri e Capri, dovrebbe derivare da una forma etnica dialettale riferibile a capostipiti che fossero provenuti da Termini, una frazione di Massa Lubrense sempre nel napoletano.
TERNI Terni è un cognome, prevalentemente di origine israelitica, diffuso soprattutto in Lombardia e Toscana, deriva dal toponimo umbro Terni.
TERRACCIANO Terracciano è specifico del napoletano, di Napoli, Brusciano, Sant'Anastasia, Acerra, Casalnuovo di Napoli, Marigliano, Pomigliano d'Arco, Ercolano, Afragola, Pozzuoli, Casoria, Somma Vesuviana, Torre del Greco, Pollena Trocchia, Casavatore, Mariglianella e tutta la provincia, con qualche presenza anche nel casertano, potrebbe derivare da nomi di località come la Contrada Terracciano di Piedimonte Matese nel casertano, o altre simili, come potrebbero essere stati chiamati i possedimenti terrieri di un Terracius, ricordiamo a titolo di esempio il Prefetto di Roma nel 358: "..Super his etiam Terracius Bassus postea Urbi Praefectus et frater eius Camenius ..".
TERRACINA
TERRACINI
Terracina è tipico di Roma e provincia, Terracini, assolutamente rarissimo, è dovuto ad errori di trascrizione, derivano dal toponimo Terracina (LT).
TERRAGNI
TERRANEO
TERRANI
Terraneo è tipico della zona che comprende i comuni del comasco Cantù, Arosio, Mariano Comense ed Inverigo e nel milanese, Giussano, Milano e Lentate Sul Seveso, Terrani è tipico del milanese  e pavese, Terragni è tipico di Milano e del nordmilanese, dovrebbero derivare o da un soprannome originato dall'abitare la famiglia in un terraneo, termine arcaico riferentesi ad una casa colonica con un solo piano, o dal nome medioevale Terraneus di cui abbiamo un esempio in quest'atto dell'anno 1030: "...Hic error gravis irrepsit. Emendavit Terraneus hoc modo sub regimine, et potestate S. Petri urbis Romae, ipsiusque Monasterii....".  Personaggio di rilievo è stato lo storico torinese Giangiacomo Terraneo (1714-1781).
TERRANOVA
TERRANUOVA
Terranova, tipicamente siciliano, ha ceppi anche in Calabria e nel napoletano, Terranuova, quasi unico, sembra essere dovuto ad errori di trascrizione, dovrebbe derivare dai vari toponimi come Terranova (SA), Terranova da Sibari (CS), Terranova Sappo Minulio (RC) e molti altri.
TERRASI
TERRASINI
Terrasi è tipicamente siciliano, di Palermo, Altofonte, Monreale e Caccamo nel palermitano e di Aragona, Favara, Agrigento e Cattolica Eraclea nell'agrigentino, Terrasini, molto più raro è specifico di Palermo, il primo sembrerebbe la forma apocopaica del secondo, che dovrebbe derivare dal nome del paese di Terrasini nel palermitano, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
TERRAZZANO Terrazzano sembrerebbe campano, di Grottaminarda e Mirabella Esclano nell'avellinese, di Napoli e di Sparanise nel casertano, dovrebbe derivare dal nome della località di provenienza dei capostipiti, come ad esempio la Contrada Terrazzano di Dugenta nel beneventano.
TERRECUSO
TORRECUSO
Terrecuso è tipico del napoletano, di Acerra e di Sorrento, Torrecuso è specifico di Serino nell'avellinese, dovrebbero derivare, direttamente od attraverso un'alterazione dialettale dal nome del paese beneventano di Torrecuso che a sua volta dovrebbe derivare da una forma dialettale del termine medioevale toriculus (collinetta).
TERREN Terren è specifico di Mira nel veneziano, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale stante ad indicare un capostipite che proveniva dalla campagna, da un terraneo (vedi TERRAGNI).
TERRIBILE
TERRIBILI
TERRIBILINI
Terribile ha un ceppo a Genova e Savona, uno a Teramo e nell'aquilano, uno a Roma ed a Sora nel frusinate, uno a Grazzanise e Castel di Sasso nel casertano, a Napoli ed a Battipaglia (SA), uno a Gravina in Puglia e Canosa di Puglia nel barese ed a Foggia ed in Sicilia ad Ispica nel ragusano e Naso nel messinese, Terribili ha un ceppo nel Piceno a Servigliano e Monte Vidon Corrado, ma il ceppo principale è a Roma e Marino (RM), Terribilini, quasi unico, parrebbe marchigiano, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal soprannome Terribile, poi divenuto cognome, attribuito ai capostipiti.
TERRILE Terrile è specifico di Genova e del genovese, di Uscio, Recco ed Avegno, dovrebbe derivare dal toponimo Terrile di Uscio (GE).
TERUZZI Tipico del milanese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Teruzzo o Teruccio di cui abbiamo un esempio in Rustico de Filippi poeta trecentesco: "...Al mio parer Teruccio non è grave, ma scarso il tegno ismisuratamente; e' ben cavalca de la man soave...".
TERZAGHI
TERZAGO
Terzaghi è tipico del nord milanese, Terzago è assolutamente rarissimo, derivano da un antico toponimo di quest'uso abbiamo tracce nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1183 in un atto scritto in Morimondo (MI): "...Actum in Morimondo. Interfuerunt testes Terzagus de Terzago, Suzo de Gudi, Bregonzius de Saconago, Anselmus de Celle...", un ulteriore esempio di queste cognominizzazioni lo troviamo nell'Archivio di Stato di Milano in una pergamena del 29 luglio 1206: "...et que omnia consignata sunt per infrascriptos massarios sicut inferius legitur dominis Guilielmo de Mandello et Guidoni de Terzago clericis et canonicis ipsius ecclesie nomine et ad partem eiusdem ecclesie...".
TERZI
TERZINI
TERZO
TERZONI
Terzi è lombardo emiliano, Terzini estremamente raro, potrebbe avere un ceppo nell'aquilano ed uno nel senese, Terzo ha un nucleo principale in Sicilia, un ceppo a Napoli ed uno nel vicentino, Terzoni, abbastanza raro, ha un nucleo nel piacentino ed un ceppo nel maceratese, possono derivare o dal cognomen latino Tertius, o, in alcuni casi, da toponimi come Borgo di Terzo (BG). Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel bergamasco nel 1500 con un certo Iohannes Tertius vicario generale della Valle Seriana Inferiore,  a Borgo di Terzo le troviamo nel 1700 in un atto : "...Concambio di case fra li signori conti Iseppo Terzi e signor Giovanni Antonio Terzi quondam Lauro...".
TERZUOLI
TERZUOLO
Terzuoli è raro ed è specifico del senese, Terzuolo è tipico del torinese ed astigiano, è molto raro, potrebbe derivare dal toponimo Terzo (AL), entrambi potrebbero anche derivare dal nome medioevale terzo dato normalmente al terzo figlio, uso già presente in epoca longobarda nel VIII° secolo.
TESEI
TESEO
Tesei è molto diffuso nella fascia che comprende la Romagna, tutte le Marche ed il perugino, con un ceppo anche nel romano, e nel vicino viterbese e latinense, Teseo, decisamente meno comune, ha un piccolo ceppo tra teramano e pescarese ed uno tra romano e latinense, questi cognomi dovrebbero derivare dal nome dei capostipiti, probabilmente il nome latino Theseus di origine greca, generato dal nome dell'eroe mitologico Θησεύς, il re ateniese di origine ionica padre della Democrazia uccisore del Minotauro.
TESI
TESINI
TESINO
TESON
TESONE
TESONI
Tesi è tipicamente toscano, di Pistoia, Qarrata, Agliana, Serravalle Pistoiese, Monsummano Terme e Lamporecchio nel pistoiese, di Prato, di Campi Bisenzio, Firenze e Calenzano nel fiorentino, di Montopoli in Val d'Arno e Pisa nel pisano e di Piombino nel livornese, Tesini ha un ceppo emiliano nel modenese, bolognese e ferrarese ed uno nel veronese, Tesino è quasi unico, Teson, molto molto raro, ha qualche presenza nel rovigoto ed un piccolo ceppo a Latina, di probabile origine veneta, frutto dell'emigrazione veneta in occasione della bonifica Pontina, Tesone ha un ceppo a Roma, uno nel teatino, ad Archi e Paglieta, uno a Pietrabbondante e Pescolanciano nell'iserniese ed uno, il più consistente, nel napoletano, a Giugliano in Campania, Napoli, Qualiano, Villaricca, Marano di Napoli e Pozzuoli ed a Parete nel casertano, Tesoni, molto molto raro, ormai presente solo nel romano, dovrebbe essere dovuto all'italianizzazione del cognome di origine veneta Teson, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, dal nome di origine greca Thesus, di cui abbiamo un esempio d'uso nel Chronicon di Benzo d'Alessandria: "... Ypolitus autem erat privignus ipsius, quem Thesus ex Ypolita, sorore Anthiope, regine Amazonum, quas cum Hercule devicerat, genuit. Hec Igitur Phedra privignum ipsum Ypolitum nephando amore dilexit. ...".
TESSA Tessa ha un ceppo nel torinese, a Giaveno, Torino e Coazze, un ceppo nel lucchese a Seravezza ed uno bel barese a Canosa di Puglia e Bari, dovrebbe trattarsi di un matronimico e derivare dal nome medioevale femminile Tessa di cui abbiamo un esempio in una registrazione toscana del 1280: "Ne l'anno MCCLXXX, si maritò la Tessa nostra serokia (sorella) a Vanni di Ginevia. Fecie la carta del matrimonio...", o anche in un inventario dei beni del Comune di Siena del XIV° secolo: "...Tessa da Montieri ebbe dal Comune predetto, del terreno del comune di Siena, terra posta nela detta corte e contrata e luogo detto el Colle di Santa Maria, ala quale dal'una parte è del'eredi di Castagnolo e dal'altra el fossato di Ribozzo; la quale è 14 staia a tavola. ..".
TESSADRI
TESSADRO
Tessadri attualmente è diffuso solo in Trentino, in particolare a Baselga di Pinè e Trento in trentino e a Salorno in provincia di Bolzano, Tessadro, quasi unico, è del milanese, esistono tracce antiche di questo cognome anche nel vicentino, come si evince da quest'atto notarile dell'anno 1583 a Roana (VI): "1583, indictione XI, die lune primo mensis augusti, in villa Roane, vincentini districtus, in curtivo ser Alovixii quondam ser Thome Fabri, presentibus Andrea filio ser Stephani Bais de Axliago et Bartholameo quondam Antonii de Pretto de Recoaro testibus ad hec vocatis et habitis. Ibique, cunvocati sindici et iurati seu cunsiliarii comunis et pertinentiarum Roane, et primo ser Ioanmaria filius ser Bernardini Bernar decanus dicti comunis, ser Petrus quondam Francisci Spiler nomine ser Christani eius fratris sindici, ser Matheus quondam ser Gregorii Azolini, ser Peregrinus quondam Ioanemarie Zamboni de Media Silva, ser Leo quondam Blasii a Costa, ser Thoma quondam ser Bonatti de Camporoberis, ser Ioanne quondam Azolini Tessadri de Camporoberis et ser Marcus quondam ser Thome de Suctoribus...", tracce a Trento le troviamo in un atto dell'anno 1577: "...Anno 1577 factus est civis Tridenti misser Giovanni de' Tessadri cuius familia dicitur extincta in meo Albo civium. Ei successit nobilis dominus Ioannes Baptista Sardaneus, idcirco appellatus Sardagna Tessari, ac frequentius Tessari tantum....", l'origine etimologica è dal termine arcaico tessadro (tessitore) di cui abbiamo un esempio d'utilizzo in questo scritto che parla di Fra Ambrogio da Cles: "...Nel 1724 partendo da Roveredo li 9 settembre andò compagno col P. Filippo da Rallo alla visita del sagro Monte di Varallo. Fu buon Religioso, perito sarte e molto caritativo assistente a' Frati infermi. Dopo la solennità della Immacolata Vergine, essendo di famiglia in Roveredo, si portò a Besenello per sollecitare presso d'un tessadro la fattura della tela per il convento....", si tratta quindi della cognominizzazione derivata dal mestiere del capostipite.
TESSARI
TESSARO
TESSAROTTO
TESSERI
TESSERO
TESSIERE
TESSIERI
Tessari, oltre al nucleo principale veneto ha un piccolo ceppo nel livornese, Tessaro è invece specifico del Triveneto, Tessarotto è tipico di Zero Branco nel trevisano e di Martellago e Venezia nel veneziano, Tesseri, molto raro e Tessero, quasi unico, tipici del latinense sono probabilmente anch'essi di origini venete, Tessiere è quasi unico, Tessieri è tipico di Pisa e del pisano, di Lucca e di Livorno e del livornese, dovrebbero derivare tutti da soprannomi, anche ipocoristici, originati dal mestiere di tessaro, tessiere o tessero (tessitore) svolto dal capostipite, come riscontriamo ad esempio in un testo del 1700 nel feltrino: "...tentori da seda e da guado, tesseri da fustagni e da tella, bombaseri, stramaceri, calegheri, capeleri;..:".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo in un atto readatto a Vicenza nel 1602 dove viene citato un certo Sebastian quondam Ianexe Tessaro, li troviamo anche a Sorriva (BL) in un registro delle spese conseguenti alla peste dove viene citato un tale Zuanne Tessari.
TESSARIN Abbastanza raro, si individua un ceppo nel rovigoto ed uno secondario nell'udinese, può derivare dal mestiere di tessitore, o, in alcuni casi dal cognome francese Tessier.
TESSAROLI
TESSAROLO
Tessaroli, estremamente raro, è specifico della zona di confine tra bresciano e cremonese, Tessarolo è tipico del vicentino, potrebbero derivare da nomi di località come ne esistono nel Veneto, ma anche in Liguria e Piemonte, è pure possibile una derivazione dal mestiere di tessitore.
TESSERA Molto raro, concentrato nel sudmilanese, potrebbe derivare da un toponimo come Tessera (VE)
TESSITORE
TESSITORI
Tessitore è tipico dell'area che comprende il casertano ed il napoletano, con ceppi anche nel savonese e nel palermitano, Tessitori, molto più raro, parrebbe friulano, in particolare dell'udinese, dovrebbero derivare dal mestiere di tessitore svolto dai capostipiti.
TESTA
TESTI
TESTINA
TESTINI
TESTINO
TESTONI
Testa è assolutamente panitaliano, Testi è specifico dell'area che comprende Lombardia, veronese, Emilia, Toscana e perugino, Testina è praticamente unico, Testini invece ha un ceppo lombardo nel sondriese e nell'alto bresciano, picvcoli ceppi in Toscana e nel Lazio settentrionale ed uno in Puglia, in partiicolare nel barese, Testino ha un ceppo importante a Genova ed a Davagna nel genovese ed uno a Corato nel barese con un piccolo ceppo anche a cerignola nel foggiano, Testoni ha un ceppo nel comasco, uno nel bolognese ed uno nel sassarese, possono derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale Testa o, più facilmente, da soprannomi legati al vocabolo testa, o con riferimento ad una testa particolarmente grossa, o ad atteggiamenti autoritari. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Pavia già nel 1418: "Ego Georgius Testa civis Vercellensis, filius Antoni de Testis, habitans in vicinia seu parochia Sancte Agnetis, Vercellensis publichus autoritate imperiali notarius intravi collegium sub anno Domini currente milleximo cccc°xviii, die xx ianuarii...".
integrazioni fornite da Simonetta Flore
Testa nasce anche, come soprannome scherzoso, dal termine latino testa (coccio ), il colle Testaccio è formato da detriti di coccio della Roma antica, è diffusissimo anche perchè molto antico: nel II secolo A.C. esisteva un Trebazio Testa, grammatico latino
TESTAFERRATA Testaferrata ha qualche presenza nel fiorentino e nel siracusano, dovrebbe derivare da un soprannome originato probabilmente dal fatto che il capostipite fosse un militare solito a portare l'elmo o altre protezioni metalliche per il capo.
TESTAI
TESTAI'
Entrambi siciliani, Testai ha un ceppo nel catanese ,ennese e palermitano, ed uno pisano e livornese, Testaì, più raro, ha un ceppo tra ennese e catanese, dovrebbero entrambi derivare dal mestiere svolto dal capostipite, quello di vasaio, originato dal vocabolo latino testu (vaso, tipicamente di terracotta).
TESTASECCA Testasecca ha un piccolo ceppo nel maceratese a Recanati e Civitanova Marche, uno più consistente a Martinsicuro nel teramano, uno a Terni ed a Roma ed uno in Sicilia a San Biagio Platani nell'agrigentino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dalla conformazione fisica del capo dei capostipiti, secondo Guglielmo Peirce potrebbe trattarsi anche di un cognome attribuito a trovatelli, ma la cosa è abbastanza improbabile, i Conti Testasecca di Caltanissetta sono comunque di origine abbastanza recente risalendo il titolo appena al 1893.
TESTATONDA Testatonda è tipico di Montegranaro nell'ascolano e di Civitanova Marche nel maceratese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dalla conformazione fisica del capo del capostipite.
TESTOLIN
TESTOLINA
TESTOLINI
TESTOLINO
Testolin è caratteristico del vicentino, di Calvene, Thiene, Zugliano, Schio, Vicenza e Malo, Testolina è un cognome del padovano, di Legnaro, Polverara, Villanova di Camposampiero e Sant'Angelo di Piove di Sacco, Testolini, molto più raro, sembrerebbe del bellunese, Testolino, quasi unico, è presente nella Sicilia meridionale, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali, testolin (testa piccola, senza cervello) in veneto veniva spesso usato come epiteto scherzoso riferito a capostipiti, forse con la testa più piccola del normale o, più probabilmente, per prenderli in giro.
TESTORI
TESTORIO
Testori è tipico della Lombardia occidentale, Testorio è assolutamente rarissimo, dovrebbero derivare dal praenomen latino di origini greche Testorius, di cui abbiamo un esempio nel Genealogie Deorum gentilium secundum Johannem Boccaccium de Certaldo: "...Yphates et Testorius, ut dicit Paulus, filii fuerunt Priami,...", ma è pure possibile la derivazione da un soprannome originato dal mestiere del testore (tessitore), citato ad esempio in un testamento del 1611: "...s'investisse nell'Offizio sopra l'Abbondanza e se ne spendessero i frutti in tante doti di scudi venticinque, per maritare fanciulle testore o figlie di testori, purchè oneste, di buona fama ...".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Garlate (LC) nel 1600 dove i Testori sono ricchi gabellieri per conto degli occupanti spagnoli.
TETTA
TETTI
TETTO
Tetta ha un ceppo tra foggiano e potentino, a Lucera nel foggiano ed a Melfi nel potentino, Tetti ha un ceppo piemontese, ad Ala di Stura e Torino nel torinese, uno laziale nel romano, a Genzano di Roma, Roma, Velletri e Colleferro, ed uno sardo, a Sassari ed a Marrubiu nell'oristanese, Tetto, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere presenze nel Lazio, nel napoletano e nel catanese, dovrebbero derivare dal nome della Gens Tettia, che in epoca romana aveva notevoli proprietà nell'area beneventana, o per contrazione dal nomen gentilizio Tettius, Tettia.  La famiglia Tetta era nobile di Sebenico, Giacinto Tetta combattè in Polonia come colonnello, per il re Giovanni III° da cui ricevette nel 1683 a Varsavia il titolo di marchese il fratello Lorenzo si era trasferito da Sebenico a Venezia agli inizi del 1600.
informazioni forniter da Mario Tetta
La famiglia Tetta nel XVII secolo si trasferisce a Venezia dalla città Dalmata di Sebenico. A Venezia sono presenti Calle Tetta e Fondamenta Tetta. Sul fiume Brenta è presente Villa Tetta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tetta è cognome lucano di Melfi: 'tetta', 'mammella'. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TETTAMANTI
TETTAMANZI
Tipici del comasco e nordmilanese. Troviamo notizie di questi cognomi nel 1730, quando il capomastro Domenico Tettamanti di Milano dirige i lavori di ricostruzione della Parrocchiale di Ossimo Inferiore (BS), dedicata ai Santi Cosma e Damiano.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
dovrebbe derivare da un epiteto scherzoso o beffardo: da "tetà", tettare (farsi allattare) e "mans", o toro; cioè di uno che cerca di ciucciare il latte da un toro, col significato dunque di sciocco.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tettamanzi, Tettamanti risultano composti da due parole e significano "colui che dà da mangiare ai manzi". Sono una variante del termine 'tettavacch' che nel dialetto milanese indicava il vaccaro (così come 'straciavaca' e 'straciaporcus' indicavano gli attuali macellai, specialisti del singolo animale). La prima forma (Tettamanzi) è quella originaria, la seconda deriva da trascrizione ecclesiastiche e notarili.
TETTEI Tettei, assolutamente rarissimo, è del basso sassarese, dovrebbe derivare da un soprannome originato da una variazione del termine sardo tettò (poppare) ad indicare forse una particolare ingenuità del capostipite.
TEUTSCH Teutsch, assolutamente rarissimo, è della provincia di Bolzano, dovrebbe derivare da un soprannome e nome originato dal termine dialettale teutsch, derivato dal vocabolo medioevale m.a.t tiutsch che si è poi evoluto in deutsch (tedesco).
TEVENINI Tevenini, assolutamente rarissimo, quasi unico, è specifico del bergamasco, dovrebbe derivare dal nome del paese di Teveno, una frazione di Vilminore di Scalve nel bergamasco.
TEVINI Tevini, molto raro, è tipico dell'area bresciano, trentina, di Pompiano ed Edolo nel bresciano e di Commezzadura nel trentino, i due ceppi sembrerebbero completamente separati ed autonomi, il primo potrebbe derivare dal toponimo bergamasco di Teveno, il secondo deriva probabilmente dalla forma ipocoristica dell'aferesi di un nome.
TEZZELE Tezzele molto raro è circoscritto alla zona di Trento e Bolzano, dovrebbe essere di origini tedesche e derivare dal cognome Tetzel originario di Pirna in Sassonia ai confini con la Polonia, a Pirna troviamo tracce di questa cognominizzazione già nel XV° secolo con il monaco domenicano Johannes Tetzel che nacque nel 1465 e che nel 1509 diventò Grande Inquisitore della Polonia e morì a Lipsia nel 1519.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tezzele è un cognome diffuso a Folgaria (dove si trova l'abitato di Tezzeli), è ritenuto dal Lorenzi un diminutivo alla tedesca (con la desinenza -ele) del termine trentino 'tezza', derivato dal gallico '(at)tegia', con cui si indica il sottotetto dove viene collocato il fieno o vengono depositate le cose vecchie. È probabile che il cognome provenga dall'abitato di Tezze, nel comune di Grigno, in Valsugana. Va però ricordato che anche a Luserna esiste una frazione con questo nome. Lorenzi stesso, però, propone anche un'altra interpretazione di questo cognome, considerandolo derivato dal nome di persona Tassilo, o Tacilo, dal gotico 'deds' attraverso l'antico tedesco 'that' = opera, azione.
THALER Thaler è tipicamente altoaltesino, molto diffuso a Sarentino, Bressanone, Bolzano, Nova Ponente, Chiusa e Merano, ma ben presente in tutta la provincia di Bolzano, dovrebbe derivare da un soprannome tedesco per valligiano, riferito probabilmente a capostipiti provenienti da una valle.
THE Assolutamente rarissimo, probabilmente del nord Italia.
THERMES Thermes, ora presente quasi esclusivamente a Roma, è un cognome francese, dovrebbe derivare da uno dei molti toponimi francesi contenenti quella radice, personaggio di rilievo è stato nel 1500 il Generale dell'Esercito toscano Paul de Thermes agli ordini del Re di Francia, nel 1500 i Signori di Thermes in Piemonte esercitavano potestà feudale su molte terre.
integrazioni fornite da Giovanni Cacciola (Mascali)
Si tratta dell'originaria forma dell'attuale cognome Termine. Un Ioan Dalmao Narbona nell'anno 912, acquistò la signoria di Thermes, con l'acquisto di detta signoria la famiglia mutò il suo cognome in Thermes. Si può verificare il tutto dall'opera del Mugnos:"Teatro genologico delle famiglie nobili...opera del 1606. Ristampa anastatica Forni Bologna
THEVENET Thévenet è un cognome estremamente raro in Italia, di chiare origini francesi, molto probabilmente originario della Borgogna, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica francese del nome Etienne, è anche possibile si tratti di una forma aferetica ipocoristica del nome Etève.
THIELLA Specifico di Thiene, Montecchio Precalcino, Sarcedo e Schio nel vicentino, potrebbe derivare da una forma latinizzata femminile del nome germanico Thiel di cui troviamo un esempio in questo scritto del 1550: "...Epitaphium cuiusdam Thilonini fatui, vulgo, Thiel von der Lerchen...", o anche potrebbe derivare semplicemente dal cognome tedesco Thiel, meno facile, ma possibile una derivazione dalla forma arcaica Thiel del nome della città olandese di Tiel tra Utrecht e Nijmegen, abbastanza vicina all'area cimbrica.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Cognome veneto matronimico e aferetico, deriva dal personale Matteo. Secondo D. Olivieri 145, n. 76 : "La th- iniz. avrà quella stessa ragione che vale anche per il nome locale  Thiène,  come già avvertì Carlo Salvioni, cioè quella di evitare la risoluzione palatina."
THOMAIN Thomain, quasi unico, è tipicamente valdostano, dovrebbe derivare dal nome medievale franco Thomain, una forma ipocoristica del nome di origini ebraiche Thomas (Tommaso).
THOMATIS Thomatis, assolutamente rarissimo, sembrerebbe tipico del ponente ligure, dovrebbe derivare da modificazioni arcaiche del nome ebraico Thomas.
THUEGAZ Thuegaz, molto molto raro, è specifico di Saint Vincent in Val d'Aosta, si potrebbe trattare di una forma ipocoristica dialettale arcaica del nome di origine francogermanica Thuard originato dal vocabolo theud (popolo).
THUN Thun è assolutamente rarissimo ed è tipico del Trentino, la discendenza dalla famiglia boema dei Thun, trasferitasi nel trentino nel 1187, a Vigo di Ton che deve il proprio nome proprio a quella famiglia nobile. Personaggi importanti sono, nel 1298, Erasmo di Thun, vicario per Federico conte di Tirolo, nel 1372 Guarimberto di Thun, vicario delle valli; nel 1412 Baldessare Thun, capitano di Castelselva e così via occupando posizioni di rilievo nel contesto della loro regione trentina.
TIANA Tiana è decisamente sardo, di Bono Sassari e Bultei nel sassarese e di Nurachi, Cabras ed Oristano nell'oristanese, dovrebbe derivare dalla toponomastica.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TIANA: rispondono a questo nome tre toponimi: 1) - Tìana, piccolo centro abitato della provincia di Nuoro; in periodo medioevale fu “villa” appartenente alla Curadorìa di Barbagia di Ollolai, nel regno giudicale di Arborea, sino al 1420, allorquando passò al regno catalano aragonese di Sardegna. Si trova alla confluenza di due piccoli fiumi, il Tino ed il Torrei: …in qua duo currunt flumina et tria extant oppida, Tetis, Tianae et Austis  ( al capitolo – de Arborea Aristanique urbe et diocesis del “In Sardiniae Chorographiam” di G. Francesco Fara); 2) - Tiana città spagnola, catalana, di 6 mila abitanti, della provincia di Barcellona; 3) – Tìana città greca della antica provincia romana della Cappadocia – Τύανα - . Per quanto riguarda l’origine del toponimo sardo, i linguisti suggeriscono diverse ipotesi, tra le quali quella del canonico Giovanni Spano, che lo fa derivare da Tinia, divinità etrusca; altri  dal fiume Tino, che attraversa il paese, altri ancora dalla divinità pagana Diana, per la”possibile” vicinanza dei resti di un tempio a lei dedicato. Il cognome “parrebbe” documentato nelle carte medioevali della lingua e della storia della Sardegna: in due documenti, nei quali però la voce non è completa; nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI, XIII secolo, al capitolo 162 figura un certo Petru de Tian(a), cognato di Elena de Thori: (in una donazione) positinke donna Elene de Thori, muliere de Dorgotori de Carbia, dessas tres partes sa .I. de omnia cantu li ditabat …la donazione viene contestata da Petru de Tian, su connata…Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI, XIII secolo, al capitolo 186, troviamo: (in una donazione)…cun boluntade dessa fiia e dessos nepotes  de Petru de Cupellu et de Petru de Tian…   Attualmente il cognome Tìana è presente in 53 Comuni italiani, di cui 20 in Sardegna: Bono 31, Nurachi 28, Sassari 20, Carbonia 15, etc.
TIANI
TIANO
Tiani ha un ceppo a Minervino Murge nel barese, ed uno nel reggino, Tiano ha un ceppo nel napoletano, soprattutto a Bacoli, ma anche a Napoli e Pozzuoli ed uno a Pagani nel salernitano, uno a Cerignola nel foggiano, uno nel cosentino a San Giovanni in Fiore, Cosenza, Belsito e Rogliano ed a Crotone, ed uno a Messina, potrebbero derivare dal termine ebraico dayanim (giudice) ed essere quindi di origine ebraica.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tiani è cognome lucano, pugliese, siciliano e napoletano; cfr. Tyanus nel 1314 nome di un monaco in zona di Brìndisi, Tigano cognome in Calabria: calabrese 'tianu' = 'tegame di creta'. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TIANO: non si tratta in effetti di un cognome sardo, perché è presente in 122 Comuni italiani, di cui uno solo in Sardegna, a Calangianus e con un solo nucleo familiare: ed è senza dubbio un cognome importato dall’Italia meridionale o dalla Sicilia. Ma è presente nei documenti medioevali della Sardegna, pur nella variante sarda Tianu, oggi scomparso dai registri anagrafici, dove invece è presente il cognome Tiana,  per il quale però facciamo un discorso a parte (vedi Tiana). Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI, XIII secolo, al capitolo 41, in una donazione di servi alla chiesa di San Pietro figura un certo Tianu Petru: Positivi a Scu. Petru, donna Jorgia ave Turthevi, a Bonisinda de Silki, et Petru Tianu, et a fiiu d’Andria Pelegrine, cun parthone issoro - con la loro parte -(Turtheve era un centro abitato medioevale, appartenente alla Curadorìa di Romangia, nel regno giudicale di Torres, oggi non esiste più perché è stato assorbito dal centro di Sassari, del quale è rimasto uno dei nuclei storici.). Il significato di Tiano e Tianu viene verosimilmente dal greco τηγάνον o τήγανον = tegame o padella, generalmente di ceramica (vedi Paderas, Padella). La maggiore presenza del cognome si registra in Italia meridionale: Bacoli (prov. di Napoli) 228, Messina 73, San Giovanni in Fiore (Cosenza) 67, Roma 27, etc.
TIBERI
TIBERIO
Tiberi è diffuso in tutta la fascia centrale che comprende Marche, Umbria, bassa Toscana, Lazio e Abruzzi, Tiberio, molto meno comune, ha un nucleo nel chietino e ceppi sparsi in giro per tutta l'Italia, dovrebbero derivare dal nomen latino Tiberius, ricordiamo l'imperatore romano Tiberio (42 a.C. - 37 d.C.); dal De Vita XII Caesarum C. Suetonii Tranquilli: "...Tiberius Nero advenientem ex Hispania cum ingentibus copiis Hasdrubalem, prius quam Hannibali fratri coniungeretur, oppressit...".
TIBOLLA Tibolla è specifico del bellunese, dell'agordino, di Taibon Agordino, Sedico, Sospirolo e Canale d'Agordo, dovrebbe derivare dal nome della Val Tibolla, indicando probabilmente un'origine dei capostipiti da quei luoghi.
TIBOLLO Assolutamente rarissimo, forse pugliese, dovrebbe derivare dal cognomen latino Tibullus.
TIBURCIO
TIBURZI
TIBURZIO
Tiburcio, quasi unico è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione di Tiburzio che ha un ceppo a Codroipo nell'udinese ed uno in Abruzzo ad Avezzano, mentre Tiburzi è proprio della fascia centrale che comprende Lazio, Marche meridionali, Umbria ed Abruzzo, dovrebbero derivare tutti dal nomen latino Tiburtius di cui abbiamo un esempio nel De bello civili di Giulio Cesare: "...quae ille obtectus armis militum vitavit; vulnerantur tamen complures, in his Cornelius Balbus, M. Plotius, L. Tiburtius, centuriones militesque nonnulli. ...", ricordiamo Tiburzio santo martire di Roma sotto Diocleziano, o anche dall'etnico tiburtinus (abitante di Tivoli.
TICCA Ticca è decisamente sardo, con un ceppo consistente a Nuoro, ma ben presente nel nuorese anche ad Oliena, Dorgali e Macomer, con un ceppo anche a Sassari ed a Cagliari, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo ticca (rifiuto, ma anche piccone), forse ad indicare che il capostipite facesse uso di un piccone per il suo lavoro, o semplicemente che fosse un tipo ostinato.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TICCA: ticca, in logudorese è la gallina (voce infantile): ticca, ticca! Si tratta ovviamente di una onomatopea, presente in alcuni dialetti dell'Italia Meridionale, ad esempio in Lucania. In campidanese il termine ticca è sinonimo di piccu = diniego, rifiuto: pigai ticca o pigai piccu, hanno il significato di rifiutarsi, essere in dissenso con. No abbiamo trovato il cognome nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna, da noi consultate. Attualmente il cognome Ticca è presente in 30 Comuni italiani, di cui 15 in Sardegna: Nuoro 193, Oliena 54, Sassari35, Cagliari 21, etc. Nella penisola, Roma con 20, conta il numero più alto.
TICCHI
TICCHIO
TICHI
Ticchi è specifico di Rimini, del riminese e del pesarese, Ticchio, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del potentino, Tichi, quasi unico, è del forlivese, potrebbe derivare da una forma etnica arcaica francese riferita ai tedeschi tiesche alterata in ticke e quindi in ticchi, ma il ceppo potentino potrebbe derivare dal nome del monte Tichius uno dei due contrafforti delle Termopili.
TICCI
TICI
Ticci è tipicamente toscano, ha ceppi a Firenze, Prato ed a Siena e Poggibonsi nel senese, Tici, sempre toscano, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare da una forma alterata Ticius del nomen latino Titius.
TIDDIA Tiddìa, quasi unico, ha qualche presenza nel fiorentino ed in Sardegna.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TIDDIA: significato ed etimologia permangono nell'incertezza.. Potrebbe derivare da tittìa = esclamazione per esprimere la sensazione di freddo. Un incrocio tra il centrale tittìa ed il logudorese biddìa ? Oppure potrebbe essere il diminutivo di tidu = colombaccio (vedi Tidu cognome): tidìna > tidĩa. Attualmente il cognome lo troviamo però con due "d", ma nelle carte antiche è anche con una sola "d" > Tidia. O potrebbe derivare da titta = mammella, al diminutivo > tittìna > tiddìna > tiddĩa. C'è poi  dida e didìna o diddìna (diddĩa) nel significato di balia o qui da noi in Campidano anche di madrina. Inoltre tzinnìga, tzinnìa, tinnìa sono voci che identificano il giunco. Sono solo ipotesi.  Abbiamo intervistato diverse persone che portano quel cognome, ma nessuna ha saputo dare chiarimenti. Il cognome è presente nei documenti medioevali. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figurano: Tiddia Gunnario, jurato ville de Sancto Gavino, *  Sancto Gavino. San Gavino Monreale. Montis Regalis; Tidia Cogono, jurato ville Margini, * Margini .distrutto. Partis de Montibus; Tidia Joanne, ville Gonnos de Codina, * Gonnos de Codina.Gonnoscodina. Partis de Montibus; Tidia Paulo, ville Gonnos de Codina. Attualmente il cognome Tiddìa è presente in 85 Comuni italiani, di cui 39 in Sardegna: Cagliari 78, Serrenti 58, Sarroch 48, Gonnesa 46, Teulada 32, Carbonia 28, etc. Nella penisola Roma ne conta 25, Torino 13, etc. In USA è presente, con un solo nucleo familiare nello Stato del Massachusetts.
TIDILI Assolutamente rarissimo è specifico di Nuraminis (CA), deriva da un soprannome originato dal vocabolo sardo tidìli (cercine) il cerchio di stoffa che le donne mettevano sul capo per facilitare il trasporto di orci o altri pesi.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TIDILI: tidìli in campidanese, tetìle nei dialetti centrali, tedìle in logudorese è il cercine, ma non deriva chiaramente dal latino circinus, bensì da una combinazione del verbo latino tegere = coprire e dal sostantivo texstilis = drappo: > tegetexstile > tegetile > tetile. Esiste anche la voce kirkìle, sempre col significato di cercine, ma che deriva chiaramente dal latino circinus, o tutto al più dall'italiano cercine. Col tidìle (cercine) si portano in testa ( o meglio si portavano) le ceste (cròbis, crobèddas, cadìnus e canistèddas), di vivande ad esempio, ma anche i contenitori con i panni, da lavare e lavati, scivèddas e bagnèras. Non abbiamo trovato il cognome negli antichi documenti da noi consultati. Attualmente il cognome Tidìli è presente in 12 Comuni italiani, di cui 7 in Sardegna: Nuraminis 25, Cagliari 16, Sestu 3, etc.
TIDU Cognome tipico di Cagliari e del cagliaritano con un ceppo anche a Teti (NU), dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo tidu (colombaccio, piccione selvatico).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TIDU: colombaccio, piccione selvatico. Qui da noi in Campidano, piccioni aresti = piccione selvatico (columba palumbus), ma a Villacidro anche tidòni. Alcuni studiosi lo fanno derivare dal nome latino Titus. In latino ed anche in italiano esiste il verbo tubare ( da tuba = tuba, tromba), che è proprio dei piccioni in amore. In latino come in italiano c'è altresì il verbo titubare = essere indecisi, ma lo possiamo intendere come frequentativo di tubo. In greco la civetta (appartiene ai titonidi o tidonidi) è detta τυτώ (titô). Non abbiamo altro! Lo troviamo negli antichi documenti, come Tidu o anche Titu, riferito alle stesse persone; ciò che confermerebbe la derivazione dal greco τυτώ, o anche dal nome latino Titus. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, *CSMB, XI°, XIII° secolo, abbiamo: Titu (o Tidu)Gosantine (100), figlio a (di )Iorgia, in una spartizione di servi: Ego Thomas, conbersu de Bonarcado, facio recordatione dessa partizione dessa domo d'Austis, ka mi mandait iudice sere Ugo de Bassu, cun su curatore donnu Bonnaccorsu a partire sos homines ki aviamus in comune in Austis." - "Io Thomas, converso(frate laico, in questo caso con funzioni di ambasciatore) di Bonarcado, faccio ricordare la spartizione della casa di Austis, poiché fui incaricato dal giudice ser (signore) Ugo de Bassu, col curatore (amministratore generale) donnu (nobile) Bonaccorsu, per spartire gli uomini (servi), che avevamo in comune ad Austis."(segue un lungo elenco).et in cambiu de custu levait iudice a Goantine Tidu, fiiu de Iorgia Tidu.e in cambio di questo, il giudice prese Goantine Tidu, figlio di Iorgia Tidu.  Titu (Tidu) Vera (76, 151), figlia a (di) Iohanne, madre a Iorgi, Iusta, Mariane, Peruki(in una spartizione di servi): (76) Ego Armannus prior de Bonarcatu, partivi fiios de Iohanne Tidu et de Margarita Galare, cun su conte. Clesia  levavit a Iorgia et issu conte a Bera .= Io Armanno priore di S. M. di Bonarcado, ho diviso i figli di Iohanne Tidu e di Margarita Galare col conte (probabilmente il giudice Barusone). La chiesa ha preso Iorgia e il conte Vera( che erano figlie di Iohanne e di Margarita). Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, *CSNT XI°, XIII° sec. troviamo: Titu (oTidu) Petru (143), in una spartizione di servi; "partivi homines ki avea cun presbiteru Romanu de Akeptas, filios de Petru Titu. Ditavatili ad isse  Simione Macara: deitimilu a voluntate sua bona; et ego deililu a Iohanne su frate."( ho diviso gli uomini che avevo col prete Romano de Akeptas, i figli di Petru Titu. Spettava a lui Simione Macara: me lo ha dato spontaneamente; e io gli ho dato Iohanne, il fratello). Attualmente il cognome Tidu è presente in 68 Comuni d'Italia, di cui 36 in Sardegna: Cagliari 87, Monserrato 63, Sestu 30, Teti 22, Maracalagonis 20, etc.
