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Italian Surnames - Cognomi Italiani - I

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IABICHINO Iabichino è tipico di Modica nel ragusano, con buone presenze anche a Scicli e Ragusa, dovrebbe derivare dall'ipocoristico di un soprannome originato o dal termine spagnolo jabeca o dal corrispondente termine arabo shabaka (un tipo di rete da pesca), forse ad indicare nel capostipite un pescatore.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Iabichino, Jabichino è cognome siciliano trasposizione di Jacobino/Jacopino, diminutivo di Jacupu = Giacomo. Rohlfs 105.
IABONI Specifico del lazio, del frusinate e di Veroli in particolare, potrebbe derivare da una contrazione del nome Jacopo.
IACCARINI
IACCARINO
Iaccarini ha un ceppo a Roma ed uno a Bari, Iaccarino è tipicamente campano, con un grosso ceppo a Napoli, Piano di Sorrento, Pozzuoli, Meta, Sant'Agnello, Castellammare di Stabia e tutto il napoletano, con grosse presenze anche nel salernitano ed un ceppo in Puglia nel foggiano, a Manfredonia e Foggia ed a Taranto, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche del nome composto dalla forma contratta e apocopaica del nome Giovanni unita al nome Caro, formando prima Giovancaro, poi Giaccaro e quindi Iaccaro, di qui l'ipocoristico Iaccarino, nome probabilmente portato dai capostipiti.
IACCHELLI
IACHELLI
IACHELLO
Iacchelli, quasi unico, sembrerebbe dell'ascolano, Iachelli, molto molto raro, ha qualche presenza nel bolognese, ma sembrerebbe di origini siciliane avendo dei piccolissimi ceppi a Francofonte nel siracusano ed a Catania, Iachello, ancora più raro, ha un minuscolo ceppo a Francofonte, l'origine di questi cognomi potrebbe essere da una forma contratta del nome medioevale Iacobello, ma non si può anche escludere che possa trattarsi di una forma ipocoristica contratta del nome Isacco.
IACCHETTI
IACCHINI
IACCONI
IACHETTI
IACHINI
Iacchetti, tipico lombardo, sembrerebbe originario di Castelleone (CR), Iacchini forse ha due origini, una nel vercellese ed una nel marchigiano, Iacconi ha un ceppo nel modenese a Pavullo nel Frignano, Lama Mocogno e Serramazzoni, con un piccolo ceppo a Cesena ed uno nel lucchese, in particolare a Castelnuovo di Garfagnana, Iachetti sembrerebbe del centro Italia, Iachini è originario della zona che va dalla provincia di Ascoli Piceno a quella di Pescara, dovrebbero tutti derivare da forme contratte di ipocoristici o accrescitivi del nome biblico Isacco, dell'uso di questi nomi abbiamo un esempio nell'Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo: "...E Iachetto con seco e 'l franco Guido. - Ciascun sì crudamente i Pagan taglia, - Che sino al cel se odiva andare il crido;...".
IACCINO Iaccino è specifico del cosentino, di Celico, Cosenza, San Marco Argentano e Cervicati, dovrebbe derivare da Iaccino, una forma arcaica del nome Gioacchino, di quest'uso abbiamo un esempio nel cosentino nel 1600 nel Registro degli Introiti e dei Beni del Monastero di Santa Chiara di San Marco Argentano: ".. sotto Sant'Antuoni; finis est ab uno latere possessio que fuit Domini Jaccini de Santu, ad alio latere menia sive muraglia Civtis, à parte inferiori ..".
integrazioni fornite da Andrea Ferreri
potrebbe derivare dal nome Giacomo o dall'aferesi di altri nomi.
integrazioni fornite da Pasquale arch. Lopetrone
Gli abitanti di Celico nel cosentino, sostengono che il cognome Iaccino è strettamente imparentato con l'abate Gioacchino da Fiore, nato a Celico, citato da Dante Alighieri nel XII canto del Paradiso. In questo paese sostengono che gli Iaccino sono discendenti diretti della famiglia dell'Abate Calabrese, notissimo teologo e fondatore della Congregazione Florense.
IACO
IACOE
IACOI
Iaco è praticamente unico, Iacoe è assolutamente rarissimo, Iacoi estremamente raro, sono tipici della zona di Rossano (CS) e Longobucco (CS), dovrebbero derivare dall'aferesi di nomi d'origine greca come Kyriacos, ma è pure possibile una derivazione dal nome ebraico Yaaqobh, potrebbe anche derivare da un soprannome originato dal termine greco ΐακος iakos (dedicato a Bacco).  Tracce di questa cognominizzazione nel cosentino le troviamo fin dal 1600, a Grimaldi con il regio notaio Giovanni Iacoe.
Integrazioni fornite da Claudio Antimi
potrebbe venire da Iago o Jago, cristiani novelli, mi sembra che Colafemmina  (e non solo) lo includa nel suo libro "Per la  storia degli ebrei di Calabria".
IACOBELLI
IACOBELLIS
IACOBELLO
Iacobelli è tipico del Lazio, delle province di Roma e di Frosinone in particolare, Iacobellis è senz'altro pugliese, di Bari e del barese, di Adelfia, Palo Del Colle e Gioia Del Colle, Iacobello, molto molto raro, è proprio di Militello In Val Di Catania (CT), dovrebbero derivare da nome medioevale Iacobello derivato a sua volta dal nome Giacobbe, ricordiamo con questo nome lo scultore veneziano della seconda metà del 1300 Iacobello Dalle Masegne e agli inizi del 1400 il pittore sempre veneziano Iacobello del Fiore.
IACOBI
IACOBINI
IACOBINO
IACOBO
IACOBONE
IACOBONI
IACOBUCCI
IACUBINO
JACOBI
JACOBINO
Iacobi, assolutamente rarissimo, è del fiorentino, Iacobini ha un grosso ceppo a Roma, uno molto piccolo a Leonessa nel reatino ed a Cassano allo Ionio nel cosentino, Iacobino è specifico del tarantino, di Palagiano, Taranto e Mottola, Iacobo è quasi unico, Iacobone ha ceppi a Roma e ad Alvito nel frusinate, ed a Canosa di Puglia e Bari nel barese, Iacoboni è tipico dell'area coperta dall'aquilano, dal reatino. dal romano e dal frusinate, di Avezzano e Tagliacozzo nell'aquilano, di Rieti, di Roma e di Frosinone, Iacobucci è molto diffuso nella fascia che comprende Abruzzo, Lazio, Molise e Campania centrosettentrionale, in particolare l'aquilano ed il romano, con presenze significative anche nel latinense, frusinate, casertano, napoletano e campobassano, Iacubino è tipico del foggiano, di Apricena e San Severo, Jacobi, assolutamente rarissimo, ha presenze in Veneto, Jacobino, quasi unico, sembrerebbe pugliese, tutti questi cognomi derivano, direttamente o tramite forme ipocoristiche o accrescitive, dal nome medioevale Iacobus (Iacopo), una forma arcaica del nome Giacomo.
IACOLUCCI Iacolucci è oggi presente solo a Roma e nel romano, ma sembrerebbe essere stato originario di Vinchiaturo nel campobassano e di Castel di Sangro nell'aquilano, dovrebbe trattarsi di una contrazione di una forma ipocoristica del nome medioevale Iacobus (Iacopo).
integrazioni fornite da Angelo Primiani
Tale cognome è originario del Comune di Vinchiaturo, Campobasso Molise, sui registri parrocchiali ne risulta già la presenza fin dal 1700. Tale cognome è ormai estinto nel paese di orgine mentre se ne segnalano presenze a Toronto (terra di emigrazione dei vinchiaturesi) ed anche a Roma.
IACONA
IACONELLI
IACONI
IACONIS
IACONO
JACONO
Iacona è siciliano, Iaconelli sembra essere tipico della zona meridionale della provincia di Frosinone, Iaconi ha un ceppo nel reggino ed uno nel teramano, Iaconis è tipico calabrese, soprattutto di Acquaro (VV), San Giovanni in Fiore (CS), Laureana di Borrello e Giffone (RC), Iacono ha due ceppi importanti, uno nel napoletano ed uno nella Sicilia meridionale, Jacono sembra essere nato nel milanese, forse da diverse trascrizioni del cognome precedente, la derivazione di tutti questi cognomi dovrebbe essere da soprannomi indicanti la posizione di Diacono occupata dai capostipiti, anche se non si può escludere che in qualche caso possa trattarsi di forme contratte dell'accrescitivo del nome Isacco. Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio ad Acquaro (VV) fin dal 1700 con il Prosindico Francesco Iaconis e a Mileto (VV) con l'arciprete Pasquale Iaconis.
IACOPELLI
IACOPETTA
IACOPETTI
IACOPI
IACOPINI
IACOPINO
IACOPO
JACOPELLI
JACOPI
JACOPINI
JACOPINO
JACOPO
JACOPUCCI
Iacopelli è specifico di Cinisi e Terrasini nel palermitano, Jacopelli, estremamente raro, sembrerebbe siciliano anch'esso del palermitano, Iacopetta, molto molto raro, è tipicamente calabrese, di Rossano nel cosentino e di Placanica nel reggino, Iacopetti, non molto comune, è decisamente toscano, di Massa e di Capannori, Lucca ed Altopascio nel lucchese, Iacopi, abbastanza raro, è tipico della provincia di Lucca, Jacopi, assolutamente rarissimo, è anch'esso del lucchese, Iacopini, ha un nucleo in Toscana, tra pisano e fiorentino ed un ceppo nel maceratese, Jacopini ha un piccolo ceppo toscano ed uno a Roma, Iacopino sembrerebbe calabrese, della zona di Reggio Calabria in particolare, Jacopino, molto molto raro, è anch'esso calabrese, Iacopo, estremamente raro è napoletano, così come il quasi unico Jacopo, Jacopucci, molto raro, ha un ceppo a Tarquinia nel viterbese, derivano tutti, direttamente o tramite ipocoristici da italianizzazioni del nome medioevale Iacopus, di quest'uso abbiamo un esempio nel Codice Diplomatico della Lombardia medievale dove sotto l'anno 1167 a Pavia, dove, in un atto, si legge: "...Et inde dictus consul hanc cartam autenticari iussit. Interfuerunt Iacopinus Porchus Carlini Hençignerii inde testes ...".
IACOTUCCI Iacotucci, assolutamente rarissimo, probabilmente campano, dovrebbe derivare dal nome composto dai nomi Iacopo, che viene troncato e dal nome Tuccio forma ipocoristica dell'aferesi di nomi come Donato.
IACOVANGELO Iacovangelo, molto molto raro, è specifico del foggiano, dovrebbe derivare da un capostipite il cui nome sia stato Iacopo (Iacovo) Angelo, che per fusione è diventato appunto Iacovangelo.
IACOVANTUONO Cognome tipico di Spinete e Duronia in provincia di Campobasso, dovrebbe derivare da una forma dialettale del nome composto dai nomi Giacomo o Iacopo e Antonio.
IACOVACCI
IACOVAZZI
IACOVAZZO
IACOVELLA
IACOVELLI
IACOVELLO
IACOVETTA
IACOVETTI
IACOVIELLA
IACOVIELLO
IACOVINI
IACOVINO
IACOVITTI
IACOVONE
IACOVONI
IACOVOZZI
IACOVUZZI
JACOVITTI
Iacovacci è specifico dell'area laziale che comprende il romano, il latinense ed il frusinate, con massima concentrazione nel latinense a Sonnino, Terracina, Monte Sam Biagio, Pontinia, Iacovazzi, meno diffuso, è pugliese, con un ceppo a Fasano nel brindisino ed a Turi, Valenzano e Bari nel barese, Iacovazzo, oltre al ceppo pugliese a Conversano nel barese, ne ha anche uno nel salernitano a Salerno, Vallo della Lucania e Montano Antilla, Iacovella ha ceppi nel chietino, nel frusinate ed in provincia di Roma e di Benevento, Iacovelli parrebbe di origine pugliese, con un probabile ceppo in Campania, Iacovello, assolutamente rarissimo, ha un ceppo in provincia di Latina ed uno in provincia di Bari, Iacovetta, molto molto raro, sembrerebbe specifico di Isernia e del Molise, Iacovetti, molto raro sembra di origini pugliesi ed è un probabile errore di trascrizione del cognome precedente, Iacoviella è praticamente unico, Iacoviello è diffuso nell'area che comprende le province di Benevento, Avellino, Potenza, Foggia e Bari, Iacovini è assolutamente rarissimo ed è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione di Iacovino che ha un ceppo in Molise nella provincia di Campobasso, a Montagano e Campobasso, ha un ceppo principale in Basilicata, a Castelsaraceno e Latronico nel potentino ed a Salandra e Montalbano Jonico nel materano, con ceppi secondari anche a Bocchigliero (CS) e Montesano sulla Marcellana (SA), Iacovitti parrebbe avere due ceppi, uno nel frosinate ed uno nel chietino, Jacovitti, assolutamente rarissimo, è dell'area laziale, abruzzese, Iacovone è molto diffuso nella vasta area che comprende il romano, il frusinate, l'Abruzzo, il Molise, il casertano, il foggiano, il barese e soprattutto il materano, dove è massivamente concentrato a Matera, Iacovoni, molto raro, ha un piccolo ceppo nel teramano ed a Roma, Iacovozzi ha un ceppo nel pescarese a Cepagatti e Pescara, Iacovuzzi è specifico di Matera, derivano tutti da ipocoristici dialettali di modificazioni aferetiche del nome Giacobbe o Iacopo. (vedi anche GIACOBAZZI)
IACUANIELLO
IAQUANIELLO
Iaquaniello è caratteristico di Sant'Elia Fiumerapido e Cassino nel frusinate, con un piccolo ceppo anche a Bacoli e Napoli nel napoletano, Iacuaniello è del napoletano di Pozzuoli soprattutto e di Napoli e Bacoli, dovrebbero derivare dal nome composto dall'unione del nome Gioacchino ed Aniello, probabilmente portato dal capostipite.
IACUMIN Iacumin è decisamente friulano dell'udinese in particolare, di Aquileia e Fiumicello, dovrebbe derivare da una forma dialettale di un ipocoristico del nome Giacomo.
IACUZIO
IACUZZI
JACOUZZI
JACUZIO
JACUZZI
Iacuzio, molto raro, tipico campano , sembrerebbe originario di Mercato S. Severino nel salernitano, Jacuzio, praticamente unico, è una forma arcaica del precedente, Jacouzzi, ormai scomparso in Italia, sembrerebbe essere stato originario di Ruoti nel potentino, Jacuzzi è friulano, molto raro, dovrebbe trattarsi della forma arcaica di Iacuzzi, che è molto diffuso nell'udinese, con presenze significative anche nel pordenonese, assolutamente improponibile una derivazione dalla regione russa della Iacuzia, dovrebbero derivare invece da forme ipocoristiche arcaiche del nome Jacopo, probabilmente portato dai capostipiti.
IADISERNIA Iadisernia è specifico di Isernia in Molise.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Sull'origine di questo cognome si possono trarre almeno due ipotesi, dovute all'ambiguità del prefisso Ia- - piuttosto comune nei cognomi del centro-sud. Cominciando con la prima ipotesi, innanzitutto, si può pensare che Iadisernia nasca da un'agglutinazione di Ianni di Isernia, in cui Ianni (forma arcaica di Gianni) indicherebbe il nome del capostipite e Isernia la sua città natale - sul modello di cognomi quali Marcotriggiano e Pasquadibisceglie. Passando alla seconda ipotesi, invece, non è improbabile che il prefisso Ia- rifletta un arcaismo dell'avverbio già (dal latino iam) e, in questo senso, Iadisernia indicherebbe che il capostipite era un certo signor D'Isernia, ovvero il già D'Isernia o fu D'Isernia - qualora si tratti di un matronimico, il cognome andrebbe letto come la già D'Isernia o la fu D'Isernia (per questo genere di cognomi, vedi Quondam).
IAFISCO Iafisco è specifico del foggiano, di San Severo ed Apricena, potrebbe derivare da una forma aferetica e contratta del nome composto dai nomi Johannes e Franciscus.
IAGROSSI
IAGROSSO
JAGROSSI
Iagrossi, molto raro, è tipicamente campano, di San Lorenzello nel beneventano e di Caiazzo e Ruviano nel casertano, Iagrosso, quasi unico, è dell'area molisano, campana, Jagrossi sembrerebbe unico, dovrebbero derivare da capostipiti, che probabilmente venivano chiamati Giovanni il Grosso, o al genitivo (caratteristica la i finale), di Giovanni il Grosso, nome, che per aferesi e contrazioni, è poi diventato Ia (Gianni) grossi (il grosso).
IAGULLI
JAGULLI
Iagulli è del foggiano, Jagulli rarissimo dovrebbe essere un diverso modo di scrivere il cognome precedente, dovrebbe derivare da alterazioni del nome di origine spagnola Jago (Giacomo).
IAIA Decisamente del Salento, Iaia ha un nucleo pugliese, nell'area che comprende il brindisino soprattutto, il leccese, il tarantino ed il barese, ed un piccolo ceppo anche in Sicilia tra ragusano e siracusano, potrebbe derivare dal nome albanese Jahja ma è pure possibile che derivi dal nome latino Iaia, di cui abbiamo un esempio nella Historia Naturalis di Plinio il Vecchio (23 d.C. - 79 d.C.): "...Aristarete, Nearchi filia et discipula, Aesculapium. Iaia Cyzicena, perpetua virgo, M. Varronis iuventa Romae et penicillo pinxit ...".
integrazione fornita da Gaetano Iaia
un'altra probabile etimologia è quella suggerita dal prof. Gerhard Rohlfs nel suo Dizionario storico dei cognomi salentini (Terra d\'Otranto): il cognome deriverebbe da Dzaja, proprio di alcune famiglie slave della Dalmazia stabilitesi poi in Salento (intorno presumibilmente alla fine del secolo X°) allorquando gli Schiavoni o Slavoni, scampati alle persecuzioni dei Saraceni, si stabilirono in quella terra.
IALACQUA
IELACQUA
Ialacqua è specifico di Spadafora nel messinese, Ielacqua, quasi unico, dovrebbe essere una forma alterata del precedente, probabilmente dovuta ad errori di trascrizione, Ialacqua dovrebbe derivare da un soprannome basato su di una forma contratta dialettale con il significato di colui che sciala l'acqua, riferendosi probabilmente ad un capostipite che di mestiere avesse fatto l'acquaiolo.
IALLORENZI Iallorenzi ha un piccolo ceppo ad Empoli ed uno nel potentino a Sant`Angelo Le Fratte e Satriano di Lucania, dovrebbe derivare da modificazioni dialettali del nome composto Gianlorenzo.
IAMARINO
IAMMARINO
Iamarino è assolutamente rarissimo, parrebbe originario di Colle Sannita (BN), Iammarino ha un ceppo a Foggia, uno a Ripalimosani (CB) ed uno nel napoletano, potrebbe derivare da una modificazione del nome Gianmario o Gianmarino (fusione dei nomi Gianni e Marino).
integrazioni fornite da Fabio Paolucci da: - i Cognomi di Colle Sannita, dello stesso - (di prossima pubblicazione)
Iamarino sembrerebbe tipico di Colle Sannita, ma è riscontrabile anche in altri comuni della provincia di Campobasso: la forma cognominale trae origine dalla fusione del suffisso IA- con il cognome Marino (anch'esso presente a Colle).  Interessanti ipotesi possono essere formulate circa l'origine etimologica del suffisso "IA-".  Potrebbe infatti trattarsi, in prima analisi, dell'espressione di un patronimico, intendendo quindi il ceppo familiare come discendente dal capostipite "Ianni" (Giovanni), in forma abbreviata appunto IA : citando un esempio, un tale "Pietro di Ia: Marino", cioè figlio di Ianni Marino, poteva essere poi trascritto nei registri dello Stato delle Anime o nei Libri Baptizatorum come Pietro di IaMarino o Pietro Iamarino.  Una seconda ipotesi consisterebbe nell'identificazione del rafforzativo Ia- come semplice prostesi, intendendo con questo termine lo sviluppo, all'inizio di un cognome, di un elemento - per lo più vocalico - non etimologico; verrebbe però in tal caso da interrogarsi sul perché dell'uso costante nei secoli scorsi, in un'area geografica così circoscritta fra Molise, Sannio e Capitanata, sempre dello stesso rafforzativo prostatico Ia- e non di altri suffissi vocalici (altri esempi sono: Ia-Zeolla, Ia-Marino, Ia-Pozzuto, Ia-Pezzuto, Ia-Grosso, Ia-Muccio, Ia-Palucci, Ia-Cocca, Ia-Pinto, Ia-Maso o Ia-Masi, Ia-Marco, Ia-Frate, Ia-Danza etc.). Da non scartare è anche l'interpretazione etimologica che protende nel considerare Ia- come il risultato di una antico termine dialettale ormai caduto in disuso, ma che in passato doveva probabilmente indicare l'appartenenza ad un gruppo familiare.  A Colle Sannita Iamarino è registrato fin dal 1588 come cognome appartenente a diverse famiglie locali: tra di esse una (estinta già nella seconda metà del Seicento) era molto in vista e godeva di ottimo prestigio.
IAMELE
IAMELI
JAMELE
Iamele è caratteristico di Celenza Valfortore nel foggiano ai confini con il Molise, Iameli, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, Jamele, anch'esso quasi unico, dovrebbe essere una forma arcaica del primo, che sembrerebbe derivare da una forma contratta del nome biblico Ismaele, secondo un'altra ipotesi derivarebbe da un'alterazione del nome arabo Imad Alì che significa il sostegno di colui che è alto., un'ultima ipotesi propone una derivazione dal nome arabo Jamal che significa bellezza o Jamil che significa invece bello.
