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Italian Surnames - Cognomi Italiani - Z

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ZACA'
ZACCA'
Zacà è specifico del leccese, di Nardò e di Gallipoli, Zaccà, quasi unico, sembrerebbe del napoletano, dovrebbero derivare da forme alterate dialettali originate dal nome arabo Saqqah derivato dal termine che identifica chi fa il mestiere di trasportatore d'acqua.
ZACARIA
ZAGARIA
Zacaria è tipico del casertano, di Trentola-Ducenta e Parete, Zagaria ha un ceppo nel casertano a Casapesenna ed uno probabilmente non secondario a Salerno, uno a Salandra e Ferrandina nel materano, ma il nucleo principale è pugliese, concentrato ad Andria, Barletta e Canosa Di Puglia nel barese con un ceppo secondario a Cerignola (FG), potrebbero derivare da modificazioni del nome ebraico Zacharia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zagaria è cognome pugliese dalla forma base Zagari che deriva dal siciliano 'zagara' < arabo 'zahr' = fiore dell'arancio e di altri agrumi profumatissimi. Minervini 520.
ZACCAGNI
ZACCAGNINI
ZACCAGNINO
ZACCAGNO
Zaccagni molto molto raro  ha un ceppo nel torinese ed uno lombardo, Zaccagnini, oltre al ceppo toscano ha anche un forte nucleo nella fascia centrale tra Abruzzo e Lazio, Zaccagnino è tipico del potentino, Zaccagno estremamente raro sembra dell'aquilano, dovrebbero derivare da soprannomi originati o dal termine dialettale zaccagner (attaccabrighe) o da zaccagnino (buffoncello), un esempio di quest'uso si ha in Lombardia nel 1400 con il bandito da strada Giovanni Pietro da Carcano detto Zaccagnino.
ZACCARA Specifico della zona di Lauria (PZ).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Raro, probabilmente originario del potentino, potrebbe derivare dal napoletano zaccara, nel senso di bambina, ragazza, ma è anche possibile che si tratti di una variante del nome Zaccaria.
ZACCARELLA
ZACCARELLI
ZACCARELLO
ZACCARI
ZACCARIA
ZACCARIN
ZACCARINI
ZACCARINO
ZACCARO
Zaccarella, molto molto raro, ha un piccolo ceppo a San Giovanni Lupatoto e Verona nel veronese ed a Montaquila nell'iserniese, Zaccarelli è molto diffuso in Emilia e Romagna, soprattutto a Forlì e Meldola nel forlivese ed a Carpi, Modena e Mirandola nel modenese e Ro Saliceto, Correggio e Reggio Emilia nel reggiano ed a Bologna e Ravenna, con un ceppo anche a Roma e nel latinense a Roccasecca dei Volsci e Latina, Zaccarello è tipicamente siciliano, di Siracusa e di Nicosia nell'ennese, Zaccari sembra tipico del frusinate con un ceppo anche nel beneventano, Zaccaria è panitaliano, Zaccarin è specifico dell'area che comprende le province di Treviso e di Pordenone, Zaccarini, tipicamente emiliano, è soprattutto del ravennate, Zaccarino, assolutamente rarissimo, parrebbe del beneventano, Zaccaro è diffuso nel cosentino, in Basilicata ed in Puglia, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da Zaccaro forma arcaica per Zaccaria o direttamente dal nome Zaccaria, secondo altri potrebbe derivare dal termine dialettale zaccaro (piccolino, bambino).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zaccaria, Zaccherini in Emilia-Romagna sono documentate le seguenti forme: Zaccaria, al 96° posto in Russi, Zaccherini, al 62° in Imola.  Si tratta della cognominizzazione dell'antico nome biblico Zaccaria (Zacharia o Zacharias in latino), dall'ebraico Zekharyâh. E' un nome composto da una prima parte, 'zachar' (ricordarsi) e da una seconda che comprende il nome del Dio di Israele (Yahvé) in forma abbreviata -yah. Il suo significato potrebbe quindi essere "Iddio si è ricordato", assegnato a un figlio desiderato e voluto. Paraboschi p. 192.
ZACCARDELLI
ZACCARDI
ZACCARDINI
ZACCARDINO
ZACCARDO
Zaccardelli è specifico di Isola del Liri nel frusinate e del vicino romano ed aquilano, Zaccardi ha un ceppo nel parmense ed è diffuso nella fascia che comprende Lazio, Abruzzo e Molise, Zaccardini è specifico di Maglianmo Romano e Roma nel romano, Zaccardino, che sembrerebbe unico, è laziale, Zaccardo ha un piccolo ceppo nel modenese, uno a Roma ed uno a Muro Lucano nel potentino, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, dal nome e soprannome medioevale Zachardus, una germanizzazione arcaica del nome ebraico Zacharyah, troviamo un Antonucius dictus Zachardus nell'elenco degli scolari dell'Università di Perugia dell'anno 1513 , troviamo tracce di cognominizzazioni Zachardi e Zachardus nella Numerazione dei Fuochi della Valle del Sangro del 1447 nel teatino, in Abruzzo.
ZACCARIELLI
ZACCARIELLO
Zaccarielli è quasi unico ed è quasi sicuramente dovuto ad un errore di trascrizione, Zaccariello è tipico del casertano, di Frignano, Aversa, Casal di Principe, San Marcellino e Macerata Campania, dovrebbero derivare da una forma vezzeggiativa dialettale del termine dialettale zaccaro (piccolino, bambino), sarebbe l'equivalente di bambiniello.
ZACCHEDDU Tipico della Sardegna centromeridionale, Zaccheddu dovrebbe derivare dall'ipocoristico in lingua sarda dell'aferesi tronca del nome Iacopo.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZACCHEDDU: tsaccàre, tzaccài, (ma anche tzaccarrài) = fendere, spaccare, scoppiare, crepitare, battere, etc. "Tzaccarràu siast = che tu possa squarciarti. "Ki ti tzaccarrint is barras"! = Che ti si possano squarciare le ganasce"! "Su tzaccàrru de su tronu"! = Il rombo del tuono. Tzaccarrai is dentis po su frius = battere i denti per il freddo. Etc. etc. Tzàcca e poni è un gioco di gruppo, tradizionale.  Derivano tutti dalla radice onomatopeica "zacch" o meglio "tzakk". Su tzakkéddu è precisamente il mal di testa (come se la testa stesse per scoppiare). Si tratta di un cognome poco diffuso. Non l'abbiamo trovato nei documenti antichi da noi consultati. Attualmente è presente in 67 Comuni italiani, di cui 34 in Sardegna: Cagliari 29, Villacidro 24, Laconi 21, etc.
ZACCHEI
ZACCHEO
ZACHEO
Zacchei ha un ceppo toscano, a Sinalunga, Asciano, Siena, Torrita di Siena e Rapolano Terme nel senese ed a Cortona, Foiano della Chiana ed Arezzo nell'aretino, con un ceppo a Notaresco nel teramano ed uno a Roma e Civitavecchia nel romano, Zaccheo ha un ceppo veneziano, uno nel latinense ed uno nel barese e tarentino, Zacheo è tipico del Salento, dovrebbero derivare da forme aferetiche dialettali del nome Isacco.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zacchei è cognome lucano presente a Grassano, Potenza, ZACCHÈO a Pisticci; cfr. Zacchèo cal., Zachèo nel Salento: cogn. pugliese di tradizione biblica = lat. Zacchaeus (De Felice 268), in papiri greci (sec. VIII) Zachaios (DCS).
ZACCHERONI Cognome tipicamente forlivese, dovrebbe derivare da un soprannome.
integrazioni fornite da Stefano Bettazzi
Tipicamente romagnolo, con un ceppo maggiore nel forlivese, questo cognome deriva dal termine zaccherone, col significato di persona trasandata, sciatta o, in senso figurato, di individuo dalla vita disordinata: l'origine del vocabolo va ricercata nel termine zacchera (dall'antico alto tedesco zahhar, col significato di goccia, lacrima), col quale si indica lo schizzo di fango che macchia le scarpe o i vestiti. Si tratta, dunque, della cognominizzazione di un soprannome attribuito al capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zaccheroni è cognome forlivese derivato da Zaccaria (cfr.).
ZACCHETTI
ZACCHETTO
ZACCHI
ZACCHIN
ZACCHINI
ZACCHINO
ZACCONE
ZACCONI
Zacchetti è tipico delle province di Milano, Lodi e Pavia, Zacchetto è unico ed è un probabile errore di trascrizione, Zacchi sembra avere tre ceppi, nel bresciano nel bolognese e tra Firenze ed Arezzo, Zacchin, che sembrerebbe del vicentino, è unico, Zacchini è dell'area che comprende il fiorentino e l'aretino, il bolognese, la Romagna ed il pesarese, Zacchino ha un piccolo ceppo nel latinense, uno molto consistente a Nardò nel leccese ed uno a Palermo, Zaccone ha un nucleo principale in Calabria, ma esistono ceppi, forse secondari nel materano, nel napoletano e tra genovese e astigiano, Zacconi, molto raro, dovrebbe essere tipico del maceratese, con un probabile ceppo secondario nel milanese. Tutti questi cognomi derivano da modificazioni o dell'aferesi del nome Isacco o, più frequentemente, da variazioni dell'apocope del nome Jacopo (Jaco, Giaco, Zaco, ecc.), nel primo caso, sono probabili ascendenze ebraiche. Nel 1500 troviamo a Rubiera (RE) un notaio Francesco Zacchetti, così è riportato in un'iscrizione: "HOC CRISTI TABERNACOLO ORNATUM EST M.D.XVII 5 IND. D. FRANCESCO CAVALLERINI MUTINA CAPELLANO PROCUR.  VIR. BOCa. IO. P.NI CREMON. FAB.CE HER. EXACT. Et GAS. MILANA. FRAN. ZACHE(etti)".
ZACCOLO Zaccolo ha un piccolo ceppo a Latisana nell'udinese ed uno a Cagliari, il ceppo friulano potrebbe derivare da una forma ipocoristica aferetica dialettale derivata dal nome Isacco, il ceppo sardo, se dovesse essere autoctono, potrebbe derivare da un soprannome dialettale con il significato di stizzoso, forse una caratteristica comportamentale del capostipite.
ZADRA
ZADRO
Zadra sembrerebbe tipico della zona ce comprende Trento, Cles e Tres, Zadro, decisamente più raro, ha un nucleo tra le province di Pordenone e di Venezia, zona di San Vito Al Tagliamento e Cordovado (PN) e di Portogruaro (VE) , dovrebbe derivare da un soprannome dialettale derivato dal vocabolo dialettale zadro (teatro) derivato a sua volta dal vocabolo latino Theatrum, originato il soprannome probabilmente dall'abitare la famiglia nelle prossimità di una località dove si tenevano rappresentazioni teatrali. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Treviso nel 1368 con il Notaio della Cancelleria Inferiore della Repubblica Serenissima Girolamo Zadra, e a Pozzolo (VI) nel 1500 con un certo Giorgio De Zadra citato in un atto del 1542.
ZAFARANA
ZAFFARANA
ZAFFERANA
Zafarana è siciliano, del nisseno, di Mazzarino, Niscemi, Gela, Caltanissetta, di Siracusa e di Palermo, Zaffarana è tipico del catanese, di Catania,   Militello In Val di Catania e Caltagirone, Zafferana pure, anche assolutamente rarissimo, e se si tratta probabilmente di un errore di trascrizione del precedente, dovrebbe derivare dalla forma dialettale del toponimo Zafferana Etnea (CT).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zaffarana è forma geminata del cognome Zafarana dal siciliano 'zafarana' = zafferano,  dall'arabo "za'farān". Possibile anche una derivazione dal toponimo Zafferana Etnea che però è di fondazione piuttosto recente. Caracausi II 1726.
ZAFFARANI
ZAFFARANO
ZAFFERANI
ZAFFERANO
Zaffarani è tipicamente romano, Zaffarano è tipico del Gargano, di Vico del Gargano e Vieste nel foggiano, Zafferani, molto raro, è riminese, Zafferano ha qualche presenza nel materano ed un piccolo ceppo a Cosenza, questi cognomi dovrebbero derivare dal fatto che i capostipiti coltivassero zafferano o che questo fosse oggetto dei loro commerci, spezia il cui nome deriva dall'arabo azzafaran, a sua volta derivato dal persiano sahafaran, che nasce dal termine asfar (giallo).
ZAFFARESE Quasi unico è specifico del materano.
ZAFFARONE
ZAFFARONI
Zaffarone, quasi unico, è della Lombardia settentrionale, Zaffaroni, decisamente lombardo, ha un ceppo nel comasco a Turate, a Limido Comasco, ad Appiano Gentile, a Mozzate, e Guanzate, nel varesotto a Gerenzano, Saronno, Cislago, Uboldo, Castellanza, Busto Arsizio, Caronno Pertusella, Origgio, Cassano Magnago e Cairate  ed a Milano, Rescaldina, Legnano e Cerro Maggiore nel milanese, dovrebbero derivare da soprannomi originati dall'italianizzazione del termine dialettale lombardo arcaico zaffranon (zafferano bastardo o grogo, chartamus tinctorius).
ZAFFIRI
ZAFIRI
Zaffiri è tipicamente abruzzese, del pescarese e dell'aquilano, Zafiri sembra essere unico ed è probabilmente il frutto di un errore di trascrizione del precedente, dovrebbero derivare dal nome e cognome albanese Shafir o Saphir, non si può escludere una derivazione dal termine arabo shafi (mediatore) intendendo essere questo il mestiere del capostipite.
ZAGAGLI
ZAGAGLIA
Zagagli, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Zagaglia, che è specifico dell'anconetano, di Osimo in particolare e di Castelfidardo, Falconara Marittima e Filottrano, di San Severino Marche nel maceratese e di Roma, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine zagaglia (sorta di lancia di origine africana), termine già in uso in epoca medioevale, probabilmente riferito ad armati di fanteria.
ZAGGIA Molto raro è specifico del padovano, 
ZAGHI
ZAGHINI
ZAGO
ZAGOTTO
Zaghi è specifico del ferrarese e rovigoto, Zaghini è tipico di Rimini, Zago è tipico del Veneto, con un ceppo anche nel ragusano a Comiso in particolare ed a Vittoria e Ragusa, sia Zaghi che Zago sembrerebbero avere un ceppo secondario in Piemonte ed uno nel milanese , Zagotto, molto molto raro, è tipico del veronese orientale, dovrebbero derivare dall'aferesi di toponimi quali: Massanzago nel padovano, Lorenzago nel bellunese, Cazzago nel veneziano, Vanzago nel milanese, Sozzago nel novarese, ecc.  Tracce importanti di queste cognominizzazioni le troviamo nella seconda metà del 1400 con il pittore di origini bergamasche Antonio Zago operante in tutto il territorio veneto.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Una possibile derivazione potrebbe derivare dal fatto che Zago in dialetto veneto è il nome con il quale viene chiamato un Chierico, cioè uno che sta per diventare prete e a volte zaghi sono anche detti i chierichetti.
ZAGLI
ZAGLIO
ZALLIO
Zagli è tipico del fiorentino, di Firenze, Borgo San Lorenzo, Scandicci, Bagno a Ripoli, Vicchio, Firenzuola e Fiesole, Zaglio invece è decisamente lombardo dell'area bresciano mantovana, in particolare di Lonato, Desenzano Del Garda e Brescia e di Castiglione Delle Stiviere (MN), Zallio, molto molto raro, ha un ceppo nel genovese che dovrebbe essere originario dell'alessandrino, la derivazione potrebbe essere da un'italianizzazione del nome della Gens Sallia, ma appare troppo lontana la zona d'influenza della stessa per quanto riguarda il ceppo lombardo e piemontese, più probabile per questi una derivazione dal nome personale medioevale latino Sallius di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale in una Carta convenientie, finis et divisionis dell'anno 1184 a Ozzero nel milanese: "Ego Sallius filius quondam Petribelli de Morocaballo, de burgo Roxate, notarius ac domini Friderici imperatoris missus, autenticum huius exenpli vidi et legi, ita ut | in eo continetur legitur in isto, preter litteras plus minusve...".
ZAGORDA
ZAGORDI
ZAGORDO
Sia Zagorda, che Zagordi e Zagordo sono assolutamente rarissimi, quasi scomparsi, potrebbero essere di origine calabrese, potrebbero derivare dal nome greco Zagreus, si hanno tracce nel 1800 di una presenza di famiglie Zagordo a San Marco Argentano (CS) e a Catanzaro.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zagordo è cognome calabrese dal termine dialettale 'zaguordu' = uomo zotico. Rohlfs 279.
ZAIA Zaia ha un ceppo nel trevisano, pordenonese ed udinese, uno nel rovigoto con un ceppo, probabilmente secondario di origini venete, nel torinese ed un ceppo nell'isola di Lipari nel messinese, che potrebbe anch'esso essere di origini istriane e risalire al periodo fascista, al 1940 epoca della deportazione a Lipari di friulani, sloveni e croati contrari al regime di allora.
integrazioni fornite da Daniele Zaia
Abbastanza comune in Friuli e nel Trevigiano, pare essere la forma assunta in Italia dal cognome Zajc, molto comune nei confinanti paesi di lingue slave. La parola vuol dire lepre.  Un secondo centro di irradiazione del cognome è la Sicilia ma, con etimologie differenti, avendo il termine siciliano origine araba.
ZAINO Molto raro dovrebbe essere originario della fascia che comprende Abruzzi, Lazio e alta Campania.
integrazioni fornite da Rossella Santoro
L'intera famiglia è unica nel paese di Martina Franca provincia di Taranto. Il nonno di mia madre era orfano, trovatello di guerra e il cognome Zaino gli venne attribuito dal funzionario dell'orfanotrofio
ZALIANI Assolutamente rarissimo, è tipico del pavese, potrebbe derivare dall'aferesi del toponimo Pizzale (PV).
ZALLOCCHI
ZALLOCCO
Zallocchi, quasi unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione di Zallocco, che è tipico dell'area che comprende le province di Macerata ed Ascoli Piceno, di Potenza Picena, Civitanova Marche e Morrovalle nel maceratese e Montegranaro e Sant'Elpidio A Mare nel Piceno, dovrebbero derivare dal nome medioevale Zalochus di cui abbiamo un esempio nella prima metà del 1500 con un certo Zalocco inviato della Serenissima presso Solimano il Magnifico come si evince dalle Sarracenicae Historiae Caelii Augustini Curionis: "...Zalochus ad Solymanum missus...".
ZALTRON Tipico del vicentino, della zona di Schio e Marano Vicentino.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
è un cognome vicentino che deriva dalla voce dialettale veneta zaltron che significa cialtrone. Cfr. D. Olivieri, I cognomi della Venezia Euganea, 1924, p. 233
ZALUNARDO Zalunardo, abbastanza raro, è tipicamente veneto, del trevisano e del veneziano, di Venezia e Noale nel veneziano e di Paderno del Grappa, Ormelle e Castelcucco nel trevisano, dovrebbe derivare dal nome del capostipite, che probabilmente aveva un nome composto dal nome Gianni, alterato prima in Zanni e quindi per apocope divenuto Za, unito al nome Leonardo modificato dal dialetto in Lunardo.
ZAMA Zama ha un ceppo molto consistente a Faenza nel ravennate, con buone presenze anche a Ravenna, Lugo, Russi, Bagnacavallo e Cotignola sempre nel ravennate e ad Imola nel bolognese, un ceppo a Roma ed uno a Palermo, dovrebbe derivare dal nome tardo latino Zama, ricordiamo San Zama, Vescovo di Bologna, il cui culto si diffuse parecchio nell'areale bolognese e ravennate, venne martirizzato nel III° secolo sotto Diocleziano.
ZAMANA Assolutamente rarissimo, dovrebbe essere del rovigoto, forse di origine turca.
ZAMARA
ZAMARO
Zamara, assolutamente raro, sembra lombardo, Zamaro, molto raro, è tipico dell'udinese, dovrebbero derivare da una contrazione dialettale del nome Gianmaria o Gianmario, troviamo tracce di queste cognominizzazioni nel 1400 a Sarezzo (BS) con l'intagliatore, scultore ed ebanista Clemente Zamara.
ZAMARCHI
ZAMARCO
ZAMMARCHI
ZAMMARCO
Zamarchi è del veneziano e Zamarco della zona tra padovano e rovigoto, Zammarchi ha vari ceppi, uno nel bresciano, a Castrezzato, Brescia e Lograto, uno nel parmense a Parma e Mochio delle Corti, uno in Romagna a Cesena e San Mauro Pascoli nel cesenate, nel riminese a Sant'Arcangelo di Romagna, Rimini e Bellaria Igea Marina nel riminese, ed uno a Ravenna, in Toscana ha un ceppo nel grossetano a Manciano e Semproniano, Zammarco sembrerebbe unico, dovrebbero tutti derivare da una forma dialettale del nome Gian Marco, probabilmente portato dai capostipiti.
ZAMARIAN Zamarian è tipico della zona che comprende il veneziano ed il Friuli, in particolare San Michele al Tagliamento e Portogruaro nel veneziano, Morsano al Tagliamento nel pordenonese e soprattutto Latisana e Precenicco nell'udinese, dovrebbe derivare dal cognomen latino Zamarianus, di probabili origini orientali, di cui abbiamo un esempio d'uso in epoca imperiale romana: ".. Quod dictum graviter Imperatorem pupugit ob culpam in altero dimittendo et in altero invitando admissam, et in Claudium graviter commotus est Abuna, et Imperatorem in eumdem irritavit et unde sumptum initium eiusdem in eum rebellionis et internecionis. Si maiorem dilectionem nemo habet, Christi Domini testimonio, quam ut animam suam ponat quis pro amicis suis, quae maior umquam extitit dilectio quam illa qua dominus Zamarianus tembenensis ex patrum amore fortunas, praefecturam, cognatos et filios suumque caput in extremum periculum, vel potius perniciem proiecit? ..".
ZAMATI Praticamente unico, potrebbe essere di origine siciliana o calabrese e derivare da un soprannome legato al vocabolo arabo Zamat (mucca) e starebbe ad indicare il mestiere del mandriano.
ZAMBALDI
ZAMBALDO
Zambaldi è un tipico cognome trentino, di Trento in particolare e di Cavedine, Terlago e tutto il Trentino, Zambaldo, un poco meno diffuso, è specifico invece del veronese, si dovrebbe trattare di cognomi derivati dal nome Giambaldo o Gianbaldo composto da Giovanni che per aferesi e modificazione dialettale si trasforma in Zanni e da Baldo.
ZAMBAGLIONE Zambaglione, praticamente unico, è del potentino, potrebbe trattarsi di un cognome di fantasia, basato su l termine dialettale arcaico zambaglione (zabaglione o zabaione, una bevanda a base di uova e liquore data per rinvigorire), cui forse il funzionario borbonico dell'istituto di accoglienza attribuiva la causa della nascita del capostipite, con molta probabilità un fanciullo abbandonato.
ZAMBARBIERI Specifico della zona che comprende alto piacentino, pavese, lodigiano e sudmilanese, potrebbe derivare dall'unione dell'aferesi del nome Gianni, con il cognome Barbieri, per identificare a quale schiatta dei Barbieri appartenesse il capostipite.
ZAMBELLI
ZAMBON
ZAMBONI
ZAMBONIN
ZAMBONINI
Zambelli è specifico della Lombardia centro orientale, del veronese e dell'Emilia, dal reggiano al bolognese, Zambon è decisamente veneto, con un ceppo anche nel latinense dovuto all'emigrazione forzata dei veneti per bonificare le paludi Pontine durante il ventennio fascista, Zamboni è specifico dell'areale che comprende bergamasco, bresciano, trentino e veronese, mantovano, reggiano, bolognese e ferrarese, Zambonin è decisamente veneto, del padovano in particolare, Zambonini è del reggiano, con presenze anche in Lombardia ed in Veneto, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da modificazioni, più o meno dialettali, del nome Gianni con l'aggiunta di aggettivi come bello e buono (Gianni bello, Gianni buono).