TIERA
TIERI
TIERO
Tiera, quasi unico, parrebbe calabrese, Tieri ha un ceppo a pescara e nel teatino ad Atessa, Tornareccio, Casalbordino e Lanciano, un ceppo a Coreno Ausonio nel frusinate ed a Roma ed uno a Napoli e San Giorgio a Cremano, ed uno a Corigliano Calabro (CS), Tiero, assolutamente raro, è proprio di Castelforte (LT), dovrebbero tutti derivare dall'aferesi di nomi come medioevali Altieri o Gualtiero, di quest'uso abbiamo un esempio nei fragmenta historiae pisanae Ludovici Antonii Muratorii: "...Poi di po' Nona intendendo l'Arcivescovo, e li dicti capi de i Ghibellini, che Brigata era andato al Ponte de la Spina, e avea con suoi fanti prese iscafe per volere mettere dentro Messere Tieri da Bientina, ch'era venuto ben con mille homini inanti del Conte...".
TIERNO Cognome molto raro, specifico del salernitano, dovrebbe derivare dall'aferesi del toponimo Matierno (SA).
TIEZZI Tipico toscano, più propriamente della zona che comprende l'aretino ed il senese.
TIGLI
TIGLIO
Tigli è tipicamente toscano dell'aretino, di Terranuova Bracciolini, Laterina, Civitella in Val di Chiana, Cavriglia e Monte San Savino, con piccoli ceppi a Grosseto e Siena, Tiglio, molto molto raro, ha sporadiche presenze sparse qua e là per l'Italia, si possono formulare due ipotesi, la prima consiste in una derivazione dal nome di una località nota per la presenza di alberi di tiglio, la seconda riconduce ad una forma aferetica dialettale originata da un'alterazione del nome Attilio.
TILELLI
TILETTI
TILLA
TILLI
TILLO
Tilelli, assolutamente molto raro, sembrerebbe calabrese, di Strongoli nel crotonese, Tiletti, chesembrerebbe unico, è probabilmente dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, Tilla e Tillo sembrerebbero quasi unici, dell'area tra Lazio e Campania, Tilli ha un ceppo toscano, soprattutto nel fiorentino, uno nel romano ed uno jnel teatino, campobassano e foggiano, questi cognomi dovrebbero derivare da forme ipocoristiche semplici o composte dell'aferesi di nomi come il latino Domitius, Equitius, Statius, Tatius o altri simili.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tilli è cognome pugliese (Foggia), è la cognominizzazione del nome latino Tillius oppure forma aferetica del nomen latino Vitilli. Potrebbe avere origine anche dal greco 'thylas' = otre. Minervini 482.
TILLOCA
TILLOCCA
TILOCA
TILOCCA
Tilloca è specifico di Alghero nel sassarese, Tillocca è praticamente unico, sempre del sassarese, Tilocca è tipico del sassarese occidentale, Sassari, Alghero e Burgos, Tiloca è del sassarese, di Alghero, Villanova Monteleone e Sassari, dovrebbero tutti derivare da un soprannome dialettale originato dal vocabolo protosardo thiliocca (vortice, mulinello), indicando forse delle caratteristiche della località di provenienza o di abitazione delle famiglie.
TILOTTA Tilotta è tipico della Sicilia occidentale, del trapanese e di Castelvetrano in particolare, ma anche di Erice, Trapani e Mazara del Vallo, dovrebbe trattarsi di una forma etnica grecanica stante ad indicare la provenienza dei capostipiti dall'isola greca di Tilos nel Dodecanneso.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tilotta è cognome siciliano che per Rohlfs 185 viene da Atilina, vezzeggiativo di Adele, per Caracausi 1619 è diminutivo del cognome Tella che viene da un toponimo omonimo.
TIMEO Timeo è tipico di Bari e del barese, dovrebbe derivare dal nome latino di origine greca Timaeus, ma è pure possibile una derivazione diretta dal nome greco Timeos ricordiamo il famosissimo Timeo uno dei Dialoghi socratici di Platone che probabilmente coinvolge un filosofo della Magna Grecia, di Locri, appunto con questo nome.
TIMILLERO Timillero, molto molto raro, è specifico di Vicenza e del vicentino, di difficile interpretazione, si può prendere in considerazione una derivazione dal verbo cimbro timmilg (fare baccano), in questo caso il cognome avrebbe avuto origine da un soprannome del capostipite con il significato di fracassone, un'altra ipotesi coinvolge il verbo medioevale germanico dimmir (diventare scuro), se così fosse il cognome potrebbe indicare una provenienza della famiglia, da una valle particolarmente angusta, anche se molto improbabile si deve prendere in considerazione anche una possibile derivazione dal termine spagnolo timillo (timo).
TIMI
TIMINI
TIMO
TIMON
TIMONE
TIMONI
Timi ha un ceppo nel perugino, a Foligno, Perugia, Nocera Umbra, Assisi e Bastia, con presenze anche nel maceratese e nel romano, Timini, molto molto raro, ha un piccolo ceppo veneziano e presenze nel basso bresciano, Timo ha un piccolo ceppo ad Alessandria e nell'alessandrino, ed uno più consistente nel leccese a Lecce e Taviano, Timon è quasi unico, Timone ha un piccolissimo ceppo a Genova ed uno ancora più piccolo a Reggio Calabria, Timoni, quasi unico, ha qualche presenza nel padovano e nel piacentino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche o accrescitive, dall'apocope di nomi medioevali come Timotheus, o dal nome normanno Thim o del turco Timur.
TIMOTEI
TIMOTEO
Entrambi assolutamente rarissimi, Timotei parrebbe toscano, mentre Timoteo, leggermente meno raro, sembrerebbe del teramano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Timoteus a sua volta derivato dal nome greco Timotheos formato dalla fusione dei termini greci timan (che onora, che reca gloria) e theos (Dio), con il significato di che reca gloria a Dio.
TIMPANARI
TIMPANARO
Timpanari, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del cagliaritano, mentre Timpanaro è molto difuso in Sicilia, soprattutto a Catania e nel catanese a Castel di Judica, Paternò, Ramacca ed Adrano, dovrebbero derivare dal mestiere del capostipite, che probabilmente faceva il suonatore di timpani o era un artigiano che li costruiva.
TIMPERI
TIMPERO
Timperi è tipicamente laziale, ha un grosso ceppo a Roma, Tivoli, Subiaco e Ciciliano nel romano, a Paliano nel frusinate ed a Tarquinia nel viterbese, Timperio ha un ceppo a Miglianico nel teatino ed a Sant'Eufemia a Maiella e Pescara nel pescarese, ha un ceppo a Roma, ha un piccolo ceppo a Campobasso ed uno a Cerignola nel foggiano, per questi cognomi si possono ipotizzare almeno due ipotesi di origine etimologica: la prima propone una derivazione da una forma dialettale del nome latino Tiberius, che, con l'aggiunta di una -m- epentetica e la mutazione della -b- in -p- diviene Timperius, la seconda propone una derivazione da un soprannome originato dal termine dialettale abruzzese e laziale timperia (brutto tempo, tempesta).
TINAGLI Tinagli è tipicamente toscano, con un ceppo ad Empoli e Lastra a Signa nel fiorentino, a Viareggio nel lucchese ed a Livorno, Cecina e Campiglia Marittima nel livornese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine arcaico  tinaglio (tenaglia, uno strumento utilizzato dagli archibugeri), identificando forse così il mestiere dei capostipiti.
TINAGLIA Tinaglia è tipicamente siciliano, con un ceppo a Palermo e Vicari nel palermitano ed uno a Favara ed Agrigento nell'agrigentino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale siciliano tinagghia (tenaglia), probabilmente un arnese usato dal capostipite nel suo mestiere.
TINARI
TINARO
Tinari è un cognome specifico della fascia che comprende il teatino, il pescarese, l'aquilano ed il romano, con massima concentrazione nel teatino a Guardiagrele e Pollutri, Tinaro, molto più raro, è specifico di Atessa e Vasto nel teatino, dovrebbero entrambi derivare dal nome turco, arabo ed albanese Tinar.
TINAZZI
TINAZZO
TINELLA
TINELLI
TINELLO
TINETTI
TINETTO
TINI
TINO
TINOZZI
Tinazzi ha un ceppo tra veronese e mantovano, uno nel trevisano ed uno nel romano, Tinazzo ha un ceppo tra mantovano, rovigoto e padovano ed uno, probabilmente secondario, nel romano, Tinella è tipicamente pugliese, di Palagiano e Taranto nel tarantino, di San VIto dei Normanni e Fasano nel brindisino, e di Noci e Gioia del Colle nel barese, Tinelli ha un ceppo al nord tra alessandrino, genovese, spezzino, piacentino e parmense, Lombardia e veronese, ha un ceppo tra Umbria, viterbese e romano ed uno tra barese e tarentino, Tinello ha un ceppo tra alessandrino e genovese, uno nel padovano ed uno nel catanzarese, Tinetti, molto raro, ha un piccolo ceppo a Castellamonte e Torino nel torinese, Tinetto, assolutamente rarissimo, sembrerebbe anch'esso del torinese, Tini è specifico della fascia centrale della penisola, del perugino in particolare, del viterbese e del romano e del teramano e pescarese, Tino, decisamente meridionale,  ha un ceppo nell'area che comprende il casertano, il napoletano, il beneventano, l'avellinese ed il foggiano, con un ceppo anche tra vibonese e catanzarese, Tinozzi ha un piccolo ceppo a Perugia e nel perugino ed uno più consistente a Roma, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, anche femminili, dall'aferesi di ipocoristici di nomi come Benedetto, Umberto, Alberto o simili, ad esempio da Benedetto si ha l'ipocoristico Benedettino che per aferesi diventa Tino e per eventuale ulteriore ipocoristico Tinello.
TINOR
TINORI
Tinor, estremamente raro, è tipicamente friulano, del pordenonese, così come il praticamente unico Tinori, dovrebbero derivare da forme aferetiche del nome di origine greca Antinore (vedi ANTENORA).
TINTERI Tinteri, assolutamente rarissimo, è tipicamente sardo, del sassarese, di Porto Torres, Sassari, Olmedo e Valledoria, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo tintèri (calamaio), forse ad indicare nel capostipite uno scrivano od un maestro di scuola.
TINTA
TINTI
TINTINO
TINTO
Tinta è specifico di Trieste e di Duino Aurisina nel triestino, Tinti potrebbe avere più ceppi, nel bresciano, nel bolognese in provincia di Firenze e Arezzo, nell'anconetano e nel sud della Sardegna, Tintino, quasi unico, parrebbe partenopeo, Tinto ha un ceppo a Roma ed uno a Napoli ed a Succivo (CE), dovrebbero derivare dal cognomen latino Tinctus, Tincta o dal suo ipocoristico Tintinus, si hanno tracce intorno al 1000 di un Tintinus, grande latifondista e nella seconda metà del 1200 a Perugia troviamo un Tinctus Bendefende notarius.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tinti è il latino tinctus «intinto, immerso» (part. passato del verbo tingere), con la precisa significazione cristiana di «battezzato», cioè tinctus aqua salutis aeternae, che vuol dire «immerso nella acqua dell'eterna salvezza». La diffusione del cognome, sinonimo di «cristiano», è larga in Italia, discreta nel Modenese. Designava anche una delle famiglie dell'antica Partecipanza nonantolana. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
TINTORI Si individua un nucleo nel bergamasco ed uno in provincia di Lucca, deriva dal mestiere appunto di tintore.
TINUNIN Tinunin, estremamente raro, sembrerebbe dell'area veneziano friulano, giuliana, dovrebbe trattarsi di un ipocoristico dialettale dell'accrescitivo dialettale di una forma aferetica di nomi come Agostino, Martino o altri che comunque terminino per -tino, partendo ad esempio da Martino, per aferesi si ottiene Tino, il cui accrescitivo dialettale è Tinun, che diventa Tinunin al diminutivo.
TIOLI Tioli è tipico del modenese, di Mirandola e di Modena stessa, dovrebbe derivare dall'aferesi di Mattiolo, un'ipocoristico del nome Matteo.
TIOZZI
TIOZZO
Tiozzi è specifico di Cervia (RA), Tiozzo, decisamente veneto, è originario di Chioggia, dovrebbero derivare dall'aferesi di modificazioni ipocoristiche del nome Matteo, ma potrebbero anche derivare da modificazioni del termine Chiozzoto (etnico di Chioggia).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tiozzo, Tiozzi è cognome veneto dal nome antico Teozo che deriva da Teuzo, Förstemann 1417. Olivieri 166.
TIRABASSI
TIRABASSO
Tirabassi è specifico del Piceno, di Ascoli Piceno, Sant'Elpidio a Mare, Monte Urano, Colli del Tronto e Porto sant'Elpidio, dell'aquilano, di Celano, Avezzano, Sulmona e Cerchio, e di Roma e del romano, Tirabasso ha un piccolo ceppo nel Piceno, uno a Roma ed uno nel campobassano a Campobasso, Oratino e Ripamolisani, la loroa origine secondo alcuni deriva da un'alterazione del nome illirico Ziraxes, secondo altri è invece di origine longobarda e deriva da un'alterazione del termine tierwysch (esperto di bestiame), probabile attività del capostipite. (vedi anche TIRABOSCHI)
TIRABOSCHI
TIRABOSCO
Tiraboschi è tipicamente lombardo, soprattutto del bergamasco, di Oltre il Colle, Serina, Selvino, Bergamo, Zogno, Dalmine, Stezzano, Oneta e Scanzorosciate, con un ceppo anche ad Agnadello nel cremonese ed a Milano, presenta anche un ceppo a Palazzo San Gervasio nel potentino, Tirabosco, molto molto più raro, ha un ceppo a Bolzano, uno a Bagnoli di Sopra nel padovano ed a Vicenza ed uno molto piccolo nel catanzarese, dovrebbero derivare dal termine germanico tierbursch (giovane mandriano o pastore) o anche dal termine longobardo tierwysch (esperto di bestiame), possibili mestieri dei capostipiti.
TIRAFERRI Tiraferri, abbastanza raro, ha un ceppo a Rimini e nel riminese ed uno a Roma e Albano Laziale nel romano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal mestiere di lavorante di bottega di un fabbro, probabilmente svolto dal capostipite.
TIRALONGO Tipico della città di Avola (SR), dovrebbe derivare da un soprannome.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tiralongo è cognome lucano e siciliano: 'dura a lungo'. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TIRAMANI Tiramani è specifico del piacentino, di Piacenza, Morfasso e Lugagnano Val d'Arda, dovrebbe derivare dal nome della località Tiramano della Val Nure nel piacentino.
TIRANZI
TIRANZONI
TIRINZONI
Tiranzi, assolutamente rarissimo, è del milanese, Tiranzoni, quasi unico, è sicuramente lombardo, forse bergamasco, potrebbe derivare dal toponimo Tirano (SO), Tirinzoni è specifico di Talamona (SO), dovrebbero derivare direttamente o tramite forme accrescitive dal nome rinascimentale Tirantus, abbastanza diffuso in Spagna, di cui leggiamo ad esempio in questo libro del 1523: "...Tum et de pestiferis libris, cuiusmodi sunt in Hispania: Amadisus, Splandianus, Florisandus, Tirantus, Tristanus, quarum ineptiarum nullus est finir; quotidie prodeunt novae: Coelestina laena, nequitiarum parens, Carcer Amorum....".
integrazioni fornite da Gigi
Sembra proprio che Tiranzoni sia un cognome di origine Valtellinese, con origne a Tartano di Morbegno (SO). Si tratterebbe della vecchia forma del cognome Tirinzoni, oggi cognome di Talamona, grosso borgo della bassa Valtellina, quasi unito a Morbegno, situato a una decina di chilometri dal lago di Como. I Tiranzoni sono "scesi" a Talamona dalla montagna di Taratano verso il 1700 "ribattezzandosi" Tirinzoni.
Difficile pensare che Tirinzoni derivi dal nome della cittadina di Tirano (una cinquantina di chilometri più a Est). Questo borgo divenuto verso la metà del '500 polo fieristico importantissimo, non ha mai "prodotto" cognomi, diversamente da altri paesi vicini: Ponte, Mazzo, Grosio, Tovo o Bormio.
TIRAPELLE Tirapelle è specifico del veronese, in particolare di Roncà, ma anche di Verona e Zimella e di Montecchio Maggiore nel vicentino, potrebbe derivare da un'italianizzazione del vocabolo cimbro traupe (grappolo) o di traupiglja (ribes), ma, molto più probabilmente deriva da un'alterazione italianizzata del vocabolo medioevale germanico trappe (laccio, trappola), forse ad indicare nel capostipite un cacciatore.
TIRELLI Un nucleo importante nella zona che comprende la Lombardia l'Emilia ed il veronese, un probabile ceppo nell'udinese e piccoli nuclei nel napoletano e nel foggiano.
TIRENDE
TIRENDI
TIRENNA
TIRENNE
TIRENNI
Tirende è unico, parrebbe siciliano, Tirendi è specifico del catanese di Maletto e Misterbianco, Tirenna ha un ceppo a Paternò (CT) ed uno un pò meno importante a Palermo,  Tirenne, quasi unico è del catanese, Tirenni è tipico di Centuripe (EN) e di Misterbianco (CT), dovrebbe trattarsi di forme dialettali del nome latino Terentius o direttamente derivate dal nome greco Terentes.
TIRINATO Tirinato è specifico della provincia di Catanzaro,di Catanzaro e Satriano, dovrebbe trattarsi di una forma etnica arcaica riferita a capostipiti provenienti dal paese di Nocera Tirinese nel catanzarese, paese che anticamente veniva chiamato Terina o Tirina, da cui la forma etnica grecanica di terinate o tirinate, per indicarne gli abitanti.
TIRINI
TIRINO
Tirini, molto raro, sembrerebbe avere un ceppo a Bologna, Tirino è invece specifico del beneventano, di Moiano ed Airola, con un ceppo anche a Napoli, dovrebbero derivare dal nome medioevale Tirinus, probabilmente portato dal capostipite, di questo nome abbiamo un esempio nel 1000: "Saeculo undecimo Georgius Cedrenus synopsin historiarum scripsit, a condito mundo usque ad initia lsaacii Comneni, sive annum Christi M LVII productam.. ..et Tirinus aiunt, eum anno MLXX mortuum ...".
integrazioni fornite da Sandro Tirini
dalla consultazione dei registri di battesimo, matrimoni e morte della Chiesa parrocchiale di Pieve di Cento, che era utilizzata anche dai territori circostanti, dall'archivio notarile e comunale della zona ho avuto certezza che la mia ascendenza Tirini, dettagliata fino al 1540, sia specifica della zona in provincia di Bologna, nel triangolo Pieve di Cento - Mascarino (fraz. Di Castello d'Argile) - Cento.  Dagli archivi notarile e comunale ho trovato riferimenti a persone con il mio cognome in atti di vario tipo (contratti matrimoniali, acquisto e vendita terreni, opere di bonifica collettive, Catasti, ..) fin dal 1200 circa.
TIRLI
TIRLONI
Tirli, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione di Tirloni, che è tipico del bergamasco, di Treviglio, Bergamo, Caravaggio, Cologno al Serio, Ghisalba e Morengo, con un ceppo anche a Garbagnate Milanese nel milanese, e che dovrebbe derivare da un soprannome dialettale arcaico con il significato di molto scuro, probabilmente riferito alla carnagione di capostipiti avvezzi a vivere all'aperto, o al colore dei loro capelli.
TIRO
TIRONE
TIRONI
Tiro, molto molto raro, è del genovese, di Masone e Genova, Tirone ha un ceppo in Irpinia, uno nell'agrigentino ed uno tra le province di Roma e dell'Aquila, Tironi è tipico lombardo, del bergamasco in particolare, dovrebbero derivare il ceppo settentrionale da modificazioni dell'aferesi del nome Gualtiero e quello meridionale più probabilmente dal vocabolo latino tiro, tironis (giovane milite, recluta) o dal nomen Tiro (Tironis) di cui abbiamo un esempio nel liberto di Cicerone: "...Quid Tiro Tullius, Ciceronis libertus, reprehenderit in M. Catonis oratione, quam pro Rhodiensibus in senatu dixit; et quid ad ea, quae reprehenderat, responderimus...", è pure possibile un collegamento con l'etnico della città di Tiro.
TISAT
TISATO
TISATTO
Tisat, estremamente raro, è tipico di Feltre e Seren del Grappa nel bellunese, Tisato, meno raro, è tipico del vicentino, di Schio, Valli del Pasubio, Torrebelvicino e Lonigo, di Padova e Verona, Tisatto, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, di etimologia oscura, si potrebbe pensare ad errori di trascrizione di Tosato, anche se non si può escludere la connessione, tramite un soprannome, al termine tisi (tubercolosi). forse per l'aspetto particolarmente emaciato dei capostipiti.
TISI
TISO
TISON
TISONE
TISONI
Tisi ha vari ceppi, uno nel basso trentino, uno nel bresciano e mantovano, uno nell'anconetano e nell'ascolano, uno a Roma, uno piccolo nel foggiano, ed uno nel salernitano, Tiso ha un ceppo nel torinese, uno veneto, nel veronese, vicentino, padovano soprattutto e veneziano, uno a Roma, uno piccolo nel foggiano ed uno tra beneventano ed avellinese, Tison è caratteristico del bellunese, di Belluno, Trichiana e Santa Giustina, Tisone, quasi unico, sembrerebbe abruzzese, Tisoni è specifico anch'esso di Belluno, dovrebbero derivare, anche attraverso una forma apocopaica dialettale dal nome medioevale Tiso, Tisonis, di cui abbiamo un esempio in un atto del 1223, dove come testimone compare un certo Tiso de Francha de Vulnico, o anche in un atto del 1276 dove "Bartolomeo da Castelfranco d'ordine di Tisone decano della chiesa Trevigiana - sede vacante - , Alberto figlio quondam Zano, Benincasa detto Bataya, Nascimbene figlio quondam Belegoto, Negro figlio quondam Miglioranza, Bocio figlio quondam Mano, Wido detto Sarletto, Bonaccorso detto Laurello giurano dinnanzi ai Consoli di Castelfranco...", ricordiamo che Tiso di Camposampiero, nobile germanico al seguito di Enrico II° ricevette da questi nel 1013 un feudo nei territori di Camposampiero nel padovano, esteso fino a comprendere terre del trevigiano.
TISCI
TISCIA
TISCIO
TISCIONE
TISCIONI
Tisci ha un ceppo a Napoli ed in Puglia nel barese a Canosa di Puglia, Gravina in Puglia, Aquaviva delle Fonti, Bari e Cassano delle Murge, con piccoli ceppi a Taranto ed a San Ferdinando di Puglia nel foggiano, Tiscia è speccifico del foggiano, di San Nicandro Garganico e San Marco in Lamis, Tiscio, assolutamente rarissimo, è del napoletano, Tiscione è specifico del casertano, di Caserta, San Nicola La Strada e Marcianise, con un piccolo ceppo anche a Palermo e Catania, Tiscioni, quasi unico, sembrerebbe laziale, potrebbero derivare da nomi di località, o, più probabilmente dal nome medioevale Tiscio, Tiscionis, a sua volta derivato dal termine latino titio, titionis (tizzone ardente), o forse da un soprannome analogo tendente magari a sottolineare un carattere particolarmente focoso dei capostipiti.
TISSOT Tissot, molto molto raro, con rare presenze in tutto il nord, dovrebbe derivare da una voce dialettale francese per tessitore.
TITI
TITINI
TITINO
TITO
TITONE
TITONI
Titi, molto raro, ha un ceppo romano, uno nel perugino ed uno nel brindisino, Titini, assolutamente rarissimo, è del centro Italia, Titino, quasi unico, è del sud, Tito ha un ceppo nel napoletano, uno nel potentino ed uno nel tarentino, Titone è specifico del trapanese, Titoni, estremamente raro, parrebbe del veronese, tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite diminutivi o accrescitivi, dal nomen latino Titus o Titinus o dalla Gens Titia o dalla Gens Titinia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tito è cognome lucano ma anche barese, napoletano e nel Salento; cfr. calabrese (CS) 'titu' = 'piccolo', ma anche Tito comune in provincia di Potenza. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TITTARELLI Tittarelli ha un ceppo nell'area che comprende il pesarese, l'anconetano, il maceratese, il perugino ed il ternano, ed un ceppo tra romano e latinense, potrebbe derivare da un soprannome originato da un doppio ipocoristico del nome Battista, o anche da un ipocoristico del termine dialettale titta (fanciullo).
TIUSSI Tiussi, molto raro, è tipico del basso udinese, dovrebbero derivare dall'aferesi della forma patronimica veneto friulana in -ussi del nome Matteo, da Mattiussi (i piccoli, i figli, di Matteo), perdendo la prima sillaba, sarebbe rimasto Tiussi.
TIVEGNA Molto raro è tipico di Bolano (SP), dovrebbe derivare dall'aferesi del nome augurale medioevale Bentivegna. (vedi Bentivegna)
TIVOLI Tivoli. molto molto raro, decisamente laziale, dovrebbe derivare dal toponimo Tivoli (RM).
TIZI
TIZIO
Tizi è diffuso nelle province di Roma, Viterbo, Terni, Perugia e nel Piceno, Tizio, assolutamente rarissimo, ha un ceppo nel Molise ed uno nel salernitano, evidente una derivazione dalla Gens romana Titia, una delle più antiche, o dal nome gentilizio Titius.
TIZIANA
TIZIANI
TIZIANO
Tiziana, quasi unico, è dell'Italia settentrionale, Tiziani ha un ceppo nel varesotto, uno veneto, in particolare nel bellunese, ed uno friulano nell'udinese, Tiziano, pur essendo molto raro, ha piccolissimi ceppi un pò in tutt'Italia, derivano tutti dal cognome latino Titianus, Titiana, caratteristico della Gens Titia.
TIZZA Tizza, assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico della Sicilia meridionale, ma le origini più antiche si riferiscono alla zona del napoletano ed al beneventano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tizza è cognome siciliano di Niscemi (CL), dal femminile del nome personale Tizio, che continua il latino Titius. Caracausi, II, 1629.
TIZZANI
TIZZANO
Tizzani è tipico dell'area che comprende il campobassano, il foggiano, il beneventano ed il napoletano, con ceppi a Campobasso ed Oratino nel campobassano, a Manfredonia nel foggiano , a Massa Lubrense e napoli nel napoletano ed a Pietrelcina nel beneventano, Tizzano ha un ceppo a Foggia, ma il nucleo più consistente è a Napoli e Massa Lubrense nel napoletano, con buone presenze, sempre nel napoletano, anche a Capri, Pozzuoli, Casoria, San Giorgio a Cremano, Sorrento e Brusciano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Tizanus, un'alterato derivato dalla Gens Titia, dell'uso di questo nome abbiamo un esempio nel napoletano, dove, in un atto, leggiamo: "..Salernitanus ...... quia exemtus Tizanus per taxare Dominus vicerex Locumtus et Capus generalis ... mihi Ludovico de Lobera Per secretio. In privilegiorum...".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Napoli in un atto del 1542: "Prefati RR DD commissarii, continuando visitationem, personaliter coniunctim accesserunt ad ecclesiam Sancti Joseph, de Neapoli. Et existentes in dicta ecclesia, animo illam visitandi, comparuerunt infrascripti personaliter, videlicet: magister Terentinus de Acampora, magister Bartholomeus Tizanus, magister Marianus Bonocore, magister Ferdinandus Crisconus ...".
TOAIAR
TOAIARI
TOAJARI
Toaiar e Toajari sono assolutamente rarissimi e specifici del basso veronese, Toaiari, abbastanza raro, è tipico della zona tra Bovolone e Salizzole (VR), dovrebbero derivare da modificazioni dialettali del termine tovagliari (fabbricante o venditore di tessuti).
integrazioni fornite da Gianni Faccincani
Il cognome Toaiar è originario della zona del Legnaghese della provincia di Verona. Nel corso degli anni il cognome ha subito delle varianti come: Toagiari -Toajari - Tovajari - Tovaggiari ecc.  Nel più antico documento trovato nell'Archivio di Stato di Verona risalente al 1424, vieve nominato Antonj q. Dominici Toagiarij di Leniaco (Legnago Vr).
TOBIA
TOBIELLO
TOBINI
TOBINO
TOBIO
Tobia è un cognome panitaliano, ha ceppi nel bresciano, nel savonese e nel torinese, a Roma ed in Abruzzo, nel salernitano ed in Sicilia nel trapanese e nel palermitano, Tobiello, estremamente raro, è del casertano, Tobini, assolutamente rarissimo, parrebbe del centro Italia, Tobino, altrettanto raro, sembra dell'area che comprende lo spezzino, il carrarese ed il lucchese, Tobio è quasi unico, tutti questi cognomi derivano, direttamente o attraverso ipocoristici più o meno dialettali, dal nome Tobia derivato dal nome biblico Tobijah (che piace al Signore)
TOCCAFONDI
TOCCAFONDO
Toccafondi è tipicamente toscano, della zona che comprende il pratese ed il fiorentino, di Prato in particolare e di Vernio, Vaiano e Cantagallo nel pratese, di Firenze, Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Campi Bisenzio e Scandicci nel fiorentino, Toccafondo, molto più raro, sembrerebbe avere un ceppo nel pisano, in particolare a San Giuliano Terme, dovrebbero derivare da soprannomi originati forse da esperienze di vita dei capostipiti particolarmente sfortunate, ma è pure possibile che derivino da soprannomi originati dal gioco del toccafondo, una sorte di gioco della morra a tre, in cui il vincitore tra i primi due contendenti gioca con il terzo, soprannome forse motivato dall'abitudine del capostipite per questo genere di gioco.
TOCCHI
TOCCHINI
TOCCO
TOCCOLI
Tocchi ha un piccolo ceppo nel bolognese, uno altrettanto piccolo nell'aretino ed uno tra viterbese e romano, Tocchini ha un ceppo a Nave nel bresciano, ed uno nella zona che comprende il livornese ed il lucchese, a Livorno ed a Porcari, Capannori, Altopascio e Montecarlo nel lucchese ed a Firenze, Tocco ha un ceppo nel sud della Sardegna, uno nella zona di Terrasini nel palermitano, uno nel Piemonte occidentale ed uno nel pescarese, Toccoli ha un ceppo in Trentino a Dro, Cavedine, Arco e TRrento, ed uno piccolo a Terni, questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, dal nome medioevale di origine germanica Tocchus, o Tocco, ma in qualche caso possono anche essere derivati dal nome dei paesi di provenienza dei capostipiti, come potrebbero essere stati Tocco in Valtellina o Tocco Castiglione e Tocco da Casauria nel pescarese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TOCCO: può derivare dal verbo toccare: toccato o anche tocco. Che viene usato nei diversi valori. Quando, ad esempio,  si dice di uno: "E' un po' tocco"! - Si vuole indicare una persona fuori della norma, svitata, lunatica (in sardo "toccu"! Tocco è anche l'atto del toccare: un tocco alla porta; un tocco di bacchetta magica;  un tocco di pennello (in pittura); un tocco di scalpello(in scultura); un buon tocco di palla (nel gioco del calcio); etc. etc. Il termine tocco definisce inoltre un bel pezzo di pane, di formaggio o anche un pezzettino (es. spezzatino di carne). Il tocco è infine un copricapo maschile rotondo senza tesa, usato ancora oggi dai magistrati, dagli avvocati  e dai docenti universitari, quando vestono la toga: in araldica è la berretta di velluto posta nell'interno delle corone dei re e dei principi; viene dal francese toque. Il verbo toccare e tutti i suoi derivati sono di chiara origine onomatopeica (toc, toc). Non ci è dato di sapere quale valore semantico attribuire al cognome Tocco. È presente negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE, del 1388, figurano: Toco Angelo, ville Septem Fontanis, * Septem Fontanis.distrutto : Siete Fuentes - Septem Fontanis Sancti Leonardi. Ubicato in agro di Santulussurgiu, il villaggio è nominato per la prima volta nel Condaghe di San Nicola di Trullas, di cui, al capitolo 278, troviamo(si tratta di una donazione),: ego (donna) Pretiosa d'Athen, ki ponio sos saltos meos(le  mie terre) de Nurcar a Sanctu Nichola de Trullas, cum boluntade de maritu meu et cun boluntade de fiias meas.et in serra de Sete Fontanas, etc.; Toco Barsolo, ville Septem Fontanis. Nella storia rimane famoso un certo Tocco Giuseppe, sudditto del regno giudicale d'Arborea, implicato in uno strano caso di spionaggio, durante la guerra tra il regno d'Arborea e il regno catalano aragonese di Sardegna (Dizionario Storico Sardo, di Francesco Cesare Casula). E' interessante  inoltre la figura di Tocco Giuseppe di Iglesias (1912 - ?) : laureato in lettere ; iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Sardegna ;  uomo politico, militante del Partito Socialista Italiano (PSI), consigliere regionale, deputato al Parlamento e senatore della Repubblica. Sottosegretario di Stato. Si è poi ritirato dalla vita politica attiva, ma nel 1996 ha ripreso a fare politica, fondando il nuovo Partito Socialista Sardo, sulle ceneri del PSI di Bettino Craxi. Attualmente il cognome Tocco è presente in 306 Comuni italiani, di cui 76 in Sardegna( è senzaltro la regione italiana con la maggiore diffusione del cognome, soprattutto in percentuale al numero di abitanti): Cagliari 165, Quartu 149, Iglesias 88, Terralba 77, Monserrato 54, etc. tra le altre regioni italiane con maggiore presenza è la Sicilia(prov. di Palermo) : Terrasini 135, Palermo 112, etc. Nella penisola Roma ne conta 73, Genova 40, Alanno (Pescara) 34, Torino 28, Milano 16, etc.
informazioni e stemma forniti da Juan Carlos Marino-Montero
La famiglia Tocco è di antica nobiltà, i cui rami abitarono a Napoli, Venezia, Benevento, Capua, Tropea, Chieti e Nicotera, ottennero il titolo di Granduca e l'Ordine spagnolo del Toson d'Oro, estesero la loro potestà alle isole ioniche di Zante e Cefalonia. Tra i personaggi degni di nota c'è Ugolino Tocco, podestà napoletano nel 1195, Carlo Tocco verso il 1200 scrisse di giurisprudenza longobarda, Riccardo Tocco si distinse con Carlo I° d'Angiò nella guerra di Tracia, Leonardo Tocco nel 1357 fu inviato da Filippo Principe di Taranto a conquistare l'Etolia e le isole ioniche, si dice che furono i Tocco a far edificare la città di Cefalonia di cui furono Signori fino al 1517, Ludovico Tocco nel 1415 fu Capitano Generale e Grand'Ammiraglio della Regina Giovanna IIa di Spagna, ecc.
TOCCI Tocci ha un nucleo nell'area coperta da Abruzzo e Lazio, un ceppo nel tarentino ed uno nel cosentino, si dovrebbe trattare di forme aferetiche di ipocoristici di nomi come Roberto, Umberto, Lamberto o altri terminanti per -berto.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Secondo G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania, Tòcci è un cognome lucano e calabrese ma di origine albanese. Cfr. Toci villaggio e cognome albanese.
integrazioni fornite da Andrea Manni
Toqi e Toçi sono effettivamente cognomi presenti in Albania e nei paesi dove è radicata una forte comunità albanese: Macedonia e Kossovo. E' molto più probabile un'origine alloctona e arbereshe per i ceppi calabresi e pugliesi. Il cognome Tocci è presente anche in Toscana dove è decisamente più probabile in questo caso un'origine locale e autoctona, cognome derivato dall'aferesi di ipocoristici di nomi personali terminanti in -berto (dal germanico: Bertha che significa "illustro, splendente"): Roberto, Alberto, Lamberto, da cui Rober-toccio, Alber-toccio, Lamber-toccio. Toccio come nome personale è variamente attestato sin dall'alto medioevo. Esempi storici di Toccio come nome personale sono Toccio degli Ilperini (o Alberini) a Tivoli (Roma) nel 1400 e Toccio de' Gherardini a Firenze nel 1300. Nella famiglia Gherardini di Firenze Toccio risulta un nome piuttosto ricorrente (Eugenio Gamurrini Istoria Genealogica delle Famiglie Nobili Toscane et Umbre, vol. II, pp.111-138, in Fiorenza 1671); un Tommaso Gherardini era detto Toccio, un Toccio di Boccaccio Gherardini viene menzionato nelle "Croniche" di Giovanni di Iacopo e di Lionardo di Lorenzo Morelli (Firenze, 1785). In Toscana è presente anche il cognome Toci (vedi Toci) decisamente toscano diffuso solo in questa regione. Di origine autoctona dovrebbero essere anche i Tocci del ceppo laziale (il ceppo più grande nel centro Italia) e in molti casi anche quelli abruzzesi. Esempio storico di questa cognominizzazione è Pier Francesco Tocci, erudito fiorentino e canonico di San Lorenzo vissuto in Toscana tra la fine del 1600 e la prima metà del 1700, autore di alcune pregevoli opere a carattere storico e letterario. In alcuni casi il cognome Tocci potrebbe derivare per errore di trascrizione o cambiamento grafico più o meno consapevole dal cognome Tucci (vedi Tucci).
TOCE Specifico di Corleto Perticara (PZ), potrebbe derivare da un soprannome dialettale.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci (Salerno)
Toce è un tipico cognome lucano, in particolare del comune di Corleto Perticara nel Potentino. Circa l'origine etimologica possiamo formulare più ipotesi: la prima prende in considerazione la derivazione dall'idronimo Toce, fiume che scorre in Piemonte affluente del Lago Maggire, o dai toponimi piemontesi Toceno o Gravellina Toce, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. La seconda ipotesi prende in analisi il cognome francese Tocquè (cognome del grande pittore Louis T.; Parigi, 1696-1772), che potrebbe essere giunto in Italia con la dominazione francese e italianizzatosi nella forma Toce. La terza ed ultima mia ipotesi riguarda la possibile derivazione dal termine latino tocullio, onis, col significato di usuraio, che potrebbe essere rimasto nel dialetto lucano e poi attribuito al capostipite per una sua losca attività o per una sua caratteristica comportamentale che dimostrava di essere particolarmente avvezzo al denaro.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Secondo G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania, Toce è un cognome lucano derivato da Tòcci, anch'esso cognome lucano e calabrese ma di origine albanese. Cfr. Toci villaggio e cognome albanese.
TOCI Toci è un cognome tipicamente toscano, del pistoiese, di Montecatini, Buggiano, Monsummano Terme e Massa e Cozzile, con un ceppo anche ad Altopascio nel lucchese.
integrazioni fornite da Andrea Manni
Il cognome Toci è decisamente toscano, ha un ceppo principale nel pistoiese, ed è diffuso anche nel lucchese, nel fiorentino, nell'aretino e nel pisano. In questa regione sono presenti anche altri cognomi che sembrano simili (in alcuni casi parònimi) come Tosi (diffuso anche al nord),  Taci (Toscana, Veneto), Tuci, Teci, e quasi unico il cognome Tici. Questi ultimi tre cognomi sembrano attualmente presenti solo in Toscana. Come i ceppi autoctoni del cognome Tocci (vedi Tocci), il cognome Toci potrebbe derivare dall'aferesi di ipocoristici di nomi personali terminanti in -berto (dal germanico: Bertha che significa "illustro, splendente"): Roberto, Alberto, Lamberto... Da Rober-toccio, Alber-toccio, Lamber-toccio deriverebbe il nome Toccio e il cognome Tocci che per scempiamento (la doppia consonante si riduce a semplice) si trasforma in Toci. Si tratta quindi della  cognominizzazione del nome o soprannome di un capostipite.