IAMMAZZO Iammazzo è quasi unico, dovrebbe trattarsi della cognominizzazione del nome del capostipite, per aferesi del nome medioevale Gianmazzo, composto dal nome Gianni, forma contratta di Giovanni unito al nome Mazzo (vedi MAZZI).
IAMPIS Presente solo a Melegnano
IANDIORIO
JANDIORIO
Iandiorio è specifico di Avellino e dell'avellinese, di Manocalzati, Montefredane e Atripalda, Jandiorio è praticamente unico, dovrebbero derivare dal nome composto da una forma aferetica contratta del nome Iohannes (Giovanni), nome probabilmente portato dal capostipite, unito al fatto di essere questi  figlio di un  Iorio (forma arcaica di Giorgio).
IANDOLO Tipico di Avellino, e dell'avellinese,
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
è un tipico cognome campano, proveniente dal capoluogo e dalla provincia di Avellino, ma discretamente diffuso anche a Napoli. L'origine del cognome andrebbe a mio avviso collegata all'unione del suffisso latino Ia o Iam (già) con il nome Dolfo (da Adolfo, divenuto Dolo per trascrizioni errate). (Per comprendere il significato e le ipotesi circa l'origine del suffisso Ia- si legga Iamarino). Un'altra ipotesi indurrebbe a considerare semplicemente Iandolo come il risultato dell'aferesi apportata al termine coriandolo, attribuito forse al capostipite per l'atteggiamento mattacchione e carnevalesco.
IANEZ
JANEZ
Assolutamente rarissimo Janes, un pò meno raro Ianes, sono tipici del Trentino di Castelfondo (TN) in particolare, dovrebbero derivare da modificazioni dialettali del nome Johannes.
IANICH Cognome estremamente raro tipicamente dell'udinese, potrebbe derivare da modificazioni del nome Giovanni.
integrazioni fornite da Aldo Ianich
Famiglia originaria dalla Polonia, mercanti di vetri, si trasferirono prima in Austria e nel 1750 Bartolo si sposò a Preone, in provincia di Udine. Da qui si divisero in due filoni: uno in provincia di Pordenone a S.Giorgio della Rinchinvelda (dal quale ricordiamo Franco giocatore del Bologna e della Nazionale Italiana degli anni 60 ed Edoardo, noto pittore) e l'altro rimase a Preone.  Attualmente troviamo degli Ianich a Preone, Tolmezzo, Pagnacco e Fiumicello in provincia di Udine; Turriaco (GO), S.Giorgio della Rinchinvelda (PN), Bologna, Casale Monferrato, Fidule (AL), Cormayeur (AO), Roma.
IANNACCI
IANNACCIO
IANNACCO
IANNACO
JANNACCI
JANNACCIO
JANNACCO
JANNACO
Iannacci ha un ceppo nel pescarese a Montebello di Bertona ed a Montesilvano, e a L'Aquila, uno ad Ururi nel campobassano e nel foggiano a Rignano Garganico, Iannacco, molto molto raro, è caratteristico di Capaccio nel salernitano, mentre Iannaco, sempre assolutamente rarissimo, è riscontrabile nel napoletano, salernitano ed avellinese,  Jannacci, assolutamente rarissimo sembrerebbe una forma milanese proveniente da una vecchia immigrazione dal sud, Jannaccio è praticamente unico, così come Jannaco e Jannacco, Iannaccio ha un ceppo veneziano ed uno romano, ma il nucleo originario parrebbe della provincia di Campobasso, di Campobasso, Montagano e Termoli, dovrebbero tutti derivare da forme arcaiche, contaminate dal dialetto, di ipocoristici del nome Iohannes o Giovanni.
IANNACCONE
IANNACONE
JANNACCONE
JANNACONE
Iannaccone, tipico dell'area che comprende il Lazio meridionale, il casertano, il napoletano, l'avellinese ed il foggiano, Iannacone è tipico della provincia di Isernia, del casertano del campobassano e del foggiano, Jannaccone è assolutamente rarissimo, Jannacone è quasi unico, si dovrebbe trattare di forme accrescitive di nomi come Iannaccio (Giovannaccio).
IANNANTUONO Specifico dell'area tra il Molise ed il foggiano, deriva dal nome Giovannantonio.
IANNARELLI
JANNARELLI
Iannarelli ha un piccolo ceppo abruzzese a Popoli nel pescarese ed a L'Aquila e Barisciano nell'aquilano, un ceppo a Roma, uno nel frusinate a Belmonte Castello, Cassino e Villa Santa Lucia ed uno nel latinense a Latina, Terracina e Bassiano, un piccolo ceppo nel casertano a Piedimonte Matese ed uno in Basilicata a Senise e Lauria nel potentino ed a Colobraro nel materano, Jannarelli estremamente raro, ha presenze a Roma, dovrebbero derivare da una forma ipocoristica dialettale del nome Giovanni, nella sua forma contratta Ianni, aferesi di Gianni.
IANNE
IANNI
JANNE
JANNI
Ianne è specifico del Salento, di Carmiano, Monteroni di Lecce, Salice Salentino e Guagnano nel leccese, Ianni sembra tipico della fascia che comprende Abruzzi e Lazio, con un ceppo anche nel cosentino, Janne, assolutamente rarissimo, è del leccese, Janni ha un ceppo milanese ed uno romano, dovrebbero derivare da una modificazione dialettale di forme contratte del nome Johannes o di forme aferetiche del nome Giovanni di cui si ha esempio in un testo del 1308, che riporta: "...quilibet eorum in solidum stipulatione solemni promiserunt et convenerunt Ianni Bonaccursi, civi et mercatori florentino de societate Macciorum de Florentia stipulanti ..."
IANNELLA
IANNELLI
IANNELLO
IANNICELLI
IANNICELLO
IANNIELLI
IANNIELLO
IANNILLI
IANNILLO
JANNELLI
JANNELLO
JANNIELLO
Iannella ha un ceppo a L'Aquila, uno nel Lazio a Formia e Latina nel latinense, a Roma e Monterotondo nel romano ed a San Giorgio a Liri nel frusinate, un grosso ceppo in Campania nel beneventano a Torrecuso, Benevento e Ponte, a Sant'Andrea di Conza, Avellino e Fontanarosa nell'avellinese ed a Napoli, un ceppo lucano a Castelsaraceno nel potentino ed a Policoro nel materano ed un piccolo ceppo a Bonifati nel cosentino, Iannelli è tipico del centrosud, della Campania in particolare, Jannelli è una variante molto molto più rara, Iannello è siciliano e dell'area di Reggio Calabria, Jannello è una diversa trascrizione del cognome precedente, Iannicelli ha un ceppo campano tra napoletano e salernitano ed uno nel cosentino, Iannicello, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, Iannielli è del potentino, Ianniello è tipico campano, Iannilli è specifico di Roma, San Gregorio da Sassola (RM) e Tivoli (RM), Iannillo, assolutamente rarissimo, parrebbe tipico dell'Irpinia, Janniello è una diversa trascrizione del cognome Ianniello, derivano tutti da modificazioni dialettali di diminutivi di forme aferetiche arcaiche del nome Giovanni, di quest'uso abbiamo un esempio nel 1400: "...Jannellus de Cuchis de Martinengo barbitonsor civitatis Pergami...". Tracce di queste cognominizzazioni le troviamo ad esempio a Itri (LT) nel 1369 in un atto viene citato in giudizio un certo Giacomo d'Andrea Iannelli, a Caira di Cassino (FR) dove nel 1643 il 30 ottobre Papa Urbano VIII conferì ad Antonio Iannelli il canonicato della Chiesa di S. Basilio.
IANNETTI
IANNOTTI
IIannetti ha un ceppo abruzzese, nel teramano e nel pescarese, un ceppo romano e piccoli ceppi nel latinense, ed un ceppo nel foggiano e nbel barese,  Iannotti ha un ceppo ad Avezzano nell'aquilano ed Ari nel teatino, uno a Roma, Rocca Priora nel romano e Latina, ma il ceppo più importante è in Campania a San Lorenzo Maggiore nel beneventano, Benevento, Dugenta e Melizzano sempre nel beneventano ed a Napoli, Caserta e Vallo della Lucania nel salernitano, si tratta di una forma arcaica di forme ipocoristiche della contrazione del nome Johannes, di quest'uso abbiamo un esempio nel 1360 in un atto dove vengono citati: "...Iannotus (Ianotus) de Fonte Maroso (Fonte Maruso) q. Nicholai (Nicolai); Ianotus de Guisulfis...".
IANNICOLA Assolutamente rarissimo, potrebbe essere originario della zona tra il basso Lazio e la Campania, dovrebbe derivare dal nome composto Giovannicola Ianni per Giovanni e Cola per Nicola.
IANNONE
IANNONI
Iannone è diffuso nel Lazio, Abruzzo meridionale, Molise, Puglia, Campania e Calabria, Iannoni, abbastanza raro, sembra laziale, con un ceppo importante a Vallecorsa (FR), derivano da modificazioni del nome Giovanni.  Troviamo tracce di questa cognominizzazione a Pontremoli nel 1500 con una famiglia Iannoni e nella seconda metà del 1700 a Solofra (AV) con un tal Fortunato Iannone citato fra i capifamiglia della città.
integrazioni fornite da Adolfo Iannone
il cognome Iannone è presente in Spiano di Mercato San Severino (SA) già dal 1500 come risulta dai registri parrocchiali.
IANNOPOLLO Iannopollo è specifico di Siderno nel reggino, dovrebbe derivare dall'italianizzazione del cognome greco Ianapoulos o Iannopulos che significa il figlio di Giovanni.
IANNUARIO
IANUARI
IANUARIO
JANNUARIO
JANUARIO
Iannuario è specifico di Foggia, Ianuari, praticamente unico, è abruzzese, Ianuario ha un piccolo ceppo nel teatino a Pollutri e Vasto, ed uno a Cancello ed Arnone nel casertano ed a Casoria nel napoletano, Jannuario e Januario, sono unici, potrebbero essere originari del napoletano, questi cognomi dovrebbero tutti derivare dal nome latino Iannuarius o Januarius, che significa gennaio, letteralmente il portiere, colui chi apre le porte dell'anno nuovo, forma arcaica del nome Gennaro, tracce dell'uso di questo nome le troviamo in una lapide medioevale corsa dove viene citato un Caius Flavius Iannuarius ed in una lapide del primo secolo dopo Cristo a Pola: "Vibia Sp f Maxima // v f sibi et L Vibio patri et // Voesiae Tertiae matri et l Vibio Phaedimo vi // et Aniceto lib // et Optato lib // et Didoni lib // et L Vibio Ianuario // et Ephesiae lib // lib lib".
IANNUCCI
IANNUCCILLI
IANNUCCILLO
IANNUCCIO
Iannucci è specifico della zona che comprende Lazio, Abruzzi e Campania, Iannuccilli è decisamente campano, probabilmente del casertano, così come il quasi unico Iannuiccillo, Iannuccio, praticamente unico, è napoletano, sono tutte modificazioni di ipocoristici dell'aferesi del nome Giovanni.
IANNUZZELLI
IANNUZZI
IANNUZZO
JANNUZZI
JANNUZZO
Iannuzzelli, molto raro, ha un ceppo a Napoli ed uno a Sant'andrea Di Conza (AV) e Castelnuovo Di Conza (SA) , Iannuzzi è tipicamente campano e del cosentino, Iannuzzo sembrerebbe specifico di Fontanarosa (AV), Jannuzzi e Jannuzzo, rarissimi, sono probabilmente dovuti a errori di trascrizione, derivano tutti da modificazioni dialettali del nome Giovanni.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
Iannuzzi è stato da me studiato con apposite ricerche d'archivio: deriva dalla forma cognominale Iannuzzo (variante della forma dialettale Ianni, derivata a sua volta dal nome Giovanni), trasformatasi in Iannuzzi tra '800 e '900, (ma è ancora esistente per alcuni rami la forma Iannuzzo). Il cognome in Campania proviene dalla provincia di Avellino, dalla zona del comune di Pietrastornina e dintorni, e dal Salernitano dalla Piana del Sele: i due rami in questione sembrerebbero appartenere ad un unico ceppo proveniente dalla vicina Puglia (con ogni probabilità i Iannuzzi e i Iannuzzo campani discendono da due fratelli emigrati nel '600 dalla Puglia per motivi ancora poco chiari e datisi all'attività agricola nei luoghi -nel salernitano e nell'avellinese- dove si stanziarono: gli studi in merito sono ancora in corso). Altri ceppi consistenti sono oggi presenti in Puglia e in Calabria nel cosentino, ma non sarei in grado di stabilire correlazioni fra essi. Tra le famiglie Iannuzzi e Iannuzzo emigrate in altri Stati dall'Italia, molte hanno modificato il cognome in Januzzi/o o Jannuzzi/o, oppure in Yannuzzi/o o Yanuzzi/o.  Anche nel nostro paese sono registrate famiglie Jannuzzi: è questo ad esempio il caso dell'illustre giornalista e politico On. Lino Jannuzzi, originario di Grottolella in provincia di Avellino (la variazione del cognome in questo caso è dovuta ad errore di trascrizione anagrafica da Iannuzzo a Iannuzzi, al plurale per indicare tutto il nucleo familiare, divenuto infine Jannuzzi).
IANTOMASI Iantomasi è un cognome tipicamente molisano, sembrerebbe specifico di Santa Croce di Magliano (CB), deriva dal nome composto dai nomi Giovanni, nella forma aferetica dialettale Ian, e dal nome Tommaso.
IAPINO
JAPINO
Iapino, assolutamente rarissimo, sembrerebbe campano, del napoletano e del salernitano, Japino, quasi unico, dovrebbe essere una forma arcaica del precedente, si dovrebbe trattare di forme contratte dell'ipocoristico del nome Jacopo, Iacopo.
IAPICCA
IAPICCO
JAPICCA
Iapicca, tipicamente campano, è di Torre Annunziata e Napoli nel napoletano e di Pratola Serra e Mirabella Eclano nell'avellinese, Iapicco, anch'esso campano, è specifico di Nocera Inferiore nel salernitano, Japicca è assolutamente rarissimo, secondo Guglielmo Peirce (LE ORIGINI PREISTORICHE DELL'ONOMASTICA ITALIANA) dovrebbero derivare da Gianni il Picca o il Picco, cioè da un Giovanni soprannominato Picca,o Picco, forse per il suo tipo di mestiere.
IAQUINANDI Iaquinandi è specifico di San Marzano sul Sarno nel salernitano, dovrebbe derivare dal nome composto dall'unione del nome Gioacchino e Nando, probabilmente portato dal capostipite.
IAQUINTA
IAQUINTI
IAQUINTO
Iaquinta è specifico cosentino della zona di San Giovanni in fiore, con un ceppo anche a Bisignano (CS), Iaquinti è quasi unico, Iaquinto, molto molto raro sembrerebbe tipico di Moiano (BN) con un ceppo probabilmente secondario a Napoli, dovrebbero derivare dal nome greco Hyakinthos trasformato in Iaquintus in epoca medioevale, come conferma questo documento beneventano di epoca longobarda: "In nomine domini quadragesimo quarto anno principatus domini Gisolfi... .... a domino protectione ac recta in me cognosco abere memoria: quam et ego mulier nomine Iaquinta filia quondam domini Iaquinti de Apusmonte (Roccapiemonte (SA)) et uxor sum predicti Ciceri nosque vir et uxor..." e come si legge in un atto del X° secolo relativo al monastero di Rovigliano (NA): "...In nomine domini undecimo anno principatus domini nostri Iohannis. et sexto anno principatus domini Guaimarii ... ...ad ipsam speluncam in monte Vesuveo. una cum Iaquintus clericus et notarius. advocator de ipso sacro et venerabili monasterio...".
IARIA
IERA
IERAIA
Iaria è tipico del reggino, di Melito di Porto Salvo, Condofuri, Bova Marina, Roccaforte del Greco, Seminara, Bagnara Calabra e San Lorenzo, Iera è specifico del catanzarese, di Gizzeria e Lamezia Terme, Ieria, estremamente raro, è del reggino, dovrebbero derivare da un soprannome originato dal vocabolo greco iereia (ιέρεια = sacerdotessa), ad indicare probabilmente che si trattava di famiglie con una capostipite nota per la sua ieraticità o perchè moglie di un prete ortodosso.
IARLORI Iarlori è tipicamente abruzzese, specifico di Ortona nel teatino, con un ceppo anche a San Vito Chietino, dovrebbe derivare da una forma dialettale abruzzese del nome composto dai nomi Johannes (Giovanni) ed Iorio (Giorgio), l'uso di queste forme contratte di nomi composti è abbastanza frequente in Abruzzo.
IAROPOLI
IEROPOLI
Iaropoli è tipico di Rosarno e Rizziconi nel reggino, Ieropoli è specifico di Cimina sempre nel reggino, questi due cognomi dovrebbero derivare dal termine grecanico ίερόπουλος  ieropoulos (figlio del tempio, figlio della sacralità), riferito probabilmente ad un capostipite figlio di un sacerdote ortodosso.
IASELLA
IASELLI
IASI
IASIELLO
IASIO
IASIULO
Iasella è specifico del leccese, di Poggiardo ed Uggiano la Chiesa, Iaselli è specifico di Napoli ed Afragola nel napoletano e di Caserta, Iasi ha un ceppo a Forenza nel potentino ed uno a Neviano nel leccese, Iasiello ha un ceppo nel beneventano a Benevento e Ceppaloni ed a Napoli, a Roma ed in Campania a Iasio, molto molto raro, è tipicamente campano, di Avella nell'avellinese, con piccoli ceppi anche a Napoli e ad Apice nel beneventano, Iasiulo, quasi unico, è di Napoli, questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite forme ipocoristiche anche dialettali, dal nome sia maschile che femminile greco Iasios e Iasos, quest'ultimo, Iasos, era il nome della figlia di Asclepio e di Epione, che rappresentava il potere della guarigione, nella versione maschile Iasios è l'equivalente del nome dell'eroe greco Giasone, questi cognomi potrebbero anche derivare dal nome dell'antica città di Iasos nella Caria, una regione litoranea egea della Ionia (attuale Turchia).
IATTONI
JATTONI
Jattoni, è quasi unico, si tratta probabilmente della forma arcaica di Iattoni che, tipicamente emiliano, è particolarmente concentrato nella zona del modenese a Pavullo nel Frignano, con diramazioni anche a Vignola, Modena e Sestola, dovrebbe derivare dal nome di irigine longobarda Atto, Attonis, di cui abbiamo un esempio in un Breve investiture beneficiario nomine del XII° secolo a Milano: "...Atto, patrus et nepos de civitate Laude, investierunt Attonem qui habitare videtur civitate Mediolani et Ambrosium qui dicitur de Gornade ...".
integrazioni fornite da Massimiliano Jattoni
Il cognome Iattoni o Jattoni è un cognome raro presente in Emilia e precisamente nei paesi limitrofi di Beduzzo e Antesica (provincia di Parma) e a Pavullo nel Frignano (Modena). Deriva dal patronimico longobardo Attone (il documento più antico da me trovato riguarda un atto notarile del mio trisavolo Giovanni de Actonibus del 1462), già il figlio Ugolino assumeva il cognome de Iactonibus. Dopo la morte di Mathilde di Canossa (una Attoni) il possedimento di Antesica andò al ramo cadetto degli Attoni, cugini di Matilde. Probabilmente gli Iattoni discendono da questa famiglia.
IAVARONE
IAVARONI
Iavarone è specifico del Casertano e del napoletano, Iavaroni è praticamente unico e dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione, dovrebbe derivare da una modificazione di Giovanni Barone cioè l'uomo libero (baro, baronis) Giovanni, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in quest'atto del 1749 a Sant'Antimo (NA): "... per mano di me Notar Francesco Iavarone della Terra di S. Antimo, et in fede richiesto ...".
IAVASILE Iavasile è un tipico cognome molisano, di Ururi nel campobassano in particolare, ma anche di Campolieto e Campobasso, con un ceppo anche nel beneventano a Reino e Colle Sannita, dovrebbe trattarsi di una forma derivata da una modificazione betacistica del nome greco Basileios (vedi VASILE), con l'aggiunta della sillaba Ia- prostetica, espediente eufonico particolarmente in uso anticamente in meridione.