ZAMBERLAN
ZAMBERLI
ZAMBERLIN
ZAMBERLINI
Zamberlan ha un piccolo ceppo secondario nel mantovano, ma la zona d'origine è il Veneto, dove è molto diffuso soprattutto nel vicentino, a Vicenza, Sovizzo, Costabissara, Castelgomberto, Isola Vicentina e Bolzano Vicentino, nel trevisano a Treviso, Roncade e Villorba, a Verona e ad Iesolo nel veneziano, Zamberli, praticamente unico, è probabilmente il frutto di un'errata registrazione di Zamberlin, che, come Zamberlini, sembrerebbe essere unico, e parrebbe triestino, dovrebbero derivare, attraverso alterazioni, dal nome medioevale Zamberla, citato ad esempio in un atto del quattro dicembre 1219 a Bergamo, con il quale un certo Zamberla della Pusterla riceve in locazione perpetua una vigna di proprietà del Monastero bergamasco di Astino, ma è pure possibile una derivazione da un soprannome originato dal termine veneto arcaico zamberlo (lunga e larga veste di panno pesante), forse a caratterizzare il capostipite come un uomo freddoloso.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zamberlan è cognome veneto che significa 'ciambellano' Olivieri, 211.
ZAMBITO
ZAMMIT
ZAMMITI
ZAMMITO
ZAMPITO
Zambito è specifico siciliano della zona di Favara, Agrigento, Montallegro e Siculiana, Zampito è un errore di trascrizione del precedente, Zammit, ha sparute presenze nel romano ed in Sicilia, Zammiti è praticamente unico, Zammito è ben presente in Sicilia ad Aragona nell'agrigentino ed a Palermo, Valledolmo, Termini Imerese e Carini nel palermitano, potrebbero essere di origine maltese e derivare da un soprannome per compagno del cuore, ma non si può escludere una derivazione dal nome ebraico Zaham. Esiste un'ipotesi che li farebbe derivare dal termine yiddish Zamit, che indica una regione della Lituania, ma la cosa appare assolutamente improbabile.
ZAMBOTTI
ZAMBOTTO
Zambotti è tipico del Trentino, della zona di Fiavè in particolare, Zambotto invece è più propriamente veneto, dell'area che comprende le province di Verona, Vicenza e Padova, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali originati dal vocabolo zampa.
ZAMBRA
ZAMBRINO
Zambra è tipico del comasco, di Nesso e Como, con un piccolo ceppo anche a Canal San Bovo in trentino, potrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale arcaico comasco zambra (zimarra, una specie di soprabito molto elaborato e decorato o lunga vestaglia, con maniche molto larghe, usata dalle persone di riguardo), forse ad indicare che il capostipite fosse abituato ad indossarla spesso.
ZAMBRI Zambri, molto molto raro, ha un piccolo ceppo a Città di Castello nel perugino ed uno a Venosa nel potentino, potrebbe derivare dal nome ebraico medioevale Zambri, ricordiamo con questo nome uno dei dodici maestri rabbini convocati a Costantinopoli da Sant'Elena, la madre dell'imperatore Costantino, per discutere sulla conversione al cristianesimo del figlio Costantino e che vennero sopraffatti dalla logica di San Silvestro che, secondo la leggenda, arrivò a dimostrare la collusione del rabbino con il demonio.
ZAMBRINI
ZAMBRINO
Zambrini sembra essere specifico dell'area di Imola nel bolognese e del ravennate, Zambrino, molto, molto più raro, dovrebbe essere del potentino, potrebbero derivare dal nome Zambrino citato anche da Vincenzo Monti nella sua tragedia Galeotto Manfredi Principe di Faenza dove appunto Zambrino è uno dei personaggi.
ZAMBROTTA
ZAMBROTTI
ZAMPROTTA
Zambrotta è assolutamente rarissimo, Zamprotta è sempre molto raro, dovrebbero essere originari di Caserta, Zambrotti è quasi unico, potrebbero derivare da un soprannome legato al vocabolo di origine araba zahamt (mucca).
integrazioni e stemma forniti da Prof. Italo Zamprotta
Il cognome originale di queste famiglie era Zianfrocta. Famiglia dimorante a Gaeta nella prima metà del XV° secolo. La notizia è ricavata da Ristampe Capuane,opera catalogata nella Biblioteca del Museo Campano di Capua. La cronistoria è firmata nel 1925 dall'Avv.Luigi Rotondi. Da questa famiglia Zianfrocta derivano le attuali famiglie Zamprotta, Zambrotta, Gianfrotta, Gianfrocca, Cianfrocca.
Il personaggio più antico finora ritrovato è Guglielmo Zambrotta, citato in un documento del 6 febbraio 1338 della Certosa di Padula, in cui l'Abate Nicola del Monastero di S.Maria di Cadossa e Signore del casale di Casalnuovo, convoca gli uomini di quella università e li interroga su alcune consuetudini e comportamenti (cfr.C.Carlone, I regesti dei documenti della certosa di Padula [1070-1400]), p.121, 1996. Il cognome Zambrotta è attestato a Lagonegro, con la variante Zambrotti, quest'ultima emigrata nel XIX° secolo a S.Pietro al Tanagro (cfr.G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania, pp.205-6, Longo, Ravenna, 1985). Il Can.Giuseppe Zambrotti di Casalnuovo (richiamato nel Catasto onciario del 1753)  nel 1747 pubblicò a Napoli un volumetto di Poesie toscane e latine dedicato al Re Carlo di Borbone, in occasione della nascita dell'Infante Filippo (cfr.Biblioteca Nazionale Centrale, Roma). Nel Catasto onciario di Caserta e Casali del 1749, invece, risultano residenti a S.Barbara di Caserta il mastro falegname e proprietario terriero Giuseppe Zambrotta (1707) e la sorella Elisabetta (1704), coniugata col nobile napoletano Prisco Dell'Aquila, con le rispettive famiglie, e una Maddalena Zamprota (1702), coniugata con Angelo Cervone e residente a S.Maria Capua Vetere (Catasto onciario della Provincia di Terra di Lavoro-Distretto di Capua-S.Maria Capua Vetere (1754).
ZAMBUTO
ZAMMUTO
Rarissimo, Zambuto è tipico della Sicilia sudoccidentale, di Agrigento in particolare, di Ribera e Favara nell'agrigentino e di Acate nel ragusano, Zammuto, rarissimo, dovrebbe essere originario anch'esso dell'agrigentino, dovrebbero derivare da un soprannome basato su alterazioni dialettali del vocabolo arabo zahamt (mucca) e starebbe ad indicare il mestiere del mandriano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zammuto è cognome siciliano variante di Zambuto che deriva dall'arabo 'samūd' o 'samūt' = taciturno, silenzioso. Caracausi II 1729.
ZAMENGHI
ZAMENGO
Zamenghi, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un'alterazione di Zamengo, che è diffusissimo nel veneziano, a Salzano, Venezia, Mirano, Santa Maria di Sala, Spinea, Martellago, Cavallino Tre Porti e Noale, e che dovrebbe derivare da una forma alterata del nome latino Zama (vedi ZAMIN), ma è anche possibile una derivazione da un soprannome basato sul termine dialettale veneziano arcaico zamengo per zanco (mancino).
ZAMIN
ZAMINO
Zamin, molto molto raro, è tipico del trevisano, di Castello di Godego in particolare, Zamino, altrettanto raro, è specifico di Taranto, potrebbero derivare da una forma ipocoristica del nome latino Zama, ricordiamo con questo nome il primo Vescovo della città di Bologna San Zama, potrebbe però anche riferirsi ad una forma etnica riferita alla città cartaginese di Zama, famosa perchè la battaglia, che vi si combattè nel 202 a. C., pose termine alla seconda guerra punica, e che oggi si tende a collocare dove attualmente sorge il paese di Djama a sud di Tunisi.
ZAMMICHELE
ZAMMICHELI
Sia Zammichele che Zammicheli sono quasi unici, sembrerebbero veneti, derivano da forme dialettali del nome composto Giovanni Michele, la corruzione dell'aferesi del nome Giovanni da Zanni a Zam si unisce al nome Michele.
ZAMPA
ZAMPELLA
ZAMPOLLA
Zampa ha tre ceppi, nell'udinese, nel pesarese e anconetano e in provincia di Roma, Zampella è specifico del napoletano e casertano, Zampolla, assolutamente rarissimo potrebbe essere veneto, dovrebbero derivare da soprannomi originati da caratteristiche dei piedi o delle gambe, forse per le dimensioni minute.
ZAMPAGLIONE
ZAMPAGLIONI
Zampaglione è tipico del reggino, di Montebello Ionico e Melito di Porto Salvo, Zampaglioni, probabilmente originato da un errore di trascrizione del precedente, è tipico di Tivoli e Roma, secondo alcuni deriverebbe dal cognome francese Zampignon, nella Nuova Cronica di Giovanni Villani viene riportato il nome Zampaglione a Siena nell'anno 1333: "...l'anno MCCCXXXIII, e essendovi per podestà Teghia di meser Bindo de' Bondelmonti e per capitano Zampaglione de' Tornaquinci, la setta de' cittadini ch'amavano i Sanesi, e per loro trattato, cominciarono il romore e battaglia nella città, e abarrarsi ne la terra...". il nome potrebbe derivare dall'ipocoristico di un termine arcaico che significava mancino ad indicare questa caratteristica fisica del capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zampaglione è un cognome calabrese che viene dal termine dialettale di quella regione 'zampagliune' = zanzara. Fonte: G. Rohlfs, Diz. dei cogn. in Calabria, p. 280.
integrazioni fornite da Alessandro Zampaglione
Famiglia originaria di Calitri, i cui componenti si trasferirono poi a Roma e Napoli. II titolo di Nobiltà, trasmissibile ai discendenti legittimi e naturali, fu confermato alla famiglia Zampaglione con decreto del Capo del Governo del 15 ago. 1929. Della famiglia si conosce l'albero genealogico diretto ed ininterrotto fin dal 1473. Di essa esistono testimonianze storiche anche nei secoli precedenti. In particolare, se ne parla a due riprese nei Diurnali del Duca di Monteleone. Uno Zampaglione sarebbe stato attivo a Napoli, nel seggio di Porta Capuana, una prima volta nel 1384 come seguace di Re Carlo III di Durazzo e una seconda nel 1394 come convenuto a Gaeta di Ladislao. Secondo qualche storico, la famiglia Zampaglione sarebbe stata collegata a quelle dei Gesualda e dei Loffredi, oggi estinte, dalle quali avrebbe ereditato alcuni diritti feudali. Arma: partito: al 1° di rosso alla banda cucita d'azzurro accompagnata sopra da una branca di leone uscente dalla partizione, tenente un giglio; sotto da un giglio, il tutto d'oro; al 2° d'azzurro alla fascia di rosso, cucita, accompagnata sopra da tre stelle poste in fascia, e sotto da un quarto di sole del rnedesimo raggiante, uscente dall'angolo destro superiore del quarto. (notizie tratte dall''Annuario della Nobiltà Italiana)
ZAMPARDI
ZAMPARDO
Zampardi, molto raro, ha un ceppo a Palermo ed uno piccolissimo a Genova, Zampardo sembrerebbe specifico di Genova, dovrebbero derivare dal nome composto dall'unione dei nomi medioevali Johannes e Pardus (vedi PARDI), attraverso la forma dialettale contratta Zanni unita a Pardo, si tratterebbe perciò della cognominizzazione del nome del capostipite.
ZAMPARESE Zamparese è praticamente unico.
ZAMPARI
ZAMPARO
Entrambi decisamente friulani, Zampari è assolutamente rarissimo, Zamparo ha un ceppo nell'udinese ad Udine, Manzano, Larisana, Muzzana del Turgnano, Bagnaria Arsa e Codroipo, con un ceppo anche a Sesto al Reghena nel pordenonese, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali originati dal termine friulano zampe (mano sinistra), probabilmente ad indicare che i capostipiti fossero mancini.
ZAMPARUTTI
ZAMPARUTTO
Zamparutti è tipicamente friulano, della zona di Manzano, Udina, Premariacco e Cividale del Friuli nell'udinese e di Pinzano al Tagliamento nel pordenonese, Zamparutto, praticamente unico, sembrerebbe dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, che dovrebbe essere una forma patronimica tipicamente friulana, dove il suffisso -utti sta per il figlio di, riferito ad un capostipite il cui padre si chiamasse di soprannome Zamparo (vedi ZAMPARI).
ZAMPATI
ZAMPATTI
Zampati è rarissimo ed è tipico bresciano, Zampatti è specifico dell'alto bresciano con un ceppo probabilmente originario in Valtellina, di questo ceppo si hanno tracce ad esempio a Lovero (SO) nel 1600 quando troviamo Romerio Zampatti fu Bernardo e più tardi Giovanni Zampatti fu Tomeo in qualità di Decani della Comunità di Lovero, questa famiglia ha occupato per molto tempo una posizione di riguardo tra i maggiorenti del paese.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Il cognome Zampatti è diffuso in modo limitato nelle province di Brescia e Sondrio ed è presente molto più sporadicamente in quelle di Como, Milano e Varese. Fuori dalla Lombardia qualche famiglia Zampatti si trova  solo a Genova e provincia.  Gli Zampatti hanno le loro origini a Lovero, nell'Alta Valtellina e a Vezza d'Oglio in Valcamonica, due paesi che si trovano sulla vecchia strada del Passo del Mortirolo che univa la Valcamonica e la Valtellina.  Nonostante la vicinanza difficile dire però se tra il ramo valtellinese degli Zampatti e quello della Valcamonica esista una parentela recente. Gli Zampatti valtellinesi si sono successivamente propagati a Sondrio  e in altri paesi della provincia fino al lago di Como; invece quelli Camuni si sono "allargati" verso la bassa Valcamonica in direzione del lago d'Iseo  giù fino a Brescia.  In Valtellina il cognome appare sul finire del Cinquecento come Ciampattis, e, verso la metà del Settecento, si contano a Lovero già 18 famiglie Zampatti. Nel secolo successivo i nati con questo cognome saranno 141 (tra il 1878 e il 1909).  L'origine del cognome è probabilmente da ricercarsi in un soprannome.
integrazioni fornite da Davide Zampatti
Relativamente agli Zampatti Camuni il cognome appare sin dalla fine del XVI° secolo con Giovanni Zampatti presso Vione, comune confinante con Vezza d'Oglio, all' inizio del XIX° secolo Vincenzo Zampatti (Nato nel 1802) da Vione fonda il ramo di Pezzo e di Pontedilegno, nel 1869 nasce (un altro) Vincenzo Zampatti che darà origine al ramo degli Zampatti Francesi.
integrazioni fornite da Cleto Zampatti - Cantone dei Grigioni Svizzera
Zampatti si trova anche in Svizzera, è un cognome oriundo della Valle di Poschiavo, a seguito della separazione della Valtellina dal Cantone dei Grigioni agli inizi del 1800 ad opera di Napoleone.
ZAMPEDRI Zampedri sembra specifico di Pergine Valsugana (TN), con un ceppo probabilmente secondario nel bresciano, deriva da una modificazione dialettale del cognome Gian Pietro.
ZAMPERETTI Abbastanza raro è tipico del vicentino, deriva da una modificazione del nome Giampiero, casato nobile, dal 1000 al 1200 circa detenne la signoria feudale su Cornedo Vicentino (VI).
ZAMPIERI Molto diffuso in tutto il Veneto sembrerebbe avere un ceppo anche nel milanese, deriva dal nome Giampiero.  Nel 1600 è rinomato a Bologna il maestro d'arte pittorica Domenico Zampieri.
ZAMPOGNA
ZAMPOGNARO
ZAMPOGNI
Zampogna ha rare presenze in Veneto, in Campania e nel reggino, Zampogni, assolutamente rarissimo, è umbro, Zampognaro ha qualche presenza in Abruzzo ed in Campania, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi originati dal fatto che i capostipiti fossero dei suonatori di zampogna, probabilmente dei pastori.
ZAMPOL
ZAMPOLI
ZAMPOLO
Zampol, molto molto raro, è specifico del Cadore, Zampoli, anch'esso molto raro, sembrerebbe originario del Polesine, ma potrebbe essere anche toscano, Zampolo, quasi unico, è dovuto quasi sicuramente ad un errore di trascrizione del precedente che dovrebbe derivare dalla fusione dei nomi Zanni (gianni) e Polo (Paolo), tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1701 nel registro dei matrimoni di Pegognaga (MN) firmato da: "... ego Joannes Paulus Zampolus, Rector huius Ecclesie Parochialis S. Jacobi Apostoli Polesini...".
ZAMPOLIN
ZAMPOLINI
Zampolin, quasi unico, parrebbe originario dell'area friulana, Zampolini ha un piccolo ceppo tra spezzino e massese, uno nel pesarese, uno, il più consistente è nel perugino a Foligno, Montefalco, Spoleto, Perugia e Magione, ha un ceppo anche nel romano a Roma e Civitavecchia, dovrebbero derivare dal nome medioevale Zampolinus , forma arcaica ipocoristica del nome Giampaolo, di cui abbiamo un esempio d'uso in in atto del 1358 a Murano nel veneziano, riferito ad un certo Zampolinus udinese: "... quondam Candidi da Ca adestat Prate fideiussor Zampolino utinensi pro marchis quingentis et quinquaginti (solidorum veterum in denariis novis de viginti duobus pro quolibet compatats solummodo viginti veronesium) illi debitis a Jacobo Purgani de Layback Lappo, de Serris et Lippo de Goricia. Zampolinus insolutus actione acta in bona Vunai singulatim enumerata cedit Bertoldo de Mansano, a quo per incantum  ..." (vedi anche ZAMPOL).
ZAMPROGNO Zamprogno è specifico del trevisano, di Montebelluna in particolare, dovrebbe derivare dal nome di località Casa Zamprogno, nelle vicinanze di Montebelluna, probabile luogo d'origine del capostipite, l'origine di quel toponimo è abbastanza oscura, dovrebbe essere da un termine dialettale arcaico, che potrebbe riferirsi ad una malattia dei buoi, o anche da un'alterazione del nome Sempronio.
ZAMPRONI Oltremodo raro è tipico del sudmilanese, potrebbe derivare da una modificazione dialettale del nomen latino Sempronius.
ZAMUNER Tipico del trevisano.
ZAN Molto raro è tipico veneto, dovrebbe derivare da una forma dialettale per Giovanni. (vedi Zani)
ZANABONI
ZANIBONI
Zanaboni è della zona tra pavese lodigiano e milanese, Zaniboni è molto diffuso in tutta l'area lombardo, emiliana, dovrebbero derivare da capostipiti di nome Gianni, forma contratta del nome Giovanni, che venissero riconosciuti come Gianni il buono, o che portassero il come composto dal nome Gianni (Zani) e dal nome Bono.
ZANACCA Zanacca è tipico di Parma, potrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale parmense zana (scrofa, femmina del porco fertile), che potrebbe riferirsi ad un capostipite allevatore di maiali per indicarne il mestiere, come potrebbe trattarsi di un epiteto.
ZANARDELLI
ZANARDI
ZANARDINI
ZANARDO
ZANARELLI
Zanardelli è tipico bresciano, Zanardi è diffuso nell'area che comprende la Lombardia, il Veneto occidentale,il genovese e l'Emilia, Zanardini è tipicamente lombardo di Pisogne, Brescia, Borgosatollo, Darfo Boario Terme, Villa Carcina, Pian Camuno e Concesio nel bresciano e di Costa Volpino nel bergamasco, Zanardo è specifico del Veneto e del trevigiano in particolare, Zanarelli, assolutamente rarissimo, sembrerebbe dell'area lombardo, emiliana, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso ipocoristici, da variazioni dialettali dell'aferesi del nome Giovannardo, e da suoi ipocoristici, di queste cognominizzazioni  abbiamo tracce ad esempio a Livigno in un atto del 1484: ".Zannes vocatus Cramerus et Jacobus, fratres et filii quondam Christofori Zanardi olim Boneti de Draza, omnes tres de Livigno et simul promiserunt et securitatem fecerunt ".
ZANATTA Specifico trevisano, dovrebbe derivare da una variazione del nome Gianni.
ZANCA
ZANCARELLA
ZANCARELLI
ZANCARELLO
ZANCHI
ZANCHIN
ZANCO
Zanca è tipico del veronese e zone limitrofe del bresciano e del mantovano, con un ceppo anche nel pesarese, Zancarella, è praticamente unico, Zancarelli, quasi unico, è del ternano, Zancarello, assolutamente rarissimo, è specifico di Venezia, Zanchi molto diffuso in Lombardia e nella provincia di Venezia ha un nucleo originario anche nell'areto, senese e perugino, Zanchin, decisamente veneto, è particolarmente diffuso nel padovano, Zanco è specifico del veneziano e del trevigiano, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici, da soprannomi originati da termini dialettali per sciancato, zoppo, con le gambe storte o dal vocabolo zanche, un tipo di calzatura tardo medioevale o anche dal termine dialettale lombardo zanchi (trampoli).  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Pisa nel luglio 1228 dove nel testo del giuramento di mantenere l'alleanza fatta con Siena, Pistoia e Poggibonsi, compare fra i firmatari un certo Buonagionta Zanchi, nella seconda metà del 1500 a Vittorio Veneto (BL) opera lo scultore Andrea Zancho, ad Alzano Lombardo (BG) in un atto del 1701 si legge: "Processo A. Alzano. In materia dell'aqua della seriola che scorre in Alzano, ed delle legne invasate in detta seriola. Per la magnifica città di Bergamo contro li signori eredi del quondam signor cavaglier Pietro Zanchi d'Alzano.". Nel Baldus di Teofilo Folengo, opera della prima metà del 1500 tra l'altro leggiamo: "...An nescis quod Bertus erat Pannada fradellus Mignotti Zanchi, de quo me medda Catina protulit, atque tuam simul ac insemma sorellam, unde mihi nezza est et ego tibi barba cusino?...".
ZANCAI Zancai è specifico di Cordenons nel pordenonese, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale con il significato di mancino, forse ad indicare che il capostipite avesse questa caratteristica.
ZANCAN Zancan è tipicamente veneto, dell'area vicentino, padovana in particolare, di Vicenza, Dueville, Nanto e Longare nel vicentino, di Padova e di Venezia, dovrebbe derivare da una forma dialettale del cognome Giancane, composto dalla forma contratta Gianni del nome Giovanni fusa con il nome Cane, molto diffuso in Veneto nell'epoca medioevale.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zancan è cognome veneto che significa 'mancino'. Olivieri 234
ZANCANARI
ZANCANARO
Zancanari, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione di Zancanaro, che è decisamente veneto, di Venezia e Martellago nel veneziano, di Arsiè e Feltre nel bellunese, di Verona e San Pietro in Cariano nel veronese, di Padova e Vigonza nel padovano, di Paderno del Grappa, Villorba e Preganziol nel trevisano e di Rovigo, e che dovrebbe derivare o dal termine veneto zanca (parti di ferro utilizzate di rinforzo a porte e finestre), forse ad identificare nei capostipiti degli artigiani del ferro, o anche dal termine sempre veneto zanco (mancino), o da zanche (trampoli), in quest'ultimo caso potrebbe voler dire che i capostipiti fossero soliti utilizzare dei trampoli, magari in occasione dell'acqua alta.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zancanaro è cognome veneto che significa 'mancino'. Olivieri 234
ZANCHE'
ZANCHETTI
ZANCHINI
Zanchè, molto raro, è tipico del Piceno, ed è probabilmente una forma contratta di Zanchetti che, molto raro, è del pesarese con un ceppo autonomo nel bresciano, Zanchini è tipico del forlivese, dovrebbero derivare da un soprannome legato al vocabolo dialettale zanch (trampoli) con probabile riferimento ad una caratteristica fisica, le gambe secche e magre. Nel 1200 troviamo gli Zanchini signori del castello di Castiglionchio (FI). Tracce di queste cognominizzazioni nel bresciano le troviamo a Berzo Inferiore (BS) dove il nome del maestro di grammatica e notaio Antoniolo Zanchetti compare nel 1504 nella cappella dedicata a San Rocco eretta nella vecchia chiesa parrocchiale di San Lorenzo.