TODARI
TODARO
TODER
TODERI
TODERO
Todari, quasi unico, potrebbe essere marchigiano, Todaro sembrerebbe specifico del sud Italia, Sicilia soprattutto, ma si individuano nuclei anche al nord, nel Veneto e in Liguria, Toder, praticamente unico, è delle tre Venezie, Toderi ,certamente marchigiano, ha un ceppo importante in quel di Castelleone Di Suasa (AN), Todero, più raro, ha un ceppo veneto friulano, un ceppo campano ed uno nel catanese, derivano dal nome medioevale Todaro, di cui abbiamo traccia ad Avellino nel XII° secolo con Todaro fu Costantino arcipresbitero di rito greco, Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo tra la fine del 1400 e l'inizio del 1500 a Naso (ME) con il notaio Pietro Todaro. Il nome Todaro nasce da una modificazione del nome latino di origine greca Theodorus.
TODDE Tipico sardo, del cagliaritano e del nuorese, deriva da un soprannome originato da modificazioni dialettali del vocabolo latino tollere, secondo altri deriverebbe dal cognome medioevale sardo Totolle di origini incerte.
TODESCHI
TODESCHIN
TODESCHINI
TODESCHINO
TODESCO
TODISCO
TUDISCO
Todeschi è specifico dell'area che comprende il TrentinoAlto Adige, il veronese ed il mantovano, Todeschin, molto raro, è specifico del vicentino, di Thiene e Montecchio Precalcino, Todeschini è molto diffuso nella Lombardia centrosettentrionale, nel bergamasco in particolare, in Trentino, in Veneto, in particolare nel veronese, Todeschino, molto raro, sembrerebbe tipico dell'alessandrino, Todesco ha un grosso ceppo veneto ed in Friuli, a Roma ed in Sardegna in Gallura, Todisco dovrebbe essere di origini pugliesi, ma con un ceppo anche nel napoletano, ma di probabili origini lucane, Tudisco oltre al nucleo siciliano ha un ceppo napoletano ed uno leccese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite modificazioni ipocoristiche, da una variazione dialettale dell'etnico tedesco (di Germania o di origine germanica), identificando così probabilmente l'origine dei capostipiti.  Tracce illustri di queste cognominizzazioni si hanno nel 1500 con il pittore Giovanni Todisco nato a Abriola (PZ) nel 1545, autore di innumerevoli affreschi.
TODI
TODINI
TODINO
TUDINI
TUDINO
Todi, molto molto raro, parrebbe laziale, di Prossedi e Sezze nel latinense e di Roma, Todini, è ben diffuso nell'area che comprende il maceratese al confine con il perugino, l'Umbria, il viterbese, l'aquilano ed il romano, Todino ha un ceppo romano, uno a Napoli ed a Montesarchio nel beneventano, Tudini ha un ceppo nell'aquilano a Pescassseroli e Montereale, ed uno a Roma, Tudino ha un ceppo nel frusinate a Sant`Ambrogio sul Garigliano ed a Roma, uno a Sessa Aurunca nel casertano ed uno a   Ripalimosani nel campobassano, dovrebbero derivare dal nome medioevale Todus e dal suo ipocoristico Todinus o Tudinus di cui abbiamo un esempio a Foligno nelle Marche in un atto del 1206: "...Actum in civitate Fulginei, in claustro Sancti Nicolai, indictione predicta. Prenominati emphyteotecarii hanc apperam scribere mandaverunt. Cresci de Mainardo, Guinammus de Capocio, Todinus de Grimaldone huius rei rogati sunt testes. Ego Topatius imperialis aule notarius iussu et voluntate predictorum emphyteotecariorum hanc apperam scripsi et subscripsi....", ma è pure possibiule una derivazione dal toponimo Todi (PG) o dal suo etnico.
TODON
TODONE
TODONI
Todon, molto raro. è del basso udinese, Todone è specificodella zona che comprende Manzano (UD) e San Giovanni Natisone (UD), Todoni è quasi unico, dovrebbero derivare dal nome medioevale Todone di cui abbiamo tracce ad esempio in una charta donationis del 742 dove si legge: "...Signum + manus Fortini uiri deuoti filius Todoni de Ceciliano, testis..." e nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale dove sotto l'anno 1039 in un atto si legge: "...quod ego aquistavit de Arialdino de eodem loco Lixago, ipsis rebus de masaricio de Todone, ideo ut dictum est, tam casis cum sediminibus seu terris...".
TOFANELLI
TOFANELLO
TOFANI
TOFANO
TOFFANELLI
TOFFANELLO
TOFFANETTI
TOFFANIN
TOFFANINI
TUFANI
TUFANO
Tofanelli ha un ceppo fiorentino nell'area fra le province di Lucca e Firenze ed uno umbro nell'area perugina ai confini con l'aretino, Toffanelli, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, Tofani è molto diffuso nel Lazio, soprattutto nella provincia di Roma, presenta inoltre un ceppo nel fiorentino, Tofano è assolutamente rarissimo, forse della zona tra Toscana ed Abruzzo, Toffanetti è rarissimo, forse emiliano, Toffanello è veneto così come il quasi unico Tofanello, Toffanin è specifico dell'area che comprende il padovano e le zone limitrofe del vicentino e del veneziano, Toffanini è praticamente unico, Tufani, quasi unico, è campano, Tufano è caratteristico del napoletano, di Napoli, Acerra, Saviano, Nola, Boscoreale, Somma Vesuviana, Marigliano, Sant'Anastasia, Pompei, Pomigliano d'Arco, Pozzuoli, Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano, Afragola, Torre Annunziata, Boscotrecase, Poggiomarino e San Gennaro vesuviano, con un ceppo anche a Scafati nel salernitano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o attraverso ipocoristici o modificazioni dialettali, dall'aferesi del nome Christophanus o del suo diminutivo o vezzeggiativo, dell'uso di questo nome si ha un esempio a Pisa in un albo civico del 1298, dove compare un certo Tofanus Talenti.
TOFFALETTI
TOFFALI
TOFFALIN
TOFFALINI
TOFFALO
TOFFALONI
TOFFOLETTI
TOFFOLETTO
TOFFOLI
TOFFOLIN
TOFFOLINI
TOFFOLO
TOFFOLON
TOFFOLONI
Toffaletti è tipico di Verona e del veronese, Toffali, molto raro, è veronese, Toffalin, quasi unico, sembrerebbe del rovigoto, Toffalini è dell'area tra mantovano e veronese, in particolare di Villafranca di Verona e Sommacampagna, Toffalo è quasi unico, Toffaloni, estremamente raro, è del veronese, Toffoletti è tipicamente friulano di Tarcento (UD) ed Udine in particolare, Toffoletto è tipico dell'area veneziano, trevigiana, di Venezia e San Donà di Piave nel veneziano e di Nervesa della Battaglia, Villorba, Mogliano Veneto, Volpago del Montello, Treviso ed il trevigiano, con un piccolo ceppo anche a Trasaghis nell'udinese, Toffoli è specifico del trevigiano, bellunese e basso Friuli, Toffolin, quasi unico, è del trevigiano, Toffolini, molto molto raro, sembra essere di Coseano nell'udinese, Toffolo è tipico della zona che comprende le province di Venezia, Treviso e Pordenone, Toffolon è specifico dell'area che comprende le province di Venezia, Treviso e Pordenone, con presenze comunque significative anche nel vicentino e nel padovano, Toffoloni, molto molto raro, sembrerebbe più lombardo che veneto, ma comunqua del nord, derivano tutti, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche o forme accrescitive familiari più o meno dialettali, dall'aferesi del nome Christobolus o Christopholus.  Troviamo tracce di questo cognome verso la fine del 1500 in un atto conservato nell'archivio di stato di Treviso dove viene citato tal Giovanni Toffolo da Fontigo.
TOGNAZZI
TOGNERI
TOGNETTI
TOGNETTO
TOGNI
TOGNIN
TOGNINI
TOGNOLI
TOGNOLIN
TOGNOLINI
TOGNOLO
TOGNOLONI
TOGNON
TOGNONI
TOGNOZZI
TOGNUTTI
Tognazzi ha un ceppo bresciano a Botticino e Brescia, un ceppo toscano nel senese a Siena, Montalcino e Monteroni d'Arbia, a Grosseto ed a Cavriglia nell'aretino, ed un ceppo a Tivoli e Roma nel romano, Togneri è specifico della provincia di Lucca, di Barga, Coreglia Antelminelli, Bagni di Lucca e Molazzana, Tognetti è diffuso in Emilia e Toscana con ceppi anche nel genovese, in Lombardia e nel Veneto, Tognetto, molto raro, è tipico del Veneto centro occidentale, Togni, tipicamente lombardo, ha ceppi in Romagna, nell'anconetano e tra modenese e lucchese, Tognin, molto raro, è tipico del padovano, Tognini ha un ceppo in Valtellina ed uno nel massese, Tognoli è decisamente lombardo, Tognolin, assolutamente rarissimo, sembrerebbe dell'area padovano, rovigota, Tognolini è lombardo, dell'area tra sondriese e bresciano, di Tirano, Delebio e Teglio nel sondriese e Brescia, Tognolo parrebbe veneto, soprattutto del padovano,Tognoloni ha un ceppo a Gubbio nel perugino, ma anche a Sigillo, Perugia e Gualdo Tadino, con un ceppo anche a Roma, Tognon è tipico veneto soprattutto di Padova e del padovano, ma anche del vicentino e del trevisano, con ceppi anche in Friuli particolarmente a Grado nel goriziano ed a Trieste, Tognoni sembrerebbe soprattutto toscano, ma con ceppi anche a Genova, nel reggiano, nel milanese e nel comasco, Tognozzi è decisamente toscano, del pistoiese in particolare, di Monsummano Terme, Pistoia e Montecatini Terme, con un ceppo anche  a Firenze, Tognutti, quasi scomparso è lucchese, dovrebbero tutti derivare da varie modificazioni, accrescitivi od ipocoristici dialettali o in lingua dell'aferesi del nome Antonio, che il dialetto trasforma prima in Togn, cui seguono poi le varie forme ipocoristiche, o accrescitive e successive italianizzazioni. Troviamo tracce di questa cognominizzazione ad esempio a Pontremoli nel massese fin dalla fine del 1400, in un elenco dei focolari cittadini viene indicato quello dei Tognini, in un atto del 1585 scritto in Borgo di Terzo (BG) viene citato un certo Giovanni Francesco Togni.
TOIGO Toigo  è specifico del bellunese, in particolare di Fonzaso e della frazione Arten soprattutto, con discrete presenze anche a Feltre, sempre nel bellunese, ed a Roncade e Silea nel trevigiano, di difficile interpretazione etimologica, si può ipotizzare una derivazione da un soprannome originato da una distorsione del termine ladino arcaico togo (martello da boscaiolo), a sua volta derivato dal vocabolo medioevale germanico (a.h.d.) tokko (mazza).
TOJA Molto raro, probabilmente del torinese, con un possibile ceppo secondario nel milanese.
TOLA Tipico sardo, potrebbe derivare da un antico toponimo, se ne trovano tracce fin dal 1300 a Oristano dove podestà della città è un certo don Aquano de Tola, si hanno tracce di una nobiltà di origine spagnola con Giordano Tola domicello e feudatario di Pietro IV° d'Aragona nella seconda metà del 1300.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TOLA; TOLU: tola e tolu, in lingua sarda,  hanno valore semantico simile e la stessa etimologia. Derivano dal piemontese tolé, che a sua volta deriva dal francese tole = latta, lamiera. Sempre in francese, tolier è il lattoniere; tolerie è la fabbrica di latta, di lamiera. In sardo campidanese lo stagnino o lattoniere  è detto tolaiu, ki fait is - a tolas = che fa i recipienti di latta. Ma tolu prende anche il significato di costola del coltello o della spada = su tolu. Li troviamo come cognomi nei documenti antichi della lingua e della storia della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora figurano: Tola (de) Petro, majore (sindaco, amministratore) ville Gistorlu, * Gistorlu...villaggio distrutto(Anglona). Contrate de Anglona  - Chiaramonte; Tola Francisco Jurisperitus castri Callari, *** Castri Callari. Joveri Marcus et Roig Franciscus, sindici ac procuratores Castri Callari. testibus Bertran Natale de Callari et Iacobo De Maiolica.et Mironi Petro, De Osona Bartholomeus, crolli Arnaldo. In die XVIII mensis decembris, anno MCCCLXXXVII (1387); convenerunt et interfuerunt venerabiles ( omnes jurati et habitatores Castri Callari: segue il lunghissimo elenco dei firmatari); Tola Nicolao, ville Nuor, * Nuor.odierna Nuoro. Curatorie Dore; Tola(de) Petro, jurato ville Tiesi, * Tiesi.odierno Tiesi. Contrate Caputabas; Tolu Mariano, jurato ville Nuor. Nel Condaghe di San Pietro di Silki, CSPS, XI°, XIII° secolo, abbiamo:  Tola (de) Gosantine, testis, porcariu nostru (apatissa Theodora, scu. Pedru(96), è il capo mandria della chiesa; teste in una compera - compòru -.et Goantine Tola, porcariu nostru, ki lis davat sos porcos. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, CSNT, XI°, XIII° secolo, figura: Tola Gavini (321), prete, teste in una compera: Ego Iacobo priore de Trullas , comporailis ad Barusone de Sibila et assa sorre et a fiios de donnu Ithoccor de Sedilo, de tres partes .I. (di tre parti una) dessu saltu de Monticlu Calbosu (monte Calvoso, nelle vicinanze di Trullas). Et ego deindeli .I. libra d'arientu(argento), et una eba(puledra)bona, in mesa libra et binu, et tridicu ( e vino e grano), ki valeat mesa libra..Testes: Gunnari de Serra Utre, donnu Gavini de Tola, su previteru et donnu Barusone d'Athen. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, troviamo: Tolu Comida (169), prete, in una lite (kertu) per una spartizione di terre. Tolu Elene (118), in una donazione di servi a Santa Maria: posit iudice Petrus homines ad Sancta Maria de Bonarcado: ad Elene Tolu et assu fillu et a Furadu Mameli et a Paganellu cun su fiiu. Testes:.(ha fatto dono il giudice Pietro di servi a Santa Maria di Bonarcado: Elene Tolu, ed il figlio, Furadu Mameli e paganellu e il figlio. Testimoni:.seguono i nomi. Tolu Iorgi (83), servo di Santa Maria, in una partizione di servi. Tolu Troodori (72) mandatore de rennu (era incaricato delle ambasciate e delle citazioni regie), testimone in uno scambio di servitù, tra il monastero ed il giudice. La storia inoltre ricorda molti personaggi illustri col cognome Tola, fra cui citiamo: Tola Giacomo, canonico della Cattedrale di Cagliari e poi vescovo di Terralba dal 1436 al 1443; Tola Diego, nobile, ottenne per matrimonio la baronia di Pozzomaggiore e la contea di Bonorva, nel 1650; Tola Francesco Maria, vescovo della diocesi di Bosa dal 1823 al 1843; infine Tola Pasquale, storico della Sardegna (Sassari 1800 - Genova 1874 - la sua salma fu poi traslata a Sassari); di famiglia patrizia, conseguì a 18 anni la laurea in Teologia e in seguito in Giurisprudenza. Seguì l'esempio dello storico Giovanni Francesco Fara e di Francesco Vico. Collezionò vastissimo materiale sulla storia della Sardegna. Fu ingiustamente coinvolto in un processo e mandato in esilio ad Alghero. In seguito fucilarono il fratello Efiso, militare, accusato di essere affiliato alla Giovine Italia di Mazzini. Nel 1837/38 pubblicò il Dizionario Bibliografico degli Uomini Illustri di Sardegna. Nel 1842 fu al seguito di Carlo Alberto in Sardegna, nella funzione di vero e proprio "Cicerone". Nel 1847 fu invitato a Torino a far parte della Commissione incaricata di modificare il Codice Civile, Penale e Commerciale. Tornò a Sassari dove fu membro della Corte d'Appello e poi preside dell'Università. Scrisse tante altre opere tra cui ricordiamo il celeberrimo, "Codex Diplomaticus Sardiniae, i cui primi due volumi furono pubblicati rispettivamente nel 1861 e nel 1868: il terzo volume è ancora inedito. Ebbe poi numerosi titoli e riconoscimenti. Nella storia ricordiamo inoltre Tolu Salvatore, di Cardèghe, canonico della Cattedrale di Sassari e poi nominato arcivescovo di Arborea nel 1899 al 1910. Per suo intervento fu adottata in Sardegna la Riforma dei Seminari, introdotta da Pio X°. Lasciò la cattedra per motivi di salute.  Morì nel 1914. Attualmente il cognome Tola è presente in 199 Comuni italiani, di cui 84 in Sardegna: Sassari 241, Cagliari 67, Narbolìa 51, Borore 50, etc. Nella penisola Partinico (PA) ne conta 85, Roma 65, Genova 29, Torino 22, Milano 9, etc. Il cognome Tolu è presente in 196 Comuni italiani, di cui 87 in Sardegna: Sassari 77, Cagliari 59, Guspini 57, Fonni 54, etc.
TOLARO Tolaro, decisamente siciliano, ha un ceppo a Vittoria nel ragusano ed uno a Pietraperzia nell'ennese, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine greco thòlos (cupola, ogiva), forse ad identificare il mestiere di mastro edile svolto dal capostipite.
TOLAZZI
TOLAZZO
Tolazzi è tipicamente friulano dell'udinese, di Moggio Udinese, Tolmezzo ed Udine,  Tolazzo, quasi unico, è sempre dell'udinese, dovrebbero derivare da Tolač una forma aferetica slovena di un ipocoristico del nome Bertolazzo o Bartolazzo, un'alterazione di Bartolomeo.
TOLDO Specifico veneto, del vicentino, della zona di Valdastico (VI) in particolare, deriva dall'aferesi di nomi medioevali di origini longobarde come Tetholdus o Bertholdus. (vedi Bertoldi) Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel vicentino a Rotzo nel 1700 con il notaio della Repubblica Serenissima Antonio Toldo fu Battista di S. Pietro.
TOLEDO Assolutamente molto raro, presente nell'Italia meridionale, è di origine spagnola e deriva dal toponimo omonimo.
TOLENTINI
TOLENTINO
Tolentini, assolutamente rarissimo sembrerebbe lombardo, forse del bresciano, Tolentino è presente soprattutto a Roma e Milano, con ceppi anche in Puglia nel barese in particolare, si dovrebbe trattare di cognomi israelitici derivanti dal toponimo Tolentino (MC), cognome acquisito intorno alla seconda metà del 1500, quando alcuni ebrei sefarditi (spagnoli) fuggiti dalla Spagna nel 1492 dopo lunghe peripezie attraverso il Portogallo giunsero a Livorno e di lì nelle Marche.
TOLETTI Assolutamente rarissimo, forse lombardo, deriva dall'aferesi del nome Bertolo.
TOLFA Tolfa ha un ceppo a Roma ed uno a San Marco in Lamis nel foggiano, potrebbe derivare dal nome del paese romano di Tolfa, ma è anche possibile una derivazione da un'alterazione dialettale del nome longobardo Ataulfus.
TOLFI
TOLFO
Tolfi, estremamente raro, ha sparute presenze nel romano (vedi TOLFA) ed in Friuli, Tolfo, abbastanza raro, è veneto, con un piccolo ceppo nel vicentino a Rosà e Bassano del Grappa ed uno, ancora più piccolo, a Motta di Livenza nel trevisano, dovrebbero derivare da un'alterazione dialettale del nome longobardo Ataulfus, o da una forma aferetica del nome Astolfo, il nome di un paladino di Carlo Magno e personaggio di poemi cavallereschi come l'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo e l'Orlando furioso di Ludovico Ariosto.
TOLI
TOLIN
TOLINI
TOLINO
TOLO
Toli, assolutamente rarissimo, è dell'area tra viterbese e ternano, Tolin è veneto, dell'area che comprende il padovano ed il veneziano, Tolini, quasi unico, è del nordovest, Tolino è sicuramente campano, del napoletano, salernitano ed avellinese, Tolo, veramente rarissimo, ha un piccolo ceppo nel veronese ed uno nel campobassese, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dall'aferesi di nomi medioevali come Bertolus, Fantolus o da loro ipocoristici come ad esempio Fantolinus di cui abbiamo una citazione ne le Antichità italiane di Ludovico Antonio Muratori dove possiamo leggere: "...Nell'archivio di San Zenone di Verona v'ha uno strumento del 1178, scritto mentre Grimerio Visconte Piacentino era podestà di quella città. Ivi si leggono queste parole: Ante ipsum (Grimerium) Domnus Gerardus Abbas Sancti Zenonis ostendit chartam quandam, in qua continebatur, Domnum Ratoldum quondam venerabilem Episcopum Veronensem, commutationis nomine accepisse ab Excellentissimo Pipino Lombardorum Rege, ex jure Regio, Curtem unam in finibus Veronensis, que appellatur Manticus, ec. Ego Fantolinus Notarius Domini Welfonis Ducis, et ab Imperatore Frederico confirmatus postea...".
TOLISANO Tolisano è caratteristico di Saracena nel cosentino, potrebbe trattarsi di una forma etnica arcaica.
TOLLARDO Tollardo è tipico del bellunese, di Lamon e Feltre, con un piccolo ceppo anche a Salgareda nel trevisano, dovrebbe derivare dal nome della località Tollard di Lamon.
TOLLEDI Praticamente unico, dovrebbe essere di origine spagnola e derivare dal toponimo Toledo.
TOLLINI Tipico della zona di Casaleone e Cerea (VR) dovrebbe derivare da una modificazione dell'aferesi del diminutivo del nome Bertolo.
TOLOMEI
TOLOMI
TOLOMIO
Tolomei molto raro ha un nucleo nel lucchese e probabili ceppi secondari in provincia di Venezia e nel Lazio,Tolomi è unico e si dovrebbe trattare di un errore di trascrizione del precedente, Tolomio è specifico dell'area che comprende il padovano, il trevisano e soprattutto il veneziano, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite modificazioni arcaiche, dall'aferesi del nome Bartolomeus.
TOLOMEA
TOLOMEO
Tolomea, praticamente unico, sembrerebbe siciliano, Tolomeo, abbastanza raro, sembra avere due ceppi, uno nel catanzarese ed uno nel barese, dovrebbero derivare dal nome greco Ptolomaeus.
TOLONI Toloni è tipicamente lombardo, di Temù nell'alto bresciano, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine tolon (grossa latta, secchio da mungitura), forse ad indicare nel capostipite un addetto alla mungitura ed al governo delle mucche.
TOLOTTI
TOLOTTO
Tolotti è tipico lombardo, con un ceppo anche nel trentino, Tolotto, rarissimo, sembrerebbe trevigiano con un ceppo forse originario nel veronese, derivanodall'aferesi del cognome Bertolotti  e Bertolotto (vedi)
TOLU Tipicamente sardo, potrebbe derivare da un nome di località con un tempio rotondo: "...Unde et fastigium templi rotundi, tolus vocatur...:", famiglia nobile che nel 1605 ottenne il rango di cavaliere dal Re Filippo III°  di Spagna. (vedi anche TOLA)
TOMA
TOMACCI
Toma è tipico pugliese, del Salento in particolare, ha ceppi anche nel Gargano e tra carrarese e piacentino, Tomacci, praticamente unico, sembrerebbe del potentino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite una forma ipocoristica, dal nome medioevale Toma (una variante di Tommaso) italianizzazione del nome bizantino Thomàs, di quest'uso abbiamo un esempio a Solofra (AV) nel 1500: "...Toma Papa, et compluribus aliis in numero copioso majorem et saniorem predicti homini predicta terra congregati et radunati in dicto loco ad sonum campane...".
TOMADIN
TOMADINI
Tomadin è tipico del goriziano, di Cormons in particolare, Tomadini è tipico dell'udinese, di Udine, Pasian di Prato, Dignano e Flaibano e di Pordenone, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche, anche dialettali, del nome latino medioevale Tomadius, una forma arcaica di Tommaso, nome di cui abbiamo un esempio d'uso in una Cartula comutationis del febbraio 1091 a Bergamo: "In Christi nomine. Anno ab incarnatione domini nostri Iesu Christi millesimo nonagesimo primo, mense febroarius, inditione quartadecima. Comutatio bone fidei nosscitur esse contracta ut vice emptionis obtineat firmitatem eodemque nexu obligat contraentes. Placuit itaque bona convenit voluntas inter Ambrosium presbiterum et prepositum de ordine Sancti Alexandri Pergamensis Ecclesie , nec non et inter Leonem filium quondam Tomadi, de loco Scano, qui professi sunt lege vivere Romana , ut in Dei nomine debeant dare ...".
TOMAIN
TOMAINI
TOMAINO
Tomain, assolutamente rarissimo, decisamente veneto, ha un piccolo ceppo nel padovano ed uno, ancora più piccolo nel rovigoto, Tomaini, molto molto raro, è del rovigoto, Tomaino è tipicamente calabrese, del catanzarese, di San Pietro Apostolo, Decollatura, Lamezia Terme, Catanzaro, Amato e Carlopoli, dovrebbe derivare dal nome medievale Thomainus,  o dal nome franconormanno Thomain, entrambi forme ipocoristiche del nome di origini ebraiche Thomas (Tommaso).
TOMANIN Tomanin è specifico dell'area del rovigoto ai confini con il veronese, in particolare di Lendinara nel rovigoto e di Castagnaro nel veronese, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica della contrazione dialettale del nome Tommaso.
TOMARCHI
TOMARCHIO
Tomarchi è quasi unico, Tomarchio è specifico del catanese, dovrebbero derivare dal termine bizantino turmarco, carica in uso presso l'esercito dell'Impero romano d'Oriente che identificava chi era al comando di una torma o gruppo di trenta cavalieri (turma archè = a capo di una torma d'uomini).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tomarchio è un cognome della Sicilia orientale ed è una variante del cognome Trimarchi che deriva dal greco bizantino tumàrchis = governatore di un distretto. Rohlfs, 188.
TOMASELLI
TOMASELLO
TOMMASELLI
TOMMASELLO
TOMMASETTI
TOMMASETTO
Tomaselli è diffuso in tutt'Italia, Tomasello sembra siciliano, Tommaselli sembra tipico del napoletano e beneventano, Tommasello è assolutamente rarissimo, Tommasetti, molto molto raro, tipico dell'Italia centrale, ha qualche sparuta presenza nelle Marche, in Abruzzo e Molise, nel Lazio e nel napoletano, Tommasetto è praticamente quasi unico, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche del nome medioevale Thomasus. (vedi Tomasi)
integrazioni e stemma forniti da Antonio Tomaselli
il cognome Tomaselli deriva da tempi assai remoti è di origine ebraica deriva dal nome dell'Apostolo Thomas, il cui significato è gemelli.
TOMASI
TOMASSETTI
TOMASSI
TOMASSO
TOMMASI
Sia Tomasi che Tommasi sono diffusi in tutto il nord Italia, con probabili ceppi anche nel cagliaritano, nel Salento e nella Sicilia meridionale, Tomassetti è molto diffuso nella fascia centrale che comprende le Marche, l'Umbria, il Lazio, e l'Abruzzo, Tomassi è specifico dell'area che comprende l'Umbria, il Lazio e l'aquilano, con massima concentrazione a Roma e nel romano a Palestrina ed a Sora, Cervaro, Strangolagalli, Cassino ed Aquino nel frusinate, Tomasso è specifico della zona che comprende il frusinate, con Vallerotonda, Cassino ed Acquafondata, Roma ed il Molise, con Montagano e Campobasso nel campobassano e Venafro nell'iserniese, Tommasi ha anche un ceppo in Toscana, derivano, attraverso modificazioni dialettali, anche ipocoristiche, dal nome medioevale Thomasus; famoso San Thomasus aquinensis. Esempi di questa cognominizzazione si hanno nel diploma di Re Carlo 1° d'Angiò, rogato a Capua nell'agosto 1267, dove leggiamo: "...Tertia pecia terra est ubi dicitur ad Patronillum et hes habet fines: ab uno latere et uno capite est finis terra ecclesiae sancte Marie de Ponte Latroni, ab alio latere est finis terra Thomasi de Airola...", in un atto dell'imperatore Federico III° datato 13 settembre 1373 si legge: "...Item lego Margaritae puellae filiae quamdam Thomasij Busco salmatam unam Terras Magnae mensurae Maltae ad arbitrium dictorum fidei commissariorum...", in un atto del 1447 redatto a Gubbio nel perugino si legge: "...olim de Forbello, incolis de Eugubio (Gubbio), presentibus, stipulantibus et recipientibus pro eis et ipsomum heredibus et vice et nomine Angeletti Pauli, olim de Forbello, et vice et nomine Piermathey Tomassi et Lodovici et Nardi, filiorum dicti Angeli, et filiorum et heredum cuiuscumque ipsorum, unum pilum, alias sepulturam, existentem in ecclesia dicti loci, ...", tracce al nord si trovano in un atto redatto in Milano nel 1476 dove si legge: "...Ego Giroldinus de Portu, filius Domini Thomasi porte Vercelline.".
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TOMASI; TOMMASI: derivano dal nome Tommaso. Si tratta di nome ebraico, infatti deriva dalla radice "ta'am", che appunto in ebraico significa gemello. I Vangeli ricordano Tommaso Apostolo, il pescatore. Quando Gesù decise di andare a Gerusalemme, Tommaso l'avvisò del fatto che era per lui troppo pericoloso, ma vista la sua ferrea decisione, aggiunse, rivolto anche agli altri apostoli: "Andiamo anche noi, moriremo con te"!   Fu colui che dubitò della resurrezione del Maestro: "Apostulus ille dibitans, dum in magistro suo vulnera palpat  carnis, in nobis vulnera sanat infidelitas" San Giovanni nel vangelo lo chiama Didimo, che significa appunto gemello. Altro Tommaso famoso è Tommaso d'Aquino (1225-1274), "Il Teologo"della Religione Cattolica;  Doctor Universalis della Chiesa; punto di raccordo tra la cristianità e la filosofia classica (vedi nel Web -Tommaso d'Aquino). Nella storia della Sardegna con il nome Tommaso ricordiamo: Tommaso (1°), arcivescovo dell'antica diocesi di Caralis, in periodo bizantino, attestato prima (ante) il 593: si tratta, molto probabilmente, del primo arcivescovo cristiano della Sardegna. Il suo successore fu Gianuario ed è proprio in una lettera a Gianuario che il pontefice Gregorio Magno ricorda il defunto vescovo Tommaso. Tommaso (2°), arcivescovo della diocesi di Caralis, secondo con quel nome, attestato nel 787.(et locum tenens Thomae santissimi archiepiscopi Sardiniae.).  Fra' Tommaso vescovo della diocesi di Bosa dal 1259 al 1264 (Di. Sto. Sa. di Francesco Cesare Casula). Infine, gli abitanti dei paesi del Medio Campidano di Sardegna ricordano monsignor Severino Tomasi(1893 - 1969), per i suoi preziosissimi "Appunti di Storia Diocesana" pubblicati nella rivista diocesana "Nuovo Cammino" negli anni 50 del XX° secolo, etc. (vedi nel Web -Giuseppe Concas  -Almanacco di Novembre). Attualmente il cognome Tomasi è presente in 778 Comuni italiani, di cui 28 in Sardegna: Gonnosfanadiga 82, Cagliari 37, Uras 33, Pabillonis 23, Arbus 19, etc. Nella penisola la più forte presenza su registra in Emilia Romagna, con Comacchio 358, in Veneto, soprattutto nelle province di Treviso e Vicenza. Am c'è una forte presenza anche nel resto del nord Italia: Brescia 146, Torino 101. Roma ne conta 101. Buona presenza del cognome si registra inoltre in Puglia, provincia di Lecce ed in Sicilia, provincia di Ragusa. Negli USA è presente in 37 Stati. Il cognome Tommasi è presente in 636 Comuni italiani, di cui solo 5 in Sardegna: Arbus 5, Olbia 3, etc. Nella penisola ha la sua maggiore presenza in Puglia, provincia di Lecce, con Callimera 572.  In Veneto con Verona 314. Roma ne conta 242, Milano 125, Torino 55. in Sicilia Pachino ne ha 32. In USA è presente in 19 Stati.
TOMASICH Estremamente raro è tipico triestino, è una forma slava derivata dal nome Tommaso come contrazione del cognome croato Tomasovich (figlio di Tommaso).
stemma fornito da João C. Tomasich - (Brazil)
TOMASICCHIO
TOMMASICCHIO
Tomasicchio è tipico di Bari, con presenze significative anche a Modugno nel barese, a Cerignola nel foggiano ed a Taranto, Tommasicchio, estremamente raro, è anch'esso del barese.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata o nel nome medievale Tomasicchio (ipocoristico dialettale del nome Tommaso) o in un'italianizzazione del cognome slavo Tomasic, che, composto dalla radice Tomas (l'italiano Tommaso) e dal suffisso -ic (con valore d'appartenenza), può essere tradotto come figlio di Tommaso (vedi Tomasich e De Tomasi). In conclusione, dunque, si tratta della cognominizzazione dei nomi personali dei capostipiti.
TOMASIN
TOMASINI
TOMASINO
TOMASSINI
TOMMASINI
TOMMASINO
TOMMASSINI
Tomasin è specifico dell'area che comprende il rovigoto, il padovano, il veneziano, il trevisano, l'udinese, il goriziano ed il triestino, Tomasini è tipico della fascia centroorientale del nord Italia, Tomasino ha un nucleo nel palermitano e ceppi autonomi nell'udinese, nel barese e nel salernitano, Tomassini è proprio delle Marche, Umbria e Lazio, Tommasini è specifico delle Tre Venezie e del bolognase, Tommasino è tipico della fascia tirrenica dalla provincia di Latina a quella di Salerno, Tommassini rarissimo sembrerebbe tipico del grossetano, tutti derivano da variazioni del nome Thomasinus, riscontrabile in vari atti medioevali, derivato come ipocoristrico dal nome latino di origine greca Thomas. Nel 1225~ troviamo un Thomasinus abate a Roma, nel 1252 il Consiglio Maggiore di Verona giura alleanza ad Uberto Pelavicino e al comune di Cremona, presenti Thomasinus de Grezano e Mozocanus de Mozocanibus. Nel 1432 a Firenze in un atto di affido di un'abitazione, troviamo già il cognome Tomasini: "Item consignaverunt ser Antonio vocato ser Masseyno cappellano ecclesie maioris florentine domum in qua stat ad presens ser Tomasinus cappellanus dicte ecclesie, de voluntate et consensu dicti ser Tomasini, pro eius habitatione eo tempore quo placuerit eorum offitio.". Nel 1582, troviamo studente a Perugia il marchigiano Scipio Tommassinus.
TOMASONE
TOMASONI
TOMASSONE
TOMASSONI
TOMMASONE
TOMMASONI
TOMMASSONE
TOMMASSONI
Tomasone e Tommasone sono tipici dell'area che comprende le province di Caserta, Campobasso, Foggia, Avellino e Napoli, Tomasoni è specifico di tutta la Lombardia, il novarese ed il basso trentino, Tommasoni è veneto del veronese in particolare, Tomassoni è tipico della fascia che comprende Marche, Umbria, Lazio ed Abruzzo, Tommassoni è probabilmente semplicemente un errore di trascrizione di quest'ultimo, Tomassone ha un ceppo in Molise ed uno nel torinese a Bussoleno in particolare, Tommassone è dovuto ad un errore di trascrizione di quest'ultimo, derivano tutti dall'accrescitivo del nome medioevale Thomasus. (vedi Tomasi)  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio in un resoconto giudiziale del 6 giugno 1606 a Caravaggio (BG) "...Alatrino iuris utriusque doctore iudice palatino in Urbe ordinario et curiae causarum primo collaterali pro tribunale seden super quadam sede lignea etc. deputavit etc. dd. Olimpia de luvencis de Thomassonibus mater q. d. Rainutii Tomassoni et Lavinia lugali de Thomassonibus ...".
TOMASUTTI Tomasutti è tipicamente veneziano, si dovrebbe trattare di una forma patronimica tipicamente veneto, friulana, dove il suffisso -utt- sta per il figlio di, riferito ad un capostipite, il cui padre si chiamasse Tommaso.
TOMATI
TOMATIS
TOMATO
TUMATIS
Tomati, assolutamente rarissimo, parrebbe del ponente ligure, Tomatis è invece tipico del Piemonte occidentale, torinese e cuneese, Tomato è quasi unico, Tumatis, assolutamente estremamente raro, sembrerebbe del cagliaritano, dovrebbero derivare da modificazioni arcaiche del nome Tommaso, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in un atto del 1328 a Bergamo dove viene citata la suora conversa Gislina de Tomatis, in Liguria fin da 1500 con i Thomatis Conti di Chiusavecchia, di Cellarengo e Menabò, uno di loro, Giovanni Thomatis, viene nominato Capitano delle Milizie del Maro con Lettere Patenti del 5-1-1576, più tardi a Roma nella prima metà del 1600 in un atto un certo Bruto Tomatis risulta essere creditore nei confronti di tali Giovanni Battista Panezio e Bernardino Cortani.
TOMBARA
TOMBARI
Tombara, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Tombari, che è specifico dell'area che comprende il riminese, il pesarese e l'anconetano, di Cattolica nel riminese, di Fano, Pesaro, Saltara, Montemaggiore al Metauro e Mondolfo nel pesarese e di Senigallia e Jesi nell'anconetano, e che dovrebbe derivare dal mestiere di addetto alle sepolture svolto dai capostipiti.
TOMBESI Specifico marchigiano è tipico della zona di Macerata, ma sembrerebbe originario di Ferrara, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nella seconda metà del 1400 con il capitano Gorlino Tombesi.delle milizie di Marco Palatini da Martinengo, e a Ferrara sempre nel 1400 i Tombesi occupano tra le famiglie patrizie un ruolo finanziario di primo piano, nel 1500 troviamo il ferrarese Ercole Tombesio vescovo di Ravello nel salernitano.
TOMBOLA
TOMBOLI
Tombola è specifico di Padova e del padovano, Tomboli, quasi unico, sembrerebbe dell'Alto Adige, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali basati sul termine tombola (capitombolo), forse legato ad un episodio capitato ai capostipiti.
TOMBOLATO Abbastanza raro è tipico del padovano, potrebbe trattarsi di una forma patronimica in -ato, dove il suffisso stesse per il figlio di, riferito ad un capostipite, il cui padre fosse stato soprannominato Tombola (vedi TOMBOLA).
TOMBOLONI Tomboloni, quasi unico, è del fiorentino, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale tombolone (capitombolo), forse in memoria di un particolare episodio occorso al capostipite.
TOME'
TOMEI
TOMEO
Tomè è tipico dell'area veneta che comprende le province di Treviso, Pordenone e Belluno, Tomei è tipico dell'area che comprende l'aquilano e le province di Roma, Frosinone e Latina, ha un ceppo anche nel lucchese, Tomeo, meno diffuso, Tomeo ha un ceppo nel chietino, uno nel Lazio ed uno in Campania, dovrebbero derivare tutti da forme anche aferetiche a volte, ma sempre contratte di nomi come Bartolomeo o Tommaseo.
TOMESANI Tomesani è tipicamente emiliano, di Bologna in particolare, con buone presenze anche a Crespellano nel bolognese ed a Castelfranco Emilia nel modenese, di origini oscure, si potrebbe forse ipotizzare che possa trattarsi di una forma etnica riferita al paese di San Tomè nel forlivese, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
TOMEZZOLI Tomezzoli è tipico del veronese, di Verona, Cerea, Sona, Casaleone e Pescantina, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica dialettale del nome Thomas (Tommaso) o del suo alterato germanico Thomez.