IAZEOLLA Assolutamente rarissimo è specifico del beneventano.
integrazioni e stemmi forniti da Fabio Paolucci
La famiglia Iazeolla di San Giorgio La Molara (BN) vanta antichissime e nobilissime origini. Non è a San Giorgio che va individuato il ceppo d' origine, ma nel vicino centro di Colle Sannita, distante dal primo appena 13 Km. Gli Iazeolla impiantarono la propria dinastia prima a Colle Sannita nel 1495, e successivamente nel 1684 a San Giorgio La Molara. Secondo il parere di accreditati storici locali (cifr. Rosati), Capostipite degli Iazeolla sarebbe stato il principe banchiere di origine inglese Jazier, giunto a Napoli nel 1495 al seguito del Re di Francia Carlo VIII al fine di partecipare alla fulminea campagna d' Italia del febbraio/giugno 1495 per attuare la rivendicazione del Regno di Napoli dagli Angioini. Giunto in Campania il giovane Re, allora appena ventiseienne, fu costretto subito a risalire precipitosamente la Penisola sotto la minaccia di complicazioni internazionali. Gran parte del suo seguito non lo seguì, preferendo rimanere a Napoli. Così fece anche il principe Jazier, che a causa delle persecuzioni politiche contro i seguaci del Re Carlo VIII, fu costretto poi a riparare a Colle Sannita, dove il suo cognome fu italianizzato in Iazeolla. A Colle gli Iazeolla diedero inizio ad una florida e nobile dinastia sannita: un suo discendente, Carlo (1615 - 1661), nel 1647 collaborò a domare la rivolta di Masaniello, meritando il titolo di Duca dalla Casa regnante spagnola del Re Filippo IV d'Asburgo, rappresentata in Napoli dal Viceré Duca d'Arcos. Figlio del Duca collese Carlo Iazeolla fu Carlo II, nato a Colle Sannita nel 1661, che apena laureato "Dottore Fisico" in medicina, a soli 24 anni, volle abbandonare il natio borgo per stabilirsi a San Giorgio La Molara, dove fu ospite dei nobili coniugi dott. fisico Geronimo Modena e Diana Chirico, dei quali sposò la figlia nobildonna Caterina e rimase erede del grande Castello dei nobili Modena, tutt'ora di proprietà degli Iazeolla. A San Giorgio il Duca Iazeolla si interessò di commercio internazionale: import-export per il Regno di Napoli, cosa che evidentemente faceva anche il padre, e attività che richiedeva un vastissimo giro di capitali. Ma gli investimenti, anche se rischiosi, erano ben remunerati. Per questo motivo le già enormi ricchezze del Duca Iazeolla aumentarono ancora rapidamente. Insieme alle basi economiche, Carlo si preoccupò di far fiorire l'albero genealogico, dando alla luce ben otto figli, sei donne e due maschi. Consapevole dell'importanza degli imparentamenti, il Duca si impegnò affinché le figlie facessero matrimoni di rango: così delle figlie, Donna Giuditta sposò Donato Marano dei marchesi di Petruro, Donna Angela il nobile Nicola Palmieri di Colle Sannita, Donna Grazia sposò Domenico de Paolis feudatario di Orsara di Puglia e Donna Felicia sposò il nobile Girolamo Iansiti di San Marco dei Cavoti, discendente dall'illustre giureconsulto Giacinto Iansiti. Dei maschi, Don Girolamo (1692 - 1760) sposò la nobile Petronilla Palmieri di Colle Sannita (figlia dei "gentili" Don Fabrizio e Donna Dianora Alderisio, sorella del già citato Don Nicola) mentre Don Urbano (1706 - 1775) sposò la nobile napoletana Lucia Tardioli, di famiglia di grande rilievo sociale nel Patriziato della Capitale. Il Duca Carlo Iazeolla morì a San Giorgio nel 1724 e fu sepolto nella chiesa dell'Annunziata presso il monastero dei Padri Domenicani, nella tomba sotto l'altare gentilizio segnalata dagli stemmi della Casa Iazeolla. Tra i discendenti più illustri di questa antica e nobilissima Casata, fregiata con i titoli di Duca, Marchese e Barone, ricordiamo il marchese Carlo III Iazeolla (1747 - 1818), tra i capi rivoluzionari promotori della Repubblica Partenopea del 1799, il cui nome è inciso sulla prima delle due lapidi affisse ai lati dell'ingresso principale di Palazzo San Giacomo, Municipio di Napoli, tra i nomi dei martiri della libertà contro l' oppressione dei Borboni, il Capitano Don Luigi Iazeolla (1792 - 1849), cospiratore dei moti carbonari nella prima metà dell'Ottocento, l' architetto gesuita Don Giovan Battista Iazeolla (1806 - 1859), attivo nella prima metà del XIX secolo, il Capitano Don Giuseppe Iazeolla (1819 - 1872), Capo dello Stato Maggiore dei Cacciatori Irpini e ribelle liberale. Nel corso dei secoli, tale illustre e aristocratica Casata, ha intrecciato rapporti sociali e finanziari con le più potenti famiglie del Regno di Napoli, quali i principi di Gerace, i Duchi di Marigliano, i Conti di Montescaglioso, il banchiere Delahante, e parentele con personaggi di spicco come il ministro Zurlo, e con nobili famiglie come i Borghi, i Baroni Rossi di Grisolia, i Marchesi Frangipane, i Baroni Massone, i Marchesi Riccardi, etc. Gli Iazeolla sono inoltre progenitori di illustri Casate Sannite, come i Baroni di Ginestra, i nobili Palmieri, Del Grosso, Paolucci, Meomartini, de Paulis, Alderisio di Colle Sannita e di molte delle più potenti Casate del Mezzogiorno italiano. È ancora ammirabile, nel suo splendore, il Castello Iazeolla sito a San Giorgio La Molara, nel Beneventano.
Informazioni di notevole interesse sulla Famiglia Iazeolla si devono all'amore per la ricerca storica e alla dedizione allo studio del dott. Ermanno Iazeolla (1919 - 1993), autore del testo Storia della Famiglia Iazeolla, nel sogno della Repubblica Napoletana.
IBBA Ibba è molto diffuso in tutta la Sardegna, nel cagliaritano a Quartu Sant'Elena, Cagliari, San Sperate, Selargius, Vallermosa, Monserrato, Capoterra, Assemini e molti altri, nel sassarese ad Alghero, Sassari, nell'Ogliastra a Ilbono, nel Medio Campidano a Sardara, Villanovaforru, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, nell'oristanese a Bosa, Uras, Oristano, Ardauli, nell'iglesiente a Carbonia e Gonnesa.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
IBBA: potrebbe derivare da v-illa = abitato (latino villa), che produce, quasi sempre, bidda o anche idda. Non trascuriamo l'avverbio do luogo iba/e, dal latino ibi = là, colà, o il pronome dimostrativo latino illa = quella. Libbra = 400 grammi, dà, in campidanese, libba. Nel cosiddetto fenomeno del betacismo la elle latina( soprattutto nei dialetti meridionali) muta nella labiale occlusiva sonora b: olìa, obìa; mola, moba; alas, abas. Anche la "v" diventa spesso "b", come del resto in villa, bidda; virdi, birdi; viginti,binti; etc. Il cognome Ibba è  presente negli antichi documenti della lingua sarda, in cui è sempre preceduto da "de", ad indicare la provenienza. De ibba = de idda. Non abbiamo altri suggerimenti, rimane comunque incertezza su significato ed etimologia. Trai firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE del 1388, abbiamo: Iba (de) Geminiano, jurato ville Curchuris; Iba (de) Joanne, jurato ville Alas (odierno Ales); Iba (de) Mariano, jurato Ville Longe (Villalonga,distrutto. Campitani Majoris); Ibba (de) Joanne, jurato ville Siilì(odierno Silì); Ibba (de) Nicolao, jurato ville Segaco (Segatos - distrutto -Contrate Partis  Milis); Ibba (de) Petro, ville Ecclesiarum(Villa di Chiesa - Iglesias); Ibba(de) Xpoforus - de Aristanni. Attualmente è presente in ben 270 Comuni italiani, di cui 131 della Sardegna : Quartu S. E. 423, Cagliari 290, Alghero 119, Sassari 89, Ilbono 79, Sardara 76, Bosa 61.
IBERTI Iberti è tipicamente piemontese, dovrebbe derivare da una forma aferetica del nome franco Aribertus.
ICARDI
ICARDO
Icardi è tipico dell'alessandrino e del torinese, Icardo, assolutamente rarissimo sembrerebbe del savonese e potrebbe derivare dall'aferesi del cognome Aicardo (vedi), ma è anche possibile una derivazione diretta dal nome Aicardus o del cognome Riccardi.
IDDA
IDDAS
Idda è specifico della costa occidentale della provincia di Sassari, Iddas, assolutamente rarissimo, ha un piccolo ceppo a Ittireddu nel sassarese, uno ancora più piccolo nel nuorese ed uno nel cagliaritano, possono derivare dal vocabolo dialettale idda (villa, paese), e starebbe ad indicare una provenienza cittadina, sarebbe l'equivalente dell'italiano Villa, ma è pure possibile che derivinnno da un nome di località, come Punta Idda zona di Ozieri (SS) o Badu Idda di Illorai (SS), o Binza Idda di Banari (SS).
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
IDDA; IDDAS: villa/s o bidda/s (con caduta della consonante iniziale) nel significato di villaggio/i o centro/i abitato/i. Dal latino villa, villaggio aperto, a differenza di oppidum o villaggio fortificato. Tantissimi nomi di villaggi della Sardegna, sono composti, e tra questi, parecchi hanno come base "villa":  Villamassargia, Villanova, Villaputzu, Villasor, Villamar, Villacidro, Villaurbana, etc. Nei dialetti centrali e meridionali il vocabolo villa ha subito i seguenti fenomeni fonetici: villa→ vidda→ bidda. Nei documenti antichi in nostro possesso li ritroviamo sempre preceduti da "de" de (b)idda, de villa, ad indicare la provenienza. Trai firmatari della Pace di Eleonora, *LPDE del 1388, troviamo: Idda (de) Margiano, jurato ville Silli. (odierno Isili. Contrate Marmille); Idda(de) Joanne, jurato ville Fenugheda..(Fenugheddu distrutto - Campitani Majoris). Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, *CSMB, XI°, XIII°, sec. troviamo: De Villa Comida(99), maiore de scolca(capo della squadra di armati di sorveglianza ai confini) de Narabulìa, teste in una lite (kertidu) per il possesso della metà di una  terra, della quale se ne era impossessato per intero donnu (nobile) Guigelmu (Guglielmo), marchese e giudice di Plominus(Pluminos, villaggio scomparso, nei pressi di Quartu S. E. - residenza estiva dei sovrani del Giudicato di Càlari). Citiamo alcuni dettagli di questa lite (cap. 99), del *CSMB, poiché in calce c'è la data .Et  custa binkidura fuit facta secundo die intrante agusti ANNO DOMINI MILLESIMO CCV (2 agosto del 1205): si tratta di Guglielmo Sallusio IV della nuova casata dei Lacon - Massa di Càlari( figlio della sorella di Torchitorio III, che non ebbe eredi diretti, e del ligure Oberto Obertenghi, marchese di Massa e Corsica),  nel periodo del suo tentativo di unificazione dell'isola. Nella storia è conosciuto come "il Terribile", perché sempre in guerra con gli altri stati giudicali ed ancor più per il comportamento violento, che lo caratterizzava. Ma nonostante la sua potenza e la sua arroganza, perde la causa con il priore di Bonarcado Petru Perosino o forse rinuncia per altri motivi! Attualmente IDDA è presente in 58 Comuni italiani, di cui 26 della Sardegna(centro nord): Cuglieri 73, Ittiri 32, Alghero 26, Sassari 15, Oristano 12, Cagliari 11, etc. IDDAS è presente in 23 Comuni d'Italia, dicui 8 della Sardegna: Ittireddu 8, Quartu S. E. 6, Borre 5, Monserrato 3, etc.
IDDAU Iddau, molto molto raro, è tipico del sassarese, di Alghero in particolare.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
IDDAU: deriva probabilmente da biddau o biddayu = abitante del villaggio, contadino. Qui da noi, in Campidano,  per distinguere gli abitanti dei paesi da quelli della città, usiamo il termine bidduncu/s (de bidda). Cognome raro, presente in 10 Comuni italiani, tra cui 6 sardi: Alghero 26, Villanovamonteleone 8, Ozieri 6, P. Torres 3, etc.
IDDIOLOSA
IDDIOLOSA'
Sia Iddiolosa che Iddiolosà sono quasi unici, assolutamente estremamente rari, dovrebbero derivare da cognomi attribuiti a fanciulli abbandonati.
IDILE
IDILI
Idile, estremamente raro, decisamente sardo, è di Sassari, Idili è tipicamente sardo del sassarese anch'esso, in particolare, di Villanova Monteleone, Alghero, Sassari e Bonorva, di Cagliari e di Bortigali nel nuorese, dovrebbero derivare da un soprannome basato sul termine sardo idili (palude), probabilmente ad indicare la tipologia del terreno di provenienza.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
IDILI: su idìle/i, sta per bidìli, vidili etc. (vedi il cognome Vidili). Per il significato e l'etimo della parola rimandiamo appunto al cognome Vidili. Ma è bene qui fare una ulteriore osservazione sull'etimologia della parola ( che potrebbe andar bene anche per vidìle/i o bidìle/i). Il Wagner nel suo DES, per l'etimo della parola suggerisce il basco (ibero antico) itil = mare, lago o la voce latina bibit-ile e non è d'accordo sulla voce Gitil, toponimo e nome di villaggio abbandonato, che ritroviamo anche nel cognome Gitilesu = di Gitil, presente negli antichi documenti medioevali, CSNT, XI°, XIII° secolo. Il Wagner però non sa che qui da noi a Gonnosfanadiga e Medio Campidano la pozza d'acqua o pozzanghera viene detta su idrìli o meglio su idrìbi (betacismo). Su idrìbi ci rimanda ad etimo diverso da quelli già indicati, infatti ci suggerisce la voce greca ύδωρ (ìdor) = acqua e derivati, come ad esempio υδρηλός (idrelòs) = umido, acquoso. Abbiamo trovato il cognome tra i firmatari della Pace di Eleonora, LPDE del 1388: Idili (de) Petro, jurato ville Ollolà, *Ollolà, odierna Ollolai. Barbagie de Ollolai et Curatorie Austis. Attualmente il cognome Idili è presente in 74 Comuni italiani, di cui 25 in Sardegna: Villanova Monteleone 96, Alghero 59, Cagliari 27, etc.
IDINI
IDINO
Idini è molto raro ed è tipico del sassarese, Idino, assolutamente rarissimo è riscontrabile solo nel Monferrato anche se sembrerebbe di origine sarda, dovrebbero derivare dal vocabolo sardo idda (villa, paese) che starebbe ad indicare un abitante della città, sarebbe l'equivalente del Villani italiano, ma è pure possibile che derivino dal nome proprio Idino, pochissimo usato nel passato.
IDONE Idone sembrerebbe specifica del reggino, di Campo Calabro e di Villa San Giovanni in particolare, dovrebbe derivare dal nome medioevale di origine longobarda Idone, forma aferetica del nome Widone.
IEBBIANO Iebbiano è quasi unico, si trova solo in Veneto nel vicentino, dovrebbe trattarsi di un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello, cognome che sembrerebbe privo di qualsiasi riferimento etimologico.
IEIE Ieie, quasi unico, parrebbe laziale, dovrebbe derivare da soprannomi dialettali, forse connessi con il nome che il capostipite stesso si era attribuito da bambino, o anche con espressioni tipicamente pugliesi per indicare se stessi, quindi sempre ricadendo in nomignoli attribuitisi dai capostipiti, ma potrebbe anche derivare da alterazioni dialettali del nome albanese Jahja , o del nome latino Iaia (vedi IAIA).
IELAPI
JELAPI
Ielapi sembrerebbe specifico della provincia di Catanzaro, di San Pietro a Maida, Girifalco e Curinga, Jelapi, quasi unico, parrebbe di Curinga, dovrebbero derivare da un soprannome grecanico originato dal termine ϊηλα iela (giallo), con il significato di giallognolo, o anche dal termine dialettale calabrese jelapu (avena selvatica).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Jelapi è cognome calabrese dall'arabo 'yalab' = scudo. Rohlfs 137.
IELARDI
JELARDI
Molto molto raro è specifico di San Marco Dei Cavoti (BN).
integrazioni fornite da dr. Andrea Jelardi (Napoli)
a seguito di ricerche presso l'antico archivio di famiglia Jelardi, si tratta di un cognome originario di San Marco dei Cavoti (BN) e legato alla fondazione del paese alla fine del 1300, ad opera di provenzali gavoti, abitanti di Gap ( città del sudest della Francia). All'epoca della fondazione del paese vi arrivarono anche i tre nobili fratelli feudatari Rinaldo, Guglielmo e Giovanni Gaullart, il cui cognome venne poi italianizzato in Galardus. Per successiva corruzione è poi diventato Jalardus e quindi Jelardo e Jelardi (unica forma sopravvissuta). Lo stemma della famiglia, insignita di titoli nobiliari, risale probabilmente al 1568: raffigura due leoni che sorreggono una ruota con il motto soprastante Caesar Piactus laddove Piactus è una forma corrotta dal latino Placitus, a significare: con il beneplacito dell'imperatore.  Un antico palazzo di famiglia si trova nella piazza principale di San Marco dei Cavoti, ove sono presenti altre famiglie Ielardi, che però con i Jelardi in questione non risultano avere legami di parentela almeno dal 1665.
integrazioni fornite da Fabio Paolucci
I Jelardi di San Marco dei Cavoti discendono dai Paolucci di Colle Sannita così come i Paolucci discendono dagli Jelardi: la nobildonna Benedetta Paolucci (1861-1927, figlia del N.H. Cavaliere Avv. Don Francesco Paolucci fu Magnifico Cav. Don Salvatore di Colle) moglie del N.H. Cav. Don Vincenzo Salvatore Meomartini è una ava degli Jelardi (è trisavola del dott. Andrea Jelardi che ha donato al sito le sue preziose informazioni).  I Paolucci (anche la stessa "Donna Benedetta") discendono a loro volta dalla nobildonna Magnifica Donna Felicia Jelardi di San Marco, nata nel 1737 circa e figlia del Magnifico Don Giacinto Jelardi, sposata col Magnifico Notaro Don Giuseppe Alderisio di Colle.  I Jelardi e i Paolucci, oltre a questi legami così stretti, discendono dagli stessi nobili casati continuamente intrecciati fra loro (Meomartini, Alderisio, Palmieri, del Grosso, Petruccelli, de Paulis, Sedati, Cassitto, etc: molti di questi cognomi sono rintracciabili nel sito).
IELO Ielo è specifico del reggino, dovrebbe derivare da un soprannome originato da ielo una versione arcaica del termine greco gelio (risata) forse a caratterizzare un carattere particolarmente gioviale del capostipite.
IELPA
IELPO
JELPO
Ielpa, quasi unico, è dovuto ad errori di trascrizione di Ielpo e Jelpo, cognomi calabrolucani.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ielpo è un tipico cognome lucano, presente solo sporadicamente in Calabria: in dialetto lucano jerpu = calabrese (RC) jèlapu = avena selvatica. Cfr. bovese, dialetto grecanico della zona di Bova (RC): 'ajèlipo', gr. ant. aighìlops. Fonte: Gerhard Rohlfs: Dizionario storico dei cognomi in Lucania, 1985
IELUZZI
IELUZZO
Entrambi estremamente rari, Ieluzzi sembrerebbe una modificazione anagrafica, effettuata in località del nord Italia, del cognome campano Ieluzzo, che dovrebbe derivare dall'aferesi di un ipocoristico del nome Michele o della sua forma dialettale campana arcaica Michiele, che per aferesi diventa prima Chiele, poi nella sua forma vezzeggiativa Chieluzzo e grazie ad un'ulteriore aferesi eufonica Ieluzzo.
IEMMA
IEMME
IEMMI
JEMMA
JEMMI
Iemma è distribuito dalla provincia di Roma a quella di Reggio Calabria con un ceppo anche a Palermo, Iemme è assolutamente rarissimo, Iemmi è specifico del reggiano, Jemma è estremamente raro, più probabilmente meridionale, ma con un ceppo anche nel marchigiano e Jemmi, assolutamente rarissimo, è della zona centroccidentale dell'Emilia, dovrebbero tutti derivare da modificazioni del nome medioevale Gemma. (vedi GEMMA)
IENCO Molto molto raro è specifico di Caulonia nel reggino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo dialettale iencu (bovino) dal vocabolo latino iovencus, dovuto probabilmente al mestiere di bovaro o mungitore.
IENNA Ienna, è tipicamente siciliano, di Palermo e del trapanese, di Gibellina e Marsala, secondo alcuni potrebbe derivare da una modificazione dialettale del nome Gianni, secondo altri si tratta invece di un'alterazione del nome ebraico Hena, ma non si può trascurare anche la possibilità che possa trattarsi di una forma dialettale tronca derivata dal nome Gennaro.
IENNARO
INNARO
Iennaro è assolutamente rarissimo, Innaro, molto molto raro, ha un ceppo napoletano ed uno crotonese, derivano da modificazioni dialettali del nome Gennaro.
IERARDI
IERARDO
Ierardi è tipico calabrese, del crotonese e di Petilia Policastro (KR) in particolare, Ierardo, assolutamente rarissimo, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione, dovrebbero derivare o dal nome medioevale germanico Gerhart, o dal nome normanno Geraldus.
IERFONE Ierfone, estremamente raro, è tipico di Acquaro in provincia di Vibo Valentia, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine greco ieròs-fonè  o suono divino, forse a ricordare una particolare abilità canora o potenza di voce del capostipite. Se l'ipotesi qui sotto suggerita dal Signor Giovanni Ierfone è sostenibile si deve allora supporre che il nome longobardo Erfone abbia avuto un'origine longobarda e non greca, in questo caso possiamo ipotizzare che il nome sia stato originato dal termine longobardo hraffon (prendere con la forza, conquistare con violenza) e che il nome possa aver avuto il significato di Conquistatore.
ipotesi suggerita da Giovanni Ierfone
L'origine di questo cognome non necessariamente deve ritenersi di derivazione greca, bensì più propriamente longobarda. Il cognome, infatti, potrebbe avere origine come riferimento all'abate e proposto Erfone (figlio di Pietro, duca del Friuli); il quale, con i fratelli Marco e Anto, tutti di nobile stirpe longobarda, al seguito del Re longobardo Rachis, fondò l'Abbazia S. Salvatore (sul Monte Amiata, in provincia di Siena) intorno all'anno 745. D'altra parte, un Erfone è vescovo a Gubbio nell'847. I Longobardi, in seguito, nella loro marcia d'espansione, scesero al Sud e conquistarono la Calabria costituendo un gastaldato con sede a Cosenza (847). I Bizantini, nell'885, scacciarono i Longobardi. La riconquista bizantina impresse di nuovo alla Calabria i segni dell'ellenismo grazie anche all'azione dei monaci basiliani, un cui convento sorgeva a Soriano (a pochi chilometri da Acquaro). E l'Erfone longobardo, intriso di cultura greca, venne scritto e pronunciato alla greca. Dunque, I-erfone: da cui, appunto, ieròs e fonè. Infine, sempre a pochissimi chilometri da Acquaro, sorgeva una istituzione religiosa dedicata al Santo Salvatore. Le prime notizie risalgono al 1310, ma è da ritenersi che il sito, collocato prsso il casale di Pronìa (alle spalle di Dasà, a circa 1 km. da Acquaro) sia molto più antico.