ZANCHET
ZANCHETTA
ZANCHETTO
Zanchet, quasi scomparso è del veneziano, Zanchetta è tipico del Veneto e del basso Friuli, Zanchetto, estremamente raro è anch'esso veneziano, derivano da soprannomi dialettali originati da difetti fisici (vedi Zanca), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel veronese agli inizi del 1500 quando in un atto del 1530 a Tarmassia (VR) troviamo un certo Paolo Zanchetta.
integrazioni fornite da Roberto Zambon
A mio avviso i cognomi Zanco e Zanchet e simili dell'area veneta dovrebbero derivare dal vocabolo dialettale thanco (con la pronuncia interdentale tipo l'articolo the inglese) che significa mancino. Ancora oggi si usa dire la man thanca per indicare la mano sinistra.
ZANCLA Zancla, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere siciliano, e dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine grecanico zanclàs (falciatore, mietitore), probabilmente ad indicare nel capostipite un contadino coltivatore di grano.
ZANDA Tipico della Sardegna centromeridionale, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo zanda (rosolaccio o papavero dei campi).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZANDA: atzànda, tzanda, tanda, zanda = papaver ybridum = papavero. Vedi il cognome  Tanda. L'etimo del vocabolo è probabilmente di origine prelatina: del gruppo afro-sardo-iberico. Comunemente in sardo il papavero lo si chiama bababoi o babaule o pabaule o altro, dal latino papaver. Da Dioscoride (scrittore, scienziato nonchè erborista del 1° sec.d. C. )ci viene riferito ... il papavero, che i Romani (Rwmaioi )chiamano papàbie (papabie) e che gli egiziani, chiamano nantì (nanti). Da nantì, di risonanza africana, si potrebbe risalire(ma proprio in salita)a zanda! Non l'abbiamo riscontrato, come cognome, nelle carte antiche, il che ci fa pensare ad un nome nato in tempi moderni (così anche per Tanda). Attualmente è diffuso in 169 Comuni italiani, di cui 65 in Sardegna, con maggiori presenze nel centro sud dell'isola: Sestu 152, Cagliari 111, Desulo 110, Monastir 104, Iglesias 55, Assemini 42, Arbus 41, etc.
ZANDOMENEGHI
ZANDOMENEGO
Zandomeneghi, abbastanza raro, ha un ceppo nel veronese, uno a Mel nel bellunese ed uno a Preganziol nel trevigiano, Zandomenego, più raro, è tipico di Longarone (BL) e di Belluno, derivano da modificazioni dialettali del nome Giandomenico.
ZANDONELLA Specifico del Cadore soprattutto della zona di Comelico Superiore (BL), dovrebbe derivare da un tal Gianni figlio di Donella, in dialetto Zanni di Donella quindi Zandonella, tracce di questo cognome le troviamo in un atto del 1700: "...a me nodaro haver hoggi d'ordine del spettabile signor Gio Zandonella dell'Aquila di Dosoledo..."..
ZANDONINI Rarissimo, sembra essere bresciano, dovrebbe derivare da una vaziazione del nome Giandomenico.
ZANDRINI
ZANDRINO
Zandrini, molto raro, è tipico di Perugia e di Umbertide nel perugino, Zandrino è caratteristico dell'astigiano, di Isola d'Asti ed Asti, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche aferetiche dialettali del nome Alessandro, abbiamo tracce di queste cognominizzazioni fin dal 1600, in uno scritto del 1690 leggiamo: "Libro figurato di tutte le possessioni del territorio dell'insigne terra di Nove misurate da me Giovanni Benedetto Zandrino di Gamalerio agrimensor publico della città d'Alessandria e deputato a far la nova general misura di detto territorio dalli m.o magnifici sig.ri Cristofaro Corti, Bartholomeo Buzzo, Giuseppe Corti et Gerolamo Bocardo authorità habenti di tanto fare dalla m.o magnifica Communità della predetta terra qual misura l'ho principiata nel dì 29 del mese di maggio nell'anno doppo la venuta di Giesù Christo 1690 et successivamente l'ho seguitata sin che precedendo le publiche crite et avisi particolari ai confinanti le quali possessioni in quella qualità che mi sono state dissegnate l'ho figurate et trovate...".
ZANE
ZANETELLO
ZANETTO
ZANIOL
ZANIOLI
ZANIOLO
Zane, oltre al ceppo principale nel veneziano, ed alle presenze nel trevisano, padovano e veronese, possiede un ceppo importante anche nel bresciano, Zanetello, abbastanza raro, è tipico del vicentino, Zanetto è invece specifico dell'area padovano, veneziana, con un piccolo ceppo anche nel bellunese, Zaniol è specifico della zona del trevisano che comprende Crocetta del Montello, Breda di Piave e Maserada sul Piave, e venezia, Zanioli, molto molto raro, è tipico di Venezia, Zaniolo è tipicamente veneto anch'esso, di Tombolo, Galliera Veneta, Cittadella, e Cervarese Santa Croce nel padovano, e di Vicenza, derivano direttamente, dal nome dialettale veneto  Zane, una forma contratta per Gianni, o da suoi ipocoristici semplici o composti.
ZANELETTI
ZANELOTTI
Estremamente rari, sono tipici del sudmilanese e lodigiano, derivano da variazioni del nome Johanni (Gianni, Giani, Zani).
ZANELLA
ZANELLI
ZANELLO
ZANNELLA
ZANNELLI
Zanella è comune in tutto il nord, nella fascia orientale della Lombardia, Tre Venezie ed Emilia orientale e Romagna, Zanelli è comune in Lombardia ed Emilia e Romagna, Zanello oltre al ceppo nell'udinese, ne ha uno nel torinese ed uno nello spezzino, Zannella è tipico della provincia di Latina, di Fondi, Terracina e Campodimele, del napoletano di Marano di Napoli e Quarto e del foggiano, di Foggia e Accadia, Zannelli ha un ceppo toscano nel fiorentino ad Empoli, Montespertoli e Castelfiorentino, un ceppo a Roma ed uno a Napoli, derivano tutti da Zane, o Zanne una variazione dell'aferesi del nome Gianni. Traccia di questo cognome la troviamo alla fine del 1500 a Cornale (BG) con il console Zanello de Zanelli, e a Salò (BS) dove in una denuncia scritta dello stato di famiglia di un liutaio alla Repubblica Veneta si può leggere: "...Some una de formento, quarte trei fava, vino bono zerle sette, olio pesi doi. Item ho un credito col Signor Conte Ernestor Martinengo da Zanello de L. 52 per causa de tanti instrumenti da sonar,...".
ZANELLATI
ZANELLATO
Zanellati ha un ceppo in Alto Adige, uno tra ferrarese e rovigoto ed uno probabilmente secondario tra milanese e pavese, Zanellato è tipicamente veneto, del rovigoto e padovano in particolare, con ceppi anche nel ferrarese, dovrebbero derivare dal fatto di essere i capostipiti dei figli di uno Zanella, il suffisso in -ato, forma patronimica tipicamente veneta, sta per figlio della parte precedente il suffisso, cioè di uno Zanella o Zanello.
ZANETTE
ZANETTI
Zanette è raro ed è specifico del trevigiano, Zanetti è diffuso in tutto il nord Italia, dovrebbero derivare da una variazione del nome Gianni,
ZANFI
ZANFINI
ZANFINO
Zanfi rarissimo è modenese, Zanfini ha un ceppo nel forlivese ed uno nel cosentino, Zanfino ha un ceppo bolognese ed uno nel cosentino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da una forma contratta dialettale del nome Gianfiore o Gianfilippo.  Traccia di questa cognominizzazione la troviamo a Bergamo dove in un atto del 1363 viene citato un certo Leonardo de Zanfinus  e nel XV° secolo a Solofra nell'avellinese.
ZANFRON
ZANFRONI
Zanfron, quasi unico è del bellunese, Zanfroni, quasi unico, è lombardo, potrebbero derivare da un soprannome basato sul termine arcaico zanfrone o patacca, un'antica moneta d'argento, diffusa nel territorio del Regno di Napoli, in quello pontificio e nel bolognese, del valore di cinque carlini, bisogna però considerare che con il termine zanfron, nel lombardoveneto, veniva indicato anticamente un ragazzo gagliardo e pieno d'iniziative.
ZANGA Zanga è tipico del bergamasco, di Albino, Bergamo, Scanzorosciate, Torre Boldone, Nembro, Albano Sant'Alessandro, Bolgare, Pradalunga e Ranica, con un ceppo campano a San Giuseppe Vesuviano e Napoli nel napoletano, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale con il senso di sciancato, forse a caratterizzare un difetto fisico dei capostipiti.
ZANGANI Assolutamente raro, potrebbe essere originario della zona che comprende le province di La Spezia e Massa, probabilmente deriva dal termine tardo medioevale zanga (sorta di contenitore cilindrico) dal quale deriva il più moderno zangola (recipiente agitare il latte e produrre il burro).
ZANGARA
ZANGARI
ZANGARO
Zangara è tipico siciliano, del palermitano in particolare, Zangari è decisamente calabrese, del reggino e del catanzarese, Zangaro, sempre calabrese, è specifico del cosentino, di Rossano e Corigliano Calabro in particolare.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Cognome prevalentemente siciliano, con ceppo maggiore nel palermitano, deriva dal vocabolo greco tsankaris, col significato di calzolaio. Si tratta, quindi, della cognominizzazione del mestiere del capostipite.
integrazioni fornite da Dr. Marco Rosselli
Zangari è un'antica famiglia patrizia romagnola, iscritta nell'Elenco della Nobiltà Italiana del 1922 e tuttora rappresentata. L'origine etimologica di questa famiglia Zangari, come per tutte le forme che nei dialetti romagnoli e, più generalmente, dell'Italia settentrionale antepongono Zan, ovvero Giovanni, risulta dalla cognominizzazione del nome con il predicato dei discendenti del Conte Giovanni III° di Garay, detto Zanìn (detto anche il piccolo, signore della fortezza di Gatteo di Romagna, pronipote dei viceré e conquistadores spagnoli Juan e Francisco di Garay) entrato a far parte della milizia di Malatesta da Verrucchio nel 1247 e stabilitosi in Romagna.
ZANGARDI Zangardi, molto molto raro, sembrerebbe tipico del foggiano, di Poggio Imperiale in particolare, dovrebbe derivare dal termine greco tsankaris (calzolaio), probabile mestiere del capostipite.
ZANGELMI Zangelmi, molto molto raro, è tipico dell'area dove confluiscono le province di Cremona, Mantova e Reggio Emilia, si dovrebbe trattare di un cognome derivato dal nome del capostipite che probabilmente si chiamava Giananselmo, nome composto da Giovanni che si è ridotto, per aferesi e modificazione dialettale, a Zan e da Anselmo che si è ridotto per aferesi a Selmo e quindi grazie al dialetto a Gelmo.
ZANGERLE
ZENGERLE
ZINGERLE
Sono tutti cognomi altoaltesini tipici della provincia di Bolzano, Zangerle ha un piccolo ceppo a Lasa, Zengerle è ormai praticamente unico, Zingerle, il più diffuso, è ben presente a Rasun Anterselva, Rio di Pusteria, San Martino in Badia, Brunico, Bressanone e in tutta la provincia.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zingerle è un cognome ancora abbastanza frequente in Südtirol (Alto Adige). Meno diffuse le sue varianti Zengerle, Zangerle. Quanto all'origine del cognome, lo studioso Karl Finsterwalder, autore del repertorio onomastico "Tiroler Namenskunde", pagg. 542, 543, lo fa derivare dal vocabolo romanzo cingaro = zingaro, l'equivalente del tedesco zigeuner (zingaro), per il colore dei capelli e l'incarnato scuro dei componenti originari della famiglia Zingerle/Zengerle, che intorno al 1600 aveva ramificazioni in tutto il Tirolo, Südtirol e Vorarlberg.
ZANGHI
ZANGO
Zanghi sembrerebbe siciliano di Messina e di Rodì Milici nel messinese e di Palermo, Zango, praticamente unico, è calabrese, dovrebbero derivare da un soprannome grecanico basato sul termine grecanico tsangòs (bisbetico), ma è anche possibile che si tratti di una forma contratta del cognome Zangari o Zangaro (vedi ZANGARA) e che si riferisca al mestiere dei capostipiti.
ZANGIACOMI Zangiacomi, molto raro, decisamente veneto, ha un ceppo a Cortina D'Ampezzo nel bellunese ed uno a Verona, dovrebbe derivare dal nome composto Giovanni Giacomo, attraverso una contrazione aferetica dialettale del nome Giovanni che diventa Zanni, unito al nome Giacomo.
ZANGIROLAMI
ZANGIROLAMO
Zangirolami ha un ceppo nell'area che comprende l'astigiano, l'alessandrino, il pavese ed il milanese ed un ceppo veneto tra rovigoto padovano e veneziano, Zangirolamo, che sembra unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, che dovrebbe derivare dal nome composto da Zan forma aferetica dialettale di Giovanni aggiunto al nome Girolamo o Gerolamo.
ZANGONI Zangoni è un cognome tipico del padovano, soprattutto di Campo San Martino.
integrazioni fornite da Fernando Zangoni
Cognome diffuso nel padovano, in Trentino ed in Argentina, si tratta di un cognome attribuito al capostipite Lauro Zangoni nell'Istituto dei Trovatelli di Padova.
ZANGRANDE
ZANGRANDI
ZANGRANDO
Zangrande è assolutamente rarissimo, sicuramente veneto, Zangrandi ha un ceppo a Piacenza e dintorni ed uno  a Verona, Zangrando è tipico del Veneto orientale e del Friuli, derivano da soprannomi originati dall'essere il capostipite di nome Giovanni (Zanni) una persona di grosse dimensioni starebbe per quelli del grande Giovanni.
ZANGRILLI Zangrilli è tipico del romano e del frusinate, dovrebbe derivare dal nome composto medioevale Johannes Grillus (vedi anche GRILLETTI) attraverso un'aferesi e modificazione dialettale del primo.
ZANI
ZANIN
ZANINI
ZANINO
ZANINELLI
ZANINELLO
ZANNI
ZANNINI
ZANNINO
ZANNON
ZANNONE
ZANNONI
ZANNOTTI
ZANO
ZANOLA
ZANOLI
ZANOLO
ZANON
ZANONCELLI
ZANONCINI
ZANONI
ZANOTTI
ZANOTTO
Zani è tipico della Lombardia ed Emilia, Zaninelli è tipico del bresciano, veronese e cremasco, Zaninello è tipicamente veneto di hioggia (VE) e Rosolina (RO), con un ceppo anche nell'udinese a Torviscosa, Cervignano del Friuli ed Aquileia, Zanin è specifico delle Tre Venezie, Zanini è comune in tutto il nord,  Zanino, rarissimo è piemontese, Zanni è molto diffuso in tutto il nord, nelle province di Roma e Caserta ed in Puglia, Zannini ha ceppi in Veneto, Lombardia, Emilia, Marche, Lazio e tra casertano e napoletano, Zannino ha un ceppo nel reggino, ed uno nel casertano, Zannon, quasi unico, dovrebbe essere veneto, Zannone, molto raro, sembrerebbe originario della zona tra casertano e napoletano, di Teano e Carinola nel casertano in particolare, Zannoni è molto diffuso in Veneto, nel vicentino e trevisano in particolare, in tutta l'Emilia e Romagna, con massima concentrazione nel reggiano e nel ravennate, ceppi anche nel genovese e spezzino, nel viterbese e nel romano, Zannotti ha un ceppo a Livorno, uno nell'anconetano a Cupramontana, San Paolo di Jesi, Jesi, Castelbellino e Maiolati Spontini, uno a Roma ed uno nel foggiano a Torremaggiore, Zano, molto raro, è del casertano, Zanola ha un ceppo a Brescia e nel bresciano, a Serle, Botticino, Flero, Rezzato, Poncarale, Leno, Paderno Franciacorta, Montichiari e Bagnolo Mella, ed uno nel verbanese a Domodossola e Crodo ed a Borgosesia nel vercellese, Zanoli ha un ceppo nel novarese e verbanese, uno lombardo, soprattutto concentrato nel bergamasco, sondriese e bresciano, e nel veronese, ed uno emiliano, nel modenese e bolognese, e romagnolo, nel forlivese e ravennate, Zanolo è decisamente pimontese, soprattutto del torinese, Zanon è diffusissimo nelle tre Venezie, Zanoncelli è rarissimo e specifico del sudmilanese, Zanoncini è rarissimo e sembrerebbe della zona di confine tra Lombardia e Veneto, Zanoni è specifico della Lombardia, Emilia e Veneto e Trentino occidentale, Zanotti potrebbe avere almeno tre ceppi, in Lombardia, nel trentino e veronese e nel reggiano, modenese, bolognese e Romagna, Zanotto è diffusissimo in tutto il Veneto, con un ceppo anche nell'alessandrino, derivano tutti da variazioni dialettali e da modificazioni ipocoristiche o accrescitive di forme aferetiche del nome Johannes, Johanni (Gianni, Giani, Zani, Zanni).  Solo a titolo di esempio, per dimostrare la presenza fin dal 1300 del nome Zani e derivati, citiamo: in un registro notarile della provincia di Sondrio, all'anno 1379 troviamo: un'nvestitura fatta dai fratelli iGiovanni e Laudino fu Andrea di Tresivio a favore di Menega, detta Menegozza, fu Zani Tondelli di Tresivio, moglie di detto Giovanni, della somma di lire 129 e soldi 5 imperiali quale dote e antefatto o donativo per le nozze. Notaio Francescolo fu Zanni Venosta. ...", verso la fine del 1300 troviamo operante a Sondrio il notaio Zanino fu Negro Bugnoni di Grosio.
notizie ulteriori  fornite da Daniele Todeschini
Zani (Zannis da Astoribus, Zanni, Zagni, Zanini, Zanoni, Zanetti) è una famiglia originaria di Dossena BG e precisamente del casato degli Astori.
ZANICHELLI Zanichelli è tipico di parmense, reggiano e modenese, ma è specifico di Parma e Reggio Emilia, dovrebbe derivare dal nome medioevale Zanichellus, forma ipocoristica di Zani, contrazione dialettale del nome Giovanni, di quest'uso abbiamo un esempio a Monza nel 1246 in quest'atto: "...Ubertinus filius quondam Obizonis de Puteo, Zanichellus et Senus et Zarus et Marchixius et Barberius et Guifredus filii Januarii Belincasa, in loco Bevera Iohannes et Albertus qui dicuntur Gazari,...", tracce di questa cognominizzazione le troviamo ad esempio in una lettera inviata dal celebre filosofo tedesco Leibnitz a nel 1714: "Viro celeberrimo Johanni Hieronymo Zanichello - Godefridus Guilielmus Leibnitius S. P. D.- Egregio me nunere ornasti missa de Ferro ejusque Nive dissertatione multam eruditionem physicam spirante. Eoque magis me Tibi obstrictum fateor, quod in hominem vix nomine notum hoc beneficium collocasti....".
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zanichelli deriva dal nome proprio medievale Joannichellus, uno dei tanti derivati di Johannes, è mosso il nostro cognome, discretamente diffuso nel Modenese. Ricordo qui che la celebre famiglia dei librai ed editori Zanichelli di Bologna è d'origine modenese e gestiva, nell'Ottocento, la libreria che fu poi Bassi e Nipoti ed ora Panini, sotto il Portico del Collegio San Carlo, in Via Emilia. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
ZANIER
ZANIERI
ZANNIER
Sia Zanier che Zannier sono specifici di tutto il Friuli, Zanieri è tipicamente toscano, di Prato, Firenze e del fiorentino in particolare, si dovrebbe trattare di formule cumulative in -ieri, dove il suffisso sta ad indicare quelli di, riferito alla forma aferetica dialettale Zani o Zanni, derivata dal nome Giovanni, probabilmente portato dal padre dei capostipiti, secondo un'altra teoria questi cognomi deriverebbero invece da modificazioni dialettali del nome Gennaro, attribuito a bambini nati nel mese di gennaio, e probabilmente portato dal capostipite secondo questa ipotesi.
ZANIGNI Estremamente raro parrebbe avere un ceppo tra mantovano e bresciano ed uno nel forlivese e riminese, dovrebbe derivare dal nome Zani (Giovanni).
integrazioni fornite da Renata Cherubini
Cognome tipico dell'Emilia Romagna in particolare di San Mauro Pascoli dove si trova la maggior parte degli Zanigni.Tutti gli Zanigni sono parenti e si conoscono tutti perchè questo cognome deriva probabilmente dal cognome Zani ed è diventato Zanigni al massimo un secolo,un secolo e mezzo fa a causa di una strana malattia di un componente di questa famiglia.
ZANINETTI
ZANINOTTI
Zaninetti è tipico della zona che comprende le province di Biella, Verbania e Novara, dovrebbe essere originario della zona di Borgomanero e Fontaneto D'Agogna (NO), Zaninotti, molto molto raro, è tipico dell'udinese, derivano da forme ipocoristiche di modificazioni dialettali del nome Giovanni (Zani).
ZANIRATO Zanirato è specifico di Rovigo ed Adria nel rovigoto, si dovrebbe trattare di una forma patronimica in lingua veneta, con terminazione in -ato per figlio di, relativa ad una forma dialettale aferetica di un ipocoristico del nome Giovanni.  Tracce di una famiglia di mastri falegnami Zanirato a Rovigo e nel rovigoto le troviamo fin dalla seconda metà del 1700.
ZANOBI
ZANOBINI
ZANOBIO
ZENOBI
ZENOBINI
ZENOBIO
Zanobi ha un nucleo a Roma e Viterbo, un piccolo ceppo toscano ed uno emiliano, Zanobini è sicuramente toscano, Zanobio è quasi unico, Zenobi ha un ceppo marchigiano, uno romano ed uno nel teramano, Zenobini è pugliese, di Galatone (LE), Zenobio, molto molto raro,  ha un piccolo ceppo laziale, uno pugliese ed uno siciliano, tutti questi cognomi derivano direttamente o tramite ipocoristici dal nome latino di origine greca Zanobius o Zenobius di cui abbiamo un esempio in questo tersto del 1433 su San Zenobio: "...Item deliberaverunt quod provisor Opere vendere teneatur domino Ghuiglielmo Tanaglia pro loco ubi Sanctus Zenobius resuscitavit unum mortuum coram sua domo pro pretiis consuetis...".
ZANTEDESCHI Tipico veronese, dovrebbe derivare da Gianni dei Tedeschi, traccia di questo cognome la troviamo a Verona alla fine del 1700 con Francesco Zantedeschi che insegnò Fisica e Filosofia all'Università di Venezia.
ZANUCCHI
ZANUCCOLI
Zanucchi è quasi unico, forse lombardo, Zanuccoli è specifico della zona di Cesena e Cesenatico nella provincia di Forlì e Cesena, dovrebbero derivare da modificazioni ipocoristiche dialettali del nome Giovanni, prima contratto in Gianni, poi alterato dal dialetto in Zani e quindi nelle forme vezzeggiative riportate.