TOMI
TOMO
Entrambi rari, Tomi è tipico della zona tra veronese e rovigoto, Tomo parrebbe avere un ceppo nel napoletano ed uno nel reggino, potrebbero derivare da forme aferetiche di nomi come Crisostomo, ma è pure possibili che derivino da forme aferetiche contratte del nome Bartolomeo.
TOMIO
TOMIOTTI
TOMIOTTO
Tomio, molto raro, sembra avere un ceppo trentino ed uno trevisano, Tomiotti e Tomiotto sono entrambi praticamente unici, dovrebbero essere veneti o friulani, derivano dal nome medioevale veneto, derivato dal nome Tommaso, Tomio, di cui abbiamo un esempio in questo scritto del 1600: "...Nel Nome del Signore Dio, l'anno di salute 1631, indizione 14, in giorno di luni 24 del mese di novembre. Presenti missier Nicolò Candioto quondam Batista, missier Gerolamo quondam Tomio da Cividal, missier Matio et Bastian fratelli quondam Silvestro Vacilotti, e Francesco Zorzeto quondam Zuane...".
TOMMASOMORO Tommasomoro, ormai ridotto a pochissime unità, sembrerebbe genovese, dovrebbe derivare dal nome Tommasomoro, a sua volta derivato dall'italianizzazione di Thomas More (1478 - 1535), Lord Cancelliere d'Inghilterra tra il 1529 e il 1532 sotto Enrico VIII°, che rifiutando l'obbedienza al Re, non accettò di sottoscrivere l'atto di supremazia del Re sulla Chiesa Cattolica d'Inghilterra, venne fatto santo ed il suo nome e cognome venne venerato come nome unico, nome, probabilmente portato dal capostipite, che diede luogo probabilmente a questo cognome.
TONA Tona, abbastanza raro, è presente in zone molto lontane fra loro, dal trevisano, con probabili origini slave, all'agrigentino, dove potrebbe essere disceso dall'aferesi del cognome Antona ,  un'ipotesi sul ramo trevisano è la discendenza dalla famiglia boema dei Thun, trasferitasi nel trentino nel 1187, a Vigo di Ton che deve il proprio nome proprio a quella famiglia nobile. Tona, quindi potrebbe essere un ramo cadetto dei Thun o starebbe ad indicare un legame, di vario genere, con quella famiglia, ma il cognome è presente con un ceppo anche ad Asti ed a Villa di Tirano nel sondriese, per questi ceppi si potrebbe ipotizzare un origine da forme apocopaiche del nome Antonio. Personaggi importanti sono, nel 1298, Erasmo di Thun, vicario per Federico conte di Tirolo, nel 1372 Guarimberto di Thun, vicario delle valli; nel 1412 Baldessare Thun, capitano di Castelselva e così via occupando posizioni di rilievo nel contesto della loro regione trentina.
TONANI
TONARELLI
TONELLA
TONELLI
TONELLINI
TONELLO
TONETTI
TONETTO
TONINI
TONINELLI
TONINO
TONION
TONOLI
TONOLINI
TONON
TONUCCI
TUNINETTI
Tonani è specifico del sudmilanese, lodigiano e cremasco, Tonarelli è tipico della fascia nord occidentale della Toscana, provincia di Massa e Pistoia in particolare, Tonelle ha due ceppi, uno nel trevigiano ed uno milanese e varesotto, Tonelli è molto diffuso al centro nord, Tonellini è praticamente unico, Tonello sembra specifico dell'area che comprende Veneto e Friuli, Tonetti ha un ceppo tra Piemonte nordorientale e Lombardia, nel milanese e nel bergamasco e bresciano, nel veneziano e nell'udinese, nel massese e lucchese, nel forlivese, ed in Lazio, nel viterbese e romano, Tonetto è tipicamente veneto, del padovano e del trevisano e veneziano in particolare, con un piccolo ceppo anche in Friuli, Tonini è diffusissimo in tutto il centronord, Toninelli sembra avere due ceppi, nel bresciano e da Piombino al grossetano, Tonino, è tipico dell'udinese, Tonion, assolutamente rarissimo, è specifico di Treviso e Quinto di Treviso, Tonoli è del bresciano così come Tonolini che è tipico di Brescia e Serle nel bresciano, Tonon è specifico delle province di Venezia, Treviso e Pordenone, Tonucci, molto raro è tipico del pesarese, Tuninetti è specifico dell'area torinese e del vicino cuneese. Tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici semplici o composti, dall'aferesi, con o senza modificazioni dialettali, del nome Antonio, in alcuni casi potrebbe esserci una derivazione dal nome rumeno o slavo Anton.  Tracce dell'uso del nome Tonon si trovano ad esempio a Livigno in un atto del 1617: "...Coram ut supra citatus fuit Ioannes quondam Adami de Tonon de Livigno, testis ut ante etc. Et qui fuit citatus per Nicolam Rampam servitorem...".
integrazioni fornite da Raffaele Tonon
Ho condotto degli studi sull'origine della mia famiglia. La famiglia Tonon è arrivata in Italia solo nel 1806 (il mio trisnonno) proveniente dalla Savoia (Annecy) durante l'occupazione napoleonica. Si tratta di una famiglia ebraica ed il cognome deriva dalla città di Thonon nell'alta Savoia.
TONANTE
TONANTI
Entrambi quasi scomparsi, Tonante sembrerebbe di origini siciliane, mentre Tonanti dovrebbe essere settentrionale, questi cognomi dovrebbero derivare dai nomi dei capostipiti, l'uso di Tonante come nome si rifà alla mitologia grecolatina, il Tonante era chiamato Giove, il massimo dio romano, ma era anche un attributo di Dioniso e di Thor il dio dei germani.
TONDI
TONDIN
TONDINI
TONDINO
TONDO
TUNDO
Tondi ha vari ceppi in giro per l'Italia, nel milanese e pavese, nel modenese e bolognese, in Toscana, soprattutto nel senese, tra Piceno e teramano, tra viterbese e romano, nel napoletano e nel leccese, Tondin, assolutamente rarissimo è dell'area trentino, vicentina, Tondini ha un ceppo lombardo ed uno nell'area che comprende il ravennate, il bolognese, il fiorentino ed il pistoiese, Tondino è quasi unico, Tondo ha un grosso ceppo nel Salento, in particolare nel leccese, un ceppo nel napoletano, uno nell'agrigentino ed uno nel siracusano, Tundo ha un ceppo importante nel leccese, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, anche dialettali, da forme aferetiche del cognomen latino Rotundus (vedi ROTONDI).
TONDOLO Tondolo ha un ceppo a Buia nell'udinese ed uno molto significativo ad Andria nel barese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Tondolus, di cui abbiamo un esempio in una condempnatione dell'anno 1279 a Perugia, dove un certo Tondolus Geremie viene condannato a pagare una multa al Comune di Perugia, il nome Tondolus in Puglia dovrebbe a sua volta derivare dal nome Tundulus originato dal nome normanno e anche germanico Tnugdalus., potrebbe anche, in alcuni casi, derivare da forme ipocoristiche dell'aferesi del  cognomen latino Rotundus (vedi TONDI).
TONDON
TONDONE
Tondone, praticamente unico, è forse dovuto ad un'errata trascrizione di Tondon, che è tipicamente friulano, di Gonars e San Giovanni al Natisone nell'udinese, dovrebbe derivare da una forma aferetica dell'accrescitivo del nome medioevale Rotondo, l'italianizzazione del cognomen latino Rotundus (vedi ROTONDI), si tratta di un cognome seicentesco appartenente alla Confraternita udinese dei Calzolai.
TONEGATO Estremamente raro, decisamente veneto, Tonegato parrebbe tipico soprattutto di Montecchio Maggiore (VI), dovrebbe derivare dall'essere stato il capostipite figlio di un tonega (portatore di tonaca, o perche ecclesiastico o perchè incaricato di pubblici uffici) o lui stesso fosse uso indossare la tonaca.
TONERO Tonero, assolutamente rarissimo, è specifico dell'udinese, dovrebbe trattarsi dell'italianizzazione del cognome tedesco Thonar o Thanner, cognome a sua volta derivato dal nome del dio dei fulmini e del tuono germanico, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel XV° secolo in Friuli ad Attimis nell'udinese con il pittore Zuan Paolo Tonero di Cividale.
TONGHINI Tonghini è tipicamente lombardo, di Cremona e del cremonese in particolare, potrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine arcaico, della zona tra cremonese e parmense, tonga (tonaca), probabilmente originato dal modo di vestire del capostipite.
TONI Molto diffuso in Emilia e Romagna, Toscana e Roma, è presente in modo significativo anche a Genova, deriva dall'aferesi del nome Antonio.
TONIATI
TONIATO
TONIATTI
TONIATTO
Toniati, assolutamente rarissimo, è veneto, e dovrebbe trattarsi di diverse registrazioni del cognome Toniato, che, decisamente veneto anch'esso, è specifico del padovano soprattutto e delle province limitrofe di Vicenza, Treviso e Venezia, Toniatto è praticamente unico e dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, Toniatti ha un ceppo a Valfurva nel sondriese e nelle vicine province di Trento, in particolare a Riva del Garda e Tiarno Di Sotto, e di Bolzano, questi cognomi dovrebbero derivare da forme patronimiche, dove il suffisso -ato, sta per il figlio di, riferito a capostipiti, il cui padre si fosse chiamato Tonio, forma aferetica del nome Antonio.
TONIOLI
TONIOLO
TUGNOLI
TUGNOLO
TUNIOLI
Tonioli sembra limitato al ferrarese, Toniolo è molto diffuso in tutto il Veneto, Tugnoli è tipico del bolognese, Tugnolo ga un ceppo nel rovigoto ed uno nel torinese, Tunioli, molto raro, è dell'area che comprende bolognese e ferrarese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Tuniolus (diminutivo di Tonio o Antonio) di cui abbiamo un esempio ad Imola agli inizi del 1300. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Bormio nei Quaterni inquisitionum del 1617: "...nominatus in depositione Iacobi quondam Baptiste Tonioli de Livigno suprascripto, de qua sub die sabbati proxime preterita....".
TONIUTTI
TONIUTTO
Toniutti è specifico dell'udinese, di Ragogna, Udine, San Vito di Fagagna, Rive D`Arcano e Tarcento, Toniutto, molto più raro, è specifico di Palazzolo dello Stella e Latisana sempre nell'udinese, derivano dal diminutivo friulano dell'aferesi del nome Antonio.
TONLORENZI Tonlorenzi è specifico di Massa in Toscana, dovrebbe derivare dal nome composto dai nomi Antonio, che per aferesi divenne Tonio, troncato poi in Ton-, aggiunto al nome Lorenzo, nome composto probabilmente portato dal capostipite.
TONSI
TONSO
Tonsi è tipico del bresciano, di Pisogne, Saviore Dell`adamello e Darfo Boario Terme, con presenze significative anche a Costa Volpino nel bergamasco, Tonso è decisamente piemontese, del torinese in particolare, di   Montalenghe, Torino, Ivrea e San Giusto Canavese, dovrebbero derivare dal soprannome, nome medioevale Tonsus (rasato, chi è stato sottoposto alla tonsura per la consacrazione a Dio), di quest'uso abbiamo un esempio in una Cartula venditionis dell'anno 1168 a Casei Gerola (PV): "Anno dominice incarnacionis millesimo centesimo sexagesimo octavo, nono die mensis decembris, indictione prima. Constat nos Gilionem de Sancto Mauricio et Marescottum et Girardum iermanos filios quondam Petri et Petrum filium quondam Nicholai et Guilielmum filium quondam Uberti , qui professi sumus lege vivere Longobardorum, accepisse nos comuniter sicuti in presentia testium accepimus a te Petro Astexano solidos quadraginta sex Papiensis monete, finito precio, pro pecia una de prato in loco et fundo Caselle, ad locum ubi dicitur Pradolassca, et est pertice .IIII.; coheret ei: ab una parte Lanfrancus da Puteo, de alia Andreas Tonsus, ex tercia Petrus Gastaldus, ex quarta Carrocius de Campese...".
TONUT
TONUTTI
TONUTTO
Tonut è tipico del goriziano, di Monfalcone e Capriva del Friuli e di Trieste, Tonutti e Tonutto sono di Udine e dell'udinese, il primo è il più diffuso dei due, si tratta di forme dialettali patronimiche dove le terminazioni in -ut, -utti, -utto stanno per figlio di un capostipite, il cui nome doveva essere Antonio, Tonio per aferesi e, con la complicità del dialetto, Ton-.
TOPI
TOPO
Topi ha un ceppo tra bolognese e fiorentino, uno tra livornese e grossetano, uno nel riminese e pesarese, uno a Viterbo ed uno a Roma. Topo ha un ceppo nel napoletano, a Napoli soprattutto, a Villaricca, Marano di Napoli, Giugliano in Campania e Qualiano, ed uno a Martina Franca nel tarantino, dovrebbero derivare dal nome Topus in uso presso gli ebrei, nome di un artigiano dello zucchero, che troviamo riportato in un atto del 1417 in Sicilia.
TOPRAN Topran, estremamente raro, parrebbe tipico del Cadore, dovrebbe derivare da una forma aferetica tronca del nome medioevale germanico Ottoprando composto dalla fusione dei nomi Otto e Prando.
TORACCA
TORRACCA
Toracca è specifico di La Spezia e Santo Stefano di Magra nello spezzino, con un piccolo ceppo anche a Massa e nel massese, Torracca, leggermente più raro, è specifico anch'esso di La Spezia, dovrebbero derivare dal nome dei paesi di Toracca Inferiore e Superiore nello spezzino.
TORACCHI
TORACCHIO
Toracchi, estremamente raro è laziale, dovrebbe essere una forma alterata del cognome Toracchio, che è specifico del teatino, di Chieti, Bucchianico e Casalincontrada, potrebbe essere di origini albanesi e derivare dal nome albanese Tarek o Tariq, ma non è possibile escludere l'ipotesi che possa trattarsi di una forma ipocoristica dialettale dell'aferesi del nome Salvatore.
TORASSA
TORRASSA
Tipico del torinese e del genovese Torassa, specifico del genovese Torrassa, il ceppo piemontese dovrebbe derivare da toponimi come Torrazza Piemonte (TO) il ceppo genovese, potrebbe essere secondario a quello piemontese, ma è più probabile che derivi in modo autonomo da un nome di località individuato da una torre o torrazzo.
TORBOL
TORBOLI
Torbol, molto raro, è del basso trentino, così come Torboli, sono entrambi specifici di Riva del Garda (TN) e di Arco (TN), derivano dal toponimo bresciano Torbole sul lago di Garda.
TORCHI
TORCHIO
Torchi, molto raro, ha un ceppo a bologna ed un piccolo ceppo a Genova, Torchio è tipicamente piemontese, di Torino, Collegno e Nichelino nel torinese, di Asti, San Damiano d'Asti, Tigliole e Celle Enomomdo nell'astigiano, di Alba nel cuneese, di Serravalle Sesia e Vervelli nel vercellese, di Alessandria e di Novara, ha un discreto ceppo anche il Lombardia a Milano, Gussago e Cazzago San Martino nel bresciano, ed a Pavia e Belgioioso nel pavese, potrebbe derivare da nomi di località come Torchio nel novarese, da nomi di frazioni o contrade con questo nome, o da posti individuabili dalla presenza di un torchio per la pigiatura dell'uva.
TORCHIANA
TORCHIANI
TORCHIANO
Torchiana è tipicamente lombardo, di Nesso e Caglio nel comasco e di Seregno e Milano nel milanese, Torchiani sembrerebbe dell'area bresciana, di Adro ed Orzinuovi, con un ceppo anche a Roma, Torchiano ha qualche presenza nel napoletano ed un piccolo ceppo a Modugno nel barese, potrebbero derivare da nomi di località come Torchiane nel sondriese, Torchiana nel massese e nel salernitano, Torchiale nel nord della Lombardia, o altre simili, probabilmente individuabili un tempo dalla presenza di un torchio, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio nella seconda metà del 1600 a Como dove è Notaio della curia vescovile di Como un tale Bernardo Torchiana fu Curzio.
TORCOLACCI
TORCOLETTI
TORCOLI
TORCOLO
Torcolacci ha un ceppo nell'urbinate ad Urbania e Fermignano ed uno romano, Torcoletti è un cognome tipico di Fano nel pesarese, Torcoli ha un ceppo nel bresciano, a Gardone Val Trompia, Cazzago San Martino, Lumezzane, Sulzano, Erbusco e Sarezzo, ed uno a Venezia, Torcolo, decisamente più raro, è tipico di Perugia, questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici o peggiorativi, dal nome medioevale Torcolus di cui abbiamo un esempio nelle carte di S. Pietro in Monte Ursino del Codice Diplomatico Bresciano nelle Attestationes testium dell'anno 1184 a Brescia: "Zucca de Goiono iuratus testatur se vidisse die lune proximo transacto Gandulfinum et Vuizardum de Cantarina de Buthezolis supra capud  cluse abbatis Sancti Petri in Monte et prohiciebat lapides cluse huc et illuc, et hoc fuit summo mane, et dicit quod nocte illa venit aqua zusum per clusam, et dicit quod Torcolus de Goiono erat cum se teste, quia iverant ad molinum mazinare....".
TORDELLA
TORDELLI
TORDI
TORDO
Tordella ha un ceppo nel torinese ed uno nel romano, Tordelli, assolutamente rarissimo, parrebbe dell'Italia centrale, Tordi ha un ceppo nel riminese, uno in Umbria, uno nel romano ed uno nell'agrigentino, Tordo ha un piccolo ceppo nel varesotto, uno in Umbria ed uno a Crosia nel cosentino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale Tordo.
TOREGIANI
TORREGGIANI
TORREGIANI
Toregiani praticamente unico dovrebbe essere un errore di trascrizione di Torreggiani ha un nucleo in Emilia e mantovano, uno nell'anconetano ed uno nel Lazio, Torregiani ha un nucleo in provincia di Roma, uno nelle Marche tra pesarese ed anconetano e forse uno non secondario nel pavese e sudmilanese, dovrebbero derivare da toponimi contenenti la radice Torre..., possono anche derivare da un soprannome dialettale originato dall'essere la famiglia abitante in un torre da difesa o campanaria o legata in qualche modo a chi abitava in una torre o aveva in qualche modo rapporti con una torre.  Personaggio famoso è stato nel 1700 l'architetto bolognese Alfonso Torreggiani.
integrazioni fornite da Federico Torregiani
Il cognome Torregiani, oltrechè del centro-Italia, è tipico dell'Oltrepò pavese e del Piacentino; anticamente (1600 e 1700) il cognome era Toresani e si tratta di un'italianizzazione del dialettale Tursan, che il Maragliano (Maragliano Alessandro. Dizionario dialettale vogherese. Pàtron, Bologna, 1976) riporta come sostantivo con il significato di "torrigiano", e cioè "antico custode delle torri". In questo caso, come riferisce il Lurati (Lurati Ottavio. Perché ci chiamiamo così? Cognomi tra Lombardia, Piemonte e Svizzera italiana. Macchione, Varese, 2000) a proposito del cognome Torreggiani, con il termine "torre" si intendeva dalle nostre parti in particolar modo la torre campanaria, cioè il campanile.
TORELLI Diffuso in tutta l'Italia peninsulare, dovrebbe derivare dall'aferesi di diminutivi di nomi come Salvatore, Vittore, Nestore o Astore o anche derivare da toponimi quali Masi Torello (FE), Torello di Melizzano (BN), Torelli di Mercogliano (AV), Torella del Sannio (CB), ecc.. Il nome Torello lo si trova anche citato nel Decamerone di Boccaccio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Torelli: in una carta modenese del 1159 registriamo il nome proprio Taurellus, cioè «piccolo toro», di evidente derivazione soprannominale. Non tutti però i cognomi Torelli, esistenti nel Modenese, hanno questa origine, ma diversi possono essere forma aferetica di (Salva)torelli, dal personale Salvatore. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
TORIBIO Quasi unico, potrebbe derivare dal nome Turibius, in uso presso alcune nobili famiglie di Spagna, si ricordano, un nobile spagnolo Turibius che nel V° secolo approdò in Terra Santa, dove tutelò le reliquie di Sant'Elena e venne fatto Vescovo, il nobile spagnolo Alphonsus Toribius de Mogrovejo nato a Mayorga nel 1538, che divenne arcivescovo del Perù e fu caconizzato nel 1706 "...quibus beatus Toribius archiepisc. ...".
TORINO Torino, è tipicamente meridionale, ha un piccolo ceppo a Roma, ma la massima concentrazione è in Campania, soprattutto nel napoletano e salernitano, con piccoli ceppi nel leccese, nel reggino e nel nisseno, in rarissimi casi potrebbe trattarsi di famiglie di origini ebraiche, ma molto più spesso derivano dall'usanza tarda medioevale di attribuire al proprio figlio il nome di una città italiana importante.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Torino è cognome siciliano. Oltre che dal capoluogo piemontese, potrebbe essere il diminutivo di Tore, ipocoristico aferetico di Salvatore. Caracausi, II, 1632.
TORLASCHI
TORLASCO
Torlaschi è tipicamente lombardo dell'area milanese e pavese, di Milano e di Rivanazzano, Pavia e Casteggio nel pavese, Torlasco è caratteristico invece dell'area pavese, alessandrina, di Voghera, Godiasco e Rivanazzano nel pavese e di Tortona e Alessandria nell'alessandrino, potrebbero derivare da un soprannome basato sul termine arcaico dialettale alessandrino torlasc (tumefatto, bozzoloso, bitorzoluto), che starebbe probabilmente a sottolineare una caratteristica fisica dei capostipiti probabilmente originari della zoan di confine tra pavese ed alessandrino.
TORLI Torli, molto molto raro, è del basso bresciano, potrebbe derivare da un soprannome dialettale basato sul termine dialettale arcaico torli (archetto, trapano a mano), forse ad identificare un capostipite che ne facesse uso nel suo mestiere.
TORLO Torlo ha un piccolissimo ceppo a Trieste ed uno a  Torre del Greco nel napoletano, a Napoli e ad Eboli nel salernitano, potrebbe derivare da un soprannome basato sul termine torlo per tuorlo (d'uovo), forse motivato da una carnagione giallastra dei capostipiti.
TORMEN
TORMENA
TORMENE
Tormen è specifico di Belluno e del bellunese, di Trichiana, Limana e Santa Giustina, Tormena ha un ceppo nel trevisano a Farra di Soligo in particolare, ma anche a Vidor, Valdobbiadene e Montebelluna, e nella vicina Pordenone friulana, Tormene è padovano, dovrebbero derivare dal toponimo Tormeno di Arcugnano nel vicentino o direttamente dal nome del Monte Tormeno o anche da toponimi come Tormine (VR) o Tormene di Monte Nuvolà (BL).
TORNABONI
TORNABUONI
TORNABUONO
Tornaboni, assolutamente rarissimo, è dell'area tosco laziale, Tornabuoni, assolutamente rarissimo, sembrerebbe toscano, Tornabuono è quasi unico, dovrebbero derivare dal nome gratulatorio medioevale Tornabonus, esempio illustre di queste cognominizzazioni le troviamo a Firenze dove Lucrezia Tornabuoni (1425 - 1482), figlia di Francesco Tornabuoni, fu la moglie di Piero di Cosimo de' Medici e madre di Lorenzo il Magnifico.
TORNAGHI
TORNAGO
Tornaghi è tipicamente lombardo del milanese e monzese, di Bernareggio, Milano, Monza, Carugate, Cernusco sul Naviglio, Vimercate e Villasanta, Tornago, assolutamente rarissimo, è settentrionale, dovrebbero derivare dal nome del paese di Tornago, una frazione di Renate nel milanese, paese di cui abbiamo menzione almeno dal 1200, come si evince da un atto del 1215 a Monza: "MCCXV. Die dominico penultimo die augusti idem dominus archipresbiter investivit ad massaricium Grigorium de Lanfrancho de loco Cassago nominative de petia una terre iacente in territorio de Tornago ubi dicitur ad raxellum cui est a mane ipsius Grigorii a meridie Guidoti de Tornago a monte Iacobi de .... Arnaldo a sero sancti Iacobi de Pontia ad solitum fictum prestandum omni anno ipsi ecclesie secundum quod concadit. ...".
TORNAINCASA
TORNINCASA
Tornaincasa è quasi scomparso ed è decisamente campano, Tornincasa è specifico dell'area che comprende Montenero Val Cocchiara nell'iserniese e Casal di Principe nel casertano, nel casertano e nel napoletano è comunque abbastanza diffuso, dovrebbero derivare dal nome tardomedioevale Tornaincasa, nome a volte attribuito ad un figlio arrivato dopo la prematura scomparsa di un altro figlio.
TORNATI
TORNATO
Tornati è specifico del pesarese, è abbastanza raro, Tornato, ancora più raro, sembrerebbe dell'alessandrino, potrebbero derivare dal mestiere di tornitore svolto dal capostipite.
integrazione dovuta a Alberto Tornato
Tornato è un cognome localizzato per lo più in Piemonte e particolarmente nella zona dell'Alto Monferrato, a cavallo tra le province di Asti ed Alessandria. L'origine potrebbe risalire al mestiere del tornitore (lat. tornator).
TORNATORE
TORNATORI
TORNITORE
TORNITORI
Tornatore ha ceppi nella Liguria occidentale, a Napoli ed in Irpinia, a San Chirico Raparo (PZ) ed in Sicilia, Tornatori è quasi sicuramente dovuto ad errori di trascrizione, Tornitore, estremamente raro, parrebbe avere un ceppo nella Sicilia nordorientale ed uno lombardo, mentre Tornitori, assolutamente rarissimo, parrebbe lombardo.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Tornatore è più tipicamente meridionale, con ceppi maggiori nel catanese, nel palermitano, nel napoletano, nell'avellinese e nel potentino, ma con un ceppo minore anche nell'imperiese, Tornatori, unico, si riscontra soltanto a Roma, Tornitore, rarissimo, è prevalentemente siciliano, con un nucleo principale nel catanese, Tornitori, quasi unico, si riscontra soltanto in Lombardia ed Emilia Romagna, tutti questi cognomi derivano dal mestiere di tornitore, l'artigiano cioè che lavora al tornio oggetti di diverso materiale (legno, metallo, etc): la variante arcaica tornatore, infatti, trae origine dal latino medievale tornator, col medesimo significato. Si tratta, dunque, delle cognominizzazioni di nomi di mestiere attribuiti ai capostipiti.
TORNESE
TORNESI
TURNISI
Tornese sembrerebbe tipico del Salento, ma presenta ceppi anche nel reggino, in Sicilia e nel basso Lazio, Tornesi, più raro, ha un nucleo in provincia di Latina, Turnisi è quasi unico, dovrebbero derivare da soprannomi originati dalla moneta angioina tornese (nome derivato dal fatto di essere stata coniata a Tours in Francia e chiamata anticamente tourneis).
TORNELLI
TORNELLO
TORNIELLI
Tornelli è tipicamente lombardo del cremonese, di Castelleone e Formigara, Tornello ha un ceppo siciliano nel catanese a Grammichele, Caltagirone e Catania ed a Lentini nel siracusano, Tornielli, molto raro, e tipicamente della provincia di Pavia e Novara, in alcuni casi i ceppi lombardi potrebbero derivare come ipocoristici di provenienza dal nome del paese di Torno nel comasco, l'ipotesi più generica è che derivino dal nome e soprannome tardo medioevale Tornellus, troviamo tracce di queste cognominizzazioni, in Pietro l'Aretino, che cita, riferito all'anno 1134, un conte Filippo Torniello, poi nel 1400 a Novara troviamo un Hieronymus de Torniellis, e risale al 1600 un vescovo Torniello nel vercellese.
TORNO Specifico della zona tra milanese e varesotto, di Turbigo e Castano Primo (MI) fino a Busto Arsizio (VA), dovrebbe derivare dal toponimo Torno (CO).
TORNUSCIOLO Estremamente raro è tipico dell'avellinese.
TORO Toro è un cognome abbastanza comune in Italia, con ceppi significativi nel cagliaritano, nel catanese, siracusano e ragusano, nel salernitano, nel barese, nell'Abruzzo costiero ed a Roma, dovrebbe derivare dal nome medioevale Taurus o Toro attribuito a figli per i quali si auspicava potessero avere la forza e la potenza del toro.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Toro, forse anche dalla città di Toro in Abruzzo, derivato dal latino "torus" = rialzo di terra.
TORRACA Torraca è specifico del salernitano, di Gioi, Salerno e Torre Orsaia, con un ceppo anche a Napoli ed a Grumento Nova e Spinoso nel potentino, dovrebbe derivare dal nome del paese di Torraca nel salernitano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Torraca è cognome campano e lucano che significa "torre antica" dal latino 'turris' = "torre" e greco 'archè' = "antica", fusione dovuta alla presenza delle due culture classiche, la latina e la greco-bizantina. Probabilmente deriva dal toponimo Torraca (SA). Sembra che il paese fosse stato ricostruito nel basso Medioevo presso i resti di un antico villaggio lucano. Un gruppo di abitanti della costiera giunsero qui per costruire una sede più sicura dalle incursioni dei saraceni, e chiamarono Torraca il luogo. Nei documenti antichi compare anche come Turraca.
TORRE
TORRI
TORRIANI
Torre è decisamente panitaliano, Torri dovrebbe avere più ceppi, in Lombardia ed in Emilia e Romagna, con possibili nuclei anche nel genovese, nell'alta Toscana e nel Lazio, Torriani è specifico dell'areale milanese,  derivano da caratteristiche della località d'origine, in alcuni casi da elementi dello stemma nobiliare se presente,  I Torriani erano di origine longobarda di Mendrisio, località appunto dove si era insediata una Fara longobarda, insediatisi questi a Como pur mantenendo il nucleo principale a Mendrisio, diedero vescovi alla chiesa e podestà al comune, furono signori di Melzo e di Milano, schierati con la parte guelfa.
TORREGROSSA
TORREGROSSO
Torregrossa è tipicamente siciliano di Palermo in particolare, ma con ceppi importanti anche nell'agrigentino e nel nisseno, Torregrosso, è unico, ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, dovrebbe derivare da un nome di località.
TORRENTE
TORRENTI
TORRENTINO
Torrente ha un ceppo a Valdagno nel vicentino, uno a Napoli e Sant'Antonio Abate nel napoletano ed a Cava de' Tirreni nel salernitano, ed uno nel trapanese, a Favignana, Trapani, Erice, Marsala, Petrosino ed a Palermo, Torrenti ha presenze sparse in tutt'Italia, soprattutto al nord, Torrentino, quasi unico, ha qualche presenza in Campania ed in Sicilia, facile l'ipotesi che possano derivare da soprannomi originati dal fatto che i capostipiti abitassero in prossimità di un torrente, o che provenissero da una località che all'interno del proprio nome contenesse il vocabolo Torrente, come, a solo titolo di esempio, Montagna Torrente Botte in Molise.
TORRES Ha un nucleo nel barese ed uno nel palermitano che dovrebbero essere di origine spagnola e derivare dal cognome omonimo, mentre il ceppo bellunese e trevigiano probabilmente deriva dal toponimo Torres di Pieve d'Alpago (BL), tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1552 a Roma dove nasce quello che diventerà il Cardinale Arcivescovo di Monreale (PA) Ludovico de Torres di famiglia originaria di Malaga.
TORRESAN
TORRESANI
TORRESE
TORRESEL
TORRESETTI
TORRESI
TORRESIN
TORRESINI
Torresan è tipico del vicentino e trevigiano, Torresani è tipico dell'arco che dal Trentino, attraverso il veronese, il mantovano ed il cremonese arriva al milanese, Torrese ha un ceppo nel teatino e pescarese ed uno nel napoletano, Torresel è tipicamente veneto, orami praticamente unico, Torresetti, estremamente raro, parrebbe della provincia di Macerata, Torresi è tipico della fascia dell'Italia centrale che comprende parte della Toscana, le Marche, il perugino, il teramano ed il Lazio, con massima concentrazione nelle province di Macerata ed Ascoli Piceno, Torresin è tipico della zona che comprende le province di Padova, Venezia, Vicenza, Treviso e Pordenone, Torresini, estremamente rari, sono dell'area tra Padova e Venezia, potrebbero derivare tutti, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, da forme arcaiche o dialettali per torrigiani, cioè di chi vive vicino a delle torri, intese sia come postazioni di difesa che come torri campanarie, ma in alcuni casi si tratta di forme etniche di città come Torre Annunziata o Torre del Greco entrambi del napoletano. Personaggi famosi sono stati nel 1500 i fratelli pittori veronesi Lorenzo e Bartolomeo Torresani.
TORRETTA
TORRETTI
Torretta non comune è presente a macchia di leopardo in tutt'Italia, si individuano ceppi nel palermitano. nel torinese, nella Lombardia occidentale, in Abruzzo ed in Puglia, Torretti sembrerebbe specifico di Marche ed Umbria, con un ceppo nel Salento, dovrebbero derivare da toponimi come Torretta (PA), Torretta Terme (Bo), Torrette di Ancona (AN), borgo della Torretta località di Ceva (CN) e simili, come è possibile pure che derivino dal nome di alcune località identificate dalla presenza di una torre.
TORRICELLA
TORRICELLI
Torricella ha un ceppo a San Salvo nel teatino ed in Puglia a Martina Franca nel tarantino ed a Morciano di Leuca nel leccese, Torricelli è molto più diffuso, in Emilia, soprattutto nel modenese ed in Romagna nel forlivese, in Toscana nel fiorentino, aretino e senese, in Umbria, nel viterbese e nel romano, dovrebbero derivare dai molti toponimi Torricella presenti ad esempio nel tarentino, nel latinense, nell'urbinate e pesarese, nel perugino, nel parmense, nel reatino, nel, teatino, ed altri ancora, ma è pure possibile che derivino da un soprannome attribuito al capostipite perchè abitava in prossimità di una piccola torre o semplicemente perchè molto alto.  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel senese in un testamento del 1219 con il quale si attribuisce un lascito ad un certo Rustichello Durelli dala Torricella,  nel teatino almeno dal 1600 ad Ortona dove i Torricella sono una delle famiglie notabili della città, nella prima metà del 1700 troviamo Nicolò Torricella in qualità di sindaco della città di Chiavenna nel sondriese.
TORRIERE
TORRIERI
TORRIERO
Torriere, quasi unico, è del napoletano, Torrieri è tipico della costa abruzzese, di Guardiagrele nel teatino, di Montesilvano e Pescara nel pescarese e di Giulianova, Pineto, Teramo, Atri e Castiglione Messer Raimondo nel teramano, con un ceppo anche a Roma, Torriero ha un ceppo a Lanciano ed Orsogna nel teatino ed uno a Roma e Roccasecca nel frusinate, dovrebbero derivare dal termine arcaico torriere, ufficiale posto a guardia di una torre costiera, normalmente edificata per poter controllare che dal mare non arrivassero pirati saraceni o turchi nel XV° e XVI° secolo, probabilmente funzione svolta dai capostipiti.
TORRISI
TURRISI
Assolutamente catanese il primo, siciliano e salentino il secondo, derivano da uno dei vari toponimi come Torre Archirafi (CT), Torre Normanna (PA), Torregrotta (ME), Torre Cesarea (LE), Torre S. Susanna (BR), ecc.
TORRU
TURRISI
Torru ha un ceppo a Sassari ed uno tra Oschiri e Monti in Gallura, dovrebbe derivare da un soprannome dervante dal termine sardo torru, che significa ostinato, tertardo, caparbio, probabilmente a sottolineare una caratteristica comportamentale del capostipite, caratteristica peraltro non certo rara tra il popolo sardo.
TORSELLI
TORSELLO
Torselli parrebbe toscano, del pistoiese in particolare, è molto raro, Torsello, invece è più diffuso soprattutto in Puglia ed in particolare nel Salento, dovrebbero derivare dal nome medioevale Torsellus di cui abbiamo un esempio nello spezzino in un atto del XIII° secolo dove compare come teste un certo "Torsellus quondam Oberti de Afrecano", a Fabriano nelle Marche è Console nel 1221 un certo Torsellus, un'altra ipotesi è che i cognomi derivino dalla voce medioevale torsellus o torsellum che Ludovico Muratori così descrive nella sua dissertazione De' Mercati e della Mercatura dei secoli rozzi: "...Altro non è torsello che un volume o rotolo di qualche tela o panno; e noi tuttavia diciamo un torsello di panno, un torsello di tela. Il Menagio nelle Origini della Lingua Italiana la deriva da tortus, torsus, torsellus: poco felicemente. Più tosto penso io che discenda da tyrsus, onde torso: col qual nome indichiamo una statua mancante di capo, braccia e coscie, quasiché qualche similitudine passi fra essa e un rotolo di panno. Nelle carte Franzesi trosellus lo stesso è che il nostro torsello. ...", in questo caso identificherebbe forse il mestiere del capostipite.
TORTA
TORTO
Torta è tipicamente piemontese, di Torino, Chieri, Riva presso Chieri, Reano e Carmagnola nel torinese e di Cherasco, Fossano, Bra e Bene Vagienna nel cuneese, Torto, quasi unico, sembrerebbe avere qualche presenza in Piemonte ed in Abruzzo, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo medioevale francese tort (sbagliato, deviato), o anche dall'italiano torto nel senso di storto, malformato, ma è pure possibile che derivino dal cognome francese Tortay.
TORTELLA
TORTELLI
TORTELLO
TORTI
Tortella ha un ceppo nel veronese, uno tra viterbese e romano, uno nel teramano e nel teatino ed uno nel barese e tarantino, Tortelli ha un ceppo nel bresciano, uno nel lucchese e fiorentino, uno nel grossetano, nel romano e reatino ed uno nel barese, Tortello, molto raro, ha un ceppo nel torinese, uno nel genovese ed uno nel rovigoto, Torti ha un nucleo importante nell'area che comprende le province di Milano, Pavia ed Alessandria, esistono poi vari ceppi lungo un ideale percorso che da Firenze arriva al Molise, attraverso Umbria e Abruzzi,  dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da soprannomi basati sul termine italiano torto nel senso arcaico di storto, malformato, probabilmente motivati da un difetto dei capostipiti nel loro aspetto fisico o nel portamento.  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad Arezzo nel 1400 con il letterato e scrittore Giovanni Tortelli, autore fra l'altro i Commentarî - De Ortographia dictionum edito a Bologna nel 1462.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tortelli è un cognome diffuso in tutta Italia, tranne le isole. Per M. Francipane sarebbe una variante del cognome base Storti, da un soprannome fisio-anatomico originato dall'aggettivo 'storto'. Il cognome lombardo Torti e il suo diminutivo Tortelli potrebbe però anche designare la provenienza dalla Val Torta (valle tortuosa) nell'alta Val Brembana. A tal proposito cfr. O. Lurati, p. 473.
TORTORA
TORTORE
TORTORELLA
TORTORELLI
TORTORELLO
TORTORI
TORTORIELLO
TORTURIELLO
TURTORA
TURTURA
TURTURIELLO
Tortora e Tortorella sono diffusi in tutto il centrosud, ma particolarmente in Campania, Tortorelli è più tipico del sud, di Matera e del materano in particolare, Tortorello è quasi unico, Tortore, molto raro, parrebbe del cuneese, Tortori è rarissimo, sembrerebbe della zona tra aretino e perugino, Tortoriello sembra specifico del napoletano e salernitano, Torturiello, quasi unico, potrebbe essere del potentino, Turtora, assolutamente rarissimo, è del sud, Turtura parrebbe bolognese, Turturiello, molto raro, ha un piccolo ceppo a Napoli ed a Ricigliano nel salernitano, ma il nucleo principale è a Bavano nel potentino, dovrebbero tutti derivare o direttamente o tramite ipocoristici o modifiche più o meno dialettali, dal nome medioevale Turtora o Turtura, come simbolo cristiano di innocenza e purezza, in alcuni casi possono derivare dai toponimi Tortora nel cosentino o Tortorella nel salernitano, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo fin dal medioevo, ad esempio nel Codice diplomatico della Lombardia medievale in una Carta venditionis et finis del 1183 a Casaletto leggiamo: "...et est illud prebendum in quatuor petiis: prima petia est in Campo de la Porta et est novem pertice et quinque tabule, a mane filii Alberti Bonisenioris, a meridie via, a sero monasterium, a monte Vuilielmus Turtura; quarta petia est in Vulpinera et est decem viginti pertice plus minusve sic...".