IEROVANTE Ierovante, assolutamente rarissimo, tipico dell'alto cosentino, zona di Trebisacce, decisamente di etnia albanese originario della città di Corone nel Peloponneso, da dove gli antenati fuggirono nel 1534 per evitare che l'Impero Ottomano potesse far scempio delle loro vite, sorte che toccò invece nel 1571 ai cittadini cristiani di Famagosta, potrebbe derivare dal fatto di ricoprire il capostipite una carica sacerdotale.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ierovante è cognome calabrese che viene dal greco 'gheromàntis' = vecchio divinatore. Rohlfs 139.
IERVOLINI
IERVOLINO
Iervolini è quasi unico ed è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Iervolino che, squisitamente campano del napoletano in particolare, è maggiormente presente ad Ottaviano, Poggiomarino, Napoli, San Giuseppe Vesuviano e San Gennaro Vesuviano, ha un ceppo nel foggiano a Vico Del Gargano e Vieste ed uno a Palermo.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Iervolino è cognome napoletano ma anche laziale e pugliese. Ha alla base il soprannome Iervolino che potrebbe derivare dal latino ervilia = veccia, pianta erbacea detta anche ingrassabue; si ha un riscontro nel termine dialettale napoletano ervo con lo stesso significato di erba.
IESCE Iesce è tipicamente campano del beneventano, di Paupisi e Torrecuso, dovrebbe trattarsi di una forma alterata dialettalmente del cognome Vesce (vedi VESCE).
IESO
IESU
JESU
Ieso è quasi unico, sia Iesu che Jesu sono molto rari e sembrerebbero tutti tipici del napoletano, dovrebbero derivare dal nome latino Jesus (Gesù), una variante arcaica del nome Giosuè.
IESSE
IESSI
IEZZI
JESSE
JESSI
JEZZI
Iesse, assolutamente rarissimo, è specifico del Friuli, così come l'ancora più raro Jesse, Iessi ha piccoli ceppi a Roma, nel napoletano e qua e là nel meridione, Jessi è quasi unico, Iezzi ha un grosso ceppo abruzzese, nel teatino, a Chieti, Ortona, Torino di Sangro, San Vito Chietino, Lanciano, Tornareccio, Bucchianico, Guardiagrele, Rocca San Giovanni, Villa Santa Maria, San Salvo e Paglieta, un ceppo a Pescara e nel pescarese a Manoppello, Montesilvano, Penne, Città Sant'Angelo e Scafa, un ceppo nel teramano ad Atri, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi, Teramo, Giulianova e Castellalto, ed un ceppo a L'Aquila, un gosso ceppo a Roma ed a Capranica nel viterbese, ed un ceppo nel catanzarese a Catanzaro ed a Chiaravalle Centrale, Jezzi, assolutamente molto raro, ha un ceppo nel pescarese ed uno a Roma, questi cognomi dovrebbero tutti derivaredirettamente o attraverso alterazioni dialettali, dal nome ebraico Jesse (con il significato di dono), troviamo l'uso di questo nome nel Comentum super poema Comedie Dantis di Pietro Alighieri: "..Et vidit uxor Manase in sexto, et in septimo Ruth, uxor Booz et mater Abed, patris Iesse patris David, et sic fuit, ut dicitur hic in textu: penitens de adulterio per eum commisso cum Bersabe et de homicidio et proditione Urie, viri dicte Bersabe, dixit Miserere mei Deus etc.; nam, ut legitur in II° Regum in capitulo XI°, semel, dum dictus Uria esset absens a dicta eius uxore in exercitu cum aliis Ebreis, dictus David, rex tunc Ysrael, iacuit cum dictam Bersabe..".
IEVA Ieva è tipicamente pugliese, del barese ed in particolare di Andria, con presenze significative anche a Trani, Acquaviva delle Fonti, Canosadi Puglia e Bisceglie nel barese ed a Carapelle e Cerignola nel foggiano, potrebbe essere di origini slave e derivare dal nome femminile slavo Ieva, ma è pure possibile una derivazione, anche se meno probabile, da un alterazione del nome arabo maschile Iawad.
IEVOLA
IEVOLE
IEVOLELLA
IEVOLI
IEVOLO
Ievola, molto molto raro, è esclusivo di Santa Marina nel salernitano, Ievolella è specifico di Benevento, così come pure il rarissimo Ievole, Ievoli, è caratteristico di Marcianise e Caserta nel casertano, di Napoli e di Sant'Agata dei Goti nel beneventano, Ievolo, quasi unico, sembrerebbe anch'esso del beneventano, potrebbe essere di origini slave e derivare da forme ipocoristiche del nome femminile slavo Ieva, ma, molto più probabilmente deriva invece da un'italianizzazione di un termine grecanico derivato dal termine βουλος (consiglio), forse con il significato di consigliere.
IGNAZI
IGNAZIO
IGNAZZI
Ignazi, molto molto raro, sembrerebbe tipico del Piceno, della zona di Montegranaro (AP) in particolare, Ignazio, assolutamente rarissimo, sembrerebbe pugliese, Ignazzi è decisamente pugliese, soprattutto del barese, con presenze anche nel Salento, derivano tutti dal nome latino Ignatius, ricordiamo Sant'Ignazio di Antiochia, il successore di Pietro come vescovo di quella città che subì il martirio nell'anno 107 sotto l'imperatore Traiano.
IGNELSI
IGNELZI
Ignelsi, quasi unico, è probabilmente dovuto ad un errore di trascrizione di Ignelzi, che sembrerebbe tipicamente campano, dell'avellinese e di Casalbore in particolare, dovrebbe derivare dal nome Ignelzio, una forma modificata del nome Ignatius.
IGNOTI Assolutamente rarissimo è tipicamente siciliano, dovrebbe derivare da identificazioni fornite a figli di NN da parte di enti non religiosi probabilmente non preposti ad azioni di carità.
IIRILLI
IIRILLO
JIRILLO
Iirilli e Iirillo sono quasi unici, Jirillo è appena meno raro, probabilmente di origini calabresi, dovrebbero derivare da nomi originati da forme ipocoristiche dialettali basate sul termine jure (fiore), con il significato quindi di fiorellino, secondo un'altra ipotesi dovrebbero derivare da forme ipocoristiche dialettali arcaiche del nome Iorio o Jorio, l'attuale Giorgio.
ILACQUA Ilacqua è decisamente siciliano, del messinese di Messina, Spadafora, Barcellona Pozzo di Gotto, Santa Lucia del Mela e Milazzo, l'origine etimologica di questo cognome è oscura anche se si possono ipotizzare o connessioni con la presenza di fonti in prossimità dell'abitazione della famiglia o con storpiature di nomi di origine greca.
ILARDI
ILARDO
Sia Ilardi che Ilardo hanno un nucleo napoletano ed uno più importante, probabilmente originario, in Sicilia, potrebbe derivare dall'aferesi di nomi come Gilardo (Gherardo).
integrazioni fornite da Andrea Ilardi
Famiglia forse di orignine francese venuta al seguito di Carlo I° D'Angio (notizie tratte dal libro di Camillo Riccio Minieri Alcuni fatti riguardanti Carlo I° D'Angiò dal 6 Agosto 1252 al 30 Dicembre 1270, dall'Archivio Angioino di Napoli, pagg. 86 e 87: " il milite Alardo De Alnay suo familiare pro quibusdam arduis excellentie nostre servitiis".
ILARI
ILARINI
ILARIO
Di Ilari sembrerebbero esserci più ceppi, nelle Marche meridionali, nel Lazio e nel trapanese, Ilarini sembra ormai scomparso, Ilario decisamente più raro ha un nucleo nel napoletano ed uno nel basso Lazio, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal cognomen latino Hilarius, nome portato ad esempio da Sant'Ilario Papa dal 461 al 468.  Un principio di cognominizzazione si ha nel 1022 a Benevento in un atto viene citata una transazione tra un certo Ilario di Telese (BN) ed il conte Aldemaro di Benevento.
ILARIUCCI
ILLARIUZZI
Assolutamente rarissimo Ilariucci, sembrerebbe avere due ceppi uno nell'alto appennino reggiano a Ramiseto (RE) in particolare ed uno probabilmente secondario a Genova, quasi unico Illariuzzi, dovrebbero derivare da modificazioni del cognomen latino Hilarius (vedi Ilari)
integrazioni fornite da Ilariucci Ramiseto (RE)
tipico delle zone dell'alta val d'Enza (province Parma e Reggio Emilia, specialmente nei comuni di Palanzano e Rmiseto) dove vari paesini sono costituiti unicamente e totalmente da questo cognomen, originari di un borgo nella storica Valle dei Cavalieri, Montedello (anticamente Mund Tell in longobardo fondato dai romani nel I° sec a.c.) un commune militum indipendente esistente politicamente almeno sin dall'epoca di Carlo Magno (di cui si ha traccia), rocca facente parte di un sistema poligonale di difesa a vista del feudo Ilariucci (anticamente Hilarii o Ylarii su antiche iscrizioni) che controllava una impervia zona d'accesso della via Francigena tra la Lunigiana, l'Emilia e la Garfagnana. Ancora esistente ai giorni nostri la rocca fortificata in pietra di fiume con torre recante lo stemma di famiglia, l'arme rappresenta uno scudo (sormontato da un elmo) a sfondo rosso con al centro uno scettro gigliato e attorno 5 palle d'oro (che rivela l'appartenenza al partito toscano dei Palleschi di cui facevan parte anche i Medici), e varie iscrizioni su pietra datate a partire dall'undicesimo secolo, recanti l'investitura da parte di Mathilde di Canossa (regina d'Italia di quell'epoca) come Comptes col dovere di riportare ad antiquo fulgore la terra della sorella Prangarda assegnata agli Ilariucci. Su iscrizioni e reperti di epoche successive a partire dal XV° secolo appaiono le versioni del cognomen in latino volgare medioevale: Hilariuzzis, Hilariucci, Hillariucci, De Ilariuccis e Yllariucci, per poi stabilizzarsi nel più comune Ilariucci, anche se esistono tutt'oggi le varianti molto più rare: Illariucci, Illariuzzi, Ilariuzzi e Lariucci. Vari nobili e notabili appartenuti alla casata Ilariucci risultano negli annali del ducato di Parma.
ILLARIETTI Molto raro, sembrerebbe lombardo, dovrebbe derivare dal cognomen latino Hilarius.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
molto sporadico in Lombardia è però significativo poiché è nato a Vervio Rogorbello (So) dove il santo patrono è S. Ilario di Poitiers.
ILLIA Estremamente raro è tipico valtellinese.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
E' un cognome di una diecina di famiglie di Samolaco nei pressi di Chiavenna (SO). Si tratta di un cognome di origine comasca che giunse a Samolaco con Martino Illia che nei primi anni del 1800, sposò una donna del posto Caterina Falcinella. Dai figli della coppia discendono tutti gli Illia oggi a Sàmolaco. Il cognome assunse notorietà internazionale con l'elezione di Arturo Umberto Illia a presidente della Repubblica Argentina nel 1963. Subito dopo l'elezione a Presidente Illia parlando coi giornalisti italiani ricordo come suo nonno Martino fosse di Chiavenna e tenesse molto alla sua valle di origine. Deputato di minoranza sotto il regime peronista, Illia rimase in carica fino al 1966, quando fu rovesciato da un colpe di stato militare diretto dal generale Juan Carlos Ongania discendente da emigranti di Varenna (LC)., paese a una quarantina di chilometri da Semolaco.  Secondo studiosi auterevoli locali [Guido Scaramellini / Gabriele Antonioli], il cognome deriverebbe  al pari di Gilli e Gili dal nome personale latino "Aegidius", cioè Egidio, Giglio.
ILLUMINATA
ILLUMINATI
ILLUMINATO
Illuminata è praticamente unico, Illuminati è tipico del Piceno e dei vicini maceratese e teramano, con un piccolo ceppo nel ternano ed uno a Roma, Illuminato ha un piccolo ceppo a Napoli e Cardito (NA), uno nel cosentino ed uno a Catania ed a Palermo.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Illuminato, nato in ambito cristiano col significato di illuminato dalla fede (il senso è molto simile a quello dei nomi Luca, Lucente, Luce, Luminoso, etc). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
IMARISIO Tipico di Casale Monferrato (AL) dovrebbe derivare da modificazioni del nome medioevale Amarisius o Amerisius.
IMBERTI Imberti ha un ceppo nel Piemonte occidentale, un ceppo tra bergamasco e le vicine zone del bresciano, in particolare a Casnigo e Parre (BG), ed uno piacentino, dovrebbe derivare dal nome medioevale Imbertus di cui abbiamo un esempio in questo testo del 1409: "...Super petitione facta per Petrum Friconet contra Imbertum Bastardi videlicet quod dictus Petrus dicebat contra dictum Imbertum quod dictus Imbertus sibi debebat defruere quoddam terminum sine expensis propriis fuit comissum Petro de Pelissas..".
IMBESI Imbesi è tipicamente siciliano del messinese, di Barcellona Pozzo di Gotto in particolare, ma ben presente anche a Messina, Terme Vigliatore, Milazzo, San Filippo del Mela e Villafranca Tirrena, con un ceppo anche a Siracusa ed a Palermo, dovrebbe derivare dal nome alsaziano Imbs, che può essere giunto in Sicilia sia con gli svevi, cosa più probabile, che come militari al seguito degli angioini, il nome  Imbs è all'origine del toponimo alsaziano Imbsheim, che significa la casa o la patria di Imbs, situato vicino a Bouxwiller.".
IMBRIACO Imbriaco è tipico del salernitano, di Centola e Moio della Civitella in particolare, dovrebbe derivare da un soprannome attribuito al capostipite, di quest'uso abbiamo un esempio in uno scritto del 1363 a Napoli: "...coram Cardillo Brancacio de Neapoli dicto Imbriaco et Masello Brancacio, dicto Imbriaco, eius filío.ex quondam nobili muliere domina Vera Baraballa de Gayeta...".
IMBRIOLA
IMBRIOLO
Imbriola è specifico di Barletta nel barese, Imbriolo, quasi unico, lo sitrova in qualche rarissimo caso solo al nord, potrebbero derivare da un soprannome basato su di una forma ipocoristica derivata dal termine latino imbrex, imbricis (embrice o tegola piana usata dagli antichi romani per la copertura dei tetti), forse indicando così nel capostiipite un magister murarius (muratore) o un produttore di embrici.
IMBRODA Imbroda, quasi unico, sicuramente campano, forse di Nola nel napoletano, difficile individuare un'origine etimologica, si può solo ipotizzare una connessione con il modo di dire chi si loda s'imbroda, potrebbe quindi derivare da un soprannome con il significato di sbrodolone o di millantatore.
IMBROGNO Specifico di Cosenza e dintorni.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Imbrogno è un cognome calabrese che significherebbe 'in (matrimonio con) Brogno'. Brogno è cognome calabrese e toponimo in provincia di Como. Rohlfs 132.
IMERTI Imerti, molto molto raro, è tipico del reggino, di Fiumara e Villa San Giovanni, potrebbe indicare una provenienza dall'isola greca di Himerte, nome alternativo dell'isola di Lesbo, ricordato anche da Plinio il Vecchio: "...Clarissima autem Lesbos, a Chio LXV, Himerte et Lasia, Pelasgia, Aegira, Aethiope, Macaria appellata...".
IMMI Immi, quasi unico, probabilmente toscano, dovrebbe essere un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello.
IMMORDINO Immordino è tipicamente siciliano, di Villalba nel nisseno e di Palermo, con un ceppo anche a Genoava e ad Albenga nel savonese, secondo una teoria si tratterebbe di un cognome basato su di un'alterazione ipocoristica Bordinus del nome medioevale germanico Bordo (vedi BORDI).
IMONDI
IMUNDI
IMUNDO
Imondi ha un ceppo nella fascia che dal romano, attraverso il frusinate, raggiunge il casertano, con un piccolo ceppo a Cassino nel frusinate ed a Tora e Piccilli, Marzano Appio e Presenzano nel casertano, con una presenza significativa anche a Palermo, Imundi è specifico del casertamo, di Prata Sannita in particolare, Imundo, assolutamente rarissimo, è del potentino, dovrebbe trattarsi di forme aferetiche di nomi come Raimundus, Raimondo, o altri simili.
IMOVILLI Estremamente raro, sembra essere originario del reggiano, dovrebbe derivare da un nome di località risalente al periodo tardo romano, e starebbe ad indicare un sito posto in fondo, probabilmente ad una vallata, esempi di questo genere si hanno ad esempio nel bresciano, in Val Camonica, dove si trova l'antica contrada di Imavilla.
IMPACCIATORE Quasi unico, parrebbe del centro Italia.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Cognome praticamente unico, forse di origini pescaresi, dovrebbe derivare dal termine arcaico impacciatore, l'equivalente dell'odierno impiccione, una persona, cioè, che si intromette inopportunamente in ciò che non la riguarda: il verbo impicciare o impicciarsi, infatti, pare avere la stessa etimologia di impacciare e da qui la sinonimia tra impacciatore e impiccione. Si tratterebbe, dunque, della cognominizzazione di un soprannome attribuito al capostipite.
IMPALLOMENI
IMPALLOMMENI
Impallomeni è tipico siciliano del messinese e del catanese, Impallommeni, quasi unico, è dovuto ad un errore di trascrizione del precedente, dovrebbe derivare da un soprannome legato a caratteristiche fisiche del capostipite originato dal vocabolo greco empallomène (di forme slanciate, alto e snello).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Impallomeni è cognome siciliano dalla voce greca 'mpalloménos' = rappezzato. Rohlfs 103.
IMPARATO Imparato ha un grosso ceppo in Campania nel napoletano e salernitano ed in misura più ridotta nel casertano, nel latinense e nel romano, ha un ceppo inoltre anche nel palermitano e nel leccese, potrebbe derivare da un soprannome originato dal termine arcaico imparatus o non paratus (non preparato, non pronto, impedito), forse crudelmente a caratterizzare dei capostipiti non particolarmente reattivi e svegli: "...Quibus auditis rex vehementer animo consternatus, vel quod imparatus esset ad proelium, vel quod impedimento temporis diucius morari non poterat...".
IMPASTATO Impastato è tipicamente siciliano, della parte occidentale dell'isola, di Alcamo nel trapanese, di Palermo Cinisi e Partinico nel palermitano e dell'agrigentino, il cognome dovrebbe essere di origine abbastanza recente e derivare probabilmente da un soprannome originato dal mestiere del capostipite.
IMPEGNOSO Impegnoso, molto molto raro, è tipico del catanese, di Catania e di Gravina di Catania, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale siciliano mpignùsu (puntiglioso), probabilmente a sottolineare un aspetto del carattere del capostipite.
IMPELLIZZERI
IMPELLIZZIERI
Impellizzeri è molto diffuso in Sicilia, in particolare ad Alcamo e Trapani nel trapanese, a Catania, Aci Catena e San Giovanni la Punta nel catanese, a Troina, Valguarnera Caropepe ed Enna nell'ennese, a Milazzo, Santa Teresa di Riva e Pace del Mela nel messinese, ed a Palermo, Impellizzieri, molto molto raro, è sempre siciliano, si dovrebbe trattare di un'alterazione con l'aggiunta di una Im prostetica (prostesi = aggiunta di una vocale o di una sillaba all'inizio della parola) al cognome Pellizzeri (vedi PELIZON)
IMPERATORE
IMPERATORI
IMPERATRICE
Imperatore è tipico di Napoli e di Mugnano di Napoli, con un ceppo autonomo anche a San Mauro Forte (MT), Imperatori ha un nucleo nel reatino tra Rieti e Belmonte in Sabina, con un ceppo importante anche a Roma, un ceppo autonomo è presente a Pesaro, Imperatrice ha un nucleo a Napoli, un ceppo pugliese nel tarentino tra Taranto e Mottola, un ceppo è presente anche a Foggia ed a Roma,
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Imperatore, presente da nord a sud del paese, ha un vasto epicentro nel napoletano, Imperatori è prevalentemente laziale e marchigiano, con ceppi maggiori nel reatino, nel romano, nel pesarese e nell'ascolano, ma con ceppi minori anche nel nord Italia, Imperatrice è più tipicamente meridionale, con un nucleo principale nel napoletano e nuclei secondari nel tarantino e nel foggiano, tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Imperatore, nato in segno d'onore e di prestigio sulla base dell'omonima carica politica (così come i nomi medievali Principe, Marchese, Senatore, etc.); più improbabile, invece, una derivazione diretta dal titolo d'imperatore, anche solo ad indicare un qualche tipo di rapporto fra il capostipite e un reale detentore del trono imperiale. In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi loro attribuiti.
IMPERI
IMPERIO
IMPERO
Imperi è caratteristico di Roma e Montorio Romano, di Tivoli e di Cerreto Laziale nel romano, Imperio ha un ceppo a Napoli e Mugnano di Napoli, uno a Terranova di Pollino nel potentino ed a Tortora e Cassano allo Ionio nel cosentino, uno a Foggia ed uno a San Giorgio Ionico, Taranto e Massafra nel tarentino, Impero, il più raro, è specifico di Casavatore, Napoli e Casoria nel napoletano, dovrebbero essere derivati dal nome Impèrio, Impèro derivato dal termine latino imperium (impero), ma, in qualche caso, potrebbero essere nati da alterazioni aferetiche del cognome D'Imperio (vedi D'IMPERIO), o da soprannomi originati dalla condizione di dipendenti da strutture imperiali occupata dai capostipiti.