ZANUS
ZANUSSI
ZANUSSO
Zanus, estremamente raro, è tipico del trevisano e del veneziano, Zanussi è specifico del trevisano e del Friuli, Zanusso è diffuso nel trevisano e nel veneziano, derivano da modificazioni dialettali del nome Giovanni, Zanni o Zani  in dialetto veneto unito al diminutivo dialettale in us equivarrebbe perciò a Giovannino.
ZANUT
ZANUTTI
ZANUTTO
Zanut, estremamente raro, è della provincia di Pordenone e Treviso, Zanutti è abbastanza raro ed è specifico dell'udinese, Zanutto, decisamente più comune, è diffuso nell'udinese e nel veneziano, derivano da modificazioni dialettali del nome Giovanni, Zuàn in dialetto friulano unito al diminutivo dialettale in ut equivarrebbe perciò a Giovannino.
ZANZA Zanza è decisamente sardo, di Bosa nell'oristanese e di Bonorva nel sassarese, dovrebbe derivare da un soprannome in lingua sarda con il significato di culla a dondolo.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZANZA: atzànda, tzanda, zanda (vedi il cognome Zanda o anche Tanda), zanza, athanda, thanda, tanda = rosolaccio o papavero dei campi; in Campidano babbabòi o pabaule o papaule, etc. dall'italiano papavero, dal greco παπάβιε (papabie). Atzanda, athanda, tanda etc, potrebbe derivare, secondo il Wagner, dalla radice afro iberica ναντί (nantì) = papavero. Attualmente il cognome è presente in 32 Comuni italiani, di cui 11 in Sardegna: Bosa 26, Bonorva 20, Ploaghe 6, etc.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Secondo D. Olivieri (I cognomi della Venezia Euganea, 234) Zanza viene dal veneto 'zanza' = ciancia. In Sardegna può essere variante barbaricina del cognome Tanda, Zanda e pertanto significare anch'esso "rosolaccio, papavero dei campi", oppure variante del cognome Sancia e corrispondere al personale spagnolo femminile Sancha o catalano Sança. Fonte: M. Pittau, Diz. cogn. Sardegna, 3, 320.
ZANZI
ZANZO
ZANZOTTI
ZANZOTTO
Zanzi ha un ceppo nel nordmilanese e varesotto ed uno nell'area che comprende il ferrarese ed il ravennate soprattutto, con ramificazioni anche nel bolognese, Zanzo è specifico del veneziano, di Martellago e Salzano, Zanzotti, rarissimo, è tipico di Denno nel trentino, Zanzotto, ancora più raro è del veneziano, si dovrebbe trattare di forme dialettali di aferesi del nome Giovanni e di suoi ipocoristici.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zanzi e Zanzotti sono cognomi veneti dal ven. Zànze = 'Angela'. Olivieri 130.
ZANZOTTERA Zanzottera è tipicamente lombardo, del milanese, di Busto Garolfo, Legnano, Inveruno, Milano, Santo Stefano Ticino, Arconate, Villa Cortese, Canegrate e Magenta, dovrebbe derivare da un soprannome basato su di un termine dialettale legnanese arcaico per zanzara.
ZAPATA
ZAPPATA
ZAPPATO
Zapata, quasi unico, sembrerebbe dell'area emiliana, Zappata ha un ceppo a Comacchio nel ferrarese e presenze nel ravennate e nel bolognese, Zappato, quasi unico, sembrerebbe siciliano, dovrebbero derivare da soprannomi, anche dialettali, basati sul termine zappata (colpo di zappa), forse a ricordare il mestiere del capostipite o un episodio particolare della vita dei capostipiti, ricordiamo che esiste il modo di dire zappata sui piedi, per dire che l'azione fatta ha prodotto nocumento a chi l'ha fatta.
ZAPPA
ZAPPACOSTA
ZAPPELLA
ZAPPELLI
ZAPPULLA
ZAPPULLO
Zappa ha un grosso nucleo in Lombardia, ma dovrebbero esistere ceppi tra Molise ed Abruzzi, nel napoletano, nel palermitano e nel genovese, Zappacosta è tipico del pescarese e chietino, Zappella è tipico del bergamasco, di Cividate Al Piano, Casazza, Calcio, Romano Di Lombardia, Villa Di Serio e Gorlago, con un piccolo ceppo anche a Napoli dovuto forse ad errori di trascrizione, Zappelli, molto raro, dovrebbe essere originario del lucchese e pisano, Zappulla è originario del siracusano, Zappullo, molto raro, sembrerebbe del salernitano, di Castel San Giorgio e di Mercato San Severino in particolare, dovrebbero derivare tutti da un soprannome legato al mestiere del contadino, mentre per le varianti siciliane, potrebbe esserci una derivazione dal toponimo Zappa (ME).
ZAPPALA'
ZAPPALE
Zappalà è tipico della Sicilia orientale, del catanese in particolare, Zappale è praticamente unico, potrebbero derivare
dal cognome greco simile Tsapalàs.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Cognome quasi estinto, Zappale è oggi registrato solo nella città di Salerno, ed è riconducibile ad un unico ceppo familiare, essendo il cognome di due anziani e stimati fratelli, validissimi insegnanti di matematica, probabilmente originari del piccolo centro di Cologna, situato alle porte del capoluogo campano.  Per ciò che concerne l'origine del cognome, è ipotizzabile la derivazione per errore di trascrizione anagrafica dal cognome Zappalà, ben più diffuso e di chiara provenienza siciliana (Catania e provincia), in alcuni casi registrato anche nella forma priva di accento Zappala.  La forma cognominale Zappalà, di probabile derivazione greca o neogreca (dal cognome Tsapalàs) o addirittura araba (dal nome izz-bi-Allàh, con il significato di potenza di Allàh, di Dio), si sarebbe quindi innestata nei secoli scorsi nel Salernitano nella attuale e unica forma Zappale. Un ipotesi divergente indurrebbe a considerare il ceppo salernitano Zappale come autonomo rispetto ai vari ceppi siciliani Zappalà e Zappala dai quali si era precedentemente ipotizzata l'origine: in tal caso, il cognome potrebbe derivare dalla cognominizzazione del vocabolo zappa, inteso come strumento agricolo, o dal termine dialettale zappale, designante una sorta di ferro rettangolare sporgente dal muro, posto in passato nelle case rurali in prossimità di portoni e adoperato come appendiabiti o scarponi infangati per chi era di ritorno dal duro lavoro dei campi.  Dal punto di vista documentale, la più antica attestazione della presenza dei Zappale in Campania è riconducibile alla seconda metà del Seicento e si riferisce alla figura del parroco don Andrea Zappale, Segretario del  Vescovo di Nicastro (dal 7 luglio 1682) Mons. Nicola Cirillo.
ZAPPALAGLIO Zapparoli è tipico del mantovano e del vicino modenese e ferrarese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal mestiere di contadino svolto dal capostipite.
ZAPPALORTI
ZAPPALORTO
Zappalorti è decisamente toscano dell'aretino e di Marciano della Chiana in particolare, Zappalorto oltre al ceppo toscano a Prato, Sovicille e Sinalunga nel senese e Foiano della Chiana nell'aretino, ha un piccolo ceppo veneto, soprattutto a Povegliano nel trevigiano, ed uno abruzzese a Chieti, dovrebbero entrambi derivare da soprannomi, probabilmente dispregiativi, che abbinano al concetto di saper solo zappare, attribuito al capostipite, quello riduttivo delle piccole dimensioni di un orto.
ZAPPAROLI Zappalaglio, molto molto raro, è un cognome tipico della bassa bergamasca, di Pumenengo in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome originato dall'attività di contadino probabilmente svolta dal capostipite.
ZAPPATERRA Zappaterra è tipicamente emiliano, dell'area ferrarese, di Ferrara, Copparo, Portomaggiore, Bondeno, Migliarino, Berra e Codigoro e di Bologna, dovrebbe derivare da un soprannome originato dall'attività di contadino probabilmente svolta dal capostipite, ma è pure possibile che sia stato utilizzato il termine zappaterra in modo dispregiativo ad identificare una persona incolta se non analfabeta, lo stesso Pirandello utilizza il termine in questa accezione.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zappaterra è un cognome d'origine soprannominale ed indica «lavoratore dei campi», come Zappalorto. Lo riscontriamo nel Carpigiano. F. Violi, Cognomi a Modena e nel Modenese, 1996.
ZAPPATORE
ZAPPATORI
Zappatore è tipicamente pugliese, del foggiano, del tarentino e soprattutto del leccese, Zappatori, quasi unico, sembrerebbeuna forma alterata del precedente riscontrabile nel centro Italia, questo cognome dovrebbe derivare da soprannomi attribuiti a capostipiti che di mestiere facessero gli zappa terra, fossero cioè dediti ai lavori agricoli più umili.
ZAPPAVIGNA Ha un ceppo nel reggino, uno nel parmense e forse uno piemontese, deriva da soprannomi legati all'attività di coltivatore di vigneti.
ZAPPIA Tipico calabrese del reggino in particolare, con un ceppo importante anche a Genova, potrebbe derivare da un toponimo greco.  Tracce di questo cognome le troviamo a Bovalino (RC) già nel 1600 con un certo Gioanni Zappia agricoltore e, nello stesso secolo a Tropea (VV) con un certo Gaspare Zappia possidente.
ZAPPETTI
ZAPPETTINI
ZAPPETTINO
ZAPPETTO
Zappetti, molto molto raro, ha qualche presenza sparsa nel settentrione ed una nel teatino, Zappettini ha un ceppo ligure, a Chiavari, Sestri Levante, Lavagna e Ne nel genovese ed a Varese Ligure nello spezzino, ed un ceppo a Montichiari e Calvisano nel bresciano, Zappettino e Zappetto sono praticamente unici, potrebbero essere liguri, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da soprannomi legati a mestieri agricoli esercitati probabilmente dai capostipiti, adusi evidentemente all'uso di piccole zappe nel loro lavoro.
ZAPPONE
ZAPPONI
Zappone ha un nucleo molisano a Cercemaggiore e Campobasso nel campobassano, un piccolo ceppo a L'Aquila, uno a Roma e Terracina nel latinense ed uno in Calabria a Palmi e Taurianova nel reggino, Zapponi ha un ceppo lombardo a Pontevico (BS), Cremona e Felonica nel mantovano, ha un piccolo ceppo a Carrara ed uno a Roma e Tivoli, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche accrescitive derivate da Zappa, probabilmente ad indicare l'attività contadina del capostipite.
ZARA Ha vari ceppi in Sardegna sia nel settentrione che nel meridione dell'isola, che potrebbero derivare dal toponimo Atzara (NU), nel veneziano, nel goriziano e a Trieste dove potrebbe derivare dal toponimo dalmatico omonimo, nel ternano, nel Molise e nel casertano, in alcuni casi potrebbero essere dei matronimici e derivare dall'aferesi di nomi come Lazzara o Cesara, in altri casi l'origine e da ricercarsi in nomi di località.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZARA: viene dall'arabo az-zarh e significa dado, da cui deriva appunto azzardo, gioco d'azzardo. In spagnolo abbiamo asar e in francese hasard. Si tratta di un cognome diffuso in tutta Italia, in 464 Comuni. Il ceppo più consistente lo troviamo a Caserta, con 261 presenze; Roma 96, Venezia 92, Milano 60, Torino 57, Genova 31. In Sardegna è presente in 72/377 Comuni: Sassari 170, Guasila 90, Cagliari 89, Ittiri 75, Samassi 67, Iglesias 58.
ZARABOLDI Zaraboldi è un cognome estremamente raro, circoscritto al genovese, dovrebbe derivare da una forma dialettale del nome germanico Haribald, probabilmente portato dal capostipite.
ZARAMELLA Tipico di Padova e dintorni, potrebbe derivare dall'etnico di Zara, modificato in forma dialettale o anche da soprannomi legati al vocabolo caramella ad indicare la dolcezza di carattere del capostipite, poco probabile il collegamento con il termine ciaramella tipico di altre zone del centro Italia e del sud in particolare (vedi Ceramelli ). Di questo nome si hanno tracce ad esempio nel Baldus di Teofilo Folengo (1491-1544): "...His bagatellandi tantum gallantiter artem, incipit, ut nunquam melius Zaramella giocavit ante ducam Borsum...".
ZARANTINO Zarantino, assolutamente rarissimo, sembrerebbe originario del palermitano, zona di Bagheria, ma non è da escludere un'origine dalla provincia di Catanzaro, da Pentone, una possibile ipotesi è che si tratti di una forma aferetica dell'etnico di Mazara (TP).
ZARANTONELLO Tipico del vicentino, deriva dal nome composto Giannantonio o Zuan Antonio.  L'esistenza dell'uso di questo nome composto in epoca antica è dimostrata tra l'altro da questo lasciapassare del 1512, presente nell'archivio di Stato di Bergamo: "...Sia lassati andar li infrascritti, come homini liberi et licentiati da noi et altra volta fatti presoni per andar a Caravazo. In quorum fidem, etc. Bergomi, die 9 februarii 1512. Zuan Antonio de Caravazo, Jacomo Nava, Ambrosio Console. Iohannes Antonius Cancellarius."
ZARATIN
ZARATINI
ZARATINO
ZARATTIN
ZARATTINI
Zaratin, decisamente veneto, ha un ceppo a Paese nel trevisano ed a San Donà di Piave nel veneziano, Zarattin, molto molto raro, è tipico di Venezia, Zaratini e Zaratino sono quasi unici, Zarattini ha un ceppo nel veronese a verona e San Bonifacio ed uno nel ferrarese a Comacchio ed Ostellato, con piccole presenze anche nel trevisano e padovano, tutti questi cognomi dovrebbero derivare dall'etnico della città di Zara nell'attuale Croazia, antico territorio della Repubblica Serenissima di Venezia, con il termine di zaratin o zarattin infatti venivano chiamati i veneziani provenienti da quella città.
ZARBO Tipico dell'agrigentino di Palma di Montechiaro e Licata, potrebbe derivare da nomi di località, Zarbo è stata una baronia nel 1500, con il nome Zarbo troviamo località nell'agrigentino, nel trapanese e nel palermitano, con il termine zarbo o zàbbu si identificavano i serbatoi per la raccolta delle olive prima della molitura, quindi è pure possibile una derivazione da quel termine ad indicare l'attività o caratteristiche del luogo d'abitazione del capostipite.
ZARDI
ZARDO
Zardi ha un ceppo nell'area che comprende il mantovano, il cremonese, il piacentino ed il parmense e in quella che comprende il ferrarese, il ravennate ed il bolognese, Zardo, tipicamente veneto, è diffuso nel vicentino, trevisano, padovano e veneziano, questi cognomi dovrebbero derivare da una forma aferetica del nome medioevale di origine germanica Guizzardo (vedi GUIZZARDI).
ZARI Zari è tipico del fiorentino, dovrebbe derivare dall'aferesi di un cognome come Lazzari o dall'aferesi di modificazioni dialettale del nome Cesare.
ZARLENGA
ZARLENGO
ZARLINGA
ZARLINGO
ZERLENGA
ZERLENGO
Zarlenga ha un ceppo romano, ma il nucleo originario dovrebbe essere molisano, probabilmente la zona di Pietrabbondante nell'iserniese, Zarlinga, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione, Zarlengo, molto molto raro, anch'esso di origine molisana, è del napoletano, Zarlingo, praticamente unico è una variante del precedente, così come Zerlenga, anch'esso del napoletano, e l'unico Zerlengo, tutti questi cognomi dovrebbero essere di origini albanesi, anche se non si può escludere una discendenza longobarda più antica.
ZARO Ha un ceppo nel varesotto, uno nel trevisano ed uno nel goriziano, potrebbero derivare dall'aferesi di toponimi come San Lazzaro, molto presenti in tutt'Italia, ma è abbastanza probabile anche una derivazione dal nome medioevale Zarus di cui abbiamo un esempio a Monza nel 1246 in quest'atto: "...Ubertinus filius quondam Obizonis de Puteo, Zanichellus et Senus et Zarus et Marchixius et Barberius et Guifredus filii Januarii Belincasa, in loco Bevera Iohannes et Albertus qui dicuntur Gazari,...", tracce di questa cognominizzazione le troviamo agli inizi del 1700 in quest'atto conservato a Vicenza: "...Per il reverendissimo signor canonico don Giovanni Checcozzi contro li Francesco Zaro pupilo di Giovanni Maria Colombara erede...".
ZARRILLI
ZARRILLO
Zarrilli è tipico di Calitri (AV), Zarrillo è tipico del casertano, di Marcianise in particolare, ma presente comunque in modo significativo anche a Capodrise e Capua, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo dialettale campano zarro (incespico, inciampo, piccolo ostacolo), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel casertano fin dal 1500.
ZARZANA Molto molto raro sembra specifico della Sicilia occidentale, di Partanna (TP) in particolare, potrebbe derivare da una modificazione dialettale del toponimo Mazara del Vallo nel trapanese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zarzana è cognome siciliano variante di Sarzana. dal comune omonimo in provincia di La Spezia che deriva dal gentilizio latino Sergius con suffisso prediale -ana. Caracausi II 1457.
ZATTA
ZATTI
ZATTIN
ZATTINI
ZATTINO
Zatta è tipico della fascia che dal padovano, via trevisano, va al bellunese, Zatti ha un ceppo nel bresciano, uno nel padovano e veneziano ed uno nel pordenonese ed udinese, Zattin è specifico del padovano, Zattini è romagnolo del ravennate e soprattutto del forlivese, Zattino è praticamente unico, dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche anche dialettali, dal vocabolo dialettale veneziano satta o zatta (zampa, chele), potrebbero perciò avere quindi un origine simile a quella del cognome Zampa.
ZAOLI
ZAULI
Zaoli, quasi unico, sembrerebbe romagnolo, Zauli è tipico del ravennate, di Faenza, Ravenna, Solarolo, Lugo, Russi, Brisighella e Cotignola, di Forlì e di Bologna ed Imola nel bolognese, dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine medioevale latino zabulus (diavolo), a sua volta derivato dal bizantino ???????, del quale abbiamo un esempio d'uso riferito al XII° secolo: "..Nam cum, exhausto corpore atque defecto, perceptionem cibi biduano ieiunio distulisset, accedenti ei ad refectionem die postero, [Plerique cum Dionysio legunt: Veniens diabolus. Sed noster etiam Manuscript. Plantinianae lectioni favet, et est satis familiare Patribus diabolum Zabuli vocabulo designare. ...Sic ille, significans Zabulum dictum pro diabolo, ".
ZAVAGLI
ZAVAGLIA
ZAVAGLINI
ZAVAGLIO
Zavagli è tipico dell'area che comprende il bolognese, il forlivese, il fiorentino e l'aretino dove a Bibbiena raggiunge la massima diffusione, Zavaglia ha un ceppo nel milanese, uno tra forlivese e riminese, uno a Roma ed uno in Calabria, soprattutto nel reggino, Zavaglini, assolutamente rarissimo, occupa lo stesso areale, di Zavagli, Zavaglio è tipicamente lombardo del cremonese e del bresciano, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine dialettale zavaj (inciampo), probabilmente causati dalla balbuzie dei capostipiti, al sud più probabilmente derivano dal termine grecanico zabai pronunciata zavaj (arma da guerra), forse ad indicare nei capostipiti degli uomini d'arme.
ZAVANONE Zavanone, molto molto raro, è tipico dell'alessandrino e del vicino genovese, dovrebbe derivare da un soprannome originato da una deformazione dialettale dell'accrescitivo del nome Giovanni.
ZAVARELLA
ZAVARELLI
Zavarella è specifico di Pratola Peligna (AQ), Zavarelli, etremamente raro, parrebbe di Alba Adriatica nel teramano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Zavarella, piuttosto raro, è tipico dell'aquilano, Zavarelli, rarissimo, sembra anch'esso abruzzese ed è presente sia nell'aquilano che nel teramano, entrambi questi cognomi derivano da una variante del termine ciavarello o ciavarella, voce arcaica o dialettale col significato di capretto/a: l'origine di questo vocabolo va ricercata nell'antico francese chevrel/elle (italianizzato appunto in ciavarello/a, ma non solo), con uguale significato. Il cognome, dunque, deriva o dal mestiere svolto dal capostipite
(probabilmente un pastore o un capraio) oppure da una sua caratteristica fisica o comportamentale (talvolta, infatti, il termine ciavarello/a poteva essere utilizzato anche come soprannome per un ragazzo o una ragazza, come a voler indicare una similitudine fra la giovinezza degli esseri umani e la tenera età dei capretti).
ZAVATTA
ZAVATTI
ZAVATTIN
ZAVATTINI
ZAVATTO
ZAVATTONI
Zavatta sembra specifico del riminese, Zavatti ha un ceppo lombardo nel cremonese e mantovano, uno emiliano nel modenese, bolognese e ferrarese, ed uno romagnolo nel forlivese e riminese, Zavattini sembra avere un ceppo nel mantovano ed uno nel riminese, Zavatto è specifico di Cetraro nel cosentino, tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite ipocoristici o accrescitivi, da variazioni dialettali del vocabolo ciabatta o ciabattino e possono stare ad indicare il mestiere del calzolaio svolto probabilmente dai capostipiti. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel diario tenuto dal curato Zavattoni di Verano Brianza nel milanese, che notava nel registro dei battesimi: " lo anno 1627 non maturò mai il miglio ne mancho il panico verso la montagna et ben puocho et cativo alla pianura, et non vi fu neancho castagne, et la causa fu che piovette quasi sempre dalli nove di Agosto sino alli sette di Decembre che fu la festa di santo Ambrosio...", o anche in un resoconto del 1678 conservato nell'archivio parrocchiale di Calitri nell'avellinese, conservato nella locale chiesa di San Canio: "...Lonardo Antonio Margotta fu ucciso in piazza ad hore 18 per essere scommunicato fu strascinato, e sepellito dentro un casalino vicino la Gabella, l'uccisori furono Giuseppe Zavatta e don Sebastiano Giliberti suo cognato per causa che detto Lonardo Antonio andava cercando uccidere detto don Sebastiano..".
ZAVATTARI
ZAVATTARO
ZAVATTERI
ZAVATTERO
ZAVATTIERI
ZAVATTIERO
ZAVETTIERI
Zavattari, assolutamente rarissimo sembrerebbe della zona tra varesotto e novarese, Zavattaro, tipicamente piemontese sembrerebbe dell'alessandrino, Zavatteri, molto raro, sembrerebbe veronese, Zavattero parrebbe tipico del Piemonte occidentale, Zavattieri, assolutamente rarissimo, ha presenze nel reggino ed in Sicilia, in particolare nell'area catanese, siracusana, Zavattiero è tipicamente veneto del padovano, di Teolo, Vo, Rovolon e Padova, con un piccolo ceppo anche nel vicentino ad Albettone, Zavettieri è specifico del reggino, di Melito Porto Salvo, Bova Marina e Roghudi, dovrebbero tutti derivare da soprannomi genearati dal mestiere di ciabattari o calzolari, produttori di ciabatte, svolto probabilmente dai capostipiti.
ZAVERI
ZAVERINI
ZAVERIO
Zaveri è quasi unico, sembrerebbe lombardo piemontese, Zaverini, quasi unico anch'esso è del milanese, Zaverio, molto raro, è del pavese soprattutto, di Vigevano in particolare, questi cognomi derivano, direttamente o attraverso una forma ipocoristica da un'alterazione dialettale del nome mediovale latino Saverius, o anche del nome germanico Savericus.