TORTORICI
TORTURICI
TURTORICI
TURTULICI
TURTURICI
Torturici e Turtorici sono assolutamente rarissimi, si tratta di forme modificate dei cognomi Turturici e Tortorici, Turturici particolarmente diffuso a Sciacca e Caltabellotta nell'agrigentino ed a Trabia nel palermitano, Tortorici è tipico di Ribera, Sciacca, Agrigento e Caltabellotta sempre nell'agrigentino, di San Marco d`Alunzio nel messinese, di Castelvetrano nel trapanese, ma soprattutto di Palermo, Turtulici, molto molto raro, è del ragusano, di Comiso e di Ragusa, tutti questi cognomi derivano dal toponimo Tortorici nel messinese, il cui nome sembrerebbe essere derivato da Turris Orice (nome della principessa che avrebbe fondato la città).
TORTUL Tortul, molto molto raro, è specifico del basso udinese e goriziano, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine latino tortulus (intrecciato, avvoltolato, ritorto).
TORZA Estremamente raro, è tipico del milanese, dovrebbe essere di origine ungara, ed essere arrivato da noi proprio a seguito dell'invasione degli ungari nel X° secolo, la derivazione sarebbe quindi dal toponimo ungherese Torza (Torschau). Un altra ipotesi, anche se non molto probabile è la derivazione dal vocabolo medioevale torza (torcia), così in uno scritto di Leonardo: "...le quale nimphe havevano zaschuna de loro una torza bianca in mano.".
TOSA Molto raro sembra avere un ceppo autoctono nel bresciano a Saviore Dell'Adamello (BS), uno a Genova e nell'astigiano, dovrebbe derivare da nomi di località deputate alla tosa degli ovini, tracce di quest'uso le troviamo nel Codice Diplomatico Bresciano in un atto scritto in Brescia nell'anno 1186: "...prima pecia iacet ad Pudossolum: a mane Pelacanus, a sera Lanfrancus Lupus, a meridie Albericus Beioli, a monte --- secunda pecia iacet ad Ferrum: a mane Tosa, a sera Rogerius, a monte Rogerolus similiter, a meridie nepotes Facini...", un esempio di questa cogomizzazione la troviamo anche nel fiorentino in uno scritto della fine del 1200 relativo al casato guelfo dei Della Tosa: "...Circa secundum nota quod domus sua vocatur de la Tosa, et ideo quantum ad hoc bene dicitur quod totonderunt eum...".
TOSADORI Tosadori è specifico della zona tra bresciano, mantovano e veronese, di Castiglione delle Stiviere nel mantovano, di Desenzano del Garda e Lonato nel bresciano e di Verona e Colognola ai Colli nel veronese, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale stante ad indicare il mestiere di tosatori lanaioli o pastori.
TOSATI
TOSATO
TOSATTI
TOSATTO
Tosati, assolutamente rarissimo, è del ferrarese, Tosato è decisamente veneto, Tosatti è dell'area che comprende il modenese, bolognese, ferrarese e rovigoto, Tosatto ha un nucleo nel trevisano ed uno nel torinese, dovrebbero derivare dal termine dialettale tosatt / tosatto (ragazzo, sbarbato).
TOSCA
TOSCANI
TOSCANINI
TOSCANINO
TOSCANO
TUSCANO
Tosca è abbastanza raro ed è tipico del piacentino, Toscani sembra essere specifico della fascia che comprende il milanese, il lodigiano, il piacentino ed il parmense, Toscanini è specifico dell'area che comprende il pavese, l'alessandrino ed il genovese, Toscanino è quasi unico, Toscano è proprio del centro sud, Tuscano sembra specifico di Bova Marina nel reggino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dall'indicatore etnico toscano, gente di Toscana originaria di quella regione. Personaggio di rilievo è stato il direttore d'orchestra parmense Arturo Toscanini nato a a Borgo San Giacomo nel 1867.
TOSCHES Tosches è un cognome tipico di Casalvecchio di Puglia nel foggiano, di origini albanesi è presente nel foggiano almeno dalla seconda metà del 1500.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tosches è cognome pugliese che per Minervini 487 è una variante del cognome Toscano.
TOSCIRI
TOXIRI
Tosciri è un cognome molto raro specifico dell'Ogliastra in Sardegna, di Baunei, Tortolì e Lotzorai, Toxiri, ancora più raro, è specifico di Tortolì, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo tosca (pomice), forse ad indicare che il capostipite estraeva o lavorava la pomice.
integrazioni fornite da Luca Porru
La prima attestazione di queste cognominizzazioni risale al XVI° secolo, nei capitoli di grazia della contea di Quirra in cui è citato un Nicolaum Toxeri incaricato di rappresentare la villa di Baunei per le richieste dei vassalli baunesi ai feudatari di Quirra. Un ramo Toxiri da Tortoli si radica a Lotzorai  nell'Ogliastra nel XVII° secolo.
TOSELLI
TOSELLO
TOSETTI
TOSETTO
TOSI
TOSO
Toselli ha un ceppo piemontese e lombardo, uno emiliano concentrato nel bolognese e ferrarese, ed uno laziale, Tosello ha un ceppo veneto tra padovano e trevisano ed uno piemontese, soprattutto nel cuneese, Tosetti dovrebbe essere di origini comasche, Tosetto è decisamente veneto, Tosi e Toso sono diffusi in tutto il nord Italia, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal vocabolo dialettale toso (ragazzo) a sua volta derivato dal latino tonsus (rasato), probabilmente per la consuetudine di tagliare molto corti i capelli dei ragazzi, in alcuni casi possono però anche derivare da nomi di località, come questa citata in un atto del 1222 nel bergamasco: "...cum casa una plodata que erat quinque tegetibus super que erat spacia viginti quinque et que erat imparte aratoria que jacet in Tosilio..." è pure possibile che in alcuni casi derivino da soprannomi originati dal termine arcaico tosello (baldacchino) forse ad indicare nel capostipite una persona particolarmente tronfia. Traccia di questo cognome si trova a nel senese nel 1200 con un certo Ugolinus de Toso de Montemasso.
TOSIN
TOSINI
TOSINO
Tosin è specifico del vicentino, di Bassano del Grappa in particolare, Tosini, tipicamente bresciano, ha ceppi anche nel parmense e nel rovigoto, Tosino, estremamente raro, sembrerebbe dell'alessandrino, potrebbero derivare da una contrazione del diminutivo di Tommaso, o anche da soprannomi dialettali originati dal vocabolo toso (ragazzo), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Vicchio (FI) fin dal 1300, nel 1387 vi nasce Guido Tosini, che diverrà poi il Beato Angelico, a Brescia nella seconda metà del 1400 opera l'editore e libraio Evangelista Tosini.
TOSOLIN
TOSOLINI
TOSOLINO
Tosolin, estremamente raro, è triestino, Tosolini è specifico della zona di Udine, Tricesimo e Tavagnacco, dove il cognome è presente almeno dal 1600, Tosolino, praticamente unico, è dovuto probabilmente ad un errore di trascrizione, derivano tutti da soprannomi dialettali, riferentisi a caratteristiche giovanili del capostipite, originati da diminutivi del vocabolo toso. (vedi TOSI) Nella seconda metà del 1700 a Rive d'Arcano (UD), troviamo un certo Girolamo Tosolini sposare la Nobile Giulia d'Arcano.
TOSON
TOSONE
TOSONI
Toson è tipico del padovano, Tosone ha un ceppo friulano ed uno abruzzese, Tosoni, oltre al grosso ceppo tra romano e reatino, ha un ceppo nell'area che comprende il bresciano, il veronese, il mantovano ed il cremonese, uno in Friuli, uno nel senese ed uno tra maceratese e Piceno, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali originati da forme ipocoristiche accrescitive del termine dialettale toso (ragazzo, imberbe), ma potrebbero anche derivare da toponimi come Prato Tosone in Friuli, improbabile un qualsiasi collegamento con l'onorificenza del Toson d'Oro.
TOSSUT
TOSSUTI
TOSSUTO
Tossut, estremamente raro, è tipico del pordenonese, e del vicino trevisano ed udinese, Tossuti e Tossuto sono praticamente unici, si dovrebbe trattare di forme contratte della forma ipocoristica intesa in senso patronimico di Tomasutto, che può valere sia come il piccolo Tommaso che , soprattutto al plurale, come il figlio di Tommaso (vedi TOMASUTTI).
TOSTI
TOSTO
Tosti è specifico dell'Umbria, Abruzzo e del Lazio e potrebbe in alcuni casi derivare dal toponimo Campotosto (AQ), Tosto è catanese, con un ceppo anche nel cosentino, potrebbero derivare dal nome gallico Tosto (Tostonis) di cui si hanno tracce ad esempio nella storia dei Germani di Saxo Gramaticus scritta verso la fine del 1100, dove si legge: "...Eodem tempore Tosto quidam, obscuro Iutiae loco ortus, ferocitate clarus emersit...  ...Nec Tostoni in vindictam sui animus defuit.Nam cum ob accepti vulneris magnitudinem reparandarum intra patriam virium copiam non haberet...", negli altri casi dovrebbero derivare da un soprannome legato al carattere particolarmente duro del capostipite.  Troviamo questa cognominizzazione in Calabria nel 1400, alla guida della guerra contro gli Aragonesi c'è infatti il Capitano cosentino Cola Antonio de Caroleis, detto Cola Tosti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tosto è cognome siciliano dal dialettale 'tostu' = duro, sfacciato. Rohlfs 187.
TOTA Originario delle Puglie, della provincia di Bari in particolare, dovrebbe derivare da una contrazione del nome greco Theodorus (Totorus).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tota è cognome pugliese che può avere alla base l'aggettivo 'toto' latino 'totum' = tutto, intero, oppure derivare da un ipocoristico dei personali Antonio, Salvatore, ecc. Minervini 488.
TOTARO Specifico pugliese, dovrebbe derivare da una contrazione del nome greco Theodorus (totorus)
TOTI
TOTO
TOTO'
TOTTI
Toti sembra avere un ceppo in Toscana ed uno nel Lazio, Toto è ben diffuso in tutto il centrosud peninsulare, Totti ha un nucleo tra Bologna e Firenze ed un ceppo secondario, forse, nel vicentino, Totò è specifico del Piceno, di Fermo, Porto Sant`Elpidio e Civitanova Marche, dovrebbero derivare dal nome medioevale italiano Toto, abbreviazione aferetica del nome Benedetto e in alcuni casi del nome Salvatore. Troviamo nel bergamasco uno Zanillo de Tottis verso la fine del 1500, nel 1600  Felice Toti, o de Totis è notaio della Camera Apostolica Romana.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Totti, diffuso dall'Abruzzo, è formato dal toponimo Tottea (TE) e dal suo etnico.
TOTUNNO
TUNNO
Totunno è ormai quasi scomparso, Tunno ha un ceppo a L'Aquila ed a Roma, uno nel leccese, soprattutto a Taviano, ma anche ad Alliste, Racale e Muro Leccese, ed uno in Sicilia a Ravanusa nell'agrigentino, dovrebbe derivare da una forma aferetica dell'ipocoristico dialettale meridionale Totunno del nome Antonio, probabilmente portato dai capostipiti.
TOVAGLIARI Molto raro, probabilmente originario del parmense, potrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere di artigiano che produceva e vendeva tovaglie.  Nel 1832 a Parma viene fondata la casa editrice musicale Tovagliari M. & Comp. da Flaminio Tovagliari (1806 - 1883) di San Secondo Parmense (PR), Primo flauto del Teatro Ducale di Parma ed insegnante del "Convitto Maria Luigia", con il fratello Massimiliano, violinista e con il fratello Luigi, cornista.
TOVAN
TOVANI
TOVANO
Tovan è unico, così come Tovano, cognome ligure, che lo è quasi, Tovani è tipicamente toscano, di Carrara, Lucca e Pisa, con qualche presenza anche nel riminese e nel pesarese, questi cognomi dovrebbero derivare dalla forma etnica riferita al paese di Tovo San Giacomo nel savonese o di un'altra località non meglio identificabile.
TOVI
TOVINI
TOVO
Tovi è assolutamente rarissimo, Tovini, estremamente raro, potrebbe essere del bresciano, di Darfo Boario Terme in particolare, Tovo, abbastanza raro, ha un ceppo nel vicentino nel quadrante a nordovest di Vicenza  ed uno probabilmente secondario nel torinese, potrebbero derivare dal toponimo Tovo di S. Agata (SO) da Tovo frazione di Grone (BG) o dalla Val di Tovo nel vicentino.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Tovini è piuttosto conosciuto negli ambienti cattolici bresciani a causa di Don Giuseppe Tovini (1841-1897) beatificato di recente.
integrazioni fornite da Mario Tovo
Per quanto ne so, e per quanto mi diceva mio nonno, il nostro cognome, Tovo, è originario della val Cerrina (vicino a Casale  Monferrato) con estensioni nel Vercellese. L'origine sarebbe il piemontese tuv, (tufo). Bisogna inoltre considerare che vi sono in Piemonte tre montagne chiamate monte Tovo, una all'imbocco della Valsesia una nel Canavese, una sopra Biella, inoltre in provincia di Imperia c'è il comune di Tovo san Giacomo.
TOZZI
TOZZINI
TOZZO
Tozzi è tipico della larga fascia che dalla Liguria ed Emilia, arriva alla Campania e Puglia, Tozzini è tipicamente toscano del pisano, con presenze anche nel fiorentino, nel livornese e nel grossetano, Tozzo ha un ceppo veneto, soprattutto nel vicentino, uno piccolo nell'anconetano, uno nel romano ed uno tra catanzarese e vibonese, potrebbero derivare dall'aferesi di nomi medioevali come Lutozzo, o da forme aferetiche di ipocoristici di nomi come Alberto, Roberto, Dagoberto o altri simili.
TRABACCHI Trabacchi sembrerebbe specifico di Piacenza, potrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo trabacca o trabacco dal latino trabacus (ricovero , baracca fatta di travi ed assi), ad identificare forse un luogo o la tipologia di abitazione della famiglia.
TRABALDO
TRABALZA
TRABALZINI
TRABAUDO
TRIBAUDI
TRIBAUDINO
TRIBOLDI
Trabaldo, assolutamente molto raro, è caratteristico del vicentino, Trabalza è specifico di Foligno nel perugino e dintorni, Trabalzini è tipicamente toscano, molto diffuso nel senese a Montepulciano, ma anche a Chianciano Terme ed a Chiusi, con un ceppo anche a Roma, Trabaudo, ormai quasi scomparso in Italia, sembrerebbe del torinese, di Rubiana in particolare, Tribaudi, assolutamente rarissimo, è dell'area piemontese che comprende le province di Biella e di Vercelli, Tribaudino, abbastanza raro, è tipicamente piemontese, del torinese e del cuneese, Triboldi, decisamente lombardo è specifico di Tignale nel bresciano, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite variazioni dialettali o ipocoristiche, da forme aferetiche del nome longobardo Atripaldus, a sua volta derivato dai termini germanici atar (veloce, ma anche intelligente) e da pald, un alterato di bald (coraggioso, audace), nome di cui abbiamo un esempio d'uso in questo scritto dell'anno 952: ".. Unde ad vicem recepi ego Dagibertus abba ab jam dicto Atripaldo pro omnibus suprascriptis terram et vineam cum pomis et arboribus suis qui ibi stare videntur in fundo Angano cum terris et vineis sylvis et campis vel pascuitibus et pomis fructiferis vel infructiferis et cultum vel incultum aquis et fontibus vel decursibus aquarum per designata loca a capite limitem qui est super ipsas vineas a pede fossatum ab uno latere fossatum ab alio latere limitem et tenentem Palumbum. ..".
TRABATTONI
TRAPATTONI
Trapattoni è tipico della zona di confine tra milanese e bergamasco, è molto raro, Trabattoni è più tipico del milanese, potrebbero derivare da un soprannome legato al vocabolo francese trapu (tozzo).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
E' un cognome che ha a che fare con l'attività contadina. Deriva da trabatto cioè crivello (tardo latino  cribellum; è un arnese formato da un telaio diviso in più parti  con fondo in lamina perforata) e il termine significa vagliare, far passare attraverso un crivello per la selezione di materiali ed eliminare impurità e scorie; in sintesi, un setaccio. Crivello è connesso con trabattere = trebbiare; in dialetto milanese il trabattin era il crivello che serviva a separare i grani (di frumento e simili) dalla pula e trabattà significava trebbiare. Trabattoni è un accrescitivo di 'trabatto' e indica qualcuno che o era molto alto oppure un lavoratore infaticabile.
TRABONA Trabona è tipicamente siciliano, di Vallelunga Pratameno nel nisseno e di Palermo, potrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale trebona (mantello, pastrano), forse per l'abitudine del capostipite di indossare un simile tipo di indumento.
TRABONI
TRIBONI
Traboni, assolutamente rarissimo, è tipico della zona tra frusinate ed aquilano, Triboni, altrettanto raro, ha qualche sparuta presenza nel romano ed in Abruzzo e Molise, forse originari del Piceno o del teramano, dovrebbero derivare, anche attraverso alterazioni, dal nomen latino Trebonius, il personale della Gens plebea Trebonia.
TRABUCCHI
TRABUCCO
Trabucchi ha un nucleo importante in provincia di Sondrio a Valdidentro, un ceppo nel sudmilanese e piacentino ed uno in provincia di Roma, Trabucchini, quasi scomparso, potrebbe essere marchigiano, Trabucco ha ceppi sparsi per l'Italia, nel veneziano, nel cuneese e torinese, nel genovese, nel pescarese, ed in Campania, possono derivare dal nome medioevale Trabuccus di cui si ha un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1189 a Brescia: "...Trabuccus de Trescorio de Navis iuratus testatur...", ma è molto probabile derivino in Liguria ed nelle Marche da soprannomi originati dal termine trabucco (tipo di rete da pesca genovese), in Lombardia invece possono derivare dal termine trabucco (unità di misura di superficie), ma è pure possibile una derivazione da soprannomi legati al termine trabucco, macchina da guerra che lancia pietre utilizzando una grossa trave munita di contrappeso.  Personaggio famoso fu il Conte Cesare Trabucco di Castagnetto segretario del Re Carlo Alberto nella seconda metà del 1800.
TRACANELLI
TRACCANELLI
Tracanelli è tipicamente friulano, con un ceppo nel pordenonese, in particolare a San Vito Al Tagliamento, Traccanelli, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare da un soprannome basato sul verbo dialettale veneto tracanàr (tracannare, bere smodatamente), forse ad indicare che il capostipite avesse questo vizio.
TRACCITTO
TRACITTO
Traccitto, molto raro, è tipicamente laziale, del latinense e di Priverno, Pontinia e Terracina in particolare, Tracitto, quasi unico, è dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, di origini etimologiche oscure, potrebbero derivare da un nome di località ora scomparsa.
TRACLO
TRACLO'
Traclo è praticamente unico, sempre comunque del reggino, dove Traclò è presente anche se in misura molto minimale, dovrebbero derivare da un soprannome grecanico, forse basato sul termine greco antico τράχηλος  tracelos (collo), magari a sottolineare che il capostipite fosse dotato di un forte collo taurino, secondo un'altra ipotesi deriverebbe invece dal termine grecanico traclòs (storpio) ed indicherebbe un difetto del capostipite.
TRADII Tradii è tipico della zona dell'appennino toscoemiliano, tra Castiglione dei Pepoli e Camugnano nel bolognese e Prato, di origini etimologiche oscure.
TRADORI Tradori, estremamente raro, è presente nella parte meridionale della Sardegna.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TRADORI: deriva dal nome Trogodòrio (bizantino), assai presente, soprattutto come nome di persona, in tutti i documenti della Sardegna medioevale. Ma Trogòdori o Tradori o Tratòri è anche nome di un villaggio scomparso. Era ubicato in località San Nicolò, in agro di Samatzai. In periodo medioevale appartenne alla Curadorìa di Nuraminis, nel regno giudicale di Calari. Dal 1258 fece parte del regno giudicale d'Arborea.  Per mantenerne il possesso il regno d'Arborea entrò in guerra col regno catalano aragonese di Sardegna. Per questa guerra senza fine la "villa" andò spopolandosi e verso il 1350 il villaggio fu definitivamente abbandonato. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, troviamo: Trogodòri arcivescovo d'Arborea (24), citato come teste in una lite tra la chiesa di Santa Maria e Guantine Formiga, che aveva occupato parte delle terre appartenenti alla chiesa in agro di Miili Pikinnu (abitato oggi scomparso, le cui rovine si trovano a tre chilometri a nord di Milis, ma in agro di Seneghe): ego Nicolaus, prior de Bonarcado, facio recordationem de kertu (lite) ki feci cun Guantine Formiga, ka bennit isse assa billa (villa) de Miili Pikinnu et fraigait (ha fabbricato) domo et ortu et binnias et arbores posuit a tortu desso priore de Bonarcado (senza il permesso del priore di Bonarcado), etc. Testes: iudice Mariano (d'Arborea) et donnu Trogodori, arkipiscopu d'Arabaree, etc. etc. Al capitolo 143 troviamo un altro Trogodori, prete (in una donazione a Santa Maria): posit (ha dato) Cipari Arranca, vinea a Clesia pro anima sua in erriu de Alantru (probabilmente in agro di Bonarcado). Testes:  Francu Iorca et iacunu Paule et presbiteru Trogodori. La villa di Trogodori è citata anche nell'opera "In Sardiniae Chorographiam" di Giovanni Francesco Fara ( 216/22). - Doliae civitas et diocesis - .extant oppida Samassai.Trugudoris. Attualmente il cognome Tradori è presente in 23 Comuni italiani, di cui 13 in Sardegna: Quartu S. Elena 26, Cagliari 13, Gonnosfanadiga 12, San Nicolò Gerrei 10, etc.
TRAETTINI
TRAETTINO
TRAETTO
TRAIETTO
Traettini è quasi unico e dovrebbe trattarsi di un'errata trascizione del cognome Traettino, che  è specifico del casertano, di Castel Volturno,Villa di Briano, San Marcellino e Sessa Aurunca, Traetto è caratteristico solo di Castel Volturno, Traietto, quasi unico, è laziale, questi cognomi dovrebbero derivare dall'antico nome Traetto o Traietto della città di Minturno nel latinense, probabile luogo d'origine dei capostipiti, il nome arcaico in fu in uso per circa un millennio fino al 1879 quando riprese l'antico nome romano di Minturno.
TRAFFICANTE
TRAFFICANTI
TRAFICANTE
TRAFICANTI
Trafficante ha un ceppo a Bussi sul Tirino nell'aquilano ed uno in Sicilia, a Sciacca e Burgio nell'agrigentino ed a Palermo, Traficante ha un ceppo a Sulmona nell'aquilano, uno, il più consistente, a Rionero in Vulture e Baragiano nel potentino ed uno in Sicilia nel palermitano a Palermo ed a Bisacquino, sia Trafficanti, che Traficanti sono quasi unici e sembrerebbero siciliani, dovrebbero derivare da un soprannome attribuito a chi praticasse il commercio, probabile occupazione dei capostipiti.
TRAIANI
TRAIANO
Traiani, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere un ceppo nell'urbinate e presenze nell'aretino, Traiano ha qualche presenza nel napoletano ed un piccolo ceppo a Foggia, dovrebbero derivare dal nome latino Traianus, ricordiamo con questo nome l'Imperatore romano Marcus Ulpius Nerva Traianus (53-117), noto come Traiano, famoso per le guerre Daciche da lui combattute e vinte.
TRAINA Specifico siciliano del palermitano ed agrigentino, potrebbe derivare dal nomen tardo latino Trainus.   (vedi Traini)
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Traìna è cognome siciliano presente anche a Taranto: viene da Troìna (dialettale Traìna) comune in provincia di Enna.
TRAINI
TRAININI
Traini sembrerebbe specifico del Piceno, con un possibile ceppo nel bergamasco, Trainini è tipico della bassa bresciano, dovrebbero derivare,direttamente o tramite ipocoristici dal nomen tardo latino Trainus, di cui si hanno tracce nel centro Italia nel 150d.C. ad esempio in: "...sed virtute venisse ad eum locum, quem avus meus Hadrianus, quem Trainus proavus non nisi exploratissimis dabat...", ma per i ceppi bergamasco e bresciano si deve prendere in considerazione anche una possibile derivazione da un soprannome dialettale traài, travaglio in italiano, cioè il gabbiotto dove il maniscalco mette i cavalli da ferrare per poterli immobilizzare, in questo caso si potrebbe ipotizzare che il mestiere del capostipite fosse appunto quello del maniscalco. Il nome Trainus proseguì nel medioevo abbiamo a Pisa nel 1200 un  "...Trainus Ugolini de populo Sancti Micaelis de Iscalzi ..".
TRAINO Molto raro è tipico napoletano, dovrebbe derivare dal nomen tardo latino Trainus, (vedi Traini).
TRAISCI Estremamente raro è tipico di Carapelle (FG) dovrebbe derivare dalla forma medioevale dell'etnico tracio (abitante della Tracia) di cui abbiamo un esempio in un antico testo: "...Nec non Traicius longa cum veste sacerdos obloquitur numeris septem discrimina vocum...".
TRALICE Tralice, quasi unico, sembrerebbe campano, del napoletano in particolare, dovrebbe trattarsi di un cognome attribuito ad un trovatello, il cui comportamento non fosse piaciuto al funzionario borbonico che lo aveva in gestione, tanto da portarlo ad attribuirgli un cognome basato sul termine italiano tralice, usato solo nella forma guardare qualcuno in tralice con il significato di guardarlo di sottecchi, guardare con diffidenza, forse anche con malanimo.
TRAMACERE Tramacere è tipicamente pugliese, del leccese, di Aradeo, Leverano, Campi Salentina, Squinzano, Lecce, Lequile, San Pietro in Lama, Collepasso, Guagnano e Gallipoli, dovrebbe derivare dal nome del paese di Tramacere vicino a Copertino nel leccese.
TRAMAGLI
TRAMAGLINI
TRAMAGLINO
Tramagli, Tramaglini e Tramaglino sono tutti estremamente rari, il fatto che il Manzoni abbia usato questo cognome per il famosissimo Renzo dei Promessi Sposi fa pensare che anticamente questi cognomi fossero un poco meno rari, anche se adesso Tramaglino parrebbe meridionale e più che altro siciliano o del cosentino, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici da soprannomi originati dal termine tramaglio (sorta di rete molto fitta composta di tre strati sovrapposti usata sia per la pesca che per catturare volatili come ad esempio quaglie), forse ad indicare la professione del capostipite.
TRAMONTANA
TRAMONTANI
TRAMONTANO
Tramontana ha un nucleo nella Sicilia orientale e nel reggino e ceppi probabilmente non secondari anche al nord, Tramontani, molto molto raro, sembrerebbe romagnolo, Tramontano è campano, del napoletano e salernitano, possono derivare da soprannomi originati o dal fatto di provenire da zone aldilà di monti o da località poste a tramontana, cioè a settentrione, o anche da toponimi come Tramontana (AL) o Tramonti (SA).
TRAMONTE
TRAMONTI
TRAMONTIN
TRAMONTINA
TRAMONTINI
Tramonte ha un nucleo nel trapanese, uno nel veneziano e, probabilmente, anche uno secondario a Roma, Tramonti è specifico dell'area che comprende il ravennate, il forlivese ed il fiorentino, Tramontin è tipico friulano, così come Tramontina, che sembrerebbe specifico dell'pordenonese, di Maniago in particolare, ma Tramontin oltre che nel pordenonese, a San Giorgio della Richinvelda, San Vito al Tagliamento e Cavasso nuovo, è ben presente anche nel bellunese, a Belluno, Soverzene e Pontenelle Alpi, ed a Venezia, Tramontini, rarissimo, è dell'udinese, in alcuni casi possono derivare da toponimi come Tramonte nel lucchese, e nel padovano,Tramonti (UD), (PN), (FR), (CS) e (SA), indicando così un'origine dei capostipiti da quei paesi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tramonti è cognome romagnolo e toscano, presente sparsamente nel resto d'Italia. Viene dal latino 'intra montes' = "tra le montagne". Toponimo: Tramonti (SA).
TRANCHIDA Tranchida decisamente siciliano, del messinese e del trapanese in particolare, dovrebbe derivare dal nome medioevale Tranchedus una forma metatetica del nome Tancredi, probabile nome del capostipite, di quest'uso abbiamo un esempio a Bologna nell'anno 1312 in uno scritto: "...Et quod dominus potestas, dominus capitaneus, anciani et consulles presentes eorum nomine et eorum successorum promiserunt et asseruerunt vinculo iuramenti predictos superius nominatos et quemlibet predictorum cogere realiter et personaliter de iure et de facto ad omnia suprascripta, predicti ser Gerardus, ser Salvi et dominus Tranchedus sindici ut supra iuraverunt corporaliter ad sancta Dei Evangelia se non separare de civitate Bononie et atendere et observare omnia predicta sub pena decem millia librarum bononinorum et obligatione omnium omnium bonorum suorum ...".
TRANFA
TRANFAGLIA
TRANFO
Tranfa ha un ceppo a Vasanello nel viterbese ed uno a Ceppaloni nel beneventano, Tranfaglia ha un ceppo nell'avellinese a Mirabella Eclano e Taurasi e nel beneventano a Paduli, San Giorgio del Sannio e Benevento, Tranfo ha un ceppo a Roma ed uno, molto piccolo a Cittanova nel reggino, dovrebbero derivare dal nome di un gioco medioevale d'azzardo di origini spagnole, la tranfa, troviamo nella seconda metà del 1500 i Tranfo in qualità di feudatari nel reggino.
TRANI Ha un ceppo nella fascia che comprende le province di Roma, Latina e Napoli ed uno nel tarentino, dovrebbe derivare dal toponimo Trani (BA).
TRANQUILLA
TRANQUILLI
TRANQUILLINI
TRANQUILLINO
TRANQUILLO
Tranquilla, assolutamente rarissimo, è del reggino, Tranquilli è molto diffuso nelle Marche, nell'aquilano e in tutto il Lazio, Tranquillini ha un ceppo trentino, a Mori, Rovereto e Trento, un piccolo ceppo a Venezia ed uno a Trieste, Tranquillino ha qualche presenza nell'area napoletana, un ceppo a Taranto e qualche presenza nel barese, Tranquillo è specifico di San Nicola la Strada e Caserta nel casertano, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal cognomen latino Tranquillus, o dalla sua versione femminile, ricordiamo con questo cognomen lo storico latino Gaius Svetonius Tranquillus (c.71-c.135), l'autore del De Vita Cesarum, la Vita dei dodici Cesari.
TRANSERICI
TRANSERICO
TRANSIRICO
Transerici ha un piccolo ceppo a Monte Compatri ed a Roma nel romano, Transerico è apparentemente unico, Transirico, assolutamente rarissimo, ha qualche presenza in Toscana, in Campania ed in Sicilia, dovrebbero derivare dal nome medioevale Transericus, in uso presso antichi popoli germanici come i Vandali e gli Alani, nome di cui troviamo un esempio d'uso a Spoleto in uno scritto dell'anno 1193: "...Tempore Federici Imperatoris, et D. Henrici Romanorum Regis Indictione 8 Mensis Iulij Transericus Rustici de Battiferro in Concione Spoletana dat, concedit consulibus Spoletanis scilicet Clopeo, Homodeo, Dopplino, Berardo, Rainaldo, Bernardino, Atto, Barone, Pelaloso, Rainerio et toto populo Spoletano totam sua partem, quam habet in castro Battiferri, confirmat et ratam facir donationem prefati Castri a suis majoribus, avo et proavo suo tempore...".
TRAPANESE
TRAPANESI
Trapanese è tipicamente campano, di Cava de` Tirreni nel salernitano e di Napoli, con un piccolo ceppo anche a Palermo ed Agrigento, Trapanesi, assolutamente rarissimo, sembrerebbe di Civitavecchia (RM), dovrebbero derivare dall'etnico di Trapani.
TRAPANI Diffuso a macchia di leopardo in tutt'Italia, particolarmente concentrato in Sicilia, dovrebbe derivare dal toponimo omonimo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trapani, oltre che cognome, è il toponimo siciliano Trapani, dal latino Drepanum, a sua volta dal greco antico 'drépanon' = falce.
TRAPASSI
TRAPASSO
Trapassi ha un ceppo emiliano, a Parma ed a Tronchio delle Corti nel parmense, ed uno toscano nel senese, a Siena, Asciano, Sovicille e Monteriggioni, Trapasso è tipicamente calabrese, del catanzarese, soprattutto di Catanzaro e di Gimigliano, ma anche di Tiriolo e Settingiano, e di Crotone e Cirò Marina nel crotonese, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi basati sul termine italiano trapasso, con il significato di cessione, trasferimento o dipartita, non è difficile intuire a cosa potrebbero riferirsi, probabilmente al mestiere di addetto alle esequie funebri.
TRAPE' Tipico di Montefiascone (VT) sembra avere un ceppo, forse non secondario, nel maceratese.
TRAPELLA
TRAPELLI
TRAPPELLA
TRAPPELLI
Trapella è specifico dell'area che comprende ferrarese e rovigoto, a Ferrara, Mesola, Codigoro e Jolanda di Savoia nel ferrarese e Porto Viro ed Ariano Polesine nel rovigoto, con un ceppo secondario nel romano e latinense, giunto probabilmente dal Veneto in occasione della bonifica delle Paludi Pontine, Trapelli, quasi unico ha qualche presenza nel bresciano ed in Emilia, Trappella, ancora più raro, sembrerebbe emiliano, Trappelli è proprio unico, questi cognomi potrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo dialettale lombardoveneto trapel (piccolo inganno, ma anche tralcio novello di una vite), probabilmente attribuito in tono scherzoso ed affettuoso al capostipite, ma potrebbe anche derivare invece dal termine arcaico trapello (sorta di telo di sacco con uncini usato per trascinare cose pesanti), in questo caso starebbe ad indicare forse il mestiere di uomo di fatica svolto dai capostipiti.
TRAPPOLI
TRAPPOLINI
TRAPPOLINO
Trappoli, assolutamente rarissimo, è probabilmente il frutto di errate trascrizioni di Trappolini, che ha un piccolo ceppo marchigiano tra anconetano e maceratese, a Fabriano e Filottrano nell'anconetano ed a Cingoli nel maceratese, un ceppo ancora più piccolo a Todi nel perugino e ad Orvieto nel ternamo, ed un ceppo a Ronciglione nel viterbese, ed a Roma e Pomezia nel romano, Trappolino, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di registrazione del precedente, che, secondo il Muratori, dovrebbe derivare da un soprannome, come leggiamo nella sua Dissertazione Dell'origine de' Cognomi: "..Per questa via si formarono in Padova le famiglie de' Maltraversi, Pappafava, Frigimelega, Scalzi, Cathari, Trappolini, ed altre..", ricordiamo anche che Trappolino era una delle maschere della Commedia dell'Arte italiana che raffigurava uno delle tante figure di zanni (servi) simili ad Arlecchino.
TRASATTI
TRASATTO
Trasatti è specifico della fascia centrale che comprende il maceratese, il Piceno, il teramano, il pescarese, l'aquilano ed il romano, Trasatto è quasi unico, dovrebbero derivare dal nome della città croata di Trsat, l'antica Trasatto illirica, dove la tradizione racconta che, dopo la cacciata dei cristiani dalla Palestina da parte dei Musulmani, venisse trasportata nel 1291 la Casa della Madonna, che tre anni più tardi, nel 1294, venne traslata a Loreto dove si trova il Santuario, un esempio di queste cognominizzazioni le troviamo a Perugia nell'elenco degli scolari per l'anno 1583 con un certo Fatius Trasattus del Regno di Sicilia.
TRASENTE Trasente, assolutamente rarissimo, specifico dell'avellinese, sembrerebbe originario della zona di Atripalda, di Manocalzati in particolare.
TRASFORINI Molto raro è tipico del ferrarese.
TRASI Estremamente raro, sembra avere un ceppo nel milanese ed uno in Campania, potrebbe derivare dall'aferesi del nomen latino Peltrasius.
TRASINO
TRAXINO
Estremamente raro Trasino è specifico genovese così come l'appena più diffuso Traxino, potrebbero derivare dall'aferesi del nomen latino Peltrasius, come è pure possibile che derivino dal toponimo Traso di Barzagli (GE), un pò meno probabile un collegamento con Trasio, l'odierna Tresio (CN); troviamo tracce di questo cognome nel quartiere genovese di Quezzi nel 1600, in uno scritto risalente al 1652 vengono individuati almeno otto persone con questo cognome partecipanti ad una riunione presso la Chiesa della Natività di Maria di Quezzi.
TRASTU
TRASTUS
Entrambi tipici della Sardegna meridionale, Trastus è quasi unico mentre Trastu sembrerebbe specifico di Villamassargia nell'iglesiente.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TRASTU: è un cognome molto raro, con due ceppi: uno sardo e l'altro piemontese. Qui in Sardegna con su trastu (o trasto) si indica un arnese, un attrezzo, da lavoro, o da cucina o qualsiasi; altrimenti detto "su it'est chi di nànta" = "il come si chiama". Potrebbe derivare dal latino transtrum, che è il banco trasversale delle imbarcazioni, il cosiddetto banco o tavolone dei rematori: il trasto? Oppure potrebbe essere l'errata trascrizione anagrafica di Crastu! (vedi Crastu). In Sardegna è presente in 4 Comuni: Villamassargia 36, Iglesias 5, Orani 3,  Portoscuso 3. Torino ne conta 4.
TRASTUS: è il plurale di trastu (vedi Trastu). Qui in Campidano is trastus (con valore plurale) sono gli attrezzi o arnesi vari, ma spesso il termine è usato per significare qualcosa che disturba, che impedisce di passare liberamente: "Liamìndhi tottu cussus trastus"! "Toglimi tutte quelle cianfrusaglie"! E' un cognome molto raro, presente solo in 4 Comuni della Sardegna: Piscinas 11, Cagliari 8, Gonnesa 3, Giba 3. Potrebbe essere l'errata trascrizione anagrafica di Crastus! (vedi Crastus).
TRAVAGLIA
TRAVAGLI
TRAVAGLINI
TRAVAGLINO
TRAVAGLIO
Travaglia ha un ceppo nel nordmilanese e varesotto, uno a Cavedine nel basso trentino ed uno forse non secondario a Leonforte (EN) e nel messinese, Travagli sembrerebbe della zona tra rovigoto e ferrarese, Travaglini è diffuso in tutto il centronord, con massima concentrazione in Abruzzo , nel Piceno e nel romano, Travaglino ha un ceppo nell'alessandrino ed uno nel napoletano, Travaglio ha un nucleo a Triggiano (BA) ed uno probabilmente secondario nel torinese, il ceppo varesino potrebbe derivare dalla Valtravaglia (VA), gli altri ceppi potrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome medioevale Travalius di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medioevale in un atto di vendita fatto a Pavia dell'anno 1175: "...Anno dominice incarnacionis millesimo centesimo septuagesimo quinto, die dominico quarto decimo mensis septembris, indictione octava. In urbe Papia.... ...Mediacorda, filius quondam (...), qui professus est lege vivere Romana, vendidit Travalio de Oclabiano petiam unam de vitibus que est...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Travaglia è cognome messinese che viene dal siciliano 'travàgghia' = apparecchiatura per tenere fermo il cavallo indocile mentre si ferra. Rohlfs 187. Per Caracausi II 1644 potrebbe venire anche dal sostantivo italiano 'travaglio' = molestia, affanno, lavoro affannoso, dal francese 'travail' dal latino *tripaliare = tormentare col tripalium, strumento di tortura formato di tre pali.