IMPIOMBATO Impiombato è specifico di Palmi nel reggino, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale calabrese nchiummàtu (ubriaco), probabilmente ad indicare così una debolezza del capostipite.
IMPOSIMATO
POSSIMATO
POSSOMATO
POSSUMATO
PUSSUMATO
Imposimato, assolutamente rarissimo, parrebbe campano, del casertano in particolare, Possimato, Possomato e Pussumato sono quasi unici e dovrebbe trattarsi di forme alterate del comunque sempre rarissimo Possumato, specifico del napoletano e del Molise, tracce di famiglie Possumato a Riccia Campobasso si trovano fin dal 1700, dovrebbero derivare tutti da soprannomi originati da forme dialettali derivate da un termine medioevale usato per miracolato, probabilmente derivato dal vocabolo latino impositus (imposto, su di cui sono state imposte le mani o per il quale è stata richiesta una grazia).
IMPROTA
IMPROTO
Improta è specifico di Napoli, con ottime presenze anche a Somma Vesuviana, San Giorgio a Cremano, Portici, Casoria, Torre del Greco, Pozzuoli, Casalnuovo di Napoli, Volla, Giugliano di Campania, Afragola, Cercola, Torre Annunziata, Ercolano, Quarto ed Acerra nel napoletano, e Teverola, Aversa, Casaluce, Caserta e Cervino nel casertano, Improto, quasi unico, è quasi sicuramente dovuto ad un errore di trascrizione del precedente.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Improta dovrebbe essere una variante del cognome Prota, anch'esso più tipicamente napoletano (con presenze significative anche nel salernitano, nel foggiano e nel potentino): l'iniziale Im-, in effetti, dovrebbe riflettere una prostesi del prefisso In-, molto comune nei cognomi del Sud Italia - la trasformazione della -n- in -m- è dovuta all'accostamento con la consonante -p-, come avviene per esempio nei nomi Giampaolo e Giampiero. (vedi PROTA)
INAM
INAMA
INAMO
Inam ed Inamo sono quasi unici e potrebbe trattarsi di forme alterate del più comune Inama che è tipicamente trentino di Taio, Coredo, Sanzeno, Sarnonico e Trento, questo cognome potrebbe derivare dal nome della località di Inham nella bassa Baviera, vicino al confine austriaco, secondo altri deriverebbe dal nome personale medioevale Inamus, di cui non si hanno comunque esempi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Inama è un cognome nòneso, il cui significato non è chiaramente accertato. Il Bertoluzza ritiene che possa derivare dal verbo arcaico "inamare", indicante l'azione del pescatore che prende il pesce con l'amo. "Inamare", in senso figurato, avrebbe il significato di fare innamorare di sé qualcuno con atteggiamento seduttivo. Ma appare più probabile la spiegazione che ne dà Gian Maria Rauzi, che lo ritiene legato alla storia stessa della famiglia Inama. Il nucleo principale degli Inama è originario di Dermulo, (comune di Taio, in Val di Non). Nel corso del Trecento la casata si divise in diversi rami che si distribuirono prima in altre zone della valle, poi anche nel resto del Trentino. Un ceppo degli Inama ebbe il riconoscimento di dignità nobiliare nel 1516 per concessione dell'imperatore Massimiliano I, e nel 1530 per provvedimento del principe vescovo di Trento Bernardo Clesio. Gli abitanti di Dermulo (luogo d'origine degli Inama), attorno all'anno 1000, erano soggetti ai signori di Denno. Vennero "liberati" all'inizio del 1200 dal principe vescovo di Trento. L'attuale toponimo Denno nel XII secolo era scritto 'de Eno'. Forse il significato di Inama è da ricercare proprio in questa antica dipendenza dai signori di Denno- Inama da "de Enamis" o semplicemente "Enamis", con riferimento al vassallaggio verso Denno.
INCAMPO Originario della zona tra la provincia di Bari e quella di Matera, deriva quasi sicuramente da toponimi come Campomaggiore (PZ) o altri simili.
INCANTALUPI
INCANTALUPO
Incantalupi è quasi unico, Incantalupo, molto molto raro, è tipico del barese.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Molto raro, originario del barese, dovrebbe derivare da un soprannome scherzoso attribuito al capostipite per la sua propensione ad ammansire o incantare i lupi, così da evitare un loro possibile attacco, cosa che poteva accadere non di rado durante le battute di caccia. Più improbabile, invece, la derivazione dal toponimo Cantalupo (IS).
INCARDONA Tipico della Sicilia meridionale, può essere derivato da modificazioni dell'aferesi del nome Riccardo.
integrazioni fornite da Giacomo Ganza / Villa di Tirano (SO)
Secondo un'altra possibile interpretazione il cognome deriverebbe dal cognome spagnolo Cardonas, a sua volta derivato da cardo, il nome della pianta orticola delle Composite. Lo stemma gentilizio degli Incardona sarebbe il Cardo.
vedere anche il dizionario di Gutierre Tibòn (Diccionario Etimologico Comparado de los Apellidos Espanoles..Mexico 1992)
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Nei cognomi meridionali il prefisso IN significa spesso: in matrimonio con. Quindi anche Incardona significa: (in matrimonio con) Cardona. Cardona è un cognome calabrese che viene da toponimi. In Italia una località Cardona è in provincia di Alessandria. Possibile anche la derivazione dall'omonimo toponimo spagnolo situato in Catalogna.
INCARI Incari, praticamente unico, probabilmente del catanese, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale siciliano incàru (mandriano, guardiano di giovenchi).
INCARNATA
INCARNATI
INCARNATO
Incarnata è praticamente unico, Incarnati è specifico della fascia centrale, di Roma e di Gioia dei Marsi e Collarmele nell'aquilano, Incarnato è tipico del sud, in particolare di Napoli e del napoletano, di Volla, Cercola, San Giorgio a Cremano, Casalnuovo di Napoli, Portici e Casoria.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Incarnato, che, in ambito cristiano, allude al concetto dell'Incarnazione di Cristo (secondo cui la natura divina di Gesù assunse non solo un aspetto umano, ma addirittura una vita umana nella sua pienezza, in tutta la parabola dell'esistenza terrena). Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
INCATASCIATA
INCATASCIATO
Incatasciata, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un errore di trascrizione di Incatasciato, che, decisamente siciliano, di Modica e Pozzallo nel ragusano, di Rosolini nel siracusano e di Catania, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale siciliano ncatasciàtu (scontroso, chiuso di carattere, scorbutico), sottolineando probabilmente così un aspetto del comportamento del capostipite.
INCERPI Incerpi è tipicamente toscano, di Pescia, Uzzano e Buggiano nel pistoiese e di Firenze, l'origine etimologica è oscura, anche se l'ipotesi più probabile è che possa derivare da una contrazione della forma medioevale Incertis Patris (di padre ignoto) attribuita ad un trovatello.
INCERTI Specifico emiliano, della zona che va dal reggiano al modenese, dovrebbe derivare dalla forma medioevale Incertis Patris (di padre ignoto) attribuita a qualche trovatello.
INCISA Estremamente raro, potrebbe essere dell'alessandrino e derivare dal toponimo Incisa Scapacino (AT).
INCONIS Inconis è tipicamente sardo, del sud dell'isola, di San Gavino Monreale nel Medio Campidano, di San Sperate nel cagliaritano e di Villamassargia nell'iglesiente, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine sardo logodurese incona (figura, immagine, statua), forse dal fatto che i capostipiti avessero un corpo statuario, ma potrebbe anche derivare invece dal termine sardo logodurese inconiosu (triste, afflitto), probabilmente riferito a caratteristiche comportamentali o ad atteggiamenti del capostipite.
INCORPORA Rarissimo è di probabili origini siciliane, potrebbe essere un nome dato da frati o suore ad un trovatello, (in latino corpora = corpi o più probabilmente in corpore = nel corpo, sottinteso (corpo) santo di Gesù).
INCORVAIA
INCORVAJA
Incorvaia, pur avendo ceppi nel savonese e genovese, e nel romano, è tipicamente siciliano, dell'agrigentino e del nisseno con buone presenze anche nel palermitano, trapanese e ragusano, Incorvaja, quasi unico, è del trapanese, questi cognomi dovrebbero stare ad indicare famiglie collegate tramite legami matrimoniali alla famiglia dei Corvaia (vedi CORVAIA).
INCRISTI Incristi è un cognome quasi scomparso, sembrerebbe provenire da Menfi in Sicilia, si potrebbe trattare di un nome attribuito dalla religiosità antica come contrazione dell'espressione "in Christo fidelis", non è da escludere che possa anche trattarsi di una cognominizzazione attribuita da qualche istituto religioso ad un fanciullo abbandonato, cui rimaneva soltanto la fede in Cristo come viatico per la vita.
INDELICATO Sembra tipico siciliano, dovrebbe derivare da un soprannome, come pure da una modificazione del cognomen latino Delicatus (vedi DELICATA).
INDENNITATE Indennitate è un cognome tipicamente pugliese, di Nardò, Carmiano, Monteroni di Lecce e Novoli nel leccese e di San Donaci nel brindisino, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal termine medioevale indemnitas, indemnitatis (che permette di uscire indenne, di scampare, ma anche risarcimento pecuniario per un esproprio), forse ad indicare la famiglia come gente espropriata dei propri beni.
INDINI
INDINO
INTINI
INTINO
Indini, assolutamente rarissimo, è del brindisino, Indino è specifico della penisola salentina, con un ceppo anche a Roma, Intini è un cognome tipicamente pugliese, di Noci, Putignano e Monopoli nel barese, con un ceppo anche a Taranto, ed a Roma, Intino, decisamente più raro, ha un piccolo ceppo a Roma ed a Foggia, dovrebbero derivare, direttamente o tramite modificazioni più o meno dialettali, dal nome medioevale latino Intinus, tracce di queste cognominizzazioni le troviamo a Monopoli almeno dal 1600, già agli inizi del secolo troviamo registrazioni ad opera del notaio Vit'Antonio Intini, e a Putignano le troviamo almeno dal 1700, nel registro delle azioni legali dell'anno 1744 si legge: "...Putignani 1744. Mandatum de solvendo ad instantiam Stephani Leo, et Petri Iacobi Intini contra sacerdotem Ioannem Baptistam Luiso dictae terrae...".
INDIVERI Indiveri ha un piccolo ceppo a Pozzuoli nel napoletano, ed un ceppo in Puglia a Monopoli nel barese, a Grottaglie nel tarantino ed a Fasano nel brindisino, con presenze anche nel leccese, potrebbe derivare da un'alterazione dialettale del nome sia germanico che normanno Ingeberth, formato dai termini medioevali germanici ing (la punta della spada) e berth (luce, splendente), o per betacismo dal suo alterato Indibert.
INDOLFI
INDOLFO
Indolfi ha un ceppo nel napoletano a Somma Vesuviana, Ottaviano e Napoli ed uno in Puglia nel barese ad Alberobello e Monopoli ed a Mesagne nel brindisino, Indolfo è quasi unico, derivano dal nome longobardo Indulfus di cui abbiamo un esempio nel Chronicon Salernitanum del X° secolo: "...Ipse vero Indulfus quicquid habere poterat, clam illud dabat, et sacramenta recipiebat; idipsum Landolfum omni nisu exinde satagebat, et predictum Marinum arcius exflagitabat, ut cum omnimodis adiuvaret ad optinendum principalem honorem...".
INDOVINA
INDOVINI
INDOVINO
Indovina è caratteristico del palermitano, di Termini Imerese e Palermo, con un piccolo ceppo a Niscemi nel nisseno ed a Catania, Indovini, molto molto raro, ha un piccolo ceppo a Bologna, Indovino ha un ceppo a Valguarnera Caropepe nell'ennese, a Ramacca e Catania nel catanese ed a Mistretta nel messinese, questi cognomi dovrebbero derivare dal mestiere di indovino o fattucchiere svolto dai capostipiti.".
INFANTE
INFANTI
INFANTINI
INFANTINO
Infante è tipico del sud, di Campania, Puglia e del cosentino, Infanti è decisamente friulano, Infantini, molto raro, ha un ceppo a Camerota (SA) ed uno a Lecce, Infantino è tipicamente siciliano e del reggino, con ceppi anche in Basilicata ed in Campania, dovrebbero tutti, direttamente o tramite ipocoristici, derivare da soprannomi formatisi attorno al vocabolo medioevale latino infans ( bimbo piccolo, letteralmente non ancora in grado di parlare), in alcuni casi si tratta di cognome attribuito ad un bambino abbandonato.
INFRANCA Infranca è tipicamente siciliano, del trapanese, di Castelvetrano e Campobello di Mazara, secondo una teoria dovrebbe trattarsi di una forma indicante la parentela matrimoniale con un Franca, cognome presente anche fra la popolazione araba in Tripolitania.
INFULATI
INFULI
Infulati, assolutamente rarissimo, quasi unico, ha qualche sparuta presenza nel lecchese, nell'udinese e nel Lazio, dovrebbe derivare da un soprannome latino medioevale basato sul termine infulatus (ornato di infula, una specie di benda sacra che circondava il capo di sacerdoti e di vittime sacrificali), Infuli, praticamente unico, che sembrerebbe piemontese, dovrebbe avere la stessa radice etimologica., , potrebbe trattarsi di soprannomi originati dal fatto di essere stati i capostipiti dei sacerdoti pagani o delle persone particolarmente importanti nella comunità d'appartenenza.
INGALLINERA
INGALLINERI
Ingallinera è specifico di Ragusa, Comiso e Santa Croce Camerina nel ragusano, Ingallineri è unico, sono di origini etimologiche oscure.
INGANNAMORTE Ingannamorte, tipicamente pugliese, molto raro, ha un ceppo a Trani e Bari nel barese ed uno a Orta Nova nel foggiano, dovrebbe derivare da un nome beneaugurale tardomedioevale, attribuito dai genitori al figlio cui si augurava di essere più furbo della morte, tanto da evitarla, tracce di questa cognominizzazione le troviamo in un atto del 1556 a Bitonto: "Impositio census. Pro magnifico Joanne Francesco de Rubeis de Troya Botonti magnifici domini Felicis de Rubeis de Neapolis contra magnificum Polidorum Regnam sindacum Botonti, Didacum de Sylos, Joannem Paulum de Labinis, et Jeromimum Ingannamorte".
INGARAO
INGRAO
Ingarao rarissimo è proprio della Sicilia meridionale ed orientale, Ingrao invece è specifico della Sicilia occidentale, una derivazione possibile è dal nome normanno Ingran traccia di questo cognome le troviamo a Ragusa nella seconda metà del 1500 con il mastro costruttore Leonardo Ingarao.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ingarao, Ingrao è cognome siciliano che significa 'in (matrimonio con) Garao'. Garao è anch'esso cognome siciliano.
INGARGIOLA Ingargiola è tipicamente siciliano, ha un grosso ceppo a Mazara del Vallo nel trapanese, con ceppi, probabilmente secondari, a Palermo e Carini nel palermitano ed a Castelvetrano, Campobello di Mazara e Marsala nel trapanese, potrebbe derivare, con l'aggiunta di una In- epentetica dal nome della Gens Gargiulia, secondo un'altra ipotesi deriverebbe invece da capostipiti le cui madri avessero sposato un non meglio precisato Gargiola.
INGARSIA
INGRASSIA
Ingarsia, molto molto raro, è specifico dell'isola di Favignana nel trapanese, Ingrassia è molto diffuso in tutta la Sicilia, soprattutto nel trapanese, palermitano e catanese.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine spagnola (forse anche ebreo-sefardita), i cognomi Ingarsia e Ingrassia nascono da un'italianizzazione del cognome spagnolo Garcìa, sul cui significato son state avanzate diverse ipotesi (per una spiegazione più approfondita, vedi Garcia). In questo contesto, ad ogni modo, va notato che Ingarsia e Ingrassia sono più propriamente delle forme prostetiche dei cognomi Garsia e Grassia (vedi Garsia e Grassia), tenendo presente che la prostesi del prefisso In- è molto comune nei cognomi del sud Italia - si pensi ai cognomi Calcaterra/Incalcaterra, Cardona/Incardona, Dorato/Indorato, Serra/Inserra, Zerillo/Inzerillo, etc.
INGEGNATTI
INGEGNERE
INGEGNERI
Ingegnatti, estremamente raro, ha qualche presenza nel cuneese, Ingegnere, ha un ceppo nel reggino ed uno, molto più contenuto, nel messinese, Ingegneri ha ceppi nel rovigoto, nel viterbese e romano e nel messinese, questi cognomi potrebbero derivare da alterazioni del nome Eugenio, ma, molto più probabilmente derivano da soprannomi originati dal vocabolo tardo latino ingenarius (chi operava alle macchine, normalmente da guerra).
INGENITO Ingenito è un cognome prettamente campano, tipico di Castellammare di Stabia, Gragnano, Napoli, Santa Maria la Carità, Boscotrecase e Torre del Greco nel napoletano e di Sarno, Angri,Mercato San Severino,Salerno, Pagani, Nocera Inferiore e Cava de' Tirreni nel salernitano, si dovrebbe trattare di uno dei tanti cognomi attribuiti ai trovatelli, il cognome si basa sul termine latino ingenitus (non generato, sottinteso nell'ambito del matrimonio, quindi equivalente a illegittimo).
INGHILESI Inghilesi estremamente raro, è specifico del fiorentino, dovrebbe derivare da un nome, soprannome medioevale basato sul termine inghilese (inglese), termine usato ad esempio da Dante Alighieri ne canto diciannovesimo del Paradiso: "... Lí si vedrà la superbia ch'asseta, // che fa lo Scotto e l'Inghilese folle, // sí che non può soffrir dentro a sua meta. // Vedrassi la lussuria e 'l viver molle // di quel di Spagna e di quel di Boemme, // che mai valor non conobbe né volle. ...",  dell'uso come nome abbiamo un esempio citato da Giovanni Cavalcanti nelle sue Istorie fiorentine: "...Per niuno modo è da tacere la pazienza dello specchiato cittadino Niccolò da Uzzano, la quale dimostrò nelle sfacciate ingiurie d' Inghilese Baroncelli. Perché, essendo nimichevole odio tra questi due cittadini, il quale odio procedeva, l'uno per invidia che portava all'altro per le sue virtù, e l' altro per ira che portava alle scellerate opere dell' altro...".
INGHILTERRA Molto raro, ha un ceppo a Gragnano nel napoletano ed uno a Comiso nel ragusano, dovrebbe derivare dall'essere o di provenienza inglese o da un soprannome legato ad avvenimenti connessi con l'Inghilterra.
INGHIRAMI
INGRAMI
Inghirami, molto raro è tipico toscano, Ingrami è specifico della zona tra Serramazzoni e Maranello nel modenese, derivano dal nome medioevale, peraltro rarissimo, Enghiramo, di cui abbiamo un esempio nel 1200 nel senese: "...era stata costretta la Republica Fiorentina a rinunziare a tutte le usurpate ragioni sopra del Contado Sanese, e i Conti rimanevano ancora contumaci, andavano sopra loro le milizie Urbane de due Terzi di Città, e Camollia, sotto la condotta di Messer Enghiramo da Gorzano, e di Ghino di Messer Filippo Fortegueri...".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Rosia (SI) con Nello d'Inghiramo signore di Castel di Pietra, marito nel 1280 della famosa Pia de Tolomei ricordata nella Divina Commedia.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va, in effetti, ricercata nel nome medievale Inghiramo (noto anche nelle forme Enghiramo e Ingramo): si tratta, in tutti e tre i casi, dell'italianizzazione del personale germanico Ingram, originato dalla combinazione degli elementi Ing, il nome, cioè, del dio scandinavo della pace e della fertilità, e hraban, col significato di corvo, e traducibile, dunque, come il corvo di Ing.
INGHLIERI Inghlieri, quasi unico, è probabilmente di origini toscane dell'area che comprende i territori di Pietrabona, Collodi e la zona di Pescia nel pistoiese, potrebbe derivare dal nome di origine germanica  Ingilhard, a sua volta derivato da ingil (punta della spada) e hard (duro) o anche dal nome sempre germanico Ingelrich, sempre composto da ingel con l'aggiunta di rich (ricco).
INGIARI vedi LINGIARI
INGLESE Inglese è molto diffuso in tutto il sud, in particolare in Campania, Sicilia e Puglia, dovrebbe derivare da un identificatore etnico, cioè di proveniente dall'Inghilterra, ma è molto più probabile che derivi invece semplicemente dal nome Inglese equivalente del più comune Francesco che non ha alcuna connessione con la Francia o con una provenienza da quel paese.
INGLETTI
INGLETTO
Ingletti, abbastanza raro, è specifico di Tricase e Montesano Salentino nel leccese, Ingletto, leggermente più diffuso, è anch'esso di Tricase, ma è ben presente anche a Santa Cesarea Terme, Ortelle e Diso, potrebbe trattarsi dell'italianizzazione di una forma ipocoristica del nome albanese Engjell, ma la cosa più probabile è che derivi invece dall'italianizzazione della contrazione del nome medioevale di origini germaniche Englebertus, nel 1700 troviamo a Tricase la famiglia Ingletto, in vari atti vengono citati gli eredi di un Paolo Ingletto, il Sacerdote Don Salvatore Ingletto ed il ciabattino Giovanni Ingletto.