ZAZA
ZAZA'
Zaza è tipico di Molfetta, Corato, Bari, Bitonto, Terlizzi, Trani e Barletta nel barese e delle vicine Bernalda nel materano e Genzano di Lucania nel potentino, Zazà è quasi unico, dovrebbero derivare da soprannomi famigliari attribuiti al capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zaza è un cognome pugliese, forma ipocoristica del personale Susanna. Fonte: P. Minervini, Diz. cogn. pugliesi, 523.
ZAZZA Zazza è specifico dell'area che comprende l'aquilano ed il romano, Carsoli nell'aquilano in particolare e nel romano Roma soprattutto e San Vito Romano, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine longobardo zazza (capigliatura folta), probabilmente a sottolineare questa caratteristica nel
ZAZZARA
ZAZZARINI
ZAZZARINO
ZAZZARO
ZAZZARONI
ZAZZERI
ZAZZERO
ZAZZERONI
Zazzara è abruzzese, Zazzarini dovrebbe essere marchigiano, soprattutto dell'anconetano, di Sirolo, Ancona e Numana in particolare, Zazzarino è caratteristico di Sant'Angelo di Alife ed Alife nel casertano, Zazzaro, abbastanza raro ha un ceppo nel napoletano ed uno nel cosentino, Zazzaroni è tipico di   Castel San Pietro Terme (BO), con un piccolo ceppo a Pesaro e Urbino,  Zazzeri è tipicamente toscano della zona tra fiorentino e senese, con un ceppo anche nel livornese, Zazzero, molto molto raro, è napoletano, Zazzeroni è specifico di Urbino, dovrebbero derivare da soprannomi originati da folte capigliature dei capostipiti.
ZEBA Zeba, molto raro, è tipico del veronese, potrebbe derivare da una contrazione dialettale del termine cimbro zaneibe (ginepro), ma molto più probabilmente derivano dal nome ebraico Zebah che significa vittima sacrificale, nome che ha dato origine al meno raro Zebedia: "...Chanaan, ab Arabico Carcara, deducit, quod terram significat in qua tuto, ac pacate vivitur. Proinde Iudic pro eo, quod in Ebraeo est Zeba, et Salmana erat in Carcor, Hieronymus habet requiescebant...".
ZECCA
ZECCHI
ZECCHIN
ZECCHINI
ZECCHINO
ZECCOLI
Zecca dovrebbe essere originario del Salento, Zecchi è specifico della fascia che dal ferrarese, attraversa il bolognese ed arriva nel fiorentino, Zecchin e decisamente veneto, Zecchini è tipico della zona che comprende Emilia e Romagna, basso Veneto e Lombardia, Zecchino ha un ceppo molto piccolo a Firenze, uno a Roma, uno ad Ariano Irpino nell'avellinese e ad Arzano e Napoli nel napoletano ed uno in Puglia a Francavilla Fontana nel brindisino, a Massafra nel tarantino, a Bari e ad Apricena nel foggiano,  Zeccoli, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere bolognese, la derivazione più probabile per tutti questi cognomi è, direttamente o tramite ipocoristici, da una variazione dell'aferesi del nome Francesco , dapprima ridotta a Cesco, poi per contrazione a Cecco quindi per modificazioe dialettale a Zecco, non si può comunque escludere che possa trattarsi direttamente di nomi originati dal termine zecchino (sia oro di zecca che tipo di moneta), nome usato da genitori che attribuissero al proprio figlio un valore immenso, proprio come oro zecchino.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zecca è cognome salentino. Forse da 'zecca' = sorta di insetto.
ZEDDA
ZEDDE
Zedda è tipico del cagliaritano, Zedde è specifico del nuorese, di Sorgono, Ottana, Austis, Ortueri ed Ollolai, con un ceppo anche a Cagliari e Sassari, dovrebbero derivare dal vocabolo sardo zedda (cantina, ma anche branco di animali), forse ad indicare il mestiere di cantiniere o di oste, o quello di pastore o allevatore di maiali, in qualche caso potrebbe derivare dal toponimo Zeddiani (OR).
integrazioni fornite da Luciano Zedda
il significato del cognome zedda deriva dal vocabolo sardo antico cedda che significa mandria gregge o branco anche lo stesso paese di Zeddiani deriva dalla stessa radice e significa mandriani.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZEDDA: kèdda, cèdda, zèdda = branco, gruppo, gregge, mandria, riferito ad animali o persone. Una cèdda o kèdda de porcus o porcos = un branco di maiali. Una cèdda o kèdda de brebeis o berbeghes = un gregge di pecore. Dal latino cella: cella columbarum è la colombaia, cella anserum è il pollaio. In greco kella (kèlla) = cella, ma anche conclave, che in senso lato significa riunione, gruppo. Tra i firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE del 1388 troviamo: Cedda Baritono, ville de Sardara; Cedde Nicolao, jurato ville de Sardara; Cella Petro, ville Ecclesiarum(Iglesias - villa di chiesa); Celle Sthefano, majore(sindaco, amministratore) ville Guilciochor (* villaggio distrutto, conosciuto col nome di Borticoco: diocesi di Ottana . Curatorie de Anella). Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, *CSMB XI°, XII° sec., abbiamo: Celle Gavine(167), mandatore di Bonarcadu ( il mandatore de rennu era un funzionario regio; il mandatore de ecclesia era rappresentante giudiziale di una chiesa): teste in una partizione di servi. Sono inoltre citati Celle Goantine e i figli Petru  e Vera (166), servi: .coiuvarun 1 serbu de sancta Maria, Goantine Celle cum Speciosa Marqui, ankilla de Comida Pirella(si sposarono Goantine Celle, servo di Santa Maria, con Speciosa Marqui, serva di Comida Pirella) segue la spartizione dei figli nati dal matrimonio: Vera va interamente alla chiesa e Petru metà (latus - del servizio)alla chiesa e metà a Comida Pirella.
ZEFFERI
ZEFFIRI
Zefferi, abbastanza raro, è tipicamente romano, Zeffiri, assolutamente rarissimo, è dell'Italia centrale, dovrebbe derivare dal nome medioevale Zefferus derivato dal greco zephuros (venticello leggero o lieve brezza, dal nome del dio greco del vento proveniente da occidente), citiamo, anche se la riteniamo altamente improbabile, una possibile derivazione dal termine arabo shafir (mediatore).
ZEGGIO
ZEGIO
Zeggio è specifico del rovigoto in particolare di Badia Polesine e Lendinara, Zegio è praticamente unico, dovrebbero derivare da un soprannome in lingua veneta, usato anche come nome, originato dal termine zegio (giglio o anche giaggiuolo), diventato zeggio a seguito di una forma di italianizzazione.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zeggio è cognome veneto. Cfr. Ziggiotti.
ZEINI Quasi unico, si può solo in via ipotetica presumere che sia originario del lombardoveneto.
ZELCA Unico a Melegnano, ??? di origine rumena???.
ZELI
ZELO
Zeli è tipico dell'area sudmilanese e cremonese e delle vicine aree del parmense, del bresciano e del mantovano, Zelo sembrerebbe unico, dovrebbero derivare da nomi di località come Zelo Foramagno nel milanese o Zelo buon Persico nel lodigiano, ma è pure possibile una derivazione da modificazioni dialettali dell'aferesi del termine latino agellum stante ad indicare un piccolo campo, identificando così le caratteristiche della zona di origine del capostipite.
ZELIOLI
ZILIOLI
Zelioli è tipico del cremonese, di Cremona, Vescovato e Cingia De` Botti e del reggiano, di Reggio Emilia e Scandiano, si tratta probabilmente di una forma dialettale di Zilioli, molto più diffuso in tutta la Lombardia ed a Parma, che dovrebbe derivare dal nome medioevale italiano Ziliolus di cui abbiamo un esempio a Pavia in una sentenza del 1470: "...In Nomine Domini Amen. Nos Ziliolus de Oldovinis iuris utriusque Doctor, Franceschinus de Castro Sancti Petri et Paulus de Castiliono Magistri Ducalium Intratarum Extraordinariarum et Cameræ possessionum...".  Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esmpio a Scalve (BG) dove un Antonio de Zilioli è Podestà dal 1482 al 1483, agli inizi del 1500 è notaio a Brescia: "...modi, condition, utilità, preminentie et jurisdiction che haveva et godeva Iacono di Zilioli nodaro...".
ZEMA Tipico di Reggio Calabria, di origini bizantine, deriva dal termine greco zema (brodo).
ZEN
ZENA
ZENE
ZENI
ZENO
Zen è tipico veneto, probabilmente dell'area che comprende il vicentino, padovano e trevigiano, Zena ha un ceppo nel modenese a Finale Emilia ed uno a Viterbo ed a Civitavecchia nel romano, Zene è assolutamente rarissimo, Zeni è specifico della zona che comprende il Trentino, il bresciano ed il veronese, Zeno è tipico del napoletano, dovrebbero derivare, direttamente o attraverso una forma dialettale, dal nome medioevale Zeno, Zena, portato ad esempio da un imperatore di Bisanzio del V° secolo: "...Ergo postquam factus est imperator Zeno a filio suo Leone, qui natus fuerat de filia Leone Ariagne nomine, regnat cum filio suo anno uno...", tracce di questa cognominizzazione le abbiamo a Venezia con il doge Renierus Zen che ricoprì la carica dal 1253 al 1268, a San Daniele del Friuli nel 1400 dove in uno scritto leggiamo: "... oratio in funere Caroli Zeni;  Maximum et amplissimum munus..." e a Venezia nel 1500 con  Pietro Zen oratore e poi vicebailo alla Porta Ottomana che fu inviato dal Maggior Consiglio a Costantinopoli nel 1523 come ambasciatore della Repubblica veneta presso Solimano: "...con molti de li prinzipali de la Schuola et assai popullo nel qual zorno eziam personalità li fo el Magnifico Messer Piero Zen Capo de Excellentissimo Consegio de X ad instantia de qual e de suo ordine fo...".
ZENDRI Zendri è tipico di Rovereto, Ala, Vallarsa e Molina di Ledro, dovrebbe derivare dal nome di Zendri, una frazione del comune di Vallarsa sempre in trentino.
ZENDRINI Abbastanza raro è specifico del veronese e del bresciano, potrebbe trattarsi di una modificazione dialettale dell'aferesi del nome Alessandro, questa cognominizzazione la si trova fin dal 1500 a Valle di Saviore (BS); personaggio importante è stato nel 1700 il matematico e fisico della Repubblica Veneta Bernardino Zendrini nato a Saviore (BS).
ZENDRON
ZENDRONI
Zendron è caratteristico del trentino, di Valda, Trento e Lisignano, con un piccolo ceppo anche a Ronco all'Adige nel veronese ed a Mira nel veneziano, Zendroni è quasi unico, dovrebbero derivare da una forma aferetica dialettale di una forma accrescitiva tronca del nome Alessandro, in qualche caso potrebbe trattarsi di una forma etnica dialettale riferita al paese di Zendri, una frazione di Vallarsa in trentino.
ZENER
ZENERI
ZENERIN
Zener, assolutamente rarissimo, è tipico veneziano, Zeneri è estremamente raro, sembrerebbe dell'area lodigiano milanese, Zenerin è quasi unico, potrebbero derivare da un soprannome dialettale originato dall'essere il capostipite nato in gennaio o arrivato in zona comunque in gennaio, è pure plausibile una derivazione dal nome Gennaro attraverso la sua forma veneta Zenèr.
ZENGA Zenga ha un piccolo ceppo nell'area che comprende il basso frusinate, il casertano ed il napoletano, con un ceppo ancora più piccolo nel foggiano, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine dialettale campano senga o zenga (fessura, spaccatura, crepa), forse ad indicare che il capostipite riusciva a passare dappertutto.
ZENNARO Specifico del Veneto, deriva da una variazione del nome Gennaro.
ZENON
ZENONE
ZENONI
Zenon, quasi unico, dovrebbe essere veneto, Zenone ha un ceppo a Mezzomerico nel novarese ed a Borgosesia e Varallo nel vercellese, ha presenze nel pescarese, un ceppo a Bari ed uno a Napoli, Zenoni ha un ceppo nel novarese a Bolzano Novarese, uno in Lombardia nel bergamasco, a Leffe, Seriate, Bergamo, Valgoglio, Albino, Albano Sant'Alessandro e Nembro, a Malonno nel bresciano ed a Milano, ed uno a Terni, l'origine di questi cognomi dovrebbe essere diversa dal nord al sud, i ceppi settentrionali dovrebbero derivare da forme aferetiche di un accrescitivo del nome dialettale Zorzo (Giorgio), da Zorzenone per aferesi Zenone, i ceppi meridionali dovrebbero invece derivare dal nome greco Ζήνων Zenon (Zenone), ricordiamo celeberrimo il filosofo greco del V° secolo avanti Cristo Zenone di Elea.
ZENTILIN
ZENTILINI
ZINTILINI
Zentilin è tipicamente friulano, di Marano Lagunare e Carlino nell'udinese e di Grado nel goriziano, Zentilini ha un ceppo tra bresciano e mantovano, a Cavriana e Volta Mantovana nel bresciano ed a Muscoline e Brescia nel bresciano, ed un ceppo a Venezia, Zintilini, molto raro, è specifico di Capo di Ponte nel bresciano, si dovrebbe trattare di forme ipocoristiche dialettali, del nome medioevale Gentile, trasformato in Zentile per una trasformazione dialettale della G- in Z-, ricordiamo con questo nome l'illustre pittore Gentile da Fabriano (1370 - 1427).
ZENUCCHI
ZENUCCHINI
Zenucchi è specifico del bergamasco, di Peia e Leffe, Zenucchini lo è di Brescia e del bresciano, dovrebbero derivare da modificazioni ipocoristiche, semplici o composte, del nome Zeno, o da un alterazione dialettale di Zanucchi (vedi ZANUCCHI).
ZEOLI Specifico delle province di Campobasso e Benevento, potrebbe derivare dal toponimo Zeoli di Morcone (BN.
ZEPPA
ZEPPI
ZEPPILLI
ZEPPILLO
ZEPPO
ZEPPONI
Zeppa ha un ceppo campano a Teano (CE) ed a Montefalcone di Val Fortore (BN) ed uno laziale tra Casalvieri e Ferentino nel frusinate, Zeppi ha un piccolo ceppo nell'urbinate e nel senese, soprattutto a Sinalunga (SI), Zeppo, assolutamente rarissimo, è del napoletano, Zepponi è tipico di Marche e Lazio, soprattutto di Fabriano (AN) e Rieti, Zeppilli, estremamente raro, oltre al ceppo romano è tipico della zona tra Piceno e teramano, mentre Zeppillo, ancora più raro e forse dovuto ad errori di trascrizione del precedente, è comunque della zona tra Marche ed Abruzzo, possono tutti derivare da modificazioni dialettali dell'aferesi del nome Giuseppe.
ZERBELLONI Zerbelloni è quasi unico, potrebbe derivare da toponimi come Zerbolo' (PV).
ZERBETTI
ZERBETTO
ZERBI
ZERBINI
ZERBINO
Zerbetti, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del pavese, Zerbetto è tipico del padovano, di Monselice in particolare, ma anche di Padova, Este e Tribano, Zerbi parrebbe di origini pavesi, con un possibile ceppo nel reggino, Zerbini si sviluppa lungo l'arco che dal milanese, via bergamasca, bresciano, mantovano e modenese, arriva al bolognese ed al ferrarese, Zerbino parrebbe dell'area che comprende l'alessandrino ed il genovese, dovrebbero derivare da toponimi  come Zerba nel piacentino o Zerbo nel pavese, ma in qualche caso potrebbero derivare, direttamente o tramite varie forme ipocoristiche, da soprannomi legati al vocabolo dialettale zerbo per acerbo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zerbini e Zerbino sono presenti anche in Sicilia (Catania) e in Calabria (R. Calabria) e vengono dal greco zerbós = mancino.Cfr. G. Rohlfs: Dizionario storico dei cognomi nella Sicilia orientale, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, Palermo, 1984, p.198
ZERBINATI
ZERBINATO
Zerbinati è tipico dell'area veneta, in particolare del rovigoto e del vicino ferrarese, Zerbinato, più raro, è sempre del rovigoto in prossimità dell'area veronese, di Lendinara (RO) in particolar modo, si dovrebbe trattare di forme patronimiche venete in -ato riferendosi quindi alle famiglie di figli di uno Zerbi o uno Zerbino. (vedi ZERBI)
ZERBO
ZERBONE
ZERBONI
Zerbo è presente nell'alessandrino a Novi Ligure e dintorni, a Venezia e Thiene ed in Sicilia dove si trova il nucleo principale a Palermo ed a Catania e Bronte (CT), Zerbone è specifico di Imperia e Albenga (SV), Zerboni sembrerebbe del comasco di Como e Veleso, e di Milano, le origini dei ceppi settentrionali potrebbero essere simili a quelle di Zerbi (vedi ZERBI), mentre per quelli meridionali è molto probabile una derivazione da soprannomi originati dal vocabolo greco zerbós (mancino)
ZERBO
ZERBONE
ZERBONI
Zerbo è presente nell'alessandrino a Novi Ligure e dintorni, a Venezia e Thiene ed in Sicilia dove si trova il nucleo principale a Palermo ed a Catania e Bronte (CT), Zerbone è specifico di Imperia e Albenga (SV), Zerboni sembrerebbe del comasco di Como e Veleso, e di Milano, le origini dei ceppi settentrionali potrebbero essere simili a quelle di Zerbi (vedi ZERBI), mentre per quelli meridionali è molto probabile una derivazione da soprannomi originati dal vocabolo greco zerbós (mancino)
ZERMAN Zerman è specifico del veronese, di San Giovanni Lupatoto in particolare, con una presenza significativa anche a Mortegliano nell'udinese.
ZERO Zero ha presenze nel romano, nel reatino ed in Campania, con un ceppo a Terlizzi nel barese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine grecanico xeròs (smagrito, scarno, secco), probabilmente ad indicare così una caratteristica fisica dei capostipiti.
ZETTI Rarissimo, potrebbe avere più ceppi, nel sudmilanese e lodigiano, nel modenese, nel fiorentino e nel perugino, potrebbe derivare dall'aferesi di diminutivi di nomi medioevali come Renzo, Lanzo, Innocenzo, Avanzo.
ZEZZA Zezza ha un ceppo romano, uno napoletano ed a Benevento ed uno pugliese a Ruffano, Uggiano la Chiesa e Cursi nel leccese, a Brindisi ed a Corato e Bari nel barese, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica aferetica dialettale campano, pugliese del nome Lucrezia, forse il nome della capostipite.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zezza è diffuso nell'Italia meridionale, è molto frequente in Puglia. È la cognominizzazione del soprannome Zézza o Zizza, che può avere diverse origini. Dall'ant. it. 'zézza' "ultima" con riferimento all'ultima nata, oppure dal sic. 'zizzu' (f. zizza) (<arabo 'azìz' "splendente, bellissimo" ed anche "celibe") "giovane di un'eleganza ostentata"; oppure dal greco e dal nap. 'zizza' "poppa, seno, mammella". È documentato in Puglia a Barletta (BA) nel 1540: "Sebastianus Zizus"; a Foggia nel 1682: "Giovanna Zézzi" e a Cerignola (FG) nel 1768. Minervini 524.
ZIACHI
ZIACO
Ziachi, pressocchè unico, è dovuto ad un errore di trascrizione di Ziaco tipico del viterbese di Vignanello e Monte Romano e di Roma, dovrebbero derivare da modificazioni dialettali di troncature del nome Giacomo o Giacobo (Giacobbe).
ZIAN
ZIANI
Entrambi friulani, Ziani in particolare è di Gorizia, potrebbero derivare da una forma aferetica del toponimo San Canzian nel goriziano, molto meno probabile un collegamento con il toponimo trentino di Ziano, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1200 in Veneto con "...refert Petrus Zianus Dux Venerorum anno Chr. 1214. media urbe ex purpureis stragulis, velut muris, pellibusque pretiosis, ceu rectis excitavit, in cuius defensionem ingenuas Virgines...".
ZIANTONI Ziantoni sembrerebbe specifico del romano, di Vicovaro e Marino in particolare, potrebbe derivare dal fatto che il capostipite, di nome Antonio, venisse chiamato in segno di rispetto Zio e quindi per contrazione Ziantoni.
ZIBORDI Estremamente raro, sembra tipico della zona tra mantovano, modenese e ferrarese, dovrebbe derivare dal nome medioevale germanico Gisward.
ZICCHITTELLA
ZICCHITTO
ZICCHITTU
ZICHITTELLA
ZICHITTU
Zicchittella, quasi unico, è siciliano, Zichittella, decisamente più diffuso, è tipicamente siciliano ed è specifico del trapanese, di Marsala e Petrosino, con presenze anche a Palermo,  Zicchitto e Zichittu sembrerebbero unici, Zicchittu è assolutamente rarissimo, l'origine di questi cognomi potrebbe essere sveva e derivare da una forma ipocoristica italianizzata del termine germanico zicke (capra), ma usato anche al diminutivo per dire scherzetto, una seconda ipotesi propone una derivazione da forme ipocoristiche dell'espressione zì Checco (zio Francesco).
ZICHI Zichi è tipicamente sardo, specifico in particolare di Orani nel nuorese, di Sassari, Siligo e Torralba nel sassarese e di Riola Sardo nell'oristanese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine sardo logudorese zichi (pettirosso).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZICHI: zichì, zikì, tzichì, psichi, tsikkì, etc. Sono voci onomatopeiche per indicare generalmente il pettirosso o altri uccellini di piccole dimensioni. Su tzikki in alcune parti della Sardegna (Bono, Mores, Padria è anche il pane di fior di farina; a Corbello e Buschi è proprio il fior di farina di prima qualità. Ma come detto prima zichì è principalmente il pettirosso, che prende tanti nomi oltre zichì: tsiddì, prìntzi,brabarrùbia, traddèra, etc. Il cognome può essere derivato da un soprannome: ad esempio qui da noi (Gonnosfanadiga) una certa persona è soprannominata su Printzi (pettirosso), per le sue caratteristiche fisiche: magro, con le gambe esili e lunghe etc. E' un cognome raro presente nel centro nord dell'isola. Attualmente  lo troviamo in 35 Comuni italiani di cui 13 in Sardegna: Orani 37, Sassari 20, Siligo 16, Riola Sardo 14, etc.
ZICHICHI Zichichi è tipicamente siciliano del trapanese, di Trapani, Erice, Custonaci, Marsala e Valderice, con un ceppo anche a Palermo, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine arabo zaqqaaq (otri) probabilmente riferito a capostipiti che li producessero o ne facessero commercio.
ZICOLA Assolutamente rarissimo, sembrerebbe tipico della zona di confine tra Puglia, salernitano e Basilicata, dovrebbe derivare da una variazione dell'aferesi del nome Nicola e starebbe ad indicare quelli dello zio Nicola.
ZIDDA Zidda è tipico di Nuoro e di Orune nel nuorese, e di Alghero e Sassari nel sassarese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZIDDA: sa tzìdda in Logudoro settentrionale (Berchìdda) è il focolare, la brace rovente. In Gallura, sa zidda è propriamente il battuto del focolare (Luogosanto). Per l'etimologia il Wagner M. L. suggerisce tegola, mattone cotto, dal longobardo tigol(a). Non abbiamo altri suggerimenti! Attualmente il cognome è presente in 43 Comuni Italiani (centro nord), di cui 17/377 in Sardegna: Nuoro 45, Alghero 29, Orune 22, Sassari 19, etc.
ZIERI
ZIERO
Sia Zieri che Ziero sono assolutamente rarissimi, sicuramente veneti, probabilmente del padovano, dovrebbero derivare dal nome del principato boemo di Zierotin, forse riservato a militari da lì provenienti che si siano poi fermati in terra veneta.