Travaglio è cognome lucano dalla voce calabrese travagliu = 'lavoro'. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TRAVAGLIANTE
TRAVAGLIANTI
Travagliante è decisamente siciliano, tipico di Paternò soprattutto e di Bronte e Grammichele sempre nel catanese, Travaglianti è tipico di Cesarò nel messinese e, nel catanese, di Catania e Paternò, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo travagliare (lavorare) ad indicare probabilmente l'attività di lavoratore manuale del capostipite.
TRAVAiN
TRAVAINI
TRAVAINO
Travain ha un ceppo a Portogruaro nel veneziano ed a Precenicco nell'udinese, Travaini è tipico dell'area tra Piemonte nordorientale e Lombardia nordoccidentale, di Gattico, Borgomanero, Arona e Fontaneto d'Agogna nel novarese, e di Milano, Villa Cortese e Parabiago nel milanese, di Busto Arsizio nel varesotto e di Buglio in Monte nel sondriese, Travaino, quasi unico, è piemontese, dovrebbero derivare dal termine dialettale lombardoveneto arcaico travaijn (levatore, operaio, delle cartiere e del tessile, addetto a spostare i prodotti).
TRAVAN
TRAVANI
Entrambi decisamente friulani, Travan ha un ceppo a Trieste e nel goriziano, soprattutto a Monfalcone, Travani è assolutamente rarissimo della zona di Azzano Decimo nell'udinese, si dovrebbe trattare di una forma etnica del paese di Trava di Lauco nell'udinese.
TRAVELLA
TRAVELLI
Travella è tipico del comasco, di Carlazzo, Tremezzo, Grandola e Como, Travelli ha delle presenze nel bergamasco ed un ceppo a Firenze, dovrebbero derivare da nomi di località non meglio identificabili.
TRAVERSA
TRAVERSI
Traversa è tipico dell'area ligure, piemontese, con un ceppo snche nel napoletano ed uno in Puglias, soprattutto nel barese, Traversi è diffuso a macchia di leopardo in tutt'Italia, potrebbe avere almeno quattro ceppi, nel milanese, nel fiorentino, a Roma e nel foggiano, le derivazioni di questi cognomi sono ovviamente molteplici, come da soprannomi o da toponimi come Traversa (FI), o dal nome medioevale Traversus (vedi TRAVERSO). Esempi remoti di cognominizzazione del nome Traverso si hanno ad esempio nel 1600 con Giovanni Andrea Traversus, capitano di valle, in Valtellina.
ntegrazioni fornite da Pietro Giovanni Traversa
Studio il cognome Traversa di Bari e provincia. Andando a ritroso mi sono accorto che Andrea Traversa, mio antenato diretto, sposatosi con quel nome e cognome nel 1707, nel 1685 nasce come Andrea D'Aversa. Suo padre Martino, nato nel 1652, è sempre D'Aversa, così come suo nonno Andrea sposatosi nel 1649. Ho approfondito e credo di aver capito che verso l'inizio del 1600 c'erano già dei Traversa a Bari (non molti, forse discendenti dei Traversa arrivati in città, dal nord, nel periodo di Bona Sforza), in quegli anni arrivò un D'Aversa e ben presto nel giro di due generazioni il cognome fu trasformato dagli amanuensi in Traversa. Oggi in Bari il cognome Traversa è molto diffuso,mentre non ci sono D'Aversa, ma non tutti sanno che i Traversa che hanno avuto origine dai D'Aversa in Bari sono veramente tanti, lo ho verificato, avendo costruito un'enorme albero genealogico dei Traversa.
TRAVERSANI
TRAVERSARI
Traversani, ormai praticamente scomparso, potrebbe derivare dal termine medioevale francese traversain (elemento o trave di legno che attraversa qualcosa, ad esempio la trave a vista di supporto di un tetto), o dal suo equivalente latino medioevale traversanus
TRAVERSARI Traversari ha un piccolo ceppo a Chiari nel bresciano, un ceppo a Forlì e nel ravennate a Faenza e Russi, un ceppo, il più consistente, in Toscana, a Marliana e Pistoia nel pistoiese, a Prato, ad Empoli e Firenze nel fiorentino ed a Follonica nel grossetano, con qualche presenza anche in Sardegna, potrebbero derivare dal termine latino medioevale traversarius (produttore di travi per edilizia), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a cavallo tra il 1100 ed il 1200: "..Cum autem ei sua penitus deficerent, filios amicorum et fidetium acquisivit, promittendo patribus quod eos ad militarem gloriam promoveret. Ivit postmodum, omnesque pigneri obligavit. Sicque congregato exercitu, venit iuxta Ravennam, ubi reperit Petrum Traversarium, nobilissimum ravennatem civem, qui partem cancellarii fovebat, et congregaverat multos milites ut impediret exercitum istius. ..", ed anche tra la fine del 1300 e la prima metà del 1400 con l'erudito toscano frate camaldolese Ambrosius Traversarius impegnato in azioni diplomatiche per conto di Papa Eugenio IV°, i Traversari furono nel 1200 un ricco casato nobile di Ravenna e del pesarese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TRAVERSARI: non si tratta di cognome sardo, in quanto importato dalla penisola, dalla Toscana e precisamente dalla provincia di Pistoia. I Traversari arrivati in Sardegna verso la metà del XIX° secolo, erano tagliaboschi e carbonai e poi minatori. I primi  giunsero ad Arbus, paese, che domina la bellissima Costa Verde, di circa 7 mila abitanti, della provincia del Medio Campidano (vedi nel Web - Arbus). Il termine traversari deriva chiaramente dal tardo latino "transversa", deverbale di "transversare", nel suo antico significato, con le varie sfumature avute nel tempo Il significato del cognome è legato probabilmente al mestiere del capostipite: ad esempio, fabbricante di traverse! I Traversari della penisola hanno alla base un nobile e blasonato casato, che trova in Ambrogio Traversari (1386 - 1439), insigne teologo, generale dell'Ordine dei Camaldolesi, legato pontificio al Concilio di Basilea, il personaggio più illustre con quel nome (vedi nel Web - Ambrogio Traversari). Attualmente il cognome Traversari è presente in 110 Comuni italiani, di cui 3 in Sardegna: Arbus 11, Guspini 6, Gonnosfanadiga 4. Nella penisola è la provincia di Pistoia ad avere il numero più alto di Traversari, con Marliana, 52; Roma ne conta 30.
TRAVERSINI Abbastanza raro è tipico della zona di Città di Castello in Umbria, dovrebbe derivare dal nome medioevale Traverso (vedi).
TRAVERSINO Assolutamente rarissimo, dovrebbe essere piemontese e potrebbe derivare dal toponimo Traversella (TO). 
TRAVERSO Di origine decisamente ligure, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale legato al vocabolo travèrsu (massiccio o anche corrucciato); in epoca tardo medioevale era in uso in Italia il nome proprio Traversus, come si evince dal testo di questo atto notarile del 1179, rogato in Milano e conservato negli archivi di San Giorgio in Palazzo: "Gaidus qui dicitur Faxiolus civitatis Mediolani accepisse a te domno Gibuino preposito ecclesie Sancti Georgii que dicitur de Pallazo ex parte ipsius ecclesie argenti denariorum bonorum Mediolanensium nove monete libras trecentas et sexaginta et tres finito pretio, sicut inter  nos convenit, pro campo uno quem habere visus sum in territorio loci de la Turre, qui est non multum longe ab ipsa civitate, coheret eidem campo qui est prope ipsum locum a mane via et in parte ecclesie Sancti Michaelis, a meridie Ambrosii Suganapi, a sero eiusdem ecclesie Sancti Georgii, a monte via, et est iugera viginti et septem et pertice due, vel si amplius infra ipsas coherentias inventus fuerit predictus campus, in hac sit venditione in integrum. Quem autem campum venditum superius dictum ab hac die ego predictus Gaius vobis qui supra domino Gibuino ad partem ipsius ecclesie vendo et trado, ut fatiatis exinde cum vestris successoribus et cui pars iamdicte ecclesie dederit proprietario aut libellario iure, secundum quod inventus fuerit, quicquid volueritis cum omnibus finibus et accessionibus suis et iure et usu eidem fundo vendito pertinenti sine alicuius contradictione. Preterea ego Gaius Faxiolus una cum meis heredibus promitto et omnes res meas pignori obligo vobis predicto preposito ad partem eiusdem ecclesie, ita quod omni tempore defendere et guarentare habeo supradictum campum venditum ab omni homine et spetialiter ab uxore mea, usque in pena dupli, si lis aut placitum de predicto campo ullo tempore apparuerit. Insuper ibi statim guadiam dedit sepedictus Gaius venditor eidem preposito ita quod omni defendere habet suprascriptum campum ut supra continetur. Et de illis omnibus adinplendis posuit fideiussores Rogerium qui dicitur Tinctor et Guilielmum de la Porta et Chunradum Faxolum, de eadem civitate, qui pro uxore ipsius Gaidi perpetuo se obligaverunt, ab aliis hominibus ad annos quinque de his discordiis que infra ipsum terminum apparuerint. Et in predicto campo sunt date ille libre treginta et dimidia quas accepit a Traverso Prealloni pro pretio rerum de Ardexesio, quas eidem Traverso vendidit sicut in carta adquistus continetur. Quia sic inter eos convenit.".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Traverso è frequentissimo in Liguria (Genova). In origine doveva essere il soprannome 'travèrso' (ligure 'travèrsu') nel significato di "tarchiato, largo di spalle". Possibile anche l'altro significato, più raro e antico, di "guercio".
TRAVUZZI Travuzzi, quasi unico, è specifico del piacentino, dovrebbe derivare da una forma betacistica del nome medioevale Trabutius, probabilmente portato dal capostipite.
TREACHI
TRIACA
Treachi, molto molto raro, è tipicamente lombardo, del bresciano, di Darfo Boario Terme e Piancogno in particolare, Triaca, anch'esso lombardo, è molto raro, ed è diffuso nel sondriese, comasco e milanese, con un ceppo anche a Roma, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi, originati dal termine treàca derivato dal vocabolo italiano arcaico triaca, o da quel termine stesso, che indicava un antico rimedio contro i morsi degli animali velenosi, termine originato dal greco antico ψηριακή  theriaki (rimedio), si trattava di una preparazione e composizione molto elaborate che si basavano fondamentalmente sulla carne di vipera aggiunta a moltissimi altri componenti abbastanza variabili, probabilmente il soprannome stava ad indicare un antico produttore di farmaci, una specie di alchimista, o uno che da quel tipo di farmaco fosse stato salvato.
TREBALDI Trebaldi assolutamente rarissimo sembrerebbe della zona vercellese lomellina, pare discendere da Thibaut (Teobaldo o Teodebaldo) nome di un cavaliere franco giunto in Italia nella zona di Lomello vicino a Pavia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trebaldi è cognome veneto derivato dal personale germanico Atarbald, Adroald  Förstemann 184.
TRECCA
TRECCHI
TRECCO
Trecca ha un ceppo a Roma ed uno ad Orta Nova nel foggiano, Trecchi, molto molto raro, è lombardo, dell'area varesotto, comasca, di Como in particolare, Trecco, anch'esso rarissimo, è del vicentino, di Marano Vicentino, Schio e Montecchio Maggiore, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dal nome medioevale di origini germaniche Trechus o Treccho, di cui abbiamo un esempio in un atto del 1319: "In Christi nomine amen. Anno eiusdem millesimo tricentesimo decimo nono, indicione secunda, die tertio mensis septembris. In palacio castri Clavassii, in solerio superiori. Ibidem convocato et congregato colloquio et parlamento generalí ordinato per illustrem et magnificum virum d. Theodorum marchio­nem Montisferrati .. ..Et de predictis omnibus et singulis preceptum fuit mihi Francisco Trossello notario ipsius d. marchionis unum intrumentum et plura fieri et resci, semel et pluries, ad consilium sapientes. Nomina predictorum vassallorum et nobilum sunt hec.. ..Oddoninus et Petrus de Brusascho, Trechus de Monteacuto, Nicolinus de Labriano..", troviamo tracce di queste cognominizzazioni nei Carmina illustrium poetarum italorum, dove leggiamo: "Ad Hieronjmum Trecchum // Aera mihi non sunt, et debeo plurima Treccho // Quid faciam, ingrati ne puter esse animi? // Sarcinulas vendam? nihil est: brevis austio fist // Ruris? erit nobis haec quoque summa levis. ...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trecca è cognome veneto derivato dall'antico personale Trecchus, nome milanese attestato nel 1266 : cfr. il bolognese tréccol  = 'rivendugliolo'. Olivieri 210.
TRECCANI Specifico della zona tra bresciano e mantovano.
TREDICI
TREDICINI
TREDICINO
TREDICUCCI
Tredici ha un ceppo toscano, in particolare a Pistoia e nel pistoiese, un piccolo ceppo romano, uno napoletano ed uno tarentino, Tredicini, assolutamente rarissimo, parrebbe dell'area tra teatino, molisano e Campania settentrionale, Tredicino, se possibile, è ancora più raro, Tredicucci, molto molto raro, è specifico del pesarese, di Fano in particolare, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche, dal nome arcaico Tredici, normalmente attribuito a volte solamente al tredicesimo figlio.
TREFOLINI
TREFOLONI
Trefolini, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizioine di Trefoloni, che è tipicamente toscano, dell'aretino, ed in particolare di San Giovanni Valdarno, Cavriglia e Montevarchi, con ceppi anche a Siena, Sesto Fiorentino nel fiorentino e Quarrata nel pistoiese, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine arcaico trefolo (filo ritorto a tre o più capi, con il quale si costruiscono le funi) e potrebbe indicare l'attività di cordaio svolta dal capostipite, ma non si può escludere anche la possibilità che derivi invece dal sostantivo trefola, trifola o trufola (tartufo).
TREGAMBE Tregambe è specifico del bresciano, di Brescia e Gussago in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome forse originato dalla velocità nella corsa sviluppata dal capostipite.
TREGATTINI Rarissimo, potrebbe essere cremonese.
TREGLIA Sembra avere, oltre al ceppo più importante nella provincia di Latina e Caserta, che dovrebbe derivare dal toponimo Treglia nel casertano, il cui toponimo dovrebbe derivare dal nome della città sannita di Trebula, anche un nucleo probabilmente secondario nel Salento, traccia di questa cognominizzazione si trova a Napoli tra la fine del 1600 e gli inizi del 1700 con il mastro argentiere campano Matteo Treglia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Treglia è cognome pugliese variante di Triglia, dal nome del pesce marino. Minervini 491.
TRELLA
TRELLINI
Trella, molto molto raro, ha un piccolo ceppo a Pescasseroli nell'aquilano ed a Roma, Trellini, praticamente unico, parrebbe laziale, potrebbero prendere il nome dalla zona frusinate del Monte Trella o della Valle Trella.
TREMARI Tremari è specifico del comasco, di Montemezzo in particolare.
TREMEA Molto raro è tipico bellunese, probabilmente originario della zona di Lentiai (BL) e Mel (BL), potrebbe derivare dal toponimo Tremea (BL).
TREMOLADA Specifico del nordmilanese.
integrazioni fornite da Andrea Ferreri - Milano
Cognome diffuso in Brianza, particolarmente nei comuni di Monza, Arcore e Lissone. Ha alla base ii toponimo milanese Tremolada di Veduggio con Colzano (MI).
TREMOLATERRA Tipico napoletano.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
è un cognome tipico della città di Napoli, dove la sua diffusione risulta discreta. Dal punto di vista etimologico esso dovrebbe trarre
origine dall'espressione tremo (nel senso di lavoro, smuovo) la terra; quindi deriverebbe da un soprannome legato all'attività agricola del capostipite.  Altra ipotesi, da corroborare con opportune ricerche archivistiche, mi indurrebbe a considerare il cognome come derivato da un soprannome legato, piuttosto che al faticoso lavoro dei campi, ad una peculiarità caratteriale vivace e irruenta del capostipite.
TREMONTE
TREMONTI
Tremonte, molto raro, è specifico di San Marco Dei Cavoti nel beneventano, Tremonti, altrettanto raro, e tipico del Cadore, di Lorenzago Di Cadore nel bellunese in particolare, dove tracce di questo casato si trovano fin dal 1500, dovrebbero derivare da nomi di località individuabili dal fatto di essere inter montes, cioè tra i monti.
TRENTA Trenta ha un ceppo a Genova, uno a Ravenna e Bologna, uno nell'ascolano ad Arquata del Tronto, Ascoli Piceno e Venarotta, uno in Umbria, a Lugnano in Teverina, Amelia e Terni nel ternano ed a Città della Pieve nel perugino, uno a Roma e Velletri nel romano ed a Latina, uno a Calimera, Melendugno e Nardò nel leccese ed uno molto piccolo in Sicilia, tutti questi ceppi dovrebbero derivare dall'appartenenza dei capostipiti ad un Consiglio dei Trenta, in molte città italiane la struttura del governo cittadino, prendendo esempio dall'Atene classica, prevedeva dei Consigli composti da trenta anziani o saggi, o notabili, cui erano demandate alcune funzioni amministrative; troviamo una simile struttura ad esempio nel 1200 in Liguria, a Bologna nel 1300, a Roma e nel romano nel 1400, a Pisa, sempre nel 1400 a Napoli e così un pò in tutt'Italia.
TRENTI
TRENTIN
TRENTINI
TRENTO
Trenti ha un ceppo originario nel Trentino ed uno nel modenese, Trentin è tipico dell'area che comprende le province di Trento, Vicenza, Treviso e Padova, Trentini è tipico dell'area che dal Trentino, attraverso il veronese, il mantovano ed il modenese, arriva al bolognese e ferrarese, Trento è più proprio del Vicentino, padovano e trevigiano, derivano dal toponimo Trento e dal suo etnico.
TREQUATTRINI Abbastanza raro, sembra avere due ceppi, nel perugino e in provincia di Roma.
integrazioni fornite da Pierluigi Trequattrini
Cognome umbro più frequente nella provincia di Perugia. Possibile il collegamento alla Guerra del sale combattuta dai Perugini, nobili e popolani, nel 1540 contro il Papa Paolo III°, che per rimpinguare le cassa pontificie aumentò la tassa sul sale di tre quattrini la libbra. Trequattrini sarebbero stati soprannominati i popolani che parteciparono alla ribellione e che successivamente si dispersero per il contado perugino, per sottrarsi alle persecuzioni delle truppe pontificie.
TRE RE
TRE RE'
TRERE
TRERE'
Tre Rè, e Tre Re quasi unici, dovrebbero essere il frutto di errate trascrizioni del cognome Trerè, che sembrerebbe tipico del ravennate, di Ravenna, Faenza, Russi, Conselice e Castel Bolognese, e nel bolognese, di Imola e Medicina, con presenze anche nel napoletano, Trere, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere il frutto di errori di trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare dal nome greco Τρήρες Trères (Treri), nome di un popolo della Tracia assoggettato dai romani, che entrò a far parte dell'esercito imperiale bizantino, come potrebbero anche derivare dal nome bizantino Τρήρος Trèros (Trero).
TREROTOLA
TREROTOLI
Trerotola è specifico di Solofra nell'avellinese, Trerotoli, più raro, è di Grumo Appula nel barese, di origini etimologiche oscure, potrebbero derivare da un'italianizzazione del nome greco Theoros.
TRES Tres è un cognome tipico della provincia di Belluno di Lentiai in particolare, difficile l'individuazione dell'origine, un'ipotesi è che si tratti di una modificazione dialettale dell'etnico di Tremea nel bellunese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tres potrebbe derivare dal toponimo Tres (TN) in Val di Non.
TRESANINI Tresanini, assolutamente rarissimo, tipico dell'area tra parmense, carrarese e spezzino, dovrebbe derivare dall'etnico del paese di Tresana in provincia di Massa.
TRESOLDI Si individua un nucleo tra milanese e bergamasco ed uno nel padovano, deriva probabilmente da un soprannome.  Troviamo nel 1600 una famiglia Tresoldi a Gessate (MI).
TRESTIN
TRESTINI
TRESTINO
Trestin, assolutamente rarissimo, è dell'area veronese, vicentina, così come Trestini ,che ha un ceppo in particolare a Montecchia di Crosara e Ronco d'Adige nel veronese, con presenze anche nel vicentino e nel bolognese, Trestino, quasi unico, sembrerebbe anch'esso del veronese, dovrebbero tutti derivare da una forma dialettale di triestino, l'etnico di Trieste, probabile città d'origine dei capostipiti.
TREU Tipico friulano, della zona di Moggio Udinese (UD), è possibile, ma non probabile, una derivazione dal vocabolo tedesco treu, che però si pronuncia troi, con il significato di fedele, un'altra ipotesi lo farebbe derivare dal vocabolo trevo  che significa vela quadra, un'ultima teoria lo farebbe derivare dal cognomen latino Trebius di cui abbiamo un esempio nel Ab Urbe condita di Tito Livio: "...Compsanus erat Trebius nobilis inter suos; sed premebat eum Mopsiorum factio, familiae per gratiam Romanorum potentis....".
TREVES Diffuso tra Piemonte e Valdaosta, ha un ceppo anche a Milano, di origini israelitiche dovrebbe derivare da modificazioni dell'etnico della città tedesca di Treviri da dove si trasferirono prima in Francia e quindi in Val d'Aosta e Piemonte.
TREVISAN
TREVISANI
Trevisan è specifico del triveneto, dove è diffusissimo, Trevisani è ben diffuso nel veronese, nel padovano, nel rovigoto, nel ferrarese, nel bolognese e nel modenese, con un ceppo anche nell'udinese, derivano dall'etnico del toponimo Treviso, ad indicare probabilmente l'origine delle varie famiglie con questi cognomi dall'area trevisana.
TREVISANUTTO Trevisanutto, molto molto raro, parrebbe originario dell'area veneziano, pordenonese, con ceppi secondari nel latinense ed in Piemonte, si dovrebbe trattare di una forma patronimica veneto, friulana in -utto, relativa ad un capostipite, il cui padre fosse noto come il trevisano, probabilmente ad indicarne l'origine da quei luoghi.
TREVISI
TREVISO
Trevisi ha un piccolo ceppo nel trevisano, uno in Emilia tra reggiano, modenese, bolognese e ferrarese ed uno in Puglia, soprattutto nel leccese, Treviso, molto più raro, ha un piccolo ceppo nel barese ed uno a Palermo e nel palermitano, questi cognomi potrebbero derivare dal nome medioevale Trevisius, troviamo tracce di queste cognominizzazioni nel Rerum Sicularum di Saba Malaspina del XIII° secolo: "..Post modicum vero temporis rege in Apuliam redeunte, dum Petrus de Vico et Franciscus Trevisius cum stipendiariis regiis in quodam castro ipsius Petri, quod Blevium dicitur, morarentur, et comes Anguillariae cum comitiva sua, et copiosa equitum multitudine lombardorum, quam domnus Urbanus summus pontifex sub magistratu cujusdam Pipionis nomine de Liguria, et vicarius Urbis etiam eidem comiti destinarant, apud castrum Vetrallae, quod tribus fere millibus distat ..".
TREZZA
TREZZI
Trezza sembrerebbe specifico del salernitano, Trezzi occupa l'areale del bergamasco, milanese e comasco e dovrebbe derivare dal toponimo Trezzo Sull'Adda (MI) e Trezzone (CO).
TRI
TRIO
TRIONE
TRIONI
Tri, apparentemente unico, dovrebbe essere una forma apocopata di Trio, che, molto raro, ha un piccolo ceppo a Roma, uno a Surbo nel leccese, ma il più significativo è a Milazzo nel messinese, con presenze anche a San Filippo del Mela e Messina, Trione ha un ceppo nel torinese a Cuorgnè, Pont Canavese e Castellamonte, uno piccolo a Roma e nel napoletano ed uno nel barese a Bisceglie, Bari e Trani, Trioni, molto molto raro, è specifico del basso bresciano e cremonese, dovrebbero tutti derivare dal fatto che i capostipiti avessero il nomen latino Trio, Trionis, citato ad esempio da Tacito nei suoi Annales: ".. Postera die Fulcinius Trio Pisonem apud consules postulavit. contra Vitellius ac Veranius ceterique Germanicum comitati tendebant, nullas esse partis Trioni; neque se accusatores sed rerum indices et testis mandata Germanici perlaturos. ille dimissa eius causae delatione, ut priorem vitam accusaret obtinuit, petitumque est a principe cognitionem exciperet, quod ne reus quidem abnuebat, studia populi et patrum metuens: contra Tiberium spernendis rumoribus validum et conscientiae matris innexum esse;  ..".
TRIARICO Triarico è tipico del brindisino, di Ostuni in particolare, dovrebbe derivare da una modificazione di una forma Trierarico del toponimo Tricarico, forma di cui abbiamo tracce negli annali della nobiltà napoletana fin dalla seconda metà del 1100, quando nel 1188 c'è traccia del matrimonio di Mobilia filia Landulfi de Ceccano con comiti Iacobo de Triearico.
TRIBERTI Triberti ha un ceppo piemontese nell'astigiano a Castelnuovo Calcea, Asti e Nizza Monferrato, ed un ceppo a Torino ed a Genova, dovrebbe derivare dal nome franco Tribert, a sua volta derivato dal nome medioevale germanico Tritberht, con il significato di opaco.
TRIBUZI
TRIBUZIO
Tribuzi è tipico della fascia centrale che comprende Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, Tribuzio ha un ceppo nel latinense ed uno nel barese, dovrebbero derivare dal nome medioevale tardo latino Tribuzius, a sua volta derivato dal termine romano tributius, un ufficiale eletto dai legionari, con compiti di rappresentanza, che oggi chiameremmo sindacale..
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tribuzio è cognome lucano ma anche napoletano e nel Salento. Corrisponde al cognome lombardo Trivulzio = Trivòlzio comune in provincia di Pavia (De Felice 252).
TRICARICO Un nucleo originario in Puglia e Basilicata, che dovrebbe derivare dal toponimo Tricarico (MT), ed un ceppo secondario nel napoletano, probabilmente risalente al periodo del 1300 in cui la Basilicata è coinvolta nelle lotte di successione al trono di Napoli.
TRICERRI Tipico del vercellese e novarese, deriva dal toponimo Tricerro (VC).
TRICHILO Trichilo è specifico del reggino, di Siderno in particolare, ma con ceppi anche a Locri e Gioiosa Ionica, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine latino trichila (pergolato d'uva), o forse invece dal termine latino trichilum (fonte o cascatella a tre bocche d'uscita), forse ad indicarne una caratteristica del luogo dell'abitazione della famiglia.
TRIDA Molto molto raro è tipico della zona tra mantovano e veronese, dovrebbe derivare da un nome di località, che potrebbe essere il monte Trida, citato ad esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale in un atto del XII° secolo: "...a montibus via que vocatur Trida, et est ipse bosco per mensura iugeras viginti et sex et perticas duo et tabulas decem et septem. Et recepit ipse monasterius ab ipso Obizone Avocato illud totum quod habet et detinet a fossato quod dicitur Roncoclauso in sursum usque ad viam illam que vocatur Trida...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trida è un cognome veronese dall' italiano 'trita'. Olivieri 250.
TRIDICO Tridico è un cognome calabrese specifico del cosentino, di Rossano, Campana e Terranova da Sibari, con un ceppo anche a Cirò Marina nel crotonese, potrebbe essere di origine greco albanese e derivare da un'italianizzazione del termine albanese tridhjete (trenta).
TRIESTINI
TRIESTINO
Triestini ,quasi unico, è forse dell'Italia centrale, Triestino, estremamente raro, sembrerebbe presente qua e là in Italia, dovrebbero tutti derivare dall'etnico di Trieste, probabile città d'origine dei capostipiti.
TRIFARO'
TRIFERO'
TRIFILO
TRIFILO'
TRIFIRO
TRIFIRO'
Trifarò, assolutamente rarissimo, è dell'area siculo calabrese, Triferò altrettanto raro, è del catanese, Trifilo, quasi unico, è del messinese, così come Trifilò, che è specifico di Rodì Milici, Terme Vigliatore, Barcellona Pozzo di Gotto, Castro Reale e Capo d'Orlando sempre nel messinese, Trifirò, molto diffuso in Sicilia, soprattutto nel palermitano, messinese ed ennese, nella stessa area è presente anche il rarissimo Trifiro, dovrebbero tutti derivare da variazioni dialettali della voce greca tryferòs (dai modi effeminati), probabile soprannome attribuito al capostipite per i suoi atteggiamenti.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine grika o, meno probabilmente, greco-albanese, i cognomi Trifirò, Triferò, etc nascono da un adattamento dell'aggettivo tryferòs, che, in lingua neogreca, ha il significato di dolce, tenero (vedi Dolce e Tenerelli). In  conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei soprannomi o dei nomi personali dei capostipiti.
TRIFOLI Trifoli, estremamente raro, dovrebbe derivare dal termine dialettale trifola (tartufo), probabilmente ad indicare nel capostipite un raccoglitore di quel tipo di fungo sotterraneo.
TRIGGIANI
TRIGGIANO
TRIGIANI
Triggiani ha un ceppo a Napoli, uno a Lavello nel potentino ed in Puglia un grosso nucleo a Bari e ceppi nel foggiano ad Ischitella, Lucera e Manfredonia, e nel barese a Triggiano e Molfetta, Triggiano ha un ceppo a Salerno ed uno nel barese, a Bari, Triggiano e Modugno, Trigiani è specifico di Manfredonia e di Foggia nel foggiano, dovrebbero derivare dal nome del paese barese di Triggiano, il cui toponimo sembrerebbe derivare da un prediale latino ager Trebianus (possedimento agricolo di un Trebius).
TRIGILI
TRIGILIA
TRIGILIO
Tipicamente siciliani, Trigili è tipico di Buccheri nel siracusano e di Palermo, Trigilia è di Siracusa, con un ceppo anche a Vittoria nel ragusano, Trigilio è del siracusano, di Augusta e Siracusa, dovrebbero derivare dall'antico nome di una baia, Trigilos, del grande porto di Siracusa, ai tempi di Dionisio, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo agli inizi del 1600 in graffiti nel monastero di Sant'Antonio situato nel deserto egiziano, dove il fra Bernardo più avanti citato passò il suo tempo a scrivere il proprio nome sui muri e ad inciderlo sulle travi delle balaustre della chiesa:  "Frater Bernardus Trigilius Ferulensis (di Ferla nel siracusano) Ordinis Minorum de Observantia Provinciae Siculae ".
TRIGLIA Dovrebbe avere un nucleo nella zona dello stratto di Messina ed uno nel lucchese.
TRIGOSO Praticamente unico, dovrebbe essere del genovese, deriva dal toponimo Riva Trigoso (GE).
TRILLI
TRILLINI
TRILLINO
TRILLO
Trilli è presente in modo sporadico in centro Italia, con un ceppo a Roma, Trillini è specifico dell'anconetano, di Filottrano, Jesi, Osimo, Falconara Marittima e Castelfidardo, Trillino, quasi unico, è del latinense, Trillo ha un piccolo ceppo a Roma e nel Lazio meridionale, uno a Bagnoli Irpino nell'avellinese ed a Napoli, uno a Potenza ed uno a Bari, dovrebbero derivare direttamente o tramite ulteriori ipocoristici da forme aferetiche del nome Petrillus, un ipocoristico di Petrus.
TRIMARCHI
TRIMARCO
Trimarchi è originario del messinese e reggino, Trimarco sembrerebbe specifico di Buccino (SA), derivano entrambi dal termine Turmarco, carica bizantina di chi era al comando di trenta cavalieri (turma archè = a capo di una torma d'uomini), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nell'atto di un lascito del 1075 a Larino (CB) dove è testimone tale Maraldo Trimarco, nel 1500 nel messinese troviamo il notaio Antoniello Trimarchi.
TRINCA Si individua un ceppo importante nella provincia di Roma, uno nel trevigiano ed uno nel palermitano, potrebbe derivare da un soprannome originato dall'imponenza del capostipite o da suoi trascorsi gladiatorii, infatti Trincus o Trinquus era il nome di un tipo di gladiatore.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trinca è cognome veneto dall'italiano 'trinca' = 'specie di fune da vela'. Olivieri 250.
TRINCALI
TRINGALI
Trincali, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad errate trascrizioni del cognome Tringali, che è tipicamente siciliano, della parte sudorientale dell'isola, di Augusta, Siracusa, Avola e Noto nel siracusano, di Catania e Pelagonia nel catanese, di Messina, con un ceppo anche ad Ispica nel ragusano, e nel reggino a Bova Marina e Melito di Porto Salvo, circa l'origine di questo cognome si possono formulare almeno due ipotesi, la prima propone una derivazione dall'italianizzazione del cognome greco Tringalas, la seconda suggerisce la possibilità di una derivazione da un soprannome dialettale nato da un'alterazione del termine medioevale francese antico trigal ( rumore, baccano, strepito, ma anche baruffa e sbando).
TRINCHERA
TRINCHERI
TRINCHERO
Trinchera ha un ceppo pugliese nel leccese a Copertino e Nardò e nel brindisino a Ceglie Messapica, Ostuni e Brindisi, ed un piccolo ceppo a Messina, Trincheri, decisamente più raro, ha qualche presenza nell'alessandrino ed un piccolissimo ceppo ligure a Dolcedo ed Aurigo nell'imperiese ed a Savona, Trinchero è decisamente piemontese, di Torino, Collegno, Poirino e Moncalieri nel torinese, di Asti, Cellarengo, Valfenera, San Martino Alfieri e Canelli nell'astigiano, di Camo ed Alba nel cuneese e di Acqui Terme nell'alessandrino, dovrebbero derivare da un soprannome legato al mestiere dei capostipiti, originati dal termine occitano trincar (tagliare, fare a fette) o dal termine sempre provenzale trincaire, trinchere (boscaiolo, tagliaboschi).
TRINCHI
TRINCHITELLA
Molto molto rari, Trinchi potrebbe avere un'origine nel sudmilanese e Trinchitella in Basilicata, ma non è assolutamente da escludere vi siano altre zone di provenienza.
TRINCIAVELLI Trinciavelli è tipicamente toscano, forse fiorentino, dovrebbero derivare da un soprannome originato dall'attività di lanieri, molto fiorente e redditizia in epoca medioevale, richiamando nel nome l'attività di tosatore di pecore, tracce di questa cognominizzazione le troviamo tra le famiglie importanti a Firenze in epoca consolare, provenienti dalla contrada di Mosciano di Scandicci (FI), la famiglia è citata in un atto del 1201, quello della pace firmata dai cittadini fiorentini con i senesi, dove tra i cittadini fiorentini firmatari figura un Trenciavellia Trinciavelli, i Trinciavelli sono citati tra le famiglie guelfe importanti del sesto di S. Pancrazio, il Villani così li descrive nella sua Nuova Cronica: "...Di quegli del quartiere di porta San Brancazio.  Nel quartiere della porta di San Brancazio erano grandissimi e potenti la casa de' Lamberti, nati per loro antichi della Magna; gli Ughi furono antichissimi, i quali edificarono Santa Maria Ughi, e tutto il poggio di Montughi fu loro, e oggi sono spenti; i Catellini furono antichissimi, e oggi non n'è ricordo: dicesi che' figliuoli Tieri per bastardo nati fossono di loro lignaggio; i Pigli gentili uomini e grandi in quegli tempi, Soldanieri, e Vecchietti; molto antichi furono quegli dell'Arca, e oggi sono spenti; e' Migliorelli, che oggi sono niente; e' Trinciavelli da Mosciano furono assai antichi....".
TRINCO
TRINKO
Trinco è tipicamente friulano, dell'udinese e di Cividale del Friuli in particolare e di Andreis nel pordenonese, Trinko è una forma tipicamente triestina dello stesso cognome, dovrebbero essere derivati da ipocoristici di troncature dell'aferesi del nome Katerine (in slavo il suffisso -ko ha valore diminutivo).
TRIOLO Triolo ha un ceppo nel reggino ed in Sicilia nel messinese e catanese, nel palermitano, trapanese ed agrigentino, dovrebbe derivare per contrazione dal toponimo Tiriolo (CZ).  Casato nobile siciliano cui fu concesso il titolo baronale verso la metà del 1600; Benedetto, Giuseppe e Stefano Triolo, baroni di Sant'Anna, durante il Risorgimento siciliano, ebbero posizioni di massimo rilievo.
TRIPALDI Tripaldi è tipicamente meridionale, ha un ceppo ad Avigliano, Potenza e Montalbano Jonico nel potentino, uno nel tarentino a Manduria, Lizzano, Taranto, Maruggio e Sava, ed uno a Limbadi nel vibonese ed a Crotone, dovrebbe stare ad indicare una provenienza dei capostipiti dalla città di Atripalda nell'avellinese, anticamente chiamata Tripaldo.
TRIPI Tipico siciliano, dovrebbe derivare dal toponimo Tripi (ME).
TRIPICCHIO Tipico del cosentino, di Cetraro in particolare.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Cognome calabrese del Cosentino (Cosenza, Acquappesa, Cetraro, Malvito), è probabilmente il diminutivo vezzeggiativo del cognome siciliano e napoletano TRIPI, che è un toponimo in provincia di Messina e viene dal greco trypa, trípi = apertura, buco.
TRIPODI
TRIPODO
TRIPUDIO
Tripodi è presente nella fascia occidentale dell'Italia settentrionale, a Roma, Napoli ed in Calabria, in particolar modo, nel reggino a Bagnara Calabra, Montebello Ionico, Sant`Eufemia d`Aspromonte e Melito di Porto Salvo, e a Messina nella Sicilia sudorientale, Tripodo, molto più raro, è tipico di Messina e della zona tra reggino e messinese, Tripudio è estremamente raro.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Tripodi è più tipicamente calabrese, con ceppi maggiori nel reggino, nel vibonese, nel cosentino e nel catanzarese, ma ceppi secondari si riscontrano anche nel messinese, nel catanese, nel napoletano, nel salernitano e un po' in tutto il nord e centro nord del paese, Tripodo, meno comune del precedente, ha un nucleo principale fra il messinese e il reggino, Tripudio, rarissimo, è presente quasi esclusivamente nel cosentino e nel beneventano, tutti questi cognomi derivano dal nome antico Tripodi (con varianti in Tripodo, Tripodio e Tripudio), l'italianizzazione, cioè, del personale greco Tripodis: nato nell'antichità classica, sullo sfondo dei culti religiosi greci, e portato in Italia probabilmente dalle colonie greche del Meridione (è qui, infatti, che si ha la massima concentrazione di famiglie Tripodi), questo nome si presta in realtà a una difficile o per lo meno ambigua interpretazione. Innanzitutto, è abbastanza certo che gli elementi di base siano i termini tria (tre) e podi (piede), ma va detto che esistono due parole composte appunto da questi elementi e, cioè, tripode e tripudio, entrambe ricche di significati simbolici e religiosi presso gli antichi greci e, dunque, entrambe valide a spiegare questo nome di persona.  Cominciando con la prima ipotesi, il nome Tripodi potrebbe derivare dal termine tripode, che letteralmente indica un oggetto sostenuto da tre piedi, ma, nell'ambito dell'antichità classica, aveva un valore sia religioso che onorifico: gli antichi greci, infatti, usavano offrire dei tripodi (vasi a tre piedi) alle divinità da loro venerate, facendone dono ai templi, o ancora vi premiavano i vincitori delle gare sportive, come simbolo d'onore e gloria; inoltre, sempre secondo le antiche credenze, era su un tripode (in tal caso uno sgabello a tre piedi) che sedeva la Sibilla delfica quando pronunciava i suoi oracoli e, da qui, il termine assunse anche il significato figurato di oracolo (come risulta, per esempio, dal latino mittere ad tripodas, cioè mandare qualcuno a consultare l'oracolo). In questo contesto, infatti, il numero tre assume anch'esso un valore simbolico, alludendo cioè alle tre virtù divinatorie del dio Apollo, relative alla conoscenza del passato, del presente e del futuro.  Passando alla seconda ipotesi, invece, il nome Tripodi potrebbe derivare dal termine tripudio, che originariamente indicava una danza a tre tempi (ritmata da tre battiti del piede per terra) e caratterizzava sia un tipo di danza guerresca (propriamente dei Galli e degli Ispani) sia un tipo di danza sacra (quella, ad esempio, dei sacerdoti Salii dell'antica Roma o delle Baccanti in ambito greco-romano): siccome Tripodi è un nome d'origine greca, allora, si può ipotizzare un nesso fra il termine tripudio e il culto del dio Bacco, qualora Tripudio fosse usato addirittura come epiteto per il dio del vino (anche ricordato, infatti, come simbolo del tripudio e della ricchezza della natura). Un altro spunto per l'origine di questo nome, inoltre, lo si trova nel linguaggio divinatorio, dove il termine tripudio veniva usato per indicare il buon auspicio tratto dall'avidità dei polli sacri nel mangiare il loro becchime.  In conclusione, dunque, i cognomi Tripodi, Tripodo e Tripudio derivano dai nomi personali dei capostipiti.