INGRAFFIA Ingraffia è specifico del palermitano, di Palermo, Ciminna e Mezzojuso.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine spagnola (forse anche ebreo-sefardita), il cognome Ingraffia nasce da un'italianizzazione del cognome spagnolo Garcìa, sul cui significato son state avanzate diverse ipotesi (per una spiegazione più approfondita, vedi Garcia). In questo contesto, per la precisione, va osservato che Ingraffia è più propriamente una variante fonetica del cognome Ingrassia (vedi Ingarsia), tenendo presente che il suono della doppia -f- si deve a un tentativo di ricalcare il suono della -c- interdentale nell'originale Garcìa (impossibile da adattare letteralmente in italiano): l'italiano, in effetti, non possiede un suono corrispondente alla -c- interdentale - tipica invece dello spagnolo - e questo, allora, comporta un difficile adattamento del cognome Garcìa nella nostra lingua, dovendo ricorrere a consonanti quali la -f- (es. Ingraffia), la -s- (es. Ingrassia), la -z- (es. Garzia), la -c- (es. Garcea), etc - per non parlare delle prostesi e delle metatesi nelle forme Ingraffia, Ingrassia, Grassia, etc, che, com'è facile intuire, rendono ancora più problematica l'interpretazione di questi cognomi.
INGRALDI
INGRALDO
Ingraldi, molto raro, sembrerebbe specifico di Vita nel trapanese, Ingraldo, assolutamente rarissimo, è sempre siciliano, della zona occidentale dell'isola, dovrebbero derivare da un'italianizzazione del nome germanico Ingilhard, composto dai termini medioevali germanici ingil (punta della spada o della lancia) e da hard (duro).
INGRASCI
INGRASCI'
Ingrasci, molto raro, ha un piccolissimo ceppo ad Asti ed uno nel nisseno, Ingrascì, assolutamente rarissimo, è siciliano di Milena e Sutera nel nisseno, una teoria propone la derivazione dal termine in Grassi (sposato con Grassi) alterato dal dialetto, una seconda ipotesi propone una derivazione da un soprannome di mestiere, forse legato all'ingrasso dei maiali.
INGRISANI
INGRISANO
Ingrisani, quasi unico, parrebbe dell'avellinese, Ingrisano, assolutamente rarissimo, parrebbe sempre campano dell'Irpinia, potrebbero derivare, con l'aggiunta di una In- epentetica, fenomeno abbastanza comune soprattutto al sud, dal nome  latino Grisantus, latinizzazione del nome greco Chrisantos, probabilmente portato dal capostipite.
INGROSSI
INGROSSO
Ingrossi, quasi unico, è del leccese, dovrebbe trattarsi di un'errata trascrizione di Ingrosso, che ha un ceppo a Roma ed a Formia nel latinense, uno a Napoli, ma il ceppo più consistente è sicuramente in Puglia, in particolare nel leccese a Lecce, Lizzanello, Castri di Lecce, Cavallino, Vernole, Campi Salentina, Guagnano, Taviano, San Donato di Lecce, Carmiano, Copertino, Trepuzzi, Squinzano, Calimera, Veglie, Galatina, Melendugno e Surbo, ed a Taranto, Bari e Brindisi, questo cognome dovrebbe derivare dal nome medioevale Grossus, cui sia stata aggiunta una In- epentetica (vedi GROSSELLI).
INGUANTA
INGUANTI
Inguanta è molto raro ed è tipico dell'agrigentino, in particolare di Palma di Montechiaro (AG), Inguanti, molto più raro sembra del catanese e siracusano.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Inguanti è cognome catanese. Secondo Rohlfs 104 potrebbe semplicemente significare 'in guanti'.
INNAMORATA
INNAMORATI
INNAMORATO
Innamorata è praticamente unico, Innamorati è tipico della fascia centrale che comprende il Piceno, l'Umbria, l'Abruzzo ed il Lazio, Innamorato ha un ceppo a Teggiano (SA), nel barese a Conversano, Mola Di Bari e Noicattaro ed in Sicilia ad Alessandria della Rocca (AG).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Innamorata, unico, si riscontra soltanto a San Giuseppe Vesuviano (NA), Innamorati è tipico per lo più del centro Italia, con ceppi maggiori nel romano, nel pescarese, nell'aquilano, nel perugino e nell'ascolano, Innamorato, presente da nord a sud del paese, è prevalentemente meridionale, con un nucleo principale nel barese e ceppi minori nel salernitano, nell'isernino e nell'agrigentino, tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Innamorato, che, al pari di altri vecchi nomi quali Amatore, Amante e Amoroso, va inteso nel significato antico di amabile, amorevole (che ispira o esprime amore). Si tratta, dunque, delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
INNESTI
INNESTO
Innesti, assolutamente molto molto raro, è toscano, del pisano soprattutto, del livornese e del fiorentino, Innesto è quasi unico, forse pugliese, dovrebbero derivare dall'aferesi del nome medioevale Boninnesto, nome attribuito al proprio figlio da un genitore che si augurava che questi potesse essere un buon innesto, una buona aggiunta alla propria famiglia.
INNOCENTE
INNOCENTI
INNOCENTINI
INNOCENZA
INNOCENZI
INNOCENZO
Innocente ha un ceppo veneto friulano, nell'area delle province di Treviso e Pordenone, uno nel napoletano ed uno nel Salento, Innocenti, diffuso in tutta l'Italia centro settentrionale, ha un ceppo molto importante in Toscana ed uno nel milanese, Innocentini è specifico dell'area di Arezzo, Pergine Valdarno (AR) e Citta` Di Castello (PG), Innocenza è praticamente unico, Innocenzi è tipico della fascia centrale che comprende Umbria, Abruzzo e soprattutto il Lazio, Innocenzo, assolutamente rarissimo, parrebbe campano, dovrebbero derivare tutti dal cognomen latino Innocens, poi diventato Innocenzo, in molti casi si tratta invece di cognomi propiziatori dati ad alcuni trovatelli, in quanto innocenti, privi di colpa per il loro stato di figli della colpa, ricordiamo a tal fine lo Spedale degli Innocenti di Firenze.
INSEGNO
INSIGNA
INSIGNO
Insegno, molto molto raro, potrebbe essere della zona tra l'alta Toscana ed il Lazio, Insigna, assolutamente rarissimo, parrebbe campano, Insigno, anchesso estremamente raro, è napoletano, potrebbe derivare dal nome augurale medioevale Insigne, Insignis (insigne, illustre) secondo un'altra ipotesi deriverebbe sempre da un antico nome gratulatorio ma con il significato di Colui che ci insegna, Colui che ci guida.
INSERRA Probabilmente ha almeno due ceppi, uno nel catanese ed uno in provincia di Napoli, la sua derivazione potrebbe essere dal nome albanese Montserrat.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Inserra è cognome siciliano che significa 'in (matrimonio con) Serra'. Serra è cognome panitaliano (cfr.)
INSINGA
INSINGO
INSINNA
Insinga è siciliano, di Mistretta nel messinese, di Palermo, di Catania e di Regalbuto nell'ennese, Insingo, anch'esso siciliano, è praticamente unico, Insinna ha un ceppo a Vallelunga Pratameno nel nisseno ed uno a Palermo, questi cognomi dovrebbero derivare da un nome augurale dialettale siciliano originato dal modo di dire latino in hoc signo, in questo segno, sottinteso della Croce, a memoria della frase "In hoc Signo vinces" «con questo segno vincerai», comparsa in cielo a Costantino il Grande, fatto di cui fu testimone, lo stesso Costantino e tutto il suo esercito.
INTAGLIATA Intagliata è tipicamente siciliano, del siracusano, di Augusta, Siracusa, Floridia e Palazzolo Acreide, dovrebbe trattarsi di un matronimico riferito ad una capostipite che fosse convolata a nozze con un Tagliata (vedi TAGLIATA).
INTELISANO
INTELLISANO
INTERISANO
INTRISANO
Intelisano è tipico del messinese, a Taormina, Castelmola, Messina e Giardini Naxos, e del catanese, aGiarre, Catania e Calatabiano, Intellisano, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione del precedente, Interisano, estremamente raro, è di Santa Lucia del Mela nel messinese, Intrisano è caratteristico di Paternò e Catania nel catanese, questi cognomi dovrebbero derivare da soprannomi grecanici originati dal termine greco antico ήντλησα intlesa (sgottare, togliere l'acqua dalla sentina, cioè dal fondo della nave), probabilmente attribuito a capostipiti che, marinai di professione fossero visti come perenni addetti al pompaggio dell'acqua di sentina, ma non si può escludere che il termine potesse aver anche acquisito un significato più scherzoso attribuito a chi scolasse spesso i fondi delle botti o prosciugasse qualchecosa d'altro.
INTELVI Intelvi, estremamente raro, è tipico del comasco, dovrebbe derivare  dalla Val d'Intelvi o da uno dei molti toponimi contenenti la radice Intelvi come a titolo di esempio Lanzo d'Intelvi (CO).
INTERBARTOLO Interbartolo è tipicamente siciliano, di Cerda nel palermitano, dovrebbe derivare da un soprannome indicante l'appartenenza alla famiglia Bartolo, il prefisso Inter- starebbe ad indicare proprio l'appartenenza.
INTERDONATI
INTERDONATO
Interdonati è praticamente unico, e dovrebbe trattarsi di un'errata trascrizione del cognome Interdonato, che è specifico di Messina e di Nizza di Sicilia, Roccalumera e Alì Terme nel messinese e di Comiso nel ragusano, con sparute presenze anche nel reggino.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nell'unione fra il prefisso inter- (variante del più comune in-, con valore prostetico) e il nome medievale Donato, ad indicare che il capostipite era un signore di nome Donato (vedi Donadel). In Sicilia, per la precisione, va notato che diversi cognomi presentano la prostesi del prefisso in- o inter- (si pensi ai cognomi Indomenico, Ingianni, Internicola, Intersimone, etc) e, a ben vedere, non è escluso che l'uso di questo prefisso sottenda anche un legame di parentela - come avviene nei rapporti coniugali, dove al cognome della moglie si accompagna spesso il cognome del marito, preceduto appunto dalla preposizione in. In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni del nome personale del capostipite.
INTERIANO Interiano, ormai scomparso in Italia, sembrerebbe originario dell'area genovese, abbiamo tracce di questa cognominizzazione nel 1400 con il patrizio genovese Giorgio Interiano che fu governatore della Corsica nel 1496: "...Georgius Interianus Genuensis me tamen officiose adiit, tum quia ipse benignus est sane quam humanus, tum etiam quia Daniel Clarius Parmensis vir utraque lingua doctus, et qui in Urbe ..:", Paolo Interiano nel 1551 è autore delle Istorie Genovesi, Ludovico Interiano, insieme ai due figli Paolo Battista e Nicolò, nel 1556 danno avvio alla costruzione del Palazzo Interiano a Genova, la sua famiglia si estingue poi nel XVII° secolo.
INTERLENGHI Interlenghi è un cognome rarissimo di origini lombarde, dovrebbe derivare dal nome longobardo della piccola località di Interling, italianizzata poi nell'attuale Interlegno, situata nella zona di Monte Olimpino, tra Chiasso e Como.
INTERMITE
INTERMITI
Intermite è tipicamente pugliese, di Grottaglie, Taranto, Montemesola, Statte e Manduria nel tarentino, Intermiti è unico e dovrebbe trattarsi di un errore di trascrizione del precedente, che dovrebbe essere di origini ispaniche e derivare dal termine portoghese intermitir (mettersi in mezzo, separare), forse attribuendo ai capostipiti una funzione di mediatori.
INTERRANTE Interrante è tipicamente siciliano di Sciacca e Menfi nell'agrigentino.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
Secondo un'ipotesi interessante, il cognome Interrante nascerebbe dall'unione fra il prefisso inter- (variante del più comune in-, con valore prostetico) e il nome medievale Errante, ad indicare che il capostipite era un signore di nome Errante (per una spiegazione più approfondita, vedi Errante). Geograficamente, in effetti, va notato che sia Interrante che Errante sono cognomi più tipici della Sicilia occidentale, tant'è che Interrante potrebbe nascere da una semplice prostesi del più comune Errante, come avviene di frequente in ambito siciliano - soprattutto con i prefissi In- e Inter- (a questo proposito, rimando al cognome Interdonati). In conclusione, dunque, si tratterebbe della cognominizzazione del nome personale del capostipite.
INTRAPRENDENTE Assolutamente rarissimo potrebbe essere originario della Sicilia sudoccidentale, potrebbe derivare da un soprannome.
INTROCASO Introcaso è specifico del cosentino, in particolare di Montegiordano, di difficile interpretazione si possono solo formulare ipotesi, come ad esempio che si tratti di un'italianizzazione tronca del nome del paese di Entrecasteaux in Provenza vicino a Draguignan, potrebbe trattarsi di occitani emigrati nel cosentino nel dodicesimo secolo o anche di valdesi giunti nel 1500.
INTROINI Introini è tipico dell'area che comprende il novarese, Omegna e Novara, il Pavese con Vigevano, il varesotto con Samarate, Gallarate, soprattutto Crenna, e Cassano Magnago,  ed il milanese con Milano, Parabiago, Magenta, Corbetta, Vittuone e Vanzago, potrebbe derivare da Introini, una frazione del comune di Solaro nel milanese, esiste anche un'ipotesi che lo farebbe derivare da una forma etnica arcaica della città di Intra nel verbanese.
INTROZZI Introzzi è specifico del comasco, di Fino Mornasco, Como, Casnate con Bernate e Cadorago, dovrebbe derivare dal nome del paese di Introzzo nel lecchese, il cui nome dovrebbe derivare dal termine medioevale introgium (gabella di soggiorno nella zona chiamata Mont'Introzzo, l'attuale Valvarrone).
INVERGA Inverga, assolutamente rarissimo, dovrebbe essere di origini siciliane, probabilmente della città di Nicosia nell'ennese, inverga è un termine marinaresco italiano che sta per arrotolata, riferito normalmente ad una bandiera, appunto arrotolata sulla sagola di un'imbarcazione, mentre invergare indica l'azione di fissare una bandiera ad una sagola, ma all'origine di questo cognome, molto più probabilmente, si trova il nome longobardo Imberga, che per il fenomeno del betacismo è stato modificato in Inverga, ricordiamo con questo nome la duchessa longobarda moglie di Teodone e sorella di re Liutprando, che nell'anno 744 resse il ducato di Asti.
INVERNIZZI Decisamente lombardo, potrebbe derivare dal toponimo Inverno e Monteleone (PV), Una simpatica leggenda riportata dal Dr. Angelo Invernizzi sostiene che:" Un soldato romano per sfuggire alla morte si rifugiò nella Val Sassina dove, stanco della vita militare, iniziò a lavorare la terra. Dimostratosi buon contadino trovò moglie e formò una famiglia.  Col crescere della famiglia, aumentò anche la terra coltivata e la sua mandria. Giunse il momento che d'inverno, si trovava in difficoltà a nutrire tutte le sue mucche con il fieno che produceva e decise da allora in poi di traslocare all'inizio della brutta stagione la sua mandria in pianura per trascorrere l'inverno.  La popolazione della pianura che vedeva sempre all'inizio dei primi freddi arrivare il contadino dalla Val Sassina, incominciò a dire " Arriva l'inverno, arriva l'inverno!"e da qui é nato il cognome Invernizzi.".
integrazioni fornite da Robert Invernizzi
La forma più vicina e più antica di questo cognome appare: Nel  Codex Diplomaticus Mediolanensis Pergamene milanesi : Nel 1174 a Milano e citato Invernus Dalapiscina. Secondo il Merati, alla base sta l'aggettivo invernicio, invernizio, detto di cosa che compare o nasce in inverno. Probabilmente invernizzo (oggi sostituito da invernengo) fu epiteto che anche i dialetti lombardi usavano a indicare cosa che accade, o nasce, d'inverno (per esempio il grano seminato nell'autunno tardo). Allo stesso modo, ossia per la stessa ragione, si dev'essere usato, dovunque, il nome Iverno o Inverno (in latino Hibernus ) per designare una persona nata d'inverno. Informazioni di Don Remo Bracchi. Altra possibilità l'accostamento alla località d'Erna, ai piedi del Resegone, che trarrebbe il suo nome dal latino vernus (primaverile). Infine va presa in considerazione un'ulteriore ipotesi interpretativa di questo gentilizio: nei dialetti valtellinesi esiste l'aggettivo invernìsc che significa arrabbiato, imbronciato, dal latino hibernus con trasposizione delle caratteristiche climatiche sulle reazioni psicologiche, come più spesso succede in direzione opposta; il cognome può quindi essere stato un soprannome, dato a persone scostanti, poco socievoli. Una pergamena della biblioteca Civica A.Mai di Bergamo datata 1391 parla di Zano Invernizis nativo di Lecco abitante a Brumano. Allo stato attuale delle mie conoscenze risulta essere il più vecchio Invernizzi citato finora in Valle Imagna.
INVERSI
INVERSO
Inversi ha un piccolo ceppo a Minervino Murge e Barletta nel barese ed uno nel torinese, Inverso è invece tipicamente campano, del salernitano, di Agropoli, Orria, Battipaglia, Lustra e Salerno, con un ceppo anche nel torinese, i ceppi piemontesi potrebbero derivare da uno dei tanti toponimi Inverso presenti nel torinese, i ceppi meridionali potrebbero essere originati da soprannomi, anche se non si può escludere che possa trattarsi anche di cognomi attribuiti a trovatelli da funzionari borbonici.
INVITI
INVITO
Inviti, quasi unico, sembrerebbe del barese, Invito, molto raro, ha un ceppo a Quarto nel napoletano ed a Mondragone nel casertano, potrebbero derivare da un nome medioevale originato dal termine latino invitus (non desiderato, non voluto), intendendo forse che il capostipite fosse arrivato per errore nella famiglia. (vedi anche INVITTI)
INVITTI
INVITTO
Invitti ha un piccolissimo ceppo a Lecco ed uno altrettanto piccolo a Milano, Invitto, molto raro, ha presenze in Campania ed un piccolo ceppo nel leccese a Lecce, San Cesario di Lecce e Copertino, dovrebbero derivare dall'agnomen latino Invictus, ricordiamo Caesar Marcus Flavonius Victorinus Pius Felix Invictus Augustus, usurpatore, acclamato nel 268 imperatore delle Gallie, sconfitto nel 271 da Lucio Domizio Aureliano, imperatore romano. (vedi anche INVITI)
INZAGHI Specifico della zona tra Milano e Pavia, deriva dal toponimo Inzago (MI).
INZERILLI
INZERILLO
INZIRILLI
INZIRILLO
ZERILLI
ZERILLO
ZIRILLI
ZIRILLO
Inzerilli, abbastanza raro, è del catanese, di Adrano in particolare, Inzerillo è specifico di Palermo, con un ceppo anche nel trapanese a Partanna e Castelvetrano, Inzirilli, quasi unico, parrebbe del catanese, Inzirillo, abbastanza raro, è siciliano, con un ceppo nel trapanese a Castelvetrano, uno a Capaci e Palermo nel palermitano ed uno nel catanese a Grammichele, Mineo e Catania, Zerilli è tipicamente siciliano, ha un grosso ceppo nel trapanese a Marsala, con significative presenza anche a Mazara del Vallo e Petrosino, ed uno a Palermo e nel palermitano a Terrasini e Santa Flavia, Zerillo ha un ceppo nel beneventano a Buonalbergo e San Giorgio La Molara, ed uno nel trapanese a Mazara del Vallo e Castelvetrano e nel palermitano a Palermo, Cinisi, Borgetto e Terrasini, Zirilli, decisamente più raro, è tipico del messinese e del reggino, Zirillo, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del reggino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, con l'aggiunta di una In- epentetica, da ipocoristici di soprannomi dialettali originati dal vocabolo greco xeros (ξερός) che significa arido, secco, asciutto, forse ad indicare particolarità della zona di provenienza o abitazione dei capostipiti, o anche particolarità fisiche come l'eccessiva magrezza degli stessi.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Inzirilli è cognome siciliano che significa 'in (matrimonio con) Zirilli'.
INZITARI Abbastanza raro, tipico calabrese, della zona tra Nicotera e Gioia Tauro, di origine albanese,  o slovacca.
INZOLI Inzoli è tipicamente lombardo, diffuso particolarmente nel milanese e cremasco, dovrebbe derivare da un nome di località, che oggi sembrerebbe scomparsa, Inzola, che sembrerebbe si trovasse anticamente nel parmense padano.
IOB
IOPPI
Iob ha un nucleo importante nell'udinese nella zona di Tolmezzo, Tarcento e Gemona del Friuli, ed uno nel Trentino a Cunevo in particolare, Ioppi, molto molto più raro, è specifico di Arco di Trento, derivano entrambi dal nome medioevale Ioppo derivato dall'ebraico Giobbe di cui abbiamo un esempio nel 1600 a Postalesio (SO) dove in un atto leggiamo di un tal Ioppino de Ioppo di Castione.
IOCOLA
IOCOLI
IOCOLO
Iocola, molto molto raro, è tipico di Foggia, Iocoli e Iocolo sono quasi unici e sono sempre originari del foggiano, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal termine latino ioculus (diminutivo di gioco, ma anche divertimento), originato forse dal mestiere di giocoliere o giullare probabilmente svolto dai capostipiti.
IOCULANO
JOCULANO
Ioculano, estremamente raro, è tipico del reggino, di Oppido Mamertina, Santa Cristina d`Aspromonte e Cittanova, Joculano è quasi unico, potrebbe trattarsi di una forma etnica arcaica per una località, forse scomparsa, dell'area reggina, come potrebbe pure essere di origine normanna e derivare da un'italianizzazione dell'etnico della città vichinga di Jokula, tracce di questa cognominizzazione si trovano nel 1700 a Seminara, sempre nel reggino, dove esisteva all'epoca una famiglia artigiana con questo cognome.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Ioculano, Joculano è cognome calabrese dal termine dialettale 'joculanu' = gioioso. Rohlfs 139.