ZIGANTE Tipico delle Venezie Zigante è specifico di Trieste, ma è presente anche nell'udinese e nel trevisano, le ipotesi possibili circa l'origine del cognome sono che si tratti di un soprannome originato dall'alta statura del capostipite chiamato per questo motivo il zigante (gigante), un'altra ipotesi contempla invece la possibilità di un collegamento con il verbo veneto zigar (urlare, sbraitare) ad indicare forse un carattere particolarmente collerico.
ZIGGIOTO
ZIGGIOTTI
ZIGGIOTTO
ZIGLIOTTI
ZIGLIOTTO
Ziggioto, quasi unico, è probabilmente dovuto ad una recente errata trascrizione anagrafica di uno dei cognomi seguenti, Ziggiotti è tipico del vicentino, di Arzignano, Sarego e Schio, Ziggiotto è anch'esso tipico del vicentino, di Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Monticello Conte Otto, Vicenza, Lonigo e Nanto, Zigliotti è praticamente unico, Zigliotto è specifico del vicentino, di Vicenza, Creazzo, Zugliano ed Altavilla Vicentina, dovrebbero derivare da ipocoristici, più o meno dialettali, del nome medioevale Giglio o di forme aferetiche di nomi come il gotico Gunthigis, o Vitigis, o il longobardo Hildigis, o il franco Radigis.
integrazioni fornite da Paolo Ziggiotto
quando ero piccolo, mio nonno mi raccontava che il cognome veniva da Sigismondo, italianizzazione del cognome Sigismund.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
ZIGGIOTTI - Cognome veneto che deriva dal personale Egidio attraverso Egilio, (anticamente Zilio e Cilio), divenuto poi Zilio, Zilli, Ziliàti, Zéggio, Zeggiàto, Ziliòtto, Ziggiòtti. D. Olivieri, Cognomi della Venezia Euganea, 135.
ZIGLIANI
ZIGLIOLI
ZILIANI
Zigliani, molto raro è tipico lombardo, probabilmente di origini bresciane, Ziglioli è specifico del cremonese e basso bresciano, Ziliani potrebbe avere un nucleo piacentino ed uno bresciano, potrebbero derivare da modificazioni dialettali del nome medioevale Giglio o dell'antico nome spagnolo Zilia.
ZIGNONE
ZIGNONI
Zignoni è praticamente unico e dovrebbe trattarsi di un'errata trascrizione del cognome Zignone, che ha un ceppo a Trivero e Pray nel biellese ed uno, ormai quasi scomparso, nel bergamasco, il ceppo bergamasco, che sembrerebbe essere stato il più antico, potrebbe derivare dal nome della località Zignone nella bassa Val Trompia, ma entrambi i ceppi, quello piemontese e quello lombardo potrebbero essere autonomi e derivare da una forma accrescitiva aferetica dialettale del nome grecolatino Eugenio, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo nel 1400 con il soldato Vistallo Zignone che nel 1495 donò a San Giovanni Bianco nel bergamasco una spina della corona di Gesù Cristo, da lui ricevuta in premio dalla Repubblica Veneta come riconoscimento del suo eroico comportamento durante una battaglia contro Carlo VIII°.
ZILI
ZILIO
ZILLI
ZILLINO
ZILLIO
ZILLO
Zili è quasi scomparso, Zilio è tipicamente veneto, con un ceppo anche in Friuli, Zilli ha un ceppo importante nel Friuli, uno nel piacentino, uno in provincia di Teramo ed uno nel Salento, Zillino, estremamente raro, potrebbe essere calabrese, in particolare di Rosarno (RC), Zillio, estremamente raro è del veneziano, Zillo è assolutamente rarissimo, dovrebbero tutti derivare da una modificazione dialettale del nome medioevale Gilius di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale in un documento scritto a Milano nel 1132: "...a Petro qui dicitur Coco et Otta iugalium et ab Guiberto filio eius et Bellavida item iugalibus, unde odie cartam vendicionis fecerunt de alia medietate ipsius vinee cum area eius in manus et potestatem Anselmi qui dicitur Gilius, de suprascripta civitate...", modificazione dimostrata ad esempio da un atto del 1362 scritto a Poschiavo nel Canton Grigioni, dove viene citato un certo Zillio fu Gabardo Venosta.  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Chioggia fina dal 1300 con un certo Giovanni Zilio, nel 1400, a Nogaredo (TN) troviamo gli Zilli menzionati tra le famiglie possidenti, sempre nel 1400 gli Zilio sono annoverati tra le famiglie nobili vicentine.
ZILLITTO Praticamente unico, è presente solo in provincia di Siracusa, un'ipotesi plausibile sull'origine di questo cognome potrebbe essere una modificazione dialettale dell'aferesi del toponimo Pozzillo nel catanese.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zillitto è cognome siracusano diminutivo di Zilli che viene a sua volta dal greco Tsillis.
ZILOCCHI Zilocchi è tipico dell'Emilia, del Piacenza e Parma e di Guastalla e Luzzara nel reggiano, potrebbe derivare da un soprannome dialettale per addetto alla filatura della seta.
ZIMAGLIA
ZIMAGLINI
ZUMAGLIA
ZUMAGLINI
ZUMAGLINO
Zimaglia, molto molto raro, è tipico del cuneese, di Montaldo Roero in particolare, Zumaglia, praticamente unico, è probabilmente dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, così come Zimaglini, anch'esso unico, è probabilmente dovuto ad un'errata trascrizione di Zumaglini, che , estremamente raro, è tipico di Zumaglia nel biellese, Zumaglino, ancora più raro, è sempre piemontese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite alterazioni dialettali o varie forme ipocoristiche etniche, dal nome del paese di Zumaglia nel biellese, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
ZIMBALDI
ZIMBALDO
Zimbaldi è tipicamente lombardo, di Monza e Carate Brianza nel milanese, con un piccolo ceppo anche nel napoletano, dove esiste anche la rarissima forma Zimbaldo, si dovrebbe trattare di alterazioni dialettali derivate dal nome medioevale germanico Sinibaldus, di cui abbiamo un illustre esempio in Papa Innocenzo IV° Sinibaldus Fieschi comites Lavagnae del XII° secolo.
ZIMELLI Assolutamente rarissimo sembra essere originario della sponda veronese del lago di Garda, dovrebbe derivare dal yoponimo Zimella (VR).
ZIMMARI
ZIMMARO
Zimmari ha un ceppo a Veglie nel leccese ed a San Pietro Vernotico e San Pancrazio Salentino nel brindisino, ed un ceppo a Matera, Zimmaro ha un piccolissimo ceppo a Roma, uno a Napoli e presenze nel cosentino, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine Zio Mario o, secondo Peirce Zio Ummaro (vedi UMMARINO).
ZINELLI
ZINETTI
Zinelli ha un nucleo nel parmense e vari ceppi nel bresciano, nel veronese e nel veneziano, Zinetti è tipico lombardo, del bergamasco in particolare, dovrebbero derivare da modificazioni ipocoristiche dell'aferesi del diminutivo del nome Luigi, Luigino - Gino - Ginetto - Zinello o Zinetto, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Borgo di Terzo (BG) in un atto del 1638 dove uno degli attori è un certo Giovanni Maria di Bernardo Zinetti da Mologno.
ZINGA
ZINGO
ZINGONE
Zinga, molto molto raro, è del cosentino, Zingo è ancora più raro, Zingone ha un ceppo a Roma, uno nel napoletano ed uno nel cosentino, dovrebbero derivare, direttamente o tramite accrescitivi dal toponimo Zinga di Casabona nel crotonese.
ZINGALE
ZINGALES
ZINGALI
ZINGALIS
Tutti  tipicamente siciliani, Zingale è tipico del catanese, di Catania, Bronte, Adrano, Misterbianco e Paternò, del messinese, di San Teodoro e Cesarò, e dell'ennese, di Troina e Nicosia, Zingales è del messsinese in particolare, di Longi, Capri Leone, Sant'Agata di Militello, Capo d'Orlando, Messina e Mirto, con un ceppo anche a Palermo, Zingali, molto più raro, è di Randazzo e Catania nel catanese, Zingalis è quasi unico, potrebbero derivare dal cognome greco Tsankalos o Tsingoulis, secondo un'altra ipotesi deriverebbero invece da soprannomi arcaici per lavoratori dello zinco, forse l'occupazione dei capostipiti.
ZINGARELLA
ZINGARELLI
ZINGARELLO
ZINGARIELLO
ZINGARO
Zingarella è praticamente unico, Zingarelli sembrerebbe pugliese, con ceppi, probabilmente secondari nel milanese e nel torinese, Zingarello, molto raro, è specifico del leccese, Zingariello è tipicamente pugliese, in particolare del foggiano, di Foggia, Manfredonia, Ascoli Satriano e Sant'Agata di Puglia, di Gravina di Puglia nel barese e di Pulsano nel tarantino, Zingaro è tipico del barese con un ceppo probabilmente secondario nel Molise, derivano tutti, anche attraverso modificazioni dialettali, dall'etnico zingaro, un termine generico usato per indicare un insieme di diverse etnie nomadi, derivato dal vocabolo greco atzinganoi, derivazione avvenuta anche attraverso il medioevale cingarellus, troviamo nel 1100 un Albertinus Cingarellus giunto a Genova dalla Magna Grecia, e a Pisa in uno scritto del 1294 si legge: "...funnovi morti dentro mouti omini per li Uberti, e autri Fiorentini, e preso Messere Guido Cingarelli de i Rossi; e gli autri, che iscamponno, funno messi in pregione..:".
ZINI Tipico del nord Italia, potrebbe derivare dall'aferesi di nomi come Lorenzino, Vincenzino, Domizio, Ignazio, Eustazio, ecc.
ZINICOLA Zinicola è specifico del latinense, di Minturno in particolare e di Spigno Saturnia, e di Roma, dovrebbe derivare dal fatto che il capostipite fosse una persona di rispetto di nome Nicola.
ZINNA
ZINNA'
Zinna è tipicamente siciliano, di Trapani, Sciacca e Menfi nell'agrigentino, di Catania e Castel di Judica nel catanese, di Palermo, di Catenanuova nell'ennese e del nisseno, Zinnà è invece calabrese, specifico di San Calogero nel vibonese, potrebbero derivare dal nome arabo Zihn o anche dall'ebraico Zina (luminoso, splendente), ma molto più probabilmente derivano dal termine dialettale zinna (mammella), termine di provenienza longobarda, dal vocabolo zinna (prominenza), l'ipotesi che possano provenire dal termine arabo zinā, che significa adulterio non sembrano molto probabili.
ZINNI
ZINNO
Zinni è tipicamente abruzzese del teatino, di Roccasclegna, Vasto, Pollutri, Casalbordino, Atessa, Paglieta, Scerni e San Salvo, con un ceppo anche a Roma ed ad Andria nel barese, Zinno, tipico del napoletano e salernitano, dovrebbe avere un ceppo, forse secondario nel messinese, potrebbero derivare dall'aferesi di ipocoristici di nomi come Lorenzo, Vincenzo (il più probabile), Domizio, Ignazio, Eustazio, ecc.
ZIOTTI Ziotti ha un piccolo ceppo a Ferrara ed uno ancora più piccolo ad Alseno nel piacentino, dovrebbe derivare dal nome medioevale Ziotto, di cui abbiamo un esempio d'uso in uno scritto del 1323: ".. si die a spogliare ladronescamente indigeni e passeggeri, e la rocca di Cesi, che per la Chiesa si custodiva, proditoriamente fece sua, per denaro, si disse, sborsato ai custodi, Ziotto di maestro Matteo e Teo di lui figlio, domicelli del rettore Guitto, il quale pur si disse averne ricevuto parte ..".
ZIPARI
ZIPARO
Zipari, quasi unico, è del catanzarese, Ziparo è specifico di Girifalco nel catanzarese, dovrebbe derivare dal nome grecanico Ziparo, un'alterazione del termine tziparos, originato dal nome mitologico greco Kyparissos o ?Χυπάρισσος cyparissus (cipresso), dell'uso anche fuori dalla Calabria di questo nome, abbiamo un esempio in un atto del 1200 in Sardegna nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado: "Ego Gregorius, priore de Bonarcadu, partivi cun iudice de Gallulu. Coiuvedi Goantine Mameli, serbu de sancta Maria de Bonarcadu, cun Maria de Lee, ancilla de iudice de Gallul; fegerun ·II· fiios: Zipari et Justa. Clesia levait a Zipari et iudice levait a Justa. Testes: Nigola de Pane, Comida Pira, Goantine de Porta armentariu dessu archipiscobu." (Spartii con il giudice di Gallura. Costantino Mameli, servo di Santa Maria di Bonarcado, era sposato con Maria de Lee, serva del giudice di Gallura; fecero due figli: Zipari e Giusta. La chiesa prese Zipari e il giudice prese Giusta. Testimoni: Nicola de Pani, Comita Pira, Costantino de Porta amministratore dell'arcivescovo.).
ZIPPONE
ZIPPONI
Zippone sembrerebbe specifico di Trinitapoli nel foggiano, Zipponi ha un ceppo nel bresciano a Brescia, Sarezzo e Chiari, ed uno a Trieste, dovrebbero derivare da una forma ipocoristica riferita a capostipiti che venivano chiamati Zio Pone (vedi PONE).
ZIRAFI Zirafi è tipicamente siciliano di Licata e di Campobello di Licata nell'agrigentino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal mestiere del capostipite, legato al termine grecanico xyràfes (barbiere).
ZIRATTU Zirattu è specifico del sassarese, di Sassari e di Ossi, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine arcaico sardo zirattu (piccolo orcio o piccola giara), forse ad indicare che il capostipite, di bassa statura, fosse grassottello.
ZIRAVELLO Quasi unico.
ZIRONE
ZIRONI
Zirone ha un piccolo ceppo nel cagliaritano ed uno più consistente nel siracusano, a Siracusa, Noto ed Avola, Zironi è tipicamente emiliano, di Bologna, Modena e Ferrara e del modenese e bolognese, dovrebbero derivare dal nome medioevale Zirone, una forma semidialettale del nome Girone (vedi GIRONE), o da nomi di zone cittadine di cui abbiamo un esempio d'uso in questo scritto dell'anno 1158: "..Unde in præsenti Dominus Ecelinus fecit fieri unum Zironem in Anoale, et tres Zirones in Mestre, ubi suprastantibus et custodibus constitutis, et licentiato exercitu, reversus est ipse Paduam..", o come la contrada Zirone di Legnago.
ZISCHG Zischg è specifico della provincia di Bolzano, di Ultimo, Lana, Naturno, Merano e San Pancrazio.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
(forma diminutiva Zischgl) è un cognome attestato in Alto Adige (Südtirol). Si tratta di un agionimo perché deriva quasi certamente da S. Francesco (Heilige Franziskus).  C'è però anche una seconda interpretazione, a mio parere molto meno attendibile, secondo la quale Zischgl sarebbe un vocabolo per indicare genericamente un monte. A tal fine i sostenitori di questa seconda tesi citano una leggenda sulla chiesa parrocchiale di Welschnofen (Nova Levante) che sarebbe stata costruita nell'XI secolo. I primi abitanti del paese si sarebbero stabiliti "Im Loch" e sullo "Zischgl" per lavorarvi da coloni e lassù avrebbero trasformato in chiesa un antico tempio pagano che si trovava sul posto.
ZITA
ZITELLA
ZITELLI
ZITELLO
ZITI
ZITO
Zita ha un ceppo nel rietino ed uno nel barese, Zitella ha un ceppo abruzzese a Raiano nell'aquilano ed un piccolissimo ceppo a Roma, Zitelli ha un ceppo nel romano a Roma e Rocca di Papa, uno nel casertano a Recale, Caserta e San Marco Evangelista, ed uno a Troina nell'ennese ed a Catania, Zitello, assolutamente rarissimo, ha una presenza apprezzabile a Catania, Ziti è quasi unico, Zito è molto diffuso in tutto il meridione d'Italia, dovrebbero tutti derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche da soprannomi dialettali originati dal termine zito, zita (fidanzato, fidanzata), in uno scritto datato 1427 leggiamo: "...domino Henrico dicto Zito, cum ipsorum clientibus et civibus ad castrum ibidem fugierunt et ibi se usque tercium diem defenderunt ...".
ZIVERI
ZIVIERI
Ziveri, abbastanza raro è specifico del parmense e di Parma e Traversetolo in particolare, Zivieri, molto raro è tipico della zona tra Reggio Emilia e Bologna, dovrebbero derivare da Siverus, una modificazione del cognomen latino Severus, di cui abbiamo un esempio in uno scritto del 97 d. C.: "...item fund(os) duos Valianos Antonianos Messianos Caturnianos loco s(upra) s(cripto) adf(inibus) Virio Sivero et Albio Secundo et C(aio) Cominio et pop(ulo) quos professus..."troviamo una traccia di questo cognome verso la fine del 1600 con un certo Giovanni Antonio Ziveri che diventerà Priore dela veneranda Confraternita del Sufraggio dele Anime del Purgatorio di Traversetolo (PR).
ZIZARI
ZIZZARI
ZIZZARO
Zizari, praticamente unico, è quasi certamente dovuto ad un'errata trascrizione di Zizzari, che è tipicamente salentino di Seclì, Soleto, Galatone, Galatina ed Aradeo nel leccese, di Taranto, Foggia ed Altamura nel barese, Zizzaro, quasi unico, è del tarantino, potrebbero derivare da alterazioni dialettali del nome arabo Aziz, o da soprannomi originati dal termine arabo aziz (caro, amato), o anche da alterazioni del cognome slavo Zazarje.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zizzari è cognome salentino dal cognome greco Tsitsaràs e Tsítsiris. G. Rohlfs, Dizionario dei cognomi salentini, 275.
ZIZOLFI Zizolfi è specifico di Napoli, potrebbe derivare da una forma alterata arcaica del nome longobardo Gisulphus, nome molto famoso in Campania, portato dai Principi di Salerno nel X° secolo, dal Chronicon Salernitanum leggiamo: "..qui et ipso illo in tempore preerat Neapolitanis, atque pari consensu cum omnibus suis subditis in unum sunt congregati, quatenus venirent et principatum Salernitanum totis viribus expugnarent, atque, si valerent, usque meniam civitatis properarent, putantes, ut minime princeps Gisulphus, qui erat adolescens, illis obviam irent. Set dum princeps Gisulphus talia comperisset, statim cum valido exercitu exiit obviam ei; et aut procul a Salernitana urbe locum ubi Cabeis dicitur, tentoria fingere iussit ..".
ZIZZA
ZIZZI
Zizza è molto raro, potrebbe avere un nucleo nel brindisino, uno nel crotonese, uno nel messinese e reggino ed uno nel palermitano, Zizzi oltre al grosso ceppo salentino, in particolare a Cisternino e Fasano nel brindisino, ha presenze significative anche a Martina Franca e Taranto nel tarantino ed ad Ostuni e Brindisi nel brindisino, ed un ceppo a Terracina nel latinense, dovrebbero derivare dal nome arabo Aziz, o da soprannomi originati dal termine arabo aziz (caro, amato).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zizza e Zizzi sono varianti del cognome base pugliese Zezza che può avere diverse origini:
1. antico italiano zézza = ultima, con riferimento all'ultima nata.
2. siciliano zizzu/zizza dall'arabo 'azīz' = splendente.
3. dal calabrese e napoletano 'zizza' = mammella.
ZOBBI Zobbi è tipico del reggiano, di Villa Minozzo, dovrebbe derivare dal nome della frazione Case Zobbi di Villa Minozzo, frazione anticamente chiamata Cadegobbi che si è poi modificata per opera di mediazioni dialettali.
ZOCASTELLO
ZOCCASTELLO
Sia Zocastello che Zoccastello sono quasi scomparsi, e sono specifici dell'udinese, si dovrebbe trattare di forme ipocoristiche di alterazioni dialettali di una versione maschile del nome Giocasta (vedi GIOCASTA).
ZOCCA
ZOCCHI
ZOCCO
Zocca ha un ceppo tra veronese e vicentino ed uno nel bolognese, Zocchi ha un nucleo importante nella Lombardia centro occidentale, ceppi a Trieste, nell'alto bresciano e basso trentino, uno in Toscana, nelle Marche ed in provincia di Roma, Zocco ha un ceppo a Venezia, uno nella Sicilia meridionale ed uno nel Salento, dovrebbero derivare dal nome medioevale Zoccus, nome di cui abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale in un Instrumentum Confessionis  dell'anno 1176 : "...Zoccus iuratus testatur idem quod Sumvicus, excepto quod non vidit illos de Bernatho facere laborem castri...", ma è pure possibile che in alcuni casi derivino da nomi di località come Zocco (BS), Zocca (MO), Grisignano di Zocco (VI), Torre di Zocco (CB), Pian dei Zocchi (VI) e simili, o anche da soprannomi dialettali legati al vocabolo zocch (ciocco di legna).  Personaggio degno di nota è stato il pittore friulano cinquecentesco Girolamo Del Zocco.
ZOCCARATO Zoccarato è tipico dell'area padovano, veneziana, di Campodarsego, Santa Giustina in Colle, San Giorgio delle Pertiche, Padova, Limena e Vigodarzere nel padovano e di Portogruaro, Caorle e Mira nel veneziano, la terminazione in -ato induce a pensare che si possa trattare di una forma patronimica riferendosi quindi a famiglie dei figli di uno zoccaro, che potrebbe essere uno che coltivava e vendeva zucche, o che raccoglieva e vendeva zocchi (ceppi o pezzi di legna), ma anche uno proveniente da un paese come Grisignano di Zocco o come Pian dei Zocchi nel vicentino.
ZOCCARI
ZOCCARO
Zoccari, molto molto raro, parrebbe dell'anconetano, Zoccaro, ancora più raro, parrebbe calabrese, per il ceppo marchigiano potrebbe trattarsi di una forma etnica indicante una provenienza del capostipite da località come Zocca nel modenese o come quella omonima nel ferrarese, ma è pure possibile che derivi dal fatto di essere il capostipite un figlio di uno Zoccus nome medioevale italiano (vedi ZOCCA).
ZOCCOLA
ZOCCOLI
ZOCCOLO
Zoccola è tipico del salernitano, Zoccoli, è presente in modo sporadico in tutto il centrosud, Zoccolo, assolutamente rarissimo, sembrerebbe avere un piccolissimo ceppo veneto ed uno forse al sud, potrebbero derivare da un soprannome, o essere cognomi attribuiti a trovatelli.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Nei registri dello Stato Civile conservati presso l'Archivio di Stato di Salerno, ho avuto modo di constatare più volte che il cognome Zoccola veniva in passato attribuito ad infanti projetti, ossia ai nati da genitori incerti. E' per questo motivo che ho intuito che molto spesso il cognome Zoccola poteva essere attribuito ai cosiddetti figli del peccato, nati da meretrici o da donne infedeli e subito abbandonati dalle snaturate madri. Ad avvalorare questa tesi sembrerebbe esserci l'epiteto volgare e offensivo, ancora oggi adoperato nel Mezzogiorno, "figlio di z.". In ultima analisi, i comuni campani in cui il cognome è più diffuso sono San Cipriano Picentino, Pontecagnano Faiano e Giffoni Sei Casali, collocati in aree limitrofe alla città di Salerno, Capoluogo della cui provincia fanno ovviamente parte.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zoccola è diffuso nel Napoletano e in Piemonte, ha alla base un soprannome spregiativo formato dalla voce regionale 'zoccola' = topo di chiavica e, in usi figurati, donna poco per bene, prostituta. De Felice 272. Cfr. anche in Sicilia Zoccolo dal siciliano 'zòcculu' = ratto, grosso topo. Rohlfs 198.