TRIPOLONE
TRIPOLONI
Tripolone, assolutamente rarissimo, è tipico del messinese e catanese, Tripoloni, quasi unico è dovuto ad errori di trascrizione di ufficiali d'anagrafe del nord, dovrebbero derivare da un accrescitivo di un soprannome originato dai toponimi Tripoli di Libia, Tripoli di Siria o Tripoli del Libano, ad indicare probabilmente sia ina grossa corporatura del capostipite, sia la sua provenienza da una di quelle città.
TRIPOLI Tripoli è tipicamente siciliano, con un ceppo anche nel Salento, dovrebbe derivare dai toponimi Tripoli di Libia, Tripoli di Siria o Tripoli del Libano, ad indicare probabilmente la provenienza del capostipite da una di quelle città.
TRIPUZZI Tripuzzi, estremamente raro, è specifico del tarentino, di San Giorgio Ionico e Carosino, dovrebbe derivare, attraverso una modificazione dialettale, dal nome del paese di Trepuzzi nel leccese.
TRISCHITTA
TRISCHITTI
Trischitta è siciliano, di Messina e Fossa d'Agrò nel messinese e di Santa Maria di Licodia e Giarre nel catanese, Trischitti, quasi unico, è del catanese, dovrebbero derivare da un soprannome grecanico originato da un  termine per bastone a tre punte o tridente, forse ad identificare nei capostipiti dei pescatori.
TRISCIUZZI Trisciuzzi è tipicamente pugliese, di Fasano nel brindisino in particolare, con buone presenze anche nel Tarantino a Martina Franca e Taranto ed a locorotondo e Bari nel barese, di origine etimologica oscura, si può solo ipotizzare possa trattarsi di una deformazione dialettale del nome del paese di Trepuzzi nel leccese.
TRISOLI
TRISOLINI
TRISOLINO
Tipicamente pugliesi, Trisoli sembrerebbe unico, Trisolini ha un grosso ceppo nel barese a Noci, ha un ceppo a Taranto, Palagiano, Castellaneta e Mottola nel tarantino, con buone presenza anche a Putignano nel barese ed a Brindisi, Trisolino ha un ceppo a Francavilla Fontana nel brindisino ed uno a Taviano, Matino e Melendugno nel leccese, dovrebbero derivare dal nome medioevale latino Trisolinus una forma alterata ipocoristica originatasi dal nome greco antico Τρυφον, Τρυφονος, Trifon, Trifonos (Trifone).
TRITONE
TRITONI
Entrambi assolutamente rarissimi, Tritone è tipico dell'area che comprende Abruzzo, Lazio e Campania, Tritoni è più della fascia che comprende Marche, Umbria ed alto Lazio, dovrebbero derivare dal nome latino Triton, Tritonis, a sua volta derivato dal nome di una semidivinità marina, così Virgilio scrive nell'Eneide: "..Sic ait, et dicto citius tumida aequora placat, // collectasque fugat nubes, solemque reducit. // Cymothoe simul et Triton adnixus acuto // detrudunt navis scopulo; levat ipse tridenti; // et vastas aperit syrtis, et temperat aequor, // atque rotis summas levibus perlabitur undas. ..", un esempio dell'uso di questo nome lo abbiamo nella seconda metà del II° secolo in Africa con Longinus Triton miles vexillationis.
TRIULCIO Assolutamente rarissimo parrebbe avere origini lombarde, trasferito circa 500 anni fa a Bagnara Calabra (RC), dovrebbe derivare dalla forma arcaica Trivulcio del nome Trivulzio o Triulzio di cui abbiamo traccia in una lettera per il Duca di Melfi: "...Questa copia m(ano)s(cripta) mi fo data p(er) messer Jo Frac(esc)o, f(ilius) q(uondam) d(omi)no Andrea q(uondam) de Dominico  di Vicenty de Gottalengo, il qual m(on)s(ignor) Andrea, fo sepulto in la ghiesia de s(an)to Hieronymo, posta fora dela terra de Gottalengo; il q(u)al era en(tia) lo ill(ustrissimo) s(ign)or  Jo Jacomo Triulcio, capitanio dela maystà de Re Ludovico, Re de Franza, nel  tempo ch(e)  lo dicto Re era a Pischera in lo campo...".
TRIULZI
TRIULZIO
TRIVULZIO
Abbastanza raro il primo, assolutamente rarissimi il secondo ed il terzo, sono specifici del nord milanese, con un possibile ceppo secondario in Valtellina dove furono anche feudatari i Trivulzio,  potrebbe derivare dal toponimo medioevale Trivultius.  I Trivulzio compaiono, come nobilissima famiglia del milanese, attorno al 1000, nel 1509, un Giovan Giacomo Triulzio (Gian Giacomo Magno) fu capitano dell'esercito istituito dal Re di Francia per combattere Ludovico il Moro.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trivulzio è cognome lombardo, va collegato ai toponimi Triulzio Inferiore (MI) e Trivolzio (PV), in dialetto Trivols, dal latino 'trifurcium' = incontro di tre strade. Fonte: O. Lurati, Perché ci chiamiamo così, 2000, p. 476.
TRIVELLATO Specifico del padovano.
TRIVIGNI
TRIVIGNO
Trivigni, quasi unico, è oggi presente solo nel varesotto, ma dovrebbe trattarsi di un'errata trascrizione locale del cognome Trivigno, originario del potentino, dove è diffuso a Potenza, Laurenzana, Castelmezzano, Campomaggiore e Pignola, con un ceppo nel materano a Garaguso ed Accettura, che dovrebbe derivare dal nome del paese potentino di Trivigno, il cui toponimo dovrebbe originare dal termine tardo latino trilvinea (pergolato, vigneti a pergola), motivato dai tipici vigneti locali.
TRIVISANI
TRIVISANO
Sia Trivisani che Trivisano sono decisamente pugliesi, Trivisani è tipico del tarantino, di Montemesola, Grottaglie e Taranto, con un ceppo anche a Noci ed Alberobello nel barese, Trivisano oltre al ceppo a Martina Franca e Montemesola nel tarantino, ha anche un ceppo nel foggiano a Orsara di Puglia, Foggia e Troia, tutti questi cognomi farebbero ipotizzare un'origine trevisana delle famiglie, rifacendosi al termine medioevale trivisanus usato per indicare i nativi della città di Treviso e dintorni: "Franciscanus Trivisanus patricius Venetus Dei & apostolicae sedis gratia episcopus Cenetensis, comes Tartii, &c. dilectis fratribus & filiis, clero, & populo civitatis, & Dioecesis Cenetensis salutem in Domino sempiternam  ..".
TRIZZINO Trizzino sembrerebbe tipicamente siciliano, di Palermo e di Bivona e Ribera nell'agrigentino, potrebbe derivare dal nome della frazione Trizzino di Reggio Calabria, ma molto più probabilmente deriva da un soprannome dialettale grecanico originato dal termine greco τρίχινως  trichinos (capelli), forse ad indicare che il capostipite fosse dotato di una chioma particolarmente folta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trizzino è cognome siciliano che dovrebbe essere diminutivo di Trizza che viene dal siciliano 'trizza' = treccia. Caracausi 1656.
TROBIANO
TROPEANO
TROPIANO
TRUPIANO
Trobiano, quasi unico, sembrerebbe del salernitano, Tropeano è specifico del reggino, di Cinquefrondi, Rizziconi, Varapodio, Cittanova, Rosarno, Stilo ed Antonimina, con un ceppo anche nel cosentino a Cosenza e Rende, uno molto consistente a Grottolella nell'avellinese ed a Napoli ed Avellino, Tropiano ha un ceppo a Teggiano nel salernitano, uno a Monopoli nel barese, uno nel catanzarese a Santa Caterina dello Jonio e Catanzaro, a Siderno e San Giorgio Morgeto nel reggino e nel crotonese, Trupiano ha un ceppo a Napoli ed uno in Sicilia nel palermitano, a Cinisi, Terrasini e Palermo, ad Alcamo nel trapanese e ad Agrigento, dovrebbro derivare, direttamente o attraverso vari tipi di alterazioni dialettali da forme etniche riferite alla città di Tropea nel vibonese o di Tropeani nell'avellinese.
TROCELLO Assolutamente rarissimo, sembrerebbe del cuneese, dovrebbe drivare da Trocello, un nome di località di Bagni di Vinadio (CN), ma potrebbe anche derivare dal cognome francese Trochu.
TROFI
TROFINI
TROFINO
Trofi, assolutamente rarissimo, è specifico di Marano di Napoli, dovrebbe essere una forma tronca di Trofini, che è praticamente unico, e dovrebbe essere una forma alterata di Trofino, che è specifico di Vasto, Roccaspinalveti e San Salvo nel teatino, potrebbero derivare dal nome del paese di Trofigno, una frazione di Penne nel pescarese, ma, più probabilmente, dovrebbero derivare da un soprannome di origine greca, stante ad indicare il mestiere di allevatore di animali, dal greco antico τροφεύς  trofeys  (allevatore), forse svolto dal capostipite.
TROGA Troga è specifico della Sardegna meridionale, di Teulada nel cagliaritano e di Villaperuccio nell'iglesiente, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo troga (prestesto, scusa)
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TROGA: cognome raro, diffuso quasi esclusivamente nel Basso Sulcis. Troga deriva da trogare, trogai nel significato di attorcigliare, avvolgere qualcosa con un filo o con una corda o con altro. Dalla radice latina torq/c, come torquere. Si può fare l'accostamento etimologico con il cognome Trogu, ma non ha lo stesso valore semantico. L'espressione sarda: abarrai trogamidha, troga, ha il significato di ingarbugliare sempre di più una questione.  Tanto è che troga prende anche il significato di pretesto, inganno, ad esempio in un caso giudiziario. In spagnolo esiste la voce droga = embuste, trampa. Tràmpa è anche termine sardo ereditato dallo spagnolo, nel significato di imbroglio. Trampéri = imbroglione. Ritroviamo il cognome nelle carte antiche. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figura un certo, Troga Arcus - de Aristanni, *** Aristanni: (elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE). Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis.nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant.congregati. Porta la data : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, XI°, XIII° secolo, troviamo: Troga Kipriane (58), testimone in una vendita(compòru): comporaili a Ianne Mordace et a Gosantine su frate fundamentu de una domo de .IIII. birgas in Borgonani, in corte de su serbu meu Iorgi de Nurra ; et deili tremisse de labore. Testes Kipriane Troga et Ianne Trogas(sic). = ho comprato da Ianne Mordace e dal fratello Gosantine un terreno, con la casa e tutto il resto, di 4 « verghe »(misura di lunghezza, non ben chiara), a Borgonani (villa scomparsa, non ben localizzata, in Curadorìa di Caputabas), etc. Attualmente il cognome Troga è presente in 16 Comuni italiani, di cui 10 in Sardegna : Teulada 29, Villaperuccio 16, Castiadas 5, Piscinas 5, etc..
TROGU Tipico sardo del centrosud dell'isola, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo campidanese trogu (truffa, imbroglio, inganno), ma non si può escludere una derivazione dal cognomen latino Trogus, di cui abbiamo un esempio nello storico di epoca augustea Gnaeus Pompeius Trogus, tracce di questo cognome nel nuorese si trovano almeno dal 1700.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TROGU: la voce trògu può derivare da tròcco, tòrco,= argillaterra arrùbia, = argilla rossa, o anche argilla nera terra màina, comuni a tutta la Sardegna; oppure da tròccu, tròcu, trògu, che significano baratro, burrone luogo scosceso, contorto. L'etimologia della parola rimane incerta. Sia tròccu che tròcco potrebbero avere la stessa radice, ma non vi è rapporto semantico tra i due. In spagnolo esiste la voce tòrco o tòrca nel significato di luogo scosceso. Potrebbe trattarsi di un deverbale dal latino torqueo, nel significato di strettoia, luogo contorto! Di conseguenza il cognome Trogu potrebbe qualificare la persona che lo porta: contorto, scorbutico, riservato, riferito all'aspetto fisico o alla psicologia della persona! Ma, almeno qui da noi, in Campidano, le persone riservate e "contorte" le distinguiamo come "tròttu che s'annàda mala" = storto come l'annata brutta! Troviamo il cognome nei documenti medioevali della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora LPDE del 1388 figurano: Trocchu Petro, jurato ville de Sardara, ** SARDARA MONTIS REGALIS...11 GENNAIO 1388, et ego...Gadulesu Margiano habitator velle Sardara, sindicus actor et procurator universitatis Contrate Montis Regalis et villarum et etc. In posse Virde Andrea, Virde Joanne, de Civitate Sasseri, notarii publici, die XI Januarii 1388. (ricordiamo in proposito che proprio Sardara è il paese dell'argilla rossa); Trochu Anthioco, jurato ville Solarussa, * Solarussa .odierno Solarussa. Campitani majoris; Trochu Pareso, jurato ville Cerfallio; * Cerfallio.odierno Zerfaliu. Campitani Majoris. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, CSMB, XI°, XIII° secolo, troviamo: Trogu Limpiia(128), in una donazione: morivit enea (nubile, priva di figli)Limpida Trogu et posit (donò) s'ortu de Miili piccinnu (centro abitato scomparso, sito in agro di Milis, confinante col territorio di Seneghe)ad Sanctu Pedru de Mili Piccinnu (esiste ancora oggi la chiesa di San Pietro, nelle vicinanze del nuraghe omonimo), pro s'anima sua ( per la sua anima) kena (senza) aer parte peruna frate suo (suo fratello). Testes: Petru Seke, Torbini Cara, Furadu Manca. Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, troviamo: Troccu o Trocco Goantine(300), prete di Amendulas (villa abbandonata, in agro di Mores. Era la residenza privata di donna Muscu d'Athen  -164-); si tratta di una lite per il possesso della servitù (kertu pro fetu: per i figli di Susanna Capax, ankilla di S. Nicola): Ego priore Ubaldo kertai cun su previteru d'Amendulas Goantine Trocco ca: > segue il motivo della lite: il prete di Amendulas reclama il "feto" (i figli) di Susanna, in tutto o almeno in parte, perché incinta ad opera di un suo servo, etc. Attualmente il cognome Trogu è presente in 124 Comuni italiani, di cui 65 in Sardegna: Cagliari 111, Cabras 64, Oristano 53, Macomer 52, etc. nella penisola Roma ne conta 27, Milano 16, etc. In USA è presente in 7 Stati.
TROIA
TROJA
TROYA
Troia ha un ceppo pugliese, soprattutto nel barese, uno tra le province di Roma e Frosinone, uno nel napoletano, uno nel potentino ed un grosso nucleo in Sicilia nel palermitano e tra catanese e siracusano, Troja, molto più raro, ha un ceppo nel palermitano, uno nel messinese ed uno nel siracusano, Troya è assolutamente rarissimo, in alcuni casi potrebbero derivare dal toponimo Troia, paese del foggiano, è pure possibile una derivazione da soprannomi che abbiano una connessione con il vocabolo troia (scrofa).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Troia è cognome lucano ma anche calabrese e nel Salento, Johannes de Troia nel 1266 a Bari (Cod. bar. XIII) = Troia comune in provincia di Foggia. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TROIAN Troian è tipico dell'area che comprende il bellunese, l'udinese, il goriziano ed il triestino, si dovrebbe trattare di una forma dialettale del nome medioevale Troianus (vedi TROIANI).
TROIANI
TROIANO
TROJANI
Troiani è tipico della fascia che comprende Lazio ed Abruzzo, Troiano è specifico di Molise, Puglia, Campania e Basilicata, Trojani è estremamente raro, ha un ceppo non significativo a Roma, dovrebbero derivare dall'etnico di Troia nel foggiano, ma è pure possibile una derivazione dal nome medioevale Troianus di cui abbiamo vari riscontri tra gli iscritti all'Ateneo di Perugia nella seconda metà del 1500 ad esempio con un certo Troianus Francucius.
TROISE
TROISI
TROISIO
TRUISI
Specifici del napoletano i primi due, probabilmente del Salento il terzo, Truisi è invece specifico di Licata (AG), potrebbero derivare dall'antico nome greco Tros. Si hanno tracce di questo cognome fin dal 1500, ad esempio in un atto redatto a Solofra (AV), si legge: "...terre Solofre proprie in loco ubi dicitur li casali delli Burrelli iuxta bona venerabilis ecclesia Monasteri S. Augustini, iuxta bona magistri Robini de Petrone, iuxta bona Conforto de Troisio, iuxta bona heredi quendam Nicolai de Troisio...". Un giudice con questo nome è sempre indicato a Solofra nel 1500: "... In nomine nos Mattius Troisius de ditta terra Solofre et ipsius terre annalis litteratus judex ordinatus et creatus per Universitatem dicte terre pro ...".

integrazioni fornite da Luciano Troisio 
È stata documentata l'origine normanna del cognome Troisio, risalente a Troisio de Rota, avventuriero giunto in Italia al seguito dei Normanni Altavilla, e conquistatore della cittadina ora chiamata Mercato S.Severino (Salerno). Il cognome Troisio è documentato dal 14° secolo. Le varianti Troisi e Troise sono piuttosto diffuse, mentre l'originario Troisio, quasi estinto dal Settecento, sopravvive soltanto in 70 famiglie nei comuni di Taurisano e Ugento (Lecce).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Troise, Troisi e Troisio secondo G. Caracausi, II, 1658 verrebbero dal nome di provenienza normanna Turgisius. Secondo G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985, Troìsi, cognome lucano ma anche calabrese, siciliano e nel Salento, con particolare frequenza a Napoli, significherebbe invece 'gente di Troia' (cfr.)
TROLESE
TROLESI
Trolese è tipico delle province di Padova e Venezia, Trolesi, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione del primo, sulla sua origine si possono solo formulare ipotesi azzardate, quale ad esempio quella che derivino dall'etnico Tirolese.
TROMBA
TROMBETTA
TROMBETTI
TROMBIN
TROMBINI
TROMBINO
Tromba ha un piccolo ceppo nel veronese, uno nel triestino ed uno nel campobassano a Toro e Campobasso, Trombetta è panitaliano anche se è più diffuso al centrosud ed in Sicilia, Trombetti ha un ceppo nel bolognese, uno nel romano ed uno tra casertano e napoletano, Trombin ha un ceppo veneto nel rovigoto ad Adria e Porto Tolle in particolare, un ceppo a Novara, Alessandria e Casale Monferrato ed uno a Latina, probabile conseguenza del trasferimento di contadini veneti all'epoca della bonifica pontina durante il periodo fascista, Trombini ha un nucleo emiliano nel ferrarese, rovigoto e ravennate con ceppi anche nel bresciano, cremonese e mantovano, Trombino ha un ceppo nel cosentino ed uno in Sicilia, derivano da soprannomi originati probabilmente dal mestiere di banditore cittadino, che era solito annunciarsi con un suono di tromba, ma è pure possibile che il soprannome invece intendesse canzonare il capostipite a causa di un suo difetto fisico o comportamentale, personaggio di rilievo è stato Cesare Trombini (1835 - 1898) celebre violinista e direttore d'orchestra.
TROMBADORE
TROMBADORI
TROMBATORE
Trombadore e Trombatore, assolutamente rarissimi, sono specifici dell'estremo sud della Sicilia, ragusano e siracusano, Trombadori è quasi scomparso, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo con il significato di suonatore di tromba, probabilmente sinonimo del mestiere di banditore cittadino.
TROMBY Assolutamente rarissimo, probabilmente di origini calabresi, traccia di questo cognome si ha nella seconda metà del 1700 con il frate certosino calabrese Dom Benedetto Tromby, troviamo dal 1831 al 1833 Domenico Tromby Podestà di Monterosso Calabro (VV).
TRONCATI
TRONCATO
TRONCATTI
Troncati, quasi unico, sembrerebbe lombardo, Troncatti è specifico del bresciano, di Ono San Pietro e Corteno Golgi, Troncato, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere napoletano, potrebbero derivare da soprannomi basati sul termine latino truncatus o troncatus (tronco, mozzato), forse originati da menomazioni subite dai capostipiti.
TRONCHIN
TRONCON
Troncon è molto raro, Tronchin è più diffuso, sono specifici del trevigiano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Alla base del cognome Troncon vi è il soprannome Troncone dato a persone fisicamente robuste, fusti, con "tronco, fusto eretto".
TRONCI
TRONCIA
Tronci ha un ceppo sardo, soprattutto al sud, un ceppo nel pistoiese, uno a Roma ed uno nel Salento, Troncia è tipicamente sardo, di Cabras, Masullas e Villa Verde nell'oristanese e di Pabillonis nel Medio Campidano, potrebbero derivare da soprannomi legati a vocaboli dialettali come troncio (tronco) o al sardo  tronciu  (torsolo), probabilmente legati o a caratteristiche del luogo di abitazione o fisiche del capostipite.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TRONCI; TRONCIA: u' trònciu de pani = un tozzo di pane. Qui da noi, in Campidano, si dice anche u' strònciu. Dallo spagnolo "trozo" = pezzo, tozzo. Troncho in spagnolo significa propriamente gambo, stelo: de las hortalizas (degli ortaggi); che deriva chiaramente dal latino truncus. Ma in alcuni paesi dell'America latina "troncha" , in altri "troncho", prendono il significato di tozzo, pezzo. Nelle carte della Sardegna medioevale troviamo la voce come cognome, sufficientemente diffuso. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388, figurano: Tronce Antiocho, ville Selluri, ** Selluri - Sedduri - Seddori: odierno Sanluri. Et ego Capula Marcus .sindicus, actor et procurator ville Selluri.seu a Petro De Castay, locuntenente capitanei et Margiano Costa, locuntenente potestatis terre Selluri et omnibus habitatoribus dicte terre, congregatis. X die januarii 1388; Tronce Deusdadu, jurato ville Baradili, * Baradili.odierno Baradili. Contrate Marmille; Tronce Giuddu, jurato ville Gestori, * Gèstori.odierno Gesturi. Contrate Marmille; Tronce Joanne, ville Mahara, ** Contrate Marmille.et ego Ferrali Agustinus, sindicus etc. etc. Contrate Marmille.seu a Nicolao Longhu, castellano Contrate Marmille.habitatoribus, congregatis in dicta villa Mahara Barbaraquesa (Villamar) ante ecclesiam Sancti Saturnini (nisi pastores bestiarum) .in posse Virde Andrea, civitate Sasseri, Virde Joannis filii.die XII januarii 1388; Tronce Joanne, ville Selluri; Tronce Joanne, ville Selluri; Tronce Joanne, ville Selluri; Tronce Joannes - de Aristanni, *** Aristanni: elenco dei nomi dei firmatari della PETIZIONE. Omnes cives mercatores et habitatores dicte civitatis.nisi pastores bestiaminum et quorum dificulter demorari non poterant.congregati. Porta la data : die XIIII mensis Januarii M°. CCC°. LXXXVIII° et etc ; Tronce Petro, ville Selluri; Tronce Salvatore, jurato ville Gononò, * Gononò.Gonnosnò; Gonnunou. Partis de Montibus; Tronchi Anthiocus - de Aristanni ; Tronci Gunnario, ville Oruinas, * Oruinas...odierno Ruinas (Contrate Laconi - Partis Alença); Tronci Jacobo, jurato ville Curchuris, * Curchuris.Curcuris: Partis de Montibus; Tronci Murronus - de Aristanni; Tronci Salvat Te Deo, ville Iscopediu; * Iscopediu.odierno Escovedu. Partis de Montibus. Attualmente il cognome Tronci è presente in 284 Comuni italiani, di cui 85 in Sardegna: Cagliari 143, Sinnai 47, Sanluri 47, Baunei 42, etc. Nella penisola Roma ne conta 63, Pistoia 46, Lecce 27, Milano 20, Torino17, etc. Il cognome Troncia è presente in 57 Comuni italiani, di cui 22 in Sardegna: Cabras 36, Pabillonis 17, Masullas 14, etc.
TRONCONI Dovrebbe avere due nuclei, uno nel sudmilanese e pavese ed uno nel ravennate e fiorentino.
TRONU Tronu è specifico di Cagliari, dovrebbe derivare da un soprannome originato dalla voce sarda tronu (tuono), forse ad indicare che il capostipite avesse una voce particolarmente potente.
TRONZA Tronza, quasi unico, sembrerebbe tipicamente sardo, dovrebbe derivare dal nome della località Tronza nell'area del comune di Milis nell'oristanese.
TROPEA Tipico della Calabria e dell'area catanese della Sicilia deriva dal toponimo Tropea (VV).
TROPEO
TROPI
TROPIA
TRUPIA
Tropeo sembrerebbe pugliese, del barese, Tropi, quasi unico, è siciliano, Tropia è specifico di Canicattì nell'agrigentino, Trupia è ben presente in Sicilia, nell'agrigentino in particolare, ad Agrigento, Favara, Canicattì, Palma di Montechiaro e Porto Empedocle, di Palermo, di San Michele di Ganzaria nel catanese, e di San Cataldo e Caltanissetta nel nisseno, dovrebbero tutti derivare da nomi o soprannomi originati dal termine greco τρόπαιον  tropaion  (trofeo).
TROPEPI Tropepi, quasi unico, è specifico del reggino, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico basato sul termine greco antico tropè (fuga, cambiamento, perforazione).
TROPINI Tropini è tipico del cuneese, di Bra, Savigliano e Tarantasca.
ipotesi fornita da Riccardo Tropini
deriva da tros pins (tre pini in piemontese arcaico) il ceppo originario è di Sambuco piccolo villaggio piemontese sulla statale che porta al colle della Maddalena.
TROSINI Trosini, assolutamente rarissimo, parrebbe del teramano, di Arsita e Basciano, potrebbe derivare dal toponimo Castel Trosino nel vicino Piceno.
TROSINO Trosino è assolutamente rarissimo, parrebbe del beneventano, potrebbe trattarsi di una forma aferetica del cognome Petrosino.
ipotesi fornita da Alessandro Trosino
Il cognome Trosino è di origini campane ed è probabilmente il troncamento del cognome Petrosino.
TROTTA
TROTTI
TROTTO
Trotta è panitaliano, molto diffuso soprattutto al sud peninsulare, Trotti, molto più raro, ha vari ceppi in Lombardia, in particolare nel varesotto, milanese e bresciano, nel vicino veronese, nel ternano, nel romano, nel napoletano e nel barese, Trotto, anch'esso raro, ha ceppi nel vicentino, nel romano e nel frusinate, dovrebbero derivare dal nome medioevale Trottus, Trotta, troviamo nel 1100 a Salerno un medico chiamato appunto Trotta, che sembra sia stata il primo medico donna della storia, questo nome ha origine dal nome germanico Druht o dal suo alterato Trutten, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1300 con il piacentino Albertus Trottus , dottore in legge e professore a Ferrara, nel 1500, come leggiamo in una lapide nel Vescovado di Alessandria: "Guarneris Trottus decimus quartus episcopus, vir omni politicarum et christianorum virtutum absolutissimus verus patriae, pauperum, pupillorum, ac viduarum pater: creatus fuit anno MDLXXII".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trotta è cognome frequentissimo in tutta l'Italia e specialmente al sud. Secondo P. Minervini (Diz. cogn. pugliesi, 492) è la cognominizzazione del soprannome 'Trotta', deverbale  di 'trottare', dato a chi 'era portato ad agire in fretta'. Secondo G. Rohlfs (Diz. cogn. calabresi, 266) deriva invece dal termine calabrese 'trotta' = trota.
TROVA
TROVATELLI
TROVATELLO
TROVATI
TROVATO
Trovatelli, molto raro, è toscano, del pisano soprattutto, Trovatello è tipico di Taranto, con ceppi anche a Misilmeri (PA), Catania e Santo Stefano di Camastra (ME), Trovati è tipico del centronord, di Perugia e Magione (PG), di MIlano e del cremonese, Trovato è tipico della Sicilia orientale, Trova, molto molto raro, sembrerebbe sardo, dovrebbero essere cognomi dati da comunità religiose a bambini abbandonati o appunto trovati pensare ad esempio al termine italiano trovatelli usato appunto per definire lo stato di bambini abbandonati.
TROVARELLI
TROVARELLO
Molto rari, è specifico degli Abruzzi, pescarese, e chietino in particolare, il primo, specifico del chietino il secondo, dovrebbero essere cognomi dati da comunità religiose a bambini abbandonati, ma nel tardo medioevo lo troviamo anche come nome, il capitano di ventura Trovarello di Paolo di San Ginesio (1416 - 1449), che combattè al seguito di Braccio di Montone, ne è una dimostrazione.
TROVESI Tipicamente lombardo Trovesi dovrebbe derivare dal toponimo Trovo nel pavese, indicandolo come probabile luogo di provenienza del capostipite.
TRUBIANI
TRUBIANO
Trubiani ha un piccolo ceppo a Torre de' Passeri nel pescarese, Trubiano ha un piccolo ceppo nel pescarese, in particolare a Castiglione a Casauria e Pescara, ed uno a Sambuca di Sicilia nell'agrigentino, dovrebbe derivare da antichi nomi di località individuabili coma titolo di esempio un ager trubianus, cioè come possedimenti terrieri di un Trubius, cognomen romanodi cui abbiamo conoscenza fin dal primo secolo d. C..
TRUCCA
TRUCCHI
TRUCCO
Trucca, molto molto raro, parrebbe della zona tra ternano e viterbese, Trucchi è tipico di Ventimiglia (IM), Trucco è molto diffuso tra torinese e cuneese ed in Liguria, potrebbero derivare da toponimi come Trucchi (CN), Trucco di Ventimiglia (IM) o Trucco (TO), ma è pure possibile una derivazione da soprannomi.
TRUDDA Trudda, assolutamente rarissimo, è tipico della Gallura e del confinante nuorese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo logodurese trudda (mestolo).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TRUDDA: trudda, turudda (vedi il cognome Turudda), tirudda, trulla, tulla, turla, turra (in campidanese) era anticamente un cucchiaione di legno = il mestolo, che oggi è generalmente di metallo. Non bisogna confondere sa turudda o turra o trudda = mestolo (per la forma), con "su cragallu", anch'esso grosso cucchiaio di legno, a forma proprio di cucchiaio. Ti donu una struddàda a conca = ti do una mestolata in testa. Ninu truddòni = Nino mestolone = Nino grassone, perché amico del mestolo! Dal latino trulla = cucchiaione. Ma in lingua sarda trulla è anche voce (greco latina) col significato di vaso, misura, volta, cupola. Trullas inoltre è il nome di un antico villaggio scomparso, nel cui territorio era il monastero benedettino (camaldolese) di San Nicola di Trullas(come dall'omonimo Condaghe: CSNT, XI°, XIII° secolo). Il villaggio fu abbandonato verso il 1350, in seguito ad un lungo periodo di carestia e a causa della guerra tra il regno d'Arborea e il regno catalano aragonese di Sardegna. Non abbiamo trovato il cognome Trudda nelle carte antiche, dove invece è presente Trulla e Trullas, come toponimo e nome di villaggio. Attualmente il cognome Trudda è presente in soli 8 Comuni italiani, di cui 7 in Sardegna: San Teodoro 9, Budoni 8, Loiri Porto San Paolo 5, Olbia 3, etc.
TRUDDAIU Truddaiu è tipicamente sardo, di Sassari, Martis e Chiaramonti nel sassarese e di Olbia, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo truddaiu (venditore, produttore di mestole), probabile occupazione del capostipite, ma potrebbe anche derivare da truddai (sconvolgere, oltre che mescolare) e, in questo caso, il soprannome potrebbe indicare una caratteristica comportamentale sempre del capostipite.
TRUDU Tipico del cagliaritano, di Cagliari, Assemini, Monserrato e Nuragus in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo trudu (tordo).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TRUDU: turdu, trudu = tordo; dal latino turdus. Truduînu (da trudu suerinu) = tordella. Troviamo il cognome nelle carte medioevali della Sardegna. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388,  figura: Turdu Joanne, jurato(collaboratore del maiore - guardia giurata) ville de Dure, * Dure.distrutto - salto di Bitti ( Contrate Montis Acuti - Ozieri). Attualmente il cognome Trudu è presente in 128 Comuni italiani, di cui 66 in Sardegna (per lo più nell'area cagliaritana): Cagliari 132, Nuragus 91, Monserrato 75, Assemini 75, etc. Nella penisola Milano ne conta 29, Roma 22, Torino 13, etc.Nuraminis 25, Cagliari 16, Sestu 3, etc.
TRUFFA
TRUFFI
TRUFFO
Truffa ha ceppi piemontesi ed uno, molto piccolo nell'urbinate, assolutamente rarissimi, Truffi e Truffo, che dovrebbe essere torinese, dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine medioevale francese trufe, trufle (ingannatore, beffardo), probabilmente a sottolineare un particolare modo di fare del capostipite, ma non si può escludere che possano anche derivare dall'italianizzazione del cognome francese Truffaut, con la medesima origine etimologica. In un atto notarile del 128, nelle cinque terre in Liguria, troviamo un Vivaldo de Truffo da Corniglia, i cui figli vendono a tal Guglielma, vedova di Ventura, loro fratello, terre in Corniglia nel luogo detto Gauzonam e ad Colegnam.  In un atto notarile steso nel 1264 a Poschiavo in Svizzera leggiamo: "...Milleximo ducenteximo sexageximoquarto die martis ultimo exeunte septembre indictione octava. Contentus et confessus fuit omni occaxione remota ser Vivianus filius condam domini Petri Baçi de Bellaxio missus et nonçius Iohannis filii condam Guiffredi Truffi ut dixit ibi se recepisse et habuisse a nomine dicti Iohannis ab Pagano filio Boni Manuisse de Pussclavio starios decem domege et imperiales XXIIII in denariis, nominative pro ficto istius anni proximi preteriti et curssuri usque ad sanctum Martinum proximum venientem de illis terris quas tenet a predicto Iohanni in loco de Pussclavio.".
TRUFFOLO
TRUFOLO
Truffolo è praticamente unico, ed è forse dovuto ad un'errata trascrizione di Trufolo, che ha un piccolo ceppo a Novara, uno molto piccolo nell'Abruzzo settentrionale, ed uno a Gela nel nisseno, e che dovrebbe derivare dal termine dialettale trufola (tartufo), originato dal termine provenzale trufa, o dal termine tedesco trüffel entrambi con il significato di tartufo, probabilmente ad indicare nei capostipiti dei raccoglitori di tartufi.
TRUGLI
TRUGLIO
Trugli è specifico di Palombara Sabina nel romano, Truglia ha ceppi nel Lazio a Roma, Frosinone e Blera nel viterbese, un ceppo a Paduli nel beneventano ed uno nel catanzarese a Palermiti, Catanzaro, Vallefiorita e Botricello, Truglio è siciliano con ceppi a Galati Mamertino e Montalbano Elicona nel messinese, a Santa Ninfa e Mazara del Vallo nel trapanese, a Paternò e Catania stessa nel catanese, presenta anche ceppi probabilmente secondari  a Fondi nel latinense ed a Napoli, dovrebbero derivare da soprannomi originati dalla voce dialettale meridionale trugghio o trugghiu ( panciuto, gonfio), in alcuni casi possono derivare da toponimi come Truglio di Capri (NA), o da nomi di località come Santo Stefano del Truglio (RM).  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Mazara del Vallo (TP) fin dal 1500 con il notaio Orlando lo Truglio ivi operante nella prima metà del secolo.
TRULLU Trullu, decisamente sardo, è specifico della provincia di Carbonia, di Sant'Antioco e Perdaxius, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo trullu (torbido), difficile immaginare la causa di un soprannome simile.
TRUNGADI Trungadi, molto molto raro, sembrerebbe specifico del reggino, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico derivato dal verbo greco τρυγάω trugaô con il significato di maturo, ma anche rinsecchito, che potrebbe essere stata una caratteristica fisica del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trungadi è cognome calabrese. Sono i discendenti della famiglia Tronga presente a Catanzaro fin dal secolo XVIII. Rohlfs 266.
TRUPIANO Molto raro, dovrebbe essere originario del palermitano, dovrebbe derivare da un nome di località, ma è pure possibile che derivi dal vocabolo dialettale trupianu (vino trebbiano).
TRUSGNACH Trusgnach è tipico dell'udinese, di Cividale del Friuli, Grimacco, Drenchia e San Pietro al Natisone, dovrebbe derivare dall'etnico del toponimo Trusgne frazione di Drenchia (UD) (trusniaco).
TRUSSI
TRUZZI
Trussi ha ceppi a Venegono Inferiore nel varesotto, Milano e Voghera nel pavese, Truzzi è dell'area lombardo, emiliana, del mantovano in particolare e del vicino reggiano e modenese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Trussus, Trussonis, di cui abbiamo vari esempi nel Codice Diplomatico della Lombardia medioevale, ad esempio in un Ordinamentum, laudamentum et decretum parium curiae episcopalis dell'anno 1178 a Lodi: "...Albertus de Gavazo iudex, ex parte episcopi, ex parte vero suprascriptorum germanorum Albertus de Trexeno capitaneus et Trussus de Boldonis iudex..." o anche in una Carta venditionis et finis et dati de feudo del 1183 a Cologno : "...a monte Amiçonis Colzavaca et Anselmi Richi, pertice sex et tabule due et est feudum; campus dicitur in Gradasca, a mane Trussi Lantelmi, a meridie accessium, a sero heredis Beaque...", o anche dalla versione più tarda Trutius, di cui abbiamo vari esempi nel 1500..
TRUSSO Specifico di Tortorici (ME), dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo dialettale trussu (torsolo) legato forse a caratteristiche fisiche del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Trusso è cognome siciliano. Secondo Rohlfs 189 dal dialetto 'trussu' = torso di cavolo o di frutto. Per Caracausi II 1661 dal francese Trousse = borsa, nome di mestiere.
TUA Tua è piemontese, di Occhieppo Superiore nel biellese e di Torino e Montanaro nel torinese, dovrebbe trattarsi di una forma dialettale alterata del nome francese Tual, a sua volta derivato dal nome franco Tugdual originatosi dall'unione dei termini franchi tud (popolo) ed uual (valore).
TUCCERI Assolutamente rarissimo, sembrerebbe specifico abruzzese, della zona tra Cerchio (AQ) ed Avezzano (AQ), potrebbe derivare dal nome medioevale Tuccio. (vedi Tuccio)
TUCCI
TUCCIO
Tucci è molto diffuso in tutta l'Italia peninsulare, Tuccio è abbastanza raro, sembrerebbe di origine sicula, dovrebbero derivare dal nome medioevale Tuccio, di cui si trovano varie tracce, ad esempio nel grossetano, a Montieri, nel 1300 c'è un Ser Tuccio in qualità di vicario vescovile, a Firenze sempre nel 1300 troviamo un fra Giovanni di Tuccio degl'Infangati, potrebbe anche derivare in molti casi dall'aferesi di vezzeggiativi di nomi come Alberto, Roberto, Santo o Vito, un esempio di queste cognominizzazioni lo troviamo nella seconda metà del 1500 a Narni (TR), dove si trova un magistrato: "...Illustri et excellenti domino Eugenio Tuccio...".