IODICE
IUDICE
JODICE
Iodice è molto diffuso in Campania e nel barese, Jodice è estremamente raro, Iudice ha un ceppo nel ragusano ed uno nel salernitano, derivano dall'aver avuto il capostipite la responsabilità di giudice, che nel passato remoto non solo si occupava di amministrare la giustizia, ma anche di gestire amministrativamente un territorio, o dall'aver meritato un simile soprannome.
IOMMI Tipico marchigiano, della zona che comprende le province di Macerata e Ascoli Piceno, dovrebbe avere origini dal nome greco Diomede o Iomene.
ION Molto molto raro è specifico del torinese.
IONA
IONA'
IONE
IONI
Iona ha un ceppo laziale a Trevi nel Lazio nel frusinate, a Roma ed a Cisterna di Latina nel latinense, ed un ceppo nel crotonese a Rocca di Neto ed a Belvedere di Spinello, Ionà è tipicamente calabrese, di Soveria Simeri, Catanzaro e Lamezia Terme nel catanzarese, Ione, quasi unico, è meridionale, Ioni ha un ceppo nel pesarese, a Pesaro, Piobbico ed Urbania, un ceppo a Terni ed uno a Roma, dovrebbero derivare direttamente o tramite alterazioni dialettali dal nome slavo Ion (Giovanni) o dal nome Iona, una forma arcaica del nome biblico Giona.
IOPPOLO
JOPPOLO
Ioppolo è tipicamente siciliano, diffuso in particolare nel messinese a Messina, Capo d'Orlando, Naso, Sinagra e San Fratello ed a Catania, Joppolo, molto più raro, è anch'esso di Messina, potrebbero derivare dal nome del paese di Joppolo nel vibonese, ma più probabilmente dovrebbero derivare dal nome di origine greca Eupolos, portato dai capostipiti, ricordiamo con questo nome il Santo Eupolos che subì il martirio a Catania nel 304 d.C. sotto l'imperatore Diocleziano, santo che venne venerato soprattutto nella Sicilia orientale, tanto da diffondervi l'uso di attribuire il suo nome ai propri figli.
IORFINO Iorfino, decisamente calabrese, è specifico di Arena ed Acquaro nel vibonese, dovrebbe derivare da un nome o soprannome grecanico basato sul vocabolo greco antico όρφνη  orfne (tenebra, oscuro), forse causato dal fatto che il capostipite fosse in qualche modo connesso con il culto dei trapassati.
IORI
JORI
Iori dovrebbe avere più zone d'origine, una è il trentino, una l'area che comprende il mantovano, il reggiano e il modenese ed una il frusinate con la provincia di Roma, Jori ha un ceppo a Mantova e nel mantovano ed uno a Roma, dovrebbero discendere dal nome medioevale Iorio, una forma arcaica del nome Giorgio, può anche derivare, anche se poco probabile, dall'aferesi del cognomen latino Nobilior o Contumelior, in qualche caso non è da escludere un'origine dal toponimo Maiori nel salernitano, con aferesi dell'indicatore di provenienza, più difficile ma da non escludersi una derivazione, soprattutto al nord, dal nome Basco Ioritz.
IORILLO Tipico dell'Irpinia della zona di Montecalvo Irpino e di Ariano Irpino, è molto raro, dovrebbe derivare da modificazioni dialettali del nome medioevale Iorio (vedi Iori).
IORIO
IUORIO
Iorio è diffuso in tutto il centrosud con un ceppo anche nel cagliaritano, in Emilia, nel genovese e nel milanese, Iuorio è tipicamente campano, del salernitano in particolare, derivano dal nome medioevale Iorius (il futuro Giorgio) di cui si ha traccia ad esempio a Bergamo dove come testimone in un atto si può leggere: "Die 5 iulii 1513 in sala provisionum Bergomi ubi aderant mag.ci domini ... ... Petrus Bonomini de Tirabuschis, Iorius de Rota.", personaggio importante con questo cognome è stato Nicola Iorio  Arcivescovo di Nazareth dal 1726 al 1744 e più tardi mons. Pietro Alfonso Iorio (1885-1908) arcivescovo di Taranto.
IOSCA
IOSCO
JOSCA
Iosca è specifico della zona che comprende il barese e la Basilicata, con massima concentrazione a Ruvo di Puglia nel barese, con un ceppo anche nel romano e nel latinense, Iosco, estremamente raro, sembrerebbe del potentino, Josca, anch'esso estremamente raro, parrebbe del barese.
integrazione fornite da Stefano Ferrazzi
Con buona probabilità, i cognomi Iosca e Iosco nascono da un adattamento del nome slavo Joska (con una variante in Josko), che, per tramite del suffisso -ka/-ko (dal valore ipocoristico), consiste in un'abbreviazione dell'originale Josip, l'italiano Giuseppe (vedi Giuseppa): l'uscita in -a, per la precisione, non va intesa necessariamente come un suffisso femminile, in quanto l'onomastica slava ricorre di consueto alla desinenza -a nei nomi maschili, spesso proprio nelle forme ipocoristiche. In conclusione, dunque, si tratterebbe delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
IOSCA - JOSCA  è attestato a Matera, Potenza, Trivigno e altrove. Viene dal termine  lucano joske = buccia, corteccia, ma anche roba leggera, senza valore. Fonte: G. Rohlfs, Dizionario storico dei cognomi in Lucania, 1985.
IOSSA
IOSSO
JOSSA
JOSSO
Iossa è tipico dell'area napoletana, di Marigliano, Somma Vesuviana, Napoli, Sant'Anastasia, Mariglianella, Pomigliano d'Arco, Nola, Castello di Cisterna, Cercola e San Vitaliano, di Scafati nel salernitano e di Villa Literno nel casertano, Jossa, molto raro, è specifico di Napoli, Iosso, quasi unico è sempre del napoletano, Josso sembrerebbe proprio unico, dovrebbero derivare, direttamente o tramite modifiche dialettali, dal nome slavo medioevale arcaico Iossa (Giove), che potrebbe essere giunto in Campania, o perchè portato da legionari germani, o perchè arrivato all'epoca dell'invasione turca delle terre cristiane, in occasione della fuga degli slavi dal terrore saraceno, dell'uso di questo nome leggiamo in un testo medioevale: "... l'anno della nostra salute novecento e sessantacinque si battezò con tutta la sua gente, e lassato il nome di Miesco fu chiamato Mieczslao, pigliando quasi il chiaro nome con la spada. E subito mandò commissione per tutto il regno che alli sette di marzo si gettassero per terra, si spezzassero e si abbrusciassero tutti gli idoli ch'erano nelle terre e luochi a lui sogetti; percioché quei popoli prima onoravano col divino culto molte creature, come il sole, la luna e l'aura, che essi Pegwisd chiamavano. E oltra questo adoravano Iove, da essi detto Iossa; Plutone, qual Lacton over Lactone nominavano; Cerere, chiamata Niam ...".
IOTTA
IOTTI
IOTTINI
JOTTI
Iotta, assolutamente rarissimo, sembrerebbe tipico dell'Italia settentrionale centroccidentale, Iotti sembrerebbe originario della zona che comprende il modenese ed il reggiano, Iottini, estremamente raro, è specifico della Lombardia, del mantovano in particolare, Jotti è tipico di Milano, con presenze anche nel milanese ed in Emilia, dovrebbero tutti derivare dall'aferesi di nomi ipocoristici medioevali come Giangiotto, Aliotto, Giuliotto, Giotto, Biliotto, o da ipocoristici degli stessi, di quest'uso abbiamo un esempio in un epigrafe del Poliziano posta in Santa Maria del Fiore a Firenze che, riferendosi a Giotto, scrive: "...HAEC QUOQUE DE MODULO CREVIT AD ASTRA MEO. DENIQUE SUM IOTTUS. QUID OPUS FUIT ILLA REFERRE ?  HOC NOMEN LONGI CARMINIS INSTAR ERIT ...".
integrazioni fornite da Stefano Iotti
l'origine del cognome Iotti sarebbe da una tribù zingara proveniente dall'Ungheria che si insediò nel 1700 nelle zone della bassa reggiana e in modo particolare nei paesi di Zurco e Cadelbosco dove in effetti il cognome è diffuso più che altrove. Curiosamente nel dialetto locale gli abitanti di questi paesi  vengono chiamati magiari.
integrazione fornita da Giuseppe Iotti
Esiste un termine dialettale emiliano giot (cicciottello) che potrebbe essere preso in considerazione per una possibile derivazione alternativa. L'origine zingara o magiara settecentesca del cognome sembra fantasiosa, sia per la numerosità delle persone attualmente cognominate Iotti, sia perchè il cognome sembra attestato precedentemente nelle stesse zone.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome Iotti riflette una forma aferetica ed ipocoristica del nome proprio latino Iulius «Giulio», cioè (Iul)iottus. E' ben attestato in area modenese-reggiana. Fonte: Cognomi a Modena e nel Modenese, Aedes Muratoriana, Modena, 1996
IOVACCHINI Iovacchini, molto raro, ha un ceppo abruzzese in particolare ad Atessa nel teatino ed uno, probabilmente secondario, a Roma, dovrebbe derivare da Iovacchinus una forma arcaica del nome Gioacchino probabilmente portato dal capostipite; di questo nome abbiamo vari esempi agli inizi del 1400 nell'Archivio dell'Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze: "...debet ab Opere pro denariis per eum.. ..presens dictus Iovacchinus pro pretio florenorum noningentorum...".
IOVALDI Iovaldi rarissimo, esclusivamente milanese, dovrebbe derivare da una forma aferetica del nome longobardo Harjowalda derivato da jarja (esercito) e da walda (comando, potere) con il significato di colui che comanda l'esercito, latinizzato in Ariovaldus.
IOVIENO Iovieno ha un ceppo ad Agerola nel napoletano ed un piccolo ceppo a Messina, dovrebbe derivare dal nome medioevale Jovienus di cui abbiamo tracce nella seconda metà del 1400 con un certo Jovienus Pontanus citato in uno scritto dell'epoca, si dovrebbe trattare di una forma alterata del cognomen latino Jovinus.
IOZELLI
IOZZELLI
IOZZI
IOZZINI
IOZZINO
IOZZO
IOZZOLINI
IOZZOLINO
Iozelli, praticamente unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione di Iozzelli, che è tipicamente toscano del pistoiese e del pratese, Iozzi ha un ceppo nel senese, uno nel Lazio, nel romano, frusinate e latinense, uno nel napoletano, uno nel foggiano ed uno in Calabria, nel cosentino, crotonese e catanzarese, Iozzini, quasi unico, è del pistoiese, Iozzino è tipicamente campano, del napoletano e del salernitano, Iozzo è tipicamente calabrese, del catanzarese in particolare, del vibonese e del reggino, Iozzolini, quasi unico, sempre calabrese, sembrerebbe dell'area catanzarese, Iozzolino, estremamente raro, sembrerebbe del cosantino, tutti questi cognomi dovrebbero derivare, direttamente o tramite alterazioni ipocoristiche di vari tipi, da forme ipocoristiche di nomi come Giglio, Giulio, Mario o altri simili, dal nome Giglio, ad esempio, si avrebbe dapprima Gigliozzo e poi per aferesi Iozzo, con tutte le possibili varianti.
IPAVIC
IPAVIZ
Entrambi assolutamente rarissimi e tipici del goriziano, derivano dall'etnico slavo arcaico del toponimo Vipacco, comune della Slovenia occidentale.
IPOCOANA Assolutamente rarissimo, sembrerebbe catanese, dovrebbe essere di origini greche.
IPPEDICO Ippedico è tipicamente pugliese, di Ruvo di Puglia e di Barletta nel barese, dovrebbe derivare da un soprannome grecanico originato dal termine greco antico ??????  ippeyo  (andare a cavallo, cavalcare), riguardante probabilmente un capostipite che avesse in qualche modo a che fare con i cavalli, o perchè responsabile di scuderie o perchè producesse finimenti e selle.
IPPOLITI
IPPOLITO
Ippoliti è specifico della fascia centrale che comprende Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, Ippolito è tipico di tutto il sud, derivanodal nomen latino Hippolitus o dall'equivalente greco Hippolytos, di questo nomen abbiamo tracce nella tragedia di Seneca Phaedra: "...Adeste, Athenae! fida famulorum manus, fer opem! nefandi raptor Hippolytus stupri instat premitque, mortis intentat metum, ...".
IRACE
IRACI
Irace è tipico del napoletano, Iraci è decisamente siciliano, soprattutto concentrato a Palermo, possono derivare da una deformazione dialettale del  nome greco latino Kyriakus, la forma siciliana è pure possibile che derivi da modificazioni dialettali del toponimo Geraci Siculo (PA), di Geraci (EN) o di Gerace (RC).
IRALI Irali, molto molto raro, è tipico di Palanzano nel parmense, di origini etimologiche oscure.
IRATI
IRATO
Irati, quasi unico, dovrebbe essere dovuto ad un'errata trascrizione di Irato, che è tipicamente siciliano di Milazzo nel messinese, con presenze anche a Gualtieri Sicaminò e Barcellona Pozzo di Gotto, sempre nel messinese, e che potrebbe derivare dall'italianizzazione del nome Basco Irati, ma non si può escludere la possibilità che possa invece derivare da un soprannome originato dal verbo greco antico έραθίζω erathizo (provocare).
IRDE
IRDI
Irde assolutamente rarissimo, è tipicamente sardo, di Cuglieri e Bosa nell'oristanese, di Bonorva nel sassarese e di Cagliari, Irdi è praticamente unico.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
IRDE: irde, irdi significano verde, dal latino viridis. (vedi Virde). Irde > per caduta della consonante iniziale "v": fenomeno comune nella lingua sarda. Conca-irde o conca-irdi (testa verde) è il maschio dell'anatra selvatica, detto anche su pibidòni. Nelle carte antiche della lingua e della storia della Sardegna troviamo Virde o Virdi o Virdis (vedi Virde). Il cognome Irde è presente in 26 Comuni italiani, di cui 13 in Sardegna(per lo più centrale): Cuglieri 15, Bonorva 13, Bosa 11, Cagliari 10, etc.
IRENZE Irenze è un cognome caratteristico di Melfi nel potentino, di origini etimologiche oscure.
IRIDE Iride, molto molto raro, ha presenze nell'imperiese, nel napoletano ed a Palermo, dovrebbe trattarsi di un matronimico originato da capostipiti che si fossero chiamate Iride, nome derivato dal greco Iris (annuncio).
IRIU Iriu, estremamente raro, tipicamente sardo, in particolare di Oristano, dovrebbe derivare dal toponimo Iriu, ricordiamo che Su Iriu è un piccolo villaggio nuragico nei pressi di Gergei nel nuorese, ma potrebbe anche derivare da un processo di sardizzazione del termine basco iri (villaggio) e starebbe quindi ad indicare nel capostipite uno del villaggio, ma potrebbe anche derivare dal toponimo spagnolo del Leon chiamato Iruela.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Irìu è un cognome sardo variante del cognome Eriu, Deriu, e pertanto significa anch'esso: "del (casato) Riu". Fonte: M. Pittau, Dizionario dei cognomi di Sardegna, II, p. 104
IRMICI Specifico del foggiano, della zona di San Severo, dovrebbe derivare da un soprannome originato dal vocabolo dialettale irmici (tegole).
IRONI Abbastanza raro è originario del piacentino, potrebbe derivare dall'aferesi di nomi medioevali come Edelmiro, Endiro ecc.
IROSA
IROSO
Irosa è specifico di Palermo, Iroso, praticamente unico, è del napoletano, il primo dovrebbe derivare dal nome della località di Irosa nelle vicinanze di Petralia Sottana e Resuttano.
IRRERA Irrera è specifico di Messina, ma è ben rappresentato anche a Milazzo nel messinese, ed a Catania, potrebbe trattarsi di una forma aferetica del nome del paese di Pirrera sull'isola di Lipari, probabile luogo d'origine dei capostipiti, ma potrebbe anche trattarsi di un 'italianizzazione dialettale del cognome spagnolo Herrera, che si rifaceva al mestiere di fabbro, probabilmente svolto dai capostipiti spagnoli.
IRSUTI
IRSUTO
Sia Irsuti che Irsuto sono estremamente rari, difficile individuarne l'area di provenienza, dovrebbero derivare da soprannomi originati dal fatto di essere il capostipite irto di peli lunghi e folti o da caratteristiche ruvide del carattere.
ISABELLA Isabella presenta vari ceppi, uno nel varesotto a Porto Val Travaglia ed a Lurago d'Erba nel comasco, un ceppo a Roma, Anzio e San Vito Romano nel romano ed a Cisterna di Latina, un ceppo ad Alife nel casertano, nell'avellinese a Montecalvo Irpino ed a Castellabate ed Ascea nel salernitano, ed uno, molto importante nel catanzarese, in particolare a Lamezia Terme, ma anche a Conflenti, Martirano Lombardo, Maida e Nocera Terinese, dovrebbe trattarsi di un matronimico e derivare dal nome omonimo, a sua volta derivato da un'italianizzazione del nome ebraico Elisheba.
ISACCHI
ISACCHINI
ISACCO
Isacchi parrebbe tipico dell'area che comprende il bergamasco, il comasco e soprattutto il lecchese, in particolare a Barzago e Valmadrera nel lecchese e a Cisano Bergamasco, Brembate di Sopèra e Suisio nel bergamasco, con un ceppo a Montepulciano nel senese ed uno tra viterbese e romano, Isacchini, molto più raro, ha un piccolo ceppo a Pozzolengo nel bresciano ed uno a Guidonia Montecelio nel romano, Isacco ha un ceppo a Rogeno nel lecchese, uno nel casertano ed uno a Taurisano nel leccese, dovrebbero derivare, direttamente o tramite ipocoristici, dal nome italiano, ormai caduto in disuso, Isacco, derivato dal nome ebraico Isaac, Isehaq, che significa il sorriso di Dio, non si può escludere una lontana origine ebraica.
ISAIA
ISAIJA
ISAJA
ISAJIA
SAIJA
SAJIA
Isaia ha due ceppi, nel catanese e nel cuneese, Isaja molto più raro e  Isaija e Isajia ancora più rari sembrano specifici della Sicilia orientale, Saija è specifico del messinese, di Messina, Rometta, Saponara e Villafranca Tirrena, Sajia, praticamernte unico, è probabilmente dovuto ad errori di trascrizione del precedente, derivano, direttamente o attraverso processi aferetici, dal nome biblico Isaiah O Isaijah, il nome del profeta biblico Isaia, e starebbero ad indicare probabilmente un'origine ebraico sefardita.
ISCA Isca ha un ceppo a Palermo ed uno a Trapani, dovre essere di origini slave e derivare dal nome del paese di Iska una frazione di Zara in Croazia, o dal nome del paese sloveno di Iska vicino a Lubiana.
ISCERI Isceri è tipicamente pugliese, è specifico di Squinzano nel leccese, l'origine etimologica è oscura, potrebbero forse derivare da forme etniche riferite a capostipiti che fossero giunti da paes come Iska una frazione di Zara in Croazia, o come Iska vicino a Lubiana.
ISCHIA Ischia è tipico del trentino, di Arco in particolare, dovrebbe derivare dal nome di Ischia una frazione del comune trentino di Pergine Valsugana.
ISELLA Abbastanza raro è originario della Brianza, dovrebbe essere di origini Franche, probabilmente dal nome Angisel o Ansegisel.
ISGRO
ISGROI
Isgro, assolutamente rarissimo, sembrerebbe del messinese, Isgroi, praticamente unico, è anch'esso del messinese, dovrebbero derivare da un soprannome originato dall'italianizzazione del termine greco sgurós (riccioluto, con i capelli a boccoli), probabilmente dovuto dal fatto che i capostipiti possedessero una capigliatura riccioluta.
ISIDOR
ISIDORI
ISIDORIS
ISIDORO
Isidor e Isidoris sono quasi unici, Isidori è tipico della fascia centrale che comprende Marche, Umbria e Lazio, Isidoro ha un ceppo a Pescara e nel pescarese, uno a Sant`Antimo nel napoletano ed uno a Brindisi, dovrebbero derivare dal nome tardolatino Isidorus portato ad esempio da Sanctus Isidorus Hispalensis (~560 - 636).
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome antico o medievale Isidoro, l'italianizzazione cioè del personale greco Isidoros, col significato di dono di Iside (la Dea della Maternità e della Fertilità nella mitologia egiziana, venerata anche presso l'antica civiltà greco-romana). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti.
ISIMBALDI
ISIMBARDI
USIMBARDI
Isimbaldi dovrebbe essere stato originato da un'alterazione dialettale del cognome Isimbardi, famiglia nobile milanese di origini pavesi, si fregiarono del titolo di marchese, cognome ormai scomparsa in Italia, così come il toscano Usimbardi, dovrebbero tutti derivare dal nome medioevale Isimbardo, originatosi dal nome longobardo Isenbarth o Eisenbarth, a sua volta composto dal termine isen o eisen (ferro) e barth (barba), con il chiaro significato di colui che porta la barba di ferro., ricordiamo che il Palazzo occupato dal Governo della Regione lombarda si chiama Palazzo Isimbardi, ricordiamo inoltre Usimbardo Usimbardi, giurista e vescovo di Colle Val d'Elsa nel 1500.
ISMONDI Ismondi, quasi unico, è probabilmente lombardo, ma sicuramente del nord Italia, dovrebbe derivare da Ismondus, una forma aferetica del nome Sigismundus, forma latinizzata del germanico Sigmund, ricordiamo con questo nome il conte palatino, Ismondo inviato nel 772 dal Re d'Italia Pipino, figlio di Carlo Magno, a Brescia per conquistare la città alla causa franca, storia riportata anche nell'Adelchi di Alessandro Manzoni.