ZOCCOLAN Zoccolan è tipico della zona tra udinese, pordenonese e veneziano, di Rivignano (UD), di San Vito al Tagliamento (PN) e soprattutto di   San Michele al Tagliamento e Fossalta di Portogruaro nel veneziano, l'origine è incerta, potrebbe derivare da soprannomi originati dal mestiere del capostipite, un artigiano produttore di zoccoli, così come da abitudini comportamentali dello stesso.
ZOCCOLANTE
ZOCCOLANTI
Assolutamente rarissimi, il primo è forse riconducibile al modenese, mentre il secondo sembrerebbe originario della zona al confine tra aretino, perugino e pesarese, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine arcaico zoccolante, spesso usato anticamente per intendere i frati francescani, forse per caratterizzare un particolare comportamento del capostipite.
ZOCCOLARI Zoccolari, quasi unico, sembrerebbe veneto, friulano, dovrebbe derivare dal termine arcaico zoccolaro (chi produce calzature e zoccoli) in molte città, come a solo titolo di esempio Avellino esiste una contrada Zoccolari, ma è anche possibile una derivazione da nomi di località, come Zoccolari presso Chiampo nel vicentino, forse il luogo d'origine del capostipite.
ZODA Zoda è tipico della Sicilia centrale, del nisseno ed in particolare di Villalba, Resuttano, San Cataldo e Caltanissetta, potrebbe derivare da modificazioni italianizzate del nome arabo Zeyd (abbondanza), tracce importanti di questa cognominizzazione le troviamo a Vibo Valentia, nella seconda metà del 1600, con il pittore Francesco Zoda (1639 ~1719).
ZOFFRANIERI Zoffranieri è specifico del frusinate, di Monte San Giovanni Campano in particolare.
ZOIA
ZOJA
Zoia ha un ceppo veneziano ed uno nella Lombardia centrooccidentale, Zoja sembrerebbe una forma milanese dello stesso cognome, potrebbero entrambi derivare da una modificazione dialettale del nome Gioia o da un soprannome sempre originato dal vocabolo gioia in forma dialettale, come abbiamo ad esempio in un atto del 1643 a Bergamo redatto dal notaio "Pietro Maria Merisius detto Zoia fu Bernardino", tracce di questo cognome le troviamo in Valtellina fin dal 1600.
ZOICO Zoico, molto raro, è specifico del vicentino, potrebbe essere di origini sloveno, austriache e derivare dal termine sloveno zujc (guardia, vigile), forse ad indicare che il mestiere del capostipite era appunto di guardiano di qualcosa, o di guardia municipale.
ZOLFANELLI Assolutamente rarissimo, probabilmente fiorentino.
ZOL Assolutamente rarissimo, sembrerebbe triestino, dovrebbe derivare dal toponimo Zolla frazione di Monrupino (TS).
ZOLA Ha un nucleo nel bresciano ed uno nel nuorese nella zona di Galtellì e Oliena, dovrebbe derivare da modificazioni del nome Angiola.
ZOLEO Zoleo ha un piccolo ceppo a Napoli, uno a Catanzaro e qualche presenza nel palermitano, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine grecanico tsoliàs (montanaro), probabilmente ad indicare la provenienza dei capostipiti dalle montagne.
ZOLI
ZOLO
Zoli ha un ceppo romagnolo, che si estende anche nel bolognese e nel fiorentino, particolarmente concentrato a Forlì, Ravenna e Faenza (RA), ed un ceppo nel bresciano a Gardone Val Trompia, ZOlo sembra specifico di Bolotana (NU), potrebbero derivare da toponimi come Zola Predosa (BO) il ceppo emiliano, ma molto più probabilmente derivano invece da una forma aferetica di una variante dialettale del nome Angelo (Angiolo, Anzolo, Zolo).
ZOLL
ZOLLER
Zoll è quasi unico, specifico dell'area della provincia di Bolzano, Zoller è tipico di Brentonico e Rovereto nel trentino, dovrebbero derivare dal vocabolo tedesco zoll (dogana) e starebbero ad indicare o la funzione del doganiere o il fatto di abitare in prossimità della frontiera, molto probabilmente quella tra impero austroungarico e regno d'Italia.
ZOLLINO Zollino è tipico del leccese, di Muro leccese, Nardò, Maglie, Lizzanello, Gallipoli, Vernole e Soleto, dovrebbe derivare dal toponimo leccese di Zollino, probabile luogo d'origine dei capostipiti.
ZOMBINI Zombini, molto molto raro, è specifico dell'area tra mantovano e modenese, di Ostiglia, Curtatone e Quistello nel mantovano e di Soliera nel modenese, dovrebbe derivare dal nome medioevale Zombinus, di cui abbiamo un esempio d'uso in un atto del 1429 a Pistoia: "..Ad petitionem presbiteri Franchi Michaelis de Pistorio in faciendo tali ordine constituti citetur et requiratur. Presbiter dominus Zombinus ser Bonifatij de Pistorio, qui iam a sedecim annis citra quasi continue habitavit et moram traxit in civitate Florentiae, aliquando in populo Sanati Laurentii et in populo Sanctae Mariae Novellae, et aliquando in populo Sancti Miniati inter turres , ubi nunc habitat, quatenus tertia die proxima futura.. ..".
ZONARI
ZONARO
Zonari è tipico del ferrarese di Codigoro in particolare, Zonaro è invece dell'area veronese, di etimologia incerta.
ZONCA
ZONCHELLO
Zonca ha due nuclei distinti uno sardo a Nuraminis (CA) ed a Turri (MD), ed uno lombardo con nucleo nel bergamasco tra Bonate Sopra, Calusco D`adda, Suisio e Bergamo, Zonchello, molto molto raro, sembrerebbe sardo dell'oristanese, naturalmente le origini sono profondamente diverse, quella sarda potrebbe derivare da soprannomi legati al vocabolo sardo tzonca che vuol dire civetta, allocco, barbagianni, sembra improbabile la tesi fornita da alcuni che derivi dal termine tzodda (ubriacatura, ciucca), per il ceppo lombardo individuare l'origine è abbastanza difficile, si possono formulare alcune ipotesi, una suggerisce derivi da un soprannome originato dalla voce dialettale bergamasca zonc ( ceppo d'albero) e potrebbe essere originato da caratteristiche di particolare resistenza del capostipite.
ipotesi fornuta da Franco Pettinato
Per quanto riguarda il nucleo sardo, da non ignorare il campidanese tzonca, assiolo (uccello notturno),con sgnificato figurato di tonto. Per i nuclei settentrionali non trascurerei il verbo italiano cioncare tracannare, bere con avidità,con il comune cambiamento della "ci" dolce in "zeta" dei dialetti settentrionali.Potrebbe essere quindi un soprannome.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZONCA: abbiamo due nuclei fondamentali: uno lombardo, diffuso ne bergamasco (in Lombardia è presente in 139/1545 Comuni) e l'altro sardo, diffuso nella Sardegna (20/377 Comuni) meridionale con Nuraminis al primo posto con 82, Tuili 47, Cagliari 35, Quartu S. E. 12, Elmas 12, etc. Sa tzònca, sa 'ntzònca, s'intzònca in campidanese è la civetta (non siamo d'accordo sul significato di sbornia= cioncia, dall'italiano cioncare = bere avidamente). È un cognome diffuso quasi esclusivamente in Campidano. Da intzònca potrebbe derivare intzunchiai = lamentarsi, emettere lai, lamenti, come appunto la civetta.
ZONCADA Molto raro è tipico del sudmilanese, potrebbe derivare da un nome di località caratterizzata dalla presenza di ceppi d'albero (vedi Zonca)
ZONCHEDDU Zoncheddu è specifico di Cagliari e del cagliaritano e del nuorese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZONCHEDDU: può derivare da Zonca. Non ne conosciamo l'etimologia. È presente comunque nelle carte antiche: Nel Condaghe di San Nicola di Trullas, *CSNT XI°, XII°, sec. troviamo Thonchellu Gosantine, donnu, piscopu(vescovo) di Plovache(l'odierna Ploaghe): Ego Iacobu de Trullas. Favellaitimi su piscopu de Plovache, donnu Gosantine Thonchellu, pro dare ad Donatu, ki fuit servu de Trullas, ad essere maritu de Maria Surtalu, chi fuit ancilla sua( Io Iacobu (priore) di Trullas. Mi ha parlato il vescovo di Ploaghe Gosantine Thonchellu, per dare a Donatu, servo di Trullas, per essere marito di Maria Surtalu, che fu serva sua).per poi spartirsi i figli.pro parthirenos su fetu. Attualmente il cognome è presente in 54 Comuni italiani, di cui 27 in Sardegna: Cagliari 35, Quartu S.E. 23, Ottana 18, Borore 17, Nuoro 15, Sestu12, etc.
ZONCHI
ZONCO
Zonco, molto molto raro, è tipico del biellese, Zonchi, ancora più raro, sembrerebbe del reggiano, potrebbero derivare da soprannomi originati da nomi di località come ad esempio la vallata Zonco nel Monferrato. (vedi anche ZONCA)
ZONDA
ZONDI
Zonda, estremamente raro, sembrerebbe tipico del varesotto, di Varese e Gallarate, e di Milano, Zondi, quasi unico, parrebbe toscano, si dovrebbe trattare di una forma aferetica dialettale derivata dal nome medioevale Buonaggiunta (vedi GIUNTA).
ZONI Zoni ha un ceppo lombardo, nel varesotto, a Gerenzano, Busto Arsizio e Tradate, nel milanese, a Lainate, Milano e Legnano, e nel bresciano a Brescia, Montichiari, Calvisano e Ospitaletto, un ceppo emiliano, nel parmense a Parma, Sissa, Sorbolo e Colorno, a Bologna, Castel San Pietro e Molinella nel bolognese e nel piacentino a Piacenza, Cortemaggiore e Fiorenzuola d'Arda, con un piccolo ceppo anche nel grossetano, l'origine sembrerebbe emiliana e dovrebbe riferirsi a soprannomi originati da una forma contratta del termine dialettale zovini (giovani), secondo un'altra ipotesi si tratterebbe di una forma dialettale contratta del nome Giovanni, che dapprima diventerebbe Zovàni e poi Zoni, troviamo tracce di questo cognome già nel 1500 nel reggiano.
ZONIN
ZONINI
ZONINO
Zonin è tipicamente veneto, di Gambellara, Lonigo ed Arzignano nel vicentino e di San Bonifacio nel veronese, Zonini è praticamente unico, così come Zonino, l'origine di questi cognomi sembrerebbe essere da una forma ipocoristica contratta del termine dialettale veneto zovin (giovane), secondo un'altra ipotesi potrebbero invece derivare di una forma dialettale contratta di un diminutivo del nome Giovanni, che dapprima diventerebbe Zovàni e poi Zoni, e nella sua forma ipocoristica Zonin.
ZONZA Zonza, molto molto raro, è specifico di Cagliari e del cagliaritano.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZONZA: può derivare da c(i)onc(i)a nel significato di sbornia (dall'italiano cioncare = bere avidamente). Cioncia in campidanese, tzontza o tsontsa in logudorese. Oppure deriva da concia, conciai = conciare, acconciare, aggiustare. Sa concia è lo stabilimento dove si conciano le pelli: in italiano concia o conceria. Tra i firmatari della Pace di Eleonora del 1388 figurano: Concia Cagoci, ville Curchuris(*odierno Curcuris: Partis de Montibus); Conciatori Leonardo - de Castri Januensis (Castelsardo). Nella storia medievale abbiamo Zonza Leonardo, sassarese, vissuto tra il XIV° ed il XV° secolo. Nel 1429 fu ambasciatore presso Alfonso II d'Aragona, detto il Magnanimo, per offrirgli armi e denari, in occasione delle guerre d'Italia e Catalogna; in cambio ottenne molti privilegi, per se e per la città di Sassari. Ancora a Sassari abbiamo Zonza Francesco (XVII° - XVIII° secolo); nel 1710 fu nominato barone di Capoterra: titolo che non avrà più alcun valore, quando il Regno di  Sardegna passò ai Savoia; alla morte del figlio di Francesco, Saturnino Vincenzo, il ramo si estinse. Attualmente il cognome è presente in 33 Comuni Italiani, di cui 9 in Sardegna: Cagliari 30, Sassari 9, Carbonia 8, La Maddalena 7, Sestu 6, etc.
ZONZIN
ZONZINI
Zonzin è tipicamente veneto, del veronese e del padovanmo, di Cerea e Legnago nel veronese e di Maserà di Padova e Due Carrare nel padovano, Zonzini è tipico di Verona e di Casaleone nel veronese, con qualche presenza anche nell'area riminese, dovrebbero essere di origine veneta e potrebbero derivare da un soprannome basato sul termine dialettale veneziano arcaico zonzin (giuntino, piccola aggiunta), ma la cosa più probabile è che si tratti invece di una forma ipocoristica aferetica dialettale veneta del nome medioevale Bonaggiunta, che prima diventerebbe per aferesi Giunta, poi si avrebbe l'ipocoristico Giuntino che alterato dialettalmente sarebbe poi diventato Giontin è quindi Zonzin.
ZOPPA
ZOPPAS
ZOPPI
ZOPPO
Zoppa, estremamente raro, sembra essere veneto, potrebbe trattarsi di un errore di trascrizione di Zoppas, che è decisamente del trevisano, particolarmente di Susegana, Conegliano, Vittorio Veneto e Nervesa della Battaglia, Zoppi presenta più ceppi, nel milanese, lodigiano e cremasco, nel piacentino e parmense. nella fascia che da Genova arriva fino a Firenze, Zoppo, tipico del centrosud, di Roma, iserniense, napoletano, salernitano, foggiano e tarantino, dovrebbero tutti derivare da soprannomi legati ad un difetto fisico di zoppia.
ZOPPARDI
ZOPPARDO
ZUPPARDI
ZUPPARDO
Zoppardi e Zoppardo sono praticamente unici, Zuppardi ha un ceppo a Napoli ed a Sarno nel salernitano ed uno molto piccolo a Pachino nel siracusano, Zuppardo è tipicamente siciliano, di Gela nel nisseno, di Agrigento, di Avola nel siracusano e di Catania, con un ceppo anche a Ventimiglia nell'imperiese, dovrebbe derivare da una forma aferetica del nome ebraico di origine greca Azopardo (vedi AZZOPARDI).
ZORA Tipico palermitano, dovrebbe derivare dal toponimo palestinese Zora, ma più probabilmente deriva dal nome arabo Zhora.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zora è cognome siciliano dal neogreco Zòras. Caracausi II 1743.
ZORAT
ZORATTI
ZORATTO
Zorat è specifico del Friuli, di Terzo d'Aquileia, Cervignano del Friuli ed Aquileia nell'udinese e di Pordenone e Cordenons nel pordenonese e di Ronchi dei legionari nel goriziano, Zoratti è specifico dell'udinese, di Udine, Fagagna, Codroipo, Mereto di Tomba e Varmo, Zoratto, anch'esso dell'udinese, di Codroipo, Sedegliano, Udine e Rivignano, ha anche un piccolissimo ceppo a Trieste, si dovrebbe trattare di derivazioni da una forma ipocoristica friulana, derivata dal nome Giorgio, come contrazione di Zorzatto., ma è anche possibile una derivazione da un ipocoristico dialettale friulano del nome slavo Zorah.
ZORDA
ZORDAN
ZORDANI
Zorda è quasi unico ed è quasi sicuramente dovuto ad un errore di trascrizione di Zordan, che è tipico veneto, con massima concentrazione nel vicentino, Zordani, quasi unico, è dovuto a errori di trascrizione, derivano da modificazioni dialettali del nome Giordano, tracce di questa cognominizzazione le troviamo nel 1400 a Venezia con il Notaio Daniele Zordan che esercitò dal 1484 al 1517.
ZORLONI
ZURLONI
Zorloni è un cognome specifico del milanese, di Giussano, Monza e Seveso, Zurloni, meno diffuso, è specifico dell'area tra milanese e comasco, a Verano Brianza e Bellinzago Lombardo nel milanese in particolare, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal termine dialettale meneghino arcaico zorlon o zurlon (pelle di capra o di giovane vacca utilizzato anche come capo d'abbigliamento dai pastori e dai mandriani, forse ad indicare che questo fosse il mestiere dei capostipiti.
ZORN
ZORNI
ZORNIO
ZORNITTA
Zorn, abbastanza raro, sembra specifico di Trieste, Zorni, ancora più raro, è triestino, Zornio, sempre molto raro, è del trevigiano, di Conegliano, San Fior e Santa Lucia di Piave, Zornitta, quasi unico, è del bellunese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite italianizzazioni o una forma ipocoristica dialettale, dal nome germanico Zorn, con il significato di furioso, potrebbero anche derivare da soprannomi originati dallo stesso termine ed attribuiti ad un capostipite particolarmente collerico.
ZORZA
ZORZAN
ZORZATI
ZORZATO
ZORZELLA
ZORZET
ZORZETTI
ZORZETTO
ZORZI
ZORZIN
ZORZOLI
ZORZOLO
Zorza e Zorzetti sono tipici del bresciano, Zorzan è del padovano e vicentino, Zorzati, estremamente raro, è veneto, Zorzato sembrerebbe del padovano, Zorzella è specifico del veronese, di Verona, Cerea, Vigasio e Zevio, e del vicino mantovano, Zorzet, estremamente raro, è specifico delle province di Gorizia e Trieste, Zorzetto è decisamente veneto, Zorzi è specifico del bresciano e del Veneto, dal Trentino al padovano, dal veronese al litorale veneziano, Zorzin ha un ceppo nel vicentino ed uno nel goriziano, Zorzoli è specifico del pavese di Gambolò e Vigevano, e del milanese, Zorzolo, decisamente più raro, è tipico del pavese di Mortara e Vigevano, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici, da modificazioni dialettali dell'apocope di nomi come Giorgio (Zorzo).  Troviamo tracce di queste cognominizzazioni in Istria nel 1300 con Gilberto Zorzi, vescovo di Parenzo, a Venezia nel 1500 con il notaio Giovan Lorenzo Zorzi, a Belluno nel 1600 con Marin Zorzi Podestà e Capitano della città.
integrazioni fornite da Alessandro Benfatto
Un Casato Zorzi deriva dal nome del capostipite, Giorgio duca di Moravia, gli esponenti della famiglia di costui si trasferirono nell'anno 411 a Venezia, dove dettero origine al casato degli Zorzi (Giorgi). Gli Zorzi, furono insieme ad alcune altre famiglie nobili i fondatori di Venezia. In questa città fecero costruire innumerevoli chiese, dettero il nome a numerose vie della città e furono i proprietari della Rocca dei Giorgi. In questa famiglia si vedono un doge:Marino Zorzi e due cardinali: Pietro Antonio Giorgi o Zorzi (1745-1803) e Oreste Giorgi o Zorzi (1856-1924).
ZORZENON
ZORZENONE
ZORZENONI
Tutti assolutamente rarissimi, Zorzenon è tipico del goriziano, Zorzenone dell'udinese, Zorzenoni sembra avere un ceppo triestino ed uno veneziano, derivano da modificazioni dialettali del nome Giorgione.
ZOSO Zoso è tipicamente veneto del vicentino, di Castelgomberto, Cornedo Vicentino, Vicenza, Valdagno e Sovizzo, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale originato dal fatto che i capostipiti provenissero da zoso (sotto), da una zona bassa, probabilmente da un fondovalle o da una fossa del terreno.
ZOTTA
ZOTTI
ZOTTIN
ZOTTINI
ZOTTO
Zotta ha un ceppo nel basso trentino ed uno tra salernitano, potentino soprattutto, Materano e Barese, Zotti ha un nucleo nel barese ed uno nel beneventano, ma con piccoli ceppi, forse secondari, qua e là nel nord Italia, Zottin, assolutamente rarissimo, è specifico del trevigiano e così pure Zottini, ancora più raro, Zotto molto molto raro è comunque del Veneto, dovrebbero derivare dall'aferesi di modificazioni dialettali di nomi come Giorgio (Zorzoto), Lorenzo (Lorenzoto) ecc., ma è molto probabile anche una derivazione dal nome longobardo Zotto di cui abbiamo parecchi esempi nel Codice Diplomatico Longobardo ad esempio nell'anno 715, nell'archivio Capitolare di Arezzo si può leggere: "...nam tempore suo quondam Uuilerat et eius filius Zotto eum a fundamentis restaurauerunt...", ricordiamo inoltre Zotto Duca di Benevento: "...Fuit autem primus Langobardorum dux in Benevento nomine Zotto, qui in ea principatus est per curricula viginti annorum,,,".  Tracce illustri di queste cognominizzazioni le troviamo in Gianfrancesco Del Zotto detto da Tolmezzo (1450­ 1515), il più grande pittore friulano del Quattrocento.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zotta è cognome lucano variante di Zotti presente a Irsina, anche sporadicamente in Calabria e in zona di Taranto, molto frequente a Bari: forse da albanese zot 'signore'. Rohlfs, Cognomi lucani.
ZOU Zou è decisamente sardo, specifico di Narbolia nell'oristanese, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo sardo logudorese zòu (chiodo, cosa da poco), che potrebbe essere stato originato dal mestiere del capostipite, un fabbro produttore di chiodi, o da un soprannome legato al significato indiretto del termine.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZOU: si tratta di un cognome poco diffuso. Zou in lingua sarda significa grosso chiodo di ferro fatto artigianalmente dal fabbro ferraio e usato soprattutto per ferrare i cavalli, ma non solo. Tsòu, acciòu, anciòu, anciolu, si dice altrimenti crava/u, crau, cravilla e può essere anche di legno. Zou, tsou, ciou significano quindi chiodo e derivano dall'italiano chiodo, appunto. Mentre le voci crau, cravu, cravìlla, significa sempre chiodo, ma derivano dal latino clavus = deverbale da clavo = inchiodo > calvario. Mettere un chiodo in sardo = cravài un anciòlu. Chiodo in sardo è detto inoltre puncia o puntza = punta, dal latino puncta. Non abbiamo ritrovato il cognome Zou negli antichi documenti da noi consultati. Attualmente è presente in 11 Comuni italiani, di cui 4 in Sardegna: Narbolìa 34, Sassari 6, Milis 3, Mogoro 3. nella penisola Roma ne conta 5, Milano 4, Torino 3, etc.
ZOVENZONI Zovenzoni, che sembrerebbe ormai scomparso, dovrebbe essere derivato da una forma accrescitiva ipocoristica dialettale del nome Giovine, dovrebbe aver avuto origini istriane, ricordiamo il poeta triestino Raffaello Zovenzoni, che insegnò Belle Lettere a Capodistria nel periodo a cavallo tra il 1400 ed il 1500 e che compose versi sia in italiano che in latino.
ZUAN
ZUANELLA
ZUANELLI
ZUANI
Zuan è quasi unico, Zuanella e del trevigiano, Zuanelli, assolutamente rarissimo, sembrerebbe della zona tra Trentino e bellunese, Zuani, molto molto raro, è tipico della zona tra Trentino e veronese, derivano tutti da modificazioni dialettali del nome Giovanni. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Breda di Piave (TV) fin dal 1300, come si evince da questo scritto del 1310: "...Die tertio dicti mensis procuratores intraverunt tenutam et corporalem possessionem domus et ecclesie sancti Pauli de Brayda, ordinis supradicti et diocesis tervisinae. Presentibus Bino predicto et Johanne clerico filio Zuani de Troarefro testibus ut alys omnibus....".
ZUANON Zuanon è tipicamente vento, del padovano e di Santa Giustina in Colle in particolare, deriva da una forma dialettale dell'accrescitivo del nome Giovanni, da Giovannone in dialetto Zuanòn.