TUCCILLO Tuccillo è tipicamente campano del napoletano, di Afragola, Napoli, Casoria, San Gennaro Vesuviano, Nola, Acerra, Casalnuovo di Napoli, Cardito, Ottaviano, Casavatore, Ischia e Palma Campania, con buone presenze anche nel latinense a Spigno Saturnia, Cisterna di Latina e Latina, ed a Roma, dovrebbe trattarsi di una forma ipocoristica dialettale campana del nome medioevale Tuccio (vedi TUCCI ed anche TUCI).
TUCCONE
TUCCONI
Tuccone, assolutamente rarissimo, è specifico della Gallura, di Budoni in particolare, Tucconi è tipicamente sardo, con un ceppo in Gallura ad Olbia e Padru, ed uno a Torpè nel nuorese, potrebbero derivare da soprannomi dialettali forse tendenti ad indicare che i capostipiti commerciassero in zucchero.
TUCI Tuci è tipicamente toscano di Pistoia in particolare e di Quarrata, Pieve a Nievole, Monsummano Terme e Serravalle Pistoiese nel pistoiese, di Prato, di Castagneto Carducci e Livorno nel livornese e di Firenze, dovrebbe derivare dal nome Tucius, Tucia, di cui abbiamo un esempio in Tertulliano: "..Nota haec sunt omnia ex historicis et commentatoribus, de nuntiis victoriae Macedonicae, virginibus Vestalibus, Tucia et Claudia, et Domitio Aenobarbo, quem respiciens Martialis scribit ..", o dal nome della Gens Tucia, dobbiamo inoltre considerare che l'Etruria in epoca romana era chiamata anche Tucia: "..Tercia dicta fuit Berta ex Tucia oriunda..".
integrazioni fornite da Andrea Manni
Il cognome Tuci è presente solo in Toscana, tipico del pistoiese, del pratese, del fiorentino e del livornese. Potrebbe derivare dal nome medievale Tucio, Tucius-Tucii in latino. Il nome Tucio si può anche ritenere variante grafica di Tuccio (Tuccius), che può essere aferesi di vezzeggiativi come Albertuccio, Robertuccio, Donatuccio. Il nome personale Tucio è menzionato in merito a un Tucio di Simone nei "Documenti per la storia dell'arte senese" di Gaetano Milanesi (Pubblicato da O. Porri, Siena 1854, Vol. II, p. 30) che riporta un estratto dell'Archivio delle Riformagioni datato 7 febbraio 1407 (Archivio delle Riformagioni di Siena, Libro d'Entrata e Uscita del Camarlingo). Da notare come nello stesso documento il nome venga riportato in entrambe le versioni, Tucio e Tuccio: « Maiestro Tadeio di Bartalo, dipentore die avere a dì vij di Feraio 1407 fior: vinti sanesi per la dipentura di san Christofano, e quelo che più dichiarrà Bartolommeo di Giovanni Ciechi e Tucio di Simone, in chui fu chomeso, quando sarà trato a fine la detta fighura. E la detta fighura la de' mettare a oro fino e azuro oltramarino. -- A dì xj d'Aprile lodaro Tuccio di Simone e Bartalomeo di Giovanni Ciechi, che maestro Taddeo avesse per l'oro e per l'azurro, fior: tredici sanesi. ».
TUFANISCO Tufanisco è assolutamente rarissimo, sembra essere tipico di Genzano di Lucania (PZ), tracce di questo cognome a Genzano le troviamo già nel 1800 con medici e consiglieri.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tufanisco è cognome lucano presente a Potenza: appartiene alla famiglia Tufano che deriva dal toponimo omonimo nel Lazio e nelle Marche. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania 1985.
TUFAROLI
TUFAROLO
Tufaroli è quasi unico, Tufarolo sempre molto raro parrebbe originario del viterbese e della zona di Tarquinia in particolare, un'ipotesi fa derivare questi cognomi dal mestiere di estrattore di mattoni o blocchi di tufo dalle cave presenti appunto nell'area di Tarquinia, secondo altri deriverebbero invece dal toponimo Tufara (CB).
TUFARULO Tufarulo, assolutamente rarissimo, sembrerebbe originario dell'area pugliese, lucana, potrebbe trattarsi di una forma etnica dialettale per un capostipite proveniente dal paese molisano di Tufara. (vedi anche TUFAROLI)
TUFI
TUFO
Tufi è specificatamente laziale, Tufo ha ceppi nell'aquilano, in provincia di Latina, nel napoletano ed avellinese, nel foggiano e nel cosentino, dovrebbero derivare dai vari toponimi come Tufo di Minturno (LT), Tufo (AV) e Tufo Alto o Basso (AQ).
TUIS Tuis è un tipico cognome veneto, di San Donà di Piave e San Stino di Livenza nel veneziano ai confini con il trevigiano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale veneto arcaico tuio (stanco morto, senza forze), probabilmente un soprannome scherzoso attribuito al capostipite.
TULIO
TULLIO
Tulio è estremamente raro, si tratta di una forma dialettale del cognome Tullio, che è tipico del Lazio, in particolare del frusinate, derivano dal nomen latino Tullius, ricordiamo la Gens Sabina Tullia e con questo nome il leggendario terzo re di Roma Tullius Hostillius.
TULLI
TULLO
Tulli è tipico della fascia centrale che comprende le Marche centromeridionali, l'Umbria, il Lazio e l'Abruzzo settentrionale, Tullo sembra avere due ceppi, nel barese e nel molisano, dovrebbero tutti derivare dal cognomen latino Tullus; ricordiamo il famoso Re di Roma Tullus Hostilius.
TUMA
TUMA'
Sia Tuma che Tumà sono specifici del leccese, assolutamente rarissimo il primo, quasi unico il secondo, dovrebbero derivare dalla contrazione del termine grecanico tùreuma (cacio fresco) che avrebbe la stessa radice del termine piemontese toma con il medesimo significato, indicando forse così che il capostipite facesse di mestiere il produttore di cacio o il pastore.
TUMEDEI
TUMIDEI
Entrambi tipici del forlivese, Tumedei è tipico di Forlì, Cesena e Forlimpopoli, Tumidei, il più diffuso a Forlì, e tipico anche di Predappio e di Ravenna, dovrebbero essere derivati da alterazioni arcaiche del nome greco Timotheos formato dalla fusione dei termini greci timan (che onora, che reca gloria) e theos (Dio), con il significato di colui che reca gloria a Dio.
TUMELLO Assolutamente rarissimo, forse di origini siciliane, dovrebbe derivare dalla contrazione del nome Tumasello.
TUMIATI Cognome tipico di Ferrara e dintorni.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Cognome tipicamente romagnolo, con maggiori presenze nel ferrarese, Tumiati deriva probabilmente dal nome Tomeo, che a sua volta deriva dal nome Tommaso o Bartolomeo (anche nella sua variante Tolomeo).
TUMINELLI
TUMINELLO
TUMMINELLI
TUMMINELLO
TUMMINIA
TUMMINO
Sia Tuminelli che Tuminello sono rarissimi, Tuminello sembrerebbe originario del ragusano, Tumminelli sempre siciliano è del nisseno, Tumminello è tipico della Sicilia occidentale, del Palermitano in particolar modo, Tumminia è decisamente palermitano, Tummino è specifico del ragusano e dell'ennese, tutti questi cognomi potrebbero derivare da ipocoristici dialettali di modificazioni e contrazioni dell'aferesi del nome Bartolomeo, ma, molto più probabilmente dovrebbero derivare invece dal termine greco treis menaios (tre mesi), all'epoca della Magna Grecia  veniva coltivato il trimenaios, grano a ciclo trimestrale, seminato a marzo, che veniva chiamato in dialetto timminia, trimminia e tumminia, una delle principali località di coltivazione di questo grano erano i campi Leontinoi, una delle prime colonie greche della Sicilia, cioè la siracusana Lentini.
su suggerimento di Emanuele Tumminia
TUMMOLO Tipico della zona di confine tra potentino e foggiano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Originario del potentino, dovrebbe derivare dal vocabolo dialettale tummolo (tomolo), che indica un'antica unità di misura agraria adoperata in molte aree del meridione. Molto probabilmente si tratta della cognominizzazione di un soprannome attribuito a una o più famiglie alle quali fu assegnato un tomolo di terreno da coltivare.
TUNDIS
TUNDISI
Tundis è specifico di Cetraro nel cosentino, Tundisi, quasi unico, è anch'esso del cosentino, potrebbero derivare dal termine latino tundus (rotondo), ad indicare forse nel capostipite una certa obesità, ma è pure possibile possa trattarsi di alterazioni di una forma aferetica di nomi come il latino Metunus, il turco Eflatun, lo spagnolo Fortun, o Urtun, o da alterazioni dei nomi turchi Tunay o Tunç.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Cognome calabrese che, come denuncia chiaramente la desinenza -isi, significa "gente della famiglia Tundo".
TUNESI Tunesi è tipicamente lombardo del milanese, di Arluno, Santo Stefano Ticino, Vittuone, Corbetta, Milano, Ossona, Canegrate, Magenta, Parabiago, Cornaredo, Busto Garolfo, Settimo Milanese e Boffalora Sopra Ticino, ed uno a Domaso nel comasco, questo cognome dovrebbe riferirsi ad una forma etnica riferita a capostipiti che probabilmente provenissero dall città svizzera di Thun.
TUNIZ Molto raro è tipico dell'udinese, deriva da una forma dialettale dell'aferesi del nome Antonio.
TUON Tuon, molto molto raro, è specifico della provincia di Treviso, di Breda di Piave e San Biagio di Callalta in particolare, potrebbe derivare da un antico soprannome dialettale basato sul termine tuon o tuun termine onomatopeico riferito al rumore di uno sparo d'archibugio, forse legato ad esperienze militari del capostipite o al suo mestiere di cacciatore, improbabile l'ipotesi che possa trattarsi di una forma dialettale aferetica tronca del nome Antonio.
TUOTI
TUOTO
Tuoti è praticamente inesistente in Italia, Tuoto sembra specifico della zona di Fagnano Castello e   Verbicaro nel cosentino, potrebbero derivare dal nome medioevale Tuoto di cui abbiamo un esempio in questo scritto del 901 tratto dal C O D E X CHRONOLOGICO DIPLOMATICUS EPISCOPATUS RATISBONENSIS: "...Hujus traditionis testes per aures tracti: Sarhilo comes, Theomar, Tagini, Anno, Uualtheri, Timo, Papo, Rodperht, Engilmar, Egilolf, Tuoto, Orendil, Isanrih, Wirunt, Leoparto, Huichram, Ugo, Udalrih, Heinpreht, Gotedieo, Reginpreht,...", ma molto più probabilmente dovrebbero derivare da soprannomi originati da contrazioni del nome Salvatore.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Tuoto, molto raro, è un cognome tipico del cosentino, mentre Tuoti, ormai scomparso in Italia, sopravvive ancora all'estero (negli USA è presente, a bassissima frequenza, in California, Arizona, Florida, New York, Connecticut, Rhode Island e New Hampshire). Per quanto riguarda il loro significato, a mio parere sia Tuoti che Tuoto potrebbero essere varianti dialettali del nome Toto, a sua volta derivato da nomi quali Salvatore, Benedetto, etc.: il dittongo 'uo' al posto di 'o', infatti, è tipico dei dialetti campani e, vista la relativa vicinanza del cosentino alla Campania, mi sembra abastanza probabile l'adattamento del nome Toto in Tuoto.
TUOZZI
TUOZZO
Tuozzi è assolutamente rarissimo, Tuozzo, molto molto raro, è tipico del basso salernitano della zona di Buccino e Sala Consilina, potrebbero derivare da soprannomi originati da contrazioni di nomi come Benedetto.
TUPPONI Tupponi è tipico del nuorese, di Nuoro e di Oliena, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo tupponi (tappo), che potrebbe essere legato sia alla lavorazione del sughero per la produzione di turaccioli , sia a caratteristiche fisiche del capostipite.
TUPPUTI Specifico di Barletta.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Tipico di Barletta (BA) ma presente anche nel centro nord del paese, questo cognome deriva dal vocabolo dialettale tupputo, col significato di capellone, persona dai folti capelli: l'origine del termine va ricercata nella voce dialettale tuppe (dall'antico francese toup), che indica sia il ciuffo di capelli che le donne annodano dietro il capo sia un generico ciuffo, anche maschile. Si tratta, dunque, della cognominizzazione di un soprannome attribuito al capostipite.
TURA Sembrerebbe avere oltre al ceppo principale nel bolognese, ferrarese e ravennate, anche un ceppo nel riminese e nel vicentino, potrebbe derivare da un toponimo scomparso o da una modificazione dell'aferesi del nome Salvatore. Tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1300 a Siena con il cronista Agnolo di Tura e nel 1400 con l'insigne medico Bartolo di Tura, nel 1400 a Ferrara con il pittore Cosme Tura (1430-1495) e nel 1500 a Solofra (AV) leggiamo: "...magnifici Joseph accolito Petrone, Dominico di Tura, et Basilio Giliberti...".
integrazioni fornite da Aldo Piglia, Milano
Tura dovrebbe derivare per aferesi da Bonaventura, nome molto in voga durante il Medio Evo, con un processo già documentato per un altro pittore del Trecento, il senese  Segna di Bonaventura detto anche Segna di Tura (notizie 1298-1331) (cfr. Enciclopedia dell'Arte - compact, Ed. De Agostini).
TURATELLO
TURATI
TURATO
Turatello, molto raro, è padovano, Turati è tipico del comasco e dovrebbe derivare dal toponimo Turate (CO), Turato dovrebbe essere originario delle province di Padova e Vicenza, una possibile origine comune di questi cognomi, potrebbe essere dal vocabolo tardo latino turritus (munito di torri), ed essere quindi accomunati da un'indicazione di località, cioè originari di un posto con delle torri. (vedi anche Tura)
integrazionie fornite da Alessandro Turato
l'origine del cognome Turato potrebbe derivare dall'aferesi del vocabolo ventura o venturato, attribuito a soldati di ventura; un'indagine eseguita nei documenti dell'archivio di Stato di Padova riporta la presenza di questo cognome almeno dal 1418, nell'Estimo di quell'anno vengono citati il signor Giacomo Turato e Pasquale Turato di Pernumia, nel 1443 in un documento viene riportato che il signor Bartolomeus Turatus pagava regolarmente le tasse dovute alle autorità. Molto diffuso, inoltre, il cognome nella zona di Arquà Petrarca (PD) con documenti ritrovati fin dal 1500.
TURBA Molto raro, potrebbe essere dell'alto milanese e comasco, forse originato dal cognome germanico Turba.
TURBIGLIO Turbiglio, assolutamente rarissimo è piemontese del cuneese e dell'imperiese, dovrebbe derivare dal nome della località di Turbiglio una frazione del comune di Roccabruna nel cuneese.
TURCATO Turcato è molto diffuso in tutto il Veneto, si dovrebbe trattare di una forma patronimica dialettale in -ato che starebbe quindi ad indicare le famiglie dei figli di un Turco (vedi Turchi), nome acquisito forse dal padre del capostipite proprio combattendo per la Serenissima contro i Turchi.
TURCHET
TURCHETTA
TURCHETTI
TURCHETTO
Turchet è tipicamente friulano, del pordenonese in particolare, di Porcia, Pordenone, Cordenons, Fontanafredda, Brugnera, Azzano Decimo e Maniago, Turchetta è tipico laziale, di Roma e di Pontecorvo (FR), Turchetti ha un ceppo nell'udinese, ed uno nella fascia che dalla Romagna va alle Marche, all'Umbria ed al Lazio, Turchetto è tipico veneto dell'area che comprende padovano, trevigiano e provincia di Venezia, dovrebbero derivare dal nome medioevale Turchettus, una derivazione dell'etnico turcus, ricordiamo che in epoca medioevale non era difficile trovare una simile etnia tra gli equipaggi o i comandanti della flotta mercantile e militare della Serenissima, ma è pure possibile che in alcuni casi derivino da nomi di località come Ara della Turchetta nel reatino, traccia di queste cognominizzazioni la troviamo a Padova nel 1400 con Antonius Turchettus docente di diritto civile e canonico alla locale Università.
integrazioni fornite da Pietro Turchetti
la famiglia Turchetti risale al 1200 con Jacobus detto "il turco" comandante di navi della Serenissima, è ascritta nel patriziato di Padova, ebbe titoli di conte e principe di Adorgnano, la famiglia intorno al 1500 si divide nei rami:Piemonte,Toscana,Emilia,Marche.
Blasonatura :CrollalanzaDizionario Storico-Blasonico delleFamiglie nobili e notabiliItaliane
integrazioni fornite da Aldo Banti
Turchetti è una famiglia veneta le cui origini risalgono al 1200 con il turco capitano di nave della Serenissima, intorno al 1300 risultano iscritti alla Mastra Nobile di Padova come conti palatini e conti di Adorgnano; la famiglia di antica nobiltà generosa
diede tra gli altri Franciscus (1371) ambasciatore, Antonius famoso jureconsulto, Bernardino (1505) capitano di S.S.Paolo II Barbo.  La famiglia intorno al 1500 si divise in vari rami dei quali il solo fiorente risulta essere quello marchigiano nobile di Numana che diede Aldo Mario (1909) emerito professore di Clinica Medica presso le università di Palermo e Roma Cavaliere di Gran Croce della Repubblica e medaglia d'oro alla sanità ed alla cultura.
TURCHI
TURCI
TURCO
TURCONE
TURCONI
Turchi è diffuso in Emilia, Toscana, Marche, con un ceppo non secondario nel chietino ed in provincia di Roma, Turci è specifico dell'Emilia e Romagna con nuclei nel modenese e nel forlivese, Turco è specifico del sud Italia, Turcone è assolutamente rarissimo, Turconi è tipico delle province di Varese, Como e Milano, derivano dal nome Turcus derivato dall'etnico turco, di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale sotto l'anno 1176 dove in un atto leggiamo: "...Ego Turcus qui dicor de Lomatio, notarius sacri palatii, hoc exemplum ab autentico exemplavi ..."ma stanno anche a significare un'origine non cristiana, mussulmana o saracena, può anche essere originato da caratteristiche comportamentali del capostipite, traccia di questa cognominizzazione la troviamo a Frattamaggiore (NA) in uno scritto del 1708 si legge: "...Ad Orazio Turco d. venti e per esso al Conte Nicola Malinconico e sono a compimento di d. duecento per lo quadro fatto all'Intiempiatura della Venerabile Chiesa dello Spirito Santo della terra di S. Antimo...".
integrazionie fornite da Ezio Simini
La famiglia Turco è una nobilissima famiglia comitale di Verona, assurta a grande importanza già dal 1400. Lo stemma è anche
riprodotto fra gli stemmi araldici nei loggiati dell'università padovana del Bo, infatti un Turco vi studiò e vi si laureò
TURCINO
TURCINOVICH
Turcino è assolutamente rarissimo, e probabilmente deriva da Turcinovich che lo è un pò meno, sono originari dell'Istria, derivano dal termine tardo latino turcinus (originario della Turchia).
TURDI
TURDO
Turdi, praticamente unico, dovrebbe essere il risultato di un'errata trascrizione di Turdo, che , abbastanza raro, ha un ceppo lucano a Picerno e Potenza nel potentino, ed uno siculo, nel palermitano a Cefalù, Palermo, Monreale, San Giuseppe Jato e Partinico, dovrebbero derivare dal nome medioevale Turdus (tordo), in epoca tardo latina, e successivamente in maggior misura, fiorì l'uso di attribuire ai propri figli nomi di uccelli.
TUREL
TURELLA
TURELLI
TURELLO
Turel, quasi unico, è del goriziano e triestino, Turella ha un ceppo nel basso trentino a Mori con diramazioni anche nel veronese, ed uno laziale a Roma ed a paliano nel frusinate, Turelli ha un ceppo nel basso bresciano ed uno tra pisano e livornese, Turello ha un ceppo nell'udinese ed uno tra torinese ed astigiano, potrebbero derivare dal nome medioevale Turellus un ipocoristico dell'aferesi del nome Ventura o del nome Salvatore, di cui troviamo molte tracce in atti pisani dell'inizio del 1300, ma è pure possibile che si tratti dell'aferesi di cognomi come Venturelli.
TURI Turi è molto diffuso in tutta la Puglia, con un ceppo anche nel napoletano, salernitano e potentino, potrebbe derivare in qualche caso dal toponimo Turi nel barese, ma, molto più probabilmente deriva da una variazione aferetica dialettale del nome Salvatore.
TURIBI
TURIBIO
TURRIBI
TURRIBIO
Turibi e Turribi sono ormai quasi scomparsi, Turibio, assolutamete rarissimo sembrerebbe siciliano, così come Turribio che è però anch'esso quasi scomparso, dovrebbero derivare dal nome medioevale di origine spagnola Turibius (vedi TORIBIO).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Turibio è cognome palermitano dal catalano e spagnolo Toribio che deriva dal greco 'thoribios' = rumoroso. Caracausi II 1666.
TURIELLO Molto raro probabilmente di origini campane, dovrebbe derivare da modificazioni dialettali dell'aferesi del nome Salvatore.
ipotesi fornita da Fabio Paolucci
Osservando la distribuzione geografica del cognome in Italia, risulterebbero individuabili due ceppi principali: il primo nel Meridione, soprattutto nella città di Napoli, il secondo in Lombardia, con maggiore concentrazione a Milano. Si potrebbe ipotizzare che il ceppo originario sia quello meridionale, data la tipica inflessione dialettale Turiello può riflettere nella sua forma base l'ipocoristico aferetico Tore o Turi (Tore in napoletano, Turi in siciliano e calabrese) del nome Salvatore. Salvatore, nome (e anche cognome) frequente nel Sud, continua il nome latino di devozione cristiana "Salvator, Salvatoris", da "Salvator", traduzione del greco Sòtè'r, salvator, epiteto (e anche traduzione del nome ebraico Gesù) di Cristo, appunto, "il salvatore".
Si possono tuttavia vagliare altre ipotesi sull'origine etimologica del cognome Turiello: esso può derivare dagli ipocoristici Toro e Torello dei nomi Ristoro (Ristorello) o anche Vittorio o Vittore (Vittoriello e Vittorello).  Un'altra valida ipotesi potrebbe collegare il cognome Turiello all'ipocoristico aferetico del nome Bonaventura o Ventura (da cui Bonaventuriello o Venturiello). E' infatti Ventura un cognome assolutamente panitaliano.  L'ipotesi più plausibile sembra fino a questo punto essere quella che fa derivare Turiello dall'ipocoristico Turi di Salvatore: il cognome Turi è diffuso in tutto il territorio nazionale, ma la sua concentrazione più assoluta è in Puglia, nei territori del Salento.  E' forse in Italia Meridionale che andrebbe ricercata l'origine del cognome Turiello, come variante del più diffuso Turi (in Puglia anche come derivato del toponimo Turi -BA-).  Dal punto di vista araldico, non è stato individuato alcun ceppo aristocratico dei Turiello e, di conseguenza, non è stato individuato alcuno stemma nobiliare con relativo blasone. Ciò non esclude però la possibilità che possa esistere uno stemma Turiello: un ramo potrebbe avere infatti creato la propria effige familiare, come spesso accadeva presso le famiglie borghesi nel '700 e nell'800 (se così fosse, allora lo scudo sarebbe rigorosamente senza corona).  Ancora da non sottovalutare è il possibile legame col nome medievale (poi anche cognome) Santoro.
TURIGLIATTO Turigliatto, molto raro, è tipico del canavese in Piemonte, di Pratiglione e Forno Canavese, si dovrebbe trattare di una forma patronimica in -atto, dove il suffisso sta per figlio di, riferito ad un capostipite il cui padre si chiamasse forse Ventura o Bonaventura, che per aferesi sono diventati Tura, il cui ipocoristico Turello ha dato luogo all'identificativo Turigliatto.
TURIN
TURINA
TURINI
TURINO
Turin è rarissimo, potrebbe avere un ceppo nel torinese ed uno secondario nel padovano, Turina, abbastanza raro, ha un ceppo nel torinese, uno nel bresciano ed uno a Gorizia, Turini è tipicamente toscano, Turino ha un nucleo nel napoletano ed uno probabilmente non secondario nel torinese, potrebbero derivare dal toponimo dialettale Turin (Torino), ma più probabilmente da modificazioni dell'aferesi del nome medioevale Bonaventura, in alcuni casi è pure possibile una derivazione da nomi di località come ad esempio poggio di Turina (TO), ipotesi che non si deve tralasciare è anche quella di una derivazione dal cognomen latino Thurinus, ricordiamo che anche il grande Augusto imperatore lo portò, citiamo Svetonio nel De Vita Cesarum liber secundus, dedicato ad Augusto: "...Thurinum cognominatum satis certa probatione tradiderim, nactus puerilem imagunculam eius aeream veterem, ferreis et paene iam exolescentibus litteris hoc nomine inscriptam, quae dono a me principi data inter cubiculi Lares colitur. ..." . Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio nel 1600 a Ciriè (TO) con il Nobile Turina Capitano delle Armate Ducali.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
l'ipotesi di derivazione dal toponimo Torino difficilmente regge a possibili critiche. Invece il nome Turin è probabilmente una variante di Venturin, un cognome veneto che si è diffuso a Torino (v. E.De Felice) a partire dall\'inizio del 1900. Attenzione però che Turin è anche un cognome francese piuttosto diffuso oltralpe: non è escluso che qualche famiglia transalpina possa essersi stabilita in Italia...anche in tempi lontani. Turin in Francia può essere derivato da nomi come Mathurin (vedi sito www.jtosti.com/noms), nome poco conosciuto in Italia.
TURLE Assolutamente rarissimo, potrebbe essere originato da un soprannome derivato dal vocabolo dialettale ligure turle (ravioli di patate).
TURLETTI
TURLETTO
Turletti e Turletto, molto raro, sono tipici della zona tra il basso torinese e l'alto cuneese, potrebbero derivare da nomi di località come monte Turlo nel torinese o Colle del Turlo tra vercellese e verbanese, troviamo i Turletti tra i notabili di Savigliano (CN) fin dal XVIII° secolo.
TURLON
TURLONI
Turlon ha un ceppo nel padovano, in particolare a Montegrotto Terme e presenze nell'udinese, Turloni, molto molto raro, è speciifco dell'udinese, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine veneto turlon (la parte più alta di un campanile, la torretta campanaria), forse ad indicare nei capostipiti delle persone molto alte o anche, in qualche caso, dei campanari.
TURO Turo, assolutamente rarissimo, è specifico del napoletano, in particolare di Arzano e Napoli, dovrebbe derivare da una variazione aferetica dialettale del nome Salvatore, ridotto prima a Salvaturo, quindi per aferesi a Turo.
TURONE
TURONI
Turone raro è siciliano, Turoni, assolutamente rarissimo, parrebbe originario dell'isola d'Elba, con un probabile ceppo secondario nel forlivese, dovrebbero derivare dal nome Turone (un etnico dai Galli Turoni) in uso ad esempio presso i Franchi nel 600, ricordiamo il beato Turone: "...ipsoque rogante expensasque prebente universas, tumulum beati Martini Turonis ex auro et lapidibus preciosis composuisse..".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Turone è cognome siciliano accrescitivo di Tura o Turi, oppure dal francese Touron, Turon, dal toponimo 'collina'. Caracausi II 1667.
TUROTTI
TURRA
Turotti è molto molto raro, dovrebbe essere originario del bresciano, Turra potrebbe avere un nucleo ferrarese ed uno nel bresciano, potrebbero derivare dal nome medioevale italiano Tura o Turi, nome di cui si hanno tracce ad esempio, nelle Cronache della Peste a Siena (1347 - 1350) vi troviamo infatti un Agnolo di Tura che così testimonia: "... io Agnolo di Tura, detto il Grasso, sotterrai 5 miei figliuoli co' le mie mani; e quelli che rimasero merano come disperati e quasi fuore di sentimento; e abandonarse molte muraglie e altre cose, e di tutte le cave dell'ariento e oro e rame, che erano in quel di Siena , s'abandonarono come si vede; imperochè nel contado morì molta più gente, che tere e ville s'abandonarono che non vi rimase persona.", in un atto di compravendita del 1433: "... a Nani di Tura del popolo di Santo Martino Lobacho sono per una soma di charboni chonperò Jachopo  fabro...". 
TURRER Assolutamente rarissimo, quasi scomparso, dovrebbe essere trentino, dovrebbe derivare dall'aferesi del nome medioevale Bonaventura, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Pergine Valsugana (TN) fin dal 1500.
integrazioni fornite da Magda Lúcia Turrer Rodrigues
Cognome originario di Pergine Valsugana (TN) e Sant'Orsola Terme (TN) e di Valle dei Mocheni dove si hanno tracce fin dall'anno 1325, i Turrer furono tra i più antichi abitanti del Trentino.
TURRI
TURRO
Turri è diffuso in tutto il nord con un ceppo tra Lazio ed aquilano, Turro assolutamente rarissimo sembra avere un ceppo nel bellunese ed uno nel reggino, in alcuni casi potrebbero derivare da toponimi come Turro di Monvalle(VA), Turro di Milano, Turro di Berceto (PR), Turri (PZ) e simili, come ad esempio, nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale anno 1148 si legge: "...Prima petia de campo et prato iacet ad locum ubi dicitur in Bixi, coheret ei a mane Guilielmi de Turri, a meridie flumen, a sero Pagani...", in altri casi potrebbe derivare dall'aferesi di nomi come Arcturus o Maturus, il ceppo cosentino potrebbe derivare da un toponimo citato in un atto del 1081: "...Calvum cum Turri Francolisi ..:", o dall'aferesi del nome dialettale Salvaturi (Salvatore).  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo fin dal 1200 a Monterosso (SP) con un certo Guglielmo de Turri, milite dei capitani del popolo.
TURRIBI Turribi è unico, si dovrebbe trattare di un cognome di fantasia attribuito nel 1917 a Bologna ad un orfanello.
TURRINA
TURRINI
TURRINO
Turrina è specifico del veronese, Turrini è molto diffuso nella zona che comprende il basso trentino, il bresciano, il veronese, il mantovano, il reggiano, il modenese ed il bolognese, Turrino, assolutamente rarissimo è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, deriva molto probabilmente dal cognomen latino Turrinus di cui abbiamo un esempio nel Maioris controversiarum liber di Lucio Aenneo Seneca: "...Turrinus contra nihil probare nisi tutum, non quia imbecillus erat sed quia circumspectus. causas nemo diligentius proposuit...", è anche possibile una derivazione da soprannomi originati da caratteristiche della località d'origine come la presenza di una piccola torre.
TURRIZIANI Turriziani è specifico di Frosinone, dovrebbe derivare dallo stato di torregiani, cioè di abitanti o difensori di una torre avendone la responsabilità di comando.
integrazioni e stemma forniti da Erminio Turriziani Colonna
Famiglia nobile di Frosinone stabilitasi nel XVI° secolo ad Alatri poi tornata a Frosinone. Diede podestà, deputati, funzionari e patrioti allo Stato Pontificio. Nello stemma campeggia in cielo la torre tra due leoni e sormontata da tre stelle in fascia.
TURSINI Tursini ha un ceppo a L'Aquila e Barisciano nell'aquilano, ed uno a Roma, dovrebbe derivare dal nomen latino Tursinius di cui abbiamo esempi su varie lapidi relative a legionari romani dove troviamo tra gli altri un Tursinius Adauctus ed un Tursinius Valentinus.
TURTULA
TURTULLI
Turtula sembrerebbe un cognome specifico di Comiso nel ragusano, Turtulli, che appare unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare dal nome medioevale Turtura (vedi TORTORA), modificato dal fenomeno del rotacismo che in questo caso sostituisce la elle alla seconda erre.
TURTUR
TURTURO
TURTURRO
Turtur sembrerebbe tipico di Molfetta e Bari nel barese, Turturo, sempre del barese, è più tipico di Ruvo Di Puglia e Gravina In Puglia, Turturro è invece specifico di Giovinazzo e di   Canosa Di Puglia.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata in forme arcaiche o dialettali del nome medievale Tortora (o, forse più propriamente, della sua variante maschile Tortore; per una spiegazione più approfondita sull'origine del nome, vedi il cognome Tortora): dal punto di vista etimologico, infatti, i termini tortora e tortore derivano dal latino turtur (questo spiega la singolare variante in Turtur) e, detto questo, è facile intuire l'equivalenza fra i nomi Turturo e Tortore (in italiano, la desinenza -o rende più spesso il genere maschile di un sostantivo rispetto alla desinenza -e); passando invece alla variante Turturro, va detto che qui si assiste a un fenomeno tipico dell'antica onomastica italiana, che consiste nel raddoppiamento di alcune consonanti per motivi probabilmente fonetici (a titolo d'esempio, basti pensare ai nomi Gaspare/Gasparre, Ettore/Ettorre, Davide/Davidde, etc, che, proprio come Turturro, prevedono anche lo spostamento dell'accento su un'altra sillaba). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
TURUDDA Turudda, assolutamente rarissimo, è tipico del nuorese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo logodurese turudda (mestolo).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
TURUDDA: turudda, trudda (vedi il cognome Trudda), tirudda, trulla, turla, tulla, turra ( in campidanese), è l'antico cucchiaione di legno o mestolo (anche per la forma), oggi generalmente di metallo; da non confondere con "su cragàllu", che è un grosso cucchiaio di legno a forma proprio di cucchiaio. Turudda, trudda, tirudda, turra etc. derivano dal latino trulla. Attualmente il cognome Turudda è presente in 5 Comuni italiani, di cui 3 in Sardegna: Nuoro 9, Oliena 3, Assemini 3.
TUSCOLANO
TUSCULANO
Tuscolano, assolutamente rarissimo, parrebbe del romano, così come il quasi unico Tusculano, dovrebbero derivare dal toponimo Tusculum, l'odierna Frascati, è anche possibile che possano derivare da nomi di località, indicate come proprietà di un Tusculus, nome gentilizio plebeo di cui abbiamo un esempio nel De Bello Alessandrino: "...Concurritur ad Cassium defendendum: semper enim Berones compluresque evocatos cum telis secum habere consueverat: a quibus ceteri intercluduntur, qui ad caedem faciendam subsequebantur: quo in numero fuit Calpurnius Salvianus et Manilius Tusculus. Minutius inter saxa, quae jacebant in itinere, fugiens opprimitur ...".
TUSO Tuso è siciliano, specifico di Cerda nel palermitano, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale siciliano tùsu (tosato, rasato), probabilmente ad intendere che il capostipite fosse solito rasarsi i capelli.
TUSSI Assolutamente rarissimo, forse di origini pugliesi.
TUTEL Tutel è tipicamente valdostano, assolutamente rarissimo, sembrerebbe di Nus, potrebbe derivare da un soprannome basato sul termine medioevale francese tuter, con il significato di bere, bevitore.
TUTI Ha un nucleo nella zona di Vinci ed Empoli (FI), uno a Roma ed uno a Gemona Del Friuli (UD), dovrebbe derivare da una contrazione di Diotaiuti.
TUTTOBENE Tuttobene, molto raro, è presente in modo sporadico in tutt'Italia, ma con un ceppo significatico a Catania e nell'ennese a Valguarnera Caropepe, Assoro ed Aidone, dovrebbe derivare da una recente italianizzazione del nome medioevale Omnibonus (vedi Ognibene).
ipotesi fornite da Stefano Ferrazzi
Più tipicamente siciliano, con ceppi maggiori fra il catanese, l'ennese e il palermitano, ma presente anche fra il nord e il centro nord del paese, questo cognome deriva dal nome medievale Tuttobene, che, al pari di altri nomi quali Bonaventura, Bonavita, Ognibene, etc, veniva attribuito al neonato come augurio di benessere e di serenità. In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
TUTTOILMONDO
TUTTOLOMONDO
Tuttolomondo è specifico della Sicilia e dell'agrigentino in particolare, di Raffadali, Agrigento, Porto Empedocle, Realmonte e Montallegro, Tuttoilmondo, meno diffuso, è specifico di Palermo.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Secondo un'ipotesi interessante, l'origine di questi cognomi andrebbe ricercata nel nome medievale Tuttoilmondo o Tuttolomondo, che, attraverso la mediazione del francese Toulemonde, dovrebbe nascere da un adattamento del personale germanico Thurmond o, meno probabilmente, Tedmond: nel primo caso, il nome Thurmond è composto dagli elementi Thor (il nome del Dio del Tuono e della Guerra nella mitologia germanica) e mund (protezione) e può essere tradotto come protetto da Thor; nel secondo caso, invece, il nome Tedmond è composto dagli elementi theod (popolo) e mund (protezione) e può essere tradotto come il protettore del popolo. Ora, per capire meglio come sia nato il cognome Tuttoilmondo o Tuttolomondo, bisogna innanzitutto considerare il cognome francese Toulemonde (portato in Sicilia probabilmente in seguito alla conquista normanna): il nome francese Toulemonde, in effetti, richiama piuttosto fedelmente l'originale Thurmond o Tedmond, ma va notato che la pronuncia del nome è praticamente identica a quella dell'espressione tout le monde (letteralmente tutto il mondo, anche se i francesi la usano nel senso di tutti, tutti quanti); nel passaggio dal francese all'italiano, invece, è chiaro che l'adattamento in Tuttoilmondo o Tuttolomondo si discosta di parecchio dal germanico Thurmond o Tedmond, in quanto traduce letteralmente il nome francese Toulemonde (tenendo conto esclusivamente della pronuncia piuttosto che del significato originale, probabilmente ignorato o comunque trascurato). Ad ogni modo, per quanto riguarda i cognomi in questione, si tratterebbe delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
TUTTOPETTO Tuttopetto sembrerebbe originario di Cave nel romano, dovrebbe derivare da un soprannome originato dall'atteggiamento o dal portamento del capostipite, non si può escludere che possa anche trattarsi di un cognome attribuito ad un trovatello.
TUVERI Tuveri, decisamente sardo, è molto diffuso a Cagliari, Quartu Sant'Elena, Assemini, Villasor, Capoterra e Selargius nel cagliaritano, a Guspini, Sardara, Collinas, Lunamatrona, Serramanna ed Arbus nel Medio Campidano, a Marrubiu, Oristano, Terralba ed Uras nell'oristanese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo campidanese tuvera (cannella del mantice), forse ad indicare che la professione dei capostipiti fosse quella del lavorante presso un fabbro.
TUZI
TUZZA
TUZZI
Tuzi è tipico aquilano e della zona che comprende le province laziali da Roma in giù, Tuzza, molto raro, è siciliano, Tuzzi, più raro, è romano, con un ceppo anche nell'udinese e goriziano, dovrebbero derivare dall'aferesi di diminutivi di nomi come Sante, Vito, Berto ecc, ma è pure possibile che derivino dal nome medioevale Tutius (vedi TUZIO).
TUZIO
TUZZIO
Tuzio e Tuzzio, molto più raro, sono specifici del potentino, dovrebbero derivare dal nome medioevale Tutius (Tuzio), di cui si ha un esempio in questo scritto del 1444, dove leggiamo: "In nomine domini nostri Jesu Christi Amen. Anno a nativitate sua, Millesimo Quadragesimo quarto Regnante Serenissimo et Illustrissimo domino nostro domino Alfonso dei gratia Aragonum... ...Nos frate Tutius de ytro abas Monasterii sancte Marie de faifolis testis sum...".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Tuzio è cognome lucano presente a Lagonegro, Montalbano, Sapri, Senise e spesso altrove. Si tratta della sincope dei cognomi Tibuzio o Tribuzio. Fonte: G. Rohls, Dizionario storico dei cognomi in Lucania, 1985.
TUZZEO Tuzzeo è specifico di Mussomeli nel nisseno, potrebbe derivare da un'alterazione grecanica del nome greco antico Tùdeus o del termine e nome greco antico  tuxaios (fortunato), o, meno probabilmente, da una forma contratta del nome medioevale Tibuzio.
*le fonti dei dati sono diverse e vanno dai documenti raccolti dalla Società Storica Val Poschiavo, al Codice Diplomatico del Ferretto, alla Nuova Chronica, documenti dell'Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze,.ecc.

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