ISNARDI Tipico della zona di Savona e Genova e basso cuneese, deriva dal nome medioevale Isnardus originato dal nome di origine celtica Isnard: "...In nomine trini et unius Dei amen. Nos Isnardus de Antravenis, Dei gratia potestas Arelatensis, pro nobis et toto consilio et populo universo tam civitatis quam burgi Arelatensis...", con questo nome esiste un Santo Isnardo, morto nel 1244 a Vicenza, famoso fu Isnardo Malaspina crudele feudatario padrone di molte terre nel Monferrato, ad Asti ricordiamo Guglielmo Isnardi che fu inviato ambasciatore a Milano nel 1227 essendo stati eletti i Milanesi arbitri della disputai tra Alessandria ed Asti.
ISNENGHI Isnenghi, molto molto raro, sembrerebbe tipicamente lombardo, di Milano e Bergamo, dovrebbe derivare dal nome medioevale germanico Iseneng, formato dall'unione dei termini isan (ferro, acciaio) ed engen (incalzare), con il significato di colui che incalza con la sua spada.
ISOLA Cognome presente in varie parti d'Italia che dovrebbero derivare dai molti toponimi contenenti il vocabolo Isola, potrebbe esserci un nucleo originario nel genovese, da dove sarebbero partiti alcuni ceppi verso il cagliaritano, e verso altre località costiere meridionali.
ISONI Isoni è tipicamente sardo, della parte settentrionale dell'isola in particolare, di Monti, Olbia e Calangianus in Gallura, di Sassari ed Olmedo nel sassarese e di Terralba nell'oristanese.
integrazioni fornite da Giuseppe Concas
ISONI: lidòni, olidòni, oliòni, lisiòni, lisiòne,  liòni, lisòni, isòni: sono i tanti nomi sardi del corbezzolo: arbustus unedo. Secondo la maggior parte degli studiosi, che si rifanno al Wagner la voce presenta etimo incerto: del sostrato antico sardo per lo stesso studioso tedesco. Noi crediamo che si tratti della trasformazione nel tempo del nome dal genitivo latino unedonis. Il corbezzolo è parte integrante della flora della Sardegna. Nel Condaghe di Santa Maria di Bonarcado, XI°, XIII° secolo figurano ( in uno scambio di servi (tramutu), tra la chiesa di Santa Maria ed il giudice di Arborea donnu Costantine I°, figlio di Gonnario de Lacon - Serra e di Elena d'Orrù. Sposò Anna de Tzori ed ebbe due figli: Comita e Orzocco. Fu proprio Costantino I° che concesse l'antico santuario di Santa Maria di Bonarcado ai monaci benedettini di Camaldoli nell'anno 1110): Lisione Barbara e Lisione Furatu (88), mandatore de rennu ( il mandatore de rennu era l'incaricato delle ambasciate, dei messaggi e delle citazioni regie). Benché rara come cognome la voce si ritrova, nelle varie uscite, come toponimo, in tutto il territorio della Sardegna. Ad esempio nella montagna del Linas (Sardegna sud occidentale) troviamo S'Enna de s'Oliòni ( il passo del "corbezzolo"), in salto di Sibiri. Dietro la vetta del Linas(sa Punta de sa Pedra de sa Mesa), in direzione di Domus Novas, ad un lato della Piana di Oridda, si trova Monte Lisoni o Isoni, che spicca sulle montagne intorno, con la sua vetta isolata con la caratteristica  forma di cono vulcanico: i fianchi di quella montagna sono "letteralmente" coperti dall'Arbustus Unedo. Qui da noi in Campidano il corbezzolo è comunemente chiamato s'oliòni, mentre la variante lisòni o isòni è propriamente delle parlate centrali. Ma sono tanti i toponimi del Linas che riportano voci nella variante barbaricina, a testimonianza, dell'arrivo nei secoli di numerosi pastori (caprai) dalla Sardegna Centrale. Attualmente il cognome Isoni è presente in 64 Comuni italiani, di cui 27 in Sardegna: Monti 99, Olbia 83, Sassari 23, Olmeto 22, Calangianus 15, Terralba 13, etc.
ISOPI
ISOPO
ISOPPI
ISOPPO
ISSOPI
ISSOPO
Isopi ha un ceppo a Monteprandone, San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno, nel Piceno, ed uno a Roma e Colleferro nel romano ed a Sgurgola e Ferentino nel frusinate, Isopo ha un piccolo ceppo a Balsorano e San Vincenzo Valle Roveto nell'aquilano, uno a Minervino Murge nel barese, ma il ceppo più consistente è nel Lazio, a Roma, Ariccia, Albano Laziale e Pomezia nel romano ed a Sora nel frusinate, Isoppi, assolutamente molto raro, è specifico di Carrara, Isoppo è invece specifico dello spezzino, di Sarzana, La Spezia ed Arcola, oltre che di Massa e Carrara, dove è presente solo con piccolissimi ceppi, Issopi è unico e sembrerebbe romano, Issopo, quasi unico, è piemontese, questi cognomi dovrebbero derivare da alterazioni aferetiche del nome greco Αίσωπος Aisōpos (Esopo), nome probabilmente portato dai capostipiti. Ricordiamo con questo nome lo scrittore greco del sesto secolo a.C. Aisōpos, ancora famosissime sono le sue favole come: La volpe e l'uva e La cicala e la formica e così molte altre.
ITALIA Italia ha un grosso ceppo siciliano, soprattutto nel siracusano e catanese ed uno nel trapanese, esiste anche un ceppo nel piacentino che potrebbe non essere secondario.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questo cognome va ricercata nel nome medievale Italia, che, nell'onomastica arcaica, sottolinea un rapporto con le origini etniche della famiglia (vedi Italiani). In questo contesto, però, è interessante notare che il cognome Italia è stato spesso adottato da famiglie ebreo-italiane, forse per meglio mimetizzarsi fra la popolazione locale in epoca di persecuzioni religiose (per una spiegazione più approfondita su questo argomento, vedi il cognome Messina). In conclusione, dunque, si tratta della cognominizzazione del nome personale dei capostipiti, anche se, in alcuni casi, non è esclusa una derivazione da un soprannome ad essi attribuito.
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Il cognome Italia è ovviamente un coronimo dal nome del nostro paese. Italia è un latinismo, poiché se esso avesse seguito le leggi fonetiche che valevano per la lingua volgare si sarebbe dovuto pronunciare (e scrivere) Itaglia (nella zona padana Idaglia), in francese Iaille, in spagnolo Jdaja. Il ritorno al nome latino Italia (verso il X secolo circa) fu necessario per ovviare al nome Λογγοβαρδία (Longobardìa) che per molto tempo designò la penisola dal nome dei Longobardi che nel VI secolo l'avevano invasa e tenuta per due secoli. Alla fine del sec. IX il nome Λογγοβαρδία o Λογγιβαρδία si riferiva, in un senso più stretto, a tutti i territori che erano rimasti ai Greci nell'Italia meridionale, ma anche, in una applicazione più estesa, a tutti i territori a sud dello stato Pontificio che effettivamente erano governati dai principi longobardi. E ancora nella prima metà del sec. XI il geografo arabo Edrisi menziona nella sua "Geografia" le città di Bari e di Brindisi come appartenenti al paese di 'ankubardîa = Langobardìa.
ITALIANI
ITALIANO
Italiani, abbastanza raro, ha un piccolo ceppo nell'area che comprende il marchigiano ed il perugino, uno tra teramano e pescarese ed uno tra romano e latinense, Italiano è tipico dell'Italia Meridionale, con un ceppo importante nel reggino e messinese, ed uno nel palermitano, uno nel barese e nel brindisino.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
L'origine di questi cognomi va ricercata nel nome medievale Italiano (il moderno Italo), che, nel contesto multietnico dell'Italia medievale, sottolinea un rapporto con le origini etniche della famiglia (vedi Italia). Una seconda ipotesi, invece, considera il nome Italiano come un'aferesi del nome medievale Vitaliano (vedi Vitagliana), ma, qualora fosse valida, si dovrebbe trattare comunque di una fonte secondaria. Per quanto riguarda i cognomi in questione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni dei nomi personali dei capostipiti, anche se, in alcuni casi, non è esclusa una derivazione da soprannomi ad essi attribuiti.
ITEM Item, quasi unico, ha un antico ceppo in Svizzera ed uno nel napoletano, si tratta di un cognome originato da un'errata trascrizione, motivata dalla scarso livello di conoscenza dell'addetto alla registrazione, probabilmente un prete di campagna, che, riferendosi ad un orfano, avesse tratto da un documento scritto il cognome considerando il termine item, come se fosse stato il cognome del fanciullo; il termine item, che significa parimenti, allo stesso modo, similmente, veniva molto spesso utilizzato anticamente nelle scritture degli atti, come possiamo vedere nel Codice Diplomatico della Lombardia Medioevale in una scrittura del 1017: "In Christi nomine. Enricus gratia Dei inperator agustus, anno inperii eius Deo propicio quarto, mense agustus, indicione quintadecima. Tibi Ambrosio, archipresbiter de basilica Sancte Dei genetricis Marie que est fundata in munte qui nominatur Velate et filius Leoni de vico Buste prope Varexe, nos Alberto et Rodolfo seu Gotefredo germanis filii quondam Olberti, Angelbertus filius quondam Totoni, item Angelbertus filius quondam Adelgisi, Rozo et item Adelgiso germanis filii quondam Bonizoni , Alkerio filius quondam item Adelgisi, tercio Adelgiso filius quondam Arnolfi, item Albericus filius quondam Azoni ...".
IUBEI Iubei, assolutamente rarissimo, sembrerebbe laziale, l'origine potrebbe essere dal verbo latino iubeo (comando), ma sarebbe comunque oscuro il legame, una seconda ipotesi lo potrebbe far derivare dal nome Giuba, portato anticamente da alcuni Re di Numidia.
IUCH
IUG
IUSSA
IUSSIG
JUCH
JUG
JUSSA
Tutti cognomi friulani di origine slava, sia Iuch che Iug, Juch, Jug e Jussa sono ormai quasi scomparsi, mentre Iussa e Iussig sono ancora ben presenti, il primo a San Pietro al Natisone ed a Cividale del Friuli, mentre il secondo lo è ancora solo a San Pietro al Natisone, dovrebbero derivare da forme ipocoristiche contratte e tronche slave del nome Gioacchino.
IUCULANO Specifico della Sicilia orientale, potrebbe derivare da una deformazione del.cognomen latino Lucullus.
IUDICA
JUDICA
Iudica è specifico del catanese, di Grammichele, Catania, Caltagirone e Niscemi nella  vicina area nissena, Judica, decisamente più raro, ne è una forma arcaica, ed è specifico del sud della Sicilia, dovrebbero derivare dal nome del monte Judica nella zona centrale della provincia di Catania, vicino sia all'ennese che al nisseno.
IUDICELLI
IUDICELLO
Iudicelli è tipico di Francofonte (SR), Iudicello è un cognome specifico di Castel di Lucio (ME), dovrebbero derivare dall'ipocoristico del termine dialettale per giudice probabilmente originato da un soprannome scherzoso attribuito al capostipite.
IULA
IULE
IULI
Iula è tipico di Scampitella nell'avellinese e di Eboli e Contursi Terme nel salernitano, di Pietrapertosa e Albano di Lucania nel potentino e di Aliano, Salandra e Ferrandina nel materano, Iule è quasi unico, Iuli, molto molto raro è tipico di Catanzaro, potrebbero derivare dal nome greco Iulo ricordiamo che così si chiamava il figlio di Enea che avrebbe dovuto dare origine alla Gens Iulia, ma è pure possibile una derivazione dal nome appunto della Gens Iula o Iulia.
IULIANI
IULIANO
JULIANI
JULIANO
Iuliani è abbastanza raro ed è tipico del basso Molise, Irpinia e foggiano, Juliani è assolutamente rarissimo, presente in maniera sporadica in Abruzzo e Moòlise ed in Veneto, Iuliano è diffuso nella fascia tirrenica da Roma a Catanzaro, in tutta la Campania e nel Molise, Juliano, molto molto raro, è campano e dell'alta Calabria, derivano dal cognomen latino Iulianus o Julianus, ricordiamo a titolo di esempio Flavius Claudius Iulianus (l'apostata) nato a Bisanzio nel 331 d.C. ed acclamato imperatore dal'esercito nel 361, nome usato ad esempio nel medioevo dal toscano: "..Iulianus de Pistorio, qui omnes sunt conventuarii dicti conventus et ad presens in eo residentiam facientes...".  Tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Solofra (AV) nella seconda metà del 1400 con il giudice licterato Belardino de Iuliano.
IUMIENTO Iumiento, assolutamente rarissimo, è del napoletano, potrebbe trattarsi di un cognome di fantasia attribuito ad un trovatello in epoca borbonica.
IUNCA
IUNCO
Iunca è unico, Iunco è specifico del Salento, di Manduria nel tarantino, di Oria, Erchie e Brindisi nel brindisino, dovrebbe derivare da un soprannome basato sul termine dialettale pugliese iuncu (giunco), a sua volta derivato dal vocabolo latino iuncus con il medesimo significato, probabilmente ad indicare che il capostipite lavorasse il giunco per farne canestri o altri oggetti simili.
IUORNO Iuorno, estremamente raro, è della zona salernitana e lucana, dovrebbe derivare dal termine dialettale campano iuorno (giorno), potrebbe trattarsi di un cognome attribuito da un funzionario borbonico ad un trovatello abbandonato in pieno giorno.
IURATO Tipico della Sicilia meridionale, del ragusano in particolare, dovrebbe derivare dall'essere stato il capostipite incaricato di una particolare mansione per la quale aveva dovuto prestare giuramento diventando quindi iuratus: "....Durus iuratus  testatur se semel fuisse consul  cum Zucco de Bernatho et hoc fuit quando Brixienses fuerunt ad Paluscum...".
IURESCIA
JURESCIA
Iurescia è specifico della provincia di Campobasso, di Tavenna in particolare, con presenze significative anche a Petacciato e Termoli, Jurescia è praticamente unico.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine slava, i cognomi Iurescia e Jurescia nascono da un'italianizzazione del nome slavo Juresa, che, composto dalla radice Jure (l'italiano Giorgio) e dal suffisso -esa (con valore ipocoristico o accrescitivo), può essere tradotto col nome Giorgino o con l'accrescitivo Giorgione (vedi Giorgetta e Giorgione). In conclusione, dunque, si tratta delle cognominizzazioni del nome personale del capostipite, anche se, a ben vedere, non è escluso che Iurescia e Jurescia abbiano un valore matronimico (per via dell'uscita in -a).
IURETIC
IURI
IURMAN
JURETIC
JURETIG
JURI
Iuretic è specifico di San Pietro Al Natisone (UD), Iuri è diffuso ad Udine ed in tutta la provincia sudorientale, Iurman, molto raro, è tipico della valle del Natisone nell'udinese, Juretic, estremamente raro, è del goriziano, Juretig, assolutamente rarissimo è sempre specifico friulano, Juri, molto raro è sempre dell'udinese, derivano tutti dal nome slavo Jur (Iuri) o da modificazioni per rotacismo del nome latino Julius.
IURIANELLO Iurianello, quasi unico, probabilmente siciliano, dovrebbe derivare da una forma ipocoristica derivata da una modificazione dialettale del nome Iorio (Giorgio), ma è pure possibile che derivi da una corruzione le nome Julius.
IURILLI Tipico della provincia di Bari, dovrebbe derivare da modificazioni dialettali del nome Iorio (Giorgio), ma potrebbe pure derivare da soprannomi legati al vocabolo latino iures (diritti).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Iurilli è un cognome barese, cognominizzazione del soprannome Iurilli, che forse deriva dal termine dialettale calabrese 'jure' = fiore, da cui il vezzeggiativo *jurillo = fiorellino, oppure dal personale Iori, variante di Giorgio. Minervini, 256.
IURISCI Iurisci è specifico del teatino, di Ortona in particolare, ma anche di Santa Maria Imbaro e Lanciano.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine slava, il cognome Iurisci sembra nascere da un adattamento del cognome slavo Jurić, che, composto dalla radice Jure (l'italiano Giorgio) e dal suffisso -ić (con valore d'appartenenza), può essere tradotto come figlio di Giorgio (vedi De Iure). In alternativa, però, suona ancora più probabile una derivazione dal cognome slavo Jurisić, che, tratto dal nome Jurisa (ipocoristico di Jure), può essere tradotto come figlio di Giorgino, figlio di Giorgetto (vedi Giorge): va notato, in effetti, che l'onomastica slava ricorre spesso al suffisso -isa (dal valore ipocoristico), in uso sia al maschile che al femminile - nonostante l'uscita in -a. Ora, prima di concludere, si può aggiungere un'ultima curiosità riguardo al cognome Jurisić: in alcune lingue slave - ad esempio in serbo ed in croato - il termine juris significa letteralmente assalto o, in senso figurato, tempesta, ma, nel contesto dei cognomi, si tratta più probabilmente di semplici paretimologie - per quanto talvolta causa di equivoci o d'interpretazioni folcloristiche, com'è effettivamente accaduto nella storia dei Balcani. Si pensi, ad esempio, che il generale serbo Paulus Sturm (Gÿrlitz, 1848 - Belgrado, 1922) è passato alla storia come Pavle Jurisić Sturm, essendosi fatto tradurre nome e cognome dal tedesco al serbo - in tedesco Sturm significa tempesta, esattamente come juris in serbo.
IUVARA
IUVARRA
JUVARA
JUVARRA
Iuvara, molto molto raro, e Juvara, assolutamente rarissimo, sono tipici della zona tra siracusano e catanese, Iuvarra e Juvarra sono praticamente unici, dovrebbero derivare da un soprannome generato dal termine juvaro o luvaro (tipo di pesce, pagello), secondo altri l'origine sarebbe da un'antico toponimo, tracce di questa cognominizzazione le troviamo a Messina nel 1600 con l'artigiano argentiere Pietro Juvara.
IVAGNES Ivagnes ha un piccolo ceppo a Como ed uno a Gallipoli, Lecce e Presicce nel leccese.
integrazioni fornite da Stefano Ferrazzi
D'origine spagnola (più probabilmente ebreo-sefardita), il cognome Ivagnes nasce da un'italianizzazione del cognome spagnolo Ibáñez, che, composto dalla radice Ibàn (l'italiano Ivano) e dal suffisso -ez (con valore d'appartenenza), può essere tradotto come figlio di Ivano. In conclusione, dunque, si tratta della cognominizzazione del nome personale dei capostipiti.
IVALDI
IVALDO
Ivaldi è tipico della Liguria e del Piemonte, con un nucleo importante a Genova e ad Acqui Terme (AL), Ivaldo, assolutamente rarissimo è del savonese, derivano entrambi dal nome medioevale germanico Ivaldo.
IVAN
IVANCIC
Ivan è molto raro ed è specifico del pordenonese al confine con il trevisano, zona di Sacile e Brugnera, Ivancic è rarissimo sembra triestino, con un ceppo secondario nel pordenonese, derivano entrambi dal nome slavo Ivan (Giovanni) Ivan probabilmente come contrazione di Ivancic.
IVANOVICH Ivanovich è un cognome tipicamente slavo, si tratta di un patronimico del nome bulgaro Ivanov che a sua volta significa Di Giovanni, il suffisso -ov di Ivan (Giovanni) indica il possessivo di.
IZZA
IZZI
IZZO
Izza, molto molto raro, è tipico di Alghero (SS), Izzi è abbastanza comune nel Lazio ed in Molise, Izzo è specifico della Campania, potrebbero derivare dall'aferesi del nome medioevale italiano Albizzo.
integrazioni fornite da Stefano Bettazzi
Izza, rarissimo, potrebbe essere originario di Alghero (SS), Izzi, frequente soprattutto nel centro e centro sud, presenta ceppi minori anche nel nord del paese, Izzo è diffuso un po' in tutta Italia, ma ha la sua massima concentrazione in Campania, tutti questi cognomi derivano dal nome medievale Izzo, l'italianizzazione cioè del personale germanico Hitz o Hilz, che, originato dalla radice hilde (lotta, battaglia), può essere tradotto come guerriero, uomo d'armi (un po' come i nomi medievali Battaglia e Guerra). In certi casi, tuttavia, non si può escludere che alcuni di questi cognomi derivino dall'antico italiano izzo, termine con cui un tempo si indicava un individuo d'origine araba, un saraceno o, in senso lato, una persona dalla carnagione o dai capelli scuri: l'origine di questo vocabolo va ricercata nel latino aegyptius o nel greco aigyptios (italianizzato sia come izzo che come ghezzo), col significato letterale di egiziano (etimo che venne poi esteso fino a inglobare gli arabi in generale). In conclusione, allora, si tratta delle cognominizzazioni o dei nomi personali dei capostipiti o di soprannomi loro attribuiti (in relazione alle loro origini etniche o a delle loro caratteristiche fisiche).
integrazioni fornite da Giovanni Vezzelli
Izzo è cognome siciliano e meridionale in genere, che viene dal vocabolo dialettale siciliano 'izzu' = nibbio, il quale a sua volta proviene dal dorico 'hírix' = nibbio, falcone. 'Izzu' (jizzu) significava in antico siciliano anche 'schiavo nato in casa' (latino aegyptius).
IZZILLO Izzillo, molto raro, è tipicamente campano, di Napoli in particolare e di Ceppaloni nel beneventano, si dovrebbe trattare di una forma ipocoristica dialettale del nome medievale Izzo (vedi IZZA).

cognomi_italiani_i.txt · Last modified: 2022/07/01 08:06 (external edit)