ZUARI Zuari sembrerebbe tipico di Ferrara, ma dovrebbe essere di origini abruzzesi e derivare dal nome di un'antica località citata ad esempio in un verbale vescovile del 1500 che, parlando dell'altare di Sant'Andrea della chiesa di Santa Maria in Paganica nell'aquilano, cita: "...Aitare Sancti Andree, lapideum et dicitur consecratum.dotatum ab Andrea de Zuaro de quadam petiola terre...", riferendosi chiaramente ad una vicina località.
ZUARO Zuaro è siciliano, dell'area trapanese di Calatafimi e di Palermo, potrebbe derivare dal nome di un'antica località ora scomparsa, il cui nome è forse derivato dal nome della località spagnola di Zuaro, situata davanti a Cadice.
ZUBANI Zubani è specifico del bresciano, di Marcheno, Brescia, Lumezzane, Marmentino, Gardone Val Trompia, Borgosatollo e Sarezzo, dovrebbe derivare dal nome di una località medioevale ora scomparsa Ronco Zubano.
ZUCCA
ZUCCATOSTA
ZUCCHETTI
ZUCCHI
ZUCCHINI
ZUCCHINO
ZUCCO
ZUCCON
ZUCCONE
ZUCCONI
ZUCCOTTI
ZUCCOTTO
Zucca ha un ceppo importantissimo in Sardegna, ma ce n'è uno anche nel torinese e nel milanese e pavese, Zuccatosta, assolutamente rarissimo, parrebbe tipico dell'anconetano, Zucchetti è proprio del triangolo Milano, Bergamo, Cremona, Zucchi è tipico di Lombardia ed Emilia, Zucchini è molto diffuso nel centronord, soprattutto in Emilia e nel perugino, Zucchino, estremamente raro, sembrerebbe dell'alto Piemonte e del savonese, Zucco potrebbe avere un ceppo nel torinese e cuneese, uno nell'udinese ed uno nel reggino, Zuccon è tipicamente veneto, del vicentino, trevigiano e veneziano, Zuccone ha un ceppo nel novarese e vercellese ed uno nel napoletano, Zucconi è tipico della fascia che comprende Lombardia meridionale, Emilia, Toscana, Marche, Umbria e Lazio, Zuccotti è tipico del sudmilanese e cremasco, Zuccotto, molto raro, è tipico di Isola della Scala (VR) e Verona, derivano tutti direttamente o tramite ipocoristici da soprannomi legati al vocabolo zucca, inteso quasi sempre come testa di quest'uso abbiamo un esempio in un atto del 1376 a Gromo (BG): "...Petercinus dictus. Zuchotus de Coduris de Ripis de Gandellino ...", è pure possibile, in alcuni casi, una derivazione da nomi di località quali ad esempio Zuccone nel bergamasco o simili.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZUCCA: tsùcca, tzùcca, zùcca = zucca. Dall'italiano. In latino abbiamo le voci cucutia (tardo latino) e cucurbita. In proposito i linguisti fanno confusione. Il vocabolario della lingua italiana TRECCANI alla voce zucca fa seguire: dal tardo latino cucutia, vedi cocuzza. Se andiamo a vedere il vocabolario latino di Ferruccio Calonghi (fra i migliori in Italia), troviamo la voce cucutia, frutto a noi sconosciuto (sic). Mentre alla voce cucurbita corrisponde zucca, che noi in Campidano chiamiamo crocorìga, che è la vera voce sarda per zucca (da cucurbita). Nella lingua sarda invece cucutia è sa cugutzua = il frutto del cardo selvatico, che niente ha a che vedere con zucca > crocorìga. Insomma sulla parola zucca, nei vari vocabolari c'è parecchia confusione! Non abbiamo trovato il cognome Zucca negli antichi documenti della lingua e della storia della Sardegna, per lo meno in quelli da noi consultati. È probabile che il cognome zucca non sia di origine sarda, bensì lombarda o piemontese, nelle cui regioni è molto diffuso. Non sappiamo con esattezza quando sia arrivato in Sardegna, nella cui lingua, come già detto non esiste la voce zucca, ma crocorìga o corcorìga dal latino cucurbita. Attualmente il cognome Zucca è presente in 627 Comuni italiani, di cui 138 in Sardegna: Cagliari 276, Serramanna 118, Oristano 101, Quartu 100, Villaurbana 82, Sinnai 76, etc. nella penisola è Milano con 300, ad avere il numero più alto; seguono: Roma 151, Torino 123, Trieste 114, etc. Il cognome Zucca è presente anche in 25 Stati Americani (USA), con maggiore diffusione negli Stati di New York, California, Florida.
ZUCCALA' Zuccalà è tipico meridionale, ha un nucleo tra reggino e Sicilia orientale ed uno nel Salento, deriva da un soprannome greco originato dal mestiere di fabbricante di pentole, come personaggio notevole ricordiamo lo scultore di fine '800 Mariano Zuccalà di Militello (CT).
ZUCCARELLI
ZUCCARELLO
Zuccarelli ha un ceppo tra alessandrino e genovese ed uno nel cosentino, Zuccarello sembrerebbe specifico siciliano, con un ceppo probabilmente non secondario nel trevigiano, derivano da soprannomi originati dal vocabolo zuccaro (zucchero) ad indicare probabilmente un carattere particolarmente dolce, Zuccarelli, nel ceppo alessandrino ligure, potrebbe derivare dal Marchesato Autonomo di Zuccarello, il cui ceppo è ormai estinto, ricordiamo Carlo I° Diego, Marchese Zuccarello (1355 - 1410) doge di Genova. personaggio famoso è stato il pittore di Pitigliano (GR) Francesco Zuccarelli (1702 - 1778).
ZUCCARI
ZUCCARIN
ZUCCARINI
ZUCCARINO
ZUCCARO
Zuccari è tipico di Roma e della sua provincia come Marcellina, Cerreto Laziale e Civitavecchia, ma ha un ceppo anche in Umbria a Perugia, Trani e Spoleto (PG), Zuccarin, molto molto raro, parrebbe dell'area alessandrino, pavese, Zuccarini ha un ceppo nel reggiano, unonell'Abruzzo costiero ed uno nel romano, Zuccarino ha un ceppo nel genovese, uno nel napoletano ed uno nel foggiano, Zuccaro è tipico del sud, di Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, da soprannomi originati dal mestiere del capostipite e legati al termine dialettale zuccaro (zucchero) o al mestiere di coltivatore di zucche.
ZUCCATELLI Abbastanza raro è tipico ferrarese, deriva da un soprannome legato al vocabolo zucca.
ZUCCATO Zuccato è tipico di Veneto e Friuli, delle province di Vicenza, Treviso e Pordenone in particolare, si dovrebbe trattare di una forma patronimica veneta in -ato ad indicare figlio di un tale Zucca (vedi ZUCCA).
ZUCCHELLI Molto diffuso, ha un ceppo nella fascia dal milanese al Trentino, uno nel bolognese ed uno nel pisano, dovrebbe derivare da soprannomi legati al vocabolo zucca.
integrazioni fornite da Alessandro Zucchelli
Un ceppo degli Zucchelli ha origine nel comune di Ardesio (BG) per il soprannome derivato dal M. Redondo (1800 m) che ha la forma somigliante ad una zucca: in dialetto "mont suchél". Il soprannome, con accento tipicamente lodigiano, deriva dall'appellativo dato ai pastori che svernavano nella bassa Lombardia con i loro armenti, e d'estate tornavano ad Ardesio: il famoso percorso delle "bergamine", bovine note per il latte ricco e saporito (Ardesio - Clusone - Bergamo - Treviglio - Pandino - Lodi) sul quale permangono buone percentuali di cognomi Zucchelli.
ZUDDAS Zuddas è presente in tutta la Sardegna, nel cagliaritano principalmente a Cagliari, Monserrato e Dolianova, ma anche a Tergu (SS) e Setzu (MD), potrebbe derivare da soprannomi originati dal vocabolo sardo zùddi (capelli), forse ad indicare che il capostipite era dotato di una capigliatura particolarmente fluente, ma è pure possibile un'origine dal termine tzudda  (setola di maiale o di cinghiale) ad indicare un carattere selvatico o un aspetto rozzo o selvaggio del capostipite.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
Zuddas: sa tsùdda, tzùdda, θùdda, tùdda è la setola del maiale o del cinghiale. No balit una tzùdda = non vale una setola, cioè niente. L'etimologia della parola lascia ancora qualche dubbio. Potrebbe derivare dal latino saetula > sae-tula > sae-tulla > tulla > tudda. Oppure dal greco θύλλα (zulla) = φύλλα (fulla) = fogliame. Oppure da voce pre- romana, cioè del sostrato antico (afro - ibero) della lingua sarda. Infine il Wagner suggerisce la voce ezzut (poils  du pubis et des aisselles) del berbero, nel significato di peli. La voce ezzut si ripete nell'aggettivo atzutzuddàu, (azzuzzuddàu), deverbale da atzutzuddài (con i peli rizzati) nel significato di spaventato, ma anche di irato. Qui da noi (Medio Campidano) si dice inoltre: portat sa tzutzùdda = ha l'ira (i peli irti per irritazione). Non abbiamo trovato il cognome nei documenti antichi da noi consultati. Attualmente il cognome Zuddas è presente in 145 Comuni italiani, di cui 67/377 della Sardegna: Cagliari 192, Monserrato 139, Dolia 55, Sassari 41, Olbia 37, Guspini 14, etc. nella penisola, Roma ne conta 32, Milano 9, etc.
ZUECH
ZUECK
ZUEGG
Zuech è specifico del Trentino, di Brez (TN) e di Lana (BZ), Zueck è assolutamente rarissimo ed è specifico della provincia di Bolzano, Zuegg, decisamente molto meno raro, è specifico della provincia di Bolzano e di Lana in particolare, potrebbero derivare da forme dialettali arcaiche legate al vocabolo tedesco ziege (capra), il dittongo ue in tedesco si pronuncia come u con la dieresi, molto chiusa, vicina come suono alla i.
ZUELLI Zuelli ha due ceppi, uno nel bresciano a Mairano, Ponte di Legno e Brescia, ed uno a Parma e nel reggiano a Quattro Castella, Gualtieri e Cadelbosco di Sopra nel reggiano, dovrebbe derivare da un soprannome dialettale, originato dal termine lombardo emiliano arcaico zuèll (specie di arnese ritorto, fatto normalmente di ferro, che si usava per evitare che le ruote fuoriuscissero dagli assali dei carri), forse ad indicare che i capostipiti facessero di mestiere i carradori (conducenti di carri).
ZUFFADA Rarissimo è tipico del sudmilanese e cremasco, potrebbe derivare da un soprannome legato al vocabolo dialettale arcaico zuff (prepotente, attaccabrighe).
ZUFFELLATO Tipicamente vicentino, dovrebbe essere specifico di Arzignano (VI).
ZUFFETTI
ZUFFI
ZUFFO
Zuffetti, rarissimo, è tipico del sudmilanese e cremasco, Zuffi ha un ceppo nel pavese, nel milanese e nel lecchese, uno nel veneziano e rovigoto ed uno in Emilia, in particolare nel modenese, bolognese e ferrarese, Zuffo ha un ceppo nel savonese, uno nel veronese ed uno tra trevisano e veneziano, potrebbero derivare direttamente o attraverso ipocoristici, da soprannomi legati al vocabolo dialettale lombardo, veneto, emiliano arcaico zuff (prepotente, attaccabrighe), ma è anche possibile una derivazione da soprannomi originati dal termine medioevale zuffus (ciuffo): "...Venit Mutinam quidam Franciscus de Castro Montagnæ cum quodam mirabili animali, quod appellabatur Tassi Barbarinum,... habebat..... zuffum a latere superiori ad modum barbæ caprinæ...". Troviamo tracce di queste cognominizzazioni in Liguria ed in Veneto almeno dalla seconda metà del 1600, come possiamo intuire dal libro del 1665: "Tractatus de criminalis processus legitimatione libri tres. Quibus omnia ad materiam spectantia explanantur. Opus quam plura continens scitu dignissima à nemine hactenus tractata ... Cum annotationibus ad Barbarinam Constitutionem, & indicibus copiosis. Auctore Ioanne Zuffo de Finale Mutinen"
ZUIN
ZUINI
ZUINO
Zuin è tipicamente veneto, è molto diffuso nelle province di Vicenza e Treviso e, soprattutto, nel padovano e nel veneziano, Zuini, forse lombardo, e Zuino sono quasi unici, dovrebbero tutti derivare dall'aferesi del nome medioevale Anzuinus, una variante di Ansovinus, che compare ad esempio tra i Priori  in un atto del 1573, dove tra gli altri si cita un certo Anzuinus Confaloni, ma si potrebbe anche trattare dell'apocope del cognome Zuinglius, la latinizzazione di Zwingli, ricordiamo il teologo del 1400 Huldrych Zwingli, o potrebbero essere invece una forma arcaica dialettale per giovane, caratterizzando forse la giovane età del capostipite o anche per differenziarlo rispetto al padre.
ZULIAN
ZULIANI
ZULIANO
ZULLIAN
ZULLIANI
Zulian è assolutamente tipico del Veneto, Zuliani è specifico di Veneto e Friuli con un ceppo anche in provincia di Latina, Zuliano, quasi unico è dell'udinese, Zullian, assolutamente rarissimo, è dovuto ad errori di trascrizione del cognome Zulian, Zulliani, praticamente unico, è dovuto ad errori di trascrizione del cognome Zuliani, dovrebbero derivare in alcuni casi dall'etnico delle alpi Giulie (Alpes Juliae latine), ma molto più probabilmente derivano dal nome medioevale Zulianus, forma arcaica per Giuliano, di cui abbiamo un esempio in un Atto investiturae scritto nel 1195 a Brescia: "...In ecclesia Sanctorum Martyrum Cosme et Damiani de civitate Brixie. In presentia Zuliani Scorezarii, Gaimarini filii quondam Richelboni de Porta, Ottonis filii Boccavellie atque Iohannis Agnetis de Salodo...".
ZULLI
ZULLINO
ZULLO
Zulli, è specifico del chietino, in particolare di Lanciano e Guardiagrele, Zullini è tipico del Salento, Zullo è molto diffuso in Campania, Molise e Puglia, con un ceppo anche nel messinese, derivano da modificazioni dialettali del nome Giulio. Personaggio famoso è stato il pittore Gian Pietro Zullo (1557-1619) di Mesagne (BR), nel 1700 a Melpignano (LE) si trova il notaro Domenico Zullino.
integrazioni fornite da Prof. Vito Zullo
Riguardo al mio cognome Zullo, devo precisare (500 copie di documenti in mio possesso) che l'ho inseguito fino al 1563, anno in cui mi sono trovato di fronte ad una sorpresa: in un atto potevo leggere: "...Francescus Bartolomei de Jacullo vel Zullo...",vale a dire che trattavasi della stessa persona. Successivamente, altri atti confermavano la nascita di questo cognome, in ogni modo si formava come diminutivo di Ja(cullo),per aferesi. Probabile che il notaio dell'epoca (1563), veneziano, abbia trasformato la c in z. Tutti gli Zullo del Regno Delle Due Sicilie discendono da Bartolomeo Zullo, originario di un paesino a sud della provincia di Bari.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zullo è cognome pugliese ma anche calabrese, napoletano e siciliano, viene dal cognome greco "Tsulos". Un Giovanbattista Zullo fu sindaco a Mesagne nel 1578. G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi salentini, 1982, p. 276.
ZUMBO
ZUMMO
Tipico del reggino Zumbo, mentre è siciliano, soprattutto del palermitano Zummo, dovrebbero entrambi da soprannomi originati dal vocabolo dialettale calabrese zumbu (grosso bernoccolo o grosso nodo di un albero), tracce illustri di queste cognominizzazioni le troviamo nella seconda metà del 1600 con Gaetano Giulio Zummo gentiluomo Siracusano, scultore anatomico in cera.
ZUMMIA Zummia, quasi unico, sembrerebbe siciliano, dovrebbe derivare da un soprannome legato al mestiere del capostipite, basato sul termine grecanico psomìas (panettiere).
ZUNCHEDDU Cognome specifico di Burcei (CA), dovrebbe derivare da soprannomi originati dal diminutivo del vocabolo zuncu (giunco), forse per caratteristiche caratteriali del capostipite.
ZUPPA Sembrerebbe originario dell'area che comprende, napoletano, casertano, beneventano e foggiano, con un ceppo anche nel padovano ed a Genova.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Il cognome Zuppa è rappresentato da più ceppi sparsi sul suolo nazionale localizzati principalmente in Liguria a Genova, nel Lazio nella Capitale, in Campania nei comuni di Napoli e San Marco dei Cavoti in provincia di Benevento, in Puglia nel foggiano (San Severo, Lucera, Pietramontecorvino). Altri nuclei sono ravvisabili in Veneto, Lombardia, Toscana e Abruzzo. Dal punto di vista etimologico Zuppa, dovrebbe derivare da un soprannome assegnato al capostipite in relazione al pasto che era solito consumare oppure in riferimento ad un altro episodio della sua vita quotidiana (zuppo nel senso di inzuppato, bagnato).   Diversa è la ricostruzione etimologica per l\'origine del cognome del ceppo Zuppa di San Marco dei Cavoti in provincia di Benevento, legata alla fondazione del paese risalente alla fine del 1300 ad opera di provenzali gavoti, abitanti di Gap, città del sudest della Francia: il cognome Zuppa deriva in questo caso dal termine provenzale jupon, con il significato di sottogonna, sottana, grembiule, mantello, giubba, camicia, attribuito come soprannome al capostipite francese giunto a San Marco. Proprio in questa ridente cittadina sannita una famiglia Zuppa si distingue già da alcuni secoli: nel 1745 negli archivi parrocchiali di San Marco i Zuppa sono registrati come possidenti che godevano di una più che agiata posizione sociale. Le condizioni economiche floridissime si riscontrano nei registri del Catasto: a quei tempi la famiglia Zuppa abitava in Porta Grande (attuale centralissima via Roma) ed era proprietaria di una casa di 10 stanze, vigne, orti, masserie e capi di bestiame, nonchè 25 ettari di terreno seminato. Per i numerosi caroselli di grano che si producevano nelle masserie di proprietà, questo ramo Zuppa assunse il soprannome i Caroselli.  Tra i personaggi più illustri della Casata vanno ricordati: Domenico Zuppa (San Marco, 9/12/1864 - 16/2/1942), medico filantropo, Presidente dei medici condotti della provincia di Benevento e autore di numerosi articoli di medicina e sulla condizione dei malati meno abbienti; Armando Zuppa (Napoli, 31/1/1897 - San Marco, 17/4/1957), figlio del precedente, Professore Universitario a Napoli, Radiologo di fama internazionale, Consigliere della società italiana dei radiologi, studioso dei Raggi X, che sposò la Signora Tommasina Tiberio di Sepino, figlia dell\'illustrissimo medico e scienziato Vincenzo Tiberio, che fu tra i precursori della penicillina.
ZUROLO
ZURLO
Zurolo è specifico di Castellammare di Stabia nel napoletano, dovrebbe trattarsi ci una forma arcaica del cognome Zurlo, che sembrerebbe tipico del meridione peninsulare, ma presenta un ceppo anche nel padovano, dell'uso di Zurolo anzichè Zurlo abbiamo un esempio a Solofra in un testamento del 1533: "Item, ante partem prelego et lasso al dicto magnifico messere Dominico mio caro nepote lo integro hospitio mio cum taberna et habitazione quale tengo et possedo cum cortiglio gaifo et altre raiuni et actiuni qualsivogliano in la piaza puplica de dicta terra, iuxta li boni de mastro Potente Morena, de Baptista Caropriso, de Francisco Ronca et del magnifico signore Joanne Zurolo et altri de la quale taberna et altre soi habitatiuni sopto et supra astraco dicto messere...", potrebbero essere di origini greche e derivare da modificazioni del nome greco Ζωή (Zoe), tracce di queste cognominizzazioni le troviamo in un testamento del 1369: "In nomine domini nostri Iesu Christi Anno a nativitate eiusdem millesimo trecentesimo sexagesimo nono Regnante autem Serenissima domina nostra domina Johanna dei gratia Hierusalem et Sicilie Regina ducatus Apulie Principatus Capue Provincie et forcalquerij ac Pedemontis Comitissa. Regnorum vero eius anno bicesimo septimo feliciter. Amen. Die secundo mensis februarii septime Inditionis Neapoli. Nos Georgius Aycardi de Benevento Reginalis Camere ballictus Nicolaus Thorij dicti mancini de casale Sancti Laurentii de Limata publicus ubilibet per totum Regnum Sicilie Reginali aucthoritate notarius et teste infra scripti biri utique licterat, ad hoc specialiter bocati et rogati videlicet dominus Tuccillus Zurulus de Neapoli Miles Reginalis hospitii Senescallus ...", agli inizi del 1400 troviamo il barone di Angri Giovanni Zurlo sostenitore di re Luigi III° d'Angiò al trono di Napoli, nello stesso periodo il casato degli Zurlo annovera il titolo di Conti di Nocera.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Zurlo è cognome presente in Calabria, Puglia e a Napoli che ha sicuramente origine dal greco 'zurlòs' = matto.
ZURRI
ZURRO
Zurri, estremamente raro, è grossetano, Zurro sembrerebbe tipico del Gargano, di Sannicandro Garganico (FG)  in particolare, dovrebbero derivare da soprannomi dialettali.
ZURRIDA
ZURRU
Zurrida, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del cagliaritano, Zurru è tipico del cagliaritano occidentale, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal vocabolo sardo zurru (zampillo, sorgente).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ZURRU: sul significato e l'etimologia permangono alcune incertezze. Il basco tsu(r)ru significa getto d'acqua e simile significato ha lo spagnolo chorro. Secondo Massimo Pittau, tzurru, ciurru, zurru hanno il significato di rigagnolo, sorgente, polla d'acqua. Hanno quindi come base lo spagnolo o il basco. Qui in Campidano usiamo spesso l'espressione: una acciurràda de acqua, una bevuta (ad esempio, ad una sorgente, da una bottiglia, da un bicchiere etc.; una acciurràda de binu de sa croccorìga, de su fiascu = una bevuta dalla zucca da vino, dal fiasco. Qualcuno fa derivare il cognome Zurru dallo spagnolo Zorro, inteso come volpe. Infine citiamo il fenicio "tzur" (Giovanni Spano), nel significato di pietra, granito, fortificazione. Non avendolo riscontrato negli antichi documenti, supponiamo si tratti di un cognome recente. Oggi è presente in 65 Comuni italiani di cui 34 in Sardegna: Gonnosfanadiga 88, Pabillonis 44, Carbonia 35, Iglesias 25, Cagliari 24. Nella penisola il primato appartiene a Milano con 11 presenze; Roma con 5. Gli anziani di Gonnosfanadiga dicono che il cognome è nato in questo centro abitato: è probabile, ma sinora non abbiamo testimonianze per dimostrarlo con certezza. Potrebbe emergere qualcosa dall'archivio storico del Comune, ma questo non è provvisoriamente consultabile. Sta di fatto che il cognome è, qui, profondamente radicato come si desume dai numerosi soprannomi: Fadiòri, Tabèdda, Pipas, Manunca, Scuau.  Infine, i Zurru di Pabillonis, di Carbonia, di Iglesias, di Arbus, di Cagliari, etc. confermano di avere origini "gonnesi". Il ceppo dominante è quello dei "Fadiòri", che significherebbe, a detta di molti anziani del posto, faidòri = colui che si da da fare. Qualcuno aggiunge: "Cun is trassas ( con mosse astute)"! In questo caso andrebbe bene la derivazione da Zorro = volpe! Per il momento non sappiamo altro.

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